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Finché ci sono fake news c'è speranza. Libertà d'espressione, democrazia, nuovi media
La libertà di espressione e la democrazia, pilastri del costituzionalismo, sono minacciate dalle fake news? I nuovi media digitali sono i mezzi ideali per la propaganda dei cosiddetti populisti? Occorre intervenire con provvedimenti e autorità che fissino una ""nuova politica della verità""""? Oggi si combatte troppo la battaglia dei contenuti, che traduce bene il peso che i valori morali occupano nel discorso giuridico: tra fake news, hate speech, diffusione di teorie pseudoscientifiche che contestano il sapere ufficiale, viene offerto un quadro della libertà di espressione online per nulla positivo. Questo libro esprime un disaccordo verso l'enfasi che opinione pubblica e studiosi riservano al concetto incerto di fake news: sono un problema del nostro tempo che richiede un approccio culturale di critica e non di censura, sono sempre esistite e sempre esisteranno. La sovrabbondanza informativa e le nuove forme di propaganda politica hanno un impatto rilevante anche sulla democrazia, così come a suo tempo lo ebbe la televisione. Si sta diffondendo un pessimismo democratico che vede nella categoria del populismo digitale un nemico assoluto. Esiste davvero un nesso necessario tra populismo e Internet? Il punto è salvaguardare quel nocciolo duro della democrazia che consiste nell'essere procedura minima a garanzia della autonomia di individui liberi e uguali: luogo di raccolta delle opinioni e non della loro paternalistica formazione."" -
Il colpo di Stato del 1964. La madre di tutte le fake news
Nel 1967, un clamoroso scoop su «L'Espresso» di Eugenio Scalfari a firma di Lino Jannuzzi accusava il Presidente della Repubblica Antonio Segni e il comandante dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni De Lorenzo, di avere organizzato un colpo di Stato durante la crisi di governo del luglio 1964. Nonostante i pronunciamenti contrari del Tribunale di Roma e della Commissione d'inchiesta parlamentare, la gran parte della storiografia e della pubblicistica sposò questa tesi. A lungo è stato raccontato che la democrazia italiana era stata messa in pericolo dal cosiddetto ""piano Solo"""", un piano eversivo ordito dai vertici dell'Arma dei Carabinieri. Negli anni successivi, una stampa e una cultura sempre più egemonizzate dalla sinistra dipinsero la Democrazia cristiana come un partito """"golpista"""", pronto ad ogni avventura, persino a coprire e utilizzare """"la violenza di Stato"""" pur di sbarrare la strada alla crescente avanzata del Partito comunista. Nulla di tutto questo è vero. È stata una gigantesca fake news, la prima nella storia repubblicana, e forse la più imponente. Non ha semplicemente descritto la storia in maniera sbagliata; ha inventato fatti non veri, ha convinto gran parte della pubblica opinione che era stata messa in atto un'eversione in realtà mai esistita, ha dipinto come golpista un partito che, pur con errori e difetti, ha garantito la stabilità democratica del nostro Paese nell'epoca della Guerra fredda. Questo libro, che si avvale di un'esclusiva documentazione inedita, provvede a smontare i falsi racconti della storia di quegli anni, contribuendo a riscriverla con il rispetto della verità dovuto all'opinione pubblica. Introduzione di Agostino Giovagnoli."" -
Dolci di Calabria
Questo libro nasce per far conoscere la tradizione dolciaria della Calabria, da una parte un occhio attento alla tradizione, dall'altra una reinterpretazione di dolci misti realizzati con i profumi e i sapori calabresi. Protagonisti principali di queste ricette sono l'amore, il ricordo, il legame fortissimo alla propria terra, l'incredibile interazione e il contatto che il cibo, in questo caso specifico, i dolci, creano nel vissuto di ogni persona. Un libro che possa permettere a chi è calabrese di rivivere alcuni momenti, a chi non lo è di approcciarsi in maniera semplice e con grande umiltà alla pasticceria di questa terra. -
Andrea Cefaly. Catalogo generale: i dipinti 1920-1975
