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Vita di Europa. La nascita e il declino della coscienza europea attraverso l'opera di Vittorio de Caprariis
Che cos'è l'Europa e quando nasce? Questo interrogativo, che ha assillato storici di diversa cultura e formazione, per Vittorio de Caprariis ha una risposta ben precisa: l'Europa è una costruzione ideale e morale che ha avuto luogo nella modernità, sullo sfondo dei valori liberali dell'umanesimo e delle guerre di religione che ne hanno minato i fondamenti. Considerata in una simile prospettiva, appare evidente come l'Europa non si possa circoscrivere a uno spazio fisico, ma possegga una capacità estensiva teoricamente illimitata. Ciò aiuta a comprendere un fenomeno come quello dell'atlantismo, che per de Caprariis rappresenta il compimento a livello istituzionale di una «koiné etica», la cui origine risiede nel concetto di Magna Europa. Il saggio prova a descrivere la vita di questa creatura, quasi fosse «un organismo biologico in costante evoluzione, soggetto a stadi alterni di maturità e in condizione di reinventare il proprio status anche a costo di una violenta e radicale metanoia». -
Le forme e la storia (2017). Vol. 2: La guerra e i testi
Rivista semestrale di filologia moderna. -
La poetica della libertà in Macdara Woods
Ripercorrendo la pluralità delle tradizioni letterarie dei maggiori autori irlandesi del Novecento, ci soffermiamo sul poliedrico Macdara Woods (1942) e sulla sua produzione poetica. Woods è un inarrestabile globetrotter e un outsider: incentrati sul mito del viaggio, inteso come libero vagabondare alla ricerca di spazi sempre nuovi, i versi di Woods non conoscono staticità, trasportandoci lontano sulle onde del loro ritmo. Questo tendere verso «nuove frontiere» diventa non solo esaltazione di quel tipo di libertà che le grandi distanze sanno infondere, ma soprattutto la ricerca drammatica di una verità esistenziale: si compie così l’archetipico viaggio di ricerca verso la conoscenza di sé per approdare alla scoperta di un’insospettata alterità. È un peregrinare che termina in Italia, in Umbria, la sua Itaca, dove il poeta si sente libero e dove può lavorare indisturbato trasformando i suoi pensieri in versi. Il paesaggio umbro, evocato nella sua pace, è infatti il luogo mentale di riconciliazione delle differenze e dell’incontro tra eredità storica e presente. -
Il mondo senza fini. Lo spirito ha abbandonato l'Occidente
André Malraux, riferendosi all'Europa, lanciò una profezia testamentaria: ""Il secolo XXI sarà spirituale o non sarà affatto"""". La furia iconoclasta decostruttiva ha portato a termine il suo compito, ora però tutto sembra chiedere un'opera di ricostruzione. Lo chiede la necessità, la voce ineludibile del nostro scontento. Lo spirito è la """"grande dissidenza"""", sempre latente, dissente da tutte le nuove forme di alienazione e reificazione. Dopo il dispiegamento di tanta intelligenza senza umiltà è possibile pensare una forza spirituale senza fede, qualcosa che resiste e ricostruisce? L'esistenza tiene nascosto alla mente tutta la sua grandezza, proprio in quanto incognita rivela che il suo stesso consistere non si esaurisce in ciò che sa di se stessa ma è cosa ulteriore. Annuncia che esiste un oltre. Non è inutile soffermarci su quell'abisso logico, poiché solo quando l'io ha cognizione del vuoto-nulla nel centro metafisico di tutto il discorso sull'essere può scoprire che il particolare della sua propria esistenza è esattamente l'universale del genere umano. Poiché proprio in ciò che è mistero sta ciò che ci unisce. L'umanità è una sassaia se è pensata come un automatismo efficace, come sembra essere; essa è invece quella misteriosa unità di immanenza e trascendenza che da sempre interroghiamo, come tutti intimamente sanno e che nessuno ascolta. Sul piano storico siamo solo spettatori in un mondo dato per definitivo; sul piano esistenziale siamo già spossessati da quell'insuperabile dispositivo planetario che è la tecnica. Fuori dalla luce zenitale del presente non sappiamo né vogliamo vedere. Vogliamo vivere senza idee."" -
Globalizzazione asimmetrica. L'instabilità e le sfide della postmodernità
