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«Lui non dette l'ordine...» Il caso Sofri e la memoria
Un libro che ruota intorno al dubbio. Se credere all'innocenza dichiarata di tre persone accusate di omicidio o alla sentenza finale che li condanna. Sono tante le contraddizioni di Leonardo Marino che si autoaccusa e accusa dell'assassino del commissario Calabresi tre suoi vecchi compagni di Lotta Continua: Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani. La nuova pagina che si apre con il libro di Giovanni Parlato è come un viaggio nella memoria, sul confronto del primo Leonardo Marino con l'ultimo incontrato a Bocca di Magra. ""Lui non dette l'ordine..."""" è il titolo di questo libro e quel lui è Adriano Sofri. La frase è di Marino che al giornalista Parlato ha detto """"lui non dette l'ordine, ma era d'accordo"""". Una frase che fa riflettere sulla responsabilità di Adriano Sofri, più morale che personale. L'ex leader, in passato, ha già fatto i conti sul peso che ebbe la campagna di Lotta Continua contro il commissario Calabresi dopo la morte dell'anarchico Pinelli. Il dubbio che creano le parole di Marino sono sulla responsabilità personale e, quindi, penale di Sofri perché """"lui non dette l'ordine..."""" (Sofri è stato condannato come mandante). Giovanni Parlato ha seguito il caso Sofri a Pisa e questo libro raccoglie i suoi articoli e le sue riflessioni. Il piano giornalistico si trasforma in saggio per poi, infine, raccontare in forma narrativa l'incontro con Marino. Postfazione di Sandra Bonsanti."" -
Boccadarno. Le storie, i personaggi, le immagini. Ediz. illustrata
Una storia affascinante quella di Boccadarno. È lì che è nata Marina di Pisa, con le grandi ville liberty, le frequentazioni illustri, la Belle Epoque, le poesie di D'Annunzio. Vi nacque un cantiere dove sono state scritte pagine fondamentali della storia dell'aeronautica. Lì nacquero i grandi idrovolanti Dornier Wal che attraversarono per primi gli oceani e con il leggendario Roald Amundsen si spinsero fino al Polo Nord. Destini diversi e spesso contrastanti quelli di Boccadarno, oggi raccontati in un libro dove, alla accurata ricostruzione di fatti e personaggi che ne hanno fatto la storia, si aggiunge una straordinaria e in gran parte inedita documentazione fotografica d'epoca. Ci sono le immagini degli anni d'oro di Marina di Pisa, dotate di grande forza evocativa, e quelle del declino. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con il racconto della travagliata storia dei progetti di recupero, che si chiude con le immagini, anch'esse inedite, dell'esplosione che ha eliminato i ruderi del cantiere aprendo la strada alla realizzazione del nuovo porto di Pisa. -
Adolphe Ferrière e les oubliés della Scuola attiva in Italia
Avvalendosi di fonti di documentazione in gran parte inesplorate, riportate alla luce presso la Fondation Archives Institut Jean-Jacques Rousseau (AIJJR) dell'Università di Ginevra, il volume consegna un profilo inedito del pedagogista ginevrino Adolphe Ferrière, prendendo le distanze dai più consueti protocolli di lettura che lo ritraggono - cliché interpretativo ormai scontato - nicamente come infaticabile propagandista ed entusiasta divulgatore dell'idea di scuola attiva, Globe-trotter del'Education Nouvelle. Ponendo l'accento su figure di educatori e pedagogisti oubliés, animatori di originali esperienze di avanguardia educativo/didattica, intento dello studio è proporre, altresì, una riconsiderazione del modello e delle esperienze di Scuola Attiva in Italia. -
Poteri fluttuanti. Forme dell'anarchia contemporanea
