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Piccola guida al gioco simbolico d'imitazione e alle domande generative di fantasia. Infanzia, apprendimento, gioco, creatività
Una “piccola” guida (ma forse non poi così tanto piccola) per rilanciare l’importanza del gioco d’imitazione e il ruolo della fantasia nell’educazione dei bambini e delle bambine. Un testo nato dall’esperienza e dal contatto vivo con educatrici e educatori della scuola dell’infanzia. Tra i compiti essenziali di chi educa vi è infatti anche quello di fornire buoni esempi e comportamenti positivi a cui ispirarsi, ecco allora che il gioco imitativo può stimolare nei bambini e nelle bambine un processo attivo attraverso il quale apprendere naturalmente a comunicare e a sviluppare linguaggio. Accanto al gioco d’imitazione l’autore ci consiglia, inoltre, l’utilizzo delle domande generative di fantasia da cui i bambini e le bambine possono far nascere le loro libere esplorazioni, le proprie idee e i propri ragionamenti. Una “piccola” guida che desidera spronare a una più energica cognizione del fatto che chi educa ha il compito primario di sollecitare domande utili allo sviluppo della fantasia e della conoscenza, processi conoscitivi legati tra loro e dispositivi centrali per produrre rappresentazioni, storie, significati e parole. -
Flora empolese. Elenco della flora vascolare della terra d'Empoli
Data la scarsa variabilità ambientale e l’elevato grado di antropizzazione, il territorio empolese è stato in passato oggetto di scarsa attenzione da parte dei botanici, spesso più attratti da aree di maggiore interesse naturalistico come le montagne o le coste. Da botanico per professione e per passione ho ritenuto quasi un imperativo morale porre le basi per una conoscenza completa delle caratteristiche della flora vascolare dell’empolese, la terra dove sono nato, cresciuto e tuttora vivo. La ricerca ha evidenziato una discreta diversità floristica: oltre 650 specie, tra cui piante di interesse fitogeografico e conservazionistico: alcune endemiche italiane, altre normalmente presenti a quote significativamente maggiori, o infine specie che presentano proprio nell’empolese le stazioni più interne in Toscana. Tra le esotiche, purtroppo è rilevante in negativo la presenza di numerose aliene invasive. Il mio auspicio è di stimolare curiosità e interesse per la flora spontanea da parte della popolazione. Di questi tempi, infatti, a parte le piante “utili” o alimentari, il resto dei vegetali tende a essere visto come una sorta di generico e anonimo verde che fa da sfondo alle nostre vite (un fenomeno noto anche come “cecità alle piante”). È infine necessario divenire consapevoli dell’aggravarsi, negli ultimi anni, del fenomeno delle invasioni biologiche e dell’importanza della tutela della biodiversità, in ragione dell’elevato numero di specie aliene e di una gestione del territorio non sempre ottimale dal punto di vista naturalistico. -
La filosofia oggi. Scuola, università, lavoro
Il volume raccoglie gli interventi presentati in occasione del Convegno nazionale della «Società Filosofica Italiana» ""La filosofia oggi: scuola, università e lavoro"""". Viene affrontato ad ampio raggio il tema della filosofia, dei suoi contenuti e delle sue modalità di insegnamento, tanto nelle università che nelle scuole secondarie di secondo grado. Non solo l’insegnamento liceale, ma anche la didattica universitaria è infatti chiamata a ripensare se stessa. Oltre a contenere esempi concreti del ruolo accordato alla filosofia in diversi ambiti professionali, ci si interroga sulla funzione che la filosofia può rivestire nel contesto globale attuale e sul significato della diffusa esigenza di un «nuovo umanesimo» che è sempre più avvertita anche in ambito economico e aziendale."" -
Studi e saggi linguistici (2021). Vol. 2
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. -
Mefisto. Rivista di medicina, filosofia, storia (2021). Vol. 5/2
Rivista di medicina, filosofia, storia. -
«Io per me sono un’ombra». Giovan Battista Strozzi il Giovane tra poesia e riflessione letteraria