La riscoperta di un artista tanto ostinato nella sua ritrosia e nel suo isolamento è oggi una sfida per chi si proponga di ricostruirne cronologicamente il percorso artistico. I pochi testi a disposizione, frutto della conoscenza diretta da parte di critici d'arte, amici e ammiratori e qualche intervista sulla stampa o filmata, permettono di tracciare un quadro abbastanza ricco, ma non esaustivo, delle vicende espositive. Le opere hanno rivelato, tramite i talloncini apposti sul retro, tante partecipazioni a premi di pittura non noti alla storia degli studi, ma la parziale conoscenza della produzione non permette ancora di essere certi della completezza nella ricostruzione del curriculum espositivo. Il primo volume del ""Catalogo generale dell'opera di Andrea Cefaly"""" è frutto delle ricerche svolte dal 2004 al 2019 per realizzare un censimento, quanto più ampio e completo possibile, dell'intera produzione dell'artista. In esso si catalogano le opere prodotte dai primi anni '20 al 1975, rimandando al secondo volume il censimento delle opere, numericamente consistenti, prodotte tra il 1976 e il 1986. Il presente volume è dedicato alla pittura, comprendendo dipinti ad olio, pastelli e tecniche miste, su differenti supporti. La cronologia delle opere è quasi sempre riportata dall'artista accanto alla firma o al retro dell'opera; una parte della produzione senza riferimenti, è stata datata sulla base della documentazione bibliografica e su considerazioni di ordine stilistico e tematico. Il catalogo generale ha raccolto circa 1000 opere, ma il numero non può essere considerato corrispondente alla produzione complessiva, poiché non è stato possibile visionare una parte importante delle opere del lascito testamentale (circa 200) per indisponibilità di alcuni degli eredi. Tuttavia le opere di maggiore pregio e importanza sono presenti nel volume e sono desunte dalla bibliografia. La prima parte del catalogo ripercorre la bio-bibliografia essenziale relativa all'autore, mentre la seconda parte è interamente dedicata al censimento delle opere con elenco, tavole a colori e tavole in bianco e nero. Il codice numerico dell'elenco delle opere corrisponde alla sequenza delle tavole; il codice alfanumerico riportato all'interno delle didascalie (AC_000) è invece il numero di archiviazione dell'opera presso la Fondazione Andrea Cefaly."" -
Fragili e antifragili. Territori, economie e istituzioni al tempo del coronavirus
Fragili e antifragili"" si interroga sulle trasformazioni economiche sociali e istituzionali che la pandemia Covid 19 determina nell'organizzazione del territorio nazionale. In questa esplorazione il suo punto di vista è quello della Montagna e delle Aree Interne. Le infrastrutture sociali, nel campo della salute, della educazione e delle comunicazione, sono state sottoposte dalla pandemia a uno stress test che ha messo in evidenza come una esasperata ricerca di efficienza dei sistemi - attraverso la imposizione di condizioni uniformi, indifferenti alle specificità dei luoghi - può indebolire seriamente l'efficacia della loro risposta. Efficacia che ha invece necessità di disporre di riserve di capacità e di circuiti di ridondanza per sostenere eventi critici inaspettati ma non improbabili. Potremo trovare queste risorse nei territori non metropolitani del Paese, rimessi in gioco dal nuovo interesse con cui si sono esercitate le politiche per una nuova centralità della Montagna e si è rivolto lo stesso sguardo dei cittadini, in questa stralunata stagione della Pandemia?"" -
Le sorprese e gli arcani della vita prenatale. Come ci strutturiamo e come comunichiamo prima di nascere