Lo scopo di questo libro è riflettere sui possibili significati e sulle forme che il concetto di 'anarchia' può assumere nel presente, senza presupporne di già dati e a partire da un rinnovato e diffuso interesse per le teorie e le prassi anarchiche, che spinge soprattutto a ripensare il concetto di 'potere'. Infatti, e nonostante tutti i tentativi di ridefinirlo, quest'ultimo continua a essere pensato in connessione al concetto di 'struttura', benché sia ormai da tempo chiara l'insufficienza della sovrapposizione fra potere e struttura, come mostrano i lavori di Michel Foucault e in generale del cosiddetto 'post-strutturalismo'. Prendere sul serio il concetto di anarchia, allora, implica optare per una concezione del potere più adeguata alla complessità delle società contemporanee, per la quale il potere non può essere semplicemente identificato con le strutture in cui di volta in volta si cristallizza. Esso va piuttosto ricondotto alla sua origine più propria: i concreti individui, che in tutte le loro interazioni al microlivello della vita quotidiana negoziano incessantemente anche posizioni reciproche di potere. -
Servizi pubblici e istanze sociali nella costituzione economica europea
La disciplina dei pubblici servizi risente da tempo della silenziosa ma inarrestabile sovrapposizione della costituzione economica europea alla costituzione economica nazionale. Il consolidamento della funzione sociale dei pubblici servizi, seguito all'affermazione dello stato sociale e rivolto principalmente alla trasformazione diacronica dell'uguaglianza formale in uguaglianza sostanziale, è sempre più soggetto alla normativa di un ordinamento che, almeno inizialmente, privilegiava l'integrazione economica (negativa) trascurando quella sociale (positiva). Nel volume si ricostruisce il complesso rapporto fra disciplina nazionale e disciplina europea del pubblico servizio, con particolare attenzione ai passaggi attraverso i quali l'Unione Europea, trainata dalla propria giurisprudenza fino alla creazione di una propria nozione di uguaglianza sostanziale, è andata anch'essa acquisendo una funzione sociale, che le consente di concorrere con gli stati nazionali alla delineazione di una disciplina europea del pubblico servizio che sappia coniugare esigenze economiche e fini sociali. -
A tavola con gli elementi. Sapori, leggende, peccati di gola
La storia e le reti degli ultimi pescatori del Cilento, l'attesa di Irene e il suo pasticcio di alici. La lunga transumanza degli agrumi, le rotte e i loro incroci, dall'oriente sino all'Europa occidentale. I viaggi di Michele, ultimo acciugaio della vai Maira, lungo le vie del sale e la sua bagnacauda. La grotta del Gelo nelle viscere del grande vulcano, lo stupore dei saraceni, i loro sorbetti, lo zucchero dalle canne, il cocomero e il suo gelo. Gli amori della ninfa Galatea per Aci, il pescatore di calamari. I vini delle comete, le zingare del sistema solare, quelli dell'anno senza estati e il vintage del risotto allo Champagne. Le farine dei pastori nomadi del Gran Sasso, panai preistorici con sotto i piedi i segreti dell'universo. Bambini che fanno il verso al polpo e le donne di Santa Lucia che lo cucinano, alla Luciana. La biografia e le metamorfosi del merluzzo, il pesce che è arrivato in campagna ed ha cambiato il mondo. L'ingegnosa invenzione della bottarga di... cortile e quella, più modesta, di una carbonara al contrario. Lo sfrigolio degli oli, di fritture e di pastelle, e tutta l'alchimia delle padelle. La crema della nonna, quando si sta buoni, e le sue meringhe sbagliate. La sconfitta della bellezza nel regno della più famosa delle cipolle... riflessioni di geniali cuochi dilettanti di fronte a centoventi pomodori. -
Alterna fortuna del soldato Pindaro
Il giovane cavaliere spagnolo Píndaro, ridotto in fin di vita, è costretto a rifugiarsi in un convento della costa cantabrica. Qui viene curato e accudito dal suo compagno di stanza: per sdebitarsi, gli regala due quaderni in cui ha scritto la storia della sua vita, raccomandandosi di pubblicarli. Le vicende narrate sono singolari e prodigiose: duelli, fughe, naufragi, avventure amorose e tempeste, ritrovamenti fortuiti di ricchezze e tesori, eroici salvataggi. Frutto della maturità di Gonzalo de Céspedes y Meneses, il romanzo unisce vari modelli narrativi (romanzo picaresco, bizantino, di corte, d'avventura) creando un'opera originale, in cui il racconto della vita diventa il pretesto per riflettere sulla mutevolezza e l'incostanza della fortuna nelle vicende umane, nonché per presentare, attraverso una variegata casistica amorosa, vizi e virtù del cieco amore. -
Scelte di famiglia. Tendenze della parentela nella società contemporanea
