Sfoglia il Catalogo feltrinelli015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2101-2120 di 10000 Articoli:
-
Bernardo Mattarella. Appunti per un profilo. Atti del Convegno (Roma, 18 novembre 2002)
"Si pubblicano volentieri i testi degli interventi che i professori Agostino Giovagnoli, Francesco Malgeri, Pietro Scoppola, Angelo Sindoni tennero il giorno 18 novembre 2002 in occasione della presentazione del volume di Giovanni Bolignani 'Bernardo Mattarella. Biografia politica di un cattolico siciliano (Rubberttino 2001) presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma. Si è ritenuto che le argomentazioni storiche sull'importante volume svolte in quella sede da eminenti studiosi tra i quali il compianto Pietro Scoppola conservino così come sono, senza bisogno di aggiornamenti, una loro validità per la ripresa di ricerche su un'alta personalità politica dell'Italia contemporanea. E in effetti Bernardo Mattarella ha operato per tutta la vita fin dall'epoca del Partito Popolare, coniugando l'impegno nella sua Sicilia con quello nazionale in parlamento e in varie responsabilità ministeriali. Pare anche che la stessa attenzione a un'importante biografia politica aiuti a superare schematismi interpretativi legati a distinzioni per lo più artificiose tra le successive stagioni della nostra vicenda repubblicana."""" (dalla Nota redazionale dell'Istituto Luigi Sturzo)" -
La tradizione costituzionale
Il punto di intersezione tra il piano della storia e quello della dogmatica giuridica si concreta nell’utilizzo di concetti che, attraverso la categoria giuridica della tradizione, risultano impiegati in funzione di un dato sistema di diritto positivo. In questa prospettiva, l’utilizzo della categoria giuridica della tradizione sortisce un duplice effetto: in senso negativo, costituisce un limite per la scienza giuridica; in senso positivo, comporta che ogni ricerca metta capo, di necessità, a una costruzione tipologica dell’oggetto di studio. Il lavoro si propone di confutare l’idea che il significato giuridico della tradizione possa essere ricavato assumendo a prospettiva di indagine l’evoluzione che l’oggetto di ricerca compie dal punto di vista della storia delle idee e anche della storia sociale: la tradizione si configura solo come una categoria del diritto e non già come un concetto giuridico. Sul piano del diritto positivo, la questione dell’assunzione dell’elemento storico entro l’ordinamento giuridico vigente impone che la definizione dei concetti sia condotta alla luce dei principi di struttura dello Stato: questi, in ragione dell’operatività del principio di imputazione normativa, segnano il limite estremo all’assunzione nel nuovo ordine giuridico di ciò che si è sedimentato nel tempo, ergendosi a parametro di legittimità delle interpretazioni rese. Da questo punto di vista, l’indagine è condotta in riferimento all’esperienza costituzionale tedesca, spagnola e italiana, mentre l’ultima parte del libro è dedicata al problema delle “tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri” dell’Unione europea. -
Fare teologia dentro la storia. Il contributo di Giuseppe Ruggieri
Il teologo Giuseppe Ruggieri affronta la complessa questione dell'unificazione della realtà nell'esperienza di fede e si chiede se la teologia possa ancora continuare a fare ricorso a un'ontologia generale e a un sapere metafisico che funga da raccordo tra le varie esperienze e linguaggi contemporanei. Il volume avanza la proposta di una ""teologia storica"""", ovvero di un sapere credente che, consapevole della distanza che separa il tempo presente dal clima culturale ed ecclesiale del passato, è in grado non solo di cogliere svolte e continuità, ma anche di aiutare a discernere nuove vie di testimonianza del vangelo."" -
Il male inutile. Dal Kosovo a Timor Est, dal Chiapas a Bali le testimonianze di un reporter di guerra
Un libro sulle guerre dimenticatern""Il male inutile"""" raccoglie le testimonianze di guerra di un reporter """"di lungo corso"""", inviato speciale e corrispondente in molte aree difficili del pianeta. Tragedie che troppo spesso, nel frenetico flusso mediatico dell'informazione, vengono rapidamente e colpevolmente archiviate, anche se si collocano dietro l'angolo dell'attualità e della storia. Guerre e massacri dimenticati trovano in questo libro una nuova attualità, nello sguardo lucido ma anche compassionevole e partecipe del giornalista-testimone, che pagherà anche un prezzo personale inevitabile ai drammi che deve raccontare. Prefazione di Janine Di Giovanni."" -
