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Drammi privati e pubbliche virtù. La maestra italiana dell'Ottocento tra narrazione letteraria e cronaca giornalistica
Il volume focalizza l’attenzione, oltre che su una serie di vicende magistrali femminili divenute oggetto di inchieste e di ampi servizi di cronaca sui grandi quotidiani nazionali, su quattro differenti ‘romanzi magistrali’ dovuti alla penna di scrittrici e scrittori di diversa caratura e notorietà (Matilde Serao, Edmondo De Amicis, Annetta Fusetti e Ida Baccini) e contrassegnati da approcci e da stili narrativi estremamente diversificati, e proprio per questo capaci di restituire al lettore la complessità ed estrema varietà dell’immaginario collettivo attorno alla figura e al ruolo della maestra elementare nell’Italia dell’Ottocento, e, parimenti, di offrirgli uno spaccato significativo del faticoso e contraddittorio processo attraverso il quale, nel corso del primo quarantennio dell’Italia unita, l’identità magistrale femminile si è determinata ed è riuscita ad affermarsi nel Paese. -
Il corpo estraneo. Dentro le ideologie e i pregiudizi sull'adozione
Il volume affronta il tema dell'adozione con un nuovo approccio. L'adozione costruisce reti e connessioni orizzontali (tra individui, famiglie, gruppi) e verticali (con le istituzioni) che spesso restano intrappolate in meccanismi di semplificazione eccessiva, di riduzione in cliché che impediscono di rispondere correttamente ai problemi che le famiglie adottive esprimono. L'autrice si propone di ripulire il tema dell'adozione dalle ideologie e dai luoghi comuni con metodo e rigore scientifico a partire dall'analisi delle convinzioni e delle teorie interne al mondo adottivo, fino ad arrivare ai pregiudizi e stereotipi della società e delle istituzioni, con l'obiettivo di fare chiarezza e dare valore alle esperienze dei suoi protagonisti, di fornire un punto di vista, dall'alto, utile a cercare nuove soluzioni. In tal modo si mettono a nudo i complessi meccanismi del linguaggio, della comunicazione, delle relazioni e delle appartenenze che concorrono a costruirne un'immagine distorta e mitizzata. Prefazione di Simone Berti. -
Trasmigranti. Rappresentazione scenica in due atti
Nel primo atto di questa rappresentazione teatrale la famosa statua in bronzo del Satiro danzante di Mazara del Vallo, rinvenuta nel marzo 1998 durante una battuta di pesca nelle acque del Canale di Sicilia, offre il pretesto per riflettere sui corsi e ricorsi delle migrazioni umane nel tratto di mare che si estende da Capo Bon alle coste della Sicilia. Due pescatori rievocano il recupero della statua: senza presentare motivazioni diverse dall'immediato spirito di solidarietà, il Capitano parla del salvataggio di naufraghi al largo di Kelibia mentre il Pescatore, nella sua apparente ingenuità, riflette in modo più profondo sul dramma delle anime migranti. Il mare evoca la storia: il Marinaio entra in scena e racconta un episodio che ha vissuto, durante la seconda Guerra mondiale, in quello stretto di mare. Nel secondo atto alcuni dipinti di Sean Scully fanno da sfondo all'azione: due madri rivivono l'immortalità della loro tragedia personale che trascende il tempo e lo spazio: entrambe sono morte con il loro figlio. La tessitrice nigeriana le avvolge nella delicata tela della pietà. Alla musica di J.S. Bach è affidato il commento; alla voce di un poeta senegalese, la conclusione. -
Protego ergo obligo. Ordine, sicurezza e legittimazione nella storia del pensiero politico
Il volume raccoglie una serie di saggi attraverso cui storici delle dottrine politiche di scuola e di provenienza diversa si confrontano sul tema classico del “protego ergo obligo”, come occasione per tornare a discutere del fondamento del potere e delle condizioni che regolano l’obbligazione politica. Partendo dalla riflessione di Hobbes, dall’artificio hobbesiano della costituzione politica nella sua più tipica natura obbligatoria, si sviluppa una trama interpretativa che, nell’intreccio di aspetti storici, filosofici e istituzionali, fa del “protego” non soltanto un problema securitario, rivendicazione di sicurezza della propria persona e delle proprie cose, ma anche un patrimonio di istanze materiali e immateriali più estese, destinate a diventare parte imprescindibile della pretesa di protezione. Di qui, con l’attenzione rivolta alle stesse forme contemporanee dell’agire politico, un andare oltre lo Stato, l’individuazione di nuovi soggetti, tanto nel diritto interno quanto nel diritto esterno, legittimati a farsi carico e rivendicare i corrispondenti poteri della funzione protettiva. Prefazione di Claudio Palazzolo. -
