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Misurare per decidere. La misurazione delle performance per migliorare le politiche pubbliche e i servizi
L'orientamento ai risultati è un elemento comune a ogni processo di riforma del settore pubblico. In questi ultimi anni, le amministrazioni pubbliche hanno compiuto sforzi importanti per introdurre sistemi accurati di misurazione delle performance amministrative. Tali processi, però, hanno avuto ricadute molto deboli sulla formulazione e attuazione delle politiche pubbliche, sulla riprogrammazione delle attività e sul miglioramento della qualità dei servizi pubblici. Il manuale, partendo da un ampio quadro teorico e analizzando alcune esperienze concrete di amministrazioni italiane, mette in evidenza le diverse valenze della misurazione delle performance ai diversi livelli decisionali di un'amministrazione. L'esigenza primaria è quella di colmare la scarsa attitudine delle amministrazioni pubbliche alla misurazione delle performance e all'utilizzo di tali informazioni per la costruzione di decisioni più consapevoli. In particolare, si mette in risalto che l'uso sistematico di queste informazioni può favorire e sostenere processi continui di innovazione e miglioramento organizzativo, al fine di definire e attuare politiche pubbliche capaci di rispondere adeguatamente ai bisogni della collettività. -
Schermi di piombo. Il terrorismo nel cinema italiano
Il libro ripercorre la stagione degli anni di piombo secondo una prospettiva inedita, quella offerta dalla ""lente"""" cinematografica. L'itinerario si snoda attraverso l'articolata e sofferta relazione tra il cinema e i terrorismi, nel contesto più generale della violenza politica nell'Italia degli anni '70. Nell'intento di guardare la realtà per come il grande schermo la rappresenta, si vuole affrontare la """"tragedia della ragione e della rabbia"""" che ha aperto la via alla lotta armata, esaminandone le diverse declinazioni ideologiche, le implicazioni umane e psicologiche, le conseguenze sul piano sociale e politico, avvalendosi dell'ampia mole di film legati a vario titolo a quella stagione. Se anche il grande schermo si è talvolta conformato a un """"pensiero unico"""" che si è sottratto a un reale confronto con le motivazioni di quel fenomeno, la filmografia presa in esame testimonia l'ampio sforzo del cinema popolare, come di quello colto, di fotografare e interpretare le tensioni e i drammi che hanno sconvolto il Paese sotto forma di violenza politica tra """"opposti estremismi"""" di vero e proprio terrorismo, di stragismo e di piani eversivi originati da sezioni deviate dello Stato. Una serie di saggi monografici di giovani studiosi, testimonianze di ex terroristi, scrittori e cineasti sono parte integrante del volume, contribuendo a mettere a fuoco le zone più nevralgiche del dibattito, approfondendo e problematizzando alcuni nodi non ancora sciolti della storia recente italiana."" -
Tipografia e editoria in Abruzzo e Molise. Il XX secolo. Atti del convegno (Teramo-L'Aquila, 25-27 maggio 2005)
"Non è superfluo sottolineare ancora una volta l'importanza degli studi locali per una storia della tipografia e dell'editoria capace di tenere conto della complessa articolazione produttiva e commerciale del libro in un paese policentrico come l'Italia, che neppure i più recenti processi di concentrazione sono stati in grado di cancellare: lo dimostra questo volume, che affronta e vince la non facile scommessa di occuparsi del Novecento, un secolo per il quale gli studi preparatori sono ancora particolarmente carenti. L'ambito locale delle ricerche ha il merito di precisare i dati quantitativi della produzione - che risultano di gran lunga superiori a quelli ricavabili dai repertori nazionali -, di individuare nuove imprese e di seguirne le vicende spesso assai intricate e, soprattutto, di comprendere meglio il rapporto che