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Perché restaurare i film?
Il restauro cinematografico è un'attività che sembra esercitare un notevole fascino sul pubblico contemporaneo: film ""restaurati"""" vengono proposti nei circuiti di prima visione, pubblicizzati sui quotidiani, commercializzati come prodotti di eccellenza. A fronte di questo successo di popolarità, i principi, la storia e la prassi della disciplina rimangono spesso per il pubblico dei non addetti ai lavori un territorio misterioso, inesplorato e segreto. Capire cosa significa davvero restaurare un film vuol dire anche (soprattutto) interrogarsi sul senso di una pratica che richiede grossi investimenti di denaro, tempo e risorse. Perché restaurare i film? Può considerarsi una priorità di politica culturale? La risposta che si sceglie di dare a queste domande è destinata a influenzare il futuro dei film e il loro rapporto con gli spettatori di oggi e di domani, specie in un'epoca in cui la transizione al digitale pone il cinema di fronte a una delle più grandi trasformazioni della sua storia. Proprio nei momenti di rivoluzione l'entusiasmo del nuovo deve sposare la consapevolezza di quanto sia importante mantenere sulle azioni e sulle produzioni dell'uomo una prospettiva storica. Una prospettiva che il restauro del film pone come indispensabile, utopico, orizzonte di riferimento."" -
«Aristotele fatto volgare». Tradizione aristotelica e cultura volgare nel Rinascimento
Quando nei primi anni Quaranta del Cinquecento Sperone Speroni rivendica l'urgenza di rendere accessibili nelle lingue volgari le opere della tradizione filosofica antica, l'idea stessa di un ""Aristotele fatto volgare"""" continua a generare reazioni controverse, animate da posizioni contrastanti sui rapporti tra lingua e cultura, forma e contenuto. La traduzione del corpus aristotelico come strumento di divulgazione del sapere, fenomeno non estraneo ai secoli precedenti, si conferma nodo cruciale negli sviluppi delle culture linguistiche volgari. I saggi raccolti in questo volume, nati nell'ambito del progetto di ricerca """"Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy"""" (University of Warwick e Warburg Institute di Londra), affrontano aspetti diversi dell'Aristotelismo in volgare tra Medioevo e prima età moderna: dai complessi intrecci che caratterizzano la tradizione testuale dei volgarizzamenti due e trecenteschi di Aristotele alla riflessione del Rinascimento maturo sulla possibilità di una traduzione """"umanistica"""" in volgare del corpus aristotelico; dalle implicazioni storico-linguistiche del fenomeno alla dimensione ideologico-politica del fare filosofia in volgare. Nell'ottica di una più completa messa a fuoco dei problemi affrontati, il volume include contributi sulle vicende dell'Aristotelismo volgare in Francia e Spagna tra Quattro e Cinquecento."" -
Lo livero de l'abbecho. Vol. 1: Introduzione e testo critico
Il ""Livero de l’abbecho"""" e il """"Primo amastramento de l’arte de la geometria"""", conservati nel manoscritto 2404 della Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte un volgarizzamento dell’opera di Fibonacci, il """"Liber abaci"""" (1226), redatto in volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta in maniera emblematica lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione di un’impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto, il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale, rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del """"Liber abaci"""" – trascritti nella seconda fascia di apparato – consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell’operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l’espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori. La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo e annotato del Livero e dell’Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento."" -
Andata e (non) ritorno. La letteratura dello sterminio fra storia e narrazione
