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Ristretto delle bellezze della città di Firenze
Tramandato da soli tre esemplari manoscritti, il ""Ristretto delle bellezze della città di Firenze"""" venne redatto nei primi mesi del 1592 dal conte Giovanni de' Bardi come estrema forma di captatio benevolentiae nei confronti di Cristina di Lorena, giovane moglie del Granduca Ferdinando I, prima di essere costretto a trasferirsi a Roma al servizio di papa Clemente Vili Aldobrandino Bardi, singolare figura di intellettuale, uomo politico, condottiero e scrittore, fondatore e solido finanziatore di quel cenacolo artistico che oggi noi conosciamo proprio con il nome di Camerata dei Bardi, nonché esponente di spicco dell'accademia letteraria degli Alterati, era infatti legato a Francesco de' Medici, il duca scomparso nel 1587, per il quale aveva scritto perdute composizioni per musica {L'amico fido), a testimonianza di una consuetudine di studi e di una frequentazione più che decennale che lo avevano reso sgradito agli occhi del nuovo sovrano di Firenze. L'agile testo di Bardi, che mostra di ben conoscere la trattatistica architettonica sul tema della città (da Alberti a Pietro Cataneo), rappresenta un interessante sguardo d'insieme sulla Firenze di tardo Cinquecento nel passaggio fra il regno di Francesco I a quello di Ferdinando I, attento com'è allo svolgersi della vita cittadina e al complesso rituale della corte, e nello stesso tempo non manca di illustrare il panorama artistico fiorentino, prestando particolare attenzione alle dimore gentilizie e medicee."" -
Educazione, cittadinanza e «nuova paideia»
Ripensare il paradigma del pedagogico in rapporto al concetto di cittadinanza è soprattutto tentativo di ridefinire l'educativo come prassi in grado di orientare in senso longitudinale il percorso di crescita democratico e libertario del singolo allievo e della collettività. In ogni caso, ridefinire la cittadinanza come codice plurale, aperto e problematico, è scommessa che intende riproporre una riflessione per restituire all'educativo la funzione critica di emancipazione e di sapere interpretativo non neutrale e militante. La stessa cittadinanza non è semplicisticamente senso civico, ma è spirito e pratica della convivenza secondo i criteri della reciprocità e della interazione su un piano di autentica parità. La pedagogia perciò non può essere disciplina neutrale, ma sapere problematico capace di promuovere la coscientizzazione. Va allora ipotizzata una cittadinanza planetaria espressione di una rinnovata paideia e la scuola rimane il luogo privilegiato per favorire il senso civico, la cultura della democrazia e del pluralismo, la cittadinanza attiva, un sistema assiologico includente privo di pregiudizi, una partecipazione solidale nel rispetto delle differenze, una relazione nonviolenta e un dialogo realmente paritario. -
Il cacciucco di Shelley. Due delitti in giallo slow
"Ghego ha stranamente voglia di parlare ancora del suo cacciucco. Sui giornali di stamani c'è la notizia del ritrovamento, si parla del corpo senza vita di una persona di una cinquantina d'anni. Impossibile riconoscerlo. In tasca aveva la paginetta quasi dissolta di un libro, parole in inglese. Il giornale dice di una lettera di Byron dove si parla di Shelley, di un rogo funebre sulla spiaggia. Più o meno le cose che avevo in mente io, proprio quando si è ritrovato il corpo. Ghego sa qualcosa in più, ha parlato con Giasco, e lui """"in segreto"""" gli ha detto tutto. Gli ha detto che il morto è il nostro amico Michele. Gli ha detto che è sicuramente affogato, ma che non sono convinti. Michele sapeva nuotare bene, e non è credibile che sia affogato così malamente, con un mare calmissimo. La sua barca è stata ritrovata di là d'Arno...""""." -
La costruzione di un umano
