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L' artigiano della natura. Storia di un venditore diventato capitano d'impresa
«Ho sempre fatto il venditore ma dopo tanti anni di frequentazioni di imprenditori mi è venuta voglia di diventare anch'io un capitano d'impresa. Il mondo ha appena girato il calendario: siamo nel 2000! Incontro un consulente con cui avevo lavorato, mi parla di un'azienda che fa detergenza ecologica e cosmesi naturale, pioniera in Italia del direct marketing, le vendite porta a porta. ""Aristide, guarda che forse la stanno vendendo. Non ti volevi mettere in proprio?"""". Chiedo subito un appuntamento. Il proprietario, Vittorio Adaglio, mi dà udienza: """"Lavoro per un'azienda del settore abbigliamento, ma mi è giunta voce che stareste per vendere la vostra attività. Possiamo parlarne?"""". Adaglio anche se ha già diverse proposte mi prende sul serio. Adesso devo rivolgermi alle banche per ottenere una fidejussione. Faccio un sondaggio con una prima banca, ma niente: pretendono troppe garanzie. Come fare? Mi sovviene il volto di un amico, lo chiamo, lavora alla Banca d'Alba! E ne è addirittura il direttore generale. """"Se ne può parlare, mi dice, dammi 48 ore di tempo"""". Il mattino dopo è già lui a chiamarmi: """"Aristide, vai avanti, qui ti diamo piena fiducia""""»."" -
Il prezzo della carne
Con un incedere carico di tensione e fosche coloriture da tragedia greca, il racconto affonda nel cuore dell’Aspromonte al cospetto di un’umanità in bilico tra mondo arcaico e modernità.rnrnCalabria inizio anni ‘90, una banda scalcinata di giovani delinquenti decide di mettersi in proprio con estorsioni e minacce sfidando, di fatto, il potere delle ’ndrine: “azioni che non stanno nel credo, senza dare conto, senza badare alla convenienza di ciascuno e di tutti”. I primi a farne le spese sono un onesto professionista, un possidente dal dubbio passato e un piccolo imprenditore la cui azienda è il frutto delle sue trascorse fatiche da emigrante. Accade però che in terra di ’ndrangheta, chi subisce un torto, non si rivolga ai carabinieri – buoni solo a fare le multe –, ma agli “uomini di rispetto”, nella convinzione che solo questi possano garantire sicurezza, vendicare ingiustizie e lavare le offese. Esplode qui il dramma, segnato dal ritorno sulla scena di un vecchio capobastone e dalla ferocia inesorabile di chi non doveva essere disturbato. Con un incedere carico di tensione e fosche coloriture da tragedia greca, il racconto affonda nel cuore dell’Aspromonte al cospetto di un’umanità in bilico tra mondo arcaico e modernità, dove l’ordine naturale delle cose è governato da regole ancestrali e dove ogni vita ha un prezzo: sempre più alto per sopravvivere e sempre più basso per morire. -
I diritti del bosco. Divagazioni e soliloqui di un forestale
A seguito del cambiamento del paesaggio intellettuale che ha portato a riconoscere al bosco valori e significati profondamente diversi rispetto al passato, vengono esaminati temi come l'evoluzione del pensiero forestale, la ricerca forestale tra tecnologia e scienza, il passato e il presente della cultura del bosco, le connessioni tra ecologia ed economia, la dimensione etica nel rapporto con il bosco. Quest'ultima riflessione porta a individuare i ""diritti del bosco"""" ponendo all'attenzione un problema di natura etica e giuridica, collegato alle teorie del diritto naturale e del diritto positivo. Sulla base di questa proposizione innovativa, le prospettive per il settore forestale devono coniugare sviluppo economico, rispetto dell'ambiente e una politica che tenga conto della complessità del sistema bosco."" -
Politica e città in trasformazione. Il caso di Bari