La letteratura dello sterminio mostra impietosamente che per sopravvivere ogni uomo è pronto a superare tutti i confini: conduce inevitabilmente a confrontarsi con temi storici e riflessioni psicosociali che si interrogano sulla presenza del male nell'uomo. Travalicando i canoni della letteratura e della filosofia contemporanee, narra esperienze di sconfinato dolore, insieme singole e comuni a tutti gli autori. I grandi scrittori europei che qui ascoltiamo cercano un modo di esprimere l'oscillazione impazzita fra vita e morte: fame, freddo, istanti senza fine di una macabra danza disperata. Sono voci intrise di carne e sangue di esseri umani ormai ridotti a bestie: dopo il vissuto di un orrore propriamente assurdo, riescono a trasformalo in scrittura, in un ultimo, estremo sacrificio. La letteratura dello sterminio è il corpo vivente delle grandi questioni: quale è la natura dell'uomo? Dove si situano i confini fra bene e male? Cerchiamo risposte e vacillano le nostre certezze. -
La cultura politica britannica tra Ottocento e Novecento. Scenari interpretativi
Dagli scritti della prima maturità di Coleridge agli scritti che fanno da cornice allo svolgimento della Grande guerra: le riflessioni contenute in questo volume coprono un secolo di storia del pensiero politico inglese, se non un ""secolo lungo"""", un secolo che corrisponde all'estensione dei tempi dell'età vittoriana oltre gli anni del regno della Regina Vittoria (1837-1901). In questa estensione c'è il senso di una realtà intellettuale complessa come il disegno di un mosaico fatto di molte tessere: non solo (ultra)liberalismo e (ultra)utilitarismo ma facce diverse della tradizione liberale e utilitaristica destinate a confrontarsi e intrecciarsi con una diversa tradizione di pensiero, che da Carlyle ad Arnold, dalle riflessioni sul rapporto tra religione e politica alle varie anime della letteratura socialista, fa dell'organicismo i tratti necessari di una nuova cultura di società."" -
Subtitling and intercultural communication. European languages and beyond. Ediz. multilingue
Con questo volume si inaugura ufficialmente la Collana InterLinguistica. ""Studi contrastivi tra lingue e culture"""", che accoglie saggi teorici e ricerche applicative volte a scandagliare, da un lato, le relazioni """"sistemiche"""" tra le diverse lingue, dall'altro, le relazioni di natura culturale tra le differenti realtà trattate. """"Subtitling and Intercultural Communication. European Languages and beyond"""" si muove non a caso in queste due direzioni e varca i confini delle lingue europee, cui la Collana primariamente (ma non esclusivamente) si rivolge, per aprirsi alla riflessione ed al confronto su lingue e culture altre. Raffronto difficile, ma assolutamente irrinunciabile, per chi tratta il tema della sottotitolazione di prodotti audiovisivi - che coinvolge almeno una coppia di idiomi - e la comunicazione interculturale, il cui faro è proprio il dialogo efficace e proficuo tra parlanti di lingue e culture differenti. È così che le riflessioni dei singoli autori si incentrano qui su italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, danese, arabo, con incursioni nel lituano, il russo, il finlandese e ancora lo swahili e il dialetto siciliano; l'ottica contrastiva, soprattutto con l'italiano e l'inglese in quanto lingue di arrivo, favorisce sia lo scambio comunicativo che la progettualità su ricerche future, centrando in pieno gli obiettivi di InterLinguistica."" -
Que faire de l'histoire? Philosophie et conscience histoirique au siècle des lumières