II letterato fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane (15511634) godette di fama rimarchevole e di alta considerazione presso i contemporanei, i quali — governanti e pontefici, uomini di Chiesa e di potere — ne stimarono le non comuni qualità intellettuali e letterarie. La sua lunga parabola biografica lo condusse dalla corte medicea e dalla scuola di Pier Vettori sino ai fasti della Roma barberiniana, passando per i cenacoli capitolini degli Aldobrandini, degli Orsini, degli Umoristi, nonché attraverso la Milano di Federico Borromeo. Lo studio della fitta rete epistolare di cui fu al centro dimostra che il Giovane poté così intrecciare rapporti con i massimi esponenti della res publica litterarum nella stagione a cavaliere fra tardo Rinascimento e Barocco, dal Bargeo a Chiabrera, da Lionardo Salviati a Fulvio Testi, da Antonio Querenghi a Stigliani, da Guarini e Tasso fino a Marino e Galileo, i quali a lui si rivolgevano certi di ricevere autorevoli pareri in materia di scrittura volgare. Attraverso il vaglio e l'analisi di documenti inediti e rari, il volume intende offrire uno studio monografico che consenta di delineare con tratti fermi la biografia dell'autore e il ruolo di primo piano da lui ricoperto in seno alle accademie letterarie della città natale; fare il punto sulla sua ingente produzione in versi, per la maggior parte manoscritta e mai approdata ai torchi, nonché — tramite l'esegesi delle prose — evidenziare il non secondario contributo che egli apportò ai dibattiti di poetica che animarono gli ambienti intellettuali italiani in quei decenni; ripercorrendo in tal modo, dietro la sua scorta, un tratto significativo della nostra storia culturale e letteraria. -
Dino Terra e la favola
Autore di formazione culturale variegata e dagli orizzonti internazionali, Dino Terra si interessa di favorire gli intrecci tra cultura letteraria e scientifica in opere ibride (narrativa breve e lunga, teatro, saggi) che fanno in sé convergere una grande complessità di letture, saperi e visioni. I contributi di questo volume trattano dei modi in cui, nell’ampia gamma dei generi fatti interagire nella scrittura di Terra, si inserisce una dimensione come quella favolistico-fiabesca che, nel Novecento italiano, ha spesso avuto una funzione di messa in discussione, quando non anche sovversione, della sensibilità corrente e del canone realista egemone. Nel configurarsi come strumento di critica all’individuo, ai costumi e alla società, il linguaggio della favola in Terra accoglie in sé l’onirico e il mitico, lo scientifico e il magico. Scienza e magia non sono da vedersi in antitesi, configurandosi bensì come due diversi modi coi quali la volontà umana lotta per domare la natura. La letteratura stessa diventa magia, col meraviglioso da leggersi come una delle chiavi per interpretare il mondo e innestarsi quindi nella realtà tramite un percorso altro rispetto al realismo di stampo naturalista; uno in cui gli aspetti morali e antropologici e l’interrogazione metafisica precedono la resa del quadro storico, sociale e politico.La trama del favolistico intessuta nella materia del reale dà vita in Dino Terra a un realismo ulteriore, multidimensionale, che inscrive nel testo una forte dimensione etico-morale, propria dell’uomo che si guarda allo specchio in cerca della verità e di ciò che è in sé profondo. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2021). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Oberdan Chiesa. Un uomo, una vittima, un mito
Il 16 luglio 1947 iniziò a Livorno un processo fondamentale per far luce sull’allora recente passato nazifascista della provincia. Nella gabbia degli imputati figuravano molte delle autorità “repubblichine” labroniche, chiamate a rispondere della condanna a morte per rappresaglia di un prigioniero comunista, Oberdan Chiesa. Costui per non era una figura qualsiasi. Nonostante la giovane età aveva alle spalle un passato da esule, volontario antifranchista in Spagna, prigioniero di guerra e confinato politico. Rientrato a Livorno in seguito alla caduta del fascismo, dopo l’8 settembre 1943 si era avvicinato alla nascente Resistenza livornese, venendo arrestato prima di assumere un incarico dirigente. Nonostante ciò, anche dopo l’esito del