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Respiro più lungo. L'aforisma nelle opere di Friedrich Nietzsche
La riflessione sul linguaggio inteso come forma di espressione dell'uomo, sua radicata ""volontà di verità"""", è un tema che percorre tutta la filosofia nietzscheana. Nel libro si seguono i passi fondamentali di questo cammino attraverso la prospettiva dello stile di scrittura, autentica passione nietzscheana. L'aforisma, una delle soluzioni nietzscheane di stile, sembra essere la più riuscita da un punto di vista filosofico. In questa forma, infatti, Nietzsche riesce congiungere pienezza di vita e rigore di conoscenza; l'acutezza dello sguardo sul mondo, afferma Lou Salomé, cinge """"come un anello d'oro"""" la pienezza di vita di """"ciascuno dei suoi aforismi"""". Il testo da una parte analizza i luoghi dove il filosofo si espone a parlare della sua scrittura aforistica utilizzando metafore e immagini precise e confrontandosi con una lunga tradizione letteraria che va dalla sentenza greca alla tradizione epigrammatica romana, dalla maxime francese ai pensieri di Joubert. Dall'altra propone ipotesi, interpretazioni e letture originali dell'aforisma nietzscheano."" -
Introduzione alla filosofia
"Un'introduzione [Einleitung] alla filosofia deve essere soprattutto una guida che conduce [Hinleitung] alle domande essenziali e di fondo in cui nasce la filosofia, laddove non intenda essere soltanto un avviamento [Einführung] ad una teoria attuale o anche una visione d'insieme soltanto storica. Tali domande di fondo non sono però ancora impostate nominandole semplicemente. Nominare un problema è il fare più provvisorio e inessenziale. Avere accesso ad una domanda è l'unica cosa necessaria in filosofia"""". Così Eugen Fink, nelle sue lezioni. Lungi da voler definire il metodo dell'indagine filosofica, in questo corso universitario il fenomenologo tedesco ha tentato piuttosto di dar voce ai primi passi dell'esperienza filosofica differenziandola fortemente da quella scientifica. Fink indaga così i grandi temi della filosofia occidentale a partire dal loro costituirsi come domande filosofiche per elaborare quello che, già in queste lezioni, emerge come il tema centrale della sua riflessione: la differenza cosmologica. Il rapporto tra io e mondo è impostato come ripresa della domanda kantiana, criticato alla luce delle filosofie Husserl e Heidegger, in un percorso filosofico illuminato dalla nitidezza del pensiero di un grande protagonista della filosofia del Novecento." -
Scrittura, soggetto, comunità in Maurice Blanchot
Qual è il rapporto che Maurice Blanchot intrattiene con la tradizione filosofica occidentale? Muovendo dai concetti di scrittura, soggetto e comunità il testo getta luce sul legame che il critico francese intrattiene con alcuni pensatori decisivi di questa tradizione come Hegel, Heidegger, Husserl e Lévinas. Emerge così una specificità dell'opera blanchotiana, un autentico ""spazio filosofico"""" che trova nell'esperienza non dialettica della parola il suo tratto distintivo. Uno spazio filosofico che si colloca sempre ai limiti del dicibile e del rappresentabile e che in questa collocazione chiama in causa una particolare lettura dell'essere come impossibilità. Di questa impossibilità Blanchot resta il pensatore insuperato e il libro cerca di darne testimonianza."" -
Architetture Grosseto (2011). Vol. 13
In un recente incontro svoltosi a Pisa con Salvatore Settis, si è discusso della qualità delle nostre città. Nel suo ultimo libro Paesaggio Costituzione Cemento,la battaglia per l'ambiente contro il degrado civile, Settis denuncia il fenomeno della ""cementificazione selvaggia"""" che aggredisce il nostro territorio nazionale, con una velocità ed una progressione finora mai viste, mentre milioni di costruzioni esistenti sono abbandonate all'incuria. La motivazione principale di tutto questo è certamente dovuta alla politica abitativa, che, sulla base del principio, a nostro avviso assurdo e immotivato, che lo sviluppo della nazione sia legato al