Libro pubblicato in coedizione con EDITIONS VRIN - Paris Arnaldo Momigliano . Nous étudions le changement parce que nous sommes nous-mêmes soumis au changement. Cela nous donne une expérience directe du changement : ce que nous appelons mémoire. A cause du changement, notre connaissance du changement ne sera jamais définitive : la mesure de linattendu est infinie. Doù viennent le besoin et le plaisir détudier lhistoire ? Quels sont les enjeux profonds dun tel savoir ? Cest à partir de questions « généalogiques » de cette sorte, que les six auteurs de ce livre abordent les réflexions des Lumières sur lhistoire. Cela signifie choisir une perspective particulière : relire les théories des philosophes sur lhistoire à partir des effets que la connaissance historique est censée produire chez le sujet. Un sujet qui observe lhistoire, et qui, en lobservant, la fait. Une fois mis en question les modèles traditionnels de la représentation du temps historique, pour les penseurs du siècle des Lumières Voltaire, DAlembert ou Kant, Vico, Hume ou Rousseau il sagit moins de se passer de lhistoire que de sengager à la penser autrement. A cette époque-là, comme à la nôtre, lémergence de cette question : « Que faire de lhistoire ? », annonce que la conscience historique traverse une crise, et quelle demande à être définie dune façon nouvelle. VRIN- Paris -
Salvatore di Giacomo. La letteratura e le arti
Conforme all'orientamento e al gusto di lettura maturati in anni non troppo lontani, il proposito del presente studio è quello di scrutare (si parva licet...) le peculiarità dello scrittore napoletano ragguagliando il piano della sua scrittura in prosa e in versi ai percorsi di una più ampia interrogazione dell'arte - sia pittorica che teatrale o musicale. Trasparirà che il suo complesso laboratorio di forme e linguaggi lo rende a tutti gli effetti una delle personalità più rappresentative del panorama letterario della nuova Italia. Non per nulla il drammaturgo spagnolo Cipriano Rivas Cherif, suo traduttore, ebbe a dire di lui: ""l'eminente qualità del suo stile letterario è tale da renderlo grande e universale nel suo apparente particolarismo"""". Le presenti pagine argomentano d'altronde che di Giacomo raccoglie, sia pure in parte, modelli della tradizione, ma non senza esperire contestualmente altre istanze. Con l'esito che i suoi scritti raggiungono la suddetta universalità letteraria proprio grazie al continuo ricorso a specifiche pratiche di ibridazione tra vari generi e diverse arti. La pubblicazione di alcuni inediti e un'ampia bibliografia delle opere corredano il lavoro."" -
I Grundrisse di Karl Marx. Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica 150 anni dopo
Redatti nel 1857-58, i Grundrisse furono la prima bozza preparatoria de Il Capitale. Questo manoscritto, rimasto inedito in Italia fino al 1968, contiene numerose riflessioni su questioni che Marx non ebbe la possibilità di sviluppare successivamente e, pertanto, è estremamente rilevante per l'interpretazione complessiva del suo pensiero. Il presente volume è articolato in tre differenti parti. La prima consiste in otto capitoli, dedicati ad alcuni dei principali argomenti che emergono dalla lettura dei Grundrisse: metodo, relazione tra denaro e capitale, alienazione, surplus-valore, materialismo storico, contraddizioni ecologiche, emancipazione umana e, inoltre, una comparazione tra i Grundrisse e Il Capitale. Nella seconda sono ricostruiti il contesto storico e biografico nel quale Marx redasse i Grundrisse; mentre la terza presenta un completo resoconto della disseminazione e della recezione dei Grundrisse in tutte le lingue in cui sono stati tradotti integralmente. In questo lavoro collettivo, alcuni tra i principali studiosi internazionali di Marx riesaminano il valore dei Grundrisse e presentano un autore per molti aspetti differente da quello conosciuto attraverso le correnti dominanti del marxismo novecentesco. -
Philinq. Philosophical inquiries (2015). Vol. 1
