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Gli enti religiosi ETS. Tra diritto speciale e regole di mercato
Il Codice del Terzo Settore riserva particolare considerazione agli enti religiosi che sono, sia quantitativamente che qualitativamente, tra le principali organizzazioni che agiscono nel sociale. La loro peculiare disciplina giuridica è definita dal diritto speciale, dagli ordinamenti confessionali e dal diritto privato ed ecclesiastico, costringendo così l'operatore del diritto a una difficile opera ermeneutica determinata dalla stratificazione delle fonti. Il volume affronta tutte le questioni inerenti l'attività degli enti religiosi tra impegno solidaristico e produzione di beni e servizi nell'ambito della nuova disciplina degli ETS. Il manuale esamina i problemi teorici connessi agli enti religiosi ETS e risolve le innumerevoli fattispecie pratiche legate alla loro attività nel complesso mercato dei servizi sociali. -
Trasparenza e contratti del turismo organizzato
Il principio di «trasparenza» trova la sua decisa affermazione con il diffondersi di contratti caratterizzati da una disparità di potere contrattuale e dalla presenza di forti asimmetrie, anche di natura informativa. Alla luce della evoluzione della trasparenza, non solo di tipo quantitativo ma anche e soprattutto di tipo qualitativo, l?indagine intende verificare se essa sia un «valore», un «principio», esclusivamente fine a sé stesso o se invece sia diretta a realizzare e dare attuazione ad altri interessi e finalità, presentandosi quale «valore strumentale» rispetto ad altro valore. In quest?ottica i contratti del turismo organizzato rappresentano un momento importante di tale verifica e consentono anche di cogliere le assonanze e/o le differenze tra le varie normative di settore. -
Dialoghi su ragionevolezza e proporzionalità
Il Volume raccoglie gli Atti dell'Incontro di studi svoltosi il 12 ottobre 2018, presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, durante il quale si é discusso dell'inquadramento concettuale e della portata applicativa della ragionevolezza e della proporzionalità, in prospettiva interdisciplinare e alla luce dei valori normativi che caratterizzano il sistema ordinamentale vigente. -
Diritto penale e malattia irreversibile: dal «dovere di vivere» al diritto di autodeterminazione
La concezione della vita come dovere, già in sé problematica, appare decisamente inadeguata in rapporto al moltiplicarsi di ammalati 'strappati alla morte' che, versando in condizioni estremamente compromesse, rivendicano il proprio diritto di autodeterminazione terapeutica (o clinica, allorché, nei casi di irreversibilità, i trattamenti sanitari non possano curare, ma solo prolungare l'esistenza). Il principio pluralistico suggerirebbe di concepire la vita come diritto, del quale la persona - e non lo Stato - è titolare originario: in tale prospettiva, manca l'offesa e, con essa, la tipicità, allorché l'interessato si determini nel senso dell'eutanasia consensuale pietatis causa o del suicidio medicalmente assistito. Vietando, invece, sia l'una che l'altra pratica di 'fine vita', il nostro sistema penale legittima discriminazioni tra pazienti irreversibili, costringendo ad un'indesiderata agonia coloro, tra essi, che siano affetti da una patologia la cui natura non conduca, a seguito dell'interruzione dei trattamenti salvavita, a una morte immediata. De iure condendo, potrebbe escludersi la tipicità della condotta del personale sanitario che attui l'eutanasia consensuale, sia attiva che passiva, oppure del suicidio medicalmente assistito, ove si ritenga preferibile tale diversa ipotesi di riforma. -
Il principe e il giurista. Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Salvatore Satta
Questo saggio pone a confronto Il Gattopardo di Lampedusa e Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, mostrando che entrambi i romanzi costituiscono una risposta alla condizione postcoloniale della Sicilia e della Sardegna dopo l'avvento dell'Unità d'Italia. Le opere di Lampedusa e Satta rielaborano in modo originale anche la struttura del «romanzo nevrotico» basato sulla rivendicazione fantastica di un'identità mitica e perduta. Se nel Gattopardo la Sicilia sogna in Don Fabrizio il padre che non ha mai avuto, nel Giorno del giudizio la Sardegna condanna e insieme giustifica la propria insularità in nome di una metafisica del giudizio che forse costituisce l'ultimo frutto del «periodo giudicale» della storia sarda. Parlando delle loro regioni, però, Lampedusa e Satta parlano dell'Italia intera, da una periferia che è il cuore del paradosso italiano, di essere una cultura etnocentrica senza un centro. -