"Costruire un umano"""", secondo l'autrice, antropologa con molteplici interessi, anche apparentemente lontani dal suo campo di lavoro, è l'opera di un intero mondo, in cui le strutture biologiche in senso stretto si connettono con le strutture culturali, ivi compresi gli orizzonti impliciti di aspettative e di credenze che gli altri elementi di quel mondo schierano, più o meno consapevolmente, attorno all'umano in costruzione. Stefania Consigliere ci mostra questo processo utilizzando le sue molte competenze. Ce lo racconta con uno sguardo all'evoluzione dei primati e agli intrecci genetici, ma anche ai recenti sviluppi dell'antropologia medica e dell'etnopsichiatria, tenendo conto delle basi antropologiche della cosmovisione occidentale e delle questioni che sorgono nei fondamenti epistemologici delle scienze più strutturate. In un continuo viavai tra scienza e filosofia, tra antropologia biologica e antropologia culturale, anche il lettore non specificamente attrezzato è condotto a sperimentare lo spaesamento indotto dalla riflessione antropologica: """"lo spaesamento che a volte coglie i viaggiatori e che non dipende tanto dalle distanze chilometriche, quanto dalla capacità di prendere distanza da ciò che siamo, dalla normalità del nostro mondo, dalle calcificazioni della nostra storia"""", come suggerisce l'Autrice nel guidarci in questo percorso che ci riguarda tutti." -
Eros e discorso amoroso
Ancora l'amore? Da sempre dell'amore moltissimo si è detto, e sempre più ancora si dice, senza che la parola appassionata e la metafora entusiasta accennino ad abbandonare l'esperienza del compimento del desiderio erotico. L'intimità amorosa non è muta, ma popolata di discorso. Perfino le nuove tecnologie offrono nuovi modi alla proliferazione delle varietà e delle eccentricità del discorso amoroso. L'amore, che si prova e che si fa, pare non poter fare a meno di esprimersi: non c'è poesia, canzone, romanzo, social network, trasmissione, film, selfie che non ce lo ricordi instancabilmente. E se proprio nelle strategie, nelle furbizie e nelle ottusità del dire si trovasse la chiave per carpire ad Eros il suo mistero, per aprirlo all'intelligenza, per comprenderne la storia? Tale è la sfida filosofica raccolta dagli autori dei saggi raccolti in questo eclettico libro. Spaziando da Madame Bovary a Facebook, dall'Etica di Spinoza alla teoria queer, e dai dipinti di Botticelli alle trasmissioni di Maria de Filippi, un gruppo di intellettuali italiani e stranieri si interroga sulle forme antiche e nuove del discorso d'amore e del desiderio erotico che ne tesse la trama. -
Gente di mura. Il monumento di Lucca raccontato da chi lo vive tutto l'anno. Ritratti, storie, segreti. Ediz. italiana e inglese
Quanto è profondo il sentimento che lega le Mura ai lucchesi? Quanti segreti racchiude l'arborato cerchio di dannunziana memoria? Qual è il miglior modo per scoprire il monumento, viverlo e innamorarsene? Il nuovo libro di Casali, attento osservatore delle dinamiche introspettive dei suoi concittadini, risponde a tali quesiti essenziali per poter conoscere il vero simbolo di Lucca. Lo fa attraverso sedici testimonianze eccezionali. Di altrettanti personaggi che vivono ogni giorno le Mura. Per lavoro o passione. Anche e soprattutto al di là del proprio ruolo. E il racconto dei protagonisti diventa così un originale viaggio nell'emozione. Per chi mai ha conosciuto il monumento o per chi lo ha già amato fin dal primo incontro. -
Antigone di Sofocle-Brecht per il Living Theatre
Atene, 1961. Julian Beck e Judith Malina si imbattono nell'Antigonemodell 1948 di Bertolt Brecht: l'eroina della disobbedienza civile incontra il Living Theatre. È l'inizio del viaggio che porterà Malina a tradurre il testo, ripercorrendo l'arco Sofocle-Hölderlin-Brecht, e poi Beck a scegliere una ""visione ritmica"""" dello spettacolo; fino ad arrivare al debutto di Krefeld, il 18 febbraio del 1967. In mezzo: la scoperta del """"teatro della crudeltà"""" artaudiano, la prigione, la realizzazione di The Brig (1963), Mysteries and Smaller pieces (1964), Frankenstein (1965-66), verso l'utopia di Paradise Now (1968) """"nella vita vera!"""", che coinciderà con l'ascesa e la caduta della loro comunità anarchica. Attraverso l'analisi dell'opera, dalla comparazione filologica dei testi all'indagine sul """"corpo sonoro"""" e sui riferimenti iconografici sottesi alla matrice performativa, il volume racconta questo viaggio avventuroso, compiuto negli anni della guerra in Vietnam dall'ensemble che più di ogni altro ha rivestito il ruolo di innovatore del teatro occidentale contemporaneo."" -
