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L'identità violenta. La costruzione del nuovo umanesimo
La crisi della contemporaneità per tanti consegue al fatto che i fenomeni della globalizzazione attuale portano in luce gli aspetti violenti che hanno sotteso la costruzione delle civiltà, soprattutto — forse — della civiltà occidentale più di altre. Quegli aspetti in qualche modo erano stati controllati e utilizzati nelle logiche che fondavano la costruzione dello Stato moderno, ma poi i punti di riferimento entro i quali si è sviluppatala la storia dello Stato nel tempo si sono dissolti, facendo serpeggiare le incertezze di oggi che alimentano un'identità infelice potenzialmente preda di istinti violenti. Che cosa significa il nuovo umanesimo? Per molti significa l'abbandono della linearità di una evoluzione umana scandita solamente dalle logiche che l'Occidente ha imposto al mondo, ciò che comporta proseguire la validità delle idee occidentali però coniugandole insieme alle idee di altre culture, rinunciare al narcisismo delle differenze che elabora identità immaginarie, anche di fatto limitando le potenzialità umane condizionandole ai valori che nel tempo le singole culture hanno costruito, e su un terreno invece comune concepire la nuova universalità. -
Consciousness and world. A neurophilosophical and neuroethical account
Prefazione di Georg Northoff. -
Comus. Un masque allestito al castello di Ludlow nel 1634
All'inizio della propria carriera, John Milton mise alla prova il potere morale e trasformativo della poesia affrontando il genere del masque. Il suo Comus (più propriamente, Un masque allestito al castello di Ludlow nel 1634) è uno spettacolo elegante e immaginifico, che però drammatizza alcune delle questioni più accese della vita culturale, politica e religiosa della sua epoca, e che ha al centro una figura femminile sorprendente e complessa. Questa nuova traduzione in italiano, condotta in versi liberi, presenta il testo a fronte ed è accompagnata da un'introduzione e un ricco apparato di note al passo con gli studi più recenti. Nell'appendice, si trascrive per la prima volta il testo del Corno, un intrattenimento rappresentato alla corte di Torino solo pochi mesi prima della messa in scena del masque inglese. Il confronto tra i due si rivela utile per comprendere meglio, da un lato, il modo in cui Milton trasforma la figura del dio Komos rispetto alla tradizione, dall'altro, come mette in tensione le convenzioni degli intrattenimenti aristocratici. -
Il nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria (2020). Vol. 22
«Giunto al suo XXII volume annuale, ""il Nome nel testo"""" continua a rappresentare il testimone più attendibile dello stato della ricerca sui nomi letterari in Italia. A dimostrarlo, più che enunciazioni di principio o affermazioni di narcisismo autopromozionale, sono ancora una volta i ventisette saggi pubblicati in questa sede, raggruppati in sei sezioni tematiche (cui si aggiungono, come si dirà, due rubriche), nelle quali trova spazio un'ampia e significativa rappresentanza di àmbiti disciplinari, approcci metodologici generali e specificamente onomastici, differenziati corpora di autori e testi indagati. Per entrare nel dettaglio, la sezione iniziale è dedicata alla presenza del nome nelle lettere, nei diari, nei taccuini, testi stigmatizzati spesso quali meri collettori di trouvailles o come bric-à-brac di curiosità biografiche. Il territorio dell'inedito, del provvisorio, del preparatorio che si spalanca agli occhi degli studiosi prelude invece, se adeguatamente analizzato, alle scelte onomastiche definitive di un autore. Così l'esplorazione del vasto archivio privato di Giuliano Scabia, realizzata da Laura Vallortigara, consente di individuare gli elenchi preparatori di nomi e, con essi, la genesi e i moventi (su cui un peso determinante ha la curiositas linguistica dell'autore) della nominazione nella tetralogia di Nane Oca. Le carte private di Antonio Delfini, un vero e proprio """"mondo sommerso"""", consentono a Luigi Sasso di mettere in luce un'accesa imagery onomastica, sperimentale e spesso sorprendente, che è ricondotta al tentativo dello scrittore, impervio e continuamente frustrato, di rinnovare le tradizionali strutture del romanzo, consunte anche sul piano onomastico, usando il nome come un """"colpo di dadi che potrebbe far scattare il meccanismo narrativo, il movimento della pagina""""(...)» (dalla Presentazione)"" -
Verbal aggressiveness in english, A speech act theory approach
