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Figure educative del mito. Quando il gesto narrativo antico insegna la contemporaneità
L'epistemologia pedagogica elabora autonomamente modelli, metodi e giustificazioni teoriche che fondano e dispiegano il gesto educativo. In questo senso però anche la letteratura può essere intesa come innovativo locus pedagogicus. La fictio narrativa è infatti capace di spalancare universi conoscitivi intorno all'affettività, alla genitorialità, all'alterità, alla diversità. Questa efficacia pedagogica del racconto sta nel tessuto narrativo e nella trama che si svolge e si riavvolge, nella capacità di dare e di ridare il nome alle cose, facendo in modo che l'uomo possa riappropriarsi di una sua prerogativa fondamentale, conquistando così, per successive tappe sempre più complesse, un vocabolario relazionale capace di sottrarre, soprattutto i giovani, all'analfabetismo emotivo di nuovo conio che probabilmente imperversa. Il mito greco, come uno dei primi e più noti esercizi narrativi dell'umanità appare, allora, come risorsa pedagogica e giacimento di figure educative ancora valide nella progettazione pratica e didattica contemporanea. -
Asimmetria informativa ed insider trading: profili civilistici in civil law e common law
Il lavoro ha come tematica un'analisi delle asimmetrie informative scaturenti dal fenomeno di matrice statunitense dell'insider trading che si profila come abuso delle informazioni privilegiate in svariati ambiti. Focus sull'ottica dell'informazione come bene giuridico e sulla comparazione della disciplina in materia con il regime istituzionale e sanzionatorio statunitense, incardinato sulla prevenzione di asimmetrie informative prodotte tramite l'abuso di informazioni privilegiate. Si analizza come nell'informazione convivano due esigenze contrapposte, quali la possibilità di mettere la stessa in circolazione e la facoltà di disporne e di goderne in via esclusiva, con scaturenti difficoltà circa la configurazione di un diritto esclusivo di godimento e di profilazione dell'insider. -
Librandi. Storia di uomini, vigneti e vini. Ediz. italiana e inglese
Prefazione di Cesare Pillon. Una storia lunga, cominciata un secolo fa, quella dei vini Librandi. Oggi la rievocano queste pagine ma la raccontano sicuramente molto meglio i filari che ricoprono gli oltre duecentotrenta ettari vitati di proprietà e la cantina che come poche altre è in grado di interpretare tradizione vignaiola, costanza qualitativa e grandi numeri, trasformandoli in emozioni. Librandi hanno superato il traguardo dei due milioni e mezzo di bottiglie all'anno con le ultime vendemmie e vantano un export che sfiora il 50 cento e copre oltre 40 Paesi dalla Germania agli Usa, dal Giappone alla Russia, dal Regno Unito alla Cina, Danimarca, Libano e Australia compresi, mantenendo però ogni giorno i piedi nei vigneti. The story of Librandi wines is a long one which began a century ago. These pages retell it, but a far better account is undoubtedly narrated by the rows of vines that cover the 200-plus hectares of vineyard-planted property and the winery with its rare talent for interpreting winemaking tradition, consistent quality and large numbers and translating them into emotions. The Librandi family has exceeded their target of 2.5 million bottles per year in recent grape harvests and can boast an export close to 50%, covering over 40 countries including Germany, the USA, Russia, Japan, the United Kingdom, China, Denmark, Lebanon and Australia, while each day keeping their feet firmly in the vineyards. -
Nel diritto della terza età. Le rughe tra giudizio e pregiudizio