Diritto internazionale privato: profili generali
In un mondo sempre più aperto e «globalizzato», caratterizzato da intensi fenomeni di spostamenti e di affari transfrontalieri, le norme di diritto internazionale privato svolgono l'essenziale funzione di individuare la legge applicabile a situazioni e rapporti che non si esauriscono all'interno di un solo Stato, ma presentano elementi di contatto con più Stati, le cui leggi, astrattamente, avrebbero titolo per regolarli. Tali norme si rivolgono non solo al giudice, chiamato a decidere le controversie ai sensi della legge da esse determinata, ma anche agli altri operatori giuridici, quali il notaio, l'ufficiale di stato civile, l'avvocato, il commercialista, che devono modulare la propria opera professionale in base alla legge individuata dalle norme suddette. Il presente volume esamina gli aspetti generali del diritto internazionale privato, quali risultano dalla l. 31 maggio 1995, n. 218 («Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato»), tenendo conto sia delle modifiche apportate a seguito della riforma della filiazione del 2013 e della legge sulle unioni civili del 2016, che della imponente legislazione in materia dell'Unione europea. Particolare attenzione è dedicata ai più recenti sviluppi della giurisprudenza. -
Autonomia privata e strutture organizzative
Il volume raccoglie gli atti dell'incontro di studio «Autonomia privata e strutture organizzative: gli enti del libro primo del codice civile», patrocinato dal Dipartimento di Giurisprudenza e dalla Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli «Federico II». I contributi affrontano i principali problemi che solleva al giusprivatista la riforma del Terzo settore, e mirano a tracciare le linee essenziali del modo con il quale, alla luce della stessa, dovrebbero essere intesi oggi gli enti c.dd. «ideali» e le disposizioni del libro primo del codice civile ad essi dedicate. -
Il dono di capacità riproduttiva: la PMA con dono di gameti e la GPA negli ordinamenti francese e italiano
La procreazione medicalmente assistita costituisce l'oggetto di un dibattito ormai quarantennale, rispetto al quale molti quesiti rimangono irrisolti: si può qualificare come cura in senso tradizionale? È più opportuno considerarla alla stregua di una cura per il benessere sociale e psicologico delle persone infertili? In particolare la PMA ""eterologa"""" pone delle questioni peculiari: i primi soggetti nati dal dono di gameti sono ormai adulti, pertanto alle questioni etiche relative alla pratica in sé, si sono aggiunte quelle riguardanti gli interessi e i diritti di questi soggetti. La rivendicazione di un diritto a conoscere le proprie origini è cruciale. Occorre quindi chiedersi quale peso si intenda attribuire da un lato alla genitorialità sociale, dall'altro al patrimonio genetico. In questo senso l'analisi del modello francese di """"PMA avec don de gamètes"""" offre spunti di riflessione essenziali. Il ruolo del dono e della genetica rileva anche rispetto alla Gestazione per altri, che pone tuttavia problematiche ulteriori, specialmente nell'ottica dei diritti delle donne e dei bambini. Il presente lavoro intende offrire una chiave di lettura trasversale a questi grandi temi, anche rispetto al gender bias che connota i diritti riproduttivi, al fenomeno della Cross-border reproductive care e alla prossima riforma delle leggi di bioetica in Francia."" -
Il futuro dell'Italia: un punto di vista esterno sull'economia
Vuoi sapere perchè l'Italia rimane ancora una delle più grandi economie del mondo? Oppure vuoi una semplice spiegazione di alcuni dei maggiori problemi che l'economia deve affrontare, quali ad esempio, la scarsa crescita economica dell'Italia, la disoccupazione, l'instabilità politica, il calo dei prezzi immobiliari e del mercato azionario, il debito pubblico, lo spread o la scarsa spesa per la salute italiana? Oppure vuoi sapere perchè non dovresti credere a tutte le statistiche e le previsioni che vengono fatte riguardo all'economia italiana? Questo libro è una lettura per chiunque sia interessato a ciò che accade nell'economia italiana e a cosa ci riservi il futuro. -
i Doveri dei politici e degli altri decisori pubblici in Italia
