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L' arte ritrovata. L'impegno dell'Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro patrimonio culturale. Catalogo della mostra (Roma, 7 giugno 2019-26 gennaio 2020). Ediz. a colori
"L'arte ritrovata"""" raccoglie materiali archeologici databili in un lunghissimo arco di tempo compreso fra la tarda età del Ferro etrusca (fase orientalizzante) e il periodo imperiale romano. Nell'impianto dell'allestimento, suddiviso in tre sale, nella prima si rende omaggio a una scultura di grande valore artistico conservata al Museo Nazionale Romano, l'Artemide marciante. La seconda sala accoglie parte della fronte di un pregevole sarcofago con scena di Amazzonomachia di età romano-imperiale, custodita nell'Antiquarium comunale del Celio, da tempo chiuso al pubblico; accanto il rilievo sempre imperiale con Ercole e Onfale dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L'ultima sala accoglie due spazi dedicati all'archeologia. Da un lato i resti degli affreschi in II stile pompeiano testimoniano la depredazione del patrimonio culturale attorno alla città di Pompei: i tre frammenti di parete dipinta con ariosa scenografia architettonica appartengono a uno o più ambienti di una villa extra-urbana, di cui sono noti altri resti purtroppo non rientrati in Italia, stilisticamente affine ad alcune sale della villa imperiale di Oplontis, la cosiddetta Villa di Poppea. Dall'altro lato della sala troviamo invece una sintesi di reperti provenienti dal sequestro Horiuchi, compreso nella complessa operazione """"Andromeda"""", elementi che originariamente componevano corredi funebri preromani profanati in Puglia settentrionale, Sicilia ed Etruria meridionale." -
Francesca Cesaroni. Eros e sue ombre. Catalogo della mostra (Roma, 27 giugno-27 luglio 2019). Ediz. illustrata
Francesca Cesaroni è nata a Roma, dove vive e lavora. Psicologa, psicoanalista junghiana, formata in ambienti psichiatrico fenomenologici, ha svolto attività clinica privatamente e prevalentemente in contesti universitari; ha insegnato Psicopedagogia dal 1995 al 1999 alla facoltà di Psichiatria del Policlinico Universitario di Napoli. Nel 2006 lascia l'esercizio professionale e la ricerca teorico-clinica per la ricerca artistica, attuando un cambiamento radicale nell'esteriorità dei modi e degli strumenti espressivi, scegliendo la scultura e l'immagine fotografica come mediatori preferenziali, ma mantenendo la stessa centralità dell'attenzione sull'Uomo e sul suo mondo interno, sulle dinamiche relazioni con l'altro da sé, sulle tematiche del Narcisismo, fil rouge di tutta la sua ricerca intellettuale. Nel 2008 ha realizzato una personale di sculture e lavori fotografici a Roma, in via Giuseppe Montanelli 11, all'interno di spazi di sua progettazione architettonica, dal titolo Luoghi per Narciso, curata da Ludovico Pratesi. Ha esposto in alcune collettive italiane (galleria Enzo Mazzarella, Roma 2009 per ""Nessuno tocchi Caino""""; Palazzo dei principi di Carpegna, Carpegna edizione 2007-2008). Ha esposto in varie edizioni per EAC Eectronic Art Cafe a cura di Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca. Nel dicembre 2014 ha realizzato una mostra-performance fotografica, a cura di Achille Bonito Oliva, dal titolo Architetture del Sé."" -
Abitare la terra-Dwelling on earth. Quaderni. Supplemento alla Rivista di geoarchitettura (2018). Vol. 1
Rivista di geoarchitettura. -
Giuseppe Barilaro. Identità delle forme. Ediz. illustrata
"Conosco Giuseppe Barilaro da qualche anno e fin dal primo incontro ho instaurato con lui una franca amicizia, oltre ad aver maturato con il tempo una profonda stima del suo fare arte. Della mia stessa generazione ci accomuna l'amore per i maestri come Alberto Burri, Emilio Vedova, Mattia Moreni, senza dimenticare l'importante corrente degli espressionisti astratti. Usa il legno come supporto consentendogli di lavorare tra colori e fuoco, tra pittura e scultura, con la libertà e la sfrontatezza che lo caratterizzano. Insieme stiamo affrontando molte sfide, tra cui l'ultima prestigiosa è stata la mostra personale presso la Sareban Gallery di Teheran (Iran), paese cosí lontano ma ricco di storia e rimandi culturali. Questa esperienza ci ha messo davanti ad una realtà completamente diversa da quella a cui eravamo abituati a muoverci, e ci ha dato l'ulteriore conferma che con il lavoro e la serietà possiamo arrivare lontano nel variegato e complesso mondo dell'arte."""" (Lorenzo Lombardi)" -