Nelle configurazioni familiari della società contemporanea si avverte chiaramente il venir meno di alcune delle certezze normative socialmente riconosciute e ordinate che fino ad un recente passato hanno orientato i comportamenti dei singoli. Le modalità di formazione della coppia, le forme riproduttive, le pratiche residenziali si definiscono oggi in primo luogo a partire dalle scelte operate principalmente da individui animati dalla volontà di realizzare un proprio percorso di autorealizzazione soggettiva. Da questo punto di vista la famiglia nucleare è apparsa storicamente come la forma che meglio risponde alle esigenze di autonomia e di indipendenza del soggetto rispetto alle appartenenze ascritte. Ma proprio la famiglia nucleare ci appare oggi attraversata da spinte e tensioni che ne hanno ridefinito profondamente forme, tempi e funzioni. Nella realtà del vissuto familiare si coglie infatti un allontanamento progressivo dal modello nucleare- coniugale, basato sulla coppia coniugale eterosesssuale, con figli, espressione della sintesi fra il piano biologico, quello sociale e quello giuridico, fino a dar vita in molti casi ad una divaricazione vera e propria fra la famiglia fondata ""sul sangue e sulla legge"""" e quella sociale sostenuta dalle scelte personali e dagli affetti. Se i processi di formazione della famiglia si strutturano intorno alla scelta individuale, le relazioni così costruite sono caratterizzate dalla variabilità e dalla reversibilità. L'imprevedibilità diviene allora la cifra distintiva dei modi di stare in relazione nella famiglia e nella parentela. Come emerge dai saggi contenuti in questo volume e da altre ricerche condotte di recente nel contesto italiano, le forme familiari risentono direttamente di questo mutato posizionamento del soggetto nei confronti tanto della propria appartenenza d'origine come nei confronti dei soggetti con i quali condivide la propria scelta di famiglia. Gli autori dei saggi contenuti nel volume hanno accolto la sfida di cimentarsi, attraverso la pratica etnografica, con alcune delle questioni e dei temi di ricerca sopra accennati. In particolare si concentrano su alcuni tratti specifici che caratterizzano i nuovi modi di fare famiglia in Italia, risultato di scelte informali, di ricomposizioni ma anche della lungoresidenza dei figli nelle case dei genitori. Simonetta Grilli insegna Etnologia e Antropologia della parentela presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Ha condotto ricerche sui temi della famiglia, della parentela e della migrazione. Ha di recente pubblicato il volume """"Gente del posto, toscani d'altrove"""". Tre studi di caso su famiglia, reticoli migratori e matrimonio (Torino, Il Segnalibro, 2007). Francesco Zanotelli insegna Antropologia Economica presso l'Università di Siena. Svolge ricerche sugli aspetti socioculturali del debito e dello scambio (in Messico) e sulla relazione tra politiche di welfare e dinamiche della parentela contemporanea e delle nuove migrazioni interne (in Italia). Fa parte della redazione della rivista """"Popolazione e Storia"""". Recentemente ha curato Emigrare nell'Ombra (con Fabio Berti, Milano, Angeli, 2008) e Subire la Cooperazione? (con Filippo Lenzi Grillini, Catania, Edit, 2008)."" -
Evoluzione della cellula. Un approccio multidisciplinare
La presenza di cellule di tipo batterico è documentata per rocce sedimentarie antiche di circa tre miliardi e mezzo di anni; è inoltre probabile che la loro storia sia iniziata molto prima degli sconvolgimenti che intorno a quattro miliardi di anni fa hanno modificato il pianeta e i suoi oceani. Pietro Omodeo ricostruisce l'evoluzione della cellula attraverso questo lasso di tempo, lungo oltre l'immaginabile, raccogliendo, interpretando e collegando i dati forniti dalle più diverse discipline. -
Globalizzazione saggezza, regole
