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Mia madre che amava le bambole e altre storie
Raccontare storie per riscattare la bellezza del nostro vivere quotidiano, per osservarlo con gli occhi dei grandi affabulatori, capaci di cogliere qualcosa di unico anche nelle storie più comuni: è quanto accade in questa raccolta di racconti ad opera di Alfredo Romano. Dal Salento alla provincia viterbese, tra l'euforia delle feste popolari e i sapori della cucina tradizionale, fra i ricordi di scuola, gli uliveti d'argento, le vigne e la raccolta del tabacco, un mosaico di storie che vengono fuori da un tempo sospeso, come le bambole dai comò delle nostre madri. In chiusura del volume una chicca: il racconto-reportage Un salentino sulle tracce di Cesare Pavese, frutto del viaggio che l'autore ha compiuto nel maggio del 1976 alla ricerca dei luoghi e dei personaggi pavesiani. In particolare, nel racconto si parla dell'incontro con Pinolo Scaglione, il Nuto del romanzo La luna e ì falò, il quale offre una testimonianza sull'uomo Pavese, visto non attraverso gli occhi dei critici ma attraverso quelli dell'amico più caro. -
I quaderni dell'orsa. Vol. 15: Quindici scrittori per i dieci anni della libreria Orsa Minore
Quaderni dell'Orsa giunge con questo numero alla sua quattordicesima uscita. Si tratta di una rivista che propone contenuti legati al territorio in una ampia gamma di argomenti ed espressioni. Ogni numero ha un centro tematico. -
Approdo a... Gallipoli
"Immagino quanto sia facile sublimare quest'isola per chi ci è nato o ci ha vissuto molto tempo e poi se n'è dovuto andare. Immagino come nei sogni di chi ne sente la mancanza la sua forma quasi tonda diventi una sfera morbida di fantasie oniriche: i pescatori, le nasse, le donne col fazzoletto, il rumore dei motori delle lampare che è come musica, le stelle che si stagliano violentemente contro il nero della notte, le scale strette per raggiungere l'interno della propria casa, il vaso sul balcone, i panni stesi, la pelle frastagliata degli anziani, le parole.""""" -
Approdo a... Molfetta
"Sono le persone a infondere il soffio vitale alle piazze, alle strade, ai palazzi, che altrimenti sarebbero soltanto costruzioni senz'anima. Ogni ruga, ogni segno su un volto ha una storia da raccontare, una storia di gioie e di sofferenze, di fatiche e di trionfi, che lo sfavillare di una luce particolare negli occhi oppure un gesto nervoso ci lasciano intravedere appena e di cui aneliamo subito sapere di più.""""" -
Approdo a... Otranto
"Ogni volta che ero sicura di aver trovato le informazioni giuste e sufficienti per raccontare qualcosa, mi rendevo conto che si trattava solo della punta dell'iceberg. Questa terra è profonda, così come profondi sono i perché delle sue immagini che fanno avidi gli occhi. È impossibile rinunciare a scoprirla.""""" -
Approdo a... Santa Maria di Leuca
"Leuca ha fin da principio ondeggiato tra sentimento e ragione, tra verità e leggende, tra sacro e profano. Questo luogo è una barca, persa tra due mari che la fanno oscillare da una parte all'altra, abbandonata alle onde che le sbattono contro e la cullano.""""" -
Il tramonto del rito greco in Terra d'Otranto
Apparso a puntate negli anni '30 sulla rivista ""Rinascenza Salentina"""", Il tramonto del rito greco in Terra d'Otranto può considerarsi il primo studio di sintesi sulla travagliata identità religiosa delle popolazioni di questa significativa propaggine d'Europa al confine tra Oriente e Occidente, condotto sulla base di un'attenta analisi dei documenti d'archivio. Dalle carte dei registri parrocchiali e delle """"sante visite"""" prende gradualmente corpo un vasto e nitido affresco della civiltà tardo-bizantina meridionale nel XVI e XVII secolo, stretta fra ostinata resistenza alle tradizioni liturgiche e nuove istanze di riforma, protagonismo delle dinastie sacerdotali e attaccamento del popolo alla lingua e alle usanze dei padri. Un libro che può considerarsi l'antecedente alle più avanzate ricerche contemporanee svolte da studiosi come Cavallo, Canart e Jacob."" -
Lu Nanni orcu e altri racconti salentini
Una raccolta che offre un assaggio della tradizione novellistica salentina, restituendo le atmosfere di un tempo passato, quando in mancanza di libri o di altri svaghi a divertire i più piccoli erano le storie raccontate dai nonni, storie comiche e magiche. Il racconto Lu Nanni Orcu, il primo del volume, trasporta il lettore nel mondo crudele ma anche incantato degli orchi. Seguono poi gli altri racconti, la maggior parte dei quali si possono classificare come ""culacchi"""", vale a dire racconti satirici salentini, a volte di spirito anticlericale, che hanno origine nella notte dei tempi e tratteggiano storie popolari, ricordando gli episodi dell'Aretino, del Rabelais o del Bandelle In appendice alcune storie di papa Galeazzo, un prete burlone, finto tonto, goffo e ribelle alle regole, un personaggio che ne combina di tutti i colori ed è il simbolo della tradizione comica salentina, con il suo gusto di irridere qualsiasi dogma e autorità costituita."" -
Itamar K.