Moretti e l'EUR. Gli uffici della Esso Standard Italiana e della Società Generale Immobiliare
Gli edifici simmetrici della Esso Standard Italiana e della Società Generale Immobiliare, progettati da Luigi Moretti e da Vittorio Ballio Morpurgo per conto dell'Immobiliare, sono i primi edifici dell'EUR che si incontrano provenendo da Roma. La critica li ha accolti con giudizi controversi: Tafuri ne coglieva la ""sofisticata astrazione""""; Zevi li giudicava """"oggetti rinascimentali, semitrasparenti e ben lustri, posati lì senza ragione, inabili a radicarsi""""; Portoghesi li includeva tra le opere in cui Moretti aveva """"maturato una personale rielaborazione della tematica razionalista"""" basata """"sul ricorso a elementi compositivi (forme volumetriche elementari, piani liberi, grandi fessure verticali, spregiudicati tagli volumetrici) dotati di immediata forza icastica""""; Bonelli ne evidenziava lo """"schematico semplicismo"""" e la """"povera grafia metallica""""; Conforti li considerava """"un risultato del tutto originale"""" e tra i pochissimi """"edifici, progettati e costruiti appositamente per uffici, che suscitino un interesse non aneddotico"""". Moretti li annoverava tra le sue opere più significative, tra quelle che meglio esprimevano il suo personalissimo e sofisticato modo di """"operare in arte"""". Finora non erano stati compiuti studi circostanziati sulle fasi del progetto e della costruzione dei due edifici. Questo libro, scritto dopo una ricerca sistematica condotta sulle fonti di archivio, prova a colmare questa lacuna."" -
Curare lo spirito nei luoghi della cura del corpo. Spazi di meditazione, preghiera, silenzio nelle strutture ospedaliere Santo Spirito e San Filippo Neri della ASL Roma 1. Ediz. illustrata
La presenza di persone appartenenti a fedi e/o culture diverse rappresenta un fenomeno sempre più emergente e rilevante nel nostro Paese, con un impatto significativo anche nei servizi sanitari. Infatti, con frequenza crescente, cittadini di confessioni e culture differenti da quella cattolica segnalano una certa inadeguatezza delle strutture sanitarie nel far fronte, all'interno dei percorsi di cura ed assistenza, a specifiche esigenze riferibili ad aspetti di natura culturale e religiosa con il manifestarsi di possibili disuguaglianze. Prendendo in considerazione questi aspetti, la ASL Roma 1, negli ultimi anni, ha dato un particolare impulso alla collaborazione con le organizzazioni civiche, di tutela e di volontariato attraverso la progettazione condivisa e la partecipazione a diverse iniziative, finalizzate a monitorare il rispetto dei diritti delle persone all'interno delle proprie strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Tra queste, particolare rilevanza è stata attribuita alla realizzazione di modalità innovative di accoglienza e orientamento interculturale e interconfessionale per i cittadini all'interno dei presidi sanitari della ASL Roma 1 nello spirito di umanizzazione delle cure. Il Tavolo Interreligioso di Roma sin dal 1998 è stato impegnato a diffondere tra la cittadinanza, con particolare riferimento ai giovani, il patrimonio di conoscenze relative all'approccio multiculturale e interreligioso caratterizzato dall'attenzione alla conoscenza delle nuove e delle antiche presenze nel nostro paese, portatrici di differenti approcci culturali e confessionali, al rispetto della diversità e alla tutela dell'esercizio delle fedi. Ha inoltre partecipato con continuità ad iniziative volte a promuovere, per le persone ricoverate nei presidi ospedalieri e per le loro famiglie, la possibilità di trovare conforto nell'espressione della propria religiosità e di poter trovare uno spazio di silenzio e meditazione. Il presente concorso di idee ha pertanto avuto la finalità di valutare le due migliori proposte progettuali aventi come tema la definizione architettonica di luoghi da dedicare al raccoglimento interreligioso nei presidi ospedalieri, che nello specifico saranno contestualizzati uno nel Santo Spirito, l'altro nel San Filippo Neri, sulla base delle caratteristiche e della disponibilità di spazi all'interno di tali strutture. -