La Serenissima in scena. Da Goldoni a Paolini
"La serenissima in scena. Da Goldoni a Paolini"""", ovvero una mappatura del palcoscenico veneziano e veneto dalla fine del Settecento ad oggi. Articolato in capitoli monografici dedicati ai protagonisti della ribalta e della drammaturgia, il volume esamina la continua vicinanza tra interpreti e autori, tra parola scritta e corpo per cui questa parola viene concepita. In questa storia di splendori e di clamori, di scandali e di connivenze col potere politico, di luci e di oblii, di luoghi simbolici (come il Canal Grande) e di attori particolari come Cesco Baseggio, sfilano grandi e piccoli, dal celebre avvocato lagunare a Palmieri e Rocca, da Selvatico e Gallina a Enzo Duse, per lo più oggi appunto relegati nei dignitosi, appassionati ma periferici circuiti amatoriali. Il libro cerca di risarcirne l'attuale silenzio." -
La scuola tra le righe
Se la storia è intrinsecamente legata ad ogni aspetto della nostra vita, anche i racconti, non importa se fantastici o attinenti alla realtà direttamente vissuta, conservano, per chi sappia e voglia individuarle, tracce del passato e delle nostre radici profonde. La tesi di fondo del volume, infatti, è che si possano rintracciare, anche all'interno della produzione letteraria, le linee guida delle trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno coinvolto il nostro Paese negli ultimi centocinquanta anni. Ma non solo. Colta attraverso lo sguardo partecipato, critico, severo, propagandistico, militante, oppure ironico e irriverente dello scrittore, la scuola appare come un organismo complesso, vivo e vivace, ricco di contraddizioni, di ambivalenze quando non, addirittura, di antinomie. E nelle storie, infatti, che la scuola palesa il proprio lato nascosto trasformandosi in un 'altrove', talvolta inquietante e oscuro, che è necessario decifrare e interpretare. Con un saggio critico di Pino Boero. -
Nature. Studi su concetti e immagini della natura
La preoccupazione per l'ambiente e la protezione della natura fa spesso dimenticare che le lenti attraverso cui vediamo i problemi e gli strumenti concettuali con cui li affrontiamo hanno una storia che ci condiziona. Proposte che sembrano a prima vista nuove, radicali, perfino rivoluzionarie, si rivelano essere non di rado una ripresa di modi di pensare che hanno una lunga tradizione dietro di sé e si sono talora così sedimentati nel tempo da foggiare il linguaggio stesso con cui parliamo. Basti pensare a quante cose diverse, perfino contraddittorie, si intendono con la parola ""naturale"""". La conoscenza della storia delle idee aumenta la consapevolezza critica e la capacità di analisi dei problemi. In questo volume sono studiati momenti importanti della storia del concetto di natura, dalla tarda antichità al Rinascimento, dal romanticismo alle odierne discussioni sul rapporto fra uomo e natura. L'analisi particolareggiata di autori e opere è accompagnata da considerazioni su temi più generali: la natura come linguaggio simbolico, la ricerca della natura incontaminata, la nozione di """"equilibrio della natura"""", la prospettiva di una natura completamente sottomessa nel futuro al controllo umano, il rapporto delle culture non occidentali con l'ambiente, la presenza di preoccupazioni ecologiche nel bel mezzo del periodo sbrigativamente etichettato come """"scientismo positivistico"""", la contrapposizione letteraria fra una naturalità agognata e l'artificialità della vita moderna."" -