processo per individuare i colpevoli della sua morte, il ricordo della sua triste vicenda ci mise del tempo prima di affermarsi incontrastato e diventare il caso più esemplificativo della durezza della guerra civile combattuta tra il 1943 e il 1945 nella provincia di Livorno. Per quale motivo? Lo scopo di questa ricerca è quello di provare a rispondere a questa domanda di fondo, ripercorrendo tutte “le vite” di Oberdan. Non solo la sua biografia, vale a dire il periodo da emigrante in Algeria e in Francia, l’esperienza nella Guerra civile spagnola, nei campi di detenzione per i volontari internazionali, o quella da confinato a Ventotene, ma anche quanto accadde alla sua memoria dal secondo dopoguerra ad oggi. Quello che emerge è un affresco piuttosto significativo della nostra storia recente, costellata da esempi positivi come quello di Oberdan ma anche da tentativi di mistificazione e insabbiamenti da parte di quelle forze politiche ancora nostalgiche del passato regime. -
Un dialogo su Olympe de Gouges. Donne, schiavitù, cittadinanza
Leggere Olympe de Gouges come un classico conduce a intraprendere diversi percorsi interpretativi. Compiere questa scelta consente, ad esempio, di considerare in modo nuovo e imprevisto dottrine come quella del giusnaturalismo e categorie come quelle di cittadinanza, diritti sociali, schiavitù. Permette, inoltre, di svolgere interessanti confronti con altri autori e autrici – Jean-Jacques Rousseau, Jeremy Bentham, Nicolas de Condorcet, Mary Wollstonecraft – e di mettere a fuoco e problematizzare le intuizioni di de Gouges in relazione alle radici e alla storia del femminismo. Genera, infine, uno sguardo fecondo su alcuni nodi rilevanti del dibattito giusfilosofico e filosofico-politico contemporaneo, consentendo di tornare a riflettere, in una prospettiva diversa da quelle più consuete, sulle relazioni che intercorrono fra eguaglianza e differenza, universalismo e specificità, sovranità e cittadinanza, democrazia e diritti, identità e soggettività, maternità ed emancipazione. -
La festa della parola. Le fiabe di Giovan Battista Basile
Leggete Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile e v’imbatterete in una lingua strabordante, ricca di giochi e d’invenzioni, che celebra la vita nella sua anomalia, nei suoi paradossi, nelle sue contraddizioni e nelle sue pieghe sorprendenti. In questo libro non troverete un commento storico, letterario o psicologico all’opera del grande scrittore campano. Le cinque fiabe di cui si scrive – L’ignorante, La selva d’agli, I due fratelli, Il catenaccio e L’orsa – sono il pretesto per l’esplorazione e la lettura degli elementi linguistici essenziali al viaggio della vita, quando i pregiudizi, i timori, le fantasie intorno a sé e all’Altro si volgono in parodia e non sono più il fondamento del conformismo familiare o sociale. Avvalendosi della beffa, dell’esagerazione e della stravaganza, la lingua di Basile offre la chance di sfatare, man mano che vanno enunciandosi, le certezze soggettive di chi si fa personaggio. Fino all’approdo a una felicità che non deve più nulla al canone. Quando nella giornata s’instaura il gerundio – ovvero quando nessuno, vivendo, è più quello che pensava di essere né ha più quanto che pensava di avere –, quando il fratello non è più negato – ovvero l’invidia non la fa più da padrona –, quando il padre e la madre sono mito nella parola e non più ruoli sociali, quando la questione donna non si risolve nella parità di genere, allora della vita cogliamo il gusto: il gusto del destino inedito, non più assegnato dall’appartenenza alla genealogia familiare o sociale. E nessuno è più vittima, nemmeno vittima di se stesso. -
Jonas Mekas. Cinema e vita
