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Viaggi a fior di pelle. Memorie private del comprensorio del cuoio che si apre al mondo
I tempi: dagli anni ""poveri ma belli"""" all'esaurirsi del secolo scorso. I luoghi: quel lembo della Toscana interna compresa tra le province di Pisa e Firenze. Territori di antica civiltà e forti tradizioni comunitarie e socialiste, oggi conosciuti dai più sotto la dizione di """"Distretto"""" o anche """"Comprensorio del cuoio"""". I protagonisti: una generazione di giovani uomini con ancora addosso, nel corpo e nell'anima, le ferite dolorose di una guerra terribile appena terminata. Poco più che ragazzi, ventenni o giù di lì, affamati e intelligenti, tenaci e intraprendenti, seppero trasformare le abilità e le competenze di un artigianato locale, che aveva già un secolo e mezzo di storia, in un'offerta qualificata di beni capace di aprirsi ai mercati nazionali e internazionali. Versatili ed esperti anche nella difficile arte di amministrare la cosa pubblica furono poi anche all'altezza di governare i tumultuosi processi economici, sociali e culturali che ne derivarono. Il narratore, o meglio la narratrice: Giovanna Baldini, della quale, un paio di anni fa, abbiamo letto le limpide pagine di """"Una volta qui era tutta campagna"""", piccolo gioiello di scrittura autobiografica ma capace di allargare lo sguardo da sé e dalla propria famiglia a un'intera comunità: quella di Ponte a Egola, frazione di San Miniato, """"capitale"""" del Distretto conciario o Comprensorio del cuoio. Un'area toscana dalla intensa vita industriale, commerciale, civile e dall'elevato tenore di vita, fondato sulla lavorazione delle pelli e la commercializzazione dei prodotti finiti. Prefazione di Luciano Luciani."" -
Strategie e dinamiche di comunicazione. Verso un'educazione linguistica strategica, plurilingue e pluriculturale
Le strategie di comunicazione sono risorse preziose che consentono ai parlanti di realizzare con successo una miriade di azioni sociali in interazione; nel contempo garantiscono il dialogo interculturale e favoriscono coesione sociale, cooperazione ed etica della comunicazione. Dopo aver ripercorso le principali tappe che, dagli anni Settanta ad oggi, hanno segnato l'evoluzione di questo costrutto, il volume illustra – attraverso una ricca casistica – le strategie e le dinamiche di comunicazione che si innescano nel corso di conversazioni tra parlanti e apprendenti che condividono la lingua italiana. Infine, si forniscono esempi di interventi pedagogici che possono essere d'aiuto a tutti coloro che si occupano di educazione linguistica in contesti diversi, per incoraggiare un uso consapevole delle strategie plurilingui e pluriculturali e favorire una comunicazione che valorizzi l'alterità linguistica e culturale. -
Teoria. Rivista di filosofia (2022). Vol. 1: Food and philosophy-Cibo e filosofia
Il cibo oggi è diventato una questione di scelta, cioè una questione etica. La sua fruizione e distribuzione possono infatti essere fonte di ingiustizie, di danni per l'ambiente, di crudeltà verso altre specie. Questo fascicolo di ""Teoria"""" vuole approfondire alcune di queste tematiche e discuterle in una prospettiva sia filosofica, sia interdisciplinare."" -
Juan Rodolfo Wilcock critico
L’opera poetica e narrativa di Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 1919 - Lubriano, 1978) è stata oggetto, negli ultimi anni, di un rinnovato interesse. La sua attività come critico letterario, di costume e di attualità per diversi giornali e riviste italiane e argentine non è stata invece mai considerata come un oggetto di studio a sé stante, nonostante la grande quantità di materiale che l’argentino ha consegnato, nel corso della sua carriera letteraria, ad alcuni tra i periodici e i settimanali più influenti dell’epoca. Questo studio si concentra sugli interventi che Wilcock ha pubblicato sulla rivista Tempo Presente e sul periodico Il Mondo, a cui si aggiungono le riviste letterarie Disco e Intelligenza, da lui dirette. -
Come bianche farfalle. Immagini di tennis nella modernità
Il libro ripercorre alcuni motivi che dalla fine dell'Ottocento accompagnano il tennis nell'immaginario della modernità. Una suggestiva selezione di dipinti, sculture e stampe compone, attraverso le opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, una storia che riprende i temi tradizionalmente legati al più nobile dei giochi, per declinarli in molteplici registri visivi, poetici ed emozionali. -