Comprendere e governare la globalizzazione asimmetrica è la nuova sfida per tutti gli Stati nel terzo millennio. Viene comandata solo da chi ha una vision precisissima del proprio Paese, ha accesso a informazioni molto riservate, da quelli poi che ne sanno sfruttare rapidamente e sapientemente le sue continue asimmetrie, da quei Paesi infine che impongono il loro gioco con una vasta gamma di ""strategie indirette"""". L'autore analizza i principali fenomeni legati a questa nuova globalizzazione e gli scenari in cui si muove: dall'Europa della Brexit al nuovo ruolo dell'Italia nel g7; dalla diplomazia muscolare di Trump e Putin alla prossima Cina di Xi Jinping; dal Mediterraneo e il mondo arabo alla diplomazia Vaticana."" -
Fugaci ritratti
Questo libro raccoglie diversi articoli pubblicati su riviste e quotidiani; trattano di mitologia, letteratura, filosofia, storia, costume, attualità, tematiche curate con passione dall'autore, lettore assiduo di molteplici quotidiani e di tantissimi volumi. Sono stati apprezzati da un notevole pubblico, attraverso i social, che ha reclamato un vero e proprio libro. Prefazione di Vittorio Sgarbi -
«Learning city» e diversità culturale
Il volume presenta due temi cruciali, ""learning city"""" e """"diversità culturale"""", al centro dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, delle politiche e delle prospettive scientifiche e culturali più innovative. Nella cornice di un'attività di ricerca, intrapresa dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre, su apprendimento permanente tra diversità e inclusione, la """"learning city"""" è proposta, in prospettiva nazionale e internazionale, con un approccio diversificato e multidisciplinare. Le città, metafora ed espressione territoriale, sociale, politica e culturale, possono essere mobilitate per un utilizzo efficace delle loro risorse, al fine di promuovere e arricchire il loro potenziale umano, sostenere la crescita personale lungo l'arco della vita, dare impulso allo sviluppo dell'uguaglianza e della giustizia sociale, insieme con il mantenimento di una coesione armoniosa. La learning city contempla la human security, la buona governance, la tutela della salute e dell'ambiente, lo sviluppo autopropulsivo, quali valori fondanti di una nuova costituzione civile."" -
Rivista di politica (2018). Vol. 1: Werner Sombart tra spirito borghese e crisi del capitalismo.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
Democrazia e contenuti di vita. Riflessioni di filosofia politica
La democrazia sembra riassumere in Europa la promessa di un’umanità immediata e completa, finalmente consapevole delle illusioni collettive della nostra lunga storia. Le crepe spirituali e materiali delle società in cui il suo principio non incontra oggi più limiti sollevano però delle questioni politiche che fatichiamo ad affrontare direttamente. La giustizia del movimento irresistibile di cui parlava Tocqueville resta ancora evidente per coloro che hanno ricevuto in eredità i crimini della menzogna totalitaria. Tuttavia, la pulsione inattesa di popoli esterni e interni all’Europa svela il ritorno di un altro rimosso, di una questione che parrebbe ineludibile ma che sembriamo considerare democraticamente sospetta. Il nostro principio collettivo sembra infatti prescindere da ogni contenuto nazionale, da ogni proposta religiosa, dagli stessi criteri naturali della filosofia. L’indeterminazione collettiva europea appare allora anche l’effetto volontario di una concezione della democrazia che tendiamo a vedere come l’immagine, non più del tutto credibile, del processo autonomo dell’umanità. Le riflessioni di questo libro affrontano alcune ambivalenze della «democratizzazione » che attraversa l’Europa dal caso eminente del 1968. Accettano di porsi nel vortice del suo circolo vizioso: la democrazia permette di porre la questione delle forme e dei contenuti di vita che il suo movimento rischia di dissolvere. Attraverso un confronto con alcuni filosofi che hanno esplorato le condizioni e i fini della vita politica contemporanea, questo libro continua l’interrogazione della «cosa comune» che sembra in Europa illimitata e sterile. -
Il cammino della libertà. Storia della società aperta dal mondo antico alla modernità