Itamar Koler è un giovane violinista, cresciuto a Gerusalemme, che aspira a diventare regista cinematografico. Dopo un soggiorno negli USA, è rientrato da qualche tempo in patria e si è stabilito a Ramat Gan. Qui dedica tutte le sue energie alla ricerca di un produttore per il suo primo film, del quale ha scritto la sceneggiatura e in cui crede fermamente. Si tratta della storia di un cantante d'opera israeliano, morto anni prima, e da lui conosciuto di persona, Shaul Melamed, figura carismatica e fuori dai consueti schemi cari agli intellettuali israeliani. Shaul riteneva, infatti, che lo Stato di Israele, di fronte ai continui attacchi palestinesi, avesse tutto il diritto e il dovere di difendersi. Ma è proprio questa posizione politicamente scorretta a far storcere il naso a chi dovrebbe finanziare l'opera. Nella ricerca di un finanziatore, Itamar ritrova le contraddizioni e le fragilità dell'ambiente culturale israeliano in cui navigano a vista personaggi dalla dubbia professionalità ed esilaranti artisti pronti a tutto, ciascuno con la propria personalissima visione del destino della Terra promessa. Itamar K. è la critica acuta e ironica di un mondo culturale contraddittorio, compiuta dall'autore più improbabile. -
Anime al buio
Tommaso sta per laurearsi in psicologia con una tesi sui disturbi dell'alimentazione. È un bel ragazzo, colto, ambizioso e con il sogno di realizzarsi nella professione senza esser costretto a chiedere l'aiuto di nessuno. Soprattutto, Tommaso non vuole l'aiuto di suo padre - noto chirurgo e imprenditore, titolare di quattro cliniche -, con il quale ha un rapporto competitivo e conflittuale, che lo spingerà a cercare la propria strada lontano dalla famiglia. Oltre alle ambizioni professionali, nella vita di Tommaso c'è anche l'amore, quello con Martina: la loro è una passione travolgente, ma la giovane ha alle spalle un vissuto complesso e terribili segreti da nascondere. Segreti in grado di far sprofondare lei stessa e Tommaso nell'oscurità più nera, spingendo le loro anime in un buio profondo. -
La teoria del vuoto
Rocco Sorrentino è un giovane medico, di origine meridionale ma pavese d'adozione, uno che ha il vizio di non farsi gli affari propri. Tra il lavoro duro ma ben pagato e le donne, la sua vita potrebbe scorrere senza intoppi, se non fosse che a scombinare gli equilibri ci si mette la passione per la fisica e una sorta di ossessione per la teoria del vuoto che racchiude la materia, una materia che - Rocco ne è convinto - è essa stessa impalpabile, una specie di finzione. Proprio la passione per la fisica sarà la bussola che guiderà il medico nell'indagine sui retroscena di un omicidio, attraverso un percorso che lo porterà a fare i conti con gli orrori di Auschwitz e gli esperimenti di Kipp, volti a produrre idrogeno a partire dall'acido solforico. -
Il mare traverso
Il Mediterraneo è da sempre il grande specchio della storia. Un mare traverso, ovvero attraversato, lungo i secoli, da pescatori, mercanti, avventurieri, corsari, soldati, re e miserabili. Una via traversa, trasversale, che incrociando altre vie ha permesso all'Est e all'Ovest, al Nord e al Sud, di incontrarsi e fondersi. Ma il Mediterraneo è un mare traverso anche perché talvolta ostile, malevolo, sfavorevole alla sorte degli uomini. Su questo palcoscenico si svolge la storia di Giuseppe, un libraio salentino con la passione per il mare, e Francesca, una ragazza che cerca in tutti i modi di raggiungere Nisrin, il giovane siriano di cui è innamorata e che sta scappando dall'orrore della guerra. Francesca chiede a Giuseppe, uomo generoso e profondo conoscitore del mare, di accompagnarla a Creta a bordo del Cygnus, un peschereccio che il libraio ha ereditato da uno zio pescatore. Lì, ad attenderla, dovrebbe esserci proprio Nisrin, partito su uno dei tanti barconi che solcano le acque in cerca di salvezza. Tra appuntamenti mancati e incontri salvifici, ""Il mare traverso"""" narra di un viaggio che è un'avventura nutrita di attese, coraggio, sofferenza e speranza. Un viaggio che, come le onde, rimescola il vissuto di chi lo compie e insegna l'importanza di credere nel futuro, nel prossimo e nella possibilità di essere felici, nonostante i venti avversi"" -
Un poco di grazia e altri racconti