Amatrice. Storie di rapporti umani in un tempo di sisma
La vita ti mette alla prova. Gli eventi tragici segnano le persone, lacerano la società civile, distruggono il tessuto sociale. Lo scoramento per il familiare o l'amico scomparso prevale in ognuno di noi. Abbiamo bisogno di una scappatoia, e ciò è possibile tramite la conoscenza e una ricerca spassionata di rapporti con altre persone. È il tessuto sociale che viene colpito maggiormente, e lo si può recuperare solo in tale maniera. Dopo una catastrofe comprendi, con una chiarezza che fa male, che tutto, ogni piccola cosa, ha un valore inestimabile. Capisci che ognuno di noi è il valore che fa differenza, perché la comunità vive, e l'essere sopravvissuti alla tragedia del 24 agosto 2016 ti dà la certezza che vivere è un dono straordinario. Questo libro è stato scritto alla fine di marzo 2017, in cinque giorni. Prefazione di Enrico Nicolò. -
Isaiah Berlin. La vita e il pensiero
Frutto di un decennio di ricerche, il libro ricostruisce integralmente l'itinerario biografico e intellettuale del filosofo e storico delle idee Isaiah Berlin (1909-1997) e svela, grazie anche a fonti inedite, l'importanza che vi ebbero gli eventi e i confronti con alcune tra le maggiori personalità del Novecento: da Weizmann a Ben-Gurion, da Churchill a Thatcher, da T.S. Eliot a Wittgenstein. Emergono così l'attenzione verso la dimensione dell'appartenenza e l'impegno sionista, la critica ai nazionalismi aggressivi e l'interesse per il pluralismo culturale, che rendono ancora attuale la proposta filosofica berliniana. La rilettura finale delle riflessioni di Berlin sul liberalismo e sul pluralismo fa dell'opera una rigorosa, ma accessibile, introduzione al suo pensiero. -
Il segreto del potere. Alla ricerca di un'ontologia del «politico»
Il realismo politico ha sempre coltivato l'ambizione di penetrare il segreto più oscuro del potere. La realtà cui allude spesso polemicamente il realismo politico è infatti la cruda realtà del potere e del conflitto: una realtà che soggiace a implacabili «regolarità» e che scaturisce dai caratteri immutabili della «natura umana». Questo volume cerca però di mostrare come ogni progetto che si ispira al realismo politico si trovi lacerato da un paradosso strutturale. Da un lato, il realismo ambisce infatti a far discendere la propria comprensione delle «regolarità» della politica da una conoscenza 'realistica' della «natura umana», intesa come paradigma invariante. Dall'altro, è invece consapevole della pervasività del «politico»: si trova perciò a sospettare che tutti i concetti politici siano concetti polemici e che le logiche del potere plasmino anche il modo di concepire la «natura umana». Ma il mancato riconoscimento della tensione fra natura e cultura rischia di occultare ciò che davvero contrassegna il «politico». E solo assumendo come punto di partenza il paradosso in cui si trova costretto il realismo, diventa invece possibile tornare a interrogarsi sull'ontologia del «politico» e sui i più remoti «segreti del potere». -
D'Annunzio e il piacere della moda. Ediz. illustrata
«Tutte le donne di d'Annunzio - amate o meno - dovevano indossare le mise scelte da lui, dovevano essere raffinate come le dame che ritraeva nelle cronache mondane romane. Le donne, però, erano liberate dal tormento dei busti, delle stecche di balena, delle stringhe, degli stivaletti severi. Esibivano finalmente le gambe, indossando abiti corti e ondeggianti, mentre sulla spiaggia comparivano i primi costumi a mezza coscia. Il corpo femminile è esibito senza trucchi e imbottiture, ma non per ciò meno malizioso o sensuale. Per le sue ""belle di notte"""" Gabriel nuntius sceglieva tessuti raffinati e leggerissimi, le rifiniture erano sempre più ricercate e il trucco - sceglieva anche quello - doveva accentuare il languore dello sguardo. Alcune di queste vesti sono ora esposte nel Museo d'Annunzio segreto al Vittoriale, altre sono ancora conservate nella Stanza delle Ospiti, l'ambiente che il Poeta creò per accogliere le poche donne cui era consentito fermarsi a dormire nella Prioria. In questo libro, Lorenzo Capellini, ha saputo liberarle: sia quelle donne, sia le loro vesti. Se spostare abiti e vestaglie dagli armadi e dalle vetrine è stato facile, difficile era dare loro vita. Non bastava farle indossare a una donna, o ragazza, bella. Lorenzo è riuscito - con la semplicità della sua arte e della sua tecnica, con la sensibilità del suo solo occhio e dei suoi sentimenti - a evitare il rischio della forzatura o, peggio, del ridicolo. Poteva riuscirci solo un grande fotografo, un uomo che ama e conosce le donne, un appassionato di d'Annunzio e del Vittoriale.» (dal testo di Giordano Bruno Guerri)"" -