Vera e propria leggenda del cinema sperimentale e d'avanguardia e primo cantore del film di famiglia come forma d'arte, Jonas Mekas (1922-2019) ha dedicato la vita all'immagine in movimento: dalla pellicola al video, dalle installazioni al web. Il cinema è stato per lui — prigioniero lituano in un campo di lavoro nazista ed emigrato a New York alla fine della guerra — il filo con cui ricucire la ferita con la realtà, trasformando il dolore per la perdita della propria terra in spazio di accoglienza e celebrazione della vita. Il suo Diary Film, nato per necessità e per «disperazione», trasforma il cinema degli accadimenti minuti, del quotidiano in una rivoluzione dello sguardo e in un atto politico. Questo libro percorre tutto l'arco della vita e dell'opera multiforme di Mekas, in cui la pratica artistica si intreccia a quella critica e curatoriale: dalla diffusione del New American Cinema alla fondazione dell'Anthology Film Archives. In occasione del centenario dalla nascita, questa è la prima monografia a lui dedicata in Italia. -
Pensare l'esperienza musicale
Questo libro nasce da un dialogo a più voci tra musicisti/musicologi dell'Istituto Superiore di Studi Musicali ""Luigi Boccherini"""" di Lucca e studiosi (perlopiù filosofi) dell'Università di Pisa e della Higher School of Economics di Mosca. Gli autori hanno risposto all'invito a pensare l'esperienza musicale proponendo saggi che si dispongono lungo due linee tematiche principali: la musica come lavoro plastico sulla temporalità e gli aspetti performativi della musica come arte incarnata e realizzata nell'interazione sociale."" -
Baretti a Lisbona nel 1760: Lisbona sulla «bilancia dell’Europa» da una prospettiva italiana
Giuseppe Baretti (Torino, 1719) fu originalissimo scrittore, padre della moderna critica militante, poeta, poliglotta e traduttore, autore di teatro fra tanto altro. Soggiornò a lungo in Inghilterra dove fu lessicografo/lessicologo, docente di Italiano, e morì a Londra nel 1789. Viaggiò nell’Europa del proprio tempo: ad esempio in Spagna e in Francia. Nel 1760 fu tra i primi a visitare il Portogallo ancora provato dal terribile sisma del novembre 1755, e ne lasciò una testimonianza fra le più suggestive e problematiche in termini di letteratura, giornalismo, curiosità antropologica, multicultura e interculturalità, nelle Lettere familiari ai fratelli (1762-1763) e nel loro rifacimento inglese A Journey from London to Genoa (1770). Ne dà conto questo volume, corredato da un inserto iconografico prezioso, e in cui sono raccolti gli interventi di alcuni noti studiosi, la maggior parte portoghesi, al Seminario di studi del 29 settembre 2019: organizzato congiuntamente a Lisbona dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Tricentenario della Nascita di Giuseppe Baretti – istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ora MiC), con D.M. n. 26 del 30-01-2019, su istanza del CISESG-Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini di Seravezza –, dalla SHIP-Sociedade Histórica da Independência de Portugal e dal CLEPUL dell’Università di Lisbona, l’Academia Lusófona Luís de Camões, l’Instituto Fernando Pessoa, l’Observatório da Língua Portoghesa. Saggi, nell’ordine, di Daniela Marcheschi, Luísa Marinho Antunes, José Eduardo Franco, Annabela Rita, Miguel Real. -
Ofioliti. An international journal on ophiolites and modern oceanic lithosphere. Vol. 47
Since 1976, Ofioliti provides an international forum for original contributions and reviews in the field of the geodynamics, petrology, geochemistry, biostratigraphy, stratigraphy, tectonics and paleogeography applied to ophiolitic terrains and modern oceanic lithosphere, including their sedimentary cover. Studies of topics such as geodynamics of the mantle, the evolution of orogens including ophiolites and paleoceanography are also welcome. -
Tracce di materia e luce nella letteratura per l'infanzia. La preziosità dell'oro tra il qui e l'altrove
Luccicante, regale, sacro, l’oro è un metallo raro e quindi prezioso, è incorruttibile nel tempo e quindi eterno, non è del tutto divino ma nemmeno terrestre: sembra provenire dall’aldilà. Figurando così spesso e così spiccatamente nell’immaginario fiabesco e narrativo, rappresenta uno dei principali punti di contatto tra la nostra realtà e l’altro mondo: ci invita ad attraversare un orizzonte immaginativo di immensa portata e suggestione, e stimola visioni dell’Altrove. Partendo dall’analisi di romanzi, fiabe classiche, miti, albi illustrati, prodotti cinematografici, illustrazioni e opere d’arte, viene approfondito il rapporto che lega indissolubilmente questa costante dell’immaginario alla letteratura per l’infanzia e vengono indagati i fili di questo groviglio dorato di immagini metaforiche: riti iniziatici, passaggi per l’aldilà, tesori, valori materiali, ricchezza interiore e consapevolezze acquisite. -