Per troppo tempo, anche nella modernità, l'Occidente ha percorso i sentieri tracciati dal pensiero utopico e di matrice costruttivista, che costituiscono una negazione delle società aperte. Dopo il drammatico risveglio avvenuto alla fine dello scorso millennio, è giunto il momento di riconsiderare analisi meno pretenziose, che non hanno immaginato società perfette, ma semplicemente sistemi possibili e migliorabili. Questo studio ripercorre un itinerario a lungo dimenticato, quello dei diritti, la cui prima formulazione risale a quel mondo latino che, non a caso, sarà alla base delle speculazioni di Montesquieu, Vico, Hume e di quanti gettarono le basi di quei sistemi politici nei quali, pur tra tanti difetti e problemi, abbiamo la fortuna di vivere. Il testo ripercorre il tormentato cammino delle società aperte che, nonostante difficoltà e resistenze, sono riuscite ad affermarsi in alcuni paesi, mostrando a coloro che le osservano con attenzione quanto sia delicata la libertà e come sia necessario e arduo difenderla. Il presente studio affronta poi nel merito il dibattito sulla modernità, considerando su quali presupposti essa si fondi e come sia frutto di un faticoso e non sempre lineare cammino. Con lettere di K.R. Popper, I. Berlin e H. Putnam. -
Etnofauna in Calabria
«... questo libro non ha alcuna pretesa, se non quella di testimonianza e di divulgazione di antiche conoscenze provenienti dalla cultura popolare e contadina. Nonostante tratti di animali, di popolazioni, di abitudini alimentari, di mezzi curativi e finanche di cultura popolare espressa come modi di dire, proverbi e favole, questo non è un libro di zoologia, né di etnografia, o di letteratura popolare o storia della civiltà rurale. Niente di tutto questo: è, semplicemente, un tributo, un omaggio, un riconoscimento a un mondo che rischia di scomparire senza lasciare traccia di sé. ... E ciò, temiamo, può essere un vulnus estremamente grave, e, per altri versi, un tradimento dei valori della tradizione, intesa come sistema di conoscenze che si tramandano da una generazione all'altra in forma di legami spirituali e in una dimensione, spesso, essenzialmente religiosa. ... Ci è sembrato, in altri termini, che raccogliere il ricco patrimonio di conoscenze relative al mondo degli animali..., fosse un dovere, una responsabilità e forse anche una necessità. ...La finalità esclusivamente divulgativa di questa pubblicazione, ha suggerito una impostazione semplice dei contenuti, strutturati in schede contenenti essenziali notizie di sistematica zoologica e la descrizione degli aspetti etnofaunistici, esposti - il più delle volte - in forma davvero sintetica. Le specie descritte sono circa 170, suddivise - per comodità di consultazione - nei seguenti gruppi: animali domestici; insetti e altri artropodi; mammiferi selvatici; pesci, crostacei, molluschi e vermi; rettili e anfibi; uccelli selvatici. ... L'idea che andassero perdute per sempre le conoscenze custodite in quello scrigno prezioso rappresentato dai racconti dèi nostri nonni e delle nostre nonne, frutto di un ""sapere"""" antico che ha accompagnato nei secoli la vita del nostro popolo era per noi una ben triste idea. Ecco perché abbiamo pensato a questo libro: per contribuire a conservare memoria e radici. Le nostre, quelle legate alla nostra tradizione. Tra-dere, per non tradire»."" -
Giovanni XVI. L'antipapa calabrese
Personaggio assai discusso, dal sapere enciclopedico, Giovanni Filagato, nato a Rossano, passò dall'eremo all'aula del Regno d'Italia e del Sacro Romano Impero, fino ad ascendere al soglio papale col nome di Giovanni XVI. La sua concitata elezione, in concorrenza con quella di Gregorio V, lo pose nella condizione di antipapa. Condizione che determinò la tragica vicenda finale della sua spoliazione e mutilazione nonché il dileggio di attraversare le vie di Roma nell'osceno rito della ""Cornomanìa"""". La sua grandezza, rappresentata nel celebre Avorio di Cluny in prosky?nesis sotto l'imperatore Ottone II, col Cristo benedicente la coppia imperiale, fu pari alle sue sventure. E comunque gli si deve riconoscenza, forse anche relativamente alla traslazione del Codex Purpureus Rossanensis."" -
Paesaggi culturali di Calabria. Percorsi interdisciplinari
