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Una guerra mediterranea. Grande guerra, imperi e nazioni nel Mediterraneo
Con la dissoluzione dell'Impero ottomano, la Grande Guerra nel Mediterraneo produsse uno ""spazio vuoto"""" destinato ad essere terreno di scontro di nuove visioni nazionaliste e di diverse prospettive egemoniche, che risultò ben presto essere la prova schiacciante dell'inefficienza delle strategie e dei principi guida decisi alla Conferenza di Pace inauguratasi a Versailles il 18 gennaio 1919. Nazioni sconfitte che vedono trionfare il loro nazionalismo e che si costituiscono in nazioni moderne, nazioni che non nascono, nazioni che non si sentono comunità e comunità che si sentono nazioni. E poi la fragilità della pace e la ripresa quasi immediata dei conflitti areali, il primo tentativo di revisionismo che trionfa, la nascita di nuovi spazi geopolitici. Ma anche """"il grande sogno mediterraneo"""" di un equilibrio mondiale profondamente riformato. Adottando tre diversi tempi storici - l'analisi dei fenomeni di lungo periodo, il racconto da diverse prospettive nazionali dell'esperienza di guerra e l'analisi dei suoi effetti nella prospettiva del Novecento - il presente volume si propone di indagare le trasformazioni che la Grande Guerra produsse nel Mediterraneo che, accanto a quelle che sconvolsero l'Europa, rappresentano con tutta evidenza la radice del nostro presente."" -
Eluana non deve morire. La politica e il caso Englaro
Possono i tribunali e le ideologie entrare nel misterioso confine tra la vita e la morte? Esistono vite non degne di essere vissute? Soprattutto, qual è il ruolo della politica di fronte alla grande sfida antropologica del terzo millennio? A porre all’Italia questi interrogativi è stato il dramma di Eluana Englaro, giovane donna in stato vegetativo, morta per fame e per sete a seguito di una sentenza. Dieci anni dopo, questo libro ricostruisce con rivelazioni inedite, precisione storica e partecipazione emotiva le tappe salienti di una vicenda pianificata nei minimi dettagli dai sostenitori dell’eutanasia. E, con la viva voce di una dei protagonisti, racconta la battaglia politica di coloro che contro ogni ostacolo hanno provato a resistere, abbattendo, in nome della difesa della vita, gli steccati tra credenti e non credenti. -
La pubblica utilità: l'IRI e le società elettriche controllate dall'oligopolio
L'elettricità, il simbolo della modernizzazione. Oggi il sistema elettrico nazionale è in fase di liberalizzazione, ripercorrendo, quasi a ritroso, la storia dell'industria elettrica italiana. Infatti, prima della nazionalizzazione e delle creazione dell'ENEL nel 1962, il settore elettrocommerciale era amministrato da grandi aziende che, formando un oligopolio, riuscirono a dividersi il mercato, grazie al sostegno delle banche miste, del capitale straniero e al supporto dello Stato. Dunque, sia in epoca liberale, che fascista o repubblicana, l'industria elettrica privata rappresentava un elemento fondamentale del capitalismo italiano, con una storia fatta di intervento pubblico, banche, uomini e contraddizioni. -
Diego Tajani. Un cambiamento atteso un secolo e i nodi irrisolti dell'Italia
Prefazione di Isaia Sales. Introduzione di Nando RinaldirnÈ l’11 giugno del 1875, un parlamentare per la prima volta si alza a parlare di mafia. Il deputato è Diego Tajani. La domanda è d’obbligo: perché i problemi delle mafie, quello della laicità dello Stato, il problema della giustizia e quello del Mezzogiorno rimangono ancora nodi irrisolti dell’Italia di oggi, malgrado personaggi di grande rilievo come Diego Tajani, nato in Calabria a Cutro da una famiglia proveniente da Vietri sul Mare, li abbiano posti a base del loro impegno fin dai tempi dell’Unità d’Italia? Di chi le responsabilità? E ancora: come affrontare e sanare il fossato che si è aperto tra la comunità di Reggio Emilia e quella di Cutro a causa della presenza mafiosa di origine calabrese nella città emiliana? Ci sono in questo momento storico le volontà, le condizioni, gli strumenti risolutivi per affrontare queste tematiche? A queste e ad altre domande cerca di rispondere questo libro, con il contributo prezioso di Isaia Sales, tra i maggiori esperti in campo nazionale dei problemi delle mafie e del Mezzogiorno e di Nando Rinaldi, direttore di Istoreco di Reggio Emilia. -