Il volume pone in dialogo e reciproca tensione tre concetti che, ad un primo sguardo, potrebbero apparire non necessariamente correlati. Per un verso, esso percorre una direzione di approfondimento dall'interno dei concetti stessi, fondata sulla loro analisi storico-concettuale, al fine di restituire una migliore consapevolezza del nostro presente ma anche per rendere nuovamente esplicite intuizioni di brillanti pensatori, magari poco note o poco condivise. Per l'altro, intende verificare la fecondità di una direzione dall'esterno, affiancando, per così dire, concetti a concetti, creando nessi tra nuclei problematici che non sempre sono apparsi contigui, avvicinando infine approcci teorici e disciplinari differenti, ma che la stessa globalizzazione ha reso non più divergenti. Procurare re-azioni fra i concetti di globalizzazione, saggezza e regole, in grado di illuminare profili inusuali o inediti per ciascuno di essi, costituisce dunque l'obiettivo di fondo del volume, che interpreta per questa via la domanda di senso del nostro tempo. Il volume contiene saggi di Alessandro Ferrara, Letterio Mauro, Riccardo Pozzo, Elena Pulcini e contributi di Samanta Airoldi, Alessandra Campo, Dario Cecchi, Marco Damonte, Filippo Domenicali, Sara Mollicchi, Alberto Pirni, Romina Perni, Francesca Pongiglione, Hagar Spano e Paolo Vignola. -
Formazione e valutazione dei talenti. Una sfida per il paese. Atti del Convegno
La Scuola Superiore Sant'Anna ha compiuto vent'anni dalla sua rifondazione come istituto universitario autonomo, forte di una tradizione di precedenti cinquantasei anni come Collegio universitario di eccellenza. Nel celebrare tale anniversario, la Scuola ha avviato una riflessione a più voci sull'importante ruolo che l'istituzione, e le altre realtà simili, hanno svolto nella formazione della ""classe dirigente"""" del Paese con un ricco patrimonio di contenuti professionali e culturali, valori e riferimenti etici. Il convegno """"Formazione e valorizzazione dei talenti: una sfida per il Paese"""", a cui il presente volume si riferisce, ha avuto lo scopo di coinvolgere nella riflessione esponenti di spicco del mondo istituzionale, universitario ed economico per approfondire i fattori determinanti nel favorire od ostacolare la cultura del merito nel mondo universitario e nella società."" -
El Rutzvanscadt o quijote tragico
El Rutzvanscadt o Quijote trágico (1786), adattamento della famosa commedia parodica di Zaccaria Valaresso ( Rutzvanscad il giovine , 1724), costituisce un interessante documento d'epoca, che mette in luce, su un piano comparatistico, le somiglianze e le difformità tra i percorsi che la tragedia neoclassica compie in Italia e in Spagna. Il testo si fa anche espressione della peculiare interpretazione settecentesca del capolavoro cervantino (fustigatore del cattivo gusto), che proprio negli anni Ottanta in Spagna riceveva per la prima volta gli onori accademici. Daniela Pierucci è ricercatrice di Letteratura Spagnola nella Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Pisa. Suo principale campo di studi è stato finora la letteratura comica del secolo XVII (in particolare la parodia mitologica nella poesia e nel teatro) e del XVIII (la zarzuela burlesca). Nella stessa collana ha pubblicato nel 2006 l'edizione commentata diM. Hickey y Pellizzoni, Poesías. -
A quatre mains et plus. Design per la ceramica della regione di Tanger-Tétouan in Marocco. Ediz. italiana e francese
Design con i Sud del mondo. Una categoria, tra le molte del design, giovane, ancora da teorizzare. La tematica è affrontata soffermandosi sulla complessità delle problematiche di intervento, metodologie e strumenti di lavoro, attori e competenze, ruolo specifico del design. Il tutto presentato attraverso il racconto di un progetto condotto nel Nord del Marocco con donne ceramiste nella realtà rurale di Ifrane Alì ed urbana di M'diq da studenti di università italiane e marocchine. Un racconto di scambi tra le due Rive del Mediterraneo che, al di là delle particolari implicazioni di natura progettuale, si carica di significati culturali, sociali e, perché no?, politici. -
Goethe Schopenhauer Nietzsche. Saggi in memoria di Sandro Barbera