Questo lavoro prende in considerazione le principali salienze della vita politica ed economica della città di Bari, osservando in particolare il sistema politico e quello economico, oltre alle interazioni tra essi rispetto al governo del territorio e alle trasformazioni urbane. La ricostruzione si concentra sul periodo successivo all'introduzione della riforma istituzionale riguardante l'elezione diretta dei sindaci. L'analisi si basa soprattutto sulle rappresentazioni dei testimoni qualificati, appartenenti alle sfere della politica, dell'economia e della cultura, e in special modo su quelle degli attori politici ed economici in riferimento ai loro sistemi di afferenza e al governo del territorio urbano. Gli atteggiamenti e i significati emergenti dalle rappresentazioni sono elementi informativi dei sistemi sociali osservati e consentono di delineare il discorso narrativo sulla città nelle sue trasformazioni. I risultati più interessanti riguardano i caratteri del mutamento politico che ha interessato la città, tra continuità e cambiamento, nell'avvicendarsi delle diverse amministrazioni comunali e dei gruppi dirigenti, il protagonismo dei nuovi leader tra cooptazione e integrazione nell'élite locale, l'offerta di beni collettivi tra stabilizzazione e le tendenze di patronage nell'esercizio del potere. -
Il santuario Nostra Signora dello Scoglio e fratel Cosimo
"Qui, o viandante in cammino verso lidi lontani, puoi vedere Maria, la bella Signora che ti accoglie dall'alto di quello scoglio. La Regina del mare, che, come l'onda, infrangendosi sugli scogli, li supera e li sovrasta, ti fa vincere gli scoraggiamenti, le tante incertezze e scogli della vita. """"Come può uno scoglio arginare il mare"""", si domandava una sempre nota canzone di Lucio Battisti. Quando c'è Maria, ogni scoglio è un piccolo ostacolo che non potrà """"arginare il mare"""". Di fronte a Maria non ci sono scogli insuperabili. Per questo, """"anche se non voglio torno già a volare"""". """"E, tu, devoto della Madonna dello Scoglio, non fermarti al primo scoglio che incontri. Non arrenderti di fronte alla prima difficoltà. """"Alzati e cammina!"""" Porta a tutti la gioia del Risorto! Nostra Signora dello Scoglio ti porta a Gesù, che sulla croce sussurra al tuo cuore: Ti aiuterò, anche se non verranno meno le difficoltà e le prove. Non ti scoraggiare! Sarò con te, ti rialzerò e ti sosterrò sulle mie mani. Sii strumento dell'amore di Dio. E così darai senso alla tua vita. Maria indica il percorso da seguire: """"Fate quello che egli vi dirà"""". Fidiamoci. Facciamo sì che la Parola del Signore diventi misura del nostro essere ed agire. Viviamola come la grande novità che trasforma il nostro modo di vedere. Lasciamoci attrarre da Lei. Da qui ritorniamo carichi della gioia che la Vergine ha cantato prima di noi: """"L'anima mia magnifica il Signore... ha guardato l'umiltà della sua serva""""." -
Autostrada Novissima. Architetture in sequenza lungo l'A4 tra Bergamo e Milano
"Dal secondo dopoguerra ad oggi, in Europa e in America, l'osservazione a 'grande scala' delle infrastrutture di trasporto ha permesso alla cultura del progetto architettonico e urbano di conseguire notevoli risultati nella comprensione di quali siano state e quali potrebbero essere le dinamiche di trasformazione degli spazi densamente abitati. Allo stesso tempo sono pochi - e probabilmente per questa ragione assai celebri - i contributi che hanno scelto di osservare le infrastrutture di trasporto alla scala dell'architettura, con l'obiettivo di comprendere come abbiano preso forma non solo paesaggi """"generici"""" ma anche contesti """"specifici"""". Dedicato all'autostrada Milano - Bergamo, 90 anni dopo la sua inaugurazione, questo volume analizza una dozzina di opere di architettura, che a loro modo hanno contribuito a costruire la Strada Nuova lungo la quale si è rappresa la sezione più significativa della metropoli padana""""." -
Letture nittiane. Sette riflessioni in pubblico sulle principali opere di Francesco Saverio Nitti
Un filo logico collega questo libro dedicato a promuovere una facilitazione di accesso alla vasta e complessa opera teorica di Nitti al libro precedente, realizzato da Giovanni Vetritto, destinato a promuovere un'analoga facilitazione di accesso alla altrettanto complessa biografia del professore, del parlamentare, dell'uomo di governo, dello statista, dell'esule e del padre costituente che fu Nitti. Questo testo raccoglie infatti le conferenze che la Associazione Nitti, nel Centro culturale a Melfi in cui essa è radicata, ha promosso qualche tempo fa attorno a opere di Nitti che spaziano nell'arco di oltre trenta anni, dalla fine dell'800 a metà degli anni '30. Opere che meriterebbero oggi un piano organico di riedizione e che intanto ricevono uno strumento di approccio in questo caso utilmente semplificato da questa agile pubblicazione. -