Muovendo dalla travolgente pandemia che ha investito con particolare virulenza la popolazione di età avanzata, l'autore analizza l'attuale posizione dell'anziano nella società, certamente destinatario di attenzioni e tutele ma anche vittima di oppressive limitazioni e di malcelate ipocrisie. Filo conduttore è il suo trattamento giuridico, sia sotto il profilo strettamente personale - rapporti con i familiari, protezione della salute, discriminazioni di varia natura, relazione nonni-nipoti - sia nel prisma patrimoniale e successorio. L'opera si sofferma sul trattamento riservato alla persona di età nei vari momenti della storia antica e moderna: ora oggetto di profondo ossequio, ora derisa per le limitazioni di cui soffre e disprezzata per la sopravvenuta ""inutilità"""". Scorrono in tal modo dinanzi al lettore i temi più vivaci e attuali della condizione senile in una società moderna che vede progressivamente dilatarsi la fascia anagrafica della terza età."" -
Quell'andare (da un diario)
Un diario-memoria del Secondo conflitto mondiale vissuto dall'autore-artista e arricchito da disegni e pitture scaturite dai ricordi. Incorpora lascia i cari e la sua Gioiosa Jonica, gente e terra di Calabria, in Quell'andare colmo di incognite. Così l'11 settembre, ad Atene, «accanto al Partenone il tricolore non c'è più: vergogna di sconfitta raggrinza cielo». Prigioniero del Terzo Reich prima, poi aggregato alla terza armata russa, una tradotta lo condurrà, per le vie d'Europa, verso la disfatta di Berlino e del nazismo. Il resto è tutto da scoprire. Incorpora è un numero, 14484, ed un IMI (Internato Militare Italiano) tra lager e altiforni «i crogioli si riempiono della ghisa liquida», recinti di filo spinato e baracche, ma pure, da artista, plasma pastori in creta per un Presepe a Warthenau, in Polonia. «Sul ponte dell'Elba», a guerra finita, l'epitome amara dell'infinito dramma. Nonostante tutto, «Notte, notte ancora, poi Vienna», ma soprattutto «La notte, stanotte è italiana» squarcerà il plumbeo cielo. -
Rivisitare l'inferno. O come divenire immortale
Come conciliare l'amore immenso e la misericordia infinita di Dio con l'esistenza dell'inferno inteso come castigo eterno? Già Origène aveva scritto che un castigo imposto da Dio non è degno dell'amore divino, se non in vista di una conversione. Da ciò la sua speranza di una ""apocatastasi"""" finale, cioè di una """"restaurazione"""" ultima di tutte le creature spirituali. Eretta a dottrina, questa ipotesi è stata scartata dal magistero della Chiesa. Si capisce che ciò avvenne per ragioni pedagogiche: garantire l'happy end non è mobilitante per la conversione dei nostri costumi. Tuttavia, senza dubbio niente impedisce di sperare in questa apocatastasi, anche se essa stessa pone difficili questioni che riguardano la fissazione definitiva del destino degli angeli ribelli e degli uomini dannati, l'esistenza dei quali non si svolge più nella successione e nella mobilità del tempo. Quanto ai sostenitori delle pene eterne, essi possono difendersi fino a un certo punto pretendendo, forse non senza ragione, che, per ipotesi, i dannati non vogliono nient'altro che la loro dannazione, preferendo essere per sempre atrocemente infelici per sé stessi anziché felici per la grazia di un Altro. Yvon Kull, monaco ed eremita, avanza in questo libro un'ipotesi originale: Dio ci ha fatto esistere e in un certo senso ci ha imposto di esistere per l'eternità. A quest'offerta, in compenso, Egli ci accorda la libertà, preziosa ma rischiosa, di rispondere con un """"sì"""" o con un """"no"""". Nel primo caso, noi possiamo ricevere dalla grazia il dono dell'immortalità beata. Nel secondo caso, Dio, secondo l'autore, risponderebbe al nostro rifiuto non imponendoci l'esistenza eterna ma lasciandoci ritornare al nulla. L'inferno eterno sarebbe dunque la caduta nell'inesistenza eterna. Prefazione di André Léonard."" -