Codex Purpureus Rossanensis. Un codice e i suoi segreti
Il Codex Purpureus Rossanensis, conservato presso il Museo Diocesano e del Codex di Rossano Calabro, è stato riconosciuto nel 2015 dall'UNESCO Patrimonio universale dell'umanità nella categoria ""Memory of the world"""". Il manoscritto, un evangeliario greco miniato, conserva il Vangelo di Matteo, quasi tutto il Vangelo di Marco e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Perduti sono oggi i Vangeli di Luca e di Giovanni. I suoi 188 fogli membranacei purpurei, in scrittura maiuscola biblica, sono vergati con caratteri in oro e argento e, occasionalmente, in inchiostri neri. L'opera è impreziosita da 12 miniature che raffigurano eventi della vita di Gesù, e dalla raffigurazione a piena pagina dell'evangelista Marco con la Sophia. A queste si aggiungono le tavole dei canoni con i ritratti dei quattro evangelisti e una decorazione aurea che fa da cornice alla lettera di Eusebio a Carpiano. A partire dal 2012, presso i laboratori scientifici dell'ICRCPAL (oggi Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro), sono state svolte analisi e diagnostiche non distruttive al fine di verificare l'effettivo stato di conservazione del manoscritto, di caratterizzarne il supporto scrittorio membranaceo, di studiare la natura dei pigmenti delle decorazioni miniate e la natura dei materiali dei precedenti restauri attraverso l'impiego delle più moderne tecnologie. Il risultato di questo lungo percorso ha permesso una """"rilettura"""" importante del codice stesso, fornendo alla comunità scientifica significative risposte sulla storia e sull'esecuzione del manoscritto, importanti indicazioni generali sulla fattura e lettura dei codici di analoga provenienza e periodo storico. Premesse di Giuseppe Satriano, Francesco Scoppola, Maria Cristina e introduzione di Nando Ciliberto."" -
Origini. Preistoria e protostoria delle civiltà antiche-Prehistory and protohistory of ancient civilization. Vol. 42
Contributi di: Marcella Frangipane, Linda Manzanilla, David Wengrow , Pascal Butterlin, Hans J. Nissen (Hainfeld), Guillermo Algaze, Susan Pollock, Reinhard Bernbeck, Pierre de Miroschedji, Davide Nadali, Frances Pinnock Maria Carmela Gatto, Lucia Mori, Linda R. Manzanilla, Gary M. Feinman, Linda M. Nicholas. -
Colori degli etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini. Catalogo della mostra (Roma, 11 luglio 2019-2 febbraio 2020). Ediz. italiana e inglese
Preziosi frammenti di terracotta dipinta svelano i loro straordinari colori e una complessità di scene figurate mai prima d'ora note. Uno dei recuperi di opere d'arte più significativi degli ultimi anni da parte del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha riportato in Italia un cospicuo nucleo di reperti appartenenti a lastre dipinte, quelle stesse che un tempo decoravano le pareti degli edifici dell'antica Caere, secondo l'uso dei greci leukomata, tavole di legno dipinte e affiancate in fregi continui. Arricchita dal confronto iconografico con altre opere bronzee e ceramiche coeve, si offre finalmente alla comunità scientifica e al grande pubblico una eccezionale testimonianza della vivacità della grande pittura etrusca, che ha avuto proprio nell'antica Caere uno sviluppo del tutto particolare a partire dalle fasi iniziali del VI secolo a.C., grazie alla maestria di artigiani formatisi nel contesto dalla Grecia orientale. -
Disegnare. Idee, immagini. Ediz. italiana e inglese (2019). Vol. 58
"Disegnare idee immagini"""", nata nell'ottobre 1989, è un fully peer-reviewed magazine finanziato dalla """"Sapienza"""" - Università di Roma e dal Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura che ne ha la responsabilità scientifica e ne cura la realizzazione. La rivista semestrale - giugno e dicembre - si occupa di un settore specialistico, diffondendo, attraverso un approccio scientifico, la cultura del disegno dell'architettura e dell'ambiente e distinguendosi per l'approfondimento delle tematiche relative alla storia della rappresentazione, alla percezione e alla comunicazione visiva, alla geometria e alla modellazione digitale, al rilievo dell'architettura." -
Eva vs Eva. La duplice valenza del femminile nell'immaginario occidentale. Catalogo della mostra (Tivoli, 2 aprile-22 settembre 2019). Ediz. a colori