Viene qui descritta la maturazione, fino alla raggiunta attività funzionale, degli organi della riproduzione e la caratterizzazione dei gameti maschili e femminili. Si affrontano le problematiche legate alla sessualità e alla riproduzione, incluse le tecnologie della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che ha rivoluzionato il trattamento dell'infertilità maschile e femminile. Si espongono poi lo sviluppo dell'embrione e del feto, lo scambio di informazioni tra madre e concepito per un armonico progredire della gestazione e le relazioni che il feto intrattiene con madre e mondo esterno, determinando l'inizio della strutturazione della sua memoria. Si giunge così alla narrazione dei complessi meccanismi che consentono l'avvio del travaglio di parto, a opera soprattutto dello stesso feto, e della sua nascita, inclusa un'analisi critica della medicalizzazione del travaglio di parto e della grande diffusione oggi del taglio cesareo. In conclusione un testo prezioso per tutti gli studenti che si accingono alla Biologia e alla Medicina, e per le giovani coppie che si apprestano a formare una famiglia, perché ne traggano motivo di riflessione e di condivisione. -
La resilienza delle imprese italiane durante e dopo la «lunga crisi»
Negli ultimi vent'anni il sistema economico italiano ha subito più che altrove i mutamenti intervenuti all'esterno, ambito divenuto più complesso con il procedere della globalizzazione unitamente alla progressiva integrazione della Ue. La pressione esercitata da tali shock competitivi ha indotto cambiamenti profondi, tutt'altro che conclusi. Tali mutamenti non sono emersi appieno anche in ragione dell'apparente inerzia - scambiata per mancata reattività - della struttura economica nel suo complesso. Il volume si innesta in questo filone, con l'obiettivo di fornire quello che potremmo definire un quadro ""pre-covid19"""" dei cambiamenti emersi alla fine della """"lunga crisi"""" (2008-2014). Prefazione di Adriano Giannola."" -
Un percorso tra etica e trasparenza per riformare la democrazia in Italia
L'accoglienza favorevole che è stata riservata al libro ""Per salvare la democrazia in Italia"""" (Rubbettino, 2019) non ha impedito a qualche lettore, particolarmente esigente, di sollevare obiezioni su alcuni passaggi inseriti nella Parte quinta del libro contenente le proposte per migliorare il funzionamento del nostro sistema democratico. Si è pertanto pensato di approfittare del periodo di domicilio coatto, imposto dalla pandemia, per scrivere questo nuovo libro il cui primo obiettivo è sia chiarire, rendendoli più comprensibili, i passi sui quali sono sorte le perplessità, sia esporre in modo più semplice le tesi dell'autore sulle soluzioni innovative da introdurre, cominciando con la descrizione del suo percorso intellettuale e professionale e terminando con una proposta, parimenti innovativa, su come cambiare il modo di far politica in Italia. Il secondo obiettivo è rendere edotti i lettori dell'enorme impatto esercitato dalla normativa europea sull'ordinamento giuridico italiano. Anche se l'applicazione delle norme comunitarie, nel corso degli ultimi quarant'anni, ha interamente cambiato il quadro giuridico-economico nel quale gli italiani operano, la stragrande maggioranza di essi non se n'è resa conto e non ne ha percepito né la vastità, né la profondità. L'ulteriore auspicio è pertanto che questo libro possa contribuire a diffondere la conoscenza delle problematiche europee all'interno del nostro Paese."" -
Strada facendo. In cammino lungo i sentieri dell'Italia di mezzo
In pieno lockdown, intenti come tutta Italia a fare propositi per quando si sarebbe tornati a riveder le stelle, quatto amici - un prete, un politico e due giornalisti - decidono d'intraprendere un cammino. Proprio come quello, mitico, che da Saint-Jean-Pied-de-Port conduce al cospetto della Cattedrale di Santiago di Compostela, ma stavolta tutto italiano, geograficamente e non solo. È il Cammino di San Benedetto, itinerario fisico e spirituale che attraversando Umbria e Lazio, sfiorando Abruzzo e Campania, da Norcia porta a Montecassino. Il libro, traendo spunto dal diario di questa ""impresa"""", si addentra nel significato anche metaforico degli odierni """"cammini"""" in contrapposizione con i miti sessantottini, a cominciare da quello della """"strada"""". E, all'esito di un viaggio anche ideale nell'Italia di mezzo ferita da terremoti e spopolamento, traccia un programma di sviluppo socio-economico per quelle aree interne del Paese che custodiscono le nostre radici e per le quali l'uscita dall'emergenza Covid potrebbe rappresentare una formidabile occasione di riscatto."" -