Ridate la cicuta a Socrate. Sulla scuola
È una riflessione sulla scuola, che è anche uno sguardo sull'Italia. Un pamphlet a volte irriverente ma colorato di reverenza per quel che la scuola è o dovrebbe essere nell'assolvimento della sua missione principale: quella democratica. Il metodo del dubbio percorre le pagine, l'ironia insinua il sospetto sulla bontà del sistema istruzione che si sta implementando, la fiducia trionfa tra sfida e consapevolezza del doppio filo che lega la scuola pubblica alla Memoria storica e alla Costituzione della Repubblica italiana. Un libro ricco di esperienza, fitto di spunti polemici, che hanno l'intento di aprire al dialogo genuino, forte di suggerimenti costruttivi e proposte percorribili. -
Storia di Forza Italia 1994-2018
Il libro è attraversato da due filoni: da un lato una ricostruzione della storia di Forza Italia dalla sua fondazione fino ai giorni nostri e dall’altro i ricordi personali dell’autore che ne è stato vicecoordinatore nazionale e presidente del gruppo parlamentare alla Camera. Il tentativo è quello di sviluppare una riflessione libera da schemi precostituiti, al di là della demonizzazione mediatica e giudiziaria di cui è stato oggetto Silvio Berlusconi e anche di una acritica esaltazione. Nell’analisi degli errori del PD, di Forza Italia, dei centristi sono colte le premesse di ciò che si sarebbe verificato alle elezioni del 2018 con l’esplosione delle tendenze populiste e sovraniste. Questo libro può essere un contributo per gli storici che in futuro si occuperanno di questo periodo della vita politica italiana. -
Il nascondiglio di Cristo. La concezione del povero come sacramento nell'opera di Giacomo Cusmano
L'autrice presenta la concezione teologica del ""povero"""" avanzata nell'Ottocento dal beato siciliano Giacomo Cusmano (1834-1888), la cui opera complessiva, sul piano teorico e dell'azione pastorale, fu in grado di rendere già concrete ed esemplari alcune fondamentali istanze che sarebbero poi esplose nella stagione post-conciliare. Andando a svelare man mano i punti nodali della riflessione cusmaniana sulla carità di Dio (con le dovute premesse bibliche e patristiche) sarà possibile comprendere a fondo la sua peculiare dottrina sul valore supremo della carità verso i bisognosi, la cui dignità personale viene elevata al massimo livello, in virtù dell'esperienza di «Colui che amò di essere il povero per eccellenza». Prefazione di Andrea Toniolo."" -
La dimensione culturale della società
I saggi contenuti in questo libro indagano il ruolo della cultura nei processi sociali. Da una parte, sono state messe a tema le dinamiche di formazione e di sviluppo delle identità personali e sociali, e dall'altra sono stati analizzati aspetti peculiari della dialettica tra conflitto e integrazione nelle società pluralistiche contemporanee. Il volume si sviluppa attraverso una rilettura originale di autori considerati classici nella sociologia della cultura e attraverso la trattazione analitica di problematiche sociali che paiono essere oggi particolarmente rilevanti dal punto di vista culturale e politico. -
Scoprire i beni relazionali. Per generare una nuova socialità
