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Avere potere su se stesse: politica e femminilità in Mary Wollstonecraft
Attraverso un confronto attento con i testi, da quelli più noti, come la Vindication of the Rights of Woman, a quelli più ignorati, come il romanzo The Wrongs of Woman: or Maria, questo libro propone un'inedita e originale interpretazione dell'opera di Mary Wollstonecraft. Le domande che vengono poste al pensiero politico dell'autrice inglese sono formulate nel rispetto della distanza storica, ma allo stesso tempo si sviluppano in stretta connessione con il dibattito più radicale che caratterizza le teorie femministe contemporanee. Il gioco della distanza temporale produce un doppio sguardo, la cui lucidità cerca anche nel passato risposte agli interrogativi teorici che oggi costantemente ci poniamo. Che cosa significa femminilità? Che senso hanno i confini tra pubblico e privato? Da che sfondo emergono le identità sociali e le diseguaglianze? Il pensiero di Mary Wollstonecraft dimostra, in questa lettura, di aver saputo scompaginare l'ordine delle contrapposizioni fondanti la riflessione politica: dal dualismo tra sfera domestica e spazio politico all'opposizione tra stato naturale e condizione civile. -
N.I. 12
Da una fossa comune riemergono i resti di una donna. L’indagine che si dipana sotto i nostri occhi permette di passare dalla canonica designazione della vittima ignota mediante una sigla e un numero (N.I. 12: ‘Non Identificata numero 12’) a un nome e dei cognomi, Patricia Luján Alvares, e a una storia che, come molte altre, un giorno venne deviata su un binario morto. Mai come in questa pièce della drammaturga andalusa Gracia Morales il nesso tra memoria e identità diviene palpabile. Le ossa disperse nelle fosse comuni di tante realtà geopolitiche hanno ancora molto da dire e, probabilmente, qualcosa da insegnare. E tuttavia – lo osserva il patologo forense che nell’opera conduce le indagini di carattere medico-scientifico – occorre «essere davvero forti se vogliamo ascoltare» ciò che quelle voci spezzate «hanno da dirci». -
Un cardellino curioso alla scoperta dell'Orto Botanico di Pisa. La parte più antica
Che cosa fa un piccolo cardellino in giro per l'Orto Botanico di Pisa? Una mattina di primavera, appena uscito dal nido, si trova alle prese con un mondo ancora tutto da scoprire: saranno proprio le piante dell'Orto ad aiutarlo nella sua esplorazione, attraverso i loro racconti e le loro storie. Questo primo volume è ambientato nella parte più antica dell'Orto Botanico e si rivolge ai ragazzi per accompagnarli a scoprirne le bellezze con l'espediente narrativo del racconto. Protagonista è un piccolo cardellino che in una mattina di primavera appena uscito dal nido si trova alle prese con un mondo ancora tutto da esplorare: saranno proprio le piante dell'Orto Botanico ad aiutarlo con i loro racconti e le loro storie. Ben presto l'uccellino capirà anche quanto l'uomo abbia abusato spregiudicatamente delle risorse naturali del pianeta, alterando, spesso in maniera irreversibile, gli equilibri ecologici e biologici. Guerra, distruzioni, inquinamento e deforestazione sono alcuni dei problemi affrontati nel racconto che intendono suggerire spunti di riflessione ai giovani lettori. Gli autori: Valentina Diara, Valentina Grasso, Lorenzo Peruzzi, Sabrina Balestri. Età di lettura: da 7 anni. -
La bambina che era