fermento dell'attività edilizia ed all'aumento dei metri cubi di costruzioni, ha, ad esempio, portato recentemente alla vidimazione del cosiddetto Piano Casa. Il fenomeno è certamente poi rafforzato dalla presenza di una miriade di leggi esistenti, anche fra di loro contraddittorie, che creando conflitti fra i vari enti pubblici di gestione del territorio, non permettono più un effettivo controllo. I comuni, dal canto loro, sono sollecitati, per la mancanza di fondi da destinare ai servizi, tolti dalle varie finanziarie emesse negli ultimi decenni, ad alimentare l'attività edificatoria per """"fare cassa"""" attraverso gli oneri di urbanizzazione. E tutto questo sta avvenendo senza controllo, oltre che della quantità delle costruzioni, soprattutto della qualità. Nel dibattito di Pisa si è parlato anche dell'architettura contemporanea, da non confondere con gli interventi edilizi speculativi legati alla cementificazione, e di come essa, sia che riguardi nuove costruzioni od opere di recupero, possa incidere sulla qualità del nostro ambiente urbano. Una delle conclusioni affermate è che le architetture e i recuperi e restauri di qualità sono ancora troppo pochi. Devono crescere in quantità, per poter costituire un esempio significativo e visibile sotto gli occhi di tutti i cittadini ed avere anche un valore educativo come modello di utilizzo e fruizione. Uno degli strumenti disponibili, sia nelle opere pubbliche che in quelle private, per avere una maggiore qualità, è certamente quello del concorso, che consente di scegliere i progetti migliori ed avere quindi architetture migliori. Un altro elemento importante di questa procedura, in Italia troppo poco utilizzata, è certamente quella della condivisione della scelta da parte dei cittadini che possono prendere visione dei progetti presentati, possono rendersi conto delle differenze, possono in qualche modo partecipare alle vicende edilizie della propria città. Roberto Pasqualetti"" -
Dis manibus, pili, epitaffi et altre cose antiche di Giovannantonio Dosio. Ediz. illustrata
I disegni di antichità romane che Giovannantonio Dosio realizzò nella seconda metà del Cinquecento gettano un po' di luce sul commercio antiquario dell'epoca, quando era di moda possedere pezzi antichi, di cui questi disegni costituiscono una sorta di catalogo di vendita. L'autore documenta con diligenza e maestria la presenza di sculture, sarcofagi e cippi funerari iscritti nelle case e nei palazzi gentilizi di Roma mediante didascalie che localizzano pezzi antichi in alcuni casi oggi non più rintracciabili. -
Livorno cruciale XX e XXI. Quadrimestrale di arte e cultura. Vol. 7: 150º
Inevitabilmente, per l'anno 2011, Archivi e Eventi ha scelto per la sua rivista una riflessione sul 150°, condotta da una parte attraverso i miti artistici della città ottocentesca, ormai acclamati a livello nazionale, dall'altra concentrata sulla fotografia del suo risicato ruolo culturale nella contemporaneità: un doppio binario che non può non evidenziare un'ormai insanabile scissione tra le potenzialità di un patrimonio artistico, quello dell'800-'900, gravemente lesionato in città da una pubblica opinione che sembra non voler fare i conti con la propria storia, e dall'incapacità da parte di enti pubblici e operatori culturali di creare un tessuto di manifestazioni rispondente agli attuali standard qualitativi e quindi sufficientemente attrattivo. E se il Premio Rotonda denuncia oramai un sopore sessuagenario, ed Effetto Venezia rischia di incorrere in una cristallizzazione di sapore decisamente folkloristico, latitano d'altra parte eventi istituzionali di accertato prestigio e di più autorevole profilo, mentre l'attività di Villa Mimbelli, un tempo polo di attrazione nazionale, sembra aver subito un drastico ridimensionamento. Da parte nostra non è mancato il desiderio di alimentare attraverso i media, gli eventi, le conferenze, le presentazioni, la determinazione a infondere non solo presso gli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto presso il grande pubblico, la