Libro bianco. Media e minori. L'educazione ai nuovi media ai tempi del coronavirus
"La media education si configura come una vera e propria politica pubblica per dar forma ai cittadini di domani, operando a un duplice livello: da un lato quello delle competenze, che superi la semplicistica visione dell'accesso ai media come dimensione sufficiente per un utilizzo consapevole, dall'altro in termini di acquisizione di sapere critico, soprattutto da parte dei più giovani."""" (Mario Morcellini)" -
Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia. Vol. 2: Calabria
Nel grande progetto europeo del ""Corpus of Byzantine Monumental Paintings"""", il volume sulla Calabria è il secondo dedicato all’Italia, dopo quello sull’Umbria. Vi sono studiati quaranta monumenti che conservano tracce, più o meno estese, di decorazioni databili tra l’VIII e il XV secolo. Dall’accurato censimento, che raccoglie accanto alle testimonianze note anche quelle meno conosciute e inedite, emerge un quadro finalmente unitario della produzione pittorica della regione più bizantina della penisola. Improntato a una rigorosa metodologia e supportato da un ricco apparato grafico e illustrativo, il Corpus della Pittura Monumentale Bizantina in Calabria è ora il nuovo punto di riferimento per conoscere, preservare e valorizzare questo ricco e prezioso patrimonio."" -
Rivista di politica (2020). Vol. 3: Carlo Curcio (1898-1971) tra impegno scientifico e militanza intellettuale/1.
Il fattore ""tempo"""" nelle Relazioni Internazionali: sul neorealismo di John J. Mearsheimer Davide Ragnolini Alle origini della modernità borghese: Curcio interprete dell'Umanesimo Laura Mitarotondo Essenza e fenomenologia del populismo: una ricerca internazionale Marco Damiani La tradizione liberale italiana tra Risorgimento e fascismo Federico Trocini Tempo e decisione: le incertezze ambientali e le scelte strategiche nella politica internazionale Carlo Simon-Belli L'Italia turrita e le sue metamorfosi: divagazioni sull'immagine femminile della nazione Alessandro Campi Il """"pensiero italiano"""" tra tradizione e cambiamento: Curcio e Del Vecchio Paolo Bagnoli"" -
L'eredità di una regina. Radegonda e lo scandalo di Poitiers (589-590)
Radegonda, figlia del re dei Turingi, fa l'ingresso nella Storia da prigioniera di guerra, nel 531: aveva poco più di dieci anni quando, dopo il conflitto conclusosi con la strage del suo popolo, venne inclusa nel bottino del re franco Clotario I, che alcuni anni più tardi l'avrebbe presa in moglie. Le fonti che contribuiscono a tracciarne il profilo insistono sulla tenace vocazione religiosa della principessa turingia, più propensa alle nozze celesti, cui infine approda, che a quelle terrene, da lei contrastate, subite e poi infrante. Mettendo a dialogare la varia documentazione che ne puntella le vicende, il presente studio fa emergere la dimensione storica sottostante i modelli trasmessi dalle fonti agiografiche, e specialmente il ruolo di Radegonda quale personaggio innovativo e di raccordo fra epoche e ideologie. In questo quadro assume particolare significato lo scandalum di Poitiers, cioè la crisi lunga e persino cruenta che travaglia - poco dopo la morte della regina-monaca - il monastero femminile da lei fondato a metà degli anni Cinquanta del VI secolo: la sua eredità in senso pieno da diverse prospettive. -
Sindacalismo. Rivista di studi sull'innovazione e sulla rappresentanza del lavoro nella società globale (2020). Vol. 43: Quale cultura per il lavoro? (Maggio-agosto).