Da alcuni anni le scienze sociali hanno “scoperto” un tipo di beni che non sono né cose materiali, né idee, né prestazioni, ma consistono di relazioni sociali, e per tale ragione sono chiamati “beni relazionali”. Riguardano tutte quelle relazioni che fanno fiorire le persone. Realizzano una “vita buona” e una “società buona”, e in particolare una democrazia matura. Si tratta di esplorare queste realtà, a cui sono interessate un po’ tutte le discipline che riguardano la vita sociale (in particolare sociologia, psicologia, economia, politologia, filosofia, pedagogia), per comprendere quale sia il loro apporto pratico. Il libro presenta una teoria generale dei beni relazionali. Segnala esempi concreti. Chiarisce chi e come li può creare. In breve, offre prospettive di azione per tutte le forme di organizzazione sociale che vogliano essere generative di beni, anziché di mali, personali e collettivi. -
Roma sotto il giogo nazista. Interviste immaginarie ai protagonisti (veri) di un'epopea
"Roma sotto il giogo nazista, così gli autori di questo libro definiscono i mesi terribili dell'occupazione tedesca della capitale d'Italia. L'idea di Enzo Bernardini ed Emanuele Stolfi è semplice e geniale: intervistare i protagonisti, a cominciare dal maresciallo Badoglio, dal feldmaresciallo Kesselring, dai generali Roatta, Ambrosio, Carboni, Castellano, Caviglia... Interviste tutt'altro che immaginarie: i testimoni raccontano con precisione gli avvenimenti. E gli autori sono bravissimi a farli parlare in modo autentico, calandosi nella mentalità e nel lessico del tempo... Tra i molti meriti del libro, c'è quello di far giustizia di alcuni luoghi comuni. Non è vero che a Roma non ci fu Resistenza, o che si limitò a nascondersi in convento. Molti romani combatterono l'invasore nazista e pagarono con la vita. Non è vero che la Resistenza sia una """"cosa di sinistra, da comunisti"""". Molti resistenti erano militari, monarchici, cattolici, liberali. Tra i protagonisti della Resistenza ci sono i carabinieri italiani, rimasti sino alla morte fedeli al giuramento fatto al re e allo Stato."""" (dalla Prefazione di Aldo Cazzullo)" -
Res publica (2018). Vol. 22: Storia e prospettive della dottrina sociale della chiesa.
Rivista quadrimestrale diretta da Giuseppe Ignesti e Rocco Pezzimenti che si occupa di studi storico-politici internazionali. -
Non lasciatevi rubare la speranza. L'orizzonte educativo di papa Francesco
Il volume si propone di cogliere ciò che papa Francesco semina, in terreni con un po' di erbacce, e in termini di possibili recuperi spirituali per orientare ad arricchire di senso la vita di tutti i giorni. Più che mai impegnato a coronare una vita dedicata alla testimonianza intorno al dovere cristiano di ricreare prossimità come antidoto ad una realtà economica, politica, sociale e culturale connotata spesso da corruzione, ingiustizia e indifferenza. Vede la vita con occhi a volte sofferenti e con qualche nostalgia per quell'«umanesimo integrale» e per quell'interrogativo che Maritain sollevava circa l'opportunità di agire alla luce del discernimento sull'interrogativo: «con l'uomo o contro l'uomo?». Papa Francesco è maestro nel recupero diretto e indiretto di non poca tradizione pedagogica di ispirazione cristiana e di quell'educare tutti e ciascuno proprio là dove il bisogno c'è e qualcuno chiama. E ogni giorno fa lezione a tanti ""alunni"""": un po' da seduto e il più delle volte arricchendo le sue parole con quel procedere un po' incerto ma fermo nel volere ascoltare preziose risonanze interiori. Prefazione di Claudio Giuliodori."" -
Dentro la notizia. «Io ti guardo così». Articoli diventati racconti
"Dentro la notizia. Io ti guardo così"""" è una raccolta di articoli-ritratti di persone nei quali si manifesta la migliore verve narrativa di Mauro Pianta, il giornalista torinese morto il 4 aprile 2018 in seguito a una gastroscopia. Mauro, grande cronista, anche di """"nera"""", è stato il prototipo di una generazione di giovani giornalisti che ha dovuto fare i conti con la propria passione e con le mutate condizioni del lavoro giornalistico, spesso precario e privo di certezze. Ha scritto ovunque gli si desse l'occasione, per grandi giornali come «La Stampa», «Il Sole 24 Ore», il «Corriere della Sera», per il sito della Stampa «Vatican Insider», «Il Giornale» e tanti altri