Philosophical Inquiries is an Italian philosophical journal published in English. Its aim is to cover a wide range of philosophical questions of broad interest and belonging to diverse fields, such as epistemology, ethics, metaphysics, aesthetics, philosophy of mind, philosophy of science and philosophy of law. It seeks to bring together international scholars committed to cutting edge research on pressing questions in those fields. The scholars who belong to the journal's Editorial Board, Advisory Board, and Executive Board do not belong to what might be called a ""school"""" nor do they privilege any exclusive philosophical style in their works. Over the years, they have shared concerns, and, on many occasions, have worked together on national and international research projects; and we believe that, as a scholarly group, they exemplify what a respectful scientific community should ideally look like and how it should cooperate. For further information, current issue abstract and subscription, please visit http://www.philinq.it Essays Christopher Ketcham, The work of Bartleby the scrivener , pp. 9 Michele Paolini Paoletti, Trivial and non-trivial (yet difficult) physicalism , pp. 29 Focus Mery B. Hesse Jitse M. van der Meer, Introduction , pp. 41 Paul Bartha, Analogy in the natural sciences: meeting Hesses challenge , pp. 47 M. Elaine Botha, Metaphorical Hermeneutics. Metaphor, Domains And Embodiment , pp. 69 Anke Beger & Olaf Jäkel, The cognitive role of metaphor in teaching science: Examples from physics, chemistry, biology, psychology and philosophy , pp. 89 Evelyn Fox Keller, Cognitive functions of metaphor in the natural sciences , pp. 133 Jitse M. van der Meer, Assessing metaphor as mediator between Christianity and science , pp. 157 Past Present Carlo Gabbani, Weaver of the wind. Aldo Giorgio Gargani and the sense of possibility , pp. 185 Aldo Giorgio Gargani, Kierkegaard and Wittgenstein , pp. 199"" -
Per una scienza critica. Marcello Cini e il presente: filosofia, storia e politiche della ricerca
Marcello Cini, fisico ed epistemologo, è tra coloro che negli anni Settanta del XX secolo aprono in Italia una nuova strada per riflettere sulla scienza. Emerge un pensiero critico e autocritico sul ""testo"""" e sul """"contesto"""" della ricerca, che mette in discussione nientemeno che il dogma della neutralità scientifica. L'opera di Cini ha sollevato polemiche di larga portata in quanto sembrava intaccare l'oggettività scientifica e la fiducia nella razionalità sovraindividuale. Da allora la scienza non fu più neutrale. Ma senza nessun relativismo e mai ridotta al rango di opinione: la corroborazione e la coerenza delle spiegazioni e delle sperimentazioni erano fuori questione, perché ben altra era la posta in gioco. Si trattava di fare della scienza (e del suo uso) qualcosa di aperto, maturo e capace di critica: riconoscendone i nessi con la società, l'economia e la politica e, al tempo stesso, disvelando le connessioni, nei metodi e negli obiettivi, con gli interessi e le ideologie dominanti. A tre anni dalla scomparsa di Marcello Cini è sorta l'esigenza di raccontarne la vita e le opere e insieme di riprendere il filo del suo pensiero e delle sue idee. I saggi raccolti in questo volume si tendono figurativamente tra due poli: parlano di Cini e parlano con Cini. E a volte fanno le due cose insieme, attraversando questioni che si intersecano sui piani della riflessione sociale, dell'epistemologia, della storia e delle politiche della ricerca..."" -
Clavigero nostro. Per Antonio V. Nazzaro
Intelligenti, vivaci, talvolta trascinanti, le lezioni di Antonio V. Nazzaro, immancabilmente seguite da discussioni e dibattiti animati e fecondi, hanno costituito da sempre un appuntamento fisso nelle attività didattiche del dottorato di ricerca in Poesia e cultura greca e latina in età tardoantica e medievale. È venuto dunque spontaneo offrirgli, in occasione del settantacinquesimo compleanno, una raccolta di studi scaturiti, tutti, da seminari svoltisi, spesso con la sua partecipazione, nell'ambito del dottorato. I saggi proposti, che riflettono interessi e competenze dei singoli autori, riguardano temi di letteratura cristiana antica, greca e latina. Un omaggio affettuoso alla cultura, alla curiositas, all'appassionata e appassionante ricerca di Antonio V. Nazzaro. Contributi di Maria Grazia Bianco, Clara Burini De Lorenzi, Maria Pia Ciccarese, Marinella Corsano, Carmelo Crimi, Donato De Gianni, Giuseppe Flammini, Antonino Isola, Cesare Magazzù, Gilberto Marconi, Marcello Marin, Claudio Micaelli, Maria Grazia Moroni, Antonio V. Nazzaro, Roberto Palla, Anna Maria Piredda, Teresa Piscitelli, Paola Santorelli, Kurt Smolak. -