"La ricerca di Sandro ha attraversato più autori per svelarne l'inquietudine non esorcizzabile, finanche il caos, senza mai abbandonarvisi con indulgenza; con la fiducia nella comprensione della complessità in un ordine mobile, non rigido, non autoritario. Rigore scientifico e passione civile si univano in lui ad una ricca carica umana condita da una profonda ironia e senso dell'umorismo. Ricordo solo il pupazzetto di Nietzsche con gli occhi spiritati che mi regalò e la sua paradossale collezione kitsch di palline di vetro con dentro ogni sorta di monumenti, oggetti, animali, sui quali dei cristalli, scossi dalla mano, cadono come neve..."""" (Dal """"Ricordo"""" di Giuliano Campioni)." -
HumanaMente (2010). Vol. 13: Physics and metaphysics
It is a widely recognized fact that metaphysics and physics have been rather self isolated enterprises, even in the analytical community. On one hand, metaphysical issues about identity, location, persistence through time, material composition, causation and so on have rarely been discussed within the framework of physical theories. On the other hand, physics and philosophers of physics have been skeptic about whether metaphysical issues are really capable of posing genuine problems and about the possibility for metaphysics to provide a consistent and valuable view of how the world is. In recent years however there has been a tendency to bridge the gap between physics and metaphysics. Considerations drawn from physical theories have played a major role in metaphysical disputes like the ontology of time, nature of persistence, theory of identity and even mereology, to name just a few. This raises interesting general questions about the relationship between physics and metaphysics and more particular questions about the possibility of importing physical considerations to solve specific metaphysical problems. -
Etica e diritto in Kant. Un'interpretazione comprensiva della morale kantiana
Libro vincitore del premio di studi Vittorio Sainati 2010 Quella del rapporto tra etica e diritto è una questione centrale per la comprensione della filosofia morale kantiana, perché consente di saggiarne la profondità e il suo significato ultimo e complessivo. Essa è poi speculativamente affascinante perché, sfuggendo ad un'interpretazione univoca, spinge lo studioso a individuare una strategia interpretativa che renda conto tanto della sua problematicità quanto della sua ricchezza. L'autrice ritorna su un aspetto particolarmente spinoso e dibattuto nella letteratura critica dedicata alla filosofia pratica kantiana, proponendo una chiave di lettura originale: si tratta di non ingabbiare il rapporto tra etica e diritto entro uno schema rigido, ma di considerarlo, come attraverso un caleidoscopio, da punti di vista differenti per afferrarne e mantenerne vive le diverse sfaccettature. Il percorso di analisi si dipana in tre prospettive che ricostruiscono la complessa relazione tra le due legislazioni morali e offrono un'immagine comprensiva della teoria morale kantiana. Alice Ponchio è nata nel 1981. Ha conseguito il Dottorato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Padova e la Ludwig-Maximilians- Universität di Monaco di Baviera. Il suo ambito di ricerca è quello della filosofia morale e della teoria dell'azione, con particolare riferimento alla filosofia kantiana, su cui ha pubblicato vari saggi. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università degli Studi di Padova e collabora con l'Università di Berna. -
Ezio Nesti. Un grande ceramista dimenticato
Il racconto della scoperta di uno straordinario artigiano, Ezio Nesti, che negli anni trenta, dalla sua fornace di San Giovanni alla Vena, si cimentava con gli stilemi più raffinati del decò e del futurismo, sfidando le grandi manifatture del suo tempo (Rometti, Galvani, Albisola, Sesto Fiorentino). Partendo da pochi pezzi firmati e da alcuni cataloghi fortunatamente sopravvissuti, l'autore scopre una trentina di pezzi attribuibili al Nesti con notevole sicurezza, e ci costruisce sopra un piccolo saggio, alleggerito dal divertente racconto dei principali episodi della ""scoperta"""". Giorgio Levi nasce nel 1942 nella cosmopolita Trieste. Vive a Padova fino al conseguimento della laurea, abbandonandola con grande piacere per trasferirsi a Pisa nella civile Toscana. Prima nel C.N.R., poi all'Università si dedica con successo alla ricerca, diventando una delle figure di riferimento della grande informatica pisana. Da parecchi anni colleziona oggetti del novecento, in particolare ceramiche italiane del periodo futurista e oggetti di design prodotti dalla Wiener Werkstaette."" -