L' archivio storico dell'Università degli Studi di Salerno. Inventario
L'Archivio Storico dell'Università degli Studi di Salerno rappresenta la memoria dell'attività politica, giuridica e amministrativa condotta dall'Istituto Superiore di Magistero a partire dalla sua nascita, il 9 marzo 1944, in un contesto assai fecondo sotto il profilo storico e intellettuale per la città di Salerno, divenuta capitale d'Italia nel febbraio precedente, fino alla trasformazione in Università degli Studi nel 1971 e, quindi, al trasferimento nella Valle dell'Irno. Lo studio delle carte consente anche di ripercorrere le complesse vicende che la nuova Istituzione dovette affrontare, pure in relazione alla concorrenza con Napoli, per consentire la frequenza a un ampio bacino di utenza proveniente sia dalla provincia di Salerno sia dai territori limitrofi. Sotto la guida di eminenti personalità come il suo fondatore Giovanni Cuomo, e poi Gaetano Quagliariello e Gabriele De Rosa, che ne fu anche il primo Rettore, l'Istituto di Magistero si ricollegava a pieno titolo all'antica tradizione della Scuola Medica Salernitana di cui l'attuale Ateneo custodisce e tramanda idealmente la preziosa eredità. -
Politiche, povertà familiari e legami sociali a Napoli
Il volume indaga la povertà delle famiglie con figli minori nella più grande metropoli del Mezzogiorno, Napoli, e in particolare nei quartieri di Barra e San Giovanni a Teduccio e nel Rione Sanità. L’indagine è costruita a partire dalla categoria del legame sociale, osservandone la dinamica in diversi ambiti (famiglia, scuola, lavoro, vicinato, quartiere, cittadinanza). Un’attenzione specifica è stata riservata ai processi di costruzione e decostruzione del legame sociale e all’analisi di alcune politiche locali e del loro peso nel contrasto alla povertà. Le opportunità, così come le minacce, per la coesione sociale sono inscritte in ciascuno degli ambiti osservati, nella combinazione variabile delle risorse di riconoscimento e protezione che in essi circolano e che, in maniera non scontata, definiscono percorsi e traiettorie della povertà. -
Interrelazioni tra l'arte italiana e gli Stati Uniti (1963-1971). Problemi estetici e critici
Il passaggio tra secondo dopoguerra e ultimo Novecento, in cui molteplici furono le interrelazioni tra l’arte italiana e la situazione statunitense, ci consegna una tradizione nuova in merito a questioni estetiche cruciali – lo statuto dell’opera d’arte, dello spettatore, dell’artista, ad esempio – e un canone recente. Dopo alcuni prodromi nell’esilio americano di Venturi, si determinano, tra il declino informale e l’affermazione delle vicende poveriste, dall’ultimo anno kennedyano al ritorno di Sonnabend a New York (1963-1971), un’area di scambio compiutamente comune e un momento nevralgico di svolta e future canonizzazioni. In queste acque non territoriali fanno rotta per e dall’America dapprima Lionello Venturi e poi, nel periodo considerato, Leo Castelli, Ileana Shapira, Bruno Alfieri, Alan Solomon, Milton Gendel, Michelangelo Pistoletto, Lucio Fontana, tra molti altri. In un’ottica di internazionalismo effettivamente vasto, ma effettivamente solo occidentale – lontane ancora le salutari prospettive postcolonialiste – tra sottese diaspore e guerre più o meno fredde, queste figure fanno da ponte tra le due sponde dell’Oceano, sottoponendo a revisione sistema e concezione dell’arte. Una vicenda che si dipana fra continenti e città, tra Roma, Venezia, Milano, Torino, New York e Minneapolis, fra le altre, ma anche tra le pagine delle riviste – da «ARTnews» ad «Artforum» da «Metro» a «Domus» ad «Art International» – strumento imprescindibile di questo confronto. L’indagine si sofferma sui meccanismi di scambio critico e ricezione, analizzandone i principali temi estetici. Dal discrimine stretto di quegli anni – e dai nodali rapporti tra Italia e Stati Uniti in particolare – deriva infatti un mutamento epocale, connesso a nuovi problemi estetici. Sebbene questa contemporaneità vicina, interessata da fenomeni mediatici e dall’accelerazione anche culturale, resista ai tentativi di narrazione storiografica distesa, una possibile storia si svolge con approfondimenti e focalizzazioni sulle carriere americane di Pistoletto e Fontana, portandoci in medias res nel delicato momento di nascita dell’arte nuova giunta fino a noi. -