La Bibbia di Calci. Un capolavoro della miniatura romanica in Italia
La Bibbia di Calci, straordinario codice miniato del XII secolo in quattro volumi di grande formato, sostanzialmente integra, nonostante che l'arroganza di un collezionista ignorante ci abbia privato di una pagina, è un lungimirante esempio di quello che oggi con la nostra mania esterofila chiameremo fundraising. Infatti nella nota redatta dal presbitero Gerardo al f.231r del quarto volume, esattamente nel 1169, sono ricordati i finanziatori e i contributi versati per la realizzazione di un'opera di cui fin dall'inizio era a tutti palese l'importanza sia dal punto di vista religioso, che sul versante più mondanamente artistico, ma della quale era già stimata la gravosa onerosità. È merito del professor Giovanni Cardini, compianto Presidente Eletto del Rotary Club di Cascina, aver proposto l'idea di riportare i quattro grandi tomi nella loro sede storica, dopo che per varie vicende, dettagliatamente descritte nel saggio della dottoressa Laura Violi, questo capolavoro dell'arte della miniatura era stato relegato nel deposito del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa. Con la guida della dottoressa Severina Russo, direttrice del Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci i clubs rotaryani dell'area pisana - il Club di Pisa, il Club Pisa - Galilei, il Club Pisa - Pacinotti e il Club di Cascina - si sono assunti oggi l'onere e il privilegio di iscrivere anche il loro nome nell'albo dei benefattori della ""Bibbia di Calci""""."" -
Premio Ciampi. 20 anni di musica, parole e immagini
Nato nel 1995, il Premio Ciampi è una rassegna dedicata al poeta e cantautore livornese scomparso nel 1980. In sintonia con le ""passioni"""" di Piero Ciampi alla manifestazione sono collegati altri due Premi di notevole spessore: """"L'AltrArte"""", connesso all'arte figurativa contemporanea, e """"Valigie Rosse"""", vetrina di poesia italiana e internazionale. Nell'autunno del 2014 il Premio Ciampi taglia il traguardo della sua ventesima edizione e per onorare l'anniversario pubblica questo libro che non rappresenta una """"celebrazione"""", ma la testimonianza di un percorso collettivo che ha coinvolto gli organizzatori e una moltitudine di artisti cui spetta il merito principale nello sviluppo e nella crescita di un progetto culturale oggi punto di riferimento fondamentale, nel nostro paese, della canzone d'autore e della musica di qualità. All'interno del volume, molto ricco di immagini, oltre ai testi che raccontano le tappe più importanti nella vita della rassegna, troverete i manifesti promozionali delle venti edizioni, i programmi di ciascuna di esse, copertine, autori e interpreti dei dischi patrocinati dal Premio Ciampi. Tra i vari capitoli due vedono gli artisti come esclusivi attori: il primo riguarda i loro appelli contro la chiusura della manifestazione nel 2012, il secondo gli auguri di buon compleanno che hanno fatto pervenire al Premio per i suoi venti anni di attività."" -
Didone abbandonata. Ediz. italiana e inglese
"Didone abbandonata"""" è il primo dramma per musica di Metastasio eseguito a Napoli nel 1724, ripreso e modificato per le più note piazze teatrali italiane. Il grandissimo successo dell'opera e le numerose intonazioni nei teatri di tutta Europa lo rendono poi incontro canonico di molti musicisti sino alla prima metà dell'Ottocento, seppure con tagli e varianti dovute al mutamento nei gusti del pubblico operistico. Questa complessa e duplice avventura editoriale e teatrale è ricostruita all'interno del volume, che ripropone al lettore di oggi la prima versione del libretto, ricca di potenzialità drammaturgiche e spettacolari, poi ridimensionate, anche se solo in parte, nelle redazioni successive." -
Creazione del paesaggio, paesaggio della creazione