This book represents the first attempt to provide a systematic theoretical account of verbal aggressiveness from a linguistic pragmatic perspective. It describes the (para)linguistic means used in English to be aggressive and combines research on aggressive behaviour carried out in the field of social psychology with the tenets of speech act theory and prototype theory to gain a deeper understanding of the phenomenon as distinct from impoliteness. By challenging current (anglocentric) views on aggressiveness that tend to equate it with impoliteness, this study opens up a new perspective on verbal aggressiveness as a phenomenon worth being investigated in its own right. Stefania Biscetti is Assistant Professor of English Language and Linguistics at the University of L’Aquila. Her main research interests are in the fields of linguistic pragmatics (and its interface with morphology, the lexicon, and discourse) and cognitive linguistics, approached synchronically and diachronically. -
Studi lockiani. Ricerche sull'età moderna (2020). Vol. 1
Indice / Table of content Foreword p. 7 Articles Diego Lucci, Locke and the Trinity p. 11 Raffaele Russo, The Lamp under the Bushel. Messianic Secrecy in Locke’s Christology p. 39 Davide Poggi, Tracce di una filosofia dell’essere nella concezione lockiana dell’astrazione. Spunti critici p. 67 Brunello Lotti, Natura e origine del movimento in Locke p. 89 Luisa Simonutti, Inspirational Journeys and Trunks of Books: Initial Notes on Locke the Traveller p. 131 Paola Rumore, Locke in Halle: A chapter of the 18th-century German reception of John Locke p. 163 Notes Francesco Terenzio, Il contenuto dei journals di Locke p. 197 Giuliana Di Biase, Carlo Augusto Viano on John Locke’s Idea of Experience p. 213 Reviews Diego Lucci, review of Victor Nuovo, John Locke: The Philosopher as Christian Virtuoso (Oxford University Press, Oxford 2017, 263 pp.) p. 233 Diego Lucci, review of Luisa Simonutti (ed.), Locke and Biblical Hermeneutics: Conscience and Scripture (Springer, Cham 2019, 266 pp.) p. 237. -
Filosofia del sottosuolo. Ipotesi sull'ultimo Foucault
Tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta del Novecento, con il passaggio dal primato della produzione a quello dei consumi, Michel Foucault (1926-1984) sublima i problemi politici dell'attualità in un'ampia indagine dedicata ai dilemmi dell'etica antica (greca, romana, cristiana) lasciando emergere alcune nozioni in grado di fornire indicazioni storico-concettuali per allestire inedite resistenze - resistenze fondate sul carattere esemplare di forme di vita minoritarie - nei confronti di un governo della vita che per principio non pare ammettere alcuna opposizione alla sua capillare diffusione. Si tratta di portare alla luce esistenze, testi, documenti residuali, dimenticati e rimossi; collocati sui bordi del tempo, nel sottosuolo della storia. L'ipotesi che guida la composizione di questo volume dunque è che negli ultimi anni del suo lavoro Foucault collauda forme di soggettivazione abili a schivare una condizione come quella contemporanea in cui persino la libertà diventa un sottile ma acuto dispositivo di controllo. Parresia, cinismo antico, estetica dell'esistenza, desiderio, cura di sé, piacere, ascesi, Aristotele, Deleuze, Hadot, heidegger, Kant, Nietzsche, Platone, sono soltanto alcuni dei temi e dei nomi maneggiati da questo volume per documentare che in Foucault si organizza un insospettabile vocabolario eticopolitico per orientarsi nella catastrofe del tempo presente. -
Lesbina e Milo. Scene comiche di Carlo De Petris per La fede tradita e vendicata. Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1707
La fede tradita e vendicata fu la prima opera ad andare in scena al Teatro di San Bartolomeo di Napoli dopo l'avvio della nuova stagione politica guidata dagli Asburgo, subentrati al governo spagnolo nell'estate del 1707. La notizia della prima rappresentazione, cui presenziarono il nuovo viceré con la sua corte e la nobiltà napoletana, comparve nella «Gazzetta di Napoli» del 6 dicembre 1707, dalla quale ricaviamo anche la data precisa: «Giovedì primo del corrente [1 dicembre] andò per la prima volta in scena nel teatro di S. Bartolomeo il dramma musicale intitolato La fede tradita e vendicata, ove fu a goderne il divertimento con tutta la nobiltà S. E. il viceré generale conte di Daun». Si trattava della ripresa dell'omonima opera andata in scena a Venezia tre anni prima, con libretto di Francesco Silvani e musica di Francesco Gasparini. Il librettista Carlo De Petris e il compositore Giuseppe Vignola adattarono il dramma per la platea napoletana e vi inserirono per l'occasione le scene comiche affidate ai personaggi di Lesbina e Milo. -
Secondo fantasia. Studi per Corrado Bologna dalle allieve e dagli allievi della Scuola Normale Superiore