Dagli esecutori alla polizia giudiziaria: un lungo percorso
Quando si parla di polizia con riferimento ai secoli dell’età moderna il termine che salta subito alla mente è quello di “sbirro”, o “birro” che dir si voglia. Era in effetti questo il termine connotativo di chi più da vicino rappresentava allora quella che oggi chiameremmo polizia giudiziaria. Nello stesso tempo il medesimo termine è rimasto nell’uso odierno, con valenza denigratoria verso gli uomini della polizia. Il presente volume intende appunto affrontare nei suoi diversi aspetti il tema della polizia giudiziaria, dalla prima età moderna all’oggi, analizzandone professionalità, caratteri e funzioni. Il tutto in un percorso secolare volto a mettere in luce le cesure, che dagli esecutori d’antico regime hanno portato, tra Sette e Ottocento, alla polizia giudiziaria che oggi conosciamo. Ma nello stesso tempo volto a riconoscere quegli elementi professionali e operativi che tengono uniti, da una sorta di filo rosso, due espressioni del “fare polizia” pur tra loro così distanti. -
Diario intimo
Il Diario inedito non è la narrazione autobiografica di Domenico Antonio Cardone, scritta per essere indirizzata a probabili lettori: è soprattutto un dialogo con se stesso, un mettere per iscritto quelli che sono i pensieri, talora occasionali, e le meditazioni che scaturiscono da eventi sociali, politici, culturali, che hanno stimolato il suo interesse, le annotazioni fatte in relazione a letture di opere di autori eccelsi e a dialoghi con uomini di cultura del suo tempo, con i quali aveva rapporti soprattutto epistolari. La visione etico-religiosa della vita e dell'uomo, di una religiosità non dottrinaria, è quella che l'autore propone e che ha perseguito anche nella sua vita quotidiana. Il Diario è, quindi, in particolare, la testimonianza di una vita improntata ""religiosamente"""" all'imperativo etico, ispirato dalla figura e dalla vita di Gesù in quanto uomo che, con il suo sacrificio estremo, ha trasmesso l'esempio di quella guida morale che il filosofo augura accompagni il cammino dell'umanità. Leggere il Diario nella rigorosa eppur appassionata argomentazione logica è nutrimento e gioia per l'intelletto. Prefazione di Franco Trifuoggi."" -
Dal villaggio globale alla polis globale
Il web è un villaggio globale. Ma esso, in quanto villaggio e non polis, è una realtà tribale, claustrofobica e a-democratica, tanto quanto le primitive realtà di convivenza umana, caratterizzate da totem inviolabili e dal costante ricorso a capri espiatori. Questo libro analizza la nuova antropologia del virtuale, e riflette sulle dinamiche relazionali e umane che si svolgono online. L’autrice identifica ipotesi educative, paradigmi letterari e gesti filosofici che, gettati nella rete, ridimensionerebbero situazioni di nuova violenza come il cyber-bullismo: nella contemporaneità globale è urgente arginare i nuovi totalitarismi virtuali e lo sguardo altrui sempre posato su di sé attraverso il recupero dell’interiorità, affinché i cittadini di una futura polis globale sappiano, orgogliosamente e responsabilmente, che stare su Facebook non è e non potrà mai essere l’unico modo di stare al mondo. -
Valore lavoro. Strategie e vissute di donne nel mercato del lavoro
Cosa significa per le giovani donne del nostro Paese confrontarsi con il mondo del lavoro? A quali compromessi sono chiamate? E le donne delle altre generazioni come vivono la stessa esperienza? ""Valore lavoro"""" mette a tema lo svantaggio femminile nel mondo del lavoro, analizzando le opinioni e gli atteggiamenti delle donne che testardamente continuano ad abitarlo o a bussare alle sue porte. Ne emerge un quadro di grave penalizzazione per le giovani, che non si esaurisce nel tempo, ma accompagna le donne lungo tutta la vita lavorativa, seppure in forme diverse. Emergono, però, anche le istanze di emancipazione e realizzazione femminile, che vedono nel lavoro retribuito un ambito privilegiato e irrinunciabile per esprimersi."" -
Cyclocosmia