"È nata sotto il segno dell'Acquario, una circostanza determinante per coloro che, nel nostro emisfero, perseverano in una fede contraria al progresso galileiano. Gli astronomi direbbero che è nata nel periodo in cui il Sole attraversa la costellazione dell'Acquario, la costellazione delle 'stelle fortunate.' Ha un nome vintage. Non le piace. È un nome che evoca gli anni delle pettinature femminili alla Liz Taylor, degli abiti con la vita stretta e le gonne svasate che si vedono nelle fotografie in bianco e nero appiccicate nell'album dei ricordi. Fotografie scattate con la Rolleiflex. Se ne trovano tante nei mercatini dell'antiquariato. Il suo primo ricordo è una filza di piccole luci sospese nell'aria, una sera d'estate. La bambina aveva tre anni. Alla stagione successiva risale il secondo ricordo. È un'altra luce. È quella di una cometa. Un filamento di luce vivida in una chiazza di luce opaca."""" Una donna ricorda le parole e le cose della bambina che è stata fra gli anni '50 e '60 del secolo corso. Lontani nel tempo e ricordati senza emozione, i personaggi e gli eventi risaltano accanto ad altre, recenti, conoscenze: le tre nonne materne, la madrina, i pescatori del Tigullio, l'astronauta Jurij Gagarin, Giovanni XXIII, Ann, l'amica finlandese. Un inganno autobiografico? Una schermaglia fra il presente e il passato?" -
La favola in Enrico Pea e Giovannino Guareschi
Enrico Pea, romanziere, poeta e drammaturgo, e Giovannino Guareschi, umorista e narratore, giornalista e illustratore, vignettista e critico del costume: qui uniti perché incarnano nel '900 modalità diversamente “popolari” di uso della favola, della narrazione favolistico-fiabesca. Pea declina la favola in un modo che potremmo dire cognitivo ed etico-formativo: essa è il necessario orizzonte esemplare, l'avvicinamento alle ombre/ luci della vita umana, lo sconfinamento visionario negli enigmi delle cose e dell'esistere, percezione chiara dell'eterno conflitto fra Male e Bene. Guareschi pratica una letteratura umoristica intrecciata con gli sviluppi dei nuovi media e perciò “popolare”: capace di unire in trasversale un pubblico ampio per varietà di ceti, età, livelli di comprensione. Tale letteratura predilige la forma della favola, dell'apologo, delle vignette satiriche che la accompagnano e a volte la costituiscono tout court, per esprimere una posizione agonistica, critica, verso una realtà politica e sociale che non soddisfa: il Fascismo e la sua propaganda, oppure l'Italia repubblicana in cui le forze politiche sembrano sempre più inclini al compromesso. -
Studi e saggi linguistici. Supplemento speciale in memoria di Romano Lazzeroni (2020). Vol. 2
Questo Supplemento Speciale di Studi e Saggi Linguistici è dedicato alla memoria di Romano Lazzeroni (Pontedera, 28 ottobre 1930 – Zweisimmen, CH, 4 gennaio 2020). Professore Emerito di Glottologia e di Sanscrito nell’Università di Pisa, Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei, Direttore di Studi e Saggi Linguistici, Romano Lazzeroni è stato uno dei più importanti glottologi italiani della sua generazione, nonché un punto di riferimento per coloro che in Italia e all’estero si occupano di linguistica storico-comparativa. Il fascicolo raccoglie i ricordi e le testimonianze di alcuni colleghi che hanno condiviso con Romano Lazzeroni interessi scientifici e impegni didattici o istituzionali presso l’Ateneo pisano. -
Corpi in rivolta, Maria Klonaris e Katerina Thomadaki tra cinema espanso e femminismo
Cosa accade quando l'immagine in movimento diventa spazio di rivolta e costruzione di nuove soggettività? Quali poetiche e quali immaginari emergono quando il cinema sperimentale incontra il femminismo? L'opera di Maria Klonaris e Katerina Thomadaki è un'indagine sulla porosità dei confini - tra i corpi, tra i generi, tra le arti, tra i media - che reinterpreta l'immagine cinematografica come spazio di relazione e campo di resistenza politica, trasformandola in un dispositivo di reinvenzione del sé. Approdate a Parigi a metà degli anni Settanta, dopo un percorso nel teatro sperimentale iniziato ad Atene, le due artiste si immergono nell'effervescente clima della capitale francese post-Sessantotto e intrecciano i fili tra Art Corporel, cinema sperimentale e pensiero femminista. In una straordinaria sintesi che dal film in Super8 approda alle pratiche del cinema espanso, la loro ricerca incrocia cinema, fotografia, performance, installazione, ambiente, in una proliferazione di opere che arriva fino agli anni Duemila. I loro lavori sono stati esposti nei principali musei del mondo, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra. -