Questo libro è stato concepito come sussidio didattico a carattere transdisciplinare per la conoscenza della realtà. Si avvale di quattro differenti linguaggi per la rappresentazione del paesaggio (fotografia, poesia, ecologia, filosofia) che, pur mantenendo le loro peculiari individualità, uniscono le loro epistemologie in una lettura a cascata, che parte dalla fotografia con una visione totalizzante della realtà, ne estrae i significati con la poesia, ne discute i contenuti scientifici con la ecologia e ne giustifica la razionalità con la filosofia. Lo scienziato ecologo, il filosofo, l'artista fotografo ed il poeta non sono altro che soggetti capaci di prestare all'intero cosmo universale la voce e i gesti, lo sguardo e l'immaginazione ad una spiritualità complessiva del reale nel mistero delle sue armonie nascoste. Nella pratica occorre anche saper congiungere questi linguaggi in modo da poter offrire una lettura coerente della realtà che aiuti a capire il ruolo dell'uomo nella natura e ad affrontare le sfide contemporanee per la sostenibilità dello sviluppo e la custodia del creato. -
L'ammalato immaginario (Erighetta e Don Chilone). Tre intermezzi per l'Ernelinda. Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1726
Compiuti gli studi presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, Leonardo Vinci si affermò agli inizi degli anni Venti del Settecento come compositore di commedie per musica in 'lingua napolitana' date al Teatro dei Fiorentini. In seguito, anche grazie al buon esito dei suoi drammi seri, avviò con Didone abbandonata la collaborazione con Pietro Metastasio: fatto che determinò una svolta decisiva nella sua attività e l'abbandono del filone della commedia per musica, i cui umori furono in parte travasati nel genere dell'intermezzo. ""Erighetta"""" e """"Don Chilone"""" si collocano proprio in questo periodo cruciale. Eseguiti tra gli atti del dramma l'Ernelinda di Francesco Silvani il 4 novembre 1726 al Teatro di San Bartolomeo, fanno seguito al successo conseguito dalla Didone abbandonata al Teatro delle Dame di Roma (14 gennaio 1726) e alla seconda trasferta veneziana, finalizzata alla messinscena di un altro dramma metastasiano, Siroe re di Persia, al San Giovanni Grisostomo (2 febbraio 1726)."" -
Pisa bombardata, Pisa liberata. Il dramma della città bombardata raccontato da alcuni artisti pisani: 31 Agosto 1843 - 2 Settembre 1944
Il 31 agosto 1943 le Fortezze Volanti americane sorvolano Pisa, bombardandola pesantemente. La stazione ferroviaria, la zona industriale ed i quartieri sudoccidentali della città sono ridotti un cumulo di rovine: muoiono circa novecento civili. Nell'anno che segue la città, ormai quasi deserta, subisce oltre cinquanta bombardamenti che distruggono i ponti sull'Arno e danneggiano gravemente i Lungarni ed il centro storico. Dopo settanta anni, ecco un racconto di quella ferita attraverso le opere di alcuni artisti pisani, al quale segue una breve raccolta di scatti fotografici della liberazione della città. -
L'approccio di San Miniato all'educazione dei bambini. Con DVD
Il tema dell'identità dei bambini e delle potenzialità che in essa riposano continua ad essere un tema largamente disatteso, ma, sebbene sia naturale pensare che l'attenzione ai bambini sia uno dei fondamenti del progetto del futuro, l'attenzione della politica non mette quasi mai bene a fuoco questa prospettiva e, nonostante anche gli economisti abbiano chiarito che investire sui bambini rappresenta una promessa per un più alto livello di sviluppo e benessere economico per le nostre società, continua a guardare ai bambini come materia di interesse solo quando associata al disagio sociale. E così molti servizi per l'infanzia sono ancora, in molte realtà e in molti Paesi del mondo, servizi poveri per bambini di famiglie povere. L'esperienza di San Miniato sull'educazione dei bambini rappresenta in questo quadro la conseguenza di fattori privilegiati concomitanti, come la costanza nel tempo della sensibilità politica, la ricchezza delle elaborazioni scientifiche e pedagogiche che hanno sostenuto lo sviluppo delle esperienze e la forza dell'energia che la comunità ha saputo esprimere radicando infine proprio dentro di sé la responsabilità dell'educazione dei propri cittadini più piccoli. Il volume cerca di raccontare questa esperienza con le parole, con le immagini e con i materiali audiovisivi raccolti nel CD che ne costituisce complemento. -