Nel 1975 la rivista Studio International pubblicò per la prima volta l'intervento che Marcel Duchamp aveva pronunciato oltre dieci anni prima, durante un convegno presso il Philadelphia Museum College of Art (marzo 1961). Intitolato Where do we go from here?, l'intervento proponeva una disamina del futuro a partire dal passato, dalla Modernità, nella quale l'artista aveva stravolto ""le sue sorti"""" in termini di libertà espressiva, linguistica, dal mercato, dal favore del pubblico."" -
20 borghi da non perdere in Calabria
C'è una Calabria nascosta, inesplorata e poco conosciuta, quella dei piccoli borghi che racchiudono tesori artistici, maestranze architettoniche, tradizioni e culture che sono testimonianze della storia millenaria della regione. Il libro di Gianfrancesco Solferino vuole raccontare questa Calabria, ricca di bellezza e di fascino, una Calabria che cattura e ammalia il visitatore, e lo fa attraverso 20 itinerari, alla scoperta di altrettanti borghi: Aieta, Altomonte, Aiello, Tropea, Soriano, Scilla, Bova, Gerace, Stilo, Serra San Bruno, Badolato, Squillace, Tiriolo, Cropani, Taverna, Santa Severina, Caccuri, Civita, Morano Calabro, Oriolo. -
Chicchi di viaggio
Una vita di condivisione e dedizione a un sogno, a una passione, a un desiderio: portare nel mondo ciò che si ha e prendere dal mondo tutto ciò che manca. Il lettore compie, attraverso le pagine, un viaggio tra immagini e parole sincere che vibrano di quotidiano e di pensiero vivo dentro aneddoti e sensazioni condivise. L’autore trasferisce il suo vissuto cedendo – nell’era dei social che tanto utilizza – al fascino di quella forma culturale originaria ed eterna che è il libro, la parola scritta su carta stampata. -
Politica e politici in Calabria. Dall'Unità d'Italia al XXI secolo
La storia politica italiana del nuovo secolo presenta grandi novità, che in Calabria hanno assunto dimensioni clamorose nelle elezioni politiche del 2013 e del 2018, nelle quali sembrerebbero rovesciarsi alcune costanti della storia politico-elettorale regionale. Questo lavoro si propone di non far discendere meccanicamente il nuovo scenario politico dal drammatico quadro economico e sociale innescato dalla crisi esplosa nel 2008; e cerca di collocare, invece, il ciclo politico più recente in una prospettiva diacronica di lungo periodo, che sia in grado di cogliere le fratture e le vistose novità, ma anche gli elementi di continuità e le radici profonde del tempo presente, raccontando e interpretando le vicende politiche che si sono dipanate lungo oltre 150 di storia. -
Il pennino di Lord Green
"Il Pennino di Lord Green"""" ci riporta magicamente indietro nel tempo. In un'epoca, quella che tra fine Ottocento e inizio Novecento, cambierà profondamente i connotati ideali e di gusto, e in cui sarà l'immaginazione a riscrivere il reale. Dentro un viaggio avvincente, Lord Green, eccentrico, romantico e ironico scrittore, diventa simbolo di una storia d'amore in cui le parole profumano, le emozioni risuonano, le grandi domande, le fragilità e i conflitti si intrecciano con i desideri e le speranze. L'occhio di Davide Cosco regista, prima ancora che autore, va a scavare dentro ciò che si vede: i volti, gli ambienti, i colori, gli oggetti. Tutto viene illuminato e descritto minuziosamente, così l'interiorità che fuoriesce per immagini, non rinunciando ad aprire i cassetti di vecchi bauli, entrare nelle camere di antichi palazzi, a ripercorrere pensieri segreti che arrivano fino ai nostri giorni. Introduzione di Vittorio Sgarbi." -
Utopia. Testo latino a fronte. Vol. 2
"Le molteplici quanto discordanti interpretazioni dell'utopia moreana lasciano chiaramente intendere la ricchezza e la poliedricità del testo, di cui senso e prospettiva possono essere meglio disvelati, analizzando un aspetto più trascurato e pure di fondamentale importanza per la comprensione dell'opera, quello dei presupposti necessari per il funzionamento del consorzio civile, un piano insieme pre-politico e pre-normativo, relativo ai fondamenti della norma ed alle motivazioni della sua accettazione da parte del corpo sociale. Questo aspetto, più di altri, costituisce davvero, come da più parti si è detto dell'opera di More, una sfida per la modernità."""" (dall'Introduzione)"