consapevolezza che le risorse culturali ed artistiche livornesi meritano uno sguardo più lungimirante e potenzialità organizzative più specializzate rispetto all'inadeguatezza delle risposte locali, ma le reazioni si sono esaurite nella scomposta irritazione di sparute consorterie ben poco educate alla democrazia del dialogo. Gli effetti rischiano di essere devastanti, sia sul fronte di un'autocelebrazione senza via di fuga, sia per gli effetti dissuasivi che certa aggressività rischia di ingenerare nel pubblico dei fruitori degli eventi d'arte, senza contare che di fronte a tale inconsistente proposta culturale sfuma la più lontana ipotesi di un concorso, peraltro auspicabile, ma raramente verificatosi, soprattutto negli ultimi anni, da parte di eventuali interlocutori privati. In questa prospettiva il panorama dischiuso da «Livorno Cruciale» diventa esemplare per aprire nuove prospettive di riflessione e di dialogo per tutti coloro che non temono la perdita di privilegi e di rendite culturali, ormai prive di ragion d'essere. I risultati non mancano. Il decollo delle vendite, una visibilità in netta ascesa, l'entusiasmo di un pubblico straordinariamente trasversale, assicurano che la rivista ha colmato rapidamente in città un vuoto non solo editoriale, ma anche psicologico e culturale, e ora affonda le radici in un substrato di consensi sempre più giovani e alternativi. Ne è una conferma la nascita di un'altra determinante rubrica, che, siamo certi, non mancherà di stupire positivamente il grande pubblico e sempre nuove categorie di ascolto, quella emblematicamente intitolata ""Arte e Scuola"""", a sancire, in quest'anno così denso di storia, le possibilità di un incontro programmaticamente coinvolgente tra le nostre bellezze artistiche e il pubblico degli studenti. Vogliono dunque decollare le nostre previsioni culturali per questa città, senza incorrere nel tritume di peregrine scomuniche e di burrascosi vaticini, e senza nulla cedere al pessimismo """"amministrativo"""" di chi è in cerca di alibi governativi per deresponsabilizzarsi delle inadempienze perpetrate ai... -
Asincronie del femminismo. Scritti 1986-2011
La discontinuità, la sospensione, l'intermittenza, sono requisiti caratteristici delle pratiche femministe degli anni '70. Tentare di ricostruire alcuni episodi di quelle esperienze assai speciali, significa declinare la storia nel tempo del futuro anteriore e nelle sue asincronie, considerare gli eventi in perenne tensione rispetto a un momento ancora da venire. Attraverso le pagine degli scritti qui raccolti emerge la necessità di effettuare un radicale spostamento di prospettiva: rivolgere la direzione dello sguardo in avanti anziché orientarlo all'indietro; analizzare i materiali del passato per ciò che in essi compare solo in forma appena abbozzata e può essere ripreso, ulteriormente spostato e rianimato; da ciò dipende la capacità di agire e di immaginare il tempo davanti a noi. Nella rappresentazione storica di altre epoche torna così in posizione centrale l'elemento desiderante, il ruolo fondamentale svolto dalle passioni nel guidare i comportamenti umani. Nel volume si affrontano la temporalità nell'autocoscienza, la ricomparsa delle donne di destra nella politica degli anni '90; e poi: l'ascolto e il silenzio nei collettivi, il rapporto tra storia e autobiografia, la categoria di genere, le difficili relazioni tra femminismo e università, il recente biennio pornocratico. -
Il senso goloso. La commensalità, il gusto, gli alimenti