Il presente volume dà inizio a una serie di pubblicazioni che documenteranno le attività del Centro di Ricerche interdipartimentale sulle Culture dell'Abitare (CeRCA) dell'Università della Calabria. Si tratta di un Centro che persegue le finalità di promuovere, coordinare e compiere studi multidisciplinari per la conoscenza, la salvaguardia, il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale insediativo. La tematica affrontata, in linea con le questioni del Cultural Landscape, interpreta l'idea strutturante del CeRCA e indaga alcuni tra gli aspetti maggiormente trascurati della realtà calabrese - in ottica urbanistica, storica, antropologica, tecnologico-informatica, aziendalistico-manageriale - secondo approcci e scale territoriali diversificate fornendo, nello specifico, una riflessione sul paesaggio urbano e rurale. Si delinea una varietà di beni materiali e immateriali che rappresentano una enorme ricchezza, ma anche una forte criticità. Il volume ricostruisce un primo quadro di interpretazioni e proposte interdisciplinari relative alla valorizzazione di tali contesti. In particolare, la diversificazione degli approcci utilizzati, riconducibile alla assoluta eterogeneità delle competenze coinvolte, ha permesso di avviare un confronto attraverso un insieme di riflessioni sul ""paesaggio culturale"""" finalizzato a esaltarne qualità e risorse, nonché a definire alcune preliminari innovative azioni di intervento."" -
Francesco di Paola, un eremita nel mondo
In un periodo di grande dissoluzione fuori e dentro la Chiesa, un’epoca di preti e religiosi che vivevano negli agi e nei lussi incuranti del Vangelo, Francesco di Paola sceglie il ritorno alle origini, votandosi all’isolamento come gli antichi padri del deserto per vivere il solo a solo con Dio. Un ritiro non fine a se stesso, tuttavia. Ben presto, infatti, la grotta di Francesco viene “assediata” da frotte di persone desiderose di aiuto, di conforto, di confronto. Francesco accetta l’arrivo della gente e a tutti dona il suo amore, compiendo anche prodigi, sempre nel nome della carità. Ben presto altri eremiti si uniscono a lui. E da Paola la sua comunità si espande, prima in Calabria, poi in Sicilia, infine in altri posti in Italia e poi oltre i confini, chiamato come consigliere dal re di Francia. Il suo segreto fu solo e soltanto uno: credere nella possibilità di realizzare ciò che il suo cuore gli diceva fosse buono e giusto. Credere in se stesso, nelle proprie possibilità e nella potenza disarmante dell’amore. Nulla è impossibile per chi crede nell’amore. Questo il messaggio che la vita di Francesco di Paola comunica a tutti ancora oggi. Non ci sono limiti, barriere, per chi sceglie l’amore. -
Democrazia e impero. Illusione democratica e borghesia occulta
Il dominio del denaro e della finanza sulle nostre società democratiche ha plagiato le stesse forme di riproduzione del sociale: le istituzioni, il diritto, gli stili di vita. A essere in crisi è la classe media, che è stata il perno fondamentale dell'intera costruzione democratica sin dai suoi inizi, e che oggi è attanagliata dalla crisi economica, da una tassazione opprimente ma anche da radicali cambiamenti a livello culturale. Il tutto a vantaggio di poteri oscuri e anonimi come le corporation, nelle loro diverse incarnazioni. Esse sono espressione di gruppi ristretti di individui dal potenziale finanziario quasi senza limiti e capaci di incidere in modo decisamente sensibile sulle vicende economiche, politiche e anche culturali del pianeta terra. È una nuova forma di impero. Il lieto fine non è affatto assicurato. Ci dobbiamo allora affidare al destino? Le grandi rivoluzioni armate o poggiate sulle idee, hanno cambiato i popoli e la storia ma non sempre hanno saputo resistere ai poteri del denaro, delle armi e dell'astuzia. L'unico antidoto è nascosto nel cervello, nel cuore e sta nelle mani degli uomini che sanno mantenersi liberi. Prefazione di Cleto Corposanto. -
L' ultimo anno 1943-44. Genesi di una prospettiva
"Era pronto a farsi permeare da un pensiero e a sperimentarlo vivendolo, con simpatia, per impadronirsene. Poi talvolta lo invertiva, lo trasformava into something rich and strong, secondo le parole di Shakespeare. Se penso a un'intelligenza sconcertante e miracolosa, capace di assorbire anche le superstizioni, anche l'astrologia o la magia, di trasformarle in un tesoro originale, penso a Eugenio Colorni"""". (Guido Morpurgo-Tagliabue, """"Ricordo di Colorni"""", Arethusa, luglio-agosto 1945). Eugenio """"aborre da una federazione a fini economici e di potenza, combinata dalle diplomazie degli stati. Mentre vede una federazione in termini di movimento socialista, cioè che nasca dai popoli, Ed è quindi rivoluzionaria (così come aborre dai matrimoni combinati, o dalle unioni senza amore, dove si tende a strumentalizzare e ridurre a sé il diverso)"""". (Luisa Villani Usellini, """"Appunto rapidissimo"""", senza data). """"Sartre, Lévi-Strauss, Foucault sono 'maitre à penser'. Eugenio era davvero l'opposto: un critico costante, indagatore, stimolatore. Che egli fosse nello stesso tempo 'homme d'action' e 'penseur critique' era forse la sua caratteristica speciale..."""" (Lettera senza data di Albert Hirschman ad Ursula Hirschmann Spinelli (inizio degli anni 70). """"Il pensiero di Colorni era insomma un magma incandescente di prodigiosa genialità che avrebbe investito ogni ambito cui si fossero rivolti i suoi interessi intellettuali"""". Leo Solari, 18 maggio 2004. """"Ricordo Angelo, questo grande scienziato, questo grande studioso, questo grande combattente della libertà anche come un uomo squisitamente politico, eccezionalmente bravo nell'attività politica, nella propaganda e nell'insegnamento che, pur poco più anziano di noi, seppe darci"""". (Giuliano Vassalli, 18 maggio 2004)." -
Follia artificiale. Riflessioni per la resistenza dell'intelligenza umana
"Vengono qui affrontati, con semplicità e originalità, i grandi temi giuridici ed etici posti dall’intelligenza artificiale, dal tracciamento continuo di tutto e tutti nell’universo digitale, dalla robotizzazione e dalla tecnologizzazione dei rapporti umani. Le 9 riflessioni di questo libro, insieme leggero e profondo, orientano con chiarezza nel presente e nel futuro: spaziano dall’analisi delle profilazioni comportamentali e aggressive per scopi di marketing o propaganda, fino agli scenari estremi di guerra elettronica e automatizzata; dalla libertà di espressione alla sostituzione robotica dei lavoratori ma anche, e forse soprattutto, dei datori di lavoro che si trasformano in app; dalle relazioni deboli dei social network alla monetizzazione dei dati, fino alla fusione tra dimensione materiale e immateriale con l’internet delle cose. Nuovi diritti e nuove libertà, nuove minacce e nuove opportunità nell’era del 'subconscio digitale'."""" (dall’introduzione di Luciano Violante). Prefazione di Pietro Paganini." -
L' evoluzione del sistema monetario internazionale. Il ruolo della domanda di innovazioni e della produzione di fiducia
L'evoluzione del sistema monetario si caratterizza per il passaggio dalla moneta merce alla moneta segno. Di qui l'esigenza di produrre fiducia in forme di moneta con scarso o nullo valore intrinseco. Il libro ripercorre l'evoluzione della moneta internazionale dal gold standard classico al sistema monetario in vigore oggi. L'evoluzione della moneta e dei sistemi monetari internazionali vengono qui affrontati con un approccio di political economy, ovvero con un approccio interdisciplinare. -
Rivista della Corte dei Conti. Vol. 5-6
È un periodico di informazione e documentazione in materia di finanza pubblica, organizzazione e funzionamento delle pubbliche amministrazioni, controlli e responsabilità pubbliche. -
Democrazia avvelenata
Le democrazie contemporanee non godono di buona salute. Già minacciate dal progressivo indebolimento della politica prodotto dalla spietata competizione globale, oggi devono fare i conti con un nuovo spettro: diventare la ""democrazie del pubblico"""". Nella società dei nuovi media i cittadini rischiano di trasformarsi in un """"pubblico"""" sempre più passivo, acritico, influenzabile, con scarse possibilità controllare le informazioni, senza occasioni di confronto critico, piuttosto istintivo nei giudizi e quindi con basse difese immunitarie per difendersi dalle tante forme di manipolazione e da populisti e imbonitori sempre in agguato, soprattutto nei momenti di crisi. Contro tale preoccupante degenerazione, questo volume propone una difesa filosofica, storica, sociologica ed economica della democrazia, intesa come """"società aperta"""", fondata sulla discussione critica, che trova le sue origini nella filosofia greca e nella tradizione cristiana. Per far fronte alle sfide del terzo millennio, è questa la tesi degli autori, la democrazia ha bisogno di una articolazione poliarchica, di istituzione inclusive, di uno Stato in grado di regolare i processi economici e di garantire le libertà dai nuovi nemici e i diritti sociali dalle nuove disuguaglianze. Per le sorti della democrazia diventa inoltre decisivo che il cittadino democratico, soprattutto attraverso gli studi umanistici, acquisisca quella capacità critica e quella autonomia di giudizio che rappresentano gli anticorpi necessari affinché il """"demos"""" non sia declassato a """"pubblico"""" e la """"democrazia dei cittadini"""" possa trovare nuovo slancio nel mondo globalizzato.""