Argomento vastissimo quanto inafferrabile, quello della rappresentazione del femminile forgiata da uno sguardo maschile/maschilista, rappresenta un campo di studio che oggi può essere nuovamente indagato anche alla luce dei recenti fatti sociali. Una visione che, nel XX secolo, viene gradualmente rielaborata e al fine scardinata, facendo emergere, soprattutto nella sua seconda metà, una inedita complessità e, pertanto, nuove possibilità di interpretazione in ogni settore di studi e ricerca. In questa prospettiva antica e insieme proiettiva, l'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este - Villae, il Museo Nazionale Romano e il Parco Archeologico di Pompei hanno organizzato un progetto espositivo ed editoriale dedicato alla doppia valenza del femminile nell'immaginario occidentale. Da Medea a Penelope, da Saffo a Cleopatra, passando dall'intimità della casa agli intrighi delle corti, quello che si declina è un viaggio immaginifico, visivo, antropologico e letterario, attraverso il mito e la storia: il percorso restituisce così simboli di cui oggi si può dare una lettura critica complessa, oltre che fungere da matrici di genere. La donna della tradizione biblica e la grazia dello sguardo nei volti della statuaria classica si confrontano con la complessa vicenda di Erodiade e Salomè, con la dissolutezza o fermezza morale delle tante decollatrici e sulla complessità di figure ambivalenti quali ad esempio quella di Maria Maddalena. -
Ve lo vojo dì... Prima che me scordo. Poesie, detti e proverbi romaneschi
"Visto che, come si dice a Roma, 'a pagà e a mori' c'è sempre tempo', ho pensato che il titolo di questa raccolta di proverbi, detti popolari e poesie romanesche potesse non essere considerato malaugurante, ma addirittura scaramantico... Iersera stamio tutti core a core/ davanti a 'n tubbo de Frascati secco/ co' Peppe, Ristodemo, Sirvio e Checco/ studianno le proposte der trattore.// Ner tramontà sur monno che scolora,/ diceva er sole ar pino: 'Io m'avvio,/ conserveme 'sti raggi frate mio/ fin'a domani che risorto fora'.""""" -
Enrico Tanzilli. Diari di guerra. Oasi di Tripoli 1911-1912. Dolomiti 1915-1916
Nel panorama variegato della produzione diaristica relativa agli eventi bellici, quelli che qui vedono la luce si pongono su un piano particolare sia per l'associazione di due diverse epoche e di due diversi teatri di guerra, sia perché l'autore stesso, nonostante la limitata distanza tra i due periodi storici (1911-1915) è anch'egli cambiato per maturità e grado militare, da giovane sottufficiale in Libia a ufficiale di complemento nella prima guerra mondiale, e ha quindi responsabilità e mansioni ben distinte e visioni diverse dei significati etici e ideologici delle azioni connesse con la guerra. All'iniziale entusiasmo bellicista, manifestato seppure in forme ingenue con l'esaltazione dei toni patriottici, subentra infatti con il trascorrere del tempo una visione sempre più consapevole, disincantata e a tratti anche esplicitamente polemica. L'esposizione dei fatti, in entrambi i diari, è sempre sostenuta da una solida vena narrativa caratterizzata da una colta proprietà di linguaggio - non privo di citazioni erudite - e dall'agilità del periodare con racconti vivaci e dettagliati talvolta conditi da espressioni gergali o dialettali del paese di origine dell'autore. Con questi strumenti Enrico Tanzilli riesce a proporci in un quadro concreto e continuo la sequenza di accadimenti, tra loro del tutto diversi ma che risultano sempre umanamente partecipati, passando dalla narrazione delle attività giornaliere, resa con accenti arguti e di tanto in tanto anche umoristici, a quella di episodi drammatici e persino cruenti, oppure alternando i momenti di nostalgici ricordi familiari alle logiche e rigorose digressioni tattiche o logistiche. La presenza di molti documenti (fotografie, lettere, ordini di servizio, componimenti satirici, ecc.), a corredo degli scritti autografi, arricchisce di ulteriore concretezza il vissuto storico e offre all'immaginazione del lettore una più immediata porta d'accesso all'ambiente e ai tempi che Enrico Tanzilli visse e seppe narrare. -
Quero tra il Piave e il Grappa. Proposte per la rigenerazione delle aree centrali dismesse
