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Appunti di cooperazione giudiziaria penale
Se da un lato la progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere all'interno dell'UE ha considerevolmente agevolato la libera circolazione dei cittadini europei, dall'altro ha anche reso più facile la realizzazione di attività criminose su scala transnazionale. Per poter affrontare la sfida della criminalità transfrontaliera, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia include misure volte a promuovere la cooperazione giudiziaria in materia penale. Il decreto legislativo 3 ottobre 2017, n. 149 ha riformato il libro XI del codice di procedura penale in materia di rapporti giurisdizionali con autorità straniere, introducendo, tra le altre, nel sistema processuale penale interno un tipico istituto della cooperazione, quello del trasferimento dei procedimenti penali, mentre specifiche direttive sono state assunte in tema di reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie, distinguendo a seconda che si tratti di Paesi dell'Unione, di trasferimento temporaneo di persone detenute, dell'estradizione attiva e passiva, del riconoscimento di sentenze straniere in Italia e di sentenze italiane all'estero. Nelle more, è stata risolta la controversa problematica della ricerca e della assunzione all'estero delle fonti di prova, attraverso una disciplina organicamente prevista nel decreto legislativo 21 giugno 2017, n. 108, che ha attuato, nel nostro ordinamento, la Direttiva 2014/41/UE relativa all'ordine europeo di indagine penale, già entrata in vigore fra gli Stati membri dell'Unione europea il 22 maggio 2017. Inoltre, sono state recepite le principali decisioni quadro dell'Unione europea in tema di cooperazione giudiziaria ed introdotte nuove forme di collaborazione, come quella basata sulla istituzione delle Squadre investigative comuni. -
FinTech
FinTech - espressione che esprime sinteticamente il risultato della applicazione delle nuove tecnologie al mondo dei servizi finanziari - sta rapidamente conquistando uno spazio di assoluta rilevanza non soltanto nell'ambito del diritto dell'economia e nel dibattito delle scienze economiche, ma, più in generale, in tutti i settori nei quali l'innovazione tecnologica nei mercati finanziari è destinata a produrre effetti diretti ed indiretti. Si pongono perciò significativi temi di discussione corrispondenti a tutti gli ambiti ""settoriali"""" nei quali FinTech è destinato a declinarsi (così, solo ad esempio, il ruolo delle piattaforme peer-to-peer, il crowdfunding, il robo-advisor, le valute virtuali), nonché numerosi interrogativi su come le dinamiche del mercato degli intermediari (plasticamente rappresentate dalla """"dialettica"""" incumbents-entrants) potrebbero disegnare nuovi ed inediti scenari."" -
Ius singulare e autotutela privata
La realtà giuridica contemporanea è sempre più caratterizzata da una evidente crisi della giustizia civile, ovvero l'incapacità dello Stato di tutelare efficacemente ed in modo tempestivo legittime ragioni di danneggiati, creditori o titolari di rapporti personali e familiari. In tale contesto prende le mosse l'indagine speculativa sulla autotutela privata quale strumento potenzialmente in grado di inserirsi come forma avanzata di protezione delle posizioni giuridiche soggettive, autorizzata dalla legge, in via extraprocessuale. Dopo una breve ricostruzione storica della fattispecie che ne ha posto in rilievo la sua evoluzione funzionale, si è potuto affermare che pur trattandosi di uno strumento «antico» quanto alla sua genesi, partendo dallo ius singulare del diritto romano, si dimostra «moderno» nella sua applicazione contestualizzata alla realtà giuridica attuale. La ricerca non ha avuto lo scopo di analizzare sistematicamente tutti i casi di autotutela presenti nel nostro codice civile, ma attraverso la disamina di alcune ipotesi, si è valutata la possibilità che l'autotutela operi sia in forme unilaterali, sia in forme consensuali, contaminandosi con l'autonomia privata, di cui può diventare legittima manifestazione. -
La gestione delle s.p.a. a partecipazione pubblica