Secondo fantasia è una raccolta di studi di giovani dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori, che hanno avuto modo di collaborare con Corrado Bologna durante i suoi anni di insegnamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa. I numerosi campi di interesse dello studioso, che spaziano dalla filologia romanza alla comparatistica, coinvolgendo grandi autori (come Dante e Boccaccio) e miti della storia letteraria (come le leggende di Alessandro Magno e Don Chisciotte), fino agli autori della modernità e dell’epoca contemporanea (da Leopardi e Manzoni a Caproni e Sanguineti), sono qui raccolti e sviluppati in forme nuove, ciascuno richiamando al lettore la varietà e la continuità dei saperi. -
Il velabro. Vecchi scavi e nuove letture. Dallo scavo presso il c.d. equus Domitiani alle indagini nell'area sacra di S. Omobono
Questo volume fa parte di una ricerca che rovescia la prospettiva degli studi sul Velabro – la valle tra Palatino e Campidoglio, aperta verso il Tevere –, partendo dall'esistenza di uno spazio unitario, la vallata, e ricostruendo il processo di zonizzazione avviato con la nascita della città che ha portato alla suddivisione di quello spazio. Di questa ricerca ne costituisce la premessa, analizzando i pochi scavi stratigrafici realizzati nel Velabro. Questi interventi, realizzati nel secolo scorso, sono stati editi in modo preliminare e/o parziale. È stato necessario dunque curare una edizione dei medesimi secondo la moderna metodologia stratigrafica. Si tratta di scavi fondamentali. Cuore del volume è il saggio Boni-Gjerstad al cd. equus Domitiani, nel Foro Romano, realizzato al centro della parte settentrionale della vallata, unico scavo nel quale sia stata documentata l'intera sequenza stratigrafica dal terreno natuarale fino all'età imperiale. Pertinente alla spalla della vallata verso il Palatino è invece lo scavo Gjerstad Gamberini-Mongenet al tempio di Cesare, mentre si ritorna verso il centro della vallata con lo scavo Carettoni-Fabbrini alla Basilica Gliulia, e nella parte limitrofa verso il Tevere con lo scavo dell'area sacra di S. Omobono. Questi scavi sono messi in fase e si propone una nuova interpretazione della sequenza, corredata da documenti in molti casi inediti, punto di partenza per avviare un nuovo sguardo sul Velabro. -
Specialized communication in english: analysis and translation
Specialized Communication in English: Analysis and Translation is designed to be used by students and researchers in English Specialized Communication and Translation. It takes the reader on a journey through the many facets of English specialized discourse, Translation Studies, and the contribution of Corpus Translation Studies and CAT tools to the practice and theory of translation. Functional approaches to discourse and genre, translation and lexicography are central to the approach adopted throughout the volume. Chapter 1 presents specialized discourse allowing the definition of key terms and notions: from domain, through text, speech acts and discourse, to register, old genres and new media, as well as internal, peer-to-peer communication within communities of practice and discourse, and external communication, across communities. Chapter 2 provides a general overview of Translation Studies and specialized translation. Chapter 3 introduces the reader to practical issues in translation. It shows how specialized translation can benefit from corpus data and CAT tools, and the merits and demerits of Machine Translation. Chapter 4 deals with the Language of the Law, Legal Translation, and the translation of contracts from English to Italian; Chapter 5 looks at CSR reports and their translation from Italian to English. Taken together, the chapters provide an all-embracing exemplification of the latest trends and the type of research currently being conducted in the fields of Specialized Communication and Translation. The breadth and wealth of topics covered, as well as extensive recourse to definitions, explanations and exemplifications, suggestions for analysis and research, and, not the least, a broad and up-to-date bibliographic reference section, make the volume an extremely valuable tool for advanced study in these areas. Marina Bondi is Professor of English Language and Translation at the University of Modena and Reggio Emilia, Italy. Her research has focused mainly on textual and pragmatic aspects of old and new academic genres, on the characteristics of argumentative texts, and on the analytic potential of quantitative and qualitative approaches to small specialized corpora. Silvia Cacchiani is Associate Professor of English Language and Translation at the University of Modena ad Reggio Emilia, Italy. Her publications have dealt with the semantic and pragmatic aspects of intensifiers, evaluative morphology and compounding. More recently, she has worked on legal lexicography and the popularization