Crisi della modernità. Storia, teorie e dibattiti (1979-2020)
I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'opinione pubblica a partire dalla seconda metà del Novecento. Con La condition postmoderne (1979), Jean-François Lyotard ha dato avvio a un dibattito amplissimo che ha interessato diversi campi disciplinari e culturali. A distanza di oltre quarant'anni, si presenta una ricostruzione storiografica inedita di quella discussione, mentre sul piano teorico se ne analizzano i presupposti e gli sviluppi, con l'obiettivo di illuminarne le origini, la genesi e la logica sottesa. Attraverso un approccio metodologico che si ispira alla storia concettuale di matrice tedesca e all'analisi del discorso di stampo anglosassone, questa ricerca mostra l'«economia epocale» che ha sorretto la contrapposizione frontale tra continuisti (moderni) e discontinuisti (postmoderni) e propone, tramite l'adozione di una prospettiva plurale sulla temporalità storica, una via d'uscita dalle aporie che essa provoca. Prefazione di Davide Cadeddu. -
Instruzioni o sia metodo per la buona disciplina e regolamento degli uffiziali e combattenti al gioco del ponte di Pisa
Nei primi mesi del 1726 Niccolò Rosselmini (1692-1772), un giovane patrizio pisano noto per la sua capacità di domare uomini e cavalli, iniziò la stesura di un documento dal profilo del tutto inedito nel panorama cittadino e non solo: un'Instruzione, anzi: molte instruzioni, dedicate ai propri compagni d'arme e di gioco. Lo scopo era quello di trovare la strada per riscattare il Mezzogiorno dalla cocente sconfitta imposta appena l'anno prima dai cavalieri di Tramontana. Per fare ciò Rosselmini non si limitò a fornire preziosi consigli, ma volle tracciare un ampio panorama su tutto il Gioco del Ponte, partendo dalle regole generali per poi analizzare i diversi elementi che vi prendevano parte e infine condurci, quasi prendendoci per mano, tra le strade della Pisa di inizio Settecento alla ricerca di quei «parziali» che erano l'anima del Gioco. Dall'Instruzione emerge dunque un panorama ampio, sfaccettato, grazie al quale possiamo ripercorrere non solo la storia del Gioco del Ponte ma quella dell'intera comunità cittadina. -
Il doppio diviso. Viaggio nell'umana ambivalenza fra mito, letteratura, arte, cinema e fumetto
Il Doppio è un allargamento prospettico in grado di coinvolgere tutto lo spazio: è il paesaggio che si raddoppia rovesciato sullo specchio d'acqua di un lago, è l'immagine di una coppia di innamorati ammirati dall'ideale di insieme riflessa sulla vetrina di un negozio. La nostra esteriorità è costituita da due parti giustapposte: il nostro corpo raddoppiato specularmente partendo dall'asse centrale. È la nostra anima separata dal nostro corpo. È il volto che ritroviamo ogni mattina dopo destati quando ci laviamo in bagno. Allora questa nostra visione appartenuta fino a poco tempo prima alla dimensione del sogno si confronta con la cosiddetta realtà, cercando con un trucco, di mascherare le differenze e ristabilire un aspetto apprezzabile. Il doppio quindi è entità riflessa e riflettente, è superficialità e profondità, individualità e proiezione sociale: nella relazione con gli altri noi tendiamo a ricercare il nostro simile e ad allontanare l'altro, il dissimile, l'antagonista. Meno ci conosciamo e più tendiamo a scacciare la parte di noi stessi ignota, repressa, misconosciuta e male/detta proiettandola in un'altra persona nella quale (a torto o a ragione) riconosciamo la nostra stessa diversità. Nel contempo possiamo essere attratti inesorabilmente dalle nostre parti nascoste, in ombra, determinando comportamenti ambivalenti, scissioni, mascheramenti. Ma nel confronto fra dimensione inconscia e conscia la copia che ci appare non sempre è conforme e non è sufficiente detergersi la faccia e un po' di fondotinta per unificare aspetti così differenti... non c'è trucco che possa ingannare; osservare se stessi non coincide per forza a osservare in se stessi. Il tema dell'eterna dialettica degli opposti è rintracciabile, sotto forma di archetipo, in tutta la storia dell'umanità, nell'antichità