Giuseppe Conte. Il carattere di una politica
Questo libro si concentra sulla figura di Giuseppe Conte, ne analizza i tratti della personalità e le linee del pensiero politico, individuando i valori che incarna e la visione che lo guida nelle scelte concrete operate.Chi è Giuseppe Conte? Un cittadino prestato alla politica che, per caso, si è trovato a gestire una fase particolarmente difficile della nostra storia, o una persona che, nonostante giudizi spesso riduttivi di media e osservatori politici, riceve l'apprezzamento di buona parte dell'opinione pubblica perché ha saputo incarnare un modo nuovo di fare politica? In effetti, è decisamente insolito che uno sconosciuto arrivi alla sua posizione, la sappia mantenere nonostante le oggettive difficoltà e riesca a riorientare l'intero campo politico, a riavviare su un piano ben diverso dal passato i rapporti con l'Europa, dovendo inoltre fronteggiare la più grave calamità dal secondo dopoguerra. Il libro si concentra su questa figura, ne analizza i tratti della personalità e le linee del pensiero politico, individuando i valori che incarna e la visione che lo guida nelle scelte concrete operate. Come in un documentario su pagina, gli interventi di Giuseppe Conte nei vari contesti attraversati, vengono disposti in modo che il lettore possa estrarne gli elementi utili per comporre un ritratto attendibile: tramite una ricostruzione accurata, che prende in esame le molteplici sfaccettature umane, intellettuali ed ideali implicate nell'esperienza di governo, ciascuno potrà giungere alla propria personale valutazione di questo carattere, di questa politica. -
Il signor Netanyahu. Israele, due anni di politica tra elezioni, instabilità e pandemia
“Daniel Reichel, Alfredo De Girolamo ed Enrico Catassi tratteggiano in rapida successione le più recenti vicende della fenomenale ascesa e riuscita di Netanyahu. Ma nel fare la cronaca della costruzione politica abilmente creata da Netanyahu, gli autori svelano anche le crepe che potrebbero prefigurare un suo crollo finale.” (Sergio Della Pergola) -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2020). Vol. 2
In questo numero: Maria Regina Brioschi, ""For a New Logic of the Proposition: Peirce and the Concept of “Rhema”""""; Richard Kenneth Atkins, """"Gestures and Propositions""""; Jean-Marie Chevalier, """"Peirce's Relativization of the Analytic vs. Synthetic Dichotomy""""; Giacomo Guidetti, """"What is the Object of the Proposition?""""; Frederik Stjernfelt, """"Peirce as a Truthmaker Realist. Propositional realism as backbone of Peircean metaphysics""""."" -
Verso Bisanzio
Sono passati pochi mesi dalla caduta di Costantinopoli, espugnata da Mohammed II il conquistatore. Padre Piero da Pisa è in cammino con un piccolo drappello di frati e sognatori, diretti verso Mistrà, nel Despotato di Morea, ultimo baluardo bizantino. Vanno alla ricerca di un prezioso scritto antico e di Gemisto Pletone, sapiente che aveva ammaliato le corti italiane nei decenni precedenti, al tempo del concilio di Ferrara e Firenze. La loro speranza è di trovare la via per riunificare le due Chiese e per mantenere in vita il sogno di Bisanzio, simbolo di una fede universale. Durante il viaggio una mano assassina cercherà di fermarli. In uno scenario percorso da fermenti di guerra e da speranze di resurrezione culturale, agli albori del Rinascimento, il viaggio di Piero è anche un omaggio alla bellezza della natura e alle antiche credenze che la interpretavano. -
L'altro gusto. Per un'estetica dell'esperienza gustativa