Editoriale Luoghi e dinamiche di formazione delle culture del lavoro Emmanuele Massagli Occupazione giovanile, formazione e significato del lavoro Stefano Gheno Cultura del lavoro nella società globale Stefano Musso Dentro le relazioni di lavoro: datore di lavoro e lavoratore Enrico Gragnoli Quale lavoratore? Contratto e valore del lavoro Organizzazione Internazionale del Lavoro COVID-19 e mondo del lavoro: impatto e risposte Istituto di studi sulle relazioni industriali e di lavoro Rappresentanza sociale e democrazia politica Commissione Europea Sostegno all'occupazione giovanile. -
L' etica economica dei diritti. Paradigmi, principi, applicazioni
Da tempo si fa un gran parlare del rapporto fra etica ed economia, ma in modo spesso superficiale e retorico. In questo libro ci si sforza di delineare le caratteristiche del discorso etico, il meccanismo di funzionamento dell'economia, possibili principi etici condivisibili da molti (etica dei diritti), possibili applicazioni a vari settori della realtà (dalla finanza internazionale al mercato del lavoro). Il libro nasce nelle aule dell'Università IULM di Milano per gli studenti del corso Etica ed economia, ma affronta temi che possono essere di interesse ben più generale. -
Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949)
Un grande e intenso affresco - privo di filtri - su quasi quarant'anni di storia italiana ed europea. rnTriestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884 -1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell'irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. rnrn«Quello di Tamaro è un viaggio nella storia italiana ed europea persino più lungo dei 38 anni che scandiscono queste pagine dense di personaggi, eventi, profili psicologici» - Stefano Folli, RobinsonrnrnrnDi cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all'antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l'italianità di Trieste e delle terre adriatiche. Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D'Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna. Il diario è introdotto da una biografia basata sullo scandaglio di documenti e carteggi, presenti in diversi fondi archivistici. Ne emerge la complessa e tormentata personalità di un uomo di grande cultura, capace di dialogare a tutto campo. Margherita Sarfatti così gli dedica il suo Dux: «Ad Attilio Tamaro, italianissimo figlio di Trieste, nel nome di Trieste, madre della mia madre, offre con amicizia». «Ho letto - scrive Tamaro a Umberto Saba - le tre poesie con eguale piacere: mirabile mi sembra La preghiera dell'angelo custode dove l'episodio è ricordato con arte purissima ed è poi elevato a una vasta significazione. Attendo vivamente l'annunciato volume di poesia». Tamaro è in relazione con tutti i protagonisti dell'irredentismo triestino, istriano e dalmatico, in particolare Camillo Ara, Mario Alberti, Giorgio Pitacco, Salvatore Segré Sartorio, Fulvio Suvich, Francesco Salata. Intensi i suoi rapporti con Eugenio Balzan, Camillo Castiglioni, Francesco Coppola, Mario Missiroli, Giuseppe Volpi di Misurata. Feroci le sue critiche a Galeazzo Ciano «satrapo orientale» - e a Mussolini che, dopo averlo ammirato, quando nasce la Rsi definisce «il farneticante di lassù». Nella biografia emerge anche la figura del figlio di Tamaro, Tullio, che nel 1942 entra nel Pci clandestino milanese e con Emilio Sereni rappresenterà il partito nel Cln regionale lombardo. -
Formiche (2020). Vol. 164: Tecnologia e democrazia. L'alleanza necessaria.