Stefano Bardini «estrattista». Affreschi staccati nell’Italia unita fra antiquariato, collezionismo e musei
Nel crescente dibattito sul restauro delle pitture murali che vide protagonista Firenze a metà del XIX secolo, Stefano Bardini, il “principe” degli antiquari italiani, maturò le sue conoscenze in materia di “stacchi” e “strappi” in veste prima di artista accademico, poi di restauratore e infine, ovviamente, in qualità di mercante. Un percorso professionale che avviò quando oramai in città la prassi estrattista stava conoscendo una inedita fortuna. Con la chiamata in Santa Maria del Fiore del centese Giovanni Rizzoli, poi con i primi stacchi operati in Santa Maria Novella da Gaetano Bianchi, e infine con l’arrivo del conte Giovanni Secco Suardo, nel 1864 incaricato di tenere il corso di aggiornamento per restauratori alle nuove tecniche di trasporto del colore da lui sviluppate. A quel particolare clima di fiducia verso la prassi estrattista deve perciò essere ricondotto l’interesse di Bardini verso il distacco degli affreschi, tecnica che cominciò a sperimentare con successo allo scoccare dell’ultimo quarto del secolo. E se del suo ruolo di antiquario e collezionista di sculture e dipinti rinascimentali molto si è detto negli scorsi due decenni, ancora poco scandagliata risulta la sua lunga attività di estrattista, ma anche quella, ancor più interessante, di mercante di affreschi staccati. Su quella porzione della vita professionale di Bardini prova a fare chiarezza questo volume, grazie al contributo di studiosi ed esperti del settore che hanno indagato un periodo fondamentale della sua biografia e delle sue connessioni con la storia del restauro, del gusto, della tutela e del collezionismo, non solo italiano, ma anche europeo e statunitense. -
I limiti penali dell'uso della forza pubblica: una indagine di parte generale
Qual è il punto di equilibrio tra esercizio dell’Autorità e rispetto della Libertà che essa concorre a definire?rnI tragici episodi di cronaca che, negli ultimi anni, raccontano del cruento uso della forza da parte dell'apparato di pubblica sicurezza hanno suscitato apprensione e un vasto dibattito anzitutto in seno alla società ma anche tra i giuristi, chiamati nuovamente a riflettere sull'annoso problema della individuazione dei limiti che l'utilizzo della coazione pubblica incontra di fronte ai diritti fondamentali dell'individuo. Il presente volume intende fornire un contributo a tale dibattito dal versante penalistico, prendendo a filo conduttore l'art. 53 c.p., il riferimento al quale si impone sia perché tale disposizione ha più volte fornito l'occasio per riflettere più ampiamente sul variabile punto di equilibrio tra esercizio dell'autorità e rispetto della libertà che essa concorre a definire, sia perché il quadro di sistema nel quale essa oggi opera ne autorizza una lettura distaccata dalle originarie matrici autoritarie e in grado di valorizzarne anche la funzione di limite all'agire violento del pubblico ufficiale. In specie, la ricerca intende evidenziare anzitutto quali siano i soggetti pubblici titolari del potere di utilizzare la forza, le situazioni di fatto al cui ricorrere essi ne possono fare uso, nonché le modalità con le quali l'utilizzo dei più comuni mezzi di coazione fisica deve avvenire. Verranno quindi esplorati i presupposti politici e normativi che sovraintendono all'uso della forza pubblica, e ciò sia nella prospettiva storica e comparatistica, sia in quella normativa attuale, muovendo anzitutto dalle coordinate di principio fissate dalla Costituzione e dalla CEDU. Seguirà quindi l'analisi del contenuto dei limiti di «necessità» e di «proporzione» che contribuiscono alla definizione sostanziale dell'ambito di liceità dell'agire violento del pubblico ufficiale, mentre nella parte finale della ricerca si cercherà di tirare le fila dell'intero discorso, che si arricchirà di alcune proposte ricostruttive. -