Il tema della governance, da tempo al centro del dibattito che circonda le società a partecipazione pubblica, ha trovato finalmente una propria disciplina, di tipo organico, nel Testo Unico di riordino dell'agosto 2016. La normativa, ancora troppo giovane per accompagnarsi a letture giurisprudenziali attuali, trova tuttavia importanti appigli in precedenti consolidati orientamenti esegetici dei quali reca indubbiamente traccia. Questo lavoro propone un'analisi che vuole tener conto anche della genesi delle norme ora in vigore, in un percorso che si snoda attraverso precedenti interventi legislativi (questi invece del tutto disorganici) ed i tentativi di sistemazione, non soltanto concettuale, che li hanno accompagnati. L'analisi tocca le società per azioni a controllo pubblico e quelle in house, in una prospettiva che guarda soprattutto al rapporto soci pubblici-amministratori ed all'autonomia decisionale che può essere a questi ultimi riconosciuta. -
Profili costituzionali del turismo
Il presente volume intende proporre una riflessione sulla «parte alta» del diritto del turismo, esaminando le norme costituzionali che presiedono alle scelte dei legislatori, statale e regionali, nella disciplina della materia. Partendo dalle norme che governano il riparto di competenze tra Stato e Regioni, sono presi in considerazione diversi «oggetti» ricadenti nella materia «turismo», quali l'organizzazione periferica, le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e le professioni turistiche. Si tratta, per lo più, di settori che le Regioni possono disciplinare pienamente attraverso la propria legislazione, pur dovendo «far i conti» con alcuni aspetti unitari garantiti ancora dalla legislazione statale o direttamente da norme costituzionali. Nella prima parte del volume, inoltre, si va alla ricerca di un possibile «diritto al turismo», che, però, non sembra sussistere, quale situazione giuridica autonoma, all'interno del nostro ordinamento. -
Separazione e divorzio nell'esperienza giuridica
Il volume, di taglio pratico ed operativo, illustra gli aspetti sostanziali e processuali della separazione e del divorzio alla luce delle ultime novità legislative introdotte in materia, in particolare quelle sulla responsabilità genitoriale (d.lgs. n. 154/2013), sulla negoziazione assistita (l. n. 162/2014), sul divorzio breve (l. n. 55/2015) e sulle unioni civili e convivenze di fatto (l. n. 76/2016). Redatto da esperti del diritto di famiglia, illustra gli apporti della dottrina e della giurisprudenza sui vari aspetti degli istituti in esame e si rivolge non solo a quanti (magistrati, avvocati, studiosi) si dedicano alla materia, ma anche a coloro che si avvicinano ad un settore di grande attualità sociale e giudiziaria quale quello della famiglia in crisi. -
Autonomie(s) en mouvement. L'evoluzione delle autonomie regionali speciali
Il libro scaturisce dai lavori del Convegno celebrativo per il 70o anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia della Regione Valle d'Aosta dal titolo «Autonomie(s) en mouvement. L'evoluzione delle autonomie regionali speciali» e raccoglie significativi contributi sull'evoluzione e sulle dinamiche recenti del regionalismo speciale italiano. Al centro dell'attenzione degli autori vi è la sostenibilità delle autonomie speciali attuali, considerate nel loro divenire storico, con le loro oggettive criticità e la loro aspirazione ad un rilancio. L'analisi investe una pluralità di profili, dalla giurisprudenza costituzionale alle tensioni finanziarie, dalle relazioni transfrontaliere alle zone franche. In un dialogo a distanza con le regioni speciali maggiormente affini alla Valle d'Aosta, vengono messe in luce consonanze e differenze, sia di ordinamento che di contesto, dei territori fra di loro e ci si interroga, nell'orizzonte europeo, sulle ragioni e le possibili ripercussioni delle travagliate vicende delle autonomie catalana e corsa. -
Strumenti finanziari derivati e ristrutturazione del debito degli enti pubblici locali
Il volume offre una ricostruzione del fenomeno degli strumenti finanziari derivati attraverso un inquadramento storico delle diverse tipologie, con particolare riferimento ai derivati creditizi e al ruolo che gli stessi hanno avuto nell?operatività e, in taluni casi, nella crisi degli Enti pubblici locali. La mancanza di informazioni che contraddistingue la stipula di tali contratti derivati - a causa delle asimmetrie che notoriamente caratterizzano le operazioni di mercato - impedisce di acquisire le conoscenze necessarie per potere svolgere attività qualificate da elevato tecnicismo, con il risultato di porre in essere operazioni non in linea con le disposizioni legislative e regolamentari adottate per tutelare l?interesse pubblico. -