of legal discourse on institutional websites. Donatella Malavasi is Associate Professor of English Language and Translation at the University of Modena and Reggio Emilia, Italy. Her research interests include business communication and CSR discourse. More particularly, in her most recent work she has explored the many practices and strategies of knowledge dissemination across genres such as websites and reports, research articles and blogs in business and economics. Annalisa Sezzi is currently holding a grant at the Department of Studies on Language and Culture, University of Modena e Reggio Emilia, Italy. Her research interests include translation, translation of children’s literature, and knowledge dissemination across different genres, from informative books to websites addressed to children. -
Predella (2019). Vol. 19-20: Nuovi studi sul disegno ottocentesco
Ciascuno dei contributi qui raccolti presenta novità figurative o documentarie su alcuni aspetti del disegno nell'Ottocento, concrete testimonianze circa il modus operandi di singole personalità non ancora pienamente indagate, oppure casi emblematici sull'utilizzo del mezzo grafico quale prezioso tramite di lettura filologica e documentazione di emergenze culturali e della loro circolazione, anche al di là dei confini peninsulari, che coinvolse non solo il mondo degli artisti e dei loro committenti ma un pubblico ben più ampio. Ciò che emerge come primo dato è il fascino esercitato dalla cultura figurativa dei secoli precedenti, che cela una volontà di progresso inteso come scelta consapevole di un presente che continuamente si perfeziona proprio sulla scorta degli insegnamenti del passato. -
Scritti corsari sul restauro
L'argomento centrale del volume è il restauro del patrimonio culturale volto ad una conservazione consapevole non intesa come ideologia aprioristica ma sintesi di un percorso approfondito di reale comprensione dell'opera. I temi del conservare e del comprendere vengono argomentati attraverso quattro “punti di vista” ricorrenti nel dibattito disciplinare: il degrado, il progetto, l'uso e l'incontro tra antico e nuovo. Gli scritti, pur partendo da valutazioni teorico/culturali cercano anche aperture nel campo più operativo con l'intento di provare a rispondere ai conflitti interni e alle aporie che inevitabilmente si generano dalla mediazione di cantiere. -
Studi e saggi linguistici (2020). Vol. 2
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. -
Dal «mondo scritto» al «mondo non scritto». Studi di letteratura italiana per Eraldo Bellini
Da Torquato Tasso a Italo Calvino, dalle novità dei moderni tardorinascimentali al 'classicismo' del prosatore novecentesco: i sei saggi qui riuniti, che raccolgono gli Atti della prima Giornata di studi per Eraldo Bellini (15 febbraio 2019), percorrono coerentemente la traccia indicata dalle ricerche dell'amico e collega che si è voluto ricordare. Posto al principio, quasi a rappresentare la meta delle indagini, verso il presente, apre il volume Italo Calvino lettore di Galileo, indagatore inquieto dei rapporti tra le 'due culture' in nome di una letteratura «alla ricerca della saggezza». Gli succede il grande cantiere della Roma primosecentesca, con i saggi dedicati all'Accademia dei Lincei e alla scuola galileiana, qui rappresentata dal matematico Benedetto Castelli. A fianco, formatesi in un unico organismo culturale, troviamo le maggiori voci legate alla Compagnia di Gesù, Agostino Mascardi e Sforza Pallavicino, con il loro aristotelismo non dogmatico e, soprattutto, con il loro classicismo letterario, sensibile e al contempo critico verso le novità in ambito retorico, poetico e storiografico. Proprio al papa poeta, Maffeo Barberini, è dedicato il contributo successivo, che, a partire da inediti epistolari, offre significative novità sulla storia della 'letteratura barberiniana', da retrodatarsi rispetto all'elezione del 1623. Il saggio conclusivo, analizzando una disputa svoltasi a metà secolo nell'Accademia romana degli Umoristi, misura la tenuta del messaggio di Tasso nell'ambito della scrittura storica, con un allargamento oltre la poesia che indica la portata e le conseguenze delle riflessioni tassiane intorno alla validità della parola, tra vero, verisimile, finto e falso. Chiudendo il cerchio, nell'eterno confronto tra 'parole' e 'cose', si torna così al titolo del volume, che, citando Calvino, ricorda motivi ben presenti al lavoro di Eraldo Bellini, fedele a un'idea di letteratura che non rinunci a guidare dal «mondo scritto» al «mondo non scritto». -
Introduzione alla dialettica