La via della metafisica
La metafisica sta vivendo, in questi tempi, una stagione particolarmente favorevole. Essa, ora, non è vista solo come l’impossibile “teoria” di «un mondo dietro il mondo», che impedirebbe di essere fedeli alle parole e a i suoni della terra. La stessa conoscenza scientifica la circonda di attenzioni, sta ricucendo il legame che un tempo essa aveva rescisso e, sovente, ne richiede apertamente la collaborazione. C’è il rischio, tuttavia, che a motivo di questo ritrovato favore la metafisica ceda a qualche lusinga di troppo e così perda sé stessa, ove restringesse la sua vocazione e si limitasse a produrre “categorie” in funzione di supporto delle diverse scienze. In questo libro, pur riconoscendo il valore delle attuali ricerche nel campo dell’ontologia, Leonardo Messinese intende mostrare quale sia la via della metafisica nella sua integralità, dando spazio a una sua strutturazione essenzializzata che egli suole chiamare “metafisica originaria”. Tale espressione, che apparentemente può suonare come un ossimoro, dev’essere intesa come evocativa di un più puro significato di “metafisica”, così da coglierne l’identità più autentica nel riferimento originario degli enti alla verità dell’essere e al suo “volto teologico”. -
Il contratto «apolide». La contrattazione transnazionale nel mercato globale
Il volume raccoglie una serie di contributi dedicati al tema del contratto “senza Stato” e della contrattazione transnazionale. Una prima parte affronta il profilo dell’autonomia privata, delle sue possibilità e dei suoi limiti, nonché del suo impiego per governare l’interpretazione e le sopravvenienze. Una seconda parte affronta invece la reazione del diritto applicabile, le sue norme di hard e di soft law, i tentativi di armonizzarle e la disciplina di speciali settori. -
Sacred. Ripensare l'arte antica. Con opere di Andrea De Ranieri. Catalogo della mostra (Pisa, 16 settembre-24 ottobre). Ediz. illustrata
Molte persone ritengono la scultura greca e romana distante dal proprio modo di sentire e di pensare; altre la venerano idealizzando capolavori irripetibili in una bolla fuori dallo spazio e dal tempo, astraendoli dal contesto culturale che li ha generati, spogliandoli del loro significato per celebrare la bellezza fine a se stessa. Spesso, questo tipo di interpretazione non dipende dalle propensioni e dai gusti personali, ma semplicemente dal modo in cui l’arte antica viene presentata, o addirittura non presentata, a partire dalla scuola, dove generalmente si ha il primo approccio con questa materia; di conseguenza nell’età adulta si consolida l’idea che a definire una statua siano un insieme di dati, date, nomi, termini tecnici difficilmente comprensibili e contestualizzabili per i non specialisti. Attraverso ulteriori chiavi di lettura invece è possibile riscoprire l’arte antica, restituirle consistenza storica e percepirne la “contemporaneità”, capace com’è di suscitare emozioni e sentimenti, ma anche di far riflettere su temi e valori senza tempo. La mostra è nata con questo spirito, come progetto di valorizzazione e divulgazione dell’arte antica attraverso nuovi linguaggi e prospettive: da un lato, la visione dell’artista contemporaneo che si esprime attraverso la reinterpretazione grafica e pittorica, dall’altro una guida alla lettura basata su contenuti scientifici rigorosi, ma semplificati, e la presentazione di spunti e approfondimenti per una riflessione critica autonoma. Il catalogo, pensato per guidare all’interpretazione della scultura greca e romana attraverso la sua contestualizzazione nel mondo antico e contemporaneo, include le opere grafiche e pittoriche di Andrea De Ranieri, le foto delle statue