In un giorno come tanti può capitare di incontrare il proprio amico immaginario e scoprire che nel frattempo è diventato un collezionista di baci mai dati. In un vecchio cinema di provincia può capitare che l'ultimo proiezionista e la cassiera siano i protagonisti inconsapevoli di una resistenza che genera momentanei stati di grazia necessari agli spettatori per ritrovare la propria ragion d'essere. Forse Tigerman non è soltanto l'eroe mascherato dei cartoni animati e nasconde la sua identità di padre e visionario che non riesce a smettere di fumare e cerca di non deludere le proprie figlie. Persino Vivian Maier- la fotografa bambinaia che ha ritratto l'America degli anni Cinquanta passando inosservata fino al giorno in cui, in un'asta di quartiere, i suoi rullini mai sviluppati sono stati rinvenuti in una vecchia valigia - si aggira nelle pagine che compongono Un poco di grazia. Queste storie firmate da Luisa Ruggio sono favole per adulti, luoghi - illustrati da Chiara Chiego - dove si intrecciano destini sfiorati da qualcosa che non ha nome e che non sappiamo spiegare, ma che somiglia tanto a un inatteso senso di umana solidarietà e bellezza. Personaggi raccontati nei momenti decisivi delle loro vite, al bivio, incantati da uno splendore che può salvare o distruggere. -
La donna del falco
Francesca, una ragazza di vent'anni, sta trascorrendo le vacanze sul litorale barese, quando una telefonata la informa che la sua bisnonna, Caterina, la donna che l'ha cresciuta come una figlia, sta morendo. Francesca si precipita all'ospedale in cui Caterina è ricoverata e il suo diventa un viaggio indietro nel tempo, fra i ricordi di una fanciullezza passata ad ascoltare storie seduta sulle ginocchia della bisnonna. Ora che Caterina sta morendo, Francesca si chiede chi sia davvero quella donna, vorrebbe sapere perché è stata allevata da lei e quale segreto si nasconde nella storia della sua famiglia. È un segreto che Filippo - figlio di Caterina e nonno di Francesca, combattente nella guerra civile spagnola del '36, nel periodo di massima ascesa del franchismo - ignora. Un segreto che avrebbe sconvolto la vita di Filippo, ma che Caterina ha preferito tenere per sé. In un continuo alternarsi di piani temporali, ""La donna del falco"""" offre un ritratto dell'Italia della prima guerra mondiale e del dopoguerra, delle generazioni che hanno combattuto e di quelle che sono nate nel mezzo."" -
Tutto questo silenzio
Mirko e Federica si sono amati da giovanissimi e a quarant'anni si ritrovano a essere marito e moglie già da una vita intera, con due figlie adolescenti e un lavoro stabile ma deludente. Circondata da un nucleo di parenti, amici e conoscenti, questa è all'apparenza una famiglia del Sud come tante altre, con un equilibrio esistenziale precario e il pensiero ricorrente, quasi ossessivo, rivolto alle occasioni mancate, a quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Così, Mirko e Federica sono ostaggio dei propri desideri traditi, della paura della vecchiaia, delle contraddizioni fra immagini televisive e mondo reale. Le giornate continuano a scorrere senza grandi scossoni, scandite da una routine piatta e silenziosa, fino a che non accade un evento imprevisto: dal silenzio, all'improvviso arrivano le urla. La violenza esplode, insensata e gratuita, e l'assurdo conquista la scena. -
Poesie scelte. Testo albanese a fronte
Jozef Radi rappresenta i poeti albanesi della sua generazione che sono nati e cresciuti nei gulag comunisti, luoghi di terrore e di morte. Una generazione sconvolta dalla follia umana sin dal grembo materno, prima ancora di nascere, senza avere nessuna colpa. ""La mia infanzia cammina nella notte, non ci sono strade, né sentieri di luce, La mia infanzia si rispecchia nei giorni uccisi"""". Così ricorderà il giovane autore la sua adolescenza trascorsa nel Campo di Internamento di Savër, dove ha scritto i primi versi. A Savër, Jozef ha trascorso anche la gioventù lavorando come operaio quasi due decenni nella pianura melmosa dì Tërbuf: """"Pianura immensa, piena di catapecchie e di appelli sino al dolore"""". I versi di Jozef sono carichi di dolore, rabbia e denuncia: """"Nessuno conosce la mia verità"""", grida il poeta. Ma nessuna risposta al suo grido, che durò """"mezzo secolo di terrore e di fango"""". In questa antologia, che comprende testi scelti dalle sue raccolte, non potevano mancare i versi teneri e struggenti che cantano all'amore proibito, al senso dell'esistenza e ai sogni spezzati di una generazione cresciuta nei recinti di filo spinato."" -