L'istruttoria tributaria sui dati finanziari
Il saggio approfondisce la tematica dell'istruttoria tributaria sui dati finanziari, che costituisce una delle più concrete declinazioni della recente tendenza del sistema verso la trasparenza nei rapporti col Fisco. Vengono esaminate, a tal proposito, le criticità della normativa interna sulle indagini finanziarie, con particolare riguardo alle «presunzioni iuris tantum» che la contraddistinguono e al delicato rapporto con il contraddittorio endoprocedimentale. Lo studio offre, nel contempo, un quadro d'insieme delle discipline sulla circolazione tramite standard dei dati finanziari di cui al Foreign Account Tax Compliance Act e al Common Reporting Standard OCSE, che connotano il cammino verso la progressiva affermazione della trasparenza nei rapporti col Fisco di una dimensione sovranazionale, anch'essa non scevra di criticità. In conclusione lo studio segnala l'urgenza di un intervento del Legislatore che introduca ex novo una disciplina volta a garantire la tutela del contribuente nell'istruttoria tributaria sui dati finanziari, sia per quanto concerne le informazioni acquisite in base al diritto interno, sia per le verifiche fondate sulla mutua cooperazione tra Stati. -
La democrazia dei superlativi
La «democrazia dei superlativi» è quel paese che porta alle urne, per le elezioni politiche, più di 800 milioni di elettori, che abbraccia nel suo corpo sociale la diversità umana e culturale più grande al mondo, in cui si parlano ben 23 «lingue ufficiali» riconosciute dalla Costituzione, in cui convivono a pochi chilometri di distanza metropoli tentacolari da 21 milioni di abitanti ed isolate comunità tribali. Stiamo parlando dell'India, lo Stato nel quale il successo delle idee democratiche ha smentito nefaste previsioni, ribaltato luoghi comuni, aperto nuove frontiere, generando teorie e prassi istituzionali innovative, sogni di riscatto sociale e grandi speranze. In effetti, al di là degli stereotipi che costantemente ci vengono riproposti sul Subcontinente (dalla miseria del suo popolo, alle caste, ai santoni, al paradiso degli hippies) la storia millenaria dell'India e quella della democrazia condividono una «cifra» comune che è quella della società come spazio di convivenza e reciproca accettazione fra diversi, in pratica un memento che ci incita a superare la «paura dell'altro». Studiare l'India, attraverso la concretezza e la problematicità del suo attuale assetto giuridico e politico, significa quindi investire nel dialogo con «l'altro», abbandonando preconcetti metodologici e incrostazioni ideologiche. -
Il consenso al trattamento dei dati personali nell'era digitale
L'indagine analizza il principio del consenso dell'interessato al trattamento dei dati personali a fronte dei cambiamenti che hanno interessato la moderna idea di privacy. L'impatto dell'innovazione tecnologica ed il progressivo spostamento dell'asse della propria vita dal mondo reale a quello virtuale contribuiscono all'evoluzione del principio consensualistico da mero presupposto di liceità del trattamento a strumento di controllo sui propri flussi informativi ed elemento di conformazione e costruzione della propria sfera privata. L'analisi in concreto dei principali modelli di prestazione del consenso in ambiente virtuale, basati sul meccanismo di notice and consent, evidenziano tuttavia delle criticità che, di fatto, compromettono la pienezza del principio di autodeterminazione informativa, derogando alla regola che condiziona la legittimità del trattamento dei dati ad un consenso preventivo, informato, libero e specifico. -
La teorica dell'invalidità dell'atto iniquo
Il presente studio è incentrato sul rapporto tra le regole di validità e le regole di responsabilità nell'ambito del diritto privato, di cui si propone una rimeditazione sul piano dogmatico, in riferimento ai concetti di «contratto valido» e «contratto giusto». Filo conduttore dell'indagine è la riflessione, in chiave evolutiva, del ruolo della buona fede oggettiva nell'ambito della materia contrattuale, con particolare attenzione alla fase di formazione del contratto. Si cercherà di comprendere se una condotta di mala fede, posta in essere durante le trattative tra i contraenti, possa assumere rilevanza giuridica tale da invalidare il negozio, oppure - come dai più sostenuto - possa integrare esclusivamente una responsabilità di tipo risarcitorio. -