minori. In tutti questi media la sua caratteristica era raccontare storie di uomini e donne speciali spesso nella loro normalità, anche nel fare cose curiose o originali. """"Dentro la notizia"""" offre una carrellata di questi personaggi, descritti con umanità ed empatia. Da Eleonora, disabile e circense, ad Angelo nonno-pilota, da Jasmine che ha il banco di frutta al mercato ma che fa anche la modella, all'ex manager che scrive favole, dal bisnonno che fa volontariato e che per questo rimane giovane, alla vita di chi si è """"spretato"""", fino alla difficile storia dei nuovi cristiani convertiti che provengono dall'Islam... e tante altre storie. La raccolta è curata da un gruppo di amici giornalisti di Mauro: Domenico Agasso jr, Marco Bardazzi, Sandro Bocchio, Giulia De Matteo, Adriano Moraglio, Luca Rolandi e Andrea Tornielli." -
La ribellione delle imprese. In piazza. Senza PIL e senza partiti
Dopo la ribellione delle Masse, con un rovesciamento di ruoli senza precedenti la Storia ci sta ponendo di fronte alla ribellione delle Imprese. Sessant'anni fa Ayn Rand ne ""La rivolta di Atlante"""" aveva previsto che - in un futuro imprecisato - sarebbe awenuta la sollevazione dei prime movers: la rivolta degli imprenditori contro il collettivismo. Sembrava pura fantasia. Ma è ciò che sta accadendo, 60 anni dopo, in Italia. Come è potuto succedere? L'imprenditore oggi è costretto a vivere la stagione del populismo in una condizione, inedita, di """"emarginazione sociale"""". Costretto a fare i conti con un PIL che non cresce più e con il trionfo dei partiti che difendono le ragioni della Rendita, rispetto a quelle della Produzione. Imprenditori piccolissimi, piccoli, medi e grandi non hanno più riferimenti, spettatori smarriti di una politica nazionale in cui non si riconoscono più. Poiché la loro voce non è più """"privilegiata"""" - uno vale uno, nell'era Rousseau - sono costretti a scendere in Piazza. E molto presto potrebbero farlo, ufficialmente e stabilmente, a fianco di sindacalisti e lavoratori. La rivolta della Produzione contro la Rendita."" -
La chiave del secolo. Interpretazioni del Novecento
La filosofia è per Hegel ""il proprio tempo appreso col pensiero"""". Riportare a concetto il Novecento è il compito che si sono proposti grandi pensatori ed è anche lo sfondo che spiega certe tendenze filosofiche e filosofico-politiche contemporanee (in particolare italiane). In questo libro l'autore si muove alla ricerca, in un'ottica metapolitica, della """"chiave"""" che ha mosso il secolo interrogando autori, pur diversissimi fra loro, come Ernst Nolte, Robin George Collingwood, Jacques Derrida, Friedrich von Hayek, Benedetto Croce, Guido De Ruggiero. E analizza correnti come il sessantottismo, il Nuovo realismo, l'Italian Theory. Nelle pagine è, da una parte, sempre presente la consapevolezza della """"crisi"""" che ha investito l'Europa almeno dalla fine della Prima guerra mondiale; dall'altra, la domanda sul possibile futuro della civiltà occidentale e del liberalismo che ne è stata la cifra essenziale e più originale."" -
I buoni amano la libertà. Cogliere la sfida dei populismi per tornare ad essere popolo
L'avanzare di movimenti anti establishment nasce in reazione alla cultura che ha governato il mondo dopo il 1989 e vede l'uomo atomizzato, sradicato, sciolto da legami definitivi, libero di fare affari in uno spazio senza confini. La crisi economica ha svegliato l'occidente dal sogno di un progresso infinito e garantito da un sistema autocostituitosi tagliando i ponti con tradizione religiosa, etica e una visione complessiva del mondo. A partire dal risultato delle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018, il libro prova a leggere l'affermarsi dei cosiddetti populismi nelle democrazie occidentali non tanto come problema, ma quale reazione scomposta a un ordine globale che - dopo il crollo del comunismo - ha appiattito le persone alla sola dimensione dell'homo oeconomicus, dentro uno spazio pubblico svuotato di significato. Sforzarsi di comprendere le ragioni che oggi spingono molti verso l'opzione populista può costituire l'occasione per riscoprire quella popolare, basata sulla libertà e sulla capacità relazionale della persona come condizione della sua realizzazione. E su un'offerta politica in cui le istituzioni cedono quote di potere reale ai cittadini, singoli e associati. -