La storia senza redenzione. Il racconto del Mezzogiorno lungo due secoli
Il confronto tra Meridione e letteratura nel periodo dell'Unità d'Italia ai nostri giorni, soprattutto per quanto attiene alla nozione di Storia: un tema a cui gli scrittori meridionali si sono dimostrati particolarmente sensibili, ma che hanno elaborato in maniera contraddittoria e problematica. Quel che trapela da questa indagine è che gli scrittori meridionali non hanno creduto nella Storia (intesa vichianamente come conquista di modernità e di progresso), arrivando a teorizzare la negazione o a scavalcarla rifugiandosi nell'utopia. Ripercorrendo i temi cruciali del meridionalismo - l'Unificazione del 1861, la Questione meridionale, le trasformazioni della società industriale, l'emigrazione, l'epoca del postmoderno - viene qui offerta una chiave interpretativa da cui emerge un dato trascurato dagli studi precedenti: a eccezione di pochi nomi, gli intellettuali del Sud si sono fermati alla denuncia dei fatti, anziché costruire una cultura progettuale in grado di riscattare o redimere gli umili. -
I pascoli di carta
Ad Alzapietra, un paese dell'entroterra siciliano arrampicato sui monti Nebrodi, una ditta sta curando la manutenzione di alcune pareti rocciose che rischiano di franare sull'abitato. Ad una richiesta estorsiva in stile mafioso segue un duplice omicidio: tra i cadaveri, il direttore dei lavori che non si era sottomesso al ricatto, sfregiato da un colpo di lupara in faccia. Tutto appare una logica concatenazione di eventi, come tante altre volte è già tragicamente accaduto in Sicilia nel campo dell'edilizia e del commercio. Ben presto emergerà invece, dietro la facciata delle cose, l'interesse bramoso per i terreni comunali da pascolo: appezzamenti da prendere in affitto e trasformare in miniere d'oro, grazie ai fondi comunitari erogati senza alcun controllo. A dirigere le indagini il sostituto procuratore di Pasicò, Salvatori, alla sua prima esperienza giudiziaria, da soli quattro mesi sull'Isola. Una storia dalla meccanica investigativa serrata e complessa, che arriva a svelare la misteriosa essenza della nebroidea ""mafia dei pascoli"""": le infiltrazioni nella borghesia regionale, i collegamenti con Cosa Nostra, gli attentati agli uomini dello Stato. Una storia che, al contempo, rivela chi siano oggi i veri """"padrini"""" siciliani, accantonate la lupara e la coppola, la violenza e le stragi."" -
La mano bruciata. Scrittori, pittori, elezioni
«Questo libro è il mio cuore messo a nudo per interposti artisti». Gli artisti protagonisti dei saggi selvaggi che compongono quest'opera spiazzante e sanguigna sono scrittori e pittori: Bachmann Bernhard Bolaño Brancale Ceronetti de Marco Dumas Ferrari Flaubert Kristof Lispector Mattotti Moresco Samorì. Su ognuno di loro l'autore ha scritto denudandosi in un corpo a corpo dove l'azione è affidata all'erotica della parola. «La scrittura non è la scrittura: è uno stile di vita e di morte». Per Jonny Costantino l'arte è un gioco dove la vita è in gioco. Nella sua scrittura la forma saggio si rinnova divenendo un luogo di sconfinamento narrativo e intensificazione lirica non meno della forma romanzo, fatta esplodere nel precedente Mal di fuoco. «Questo è un libro sulla natura del fuoco». Il fuoco qui indagato è il fuoco della vitarte, con una formula dell'autore, cineasta oltre che scrittore. Nella sua visione inconciliata e abissale l'unica mano legittimata a scrivere del fuoco è la mano che dalla vitarte è stata segnata: la mano bruciata. -
Sguardi del potere e sguardi sul potere nell'Ottocento italiano. Studi su Bini, Collodi, De Amicis, Valera, Cena