Il Caso Cappato. Riflessioni a margine dell'ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018
Il volume trae spunto dall'estremo interesse suscitato dall'ordinanza n. 207 del 2018 della Corte costituzionale relativa al c.d. «caso Cappato», la quale, dietro la 'parvenza' di una decisione di mero rinvio della questione (al 24 settembre 2019), ha toccato snodi di ragguardevole rilievo non solo, in termini generali, sul piano bioetico, filosofico e persino religioso, ma anche - e soprattutto - su quello costituzionalistico, incidendo sui margini dell'autodeterminazione individuale e sul novero degli strumenti processuali di decisione del giudice delle leggi, e su quello penalistico, rimettendo in discussione l'illiceità, in ben determinate ipotesi, di condotte ad oggi riconducibili nello specchio applicativo dell'art. 580 del codice penale. In quest'ottica, raccogliendo scritti di studiosi che muovono da angoli prospettici e sensibilità differenti e da contesti disciplinari eterogenei, l'opera si propone di contribuire ad alimentare un proficuo confronto sulle indubbie e stimolanti peculiarità del provvedimento, provando altresì a incidere, anche attraverso l'approfondimento di soluzioni adottate in altri ordinamenti, sul dibattito parlamentare in corso sulla liceità di talune ipotesi di agevolazione al suicidio. -
Consenso informato e disposizioni anticipate
Il presente volume raccoglie i contributi di specialisti fra i più stimati in materia, che ora si sono cimentati nel commento alla legge 22 dicembre 2017, n. 219, recante norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento. L'Italia arriva in Europa in grande ritardo con la sua legge, essendovi state qui in precedenza norme varie, insufficienti a porre in essere una reale disciplina. Sui meriti e demeriti della legge e, soprattutto, sull'approccio da seguire e sugli aspetti ermeneutici, gli autori hanno recato, ciascuno dalla prospettiva loro propria, un contributo che dovrebbe pesare nel contesto medico e giuridico, sia nel versante dottrinario che in quello applicativo, perché non si è di certo arrestati alla sola teoria, nel senso che avrebbe gradito Angelo Sraffa. Un impegno importante che dovrebbe consentire un dialogo non solo domestico, ma anche con i nostri colleghi e interlocutori di altre giurisdizioni, come spetterebbe in un mondo che, sul piano scientifico, dovrebbe essere soltanto un virtuoso villaggio. -
La decadenza e l'«inerzia estintiva» delle situazioni giuridiche temporalmente limitate
Il volume indaga la reale consistenza ontologica e funzionale della distinzione, operante dal 1942 sul piano delle norme positive, tra prescrizione e decadenza, avendo come punto di riferimento argomentativo principale la seconda figura, generalmente considerata ancillare rispetto alla prima. Dall'analisi storico-comparativa emerge la fragilità della distinctio codicistica, confermata dallo studio dei criteri usualmente proposti per differenziare le due limitazioni temporali. L'approfondimento delle numerose convergenze disciplinari - traibili anche dall'indagine casistica - talvolta non sufficientemente evidenziate negli studi in materia, conferma l'opportunità di elaborare una teoria unitaria dell'«inerzia estintiva» delle situazioni giuridiche temporalmente limitate. -
Studi avanzati di educazione museale. Lezioni-Lezioni-advanced studies in museum education. Lectures
Il presente volume apre la collana dedicata agli studi educativi sperimentali nel patrimonio culturale e rappresenta un passo rilevante per la comunità di riferimento in quanto, mai come in questo momento storico, si avverte forte la necessità di approfondimento e sperimentazione empirica nell'ambito del patrimonio culturale. Gli studi contenuti nel presente volume affrontano alcuni temi precisi, trattati da parte di esperti di settore, nella maggior parte dei casi nell'ambito delle lezioni del corso post lauream ""Studi Avanzati di Educazione Museale"""", attivo presso il Centro di Didattica Museale - Università Roma TRE."" -