soprattutto in forma mitologica (Lilith, ninfe, sirene, Daimon, Giano Bifronte, mito androgino di Aristofane), o religiosa, poi nelle favole e leggende popolari (si pensi soltanto all'importanza dello specchio come oggetto magico in ""Biancaneve"""" e """"Alice"""") e in epoche più recenti nella letteratura, soprattutto a partire dal romanticismo, poi nella cinematografia, nel fumetto. Il doppio insomma, si riflette ovunque. Lo possiamo ritrovare o nascondere, velare o svelare perché un'immagine riflessa, appunto, induce a riflettere, è un dispositivo estremamente versatile e si presta a diverse metafore, sociali, psichiche, filosofiche, politiche, culturali, rappresentative. In questa caleidoscopio vengono esposte a riflessione alcuni personaggi prelevate dalla dimensione del mito, messi a confronto con altri miti moderni ripresi dalla letteratura come Frankenstein, il licantropo, il doppelgarger con il suo esponente forse più noto, l'esimio Mr. Hide. Un capitolo a parte cercherà di approfondire alcuni altri elementi ricorrenti nell'indagine sul Doppio come la maschera e l'ombra, """"alla luce"""" degli studi freudiani sul perturbante e di Fairbairn sul sabotatore interno. Insomma, il tema del """"Doppio in sé"""" (diverso dal Doppio da sé) è talmente frequente da potersi considerare come necessario, non essendo sufficiente l'unico a spiegare l'ambivalenza e la complessità umana."" -
Abita in te una vita potenziale. Poesie scelte
«Antonietta Bernardoni (1919-2008) medico, ricercatrice e terapeuta modenese prima della laurea in Medicina e Chirurgia aveva conseguito quella in Lettere presso l' Università di Firenze. È nota, non solo in Italia, per la sua critica radicale a psichiatria, psicoanalisi, psicologia quali strumenti inadeguati di conoscenza della personalità umana. Valorizzando e mettendo al centro i processi di guarigione del cosiddetto malato mentale, propose e applicò un approccio che, in assenza di lesioni o disfunzioni del Sistema Nervoso Centrale o di altre alterazioni di tipo organico, si fondava su trasformazioni concrete di situazioni concrete capaci di migliorare le relazioni interpersonali. Promosse inoltre le assemblee popolari per la gestione sociale della salute mentale, un'attività di solidarietà organizzata di carattere gratuito, continuativo, concreto, collettivo, reciproco, una forma di educazione permanente utile alla crescita della personalità dei partecipanti e alla prevenzione di difficoltà evitabili nei rapporti interpersonali...» (Dalla Prefazione) -
Didone abbandonata. Vienna, Burgtheater, 1749. Ediz. critica. Vol. 1-2
Due volumi indivisibili. -
Architettura, arti applicate e industrial design negli anni della Ricostruzione postbellica toscana (1944-1966). Atti del Convegno (Firenze, 18 e 25 novembre 2021)
Atti del convegno, Firenze, Accademia di Belle Arti, Sala del Cenacolo, 18 novembre 2021 e Manifattura Tabacchi, Sala delle Feste, 25 novembre 2021. Si narra e si ripensa qui la Toscana della Ricostruzione. Quella che poneva fiduciosamente il lavoro al primo posto, nel rispetto dei valori espressi dalla nuova Costituzione, e che legava in un tutt'uno la brulicante operosità dell'Oltrarno fiorentino, il vetro verde dell'Empolese, le ceramiche Bitossi e quelle dell'Impruneta, le prime sfilate d'alta moda o le memorabili mostre di Palazzo Strozzi dedicate ai fenomeni artistici e ai maestri più importanti del Novecento. Un gruppo scelto di studiosi di diverse età, formazioni e specializzazioni si è impegnato su tematiche tutto sommato poco frequentate, specialmente se riferite al contesto geografico qui considerato, che nelle storie italiane del design e del prodotto industriale – e più in generale dell'arte della seconda metà del secolo – non ha riscosso grande audience. Testi di Massimo Becattini, Mirella Branca, Annarita Caputo, Gabriella Carapelli, Silvia Ciappi, Mauro Cozzi, Giuseppe Furlanis, Ezio Godoli, Alessia Lenzi, Monica Pacini, Mauro Pratesi, Maria Cristina Tonelli, Giovanna Uzzani, Marina Vignozzi Paszkowski. -
Sofferenze urbane. L'abitare in tempo di crisi