Prisma Levi
Primo Levi è un classico e la sua opera ha un posto nel panorama della letteratura mondiale. Essa ha investito un tempo e un luogo riassunti nel nome di Auschwitz e cruciali nella definizione di un'epoca. Il rilievo di tale opera, consapevole di un umanesimo lacerato ma indispensabile, viene tuttavia dal modo con cui la parola di Levi è sorta da Auschwitz e ha poi elaborato ciò che ne è seguito, da molteplici punti di vista. L'esperienza di Levi ha così trovato forma in una parola prismatica e, suggerisce Nunzio La Fauci aprendo questo libro, è divenuta un prisma atto a scomporre ogni discorso sull'uomo e a verificarne il valore, come in un esperimento. In quattro capitoli densi e metodologicamente innovativi, la parola di Primo Levi è qui fatta oggetto di un'attenzione amorevole e rigorosa. Anna Baldini riferisce dell'ironico rapporto che egli intrattenne con se medesimo come scrittore. Nunzio La Fauci dice dello spirito schiettamente sperimentale con cui, alla prova della fame, gli si prospettò il Lager. Liana Tronci porta alla luce il modo franto e allo stesso tempo regolare con cui egli mise al presente il resoconto della sua esperienza. Nunzio La Fauci e Liana Tronci esplorano, per concludere, le multiformi fattispecie sotto le quali in quel resoconto gli venne fatto di scrivere ""io"""" e, in modo più complesso, """"noi"""". Un libro per chi, leggendo Primo Levi (o rileggendolo), aspira a penetrare in un'espressione forse più articolata e profonda di quanto si sia finora ritenuto."" -
Ritratto di Fenoglio da scrittore
Sin dalle sue prime prove, negli anni Cinquanta del Novecento, Beppe Fenoglio è stato considerato un autore forte e incisivo, ma non inquadrabile in una precisa corrente letteraria. Dopo alterne fortune, il suo posto nella letteratura italiana sembra ormai indiscutibile: manca però un tentativo di individuare i motivi che rendono le opere fenogliane dei punti di riferimento nel grande territorio del realismo contemporaneo. Con questo lavoro, aggiornato e rigoroso ma non a uso esclusivo degli specialisti, Alberto Casadei entra nel laboratorio di Fenoglio e indaga i nuclei profondi della sua ispirazione, grazie anche all'aiuto della stilistica cognitiva. Seguendo il ritorno ossessivo di alcuni temi o immagini, incrociando dati biografici e evidenze testuali, il critico ci conduce alle sorgenti dell'epica e del romanzesco fenogliani: così è possibile capire le ragioni per cui tanti passi delle sue opere, qui esaminati in dettaglio, risultano impressionanti e memorabili. -
Gabbianara blues
Scambiato per un naufrago della Costa Concordia, questo il destino di Raffaello lo scontroso, il ragazzo gigliese di diciotto anni prima. Appena fuori dal mare, quella notte, cominciò a salire dal Lazzaretto insieme a una decina di veri naufraghi che indossavano un giubbotto di salvataggio fosforescente. Una grotta, una prigione, una nave... destini incrociati su un'isola. -
Architetture pisane vol. 30-31: MAP 2015. Mostra architetti pisani 2015. Ediz. illustrata
MAP 2015 è la mostra degli architetti pisani che si confrontano sui temi dell'architettura. La pubblicazione raccoglie le interviste, i progetti, i contributi scritti che ne illustrano e raccontano il lavoro svolto sul territorio e, allo stesso tempo, ne fanno emergere le problematiche professionali, mettendo in evidenza i numerosi, e a volte difficili rapporti con gli altri settori della società. Al centro dell'attenzione è sempre la figura dell'Architetto, visto dall'Associazione LP come il soggetto determinante per contribuire alla qualità della vita di tutte le persone. -
Conosci il tuo cibo. Impara, scegli, gusta! Con gadget