Un' amicizia nuorese. Lettere inedite a Pietro Ganga (1898-1905)
Il significato più rilevante dell'epistolario intercorso fra Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura (Nuoro 1871 - Roma 1936) e Pietro Ganga (Nuoro 1875 - Cagliari 1945) è il carattere e il valore dell'amicizia fra i due giovani; amicizia che nasce e si mantiene viva nell'ambito di una frequentazione tra le famiglie, e si consolida sulla base di una fondamentale intesa letteraria, oltre che su esperienze condivise di vita nuorese, di una matrice antropologica comune e di un'intesa culturale fatta di letture condivise, di sogni e ambizioni letterarie, rinsaldata nel tempo da una stima reciproca. Negli anni il campo degli scambi letterari si amplia e si fa più ravvicinato il rapporto interpersonale. Il dialogo, pur intermittente, si sostiene sempre su un rapporto di grande confidenza e di affettuosa sollecitudine da parte dell'amica scrittrice. Colpiscono la sincerità e la disponibilità comunicativa intrisa di complicità nuoresi e questo dà allo stile delle lettere un andamento più diretto, fuori dalle formule convenzionali. Grazia apprezza l'intelligenza e la cultura dell'amico, che ha avuto la fortuna di seguire un corso regolare di studi fino alla laurea in Lettere all'Università di Napoli, mentre la sua formazione letteraria è autodidatta. Pietro, dal canto suo legge e apprezza le opere di Grazia e ne segue con ammirazione il successo. Ma soprattutto Pietro tiene alla sua amicizia; con lei si confida con un atteggiamento ora di abbandono fiducioso ora di scontroso ritegno. Il carteggio si riferisce agli anni 1889-1905 densi di avvenimenti decisivi nella storia della scrittrice. In particolare il 1899 è l'anno che segna una svolta nel suo destino di donna: Grazia incontra a Cagliari Palmiro Madesani, suo futuro marito; nel 1900 lo sposa e si trasferisce a Roma. Ma né la distanza geografica né il passare del tempo incrinerà il rapporto con Pietro con il quale condivide i valori di una vita semplice e severa. -
Geopolitica dell'esplorazione spaziale. La sfida di Icaro nel terzo millennio
Il volume, con prefazione dell’astronauta Luca Parmitano e postfazione dell’economista Carlo Pelanda, dimostra in maniera argomentata come l’esplorazione dello Spazio abbia percorso traiettorie disegnate dalle ambizioni scientifiche ma, soprattutto, da quelle politiche.rnDa settant'anni l'umanità ha cominciato a esplorare lo Spazio, dodici astronauti hanno calpestato il suolo lunare e una decina di sonde hanno percorso i miliardi di chilometri che ci separano da Saturno o da Plutone, fotografando mondi sconosciuti che ci appaiono come surreali immagini oniriche. Affermare che l'uomo abbia conquistato lo Spazio equivale a dire che il genere umano ha compreso il motivo della sua presenza nell'Universo. Semplicemente, non è vero. Le conquiste dell'esplorazione spaziale sono state invece la scoperta dell'immensa fragilità del nostro pianeta e della nostra stessa vita su di esso. Ma i satelliti e le stazioni spaziali hanno permesso anche un altro tipo di conquista, per la supremazia politica ed economica sulla Terra. La conquista, cioè, di un dominio geopolitico terrestre con strumenti extraterrestri. L'esplorazione dello Spazio ha percorso traiettorie disegnate dalle ambizioni scientifiche ma, soprattutto, da quelle politiche. Per mezzo secolo, il bipolarismo USA/URSS ha segnato la ""Corsa alla Luna"""", e il sogno millenario di calpestarne il suolo è stato la cortina ideale per mascherare il confronto militare