Il tema dell’abitare è centrale nella concezione dello spazio privato e pubblico, specialmente in tempo di crisi. È necessaria un’apertura, la nascita di un dibattito costruttivo che metta in luce le difficoltà legate all’abitare e che stimoli la ricerca di soluzioni creative. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle i vecchi paradigmi dell’architettura senza dimenticare il percorso compiuto fino a questo momento. Il titolo e l’immagine di copertina di questo libro richiamano di proposito uno scenario distopico e catastrofico con l’intento di provocare una rottura, una trasformazione positiva. Per questo motivo Sofferenze urbane si prefigge di mettere in luce non solo le debolezze dei costrutti urbani contemporanei, ma, attraverso un processo critico, intende evidenziarne i punti di forza e le possibilità di trasformazione in contesti critici con un approccio transdisciplinare. In questo senso, non si intende dare delle risposte, ma, al contrario, porre delle domande per esplorare, senza pregiudizi, le nuove opportunità di abitare lo spazio pubblico e privato delle nostre città e delle nostre architetture. -
Il rintocco del campano (2021). Vol. 1
Rassegna periodica dell'Associazione Laureati Ateneo Pisano. -
Wilde world. Una tavola rotonda su Oscar Wilde. Ediz. bilingue
Questo volume miscellaneo di saggi a firma di studiosi italiani e stranieri costituisce un battesimo emblematico per la collana InCarnations. Studi e prospettive sull'Ottocento britannico, che esordisce con un'opera dedicata a Oscar Wilde, icona 'incarnata' e globalizzata della fin de siècle. Il nucleo germinale del progetto inerente a Wilde World. Una tavola rotonda su Oscar Wilde risale al 2019, in occasione di una giornata di studi organizzata dalla Italian Oscar Wilde Society presso l'Università di Bologna. L'idea iniziale si è poi sviluppata grazie a ulteriori collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Gli interventi raccolti nell'impianto definitivo del volume testimoniano la varietà degli approcci critici e delle chiavi di lettura applicabili al macrotesto wildeano, che ne emerge `anatomizzato' in senso storico, ma anche sorprendentemente capace di parlare e negoziare con la nostra contemporaneità, dal territorio della psicoanalisi alla filosofia, dal teatro alle arti visive, dalla filmografia alla musica e alle traduzioni. I saggi tracciano un percorso nel quale Wilde si inserisce e, nel contempo, si disancora dalla cornice decadente del green carnation per accedere alla dimensione dell'evergreen. -
Liber amicorum. Per Maria Antonella Galanti
Con scritti di: Dimitris Argiropoulos, Alberto Mario Banti, Stefano Barandoni, Simonetta Bassi, Carla Benedetti, Fabio Bocci, Franco Cambi, Simone M. Collavini, Lucio Cottini, Luigi d’Alonzo, Nicoletta De Francesco, Maria Valeria Della Mea, Andreina Di Brino, Luigi Diana, Adriano Fabris, Elena Falaschi, Donatella Fantozzi, Luca Fanucci, Catia Giaconi, Sergio Giudici, Monica Lupetti e Marco Guidi, Maria Letizia Gualandi, Alfonso Maurizio Iacono, Sandra Lischi, Paolo Maria Mancarella, Roberto Maragliano, Salvatore Colazzo, Ada Manfreda, Alessandro Mariani, Marco Matteoli, Filippo Muratori, Sandro Paci, Mario Paolini, Marisa Pavone, Stefano Perfetti, Bruno Sales, Antonietta Sanna, Lucia Tongiorgi Tomasi, Alessandro Tosi, Tamara Zappaterra. -
Sangue del mio sangue. L'adozione come corpo estraneo nella società
“Mentre scorro i social – scrive l’autrice – approdo sul profilo di una persona che non conosco ma che potremmo definire ‘attivista’. Ha tutti i contenuti ‘giusti’ e le parole ‘corrette’ che condivide con i suoi seguaci/follower. Ha i pronomi sulla bio. Costruisce e contribuisce a diffondere contenuti sul razzismo, sull’abilismo, sul femminismo e sull’universo LGBTQ+. L’unica nota stonata in questo feed militante riguarda proprio l’adozione; scrive, infatti, a proposito del sentirsi ‘estranea’ ai valori di sua madre e suo padre che ‘sarà stata sicuramente adottata’, non percependo minimamente di avallare e reiterare una micro-aggressione disconfermativa nei confronti delle persone che sono state adottate e della legittimità delle loro famiglie e dei loro legami”. -
Lo sradicamento. La crisi dell'agricoltura tradizionale in Algeria