Fagioli e champagne
Marco Rivoli, un giovanotto di buona famiglia, alle soglie del matrimonio, giace esanime in un supermercato, ucciso da un colpo di pistola: comincia così la nuova indagine del commissario Santoro, alle prese con un altro ingarbugliatissimo caso nel bel mezzo di un'estate salentina afosa e dominata dallo scirocco. Dopo aver ritrovato nell'appartamento della vittima un misterioso e incomprensibile biglietto scritto su carta di gran pregio, Santoro scopre che Rivoli era solito frequentare un'associazione che aveva tutte le caratteristiche di una setta segreta e che dietro le apparenti finalità culturali nascondeva probabilmente qualcosa di illecito. L'indagine prosegue in un crescendo di false piste che gettano ombre su molti personaggi e costruiscono un avvincente rompicapo che mette insieme antichi ordini cavallereschi, misteriosi simboli, relazioni pericolose, il fascino della musica e gli immancabili pettegolezzi di un paesino di provincia. Mai come questa volta la verità è un puzzle dagli incastri delicatissimi: riuscirà Santoro a rimetterne insieme tutti i pezzi? -
Le febbri
In un arco temporale che va dagli anni Quaranta ai giorni nostri, nei racconti che compongono la raccolta """""" Oriente e Occidente s'incontrano, si scontrano, s'intrecciano e a volte si separano, oppure s'innestano. Vite quotidiane, come quella di Giulia, studentessa italiana di sitar a Mumbai che riflette sulla dipendenza del desiderio; oppure Hitendra, che vive in India e guarda i film di Lino Banfi in italiano; o ancora Tack, donna tailandese che studia italiano con un maestro indiano e ha trovato la serenità in sogno; e Cherry, prostituta di Bangkok, che si sente figlia della sua città immensa e bestiale, punita da un cliente lacrimoso per un gesto d'affetto sbagliato. I protagonisti di questi racconti vivono inseguendo il viaggio, la verità e se stessi a qualsiasi-costo, perfino a rischio della vita. Sullo sfondo, l'Asia in tutto il suo splendore e il suo orrore, raccontata così com'è: nuda e cruda, senza esotismi. Racconti attuali e molto umani, irrimediabilmente umani, intessuti di piccoli miracoli e illuminazioni improvvise. Racconti sul significato dell'incontro e della diversità, anche quando a incontrarsi sono solo due fantasmi."" -
Terra di donne
"Terra di donne"""" racconta una vicenda che abbraccia un arco temporale lungo più di un secolo, dal 1847 al 1960, facendoci incontrare cinque generazioni di donne, ognuna delle quali eredita dalla generazione che la precede il suo ideale di libertà che si tramanda così di madre in figlia. Le protagoniste di questo romanzo sono diverse ma accomunate dalla medesima sete di vita e di dignità. Sono donne che vivono nella più totale semplicità e con le loro scelte intraprendono difficili e coraggiose battaglie all'interno di una società patriarcale, stretta sotto il giogo del colonialismo. Attraverso le loro storie, emerge uno straordinario affresco dell'Aurès, la terra che ha dato i natali all'autrice." -
Le ali del tacchino
Sonia è una manager d'azienda, è sposata con Andrea e ha due figli. La sua vita si divide tra lavoro e famiglia e scorre così tranquilla da lasciarla insoddisfatta, ma lei non ha le energie per provare a cambiarla. Quando un infarto colpisce Andrea, durante i giorni e le notti trascorsi al capezzale del marito, nella solitudine di quel tempo immobile, Sonia riflette su se stessa, riuscendo a confessarsi ciò che fino ad allora era stato relegato in un angolo della sua coscienza, ed elabora verità difficili. Per lei, quello sarà il momento di fare bilanci e approdare a una sofferta consapevolezza delle proprie passioni. Accanto a Sonia c'è la fedele amica Giovanna, che si prende cura di lei e la spinge ad accettarsi per quello che è. Fino a quando, inaspettatamente, la vita regalerà alla donna un paio d'ali per spiccare finalmente il volo tanto desiderato. E Sonia volerà davvero. Ma il suo è soltanto il volo di un tacchino...