che le hanno ispirate (preferibilmente nel loro attuale contesto museale) e un breve testo per ciascuna di esse. I testi sono redatti sotto forma di scheda per facilitare la rielaborazione concettuale dei contenuti seguendo interessi specifici (secondo la corrente artistica, secondo il tema, etc.). La volontà di presentare i contenuti in forma scorrevole e accessibile anche ai non specialisti ha comportato inevitabilmente la semplificazione delle informazioni sulla base di una decisa selezione della quantità e della tipologia, segnalando comunque in una bibliografia essenziale le pubblicazioni utili a approfondimenti e analisi critiche derivanti da punti di vista diversi. -
Sotto il cielo della luna. Fato e fortuna in Pietro Pomponazzi e Niccolò Machiavelli
Nel primo Cinquecento l’Italia vive una crisi profonda, segnata dal tramonto delle corti e dall’affacciarsi di guerre ed invasioni. Due pensatori tra loro molto diversi, Pomponazzi e Machiavelli, si chiedono se sia possibile agli uomini intervenire sul corso degli eventi o se debbano rassegnarsi a quanto fato e fortuna dispongono. In una prospettiva tutta mondana, dalla quale Dio e ogni principio di giustizia scompaiono, sono tracciate le linee di un’amara e disincantata riflessione sulla condizione umana. Pomponazzi indica una felicità possibile al saggio che riconosca la forza del fato, Machiavelli non si arrende alla fortuna e rivendica l’efficacia della politica. -
Oltre le mura, fuori dalla città. Locri e il suo territorio (Atti della Giornata di Studi, Pisa 29 maggio 2018)
Alungo, dopo le indagini pionieristiche di Paolo Orsi, il territorio dell'antica città di Locri Epizefiri è rimasto pressoché ignoto e inesplorato. Tale mancanza di indagini sistematiche, sia nel settore più vicino alla città (chora politike) che nell'entroterra (eschatia), non ha consentito di definire nella loro complessità le dinamiche insediative nell'area dalla preistoria al Medioevo (e oltre) né, fino a pochi lustri or sono, di tracciare nella loro evoluzione diacronica aree di confine e limiti del territorio di Lokroi Epizephyrioi rispetto alle limitrofe colonie primarie e secondarie (da Rhegion a Kaulonia, da Medma a Metauros). Per contribuire a colmare tale lacuna, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa si è tenuta il 29 maggio 2018 una Giornata di Studi dedicata al territorio dell'antica Locri Epizefiri. In quell'occasione sono stati presentati, per la prima volta in maniera unitaria, i risultati delle più recenti indagini condotte dalle maggiori équipes di studiosi impegnate sul territorio locrese, in un'ottica che includesse anche lo studio del rapporto con i territori delle poleis confinanti. Il presente volume contiene i contributi presentati nella Giornata del 29 maggio, suddivisi in tre sezioni tematiche: la prima è dedicata al Locri Survey, un progetto di indagini sistematiche e intensive sul territorio lo-crese avviato dal Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia e Tradizione dell'Antico della Scuola Normale, nell'ambito del quale si presentano anche i risultati preliminari della prima campagna di ricognizioni di superficie; la seconda sezione comprende altre recenti indagini sulla chora di Locri, effettuate ora a scopo di ricerca ora di archeologia preventiva, i cui importanti risultati sono da leggere in un'ottica integrata rispetto a quelli delle ricognizioni sistematiche; la terza è dedicata alle ricerche sull'eschatia, sulle aree di confine e sulle relazioni con i territori finitimi. -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2018). Vol. 2
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. -
Mefisto. Rivista di medicina, filosofia, storia (2019). Vol. 3/2: Museo, memorie e narrazioni per la salute mentale
Contributi di: Luigi Armiato, Pompeo Martelli, Fiora Gaspari, Leonardo Musci, Marica Setaro, Silvia Calamai, Annacarla Valeriano, Danilo Dondici, Vera Fusco, Francesca Gollo, Marco Salustri, Fabio Cirifino, Paolo Rosa, Leonardo Sangiorgi, Elisa Mandelli, Andrea Narracci, Argenis Ibáñez, Paolo Coccia, Gerd B. Müller. -