Il libro raccoglie quattro studi su opere considerate generalmente ""minori"""" della letteratura italiana dell'Ottocento (a eccezione delle Avventure di Pinocchio, recentemente """"canonizzato"""" anche all'interno dei programmi dei concorsi per l'insegnamento di Lettere). Il filo conduttore è l'analisi del rapporto individuo-potere attraverso una lettura ravvicinata di alcuni testi che si possono considerare esemplari a proposito di tre fasi ben precise della storia italiana e della storia letteraria dell'Ottocento: i primi moti risorgimentali (Il manoscritto di un prigioniero di Carlo Bini); la costruzione dell'Italia postunitaria (Le avventure di Pinocchio di Collodi, Cuore e altri testi deamicisiani); la """"questione sociale"""" di fine-secolo, legata agli effetti della politica crispina e ai movimenti di stampo socialista, anarchico e femminista (La folla di Paolo Valera, Gli Ammonitori di Giovanni Cena). Dal punto di vista metodologico si è cercato di analizzare i testi in una chiave il più possibile aperta e interdisciplinare ma con una certa predilezione per la lezione ermeneutica di Michel Foucault."" -
Sciascia e il cinema. Conversazioni con Fabrizio
Testimonianze di Roberto Andò, Beppe Cino e Giuseppe Tornatore L'opera letteraria di Leonardo Sciascia ha più volte, soprattutto nei decenni d'oro del cinema europeo, ispirato trasposizioni filmiche. In un contesto sensibilmente diverso da quello attuale, in cui spesso a partire da romanzi di grandi scrittori italiani s'approntavano ambiziose coproduzioni, i romanzi di Sciascia divennero stendardi d'impegno civile. Alcuni film sono diventati dei classici; altri ci appaiono oggi come piccoli gioielli da riscoprire. Quelli erano del resto anni in cui la letteratura e il cinema vicendevolmente si alimentavano: e diversi personaggi, da Pasolini a Calvino, da Malerba a Cerami, oscillavano tra la sacralità del romanzo e la lusinga d'una più immediata narrazione per immagini. D'altro canto, in gioventù, la prima aspirazione di Leonardo Sciascia, trascinato dall'amore per il cinema muto, era stata proprio quella d'essere un regista; una certa ritrosia caratteriale, unita a una più che giustificata diffidenza per un mondo a tratti eticamente disinibito, l'avevano tuttavia indotto rapidamente a rimodulare questo sogno. Sciascia sosteneva però, e non a torto, che la sua scrittura era rimasta cinematografica. E la tentazione del cinema, infatti, sopravvisse costantemente in lui. Questo libro si propone dunque d'analizzare la relazione fra il coraggioso intellettuale di Racalmuto, che così tanto manca alla società in cui viviamo, e la settima arte, attraverso i ricordi e le riflessioni del nipote, il regista Fabrizio Catalano, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un approccio in cui all'analisi critica s'alternano il ritratto di un mondo storicamente vicino e culturalmente lontano, l'aneddotica familiare, l'indagine nei meandri delle corrispondenze fra donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia d'Italia. -
Il malacologo
Raccontata da più voci e da diversi punti di vista, la storia attraversa diversi paesi: l'Italia, la Nigeria, il Giappone, la Scozia, la Bulgaria. Logan, il protagonista, dopo molto viaggiare, abita a Roma. Lo conosciamo nel periodo finale della sua vita: è uno scienziato, un piccolo allevatore di chiocciole, una persona curiosa. Ma è anche uno di quegli uomini cui si passa accanto senza tanto notarli: timido, riservato, schivo. Non racconta molto di sé, non sembra essere inserito in una serie di relazioni significative, eppure costruisce. All'insaputa di tutti. Come le chiocciole delle quali si occupa professionalmente, lascia dietro di sé una traccia vitale, generativa. Una storia breve di solitudine e legami, di vita e di morte, di badanti e di stranieri, di gatti e di lumache, di piccoli atti di gentilezza che sono, alla fine, quel che lasciamo dietro di noi quando ce ne andiamo. -
Storia dell'antipolitica dall'Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta
Il termine antipolitica era sconosciuto fino a poco tempo fa. Non compariva nemmeno nei dizionari. Eppure da sempre contrassegna un atteggiamento assai popolare. Designa il disgusto verso la politica e la sua casta. Disgusto che di regola si rifugia in una diserzione dalle urne ma che talora osa l'azzardo di prefigurare un'utopica ""buona politica"""". Tra rifiuto e esercizio politico del rifiuto si apre uno spazio largo in cui ci sono mille sfumature di antipolitica. Coglierle e distinguerle è la sfida che questo studio si propone seguendo l'intero corso della storia nazionale: dal disincanto del dopo-Unità all'antiparlamentarismo di fine Ottocento, dal rifiuto della democrazia liberale d'inizio Novecento al fascismo, per chiudere con la critica della """"Repubblica dei partiti"""" culminata in quest'ultimo ventennio nel populismo antipolitico."" -