Spartirsi il cibo, condividere la stessa tavola, conversare sui sapori e sugli odori, tradurre il gusto in configurazioni visive, negoziare gli scenari più opportuni per la degustazione: sono alcuni degli assi centrali della comunicazione mediata dal cibo che questo libro di Jean-Jacques Boutaud indaga, disegnando una mappa completa delle relazioni tra pratiche discorsive e gusto. La tavola, il gusto, i cibi, sono un'occasione continua di comunicare, di nutrire degli scambi simbolici e di coltivare legami sociali. Un'occasione in cui si concentra una profusione di segni e di codici che bisogna saper riconoscere, descrivere, nella varietà degli spettri del gusto, nella loro ricchezza e nei loro contrasti. ""Il senso goloso"""" ci invita a entrare sulla scena dei cibi, in questo teatro permanente che è la tavola, con i suoi attori, i suoi ruoli, i suoi discorsi e i suoi momenti, rari o ordinari. """"Il senso goloso"""" indaga con competenza e con profondità teorica la culturalizzazione dei sensi e il ruolo identitario dei cibi, senza rinunciare ad accompagnare il lettore lungo un percorso divertito di sapide osservazioni e di pungenti considerazioni critiche sul presente."" -
Racine e Shakespeare (1822) e altri scritti sull'illusione. Con il «Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo» di Ermes Visconti. Testo francese a fronte
"Nell'agosto del 1822, in un teatro di Baltimora, il soldato di guardia sparò ad Otello esclamando: """"Non sia mai che in mia presenza un maledetto negro abbia ucciso una donna bianca!"""". Questa storia la narra Stendhal nell'articolo sull'illusione teatrale che pubblicò sul finire dello stesso anno e che qui presentiamo insieme alla traduzione. L'articolo diventerà poi il primo capitolo di """"Racine e Shakespeare"""". Assieme a queste e ad altre pagine stendhaliane proponiamo il Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo di Ermes Visconti, uscito su """"Il Conciliatore"""" (1819), che tanto influenzò la riflessione di Stendhal. Dal confronto dei testi emerge la complessa articolazione del dibattito ottocentesco sul verosimile e sulle forme dell'illusione, dalla pittura al romanzo al teatro." -
600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia
Teatro di partecipazione e animazione teatrale: è Giulia- no Scabia a sperimentarli per la prima volta a Torino, nel primo grande Decentramento Teatrale del 1969/70. Quattro quartieri-ghetto per immigrati, attraversati da lotte sociali e sindacali in pieno ""autunno caldo"""", si trasformano in un immenso laboratorio teatrale: a Mirafiori Sud, Le Vallette, La Falcherà e Corso Taranto prendono forma azioni di strada, spettacoli di teatro politico e d'inchiesta, esperienze pionieristiche con i bambini e un happening non-stop di 33 ore sul manicomio. Queste pagine raccontano le utopie, i boicottaggi, le mediazioni di quell'esperienza, entrando nell'officina sperimentale di Scabia (e della neonata Assemblea Teatro) alla ricerca di un teatro di scontro e contraddizione, con e per la comunità."" -
Un viaggio nella storia. Itinerari del Risorgimento a Pisa
Una guida dei principali luoghi e monumenti legati al Risorgimento pisano, attraversato dai protagonisti della Storia nazionale, come Mazzini e Garibaldi, che entrarono in relazione con la società colta e civile che popolava la città. Nei 150 anni dall'Unità d'Italia, una serie di percorsi condurrà cittadini e visitatori alla conoscenza di una parte importante della storia della città. -
La nuova terra il tempo e i cinque sensi
La lettura de La nuova terra lascia qualcosa di vivo e indissolubile: questo elemento è sicuramente la musica, sia sul piano concettuale che stilistico. Un controcanto fatale alle stagioni del tempo, all'amore che si oppone al silenzio, simbolo del peso comune da portare nella nostra esistenza. Simona Cappellini Paolo Tommasi (Lucca, 1958), autore di musica da camera e per il teatro, tra cui Rondetto e Fuori orario per la lettura di alcune opere di Mario Luzi, Sinfonia delle stelle: quattro impressioni cosmiche, Passacaglia, Asturias, Giardini di Primavera e le musiche di scena per una lettura dei Sepolcri di Ugo Foscolo. Nel 2008 sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica ha ricevuto, insieme a Loreta Siderman e Fulvio Pietramala il Premio internazionale ""Ecolés pour la paix"""" per il musical Il treno della felicità . Direttore d'orchestra e concertista europeo dal 1976 ha studiato con Gaetano Giani Luporini e con Sergiu Celibidache. Docente all'Istituto di Alta Formazione di Livorno dal 1978, è Presidente della Società del Contrabbasso fondata a Lucca nel 1985."" -