Il dovere di disciplina ed onore, che l'art. 54 Cost. richiede ai cittadini cui la collettività affida l'esercizio di funzioni pubbliche, investe con particolare forza coloro che, per mandato politico o per attributi professionali, assumono le responsabilità più alte. Il dovere di disciplina e onore si rispecchia, infatti, nello status soggettivo connesso alla titolarità della carica, che comprende le responsabilità di vario ordine e le eventuali immunità, le cautele concernenti l'accesso alle cariche e l'esercizio dei relativi poteri (ineleggibilità, inconferibilità, incompatibilità, doveri di astensione), gli oneri (dall'obbligo di prestare giuramento fino ai doveri di trasparenza e ai divieti di pantouflage). L'A., richiamati gli antefatti storici e le premesse costituzionali, si propone di inquadrare in modo sistematico, in una prospettiva essenzialmente giuridica, lo status di coloro che compongono il ceto politico-amministrativo della Repubblica: politici (parlamentari, membri del Governo, componenti dei consigli e delle giunte regionali e comunali) e amministratori (cariche di vertice, dirigenti, amministratori degli enti pubblici e degli enti privati in controllo pubblico), allo scopo di cogliere, nelle luci e nelle ombre le rilevanti trasformazioni operate nel corso delle tormentate riforme politiche e amministrative dell'ultimo trentennio. -
Studi empirici di educazione museale-Empirical studies in museum education
Il presente volume della collana dedicata agli studi educativi sperimentali nel patrimonio culturale pubblica una selezione di studi elaborati dai corsisti del corso post lauream ""Studi Avanzati di Educazione Museale"""", attivo presso il Centro di Didattica Museale - Università Roma TRE. Le ricerche, di carattere empirico, affrontano i temi dell'analisi del profilo dei visitatori di specifiche realtà del patrimonio culturale, della promozione di conoscenze e competenze trasversali in contesti educativi museali e, in alcuni casi, elaborano dati relativi all'efficacia della mediazione effettuata attraverso strumenti tecnologicamente avanzati."" -
Del diritto e della legge. Oltre la legalità della modernità e il diritto come «pretesa» della postmodernità
La Collana raccoglie saggi di Filosofia della politica, del diritto, dell'economia e del lavoro, nonché di Etica sociale, riguardanti questioni di attualità e figure rilevanti del nostro tempo. Essa privilegia problemi e autori che la cultura egemone ignora o non considera adeguatamente. La Collana, quindi, si propone di andare «oltre» le mode culturali del nostro tempo anche per trascenderlo e dominarlo. Essa, perciò, esercitando una libera e responsabile critica, presenta testi che sono condizione per costruttive proposte civili. Il lavoro considera questioni, aspetti e conseguenze delle dottrine giuridiche della Modernità e della Postmodernità. Fa emergere le loro difficoltà e le loro aporie. Le dottrine giuridiche moderne e postmoderne non riescono, infatti, a conseguire nemmeno gli scopi che dichiarano di perseguire e garantire. L'analisi delle questioni è condotta con impostazione «classica» e con metodo rigoroso, considerando costantemente i problemi posti dall'esperienza. -
La legittima per equivalente
La tutela dei legittimari, con diritti «in natura» sul patrimonio ereditario, è in perenne conflitto con i contrapposti principi della libertà testamentaria, della sicurezza dei traffici giuridici e dell'affidamento dei terzi. Il presente lavoro, dopo alcune riflessioni storiche e concettuali sulla successione necessaria, illustra le criticità operative del quadro normativo vigente, evidenziando la sua irragionevolezza nel mutato contesto economico e sociale. Viene sottolineata, al riguardo, la tendenza in atto presso tutti i formanti alla progressiva erosione del principio della «legittima in natura», con sempre più frequente riconoscimento di diritti di legittima «in valore», alla stregua di meri diritti di credito. In conclusione, dopo alcuni approfondimenti comparativi sulla tutela riconosciuta ai legittimari in alcuni ordinamenti esteri, si prospettano differenti sentieri di intervento per la riforma della successione necessaria, fornendo personali soluzioni tecniche e redazionali nell'ottica del passaggio ad una «legittima per equivalente». -
La «riconoscibilità» della norma penale
L'ermeneutica, negli ultimi tempi, sembra rivalutare indirizzi più restrittivi, di segno analitico o comunque ispirati ad un realismo moderato. A differenza dei creativi, degli scettici, degli «ermeneutici giuridici contemporanei», il lettore si mostra così orientato al recupero del significato delle parole, del senso terminologico della disposizione nell'ambito del quale l'interprete può muoversi più correttamente. Ebbene, a fronte di una generale tendenza del giudice a prevalere sulla legge - una sorta di «rivoluzione clandestina», di supplenza giudiziaria al potere legislativo - ad evitare di perdersi in questo diritto penale oramai divenuto «flou», «liquido», «senza codice», occorre rimanere saldamente ancorati ad una dimensione condivisa tra perimetro semantico e dimensione teleologica della norma penale che come cerchi concentrici si dispiegano l'uno sull'altro. Non è solo un problema di prevedibilità e, quindi, di valore condiviso del precedente; è prima ancora un obbligo di conformità al tipo ovvero un problema di riconoscibilità della norma penale, rispetto al modello legale. Attraverso troppi microlifting ermeneutici, difatti, si corre il rischio di trovarsi di fronte ad una norma teoricamente prevedibile, ma in realtà irriconoscibile, in quanto atipica; in sintesi di tradire la tipicità, «l'anima più profonda della legalità» e, quindi, dello stesso diritto penale. -