Corpi di parole. Descrizione e fisiognomica nella cultura greca
Il corpo vive nel tempo quotidiano, ma ha bisogno delle parole per acquisire un posto nella storia. Il caso greco è emblematico, perché i Greci hanno elaborato i corpi, hanno esaltato la forza dell'esteriorità e hanno narrato il gusto per i dettagli, ma hanno anche intravisto la fragilità di quella bellezza su cui fondavano tutta la loro passione descrittiva. Alla luce della caducità dei corpi, essi hanno ipotizzato una presenza dirompente oltre il fenomenico: l'anima. Al tempo stesso la cultura greca non ha smesso di usare una retorica dei corpi per presentare una società modello; non ha smesso di creare parole per definire il corpo, lasciando in eredità descrizioni memorabili, dotate di stabilità semantica, capaci di imprimere nella mente l'idea fisica di tanti personaggi: dal ciclope alla sfinge, dal centauro all'Achille piè veloce, alla dea dagli occhi cerulei agli Achei vestiti di bronzo. -
Di alcuni colori e di alcuni artisti
Perché Giovanbattista Tiepolo ""sfrangiava"""" con il pennello il colore più scuro sulla parte più chiara già essiccata? E perché usava anche in affresco dei colori come cinabro, minio e blu di Prussia benché siano inadatti a questa tecnica pittorica? Come mai Leonardo nel suo trattato sulla pittura cita spesso due colori della gamma dei gialli, aloe cammellino e giallolino, trascurandone altri? Attraverso le opere di vari artisti, da quelli sconosciuti della preistoria, al romano Studius fino a Kandinskij o Hering, da Michelangelo e Veronese ai Cretti di Burri e a pittori viventi, si dipana la storia, anche chimica (quand'è che un colore si può definire naturale?), di alcuni colori tra i più usati fin da tempi remoti. Le lontane provenienze di determinati coloranti e pigmenti come il lapislazzulo, il blu egizio o lo sfolgorante orpimento, quali emergono dai trattati, da Plinio e Vitruvio passando per Eraclio, Teofilo, e i pittori/trattatisti come Cennino Cennini, Leonardo, Vasari e altri meno conosciuti, o i ricettari spesso anonimi, arrivando fino a Salvador Dalì, attestano l'interesse che avevano gli artisti per i materiali migliori allo scopo di valorizzare il loro talento e conseguire determinati effetti visivi. Il libro pone e chiarisce alcune questioni, sia di interesse specifico che generale sulla storia, manipolazione, visione e percezione dell'universo colore."" -
L'educazione per tutti e per tutta la vita. Il contributo pedagogico di Ettore Gelpi
Il volume offre un percorso di scoperta e di confronto con il pensiero e l'opera di Ettore Gelpi (1933-2002), uno dei più importanti pedagogisti ed educatori del nostro tempo, una figura di intellettuale impegnato sui temi della formazione, dello sviluppo sostenibile, dell'educazione alla democrazia, del pluralismo culturale. Conosciuto a livello mondiale come esperto di educazione degli adulti e di formazione permanente, ha sempre cercato di coniugare il discorso pedagogico con quello sociale e politico affinché ogni azione educativa contribuisse a restituire a ogni uomo la sua dignità. Il volume si pone due finalità principali: da una parte quella di recuperare e valorizzare la figura di Ettore Gelpi; dall'altra quella di far emergere le connessioni possibili e auspicabili fra il pensiero dell'autore e le sfide educative che si presentano oggi nelle società, sia a livello locale sia a livello globale. Le trasformazioni oggi in atto ci inducono a riflettere e a cercare nuove vie da percorrere e, nell'esperienza e negli interventi di Ettore Gelpi, è possibile trovare suggerimenti di riflessione e di azione.