Il patrimonio digitale
Il patrimonio digitale riceve, allo stato attuale, scarsa considerazione da parte del Legislatore italiano, a differenza di quanto avviene in alcuni ordinamenti giuridici stranieri. La materia è, per larga parte, governata da previsioni pattizie, non di rado oscure, imposte dai fornitori di servizi online (i service provider), i quali, forti del loro potere contrattuale, senza concedere spazio alla trattativa, impongono testi negoziali, predisposti unilateralmente, di difficile coordinamento con il sistema vigente. Si pensi alle ""clausole di terminazione automatica"""", che mirano a impedire la trasmissione ereditaria dei beni digitali, serbati negli account informatici. Certo, l'eterogeneo insieme, tratteggiato dal patrimonio digitale, non presenta una natura giuridica definita, data la moltitudine di oggetti, di cui esso si compone. Entro codesta, eterogenea, categoria, infatti, possono rientrare: la corrispondenza epistolare, a mezzo e-mail; i rapporti contrattuali, tra utenti, e service provider; il diritto d'autore; il diritto all'immagine; i cosiddetti """"beni familiari"""". Eppure, tale """"patrimonio"""" esige riflessione, e reclama un sistema, per i profili di diritto, che ne discendono."" -
Spossessamento dell'impresa e cautela penale
Nel corso degli anni, in ragione del mutamento del contesto economico e sociale, accanto al diritto dell'impresa si è affiancato il diritto della crisi di impresa. Attualmente, si assiste all'emersione di una nuova categoria di ""crisi dell'impresa"""" che è la crisi di legalità, in ragione dell'aumento del ricorso a misure in ambito penale che abbiano ad oggetto l'impresa. Molto spesso le finalità del delinquere sono legate a fattori economici, quindi, la circostanza che l'accertamento della responsabilità, oltre a sanzioni personali, comporti sanzioni economiche, rappresenta un deterrente. Il legislatore, pertanto, ha preso coscienza della maggiore incisività di sanzioni e misure di prevenzione di natura patrimoniale rispetto alle omologhe limitative della libertà personale. In tale contesto, è frequente il ricorso al sequestro di natura penale di partecipazioni sociali e di azienda, il quale rappresenta il viatico per la gestione dell'impresa, che costituisce, dunque, l'oggetto mediato del provvedimento."" -
Le discriminazioni sul lavoro nel «diritto vivente»
Il diritto antidiscriminatorio può oggi dirsi inserito a pieno titolo all'interno di un sistema multilivello o multipolare, nel quale la Corte di giustizia, dialogando con le Corti nazionali, ha fornito un importante apporto creativo alla elaborazione delle categorie concettuali. Per questo motivo, il libro indaga l'evoluzione del diritto «vivente» in tema di discriminazioni, ponendo l'accento sulle criticità sollevate dalle definizioni di discriminazione diretta e indiretta. Chiarita la linea di confine tra i due concetti e la portata delle relative cause di giustificazione, si passa a esaminare l'altro principale nodo problematico, ossia l'individuazione della specialità del regime probatorio. Nella parte conclusiva dell'indagine il modello di diritto antidiscriminatorio europeo, così ricostruito, viene posto a confronto con quelli, assai significativi, che contraddistinguono le esperienze tedesca, inglese e italiana. L'obiettivo è dimostrare l'esistenza di un processo circolare di reciproco condizionamento tra tali modelli, che potrebbe preludere a una riconsiderazione di alcune categorie definitorie e ad un consolidamento del carattere paradigmatico della normativa in tema di discriminazioni di genere. -
La rinunzia alla proprietà (immobiliare): ripensamenti sistematici di (antiche e recenti) certezze
Il contributo si propone di indagare, nel contesto della più ampia opzione metodologica di studio della funzione sociale della proprietà, la questione, di recente sempre più sottoposta a tensioni, dell'ammissibilità di una rinunzia alla proprietà immobiliare. Escluso ogni persistente riferimento ad automatismi interpretativi, la ricerca, nel procedere dall'analisi dogmatica del potere di rinunzia agli interessi che vengono incisi dalla medesima, si compie nella riflessione, anche comparatistica, che propone di verificare, caso per caso, la meritevolezza e l'adeguatezza dell'atto di rinunzia, al fine di scriminarne l'ammissibilità.