le varie aziende hanno con la realtà economica, politica e culturale da cui hanno origine e nella quale si muovono, molto spesso senza riuscire a superare i confini locali o regionali. Tanto più se le indagini sono condotte sulla base di fonti analoghe, con gli stessi criteri metodologici - evidenziando le curve produttive, la materialità dei testi in base al numero delle pagine, la presenza o meno dell'indicazione del prezzo, come avviene nei due saggi generali su Abruzzo e Molise in modo da permettere anche una comparazione tra le due regioni - e con una uguale sensibilità per il contesto sociale."""" (Gabriele Turri)" -
Paleolibertarismo. Il pensiero di Hans-Hermann Hoppe
La teoria libertaria si sviluppa e si perfeziona nella seconda metà del Novecento, principalmente negli Stati Uniti. Uno dei cardini di tale teoria, la legittimità di qualsiasi scambio consensuale, venne particolarmente enfatizzato, a fini ""controculturali"""" e antisistema, negli anni Sessanta e Settanta, in concomitanza con lo sviluppo dei movimenti di contestazione. Tematiche quali la liberalizzazione delle droghe o dei costumi sessuali, o le istanze antireligiose, per la loro natura trasgressiva e provocatoria, tendevano ad occupare il centro della scena, generando però in tal modo una indebita torsione della dottrina. Capisaldi della quale sono anche l'individualismo, la centralità della proprietà privata e del mercato, l'antiegalitarismo, la valorizzazione del merito, tutti aspetti che risultavano offuscati nella versione hippy del libertarismo sessantottino. A partire dagli anni Ottanta, alcuni esponenti del pensiero libertario acquisirono piena consapevolezza di tale divergenza, culturale e politica, e, insoddisfatti della deriva New Left del libertarismo americano, diedero vita alla corrente di pensiero successivamente definita """"paleolibertarismo"""". Questi autori propongono un sostrato valoriale di segno opposto: una società libertaria può affermarsi solo se a livello sociale si diffonde sempre più una mentalità che, al contrario, recuperi la moralità borghese. Di questa corrente culturale fa parte Hans-Hermann Hoppe."" -
Della barzelletta e altri problemi filosofici
In questo libro le barzellette su Totti, Prodi e Berlusconi diventano argomento filosofico e si mostra come alla base della comprensione di una barzelletta ci sia la libertà dello spirito umano. Infatti, ci sarà sempre chi vorrà ridurre la bellezza della Gioconda alla tecnica pittorica, il Furioso alla grammatica, la Gazza ladra alla matematica, mentre nessuno - si spera spiega le barzellette con un metodo scientifico. L'umorismo, come la vita, ha una sua logica paradossale del senso e del non-senso che sfugge a ogni pura razionalità. L'umorismo fa risaltare più netta la differenza tra la scienza e la vita, il metodo e la comprensione del ""mondo civile fatto dagli uomini""""."" -
Architettura popolare del Tirreno cosentino
La ricerca, di carattere storico-urbanistico e demoantropologico, è incentrata sul rapporto fra il territorio e le culture dell'abitare nell'area del Tirreno cosentino ove, nonostante un apparente comune denominatore, si riscontrano caratteri alquanto differenziati, analizzati secondo l'articolazione dei percorsi, le tipologie edilizie, il microambiente, gli interni, la dimensione simbolica; il tutto documentato attraverso un ampio panorama iconografico, nell'ottica di una possibile rivivificazione. Emergono, così, alcuni fra gli aspetti più interessanti, meno conosciuti e maggiormente trascurati della cultura materiale calabrese. -
Problemi di libertà nella società complessa e nel Cristianesimo