La mano complessa. Condivisione e collaborazione per la gestione dello sviluppo dei territori
Le nostre vite sono oggi caratterizzate da notevoli complessità, accompagnate da incertezze diffuse e dalla mancanza di norme di comportamento condivise. Ciò si riflette anche sulla gestione dello sviluppo e della riqualificazione dei territori per i quali sono necessari interventi sostenibili che richiedono approcci innovativi.È su questo che Claudio Cipollini propone la ""mano complessa"""", richiamando metaforicamente tanto le cinque dita, quali espressione delle diverse fasi di un processo multidisciplinare, quanto la mano nella sua interezza, sintesi dell'approccio sistemico. Il modello a rete proposto si basa su strumenti ed elementi che consentono approcci """"mobili"""" e modalità adeguate di gestione dei processi, come dimostrano i vari casi ed esempi citati. Una rete complessa di riferimenti culturali ed esperienziali (che è impossibile prevedere e inserire in un qualche """"manuale""""), frutto della condivisione delle scelte e della collaborazione empatica tra le persone e le organizzazioni, consentirà così di ottenere risultati sicuramente più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico e istituzionale.Il libro è destinato a tutti coloro che hanno un ruolo nella gestione dello sviluppo dei territori. In particolare il cittadino troverà alcune chiavi di lettura per farsi un'idea delle motivazioni per cui sempre con maggiori difficoltà si realizzano e riqualificano infrastrutture e edifici e i territori hanno seri problemi a funzionare; lo studente potrà farsi un'opinione su come sono cambiate le """"regole del gioco"""" e, infine, i protagonisti della governance avranno un'occasione in più per confrontarsi e focalizzare nuovi ruoli e funzioni."" -
Problemi di meccanica quantistica con soluzioni
242 problemi risolti di Meccanica Quantistica non relativistica che, partendo dai temi della crisi della fisica classica e attraversando i risultati più significativi della moderna fisica atomica, affrontati in qualche dettaglio, arrivano agli aspetti più interessanti, ancora oggetto di investigazione, quali il paradosso EPR, l'effetto Aharonov-Bohm, il teletrasporto quantistico. Lo studente troverà problemi di diversi gradi di difficoltà: le soluzioni di quelli meno facili costituiranno una utile integrazione agli argomenti normalmente trattati nei corsi introduttivi di Meccanica Quantistica. -
Teoria. Rivista di filosofia (2011). Vol. 2: La formazione e la conoscenza ai tempi del Web
Le nuove tecnologie non solo incidono nella nostra vita quotidiana, ma cambiano profondamente le stesse modalità della conoscenza e dell'apprendimento. Al posto di modelli diacronici, all'interno dei quali la narratività era predominante e la capacità d'interpretazione risultava necessaria, si sono sostituite forme diverse di relazione, nelle quali l'immediato impatto delle immagini favorisce altre strategie di comprensione. Descrivere, approfondire, valutare questo cambio di paradigma e discuterne le applicazioni in ambito educativo è compito, anche, dell'indagine filosofica. -
Scienze agrarie e immagini della campagna. L'Aula magna della facoltà di agraria dell'università di Pisa
In questo volumetto illustrato si traccia la storia artistica e architettonica dell'Aula Magna della Facoltà di Agraria dell'Università di Pisa e degli affreschi e busti lì presenti. -
Giuseppe Viviani dagli occhi al cuore. Testimonianze e interviste
Una lettura insolita, non convenzionale del pittore Giuseppe Viviani; un invito a cogliere le emozioni che le sue opere suscitano. Un'indagine che attraversa tutte le età - dai bambini agli adulti - e fornisce un'interpretazione spontanea e originale dell'artista, nella quale emerge fortemente l'identità di un luogo - Pisa e soprattutto Marina di Pisa principale fonte della sua ispirazione artistica. Alle testimonianze e a varie interviste a persone che ammirano o hanno conosciuto Viviani, si affianca un originale lavoro di alunni e ragazzi di alcune scuole di Pisa. -