Gnam è una papilla gustativa. Una guida, piccola ma sapiente, che ci accompagna nel suggestivo mondo del cibo. Il viaggio inizia dalle abitudini alimentari dell'essere umano e degli altri viventi e passa attraverso la storia antica e affascinante del rapporto fra l'uomo e il suo cibo. È un viaggio articolato quello nel quale Gnam ci accompagna: dopo un salto nel passato, vedremo il presente del cibo per capire da dove viene e come fa ad arrivare sulle nostre tavole. Faremo poi un salto nel futuro, per renderci conto di quali saranno il ruolo e le conseguenze della scelta alimentare di ognuno di noi. Il libro, destinato ai bambini e alle loro famiglie, affronta il tema dell'alimentazione sana e sostenibile con un linguaggio accessibile e colorito, basandosi su rigorosi saperi scientifici. Età di lettura: da 8 anni. -
La gestione dei costi nei progetti di costruzione
La stima e il controllo dei costi di un'opera edilizia è un passaggio fondamentale ai fini delle decisioni economiche da assumere nell'ambito di un progetto ed è alla base della scelta delle soluzioni strutturali, funzionali, tecnologiche ed urbanistiche da adottare per lo stesso. Il controllo economico e finanziario nella realizzazione e nella gestione delle opere edilizie è un importante elemento di supporto per il promotore immobiliare, per il progettista e per l'imprenditore edile nei diversi momenti di sviluppo del progetto e della sua realizzazione, nonché durante l'intera vita dell'opera edilizia. Il libro, partendo da un excursus sulla evoluzione storica della contabilità dei costi nel settore industriale, affronta la problematica dei costi nel settore edile, al fine di individuare le tecniche di controllo volte a razionalizzare lo svolgimento delle attività costruttive anche dal punto di vista economico-estimativo. Le metodologie individuate, pur presentando una certa aleatorietà legata specificatamente alle caratteristiche del settore edile, mirano a diminuire la divergenza tra i costi preventivi e i costi consuntivi, contribuendo a migliorare l'accuratezza della stima e del controllo dei costi nei progetti di costruzione. -
Manzoni e Leopardi. Dialettiche dello stile, forme del pensiero
Manzoni e Leopardi ebbero modo di conoscersi a Firenze nel 1827, ma incontro forse più decisivo fu quello che avvenne, in tempi diversi, sulle pagine delle loro rispettive opere, nelle quali sembra affiorare una memoria che l'analisi intertestuale rivela sommessa ma tenace. Questo saggio, attraverso l'esame di citazioni e allusioni, intende assolvere ai compiti propri dell'esercizio critico, ossia l'accostamento e insieme la distinzione di diverse voci poetiche. La lettura in sinossi dei testi rivela in entrambi i segnali di un atteggiamento dialogico effettivo, di una piena disponibilità al confronto e alla comprensione delle parole e, quindi, delle ragioni altrui (essendo le parole, diceva Leopardi, il corpo dei pensieri). Grazie a questa attitudine dialettica, i due autori hanno definito in maniera sempre più chiara la propria individualità artistica, il proprio stile. Inoltre, uno studio sia pure esemplificativo di come essi recepirono letture comuni da un lato pone in luce innegabili diversità di pensiero, dall'altro mostra doti intellettuali condivise: coscienza storica, lucidità di giudizio, aderenza alla realtà e desiderio di confrontarsi con una ricca tradizione culturale per imprimervi i segni di un rinnovamento durevole e autentico. -
Evensongs. Ventiquattro notturni ad acquarello. Ediz. italiana e inglese
In questi notturni il tono ha la precedenza sul colore, come lo sbiadirsi della luce del sole drena il mondo delle sue tinte. Visto che questi dipinti sono quasi monocromatici, mi piace miscelare abbastanza colore per completarli, spesso disponendo una serie di ciotole con varie diluzioni del colore originale. Uso dei pennelli larghi per aiutare il colore a fluire sulla carta, e poi pennelli più piccoli, bastoncini e righelli per le linee, e penne intinte nell'acquarello per i dettagli. Sembra, detta così, una cosa semplice, eppure è sempre imprevedibile, spontanea, indipendente, adamantina e ostinata; si deve stare sempre all'erta per poter prendere decisioni istantanee, prendersi i propri rischi, senza temere di perder qualcosa. Accettare ciò che ci viene dato, e lavorarci su. Essere consenzienti. Osservatori. Del tutto presenti.