L'appello alla libertà è luogo comune abusato, banalizzato, spesso frainteso, nel dibattito pubblico e nel discorso politico. A questa situazione di fondo non sembra sfuggire neppure l'analisi dei nessi configurabili tra Cristianesimo e liberalismo. I saggi raccolti nel volume, di Cattaneo, Lottieri, Nemo, Robilant e del curatore, sottopongono a critica alcuni di questi luoghi comuni, senza pretendere di raggiungere conclusioni univoche, ma nel tentativo di presentare figure diverse di un rapporto complesso, rappresentative dell'ineliminabile istanza di pluralismo, di cui il libro è espressione. Istanza insita nella tradizione cristiana prima e liberale poi, indubbio guadagno di civiltà che la modernità ha saputo, a un tempo, definitivamente affermare e costantemente minacciare. -
Folklore in Calabria tra memoria ed oblio. Amantea e la costiera tirrenica centrale
Il mondo contadino, che ha iniziato a dissolversi con la ""rivoluzione industriale"""", in Calabria, nel Sud ed in molte periferie d'Italia ha prolungato la sua agonia fino agli anni Sessanta del secolo scorso. L'autore, con un lavoro di ricerca sul campo e con un'indagine bibliografica sia specifica sia di riferimento teorico, ha raccolto tematiche e brandelli di memoria da donne e uomini formatisi in quegli anni. Senza sentimenti nostalgici, ma con piglio analitico ed istruttivo, questo testo propone una descrizione antropologica del territorio, si sofferma su lavori e locuzioni linguistiche, stratificazioni alimentari e sistemi organizzativi del ciclo della vita, feste e credenze, forme espressive di un universo interiore, immaginario e fantasmatico, evocativi di quel mondo, e ne offre spunti esplicativi ed interpretativi. Il comprensorio di Amantea (allargato al territorio della vecchia giurisdizione ecclesiastica di quella che fu la Diocesi """"Inferiore"""" di Tropea) diventa emblematicamente luogo ed occasione a cui riferire e comparare una realtà regionale più diffusa, simile a quella degli altri comprensori calabresi."" -
Renzo De Felice storico della politica
La presente collana raccoglie e propone al pubblico italiano temi e autori che sono espressione della cultura politica europea. ""Prima che l'unità politica dell'Europa si realizzi, la sua unità spirituale mi sembra già una realtà acquisita e nello stesso tempo un compito che ha le sue radici più profonde nella coscienza della sua ricchezza formale. Il segno più visibile della sua vita unitaria e il soffio spirituale in cui l'Europa acquista coscienza di se stessa è il fatto che nella sfida e nel continuo scambio tra le culture essa custodisca nella sua memoria il timbro specifico delle tradizioni vissute. Collaborare a questo scopo mi sembra il contributo più duraturo che le scienze dello spirito potranno dare al futuro dell'Europa e della stessa umanità""""."" -
Saggi sulla libertà dei romani, dei cristiani e dei moderni
Il libro parte da una certezza: per sapere dove andare, quale direzione imprimere alla società, è necessario recuperare la consapevolezza di un orizzonte di valori condivisi. Questo volume è una raccolta di saggi che hanno in comune riflessioni sulla libertà. Spaziano dalla libertà nella antica Roma, alla visione cristiana della libertà attraverso la testimonianza di grandi figure come Tommaso Moro, Federico Ozanam, Contardo Ferrini, Giuseppe Capograssi, Gabrio Lombardi e Giorgio La Pira. Si affrontano poi due temi centrali per lo sviluppo della nostra società: la necessità di conciliare libertà economica e valori etici, quelli della tradizione ebraico-cristiana, in particolare, e il problema della difesa e della promozione della libertà, sfiorando il tema della guerra giusta e della guerra preventiva. Infine una breve riflessione sulla attualità dei principi e dei valori di un diritto - il diritto romano - che aveva a fondamento l'idea di libertà. Un contributo a una più approfondita comprensione di un valore cardine per la costruzione di una società che voglia a vere sempre al centro la dignità della persona. -
Antisemitismo e razzismo ne «La difesa della razza» (1938-1943)