La comunicazione intersoggettiva fra solitudini e globalizzazione
Solitudini che si sfiorano senza riconoscersi, ciascuna chiusa nella propria corazza difensiva. Sullo sfondo, il contesto della globalizzazione, tanto familiare e ovvio da non essere percepito. Per uscire dalla trappola del contesto ""che non c'è"""" bisogna smascherare la """"chiacchiera"""" che veicola il pensiero unico, denunciare la banalità e la mistificazione di tanta, apparente, trasparenza comunicativa. Questi i temi di fondo del volume che continuano a interpellare la riflessione pedagogica e l'impegno esistenziale di chi """"pretende"""", incontrando l'altro da sé, di poter attribuire """"senso"""" a quell'incontro."" -
Plaza Brin. Migrazioni e trasformazione urbana nel quartiere umbertino della Spezia
Un quartiere è fatto ""di pietre, di mattoni, di vetri, di metalli e di cielo, ma anche di sentimenti, di percezioni, di emozioni, di sogni"""" di speranze e desideri che delineano la realtà di oggi, ma si proiettano nel futuro. Il Quartiere Umbertino di Piazza Brin, a La Spezia, si presenta oggi come un microcosmo composito, fatto di difficili equilibri, ma anche di opportunità da cogliere. Piazza Brin è, oggi, la città che cambia dal profondo. Perché cambia, senza quasi resistenze, dall'interno della sua popolazione: la gente di Piazza Brin oggi sono le genti di Piazza Brin. Multilingue è oggi il Quartiere Umbertino. I suoi spazi, le sue residenze, la sua chiesa sono sconvolti dall'uragano multietnico. L'eterogeneità dell'Umbertino può essere vista come un fattore di arricchimento nel rapporto con l'""""altro"""" o di fobia per il """"diverso"""". Il bicchiere può apparire mezzo pieno o mezzo vuoto. A noi la scelta: di civiltà."" -
Nessuno è perfetto. Essere genitori, essere figli tra amore e responsabilità
Questo libro avrebbe anche potuto intitolarsi Quando l'amore non basta... così scrive l'autrice per presentare un percorso che ha come filo conduttore il tema dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e che si interroga sul significato di benessere e malessere, di educare e proteggere e sulle domande sociali che gravano sulla giustizia minorile, spesso con carattere di confusività e ambivalenza, tra richiesta di una maggiore protezione dei minori e al contempo di una minore ingerenza e controllo sui comportamenti degli adulti. Il libro racconta, anche attraverso le storie dei protagonisti, cosa muove ad agire servizi sociali e Tribunali per i minorenni, offrendo informazioni e spunti di riflessione sul delicato rapporto pubblico-privato, istituzioni-famiglia, in un viaggio che conduce nel mondo delle trasformazioni familiari, delle competenze del Tribunale per i minorenni e delle garanzie dei diritti dei minori; un viaggio che, tra professionalità ed emozioni, parla di disagio, di separazione, di affido, di adozione, ma anche di adolescenti e di comportamenti a rischio. Tanti sentieri che consentiranno al lettore di incontrare organi della giustizia minorile e servizi sociali, famiglie e ragazzi con le loro storie, ma anche nuove forme di sostegno, dai gruppi di parola, ai gruppi familiari di auto aiuto. Perché è questa la sfida del nostro tempo: ricreare un rapporto tra mondo adulto e mondo dell'infanzia e dell'adolescenza in grado di assicurare che i bisogni-diritti di chi affaccia alla vita non siano solo dichiarati, ma anche concretamente realizzati... perché «non esistono genitori perfetti, ma esistono milioni di modi per essere ottimi genitori». Cesarina Colombini ha lavorato per anni in un consultorio familiare dell'hinterland milanese, maturando una esperienza specifica nella presa in carico di famiglie multiproblematiche e minori in difficoltà. Ha collaborato con diverse scuole secondarie di primo e secondo grado nell'ambito di progetti per la promozione di una cultura della legalità. Attualmente si occupa di programmi e interventi per i giovani ed è giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Milano.