Fra il 1954 e il 1960, nel mezzo della guerra di Algeria, più di due milioni di contadini algerini – un quarto della popolazione – furono forzatamente spostati dai loro villaggi e riallocati in campi controllati da militari francesi, dando vita a quello che è stato uno degli spostamenti di popolazioni rurali più brutali e più massiccio che la storia abbia mai conosciuto. In questo contesto Pierre Bourdieu e Abdelmalek Sayad conducono un’osservazione statistica ed etnografica che esamina, nel momento stesso in cui sono scardinate, le strutture più importanti dell’economia e del pensiero contadino. I due studiosi, attraverso un lavoro di ricerca appassionato, ricostruiscono contemporaneamente un potente affresco della distruzione del modo di vita tradizionale contadino e dei brutali effetti del potere coloniale. Il testo, tassello fondamentale del lavoro di ricerca di Pierre Bourdieu e di Abdelmalek Sayad, è la prima traduzione in italiano.Pierre Bourdieu è stato Professore di Sociologia presso il Collège de France e Direttore degli Studi presso l’École des hautes études en sciences sociales (EHESS), Parigi.Abdelmalek Sayad è stato Direttore di Ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Parigi.Sonia Paone è Professore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. -
La Nunziatina. Un giardino ritrovato
«La ricerca storica e botanica sul giardino Mastiani Brunacci di via La Nunziatina, condotta dagli autori di questa deliziosa plaquette con un'indagine minuziosa ed approfondita in diversi archivi e biblioteche sia italiane che estere, è la testimonianza di come, grazie anche alla lungimiranza di illuminati imprenditori, gli abitanti del quartiere di Sant'Antonio e di tutta la città possono, oggi, riappropriarsi di un'area verde che nel corso di due secoli ha subito l'inesorabile passare del tempo, varie trasformazioni e diverse destinazioni di uso. Le ricerche archivistiche rese, per altro, difficoltose dalla irreparabile perdita dell'archivio dei Mastiani Brunacci, permettono di entrare in punta di piedi nella società pisana dei primi anni dell'Ottocento e comprendere così il senso delle vicende storico-sociali, culturali che hanno contribuito a caratterizzare il tessuto urbanistico della città ed in particolare il centro storico, conferendole così lustro anche al di là dei confini dell'allora granducato. In queste poche pagine e dall'apparato iconografico che impreziosisce il volumetto si percepisce la fatica che gli autori, nei diversi campi delle loro competenza, hanno profuso nei rispettivi momenti di ricerca e di ricostruzione di tutto ciò che arredava il giardino, tanto decantato nei primi anni dell'Ottocento dagli illustri frequentatori del salotto e del giardino di palazzo Mastiani...» (Dalla Prefazione) -
Quaderni stefaniani. Studi di storia, economia e istituzioni. Vol. 41
Contributi di: Sergio Bravo Sánchez, Andrea Bergaz Alvarez, Valentina Marguerite Kozák, Alessandro Volpi, Maria Gussoni, Marco P. Geri, Barbara G. Giappichelli. -
Giunone e la paelex. Dinamiche di un conflitto femminile tra terra e cielo
La paelex è l’altra donna, la rivale, una presenza ingombrante all’interno della domus, percepita dalla moglie come una minaccia per la stabilità della relazione coniugale. Nella cultura romana, la familiarità di questa figura e del modello che essa presuppone sono destinati a replicarsi quasi senza soluzione di continuità, pur nel mutare degli orizzonti temporali e degli steccati di genere. È la legittima sposa, sono i suoi timori di vedere invaso il suo spazio e usurpato il suo ruolo a dare forma a questa figura e a una dinamica conflittuale declinata al femminile che si manifesta in un ventaglio di sentimenti oppositivi, dalla rabbia all’odio alla vendetta. Alla volontà di sublimare e, al contempo, esorcizzare queste paure risponde la proiezione di tale irriducibile rivalità nella sfera del mito attraverso la trasposizione del ruolo della legittima consorte nella dea Giunone, deputata a ricoprire la stessa posizione nell’universo olimpico. Dagli orizzonti nebulosi del diritto arcaico, alla dimensione del mito e a quella familiare delle mura domestiche, la paelex racconta la stessa storia.Graziana Brescia è professoressa associata di Lingua e Letteratura Latina presso l’Università di Bari “Aldo Moro”. I suoi interessi di ricerca vertono su Sallustio, Virgilio, Ovidio, Seneca tragico, la declamazione latina, l’antropologia del mondo antico, la fortuna dei classici e del mito. Tra i suoi libri, Anna soror e le altre. Coppie di sorelle nella letteratura latina, Pàtron, Bologna 2012.