L’idea generale alla base di questo libro (qui in una nuova edizione, completamente rinnovata, rielaborata e ampliata) consiste nel suggerire che ciò che va sotto i nomi di “gusto” e di “gastronomia” – secondo Brillat- Savarin, autore de La fisiologia del gusto, “tutto ciò che concerne l’essere umano in quanto si nutre” – può costituire materia di seria indagine filosofica e, in particolare, di esperienza estetica. Tuttavia, un’estetica gustativa può costituirsi solo a patto di impegnarsi in un percorso, insieme storico-critico e teorico, molto più complesso delle semplificazioni e lontano dalla retorica che spesso ammorbano oggi il discorso gastronomico. Questo studio offre, da un lato, una serie di analisi storico- critiche che legano l’esperienza gustativa all’estetica filosofica, attraverso confronti tematici con autori quali, tra molti altri, Hume, Gibson, Dewey, Ingold, Lévinas; dall’altro, esso propone alcune ipotesi teoriche per pensare l’esperienza gustativa secondo gli assi teorici dell’estetica relazionale, partecipativa ed ecologica. Una discussione ad ampio raggio che spazia dal problema della subordinazione filosofica del gusto fino a quello della sua riabilitazione, dalla questione della critica a quella della creatività della percezione gustativa e della cucina, dal rapporto tra arte e artigianato fino al vino, all’olfatto e all’ambivalenza del dolce come sapore e come sapere. -
Fare la 180. Vent'anni di riforma psichiatrica a Roma
"Le troppe morti nelle Rsa devono interrogarci prima di tutto sul superamento di queste tipologie residenziali come soluzione ordinaria alla fragilità delle persone. Torna quindi di grande attualità la battaglia culturale e politica condotta a partire della legge 180 per superare il modello dell’istituzionalizzazione che oggi è diventata norma anche per troppi anziani e persone non autosufficienti"""". (Dalla prefazione di Rosy Bindi) """"Questa storia è insieme del tutto parziale e altamente rappresentativa. Parziale perché è memoria di vicende accadute in un pezzo di Roma, rappresentativa perché quel particolare modo di «fare la 180» portato avanti da Losavio con il suo gruppo, e da pochi altri dirigenti e operatori romani, ha aperto questioni con cui si misurano anche oggi quanti prendono sul serio i principi della riforma e lavorano sulle prospettive che essa offre"""". (Dalla postfazione di Maria Grazia Giannichedda)" -
La profezia nel pensiero del Rinascimento e della prima età moderna
Profezie e profeti popolano in gran numero il paesaggio pubblico del Rinascimento e della prima età moderna. Agitata da eretici e dissidenti o propagandata dalle autorità istituzionali, di contenuto teologico o legato a rivolgimenti sociali, la profezia si presenta come una delle forme più potenti di comunicazione politica e religiosa, rivendicando un valore di verità e un’efficacia carismatica tali da renderla uno degli oggetti privilegiati della riflessione storica e filosofica dell’epoca. I contributi raccolti in questo volume affrontano alcuni dei più importanti momenti della riflessione sulla profezia e i suoi poteri tra il primo Cinquecento e gli inizi del Settecento. In questo arco temporale molto vasto, rivoluzionato da epocali cambiamenti intellettuali e sociali, il problema della profezia, che nell’età dei Lumi si ritrarrà sullo sfondo, si intreccia ancora a nodi decisivi del pensiero politico-religioso e della cultura filosofico-scientifica. Pomponazzi, Machiavelli, Campanella, Hobbes, Spinoza, Bayle e Vico sono i pensatori che il volume mette in dialogo per rispondere ad alcune questioni fondamentali: che cosa si intende per profezia? Che rapporto sussiste tra il sapere profetico e le tipologie di conoscenza più suscettibili di accertamento e di verifica? Quali sono i nessi tra conoscenza naturale, ispirazione religiosa e comunicazione politica? Di quale tipo di linguaggio si avvale il profeta? Nel cercare di rispondere, il libro si propone tanto come uno strumento di ricerca per gli specialisti, quanto come un percorso introduttivo, scritto in un linguaggio chiaro e accessibile, a uno degli aspetti più avvincenti della storia della cultura europea della prima età moderna. Da questo percorso emerge il corpo a corpo tra il pensiero filosofico e il fenomeno profetico che ha avuto luogo, con esiti non scontati, all’alba della modernità. -