Procida. L'isola dell'attesa
Procida è una nassa. Una nassa di strade e vicoli inerpicati sul dorso di un frammento di lava che spunta, solitario, dalle acque del Mediterraneo. È una nassa di colori che si mescolano all'odore del mare e al sole che si riflette nel suo specchio. Un mare che, a terra, lentamente scompare dalla vista, escluso allo sguardo da alte mura. Le stesse che, in passato, proteggevano il rientro dei marinai da luoghi lontani e i procidani da pericoli ignoti. Procida è una nassa di voci e di suoni che portano l'eco di memorie antiche. È una nassa di storia e di storie, soprattutto di donne. Sacerdotesse di una terra sospesa tra il sacro e il profano, consumata da riti che scandivano attese e speranze. Procida è l'isola di Graziella, immagine di un Mediterraneo esotico. È l'isola murata, dove i reclusi erano condannati a sospirare al cospetto della libertà incontenibile del mare. -
L' utile giusto. Il binomio economia e diritto per l'avvocato Giacomo Giovanetti (1787-1849)
Il libro si concentra sull'avvocato novarese Giacomo Giovanetti vissuto tra il 1787 e il 1849, prendendo in esame diversi documenti inediti conservati nel cosiddetto fondo Giovanetti presso l'Archivio di Stato di Novara. Giovanetti giurista attento al suo tempo, divenne uno degli avvocati più importanti del Piemonte del primo Ottocento e fu considerato da Carlo Alberto il suo più fidato consigliere. Questo volume non ha tanto l'ambizione di essere uno studio d'insieme su Giovanetti, quanto di cogliere il fil rouge presente in tutte le sue opere e i suoi scritti editi e inediti: il binomio tra economia e diritto. -
Tra persona e mercato. Nuove prospettive della pedagogia industriale
La relazione tra la persona e il mercato quale luogo di azione e apprendimento invita a riflettere su come l'educazione possa concretamente incidere sul futuro del lavoro. Nel testo si concepisce l'industria come luogo del fare ma soprattutto come metafora del conoscere. In tale contesto, l'attività della pratica educativa nell'impresa esalta la persona, che non viene affatto sminuita dall'invadenza tecnologica. Questa innovativa ricerca sulla pedagogia industriale indaga le organizzazioni lavorative, per superare la sudditanza dello spazio educativo al sistema produttivo ed economico. Infatti, è solo così che ciascuno può valorizzare i propri talenti attraverso originali percorsi di apprendimento. In questa interpretazione, la pedagogia industriale rappresenta un terreno di ricerca innovativo e denso di prospettive, confermando l'uomo al centro del mondo del lavoro che, attraverso l'ibridazione con l'intelligenza artificiale, apre scenari inediti e, per molti aspetti, turbolenti. E questo libro di Cinzia Turli si colloca con intelligenza ai bordi di questo caos. Prefazione di Andrea Gavosto. -
L' uragano. Una storia di politica, fake news, giustizia
Una sorta di diario, un racconto ""a cuore aperto"""" che ripercorre la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Roberto De Luca alla vigilia delle elezioni politiche del 2018, quando ricopriva l'incarico di assessore al Comune di Salerno: si tratta di un episodio nato da un'inchiesta giornalistica che arriva erroneamente a ipotizzare a suo carico addirittura il reato di corruzione. Proprio come in un diario, vengono raccontati i momenti successivi all'evento, la decisione delle dimissioni dalla carica assessorile, l'incubo di un procedimento giudiziario durato oltre un anno e mezzo e poi conclusosi con richiesta di archiviazione per estraneità ai fatti, le sue conseguenze sul piano privato e personale ancor più che su quello politico. Un flusso di ricordi ed emozioni intervallato da riflessioni sugli accadimenti politici degli ultimi anni, sulla piaga delle fake news e dell'odio social.""