I vizi di capacità e di rappresentanza. Nel regime della sanatorie processuali
Sulla indiscussa premessa della sanabilità dei vizi di capacità e di rappresentanza nel processo civile, lo studio, riflettendo sulla posizione tanto dell'attore quanto del convenuto, propone una lettura restrittiva del regime temporale del meccanismo di sanatoria confezionato dal legislatore del 2009 come sempre retroattivo, legando l'operare dell'efficacia ex tunc ad una «scusabilità» dell'errore in cui sia incorsa la parte. In un'ottica volta a salvaguardare anche la posizione del convenuto, il binomio retroattività/irretroattività della sanatoria connessa ai vizi di costituzione viene così affidato ad una scusabilità dell'errore vista come principio che governerebbe la conservazione degli effetti della domanda. Il tema viene sviluppato evidenziandone, per un verso, le interazioni con i più generali principî in tema di nullità processuali e di retroattività delle sanatorie per vizi formali ed extraformali e, per l'altro, segnalandone il difetto di coordinamento con la coeva riforma dell'istituto della rimessione in termini, che ha generalizzato il cd. principio di autoresponsabilità processuale. -
La «disciplina altrove». L'abuso d'ufficio fra regolamenti e normazione flessibile
L'opera è tesa all'analisi della possibile rilevanza penale, nell'ambito dell'art. 323 c.p., delle linee guida dell'ANAC. In particolare, si muove dal tentativo di dimostrare come le linee guida vincolanti siano regolamenti e, in quanto tali, integrino il presupposto oggettivo della fattispecie dell'abuso d'ufficio. Al contrario, le linee guida non vincolanti possono essere utili a ricostruire il significato di alcuni elementi normativi della fattispecie, ma non sono in grado di integrare il precetto. Inoltre, le linee guida potrebbero operare anche come strumento volto ad escludere la punibilità sotto il profilo dell'elemento soggettivo dell'art. 323 c.p., norma che si ritiene comunque troppo generica e che dovrebbe essere delimitata ad opera del legislatore a quei settori (come gli appalti, la giustizia, i concorsi pubblici) che davvero necessitano di una tutela penale anticipata. La discussa ed incerta natura delle linee guida ANAC ha comunque prodotto una «crisi di rigetto», culminata con il Decreto Sblocca cantieri del 2019, convertito nella l. 55 del 2019, che si pone l'obiettivo di superare il sistema delle linee guida vincolanti. Il ritorno ad un sistema di hard law determinerà un aumento di procedimenti penali per abuso d'ufficio, ma ad ogni modo si dubita che si sia semplificato il sistema degli appalti e che siano state abrogate le linee guida vincolanti, non avendo il legislatore inciso sulle norme attributive all'ANAC del potere di emanare tale tipologia di linee guida. Lo spettro dell'art. 323 c.p. continuerà dunque ad aleggiare sull'operato dei pubblici agenti continuando a incrementare il fenomeno della burocrazia difensiva. -
Uguaglianza uomo-donna: storia di un'incompiuta. Atti del Convegno (Messina, 12-13 novembre 2018)
L'uguaglianza delle donne e degli uomini è un diritto fondamentale e rappresenta un valore irrinunziabile per una società giusta e per la stessa democrazia. Malgrado i numerosi esempi di un riconoscimento formale e dei progressi compiuti, la parità fra donne e uomini nella vita quotidiana non è ancora reale ed effettiva. Per essere realizzato il diritto non deve essere soltanto riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente praticato e riguardare tutti gli aspetti della vita. Nella pratica donne e uomini non godono degli stessi diritti. Persistono disparità economiche, culturali e salariali e bassa rappresentanza in politica. Queste disparità sono prassi consolidate che derivano da numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell'educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell'organizzazione della società. Tutti ambiti nei quali è possibile agire adottando un approccio nuovo e operando cambiamenti strutturali. Il libro raccoglie le relazioni (rielaborate e corredate di note) svolte in occasione del Convegno ""Uguaglianza uomo-donna: storia di un'incompiuta"""". Obiettivo della riflessione è la valutazione delle sfide imposte, per la parità uomo/donna, dalle moderne tecniche rimediali volte a garantire un'uguaglianza effettiva multilivello, rimeditando l'attuale impianto legislativo ed i tradizionali meccanismi di tutela, per superare le disuguaglianze sostanziali che permangono."" -