Il nocciolo. L'onda americana storia di copertina Big tech, big deal Bruce Stokes, Un nuovo Patto tra le democrazie Martijn Rasser, È ora della tech-cooperation Ian Bremmer, L'orizzonte transatlantico e il fattore Cina David Thorne, Usa e Ue, impariamo gli uni dagli altri David O'Sullivan, I benefici di un accordo fra le due sponde dell'Atlantico Paper Ruben Gallego e Vicky Hartzler, Perché serve un Digital Marshall Plan Meredith Broadbent, I rischi del neo-sovranismo di Bruxelles Paola Pisano, Autonomia digitale europea con ambizione e realismo Augusto Preta, I nodi da sciogliere sul Dsa Dita Charanzová, Salvare il Vecchio continente dal virus protezionista Jean-Pierre Darnis, Gaia-X per unire e non per dividere Nino Galetti, In equilibrio tra sovranità e multilateralismo Stefano da Empoli, Sì all'avanzamento dell'Europa, no all'interdizione Francesco M. Talò, Siamo a uno ""Sputnik moment"""". Governiamolo insieme! Stefano Silvestri, Con Biden una stagione di dialogo da non sprecare formica dell'anno Stefano Cingolani, Angela Merkel Cancelliera, prova superata. Di nuovo ESTERI E alla fine arriva Joe... Paolo Guerrieri, Opportunità e incognite dell'agenda Biden Larry J. Sabato, Gli equilibri democratici al Congresso Giampiero Gramaglia, Le manovre in casa Gop Sergio Fabbrini, Senato, il fortilizio repubblicano economia Evoluzioni del Welfare aziendale Marco Leonardi, Come sarà lo smart working post-Covid Franca Maino e Valentino Santoni, Gli ostacoli da rimuovere Lorenzo Tavazzi, Rilanciare i consumi per rilanciare il Paese Stefania Rausa, Un'accelerazione che investe anche il lavoro rubriche Langolostorto Giovanni Lo Storto PuntoZero Pasquale Salzano Innovation circle Riccardo Grassi Schermaglie Fabio Benincasa Ue! Antonio Villafranca Oeconomicus Giuseppe Pennisi Green circle Stefano Cuzzilla Made in Italy Giovanni Bruno Esponenzialmente Pasquale Frega Inchiostri Alessandra Micelli Benedette parole Benedetto Ippolito."" -
La cultura liberale in Italia
Articolato in una parte sulle Caratteristiche e in una sui Protagonisti (tra i quali Alessandro Manzoni, Antonio Rosmini, i 'liberisti', Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Bruno Leoni), questo libro tratta delle vicende del liberalismo italiano e della sua fortuna senza perdere di vista il parallelo sviluppo della tradizione liberale occidentale. Ne risulta che quella che Carlo Antoni riteneva una ""questione di natura universale [...] una di quelle che travagliano la civiltà del nostro tempo"""", ovvero quella distinzione tra liberalismo e liberismo nella quale, sulla scia di Croce, riteneva che """"il pensiero italiano avesse mostrato il suo peculiare interesse per la distinzione delle attività dello spirito umano"""", si è in realtà rivelata la 'palla al piede' del liberalismo italiano. Un qualcosa che ne ha interrotto l'evoluzione della debole ma non spregevole elaborazione precedente e che lo ha praticamente isolato dagli sviluppi nell'età contemporanea. Fino a che, alla fine degli anni Ottanta, anche per via della diffusione di altri modelli filosofici, politici ed economici, e principalmente quelli della Scuola Austriaca, della Scuola di Chicago e della Pubblic Choice, è apparso come da quella sterile interpretazione del liberalismo fosse il caso di staccarsi definitivamente. Magari recuperando e rivitalizzando la tradizione liberale italiana (sia quella laica, sia quella cattolica) precedente a Croce, o sviluppando l'eredita dell'unico pensatore italiano del '900, Leoni, che abbia avuto un'influenza sulle vicende del liberalismo occidentale."" -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2021). Vol. 3: dibattito pubblico: modelli ed esperienze, Il.