Sofferenza e condizione umana. Per una sociologia del negativo nella società globalizzata
Viviamo in un tempo di grande sofferenza: non le sofferenze atroci prodotte dalle grandi tragedie del '900, ma un malessere sociale diffuso che si esprime sotto forma di sofferenza talora esplicita e mediatizzata, talora impalpabile, silenziosa e occultata dai mass media. È possibile un discorso scientifico sulla sofferenza a partire dalla consapevolezza della comune «condizione umana» che la globalizzazione induce? Elaborando una tipologia fenomenologica della sofferenza analizzata sulla base di un modello connessionista, il volume esplora quindi il contributo che tre studiosi classici (Karl Marx, Emile Durkheim e Max Weber) e tre contemporanei (Hans Jonas, Irving K. Zola e Margaret Archer) possono offrire attraverso i concetti di alienazione, anomia, razionalizzazione, limite, vulnerabilità e riflessività fratturata per una comprensione delle cause profonde della sofferenza umana. Ad emergere, è così quella «dimensione del negativo» che, spesso interpretata dalle diverse mitologie, filosofie e teodicee religiose come prova dell'esistenza del «male», rappresenta in realtà una componente intrinseca della condizione umana che una «sociologia del negativo» critica e riflessiva può consentire di analizzare sulla base di nuove piste di ricerca ormai ineludibili nella società globalizzata. -
Salvatore Talamo e la rinascita moderna della dottrina sociale della Chiesa
L'autore approfondisce l'apporto di Salvatore Talamo (1844-1932) alla messa a punto speculativa della dottrina sociale della Chiesa. L'opera intellettuale, filosofica e storico-sociale di Talamo, chiamato a Roma da Leone XIII, contribuisce a delineare il pensiero e la filosofia sociale cristiana così come si andava configurando nel secondo Ottocento con il sostegno del Magistero ecclesiastico. Talamo fonda e co-dirige, con il più studiato Giuseppe Toniolo, la ""Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie"""" , il cui """"programma"""" può essere considerato il manifesto di quelle che sarebbero state le frontiere delle moderne scienze sociali e, in particolare, di una certa """"sociologia cristiana""""."" -
Alla ricerca di una «scienza politica nuova». Liberalismo e democrazia nel pensiero di Alexis De Tocqueville
Il volume ricostruisce i tratti fondamentali del pensiero di Alexis de Tocqueville, la cui vita politica e intellettuale ruota intorno all’intuizione che la storia della modernità coincide con il movimento della società verso l’eguaglianza delle condizioni, cioè con la transizione dalla civiltà aristocratica alla civiltà democratica, ancora incerta e in divenire, fondata sullo “stato sociale democratico”. In questa ricostruzione assume un rilievo centrale il rapporto tra liberalismo e democrazia. Per Tocqueville, se l’eguaglianza è un fatto, la libertà è il valore assoluto, e il compito dei liberali è quello di dare all’ineluttabile processo di democratizzazione quelle forme istituzionali che garantiscano a tutti la libertà. -
La religione dominante. Voltaire e le implicazioni politiche della teocrazia ebraica
"La religione dominante"""" offre un'innovativa ricognizione del pensiero di Voltaire riguardo a tolleranza, persecuzione e ingerenza religiosa nella politica. L'indagine, rigorosamente fondata sulle più recenti edizioni critiche, parte dall'interpretazione voltairiana del passaggio degli antichi ebrei dalla teocrazia alla monarchia e ripercorre la posizione del philosophe riguardo alle varie stipule del patto fra uomo e Dio nella Bibbia e nella storia, concludendosi sulla ricostruzione della società utopistica che Voltaire vagheggiava per tradurre il deismo in legge civile per i popoli. Scandagliando la sua produzione, con particolare attenzione a opere secondarie o neglette, questo volume mira a chiarire gli aspetti più intricati della teoria di Voltaire sui rapporti fra religione e politica." -