Da Roberto Grossatesta a Jonathan Barnes. Dialoghi a distanza sulla teoria della dimostrazione in Aristotele
Quando nel XIII secolo gli Analitici secondi di Aristotele divennero noti nella cultura universitaria di lingua latina, i commentatori si trovarono ad affrontarne tutte le sfide: cioè a chiarire cosa è la scientia, la forma più alta e certa di sapere, come essa si esprima nella forma più perfetta di sillogismo, la dimostrazione, e ad esaminare tutte le sue complesse esigenze logiche e metodologiche. Le riflessioni di Roberto Grossatesta, Simone di Faversham, Egidio Romano nel XIII secolo, e di Giovanni Buridano nel XIV presentano però anche un sorprendente gioco di assonanze (e divergenze) con interpretazioni contemporanee del pensiero aristotelico. In questo libro Mario Mignucci, Richard McKirahan, Michael Ferejohn, Jonathan Barnes e altri studiosi incrociano con le loro considerazioni i percorsi degli autori medievali: si dispiega così davanti a noi una polifonia di voci in dialogo, sebbene a distanza di secoli, sui caratteri dei nessi predicativi tipici delle premesse del sillogismo dimostrativo. -
Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva
“Sai, non ho sempre desiderato diventare mamma; anzi, c’è stato un momento della mia vita in cui mi sono addirittura augurata di non avere figli. Li vedevo come un ostacolo alla mia carriera di musicista, una perdita di tempo. Con gli anni ho cambiato idea. Non è stato il vedere le amiche riprodursi e nemmeno la consapevolezza che dopo i trent’anni ‘scade l’utero’. È stato un insieme di cose che non riesco a dire in breve ma che, spero, ti saranno più chiare leggendo le pagine che verranno. Oggi voglio iniziare a raccontarti chi erano Paola e Joachim, come vivevano prima di incontrarti, quanto ti hanno aspettato e desiderato e quali battaglie hanno combattuto per diventare la tua mamma e il tuo papà”. Progetto Aranjuez è il nome in codice che la protagonista di questa storia, un’aspirante mamma adottiva, dà al proprio progetto di allargare la famiglia; un diario che, sul filo dell’ironia, registra le avventure e le disavventure che tutte le coppie devono affrontare per arrivare a essere genitori adottivi. Il diario ci accompagna lungo le tappe di un viaggio che si rivela un vero e proprio percorso a ostacoli, un tragicomico iter burocratico fatto di interviste con operatori sociali, incontri con psicologi, colloqui con giudici e con – più o meno onesti – “addetti ai lavori”. Un racconto dedicato a chi vuole intraprendere la strada dell’adozione e a tutti coloro che desiderano saperne di più su questo modo “diverso” e bellissimo di diventare famiglia. Il volume che ha inaugurato la sezione “Contrappunti” viene adesso riproposto in una nuova edizione. Sono passati quattordici anni da quando Lucia è diventata la figlia di Paola e Joachim, e dodici da quando è iniziato un nuovo progetto, durato ben sette anni, per arrivare a incontrare Rohith, che è diventato suo fratello. In una nuova inedita introduzione l’autrice riprende il filo del racconto dal punto in cui lo aveva lasciato e ci porta fino ad oggi, tratteggiando l’avventuroso percorso, questa volta attraverso l’adozione internazionale, che l’ha condotta alla sua attuale e felicemente incasinata vita a quattro. -
Franco Borsi. Architetto, storico dell’architettura, docente e promotore di eventi culturali. Atti della giornata di studi (Pistoia, 6 ottobre 2018)
La giornata di studio ""Franco Borsi. Architetto, storico dell’architettura, docente e promotore di eventi culturali"""" è stata organizzata dal Cedacot in collaborazione con la Provincia di Pistoia e con l’ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori di Pistoia. Testi di Cristina Acidini, Cosimo Ceccuti, Mauro Cozzi, Alessandro Gambuti, Ezio Godoli, Francesco Gurrieri, Claudia Lamberti, Cristiana Torti, Corinna Vasic’ Vatovec. Bibliografia di Maria Cristina Buscioni."" -
I sogni del signor K. e altre storie