Affacciàti alle finestre
Un racconto che ricostruisce per frammenti, oltre alla fisionomia di un borgo di campagna sorto alla periferia di un'importante città, l'atmosfera di quella vita paesana propria degli anni '50 e '60 del secolo scorso. Un sacco di episodi che rimandano a un mondo anche magico, primitivo, talora doloroso, fatto di coralità di voci, un affresco in cui tutti sono protagonisti, in cui le immagini e i sentimenti si confondono, in cui momenti dolci e struggenti si alternano ad amarezze e sconforto. Un racconto in cui compaiono Bobbio e Gramsci, le stragi naziste, le biciclette e i cavalli. Non una cronaca o un diario, ma un quadro costruito seguendo il filo dei ricordi, delle emozioni e delle suggestioni. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2020). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Balzac politico
La fabbrica Balzac non conosce crisi: ristampe, nuovi progetti e nuove traduzioni, ma anche letteratura secondaria, saggistica, film, prodotti audiovisivi e altro ancora. Per accedere a questa ingente produzione, per tornare a parlare di e a partire da Balzac, il volume pone l'opera del grande romanziere francese sotto la lente del politico. Rispondono alla sollecitazione i tredici saggi qui raccolti, frutto di ricerche condotte in campi diversi ma in costante dialogo: una tessitura d'interessi, di percorsi e di domande variamente giocati sulla ruota del Balzac politico. -
La figura e l'opera di Leonardo Ricci nel centenario della sua nascita
La giornata di studio La figura e l’opera di Leonardo Ricci nel centenario della sua nascita è stata organizzata dal Cedacot in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pistoia. Testi di Claudia Bienaimé, François Burkhardt, Paolo Caggiano, Guido Del Fungo, Raimondo Innocenti, Antonietta Iolanda Lima, Claudia Massi, Riccardo Renzi, Paolo Riani, Paola Ricco, Ulisse Tramonti, Corinna Vasic’ Vatovec. -
Cenerentola, Galatea e Pigmalione. Raccontare il divismo femminile nel cinema tra fiaba e mito
I saggi raccolti in questo volume muovono tra studi culturali, star studies e gender studies per riflettere sulla messa a tema delle identità femminili nel cinema italiano, con qualche incursione feconda nei territori francese e hollywoodiano, appuntando lo sguardo sulle narrazioni del divismo e sul ricorrere, al loro interno, delle figure di Cenerentola, di Galatea e di Pigmalione. Sono costrutti figurativi e simbolici che, a ben guardare, rimandano a una fioritura di racconti polimorfi che non chiudono le figure femminili nelle linee di un disegno prevedibile ma le rilanciano e moltiplicano. Le Cenerentole-Galatee si fanno sante o perdute; si ribellano ai Pigmalioni-principi azzurri o li rimodellano a loro volta; rivendicano una autogenesi nelle scelte e nei ruoli che interpretano; reclamano un’identità molteplice nell’ironia affilata della scrittura o nei passi leggeri delle protagoniste dei melodrammi; così che è sempre il passo di Galatea-Cenerentola a condurre la danza. -
Superficialismo radicale. Soggetti, emancipazione e politica
I saggi di questo testo gravitano attorno a due fuochi: una diagnosi della soggettività contemporanea e il tentativo di sviluppare una critica all’altezza della sua vocazione emancipativa. Ciò che viene descritto è un processo di tendenziale emersione in superficie della relazione tra soggettività e politica; nessuna utopia col torcicollo, nessun nostalgismo, nessuna lamentela sulla superficialità della politica o paternale sulla superficialità dei soggetti. La scommessa, piuttosto, è quella di prendere le apparenze sul serio e quindi rinunciare a ogni forma di ventriloquismo teorico, restituendo ai soggetti la parola senza per questo rinunciare alle ambizioni emancipative di una teoria sociale capace di fotografare, tracciare, scandagliare le trasformazioni della soggettività contemporanea e contemporaneamente le sue potenzialità e le sue contraddizioni.