Caterina Marcenaro. Musei a Genova 1948-1971
Nel corso degli ultimi trenta anni le funzioni dei musei hanno conosciuto una rapida ed incisiva trasformazione, poiché si sono estese progressivamente ad ambiti sociali e a servizi del tutto originali rispetto al passato. L'analisi di un coerente ed organico programma museografico quale quello messo in atto dal comune di Genova negli anni '50- '80 può offrire vari spunti per una proficua riflessione critica sulla realtà attuale in virtù del suo risultare decisamente desueto rispetto ai bisogni - reali o indotti - delle nuove tipologie di visitatori. La ricerca costante di un'intima aderenza reciproca fra le forme ed i contenuti (non solo propriamente disciplinari, bensì anche nel senso più generale culturale e sociale), in nome di un umanesimo che assorbiva vari apporti delle scuole di pensiero del Novecento, condusse infatti Caterina Marcenaro (1906- 1976) ad esiti che tanto più offrivano spazio alla sperimentazione formale modernista quanto più rimanevano fedeli ad un pensiero strutturato, ben diversamente, quindi, da quella disgregazione che oggi incarna le esigenze non più di cittadini consapevoli e partecipi bensì di semplici consumatori, sprovvisti di una congrua memoria storica. -
Lo sguardo lungo. Il principio di separazione Stato e religioni è il sempreverde innestato da Cavour (1861-2011)
L'anniversario dell'Unità d'Italia coincide con quello del lancio da parte di Cavour del principio di separazione tra Stato e religioni. Un'occasione da afferrare per riflettere sulla necessità di rendere questo principio un principio istituzionale chiave. Sperimentalmente, è l'unico sistema adatto ad inquadrare la diversità nella convivenza tra cittadini, producendo un maggior grado di libertà e di benessere materiale. Il problema affrontato in questo libro non è perciò cosa ciascun cittadino voglia essere, se credente o no e di quale confessione e cultura. È come convivere meglio, alla luce dell'esperienza, tra cittadini diversi, credenti, non credenti e di molte culture. La risposta al problema è il principio separatista, da cui segue la laicità delle istituzioni. Che, di fatti, non serve a far prevalere una convinzione specifica spingendo i cittadini ad essere identici e nelle mutue relazioni statici. Serve a fondare la convivenza sulla sovranità dei diversi invece che sull'autorità di un potere. Così da usufruire del loro spirito critico, delle loro iniziative, delle loro relazioni innovative e da evolvere nel tempo. La laicità delle istituzioni si affida a regole civili della convivenza tolleranti degli altri ed estranee ad ogni pretesa di imporre una visione unica religiosa (da qui la piena libertà di religione). Il principale collante della convivenza è accettare la comune prova dei fatti, poiché ciò che non è provato, senza prova può anche essere negato. -
C'era una volta... la televisione. Ediz. illustrata
Paolo questa volta l'ha combinata grossa. La mamma l'ha messo in punizione: niente televisione per una settimana! Ma lui, con la complicità di una simpatica gatta, ha deciso di andare a casa del dirimpettaio, il signor Umberto. Spera di guardare la televisione da lui. Non sa però che il signor Umberto possiede un vecchio apparecchio televisivo degli anni Cinquanta. Ma come funzionava? E cosa guardava Umberto quand'era piccolo? Possibile che non ci fosse un televisore in tutte le case? E che non ci fossero i colori e nemmeno il telecomando? Alla scoperta di quella scatola magica che troppo spesso si dà per scontata, Paolo non s'accorge nemmeno di aver disobbedito alla mamma. Ha guardato la televisione dal signor Umberto? Sì, in un certo senso... ma spenta. ""C'era una volta... la televisione"""" racconta la storia di un pomeriggio estivo all'insegna della curiosità in un singolare incontro tra didattica e narrazione. Età di lettura: da 8 anni.""