«... si va a ritroso per ritrovare il tempo che non è più ma che sopravvive inconsapevolmente nella memoria e che ora si va facendo via via più nitido. Le immagini sono quelle del passato e i più lontani protagonisti della vita, personaggi che sembravano dimenticati, si animano di nuova vita, come se risuscitassero e sfilassero dinnanzi a noi come in un vecchio album di fotografie. Il presente allora è messo tra parentesi, quasi dimenticato, come una bolla di sapone che galleggia pigra e isolata nell'aria.» «Le nuvole corrono veloci nel cielo di Gerusalemme: passano da ovest a est e richiamano un lontanissimo, immaginario passato e un futuro che rapido giunge, portatore di angosce sconosciute e di altre dense nuvole scure, di passioni inconfessate, di speranze e di tragedie. Domani altre nuvole, bianche candide, grigie e scure, apportatrici di tiepide piogge o di violenti temporali, corrono veloci nel vasto cielo; altri sogni confusi, sbiaditi e torbidi come tutti i sogni.» «La vita è uno strano tessuto dai colori più impensati: gli accostamenti di colore non seguono regole precise, ogni popolo ama accostamenti diversi, ogni uomo ama i colori più disparati. La vita può accostare colori che fino ad allora sembravano nemici dichiarati, ma dopo improvvisi cammini in nuove strade, diventano pieni di armonia e dolcezza. Ci sono logiche che sul momento ci sfuggono, ma quando chiudiamo gli occhi e ci lasciamo trasportare dalle nuvole che corrono, all'improvviso si coglie il senso della strada percorsa anche se in apparenza assurda o quanto meno tortuosa.» -
Problema XXVIII. Sulla temperanza e l'intemperanza, la continenza e l’incontinenza
Lo scritto costituisce un documento dello sforzo, operato nel Peripato, di proseguire l’indagine sulla natura corporea delle affezioni dell’anima, tema centrale in Aristotele, ma da lui non perseguito sino in fondo nei dettagli.rnIl breve Problema XXVIII, facente parte della raccolta di Problemata attribuita nell’antichità ad Aristotele, tratta una delle virtù poi generalmente definite “cardinali”, la temperanza (sophrosyne), insieme all’opposto vizio dell’intemperanza (akolasia) e a una coppia di stati abituali dell’anima, la continenza (enkrateia) e l’incontinenza (akrasia), non definibili una virtù o un vizio a pieno titolo. Non si tratta di un’indagine esaustiva o sistematica, ma di una serie di domande particolari, talvolta bizzarre, cui si cerca di fornire una risposta plausibile, secondo un modulo tipico dei Problemi aristotelici. Benché opera di scuola, il Problema, uno dei meno studiati dalla critica, si caratterizza per una certa originalità di approccio, affrontando le questioni poste in una prospettiva sia semantico-linguistica che fisiologica. -
Tirami fuori da qui
È il momento che precede l’alba, l’ora in cui la luce inizia a spandersi silenziosa come nebbia.rnDavanti a me, a qualche centinaio di metri, il campanile scalcinato di una chiesa. Giù in strada i lampioni perdono forza a contrasto col giorno imminente, ed ecco che dapprima lo avverto, corrosivo, annichilirmi i sensi, ma non capisco; che cosa succede? Che cos’è che mi chiama? E d’un tratto lo vedo, muoversi tra le macchine parcheggiate, con lo sguardo maledetto rivolto verso l’alto, puntato su di me come chiodo nella Croce. -
L'epoca dell'individualismo affettivo. Come cambiano le dinamiche di coppia
Cos'è la coppia al giorno d'oggi? Siamo ancora condizionati dal mito del possibile incontro con la propria anima gemella, per cui ricerchiamo affannosamente questa completezza in un incontrollato desiderio di fusione, oppure viviamo da intimi estranei in una relazione ""a tempo"""", nel disincanto affettivo per non perdere la nostra libertà? Un'ambivalenza che oscilla tra completa dedizione e disimpegno emotivo, tra ricerca di autenticità e solitudine, oscurando la nostra capacità di riflessività nel costruire una possibile e duratura unione a due. Il volume intende offrire una panoramica esauriente dei principali cambiamenti nei sentimenti e nei legami amorosi, nella nuova cornice, dai confini incerti, della parità tra i generi; restituendo la ricchezza delle diverse letture attraverso un'analisi critica dei contributi più significativi della sociologia contemporanea.""