La selva. Un tentativo di serenità nel mezzo della tempesta
"'La selva' è un testo contro il proprio tempo che smaschera l'idea più cretina di tutte diffusa dagli intellettuali e dai giornali, dalla scuola e dai politici: che ci sia un rifugio per ripararsi dalla tempesta. Il rifugio che si invoca è inesistente, fino a quando lo cerchiamo in un luogo 'che non sia la nostra anima'.""""" -
Un giorno di questi
un caleidoscopio di personaggi improbabili, sopra le righe, eccessivi e umanissimirn«Uno dei libri più sbilenchi, imprevedibili e geniali scritti su Napoli negli ultimi tempi.» - Francesco Durante, Il Mattinorn«Un libro divertente e spiritoso. Un meraviglioso esempio di come si dovrebbe fare il giornalista.» - Enrico Vanzinarn«È una penna caustica, irriverente e acuminata quella di Marco Ciriello, giornalista e scrittore napoletano che della propria città ha una visione lucida e sopratutto assai lontana dalla retorica.» - Mirella Armiero, Il Corriere del Mezzogiornorn""Un giorno di questi"""" è un'immersione nella Napoli del decennio Ottanta - quella violentissima ed euforica che va da Cutolo a Troisi - con una breve parentesi romana tra l'onirico e il ministeriale, tra Fellini e il borghese piccolo piccolo. Attraverso lo sguardo di un giornalista di cronaca nera si assiste all'inesorabile mutazione della città: dal fumo di contrabbando che dalle strade arriva nelle redazioni; al rapporto umano, ancora possibile, con gli ultimi guappi; fino all'arrivo della Nuova Camorra, la stessa che uccide Giancarlo Siani, raccontato qui secondo un'altra verità, quella prima affiorata e poi sommersa. Intanto, chi registra, vede scorrere avvenimenti e persone, morti, agguati e partite. Un romanzo per giorni, ogni frammento uno di questi, passati incontrando i fratelli Giuliano, Maradona, il principe di Sansevero, Nicola Pugliese, Franco Califano, Nunzio Gallo, Joe Marrazzo, Enzo Biagi. Poi il distacco e l'approdo nella capitale, a un nuovo giornale, con altre scene e altri incontri (qui si vedono De Michelis, Zeffirelli, la Pivano, la spiaggia di Ostia senza Pasolini, addirittura Marco Polo e Pablo Escobar). Infine il ritorno a Napoli, da straniero, del protagonista. Un racconto lieve, dolente, ironico, nostalgico e vitale."" -
Formiche (2017). Con Libro in brossura. Vol. 131: Privacy (e sicurezza). L'Europa detta legge (Dicembre).
"Formiche"""" è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 e animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes e una fondazione onlus. Libro in omaggio: """"Coraggio per la realizzazione: impulsi per un'Unione europea forte e in grado di costruire il proprio futuro"""" di Hans-Gert Pöttering, con l'introduzione di Paolo Messa." -
Casapercasa
Scorrendo l'indice di ""Casapercasa"""" si entra in un microcosmo dove ogni cosa - luoghi, legami, discorsi - è in bilico, fuori posto o fuori fuoco, come dopo un'esplosione. Nello spazio allargato della città ideale - una Ferrara che con la sua pianura circostante sembra contenere tutta l'Italia, tutta l'Europa - si accumulano i segni di una crisi radicale. """"Casapercasa"""" è il tentativo di metterli in sequenza, di ricostruire un ordine narrativo, un filo, per interpretarli e farci i conti. Abruzzese costruisce così un reportage involontario, ironico e disarmante, di una ricerca di senso condotta con tenacia e leggerezza. Tra le pagine di taccuino del protagonista, un insegnante in anno sabbatico dopo un matrimonio fallito, ci imbattiamo in personaggi sradicati o sorprendenti, come Gisella e suo padre Athos, Tenora ma soprattutto Giorgio """"Aggiustatutto"""", il compagno di viaggio e amico ucraino con cui il protagonista cartografa città e pianura e impara a leggere la crisi. E, forse, a uscirne."" -
Enzo Pettè, una cucina dell'anima. Storia, pensiero e ricette di un grande chef per rielaborare al meglio la tradizione