che spingeva l'uomo lontano dalla sua casa terrestre. Poi, con il predominio degli Stati Uniti sulla Terra, l'ordine geopolitico sembrava aver trovato un suo equilibrio anche nel Cosmo. Oggi nuovi attori come la Cina si uniscono a Russia e Stati Uniti nella """"Corsa allo Spazio"""" per imporre il proprio ruolo geopolitico sulla Terra, mentre i paesi europei sembrano smarrire il loro peso politico globale. L'esplorazione spaziale del nuovo secolo sta per assumere forme che oggi sembrano fantascientifiche, ma che diventeranno reali. Le minacce informatiche del Cyberspazio, invisibili ai nostri occhi, si uniranno a quelle, visibili, del Cosmo dove stazioni spaziali con armi laser e missili ipersonici sovrasteranno i sogni ingenui, seppur genuini, di sbarcare su Marte e di colonizzare altri mondi."" -
Le tracce nel labirinto. Leggere e far leggere la poesia contemporanea
Quale ricchezza apporta alle nostre vite e alla nostra «comune umanità» l’educarci alla lettura della poesia? Quale spazio di verità apre il testo poetico in ciascuno di noi e quale bisogno di utopia sollecita e soddisfa? E come leggere un testo poetico, entrando nella sua logica formale di «gioco normato», senza perciò perderne l’anima? Queste e altre domande costituiscono il filo conduttore del nuovo libro di Giusi Verbaro – quasi un testamento, a tre anni dalla sua scomparsa – dedicato all’esperienza della lettura poetica. Le tracce nel labirinto è un racconto della poesia, insieme suggestivo e rigoroso, rivolto a chiunque voglia avvicinarsi ad essa, e in particolare a quanti – docenti, critici, operatori culturali – siano tramite tra la poesia e il corpo sociale, tra la poesia e le giovani generazioni. Il libro nasce dalla profonda esperienza della scrittura poetica e dalla lunga militanza culturale di Giusi Verbaro, dai suoi laboratori nelle scuole e dalla sua ampia attività di comunicazione della poesia, di cui si sottolinea qui con forza la valenza sociale e la funzione integratrice. Per «educare alla poesia», il discorso è condotto in tre direttrici: una dedicata alle modalità e al senso della lettura e della «seduzione» poetica, una attenta alla tecnica del testo e ai suoi istituti ritmico-prosodici, e un’ultima alla complessa e affascinante vicenda della poesia novecentesca, di cui si delinea un quadro sintetico ed efficace, anche grazie a un prezioso repertorio di testi che compongono quasi un’antologia essenziale della poesia contemporanea. Una felice fluidità espressiva, priva delle asperità dell’approccio scientifico ma insieme rigorosamente ancorata al corpo testuale, fa di questo libro un esempio di alta divulgazione del discorso poetico e un irrinunciabile viatico all’incontro di tutti e di ciascuno con la poesia. -
Potere dell'algoritmo e resistenza dei mercati in Italia. La sovranità perduta sui servizi
Questo libro, di carattere scientifico ma divulgativo, nasce dall'urgenza di rappresentare una realtà in parte nascosta indagata con rigore in tutti i settori regolati. L'indagine muove da una domanda: cosa accadrebbe se un'impresa specializzata nella gestione dei dati offrisse in Italia servizi bancari, assicurativi, nei mercati finanziari, nelle comunicazioni, energia, trasporti ecc.? Google, Facebook e Amazon già prestano servizi finanziari e hanno ottenuto, tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, licenze di moneta elettronica e bancarie rispettivamente in Lituania, Irlanda e Lussemburgo, con l'obiettivo di fornire servizi bancari in tutta l'Unione europea. Il settore dei trasporti è rivoluzionato dalle ""app"""". L'evoluzione in corso, dalla gestione dei dati alla blockchain, rischia di accelerare i processi. L'indagine mostra come la """"resilienza"""" dei settori dei servizi in Italia sia minima. La regolazione attuale favorisce un'evoluzione verso un consolidamento dei mercati a vantaggio di poche multinazionali. Tempo per agire, ne resta poco. Questo libro suggerisce un percorso.""