Obsoleta di fronte alla scienza, contro la scienza più attuale che mai: così Adorno definiva la dialettica nei Tre studi su Hegel. Queste lezioni, tenute nel 1958 all’Università di Francoforte, muovono dalla stessa premessa. Lo scandalo della dialettica, lo scarto delle sue pretese rispetto al senso comune attuale (e non solo), non è rimosso, ma diventa il punto di partenza per cercare di capire che cosa un pensiero in apparenza così astruso, avverso in ugual misura al positivismo e al culto antiscientifico dell’irrazionale, può significare oggi per noi. Nello stile brillante e scorrevole della libera improvvisazione orale, Adorno espone sinteticamente la propria filosofia, alla vigilia della sua sistemazione finale nella Dialettica negativa, e fornisce al tempo stesso una limpida introduzione al pensiero dialettico in generale, senza presupporre conoscenze preliminari. In un autore tuttora preceduto da una fama di oscuro pessimismo, la dialettica emerge come la forza inattesa in grado di schiudere, oltre gli schemi astratti della riflessione soltanto soggettiva, il potenziale e la storicità viva delle cose. -
L'oggetto puro. Matematica e scienza in Descartes
La filosofia di Descartes ha l’odore stantio del già noto. Chi non ha mai sentito dire: «cogito, ergo sum»? Chi non crede di sapere che vi si annidi l’inizio della filosofia del soggetto o del dominio della tecnica? Eppure, in Descartes le cose non si prestano a narrazioni così unilaterali. A dare vita a queste mitologie è stata una semplificazione potente che ha separato il metafisico dal matematico e la teoria dai fini per cui veniva edificata. È parte di quella totalità che con il presente volume si intende riguadagnare, mostrando come la filosofia e la geometria cartesiane debbano essere intese in reciproco rapporto, in modo che l’una illumini l’altra. “Quale strada seguirò nella vita?” – si chiedeva, in sogno, il giovane Descartes. La via verso la risposta passa per la trasformazione radicale di tutte le forme di sapere, sottoponendo l’attività conoscitiva umana a una torsione senza precedenti. Nella filosofia cartesiana conoscere significa elaborare strumenti capaci di indicare la direzione per liberarci dai vincoli che ci incatenano ed emancipare così il nostro pieno potenziale. -
Il corpo dell'altro. Articolazioni queer della maschilità nera in diaspora
Chi può arrogarsi il diritto di stabilire chi è l’“altro”? Nel corso della storia è emerso in Occidente una sorta di “soggetto universale”, un soggetto neutro e astratto che ha definito la realtà a partire dal suo unico punto di vista e ha così relegato all’alterità tutto quanto era differente da esso. La donna, l’omosessuale, il nero sono quindi entrati a far parte della vasta e claustrofobica categoria dell’altro dove, separati dalla mente e dalla ragione, sono diventati un tutt’uno con il loro corpi. È proprio a partire dal corpo dell’altro, dal sapere esperienziale e incarnato, che Emilio Amideo prova a esplorare articolazioni alternative della maschilità nera al di là degli stereotipi storicamente costruiti intorno al corpo nero e queer. Nell’opera degli scrittori afroamericani Langston Hughes e James Baldwin e dell’artista visivo anglo-caraibico Isaac Julien, il corpo emerge rispettivamente attraverso l’immagine del desiderio come ferita, come porto e rifugio, e come vulnerabile ed etereo tra desiderio e morte. Questo insieme di opere e voci decolonizza la rappresentazione tipica che l’eteropatriarcato razzista occidentale ha fatto del nero – ovvero del nero come aggressivo, istintuale, ipersessuale – e tratteggia una maschilità nera vulnerabile, che si rifiuta di essere circoscritta da binarismi di genere e concezioni limitanti della sessualità. -
Ostraka. Rivista di antichità (2020). Vol. 29
In questo numero contributi di: T.P. Wiseman; Fabio Giorgio Cavallero; Panagiotis Konstantinidis; Francesco Marcattili; Ciro Parodo e Maria Stella Pisapia. -
La produzione sociale del «gregario» nella «Genealogia della morale» di Nietzsche
Questo libro propone una lettura della Genealogia della morale, una delle opere più complesse di Friedrich Nietzsche, quale scenario di un’arena in cui il filosofo lascia emergere, ed entrare in conflitto, diversi modi di “far storia” propri del suo tempo e del suo pensiero. Ognuno dei tre saggi di cui l’opera si compone può, infatti, essere letto come tentativo di “trasvalutare”, ovvero sottoporre a critica e rielaborare filosoficamente, uno dei grandi modelli attraverso i quali l’uomo moderno, ricostruendo la propria storia, ha costruito anche la sua identità. Particolare attenzione viene rivolta alla ricostruzione della genesi storica, e della produzione sociale, del “tipo d’uomo gregario”, svolta da Nietzsche nella seconda dissertazione della Genealogia, e agli inaspettati esiti autocritici, ovvero, alla problematizzazione del proprio stesso aristocraticismo, cui essa sembra condurre l’autore.