Il volume è incentrato sul tema della rigenerazione del tessuto urbano del centro storico di Quero, con riferimento alle due aree produttive interessate da vicende di dismissione e abbandono ubicate in porzioni strategiche della cittadina, a ridosso della piazza su cui sorge il municipio. Esso presenta le proposte e le motivazioni progettuali che, frutto dell'accordo stipulato tra il Comune di Quero Vas e il dipartimento di Ingegneria civile, edile, ambientale dell'Università di Padova, gli studenti dell'insegnamento di Composizione architettonica e urbana 2 hanno elaborato nell'ambito del corso di laurea in Ingegneria edile - architettura. L'iniziativa si colloca nel quadro della generale visione di uno sviluppo che sia sostenibile secondo gli orientamenti più recenti indicati a livello europeo. -
Interventi ed erratiche esplorazioni sull'arte. La dialettica del mestiere di un critico. Vol. 2
In questo secondo volume di raccolta dei suoi scritti l'autore, oltre all'inedito saggio sull'arte di immagine e scrittura, ha scelto testi relativi all'Arte Concreta, compresa l'unione del MAC col Groupe Espace, alla poco nota Arte Madí, alla produzione di esaltazione del fascismo nelle Biennali di Venezia, all'arte del collage, ai contrapposti aspetti dell'arte erotica, ai diversi materiali della scultura, all'arte monocroma in nero, all'arte ispirata dalla Divina Commedia (gli ultimi quattro canti dell'Inferno), senza trascurare la denuncia dell'autoghettizzazione delle mostre dell'8 marzo, mettendo in rilievo le origini femminili della pittura e della scultura, interventi critici sulla Biennale, con puntualizzazioni sulla confusione tra pop art e new dada. Il tutto contornato da un battesimo espositivo, una galleria di artisti, compreso Domenico Rambelli, pittore di donne dalle carni debordanti, che, caduto il fascismo, i partigiani volevano fucilare, nonché recensioni di libri (su Mario Ballocco, la cartapesta e la calcografia), editoriali polemici, innovative provocazioni espositive, stroncature, addii a Warhol, Calderara, Mazzon, Lia Drei, Palma Bucarelli, l'amico Pasquale Di Fabio e Sergio Vacchi, più l'intervista fatta a Rosenquist e quella concessa, quando ne era il Direttore Artistico, sul Magi '900 di Pieve di Cento, nato dalla sua storia dell'arte italiana per generazioni. -
Le comunità educative nella giustizia penale minorile
La virtù sta nel mezzo... Se un po' di verità è rintracciabile in questa affermazione ormai entrata nel linguaggio comune, sicuramente possiamo affermare che la misura del collocamento in comunità educativa, in area penale, nella diversità dei dispositivi giuridici che la prevedono, rappresenta una opportunità virtuosa, prevista dal legislatore minorile, collocandosi in una posizione mediana tra una risposta di tipo limitativo della libertà personale da una parte e l'intervento socio educativo in area penale esterna. La ""Comunità"""" rappresenta per sua natura un luogo di mezzo, un luogo di relazioni educative che riproduce una dimensione il più possibile vicina a quella familiare, che ha un senso non come alternativa alla famiglia ma come passaggio spesso imprescindibile in vista di un rientro del minore, se possibile, nella propria famiglia e nel proprio ambito territoriale. Un luogo che possiede valenze trasformative se riesce a... fare comunità; se riesce, cioè a costruire un ambiente di vita in cui la quotidianità, con funzione strutturante, pone il minore in situazioni di accoglienza, ascolto, contenimento, restituzione dei processi emotivo/affettivi."" -
Gerace. Città magno-greca delle cento chiese. Storie e immagini rivissute
«Gerace, Città Magno-Greca delle Cento Chiese, è avvincente e suggestivo per molti motivi. Appare anzitutto come un viaggio in un paese della provincia italiana, in una regione percepita come periferica, come la Calabria. E qui iniziano le prime sorprese, nello scoprire una vitalità umana, sociale e culturale inattesa; popolata da presenze attive e consapevoli, in un viaggio che è al tempo stesso nella memoria del suo autore ma anche nella storia del nostro Paese. Storia vista attraverso la lente accessibile e a misura d'uomo di vicende e storie locali, in cui tuttavia si sente l'eco di un periodo in cui l'Italia viveva grandi cambiamenti. Il tutto