Natali a Essen, in Germania, italiano dentro e fuori, già premiato con una stella Michelin, in questa conversazione con il giornalista Roberto Messina, lo chef Enzo Pettè si appassiona a raccontare le sue ricette di più facile esecuzione e quelle più complesse. Piatti comunque memorabili, di una cucina al tempo timbrica, tonale, di testa e di gola (come ebbe a teorizzare Gualtiero Marchesi) e che seguono la raccomandazione di Nicolas de Bonnefons, maestro di sala di Luigi XIV: ovvero, che «la zuppa di cavolo, deve sapere di cavolo, il porro di porro, la rapa di rapa». Questa la sua regola fondamentale, da innovatore ancorato alla tradizione: «rispettare l’integrità della materia prima, conservarne le peculiarità. Ma briglia sciolta a fantasia e creatività, alla ricerca di nuove combinazioni. Bisogna svelare e custodire segreti, come un alchimista». Il “Pettè style” porta a tavola pietanze sorprendentemente nuove e sperimentali, ma nello stesso tempo antiche e familiari: «nella mia cucina c’è tanto Mediterraneo: più che luogo fisico, uno stato d’animo che ho dentro, legato alla Calabria, regione delle origini. Non so descrivere esattamente a parole. Preferisco farlo con la migliore composizione dei sapori». Tra i primi a calcare il proscenio televisivo, molto tempo prima dell’invasione enogastronomica dell’etere (suoi i primi pomeriggi di “cooking class” col maitre Andrea Tempestini, da Montecatini Terme) vi ha deliberatamente rinunciato: «la tivù mi stanca. Per sviluppare energia e creatività, occorre stare contenuti nel proprio “habitat naturale”. Io cucino meglio in cucina, che in uno studio televisivo con tempi innaturali e occhi puntati addosso». Un riassuntivo consiglio di Pettè per gli aspiranti chef: «cucinare sempre con il cuore contento. Con l’anima in cucina. E per una cucina dell’anima. Non occorre una radiografia per riconoscere chi è bravo. Basta vedere come fa un semplice piatto di spaghetti». -
Visioni dello stretto. Ediz. a colori
"Attraversare lo Stretto d'Inverno, quando scompaiono le due sponde e il tuo sguardo è tutto dentro una nuvola, è come precipitare negli anfratti tenebrosi della tua anima, quelli dove finisci di notte quando entri nelle tue angosce più segrete. Attraversare lo Stretto in Primavera, quando piove e tira vento, e poi appare all'improvviso un sole imperatore, è davvero stupendo. Quando tra lampi e trona arriva un arco di luce multicolore, che unisce la Madonna della montagna di Polsi con la Madonna nera di Tindari, allora capisci che cosa può essere l'Illuminazione, l'evento che ti folgora, che ti cambia la vita. Attraversare lo Stretto d'Estate, nelle piatte giornate di foschia, è come attraversare un deserto di luce, dove ogni linea scompare all'orizzonte e ti senti parte di un mondo d'acqua e vapori argentei. Attraversare lo Stretto in Autunno fa venire i brividi, è un'emozione che ti dà una carica vitale. Questo è il momento dei colori forti, dei contrasti più duri tra il bianco e il nero, tra il sole e le tenebre."""" (Tonino Perna)" -
L'officina de I viceré. La genesi del romanzo attraverso l'epistolario di Federico De Roberto
Il volume propone una ricostruzione della genesi de ""I viceré"""" (1894), capolavoro di Federico De Roberto, attraverso una corposa selezione di missive, edite e inedite, tratte dall’epistolario dello scrittore. Il romanzo derobertiano ebbe una gestazione accidentata, segnata da ripensamenti e massicce riscritture, di cui resta traccia sia nelle lettere che De Roberto inviò ai suoi corrispondenti sia in quelle ricevute. Tra i nomi ricorrenti di questo corpus si possono ricordare quelli dell’editore Carlo Chiesa, della Libreria Editrice Galli, che pubblicò l’opera, dell’amico fraterno e confidente Ferdinando Di Giorgi, dei maestri Luigi Capuana e Giovanni Verga. L’Introduzione offre, inoltre, una dettagliata ricostruzione della febbrile e instancabile attività derobertiana di quegli anni, delle sue amicizie e relazioni intellettuali."" -
L'autonomia possibile. Percezioni dell'autorità tra i giovani di Palermo
Il tema dell’autonomia dei giovani non è tra quelli che ricorre maggiormente nell’ampia letteratura sociologica dedicata alla lenta transizione dei giovani all’età adulta. La scelta della sua analisi muove dalla convinzione che la ridefinizione sociologico-politica della moratoria giovanile possa far emergere, per un verso, alcuni tratti che accomunano i ritratti dei giovani nelle contemporanee società occidentali, per l’altro, il condizionamento che specifiche azioni pubbliche possono esercitare nella costruzione della loro autonomia. Valorizzando un approccio relazionale-generazionale la ricerca identifica le funzioni che le relazioni d’autorità esercitano nei processi di autonomizzazione individuali e ancora, in una città come Palermo, le relazioni d’autorità a specifici contesti interistituzionali, e a definite azioni pubbliche.