La pubblicazione, a carattere trimestrale, ospita contributi sulle autonomie territoriali di taglio multidisciplinare, seppure con una naturale preferenza per l'ambito giuridico-politico. -
Quanto costa la democrazia? Debito pubblico e generazioni future
È giusto che a rimborsare il debito pubblico siano quanti non l'hanno contratto? Quali obblighi vantiamo nei confronti delle generazioni venture? Per chi, e per quanto tempo, sono vincolanti la costituzione e le leggi di uno Stato libero? Che spazio dobbiamo assegnare al futuro all'interno dell'agenda politica?Nel libro vengono presentate al pubblico italiano, per la prima volta in veste integrale, le inaspettate risposte che a queste domande attualissime fornirono Thomas Jefferson e James Madison, padri nobili delle istituzioni americane e sostenitori di due visioni alternative dei vincoli sull'avvenire. Idee radicali da mettere alla prova nelle democrazie che si apprestano alla ricostruzione post-Covid, costringendoci a ripensare le categorie concettuali di oggi e di domani. -
L' impero dell'algoritmo. L'intelligenza delle macchine e la forma del futuro
Questo saggio esamina e discute i concetti che stanno alla base degli algoritmi e analizza l'impatto sulle persone dei loro tantissimi utilizzi tramite una descrizione accurata ma accessibile a tutti. Vengono affrontati i temi più innovativi del mondo digitale, dall'apprendimento automatico ai sistemi software che governano i social media, dall'intelligenza artificiale alla robotica collaborativa. Gli argomenti discussi sono presentati con l'obiettivo di chiarire i concetti scientifici necessari a comprendere i principi e le manifestazioni dell'universo digitale e anche a ragionare sull'impatto sociale degli algoritmi. Concetti, analisi e ragionamenti utili per essere cittadini informati in un mondo dominato dalle tecnologie informatiche. Per diventare utenti consapevoli dei benefici che l'informatica può offrire a chi vive in questo nuovo millennio e, allo stesso tempo, per comprendere le minacce ai singoli e alle comunità che l'uso delle tecnologie digitali a fini di profitto e di dominio ha generato fino a oggi e che potrà ancora generare in futuro. -
Mezzogiorno, con gioia!
Questo libro è scaturito da una lunga vicenda. Nel 1976 un noto economista, Tibor Scitovsky, pubblicò The Joyless Economy (L'economia senza gioia) riferendosi al consumismo delle nostre società occidentali. Pur apprezzando tale contributo, Albert Hirschman sostenne in seguito (nel 1982) che siamo immersi effettivamente in mutevoli coinvolgimenti (Shifting Involvements) - tra felicità privata e felicità pubblica. E per il nostro Sud cosa si può dire? - mi domandai. Scrissi così Mezzogiorno, con gioia (1990) mettendo l'accento sul piacere di individuare e perseguire alacremente politiche economiche pratiche e democratiche a favore del Meridione operoso che rappresenta, comunque, la grande maggioranza del Sud italiano. A trent'anni di distanza pubblico di nuovo quel titolo (con l'aggiunta d'un punto esclamativo) per una raccolta di scritti degli anni Novanta costruiti per gradi con l'ausilio di allievi e collaboratori. Perché, alla vigilia di scelte decisive come quelle attuali, penso che quei saggi contengano indicazioni chiave di orientamento per la messa in pratica migliore possibile dei nostri desiderata: per un Mezzogiorno molto più. -
Salute o libertà. Un dilemma storico-filosofico
La gestione dell'emergenza sanitaria durante l'epidemia di Covid ha imposto ai governi di limitare alcune libertà fondamentali, di anteporre la salute alla libertà. Si è parlato con accenti diversi, e con più o meno plausibilità, di ""dittatura sanitocratica"""", """"biopotere"""", """"stato di eccezione"""", ecc. Anche se la nostra epoca può essere vista come un'epoca di emergenze continue, e di necessità del loro governo, il più generale rapporto fra la sicurezza (non solo sanitaria ma anche economica, militare, fisica, ecc.) e la libertà percorre tutto il pensiero filosofico e politico della modernità. È almeno da Hobbes che il dilemma, di cui si è fatto carico lo Stato, del rapporto fra questi due concetti si presenta in tutta la sua radicalità e irrisolvibilità davanti alle coscienze più attente. È come se il concetto stesso di libertà si mostrasse attraversato da una frattura che si tende a ricomporre senza mai però poterla sanare definitivamente. Attraverso un excursus storico che dall'autore del Leviatano giunge sino ai nostri giorni, l'autore si propone, in nome della Libertà, di portare alla luce e alla consapevolezza teoretica questa cesura ineliminabile.""