corredato da interventi di diversi geracesi - alcuni dei quali divenuti figure culturali di spicco, spesso lontano da Gerace - cui l'autore dà sapientemente voce perché ciascuno racconti un aspetto della sua città. E così che si forma un caleidoscopio di sguardi e di impressioni, la cui progressione - conclusa da alcune note familiari dell'autore - porta a un risultato inaspettato e paradossale: quello di far gradualmente evaporare la nitida immagine di Gerace. Immagine che evapora perché si afferma sempre più il senso di sfogliare una storia che potrebbe essere quella di mille borghi d'Italia, e di raccontare una memoria che potrebbe essere quella di ognuno di noi.» (Prof. Lorenzo De Sio) -
Anguillara Sabazia (Roma). Guida turistica. Racconto millenario. Meta ideale del turismo culturale, storico, artistico, archeologico, agroalimentare, sportivo. Ediz. italiana e inglese
"Anguillara Sabazia, racconto millenario di eventi, vicende, grandi committenze e opere d'arte, scoperte archeologiche uniche, diviene, con questa guida divulgativa scientifica a carattere turistico, una meta ancora più appetibile e fruibile per il turismo culturale, storico artistico, archeologico, enogastronomico, agroalimentare, sportivo. L'antico con il moderno si fonde per restituire, a cittadini e visitatori di tutto il mondo, storia e notizie inedite, che costituiscono un'identità culturale che appartiene intimamente ad Anguillara ma anche alla comunità regionale, nazionale ed internazionale. Una riscoperta del territorio a tutela, conoscenza e valorizzazione di bellezze uniche, sulle rive del bellissimo lago di Bracciano, alle porte di Roma." -
Modigliani. L'anima dipinta. Ediz. illustrata
L'opera si muove intrigante e delicata nell'arte e nella vita di Modigliani. Pur valorizzata da pregevoli pagine di analisi saggistica, qualitativa ed estetica delle opere, si ben dispone al racconto di vite travagliate, soffermandosi su tre grandi donne: Achmatova, Hastings, Hébuterne. Si staglia chiara la bellezza di Parigi, i fermenti creativi che renderanno il Novecento un'epoca rivoluzionaria e innovativa. La Maison de Dieu abbraccia e accoglie i più grandi artisti del mondo. Vibra l'opera per l'analisi dei grandi personaggi (les amis), ma anche i luoghi svolgono un ruolo appassionato. L'asse Livorno-Parigi si congiunge a una rivoluzione mondiale di ricerca della bellezza, travolgendo e sacralizzando l'Anima. Il tutto scritto, secondo Carlo Di Lieto, in ""un'agile prosa d'arte""""."" -
Dalla casa al paesaggio. Edilizia residenziale pubblica e mutamenti dell'abitare a Roma. Ediz. illustrata
I quartieri di edilizia residenziale pubblica hanno accumulato nel tempo significati e ruoli contrastanti. Interventi legati a programmi di welfare, sono stati occasione per sperimentazioni tipologiche ma spesso sono diventati spazi di degrado. Hanno saputo rivelarsi luoghi di socialità ma hanno anche determinato effetti segregativi. Hanno contribuito alla realizzazione di attrezzature collettive ma non di rado sono rimasti incompleti. Sono stati oggetto di discredito ma si sono rivelati nel tempo un'importante risorsa patrimoniale. Sono quartieri che occupano oggi una posizione strategica nella compagine urbana perché sono aree di frangia in cui si dissolve la città consolidata e si dilata un paesaggio esteso a scala territoriale con orizzonti che includono spesso ambiti agricoli. La città pubblica continua a rappresentare una sfida per il progetto dell'esistente. E richiede di accantonare vecchi pregiudizi per orientare il nostro sguardo ad individuare nel disegno degli spazi aperti e nella riconnessione di trame ambientali le nuove potenzialità di rigenerazione. A partire dal tracciato di due antiche vie consolari, la Salaria e la Casilina, il volume inquadra una porzione di territorio ai margini del Grande Raccordo Anulare di Roma, dove si addensano quartieri di edilizia pubblica, costruiti nel secondo Novecento, innervati da ampi spazi aperti non distanti dal corso dell'Aniene. I contributi raccolti invitano a riscoprire il legame con la geografia e la storia dei siti, a prendere atto delle stratificazioni sociali, ad attraversare e ri-conoscere nuovi paesaggi urbani per superare frammentazioni e intessere nuovi fertili dialoghi con i luoghi del nostro abitare.