Contratti dei mercati regolamentati: norma imperative e conformazione
Il rapporto fra contratto e mercato assume forme del tutto peculiari all'interno dei settori economici regolamentati nei quali si assiste ad una rinvigorita attenzione verso la corretta conformazione dei rapporti che legano i soggetti vigilati ai rispettivi clienti. Tale processo avviene attraverso disposizioni imperative che, nell'àmbito dei mercati regolamentati, non possono essere rintracciate solo nelle norme che disciplinano direttamente i prodotti. A queste regole, dalla sicura capacità conformativa, si aggiungono quelle che - pur andando a disciplinare la fase propriamente organizzativa dei soggetti vigilati - sono in grado di condizionare in maniera significativa il contenuto dei rapporti nascenti nei suddetti mercati. In tale prospettiva si lasciano apprezzare le regole di product governance che - nella loro trasversalità rispetto al mercato bancario, finanziario ed assicurativo - dovrebbero spingere i manufacturer ad ingegnerizzare i prodotti in modo da conformarli non solo sulla scorta delle proprieegoistiche esigenze, ma anche di quelle dei potenziali destinatari del rapporto. La massa di disposizioni imperative - anche di carattere regolamentare e costituzionale - che in questa prospettiva interessano i suddetti mercati, fa emergere la necessità di una attenta riflessione su come un corretto approccio a tali norme, anche sotto il profilo delle eventuali conseguenze sanzionatorie, possa contribuire a determinare un assetto di mercato che riesca a bilanciare virtuosamente gli interessi - spesso in conflitto - di imprese, clienti e dei mercati globalmente intesi. -
Strutture contrattuali complesse
Il finanziamento agli acquisti passa attraverso l'elaborazione, dovuta alla prassi, di strutture contrattuali soggettivamente complesse. L'unità dell'operazione economica si scompone in contratti formalmente autonomi e questa commistione innesca problemi ricostruttivi e applicativi lasciati irrisolti dai più recenti interventi del legislatore e non compiutamente affrontati in giurisprudenza. Analizzate le figure tipiche e atipiche in cui si esprime la complessità delle operazioni trilaterali di finanziamento agli acquisti, anche attraverso un esame approfondito della prassi negoziale, si propone al lettore una ricostruzione in chiave causale, capace, da una parte, di non tradire la sostanza certamente unitaria dell'operazione economica realizzata dalle parti e, dall'altra, di valorizzare lo status del finanziato come parte debole, qualunque sia lo scopo - personale o professionale - dell'acquisto. -
Le clausole penali e le caparre tra tipicità e autonomia contrattuale
Il diritto dei contratti contemporaneo ha il suo tratto identitario in una crescente complessità, dovuta ad una pluralità di fattori: rilettura del diritto privato nel quadro dei principi introdotti dalla Costituzione e dal diritto europeo; la lex mercatoria che si pone come ""terzo ordine giuridico""""; la conseguente poliarchia delle fonti del diritto; il ripensamento della teoria dell'interpretazione giuridica. Queste profonde e rivoluzionarie trasformazioni novecentesche del modo di fare e di dire il diritto costituiscono la premessa per ripercorrere criticamente nelle pagine che compongono il volume le diverse interpretazioni che dottrina, prassi negoziale e giurisprudenza hanno dato alle regole contenute nel codice del 1942, e rimaste immutate, sulle clausole penali e le caparre. Le vicende ermeneutiche relative alle caparre e alle clausole penali costituiscono infatti un osservatorio privilegiato per valutare e meditare il vigore e il valore complessivo della ?gura del contatto nell'ordinamento giuridico contemporaneo, esprimendo il signi?cato intimo di una linea di tendenza che identi?ca il diritto più che come strumento potestativo, come lo specchio della società civile nel suo continuo itinerario storico. Non mancano riferimenti al contesto economico, sociale e culturale che evidenziano la versatilità di queste antiche ?gure negoziali nell'adattarsi alla sempre più complesse esigenze della società postmoderna.""