Kyrie eleison. Testamento spirituale di un prete «imboscato»
«Prete “imboscato” è un modo spregiativo per indicare chi, scegliendo un insegnamento laico o la ricerca scientifica, non svolge un ministero né parrocchiale né curiale. È un giudizio malevolo, che ha troppo pesato e condizionato la mia vita di ricercatore universitario, togliendomi entusiasmo e serenità. Questo mio testamento è un colloquio interiore, un esame di coscienza, tenuto nel mio spirito davanti a Dio. Quasi una pubblica confessione, che anela al perdono, che domando e che offro. Parlo di me, di come ho inteso e vissuto i tempi e gli avvenimenti; e di come ora tutto il mio passato risuoni nel mio ricordo».Amleto Spicciani, nato a Pescia nel 1934, prete diocesano, cappellano di Sua Santità, è stato ricercatore e docente universitario di storia medioevale. Fra i suoi lavori, per le Edizioni ETS: Benefici livelli feudi. Intreccio di rapporti tra chierici e laici nella Tuscia medioevale (Pisa, 1996); La sinodo atrebatense celebrata nell’anno 1025 da Gerardo, vescovo cameracense e atrebatense (Pisa, 2004); Protofeudalesimo. Concessioni livellarie, impegni militari non vassallatici e castelli. Secoli X-XI (Pisa, 2006); Uomini di Chiesa. Vescovi e preti nella cultura e nella società toscana tra XIX e XX secolo (Pisa, 2013); Feudalesimo lucchese. Frammenti sparsi (Pisa, 2015). -
Cinema e parole
Nove film, come testi: Totò, Peppino e la... malafemmina, C'eravamo tanto amati, Habemus papam, Arrival, Dunkirk, The Old Man & the Gun, The Mule, Tenet, Marx può aspettare. E un romanzo, come immagini: I Promessi Sposi. -
Il cinema a Pisa. Dalle origini alla Grande Guerra 1897-1915
In questo volume, gli autori intendono riportare alla memoria dei pisani un’epoca antica, quando la ‘fotografia animata’ venne presentata per la prima volta in città e in che modo si intrecciò – in tempi rapidi – con la loro vita, radicandosi infine nel tessuto urbano. Nelle cronache del tempo, le prime ‘proiezioni’ vengono considerate soltanto come un evento eccezionale che senza alcun preavviso si introduce nel contesto sociale e nella cultura di un territorio. Non si comprese subito la loro capacità di stravolgere i modi della fruizione visiva fino ad allora noti e dunque di modificare completamente l’immaginario collettivo di tutta una popolazione, indipendentemente dal censo e dal livello di istruzione. Nella stampa locale ci si limitò a descrivere le reazioni degli spettatori e i commenti fatti nei circoli culturali e negli altri luoghi di ritrovo cittadini; non si intuì che questo genere di immagini avrebbe fatto nascere una specifica letteratura, a volte colta, a volte umoristica, infine anche vernacola. Lo scopo degli autori non è unicamente quello di riscoprire la ‘storia del cinema’ a Pisa e di studiarne le origini per far riemergere un aspetto ‘archeologico’ dimenticato, ma piuttosto di ricostruire le basi sulle quali innestare nuova viva passione per uno spettacolo ancora attuale, sempre innovativo e proiettato verso il futuro. -
Diversità sotto torchio. Rappresentare e divulgare l'immagine dell'Altro tra Rinascimento e Barocco
Lo straordinario potere delle immagini consente ai pensieri di viaggiare velocemente tra le culture attraverso lo scambio di informazioni visive che forgiano la nostra esperienza dell’Altro. Il volume si è proposto di inseguire per l’Europa i fogli disegnati o incisi che hanno contribuito a comunicare le fasi salienti della storia dell’uomo, dalla scoperta dell’America allo sviluppo dell’economia dell’alterità, incrementato dall’inevitabile fascino per l’esotico suscitato dalle esperienze personali e visive di popoli lontani, o persino sconosciuti, divenuti improvvisamente vicini e familiari. Tra Quattro e Settecento sono soprattutto le incisioni a veicolare la forma della diversità, sia essa religiosa, etnica e fisica e a istituire in contraltare l’inaspettato dialogo tra l’Olanda di Rembrandt e l’India dei Mughal.