Da una rigorosa, puntuale, documentatissima analisi de ""La Difesa della Razza"""", rivista pubblicata fra il 1938 e il 1943, emerge qui il senso proprio della politica razzista, di sostanza antisemitica, del fascismo entro le posizioni non di rado approssimative e contraddittorie dei suoi promotori e dei suoi banditori. Ne scaturisce un ampio affresco del razzismo fascista, reso ancora più significativo dal contrappunto iconografico che lo accompagna, come un cupo sottofondo musicale, cui l'autore non manca di prestare ascolto con sensibilità di educatore."" -
Nello Rosselli
A settant'anni dall'assassinio dei fratelli Rosselli, avvenuto il 9 giugno 1937 in Francia, la personalità del più giovane dei due, Nello, continua a restare nell'ombra. Ancora oggi sono pochi a sapere che - a differenza di Carlo, tra i massimi leader dell'antifascismo italiano - Nello Rosselli, pur condividendo le idee del fratello, rimase essenzialmente uno studioso di storia. Lo stesso assassinio, avvenuto per mano di sicari francesi assoldati dai servizi segreti italiani, rendendo i Rosselli tra le vittime più note della dittatura fascista doveva oscurare la specifica personalità di Nello. Questo volume ricostruisce dunque la biografia di una figura tanto celebrata quanto in fondo poco conosciuta; allo stesso tempo, fornisce uno spaccato della vita culturale nell'Italia fascista. Vediamo in particolare come, nella vicenda di Nello Rosselli, si riflettano certi caratteri della dittatura di Mussolini: un regime che, da una parte, permetteva al giovane storico di recarsi spesso all'estero pur sapendo come ne approfittasse per incontrare il fratello; dall'altra, ne avrebbe stroncato la vita attraverso un assassinio politico. -
Povertà e terrorismo. L'altro sentiero
In questo libro, dedicato all'economia informale del Perù e alle ragioni per cui la povertà può essere un terreno fertile per i terroristi, Hernando de Soto descrive le forze che tengono le persone alle dipendenze di economie clandestine: le barriere burocratiche alla proprietà formale e la mancanza di strutture legali che riconoscano e promuovano la proprietà di beni. Sono proprio queste forze, secondo de Soto, che impediscono alle case, ai terreni e alle macchine di operare come in Occidente, vale a dire come beni produttori di capitale. Sotto il governo di Fujimori, l'Istituto per la Libertà e la Democrazia di de Soto ha elaborato decine di leggi per promuovere i diritti di proprietà e portare le persone fuori dall'economìa informale e farle entrare in quella formale. Ne è scaturito non soltanto un boom economico per il Perù, ma anche la sconfitta di Sendero Luminoso, movimento terroristico e forza di mercato nero che all'epoca minacciava di assumere il controllo del governo peruviano. In una nuova prefazione, de Soto attualizza il suo saggio, mettendo in relazione il Sendero Luminoso degli anni '80 con i talebani di oggi. -
I miti della società e altri saggi alvariani
Il volume raccoglie tutte le pagine alvariane di Antonio Palermo: una lunga fedeltà del critico verso il suo autore, profusa nell'arco di un cinquantennio e interrotta soltanto dalla prematura scomparsa dello studioso, giunta mentre stava lavorando al riordino dei saggi confluiti in questo libro, dal primo intervento del 1956 alla fondamentale monografia del 1967 (ora divenuta la prima parte di esso) e poi, al termine di una serie di ritorni a intermittenza su temi e problemi alvariani, al contributo letto al convegno napoletano del 2004, last but not least. Sono pagine, quelle di Palermo, che il tempo non ha scalfito e che, di contro, acquistano ancora più risalto dal loro cronologico snodarsi, perché evidenziano quanto profonda sia stata l'indagine del critico, tra i primi (se non il primo tout court) a dimostrare la caratura europea di Alvaro come scrittore e come intellettuale e a indagarne con passione e rigore la prismaticità di scrittura. -
Conoscenza, tempo vissuto, scienze filologiche in Sicilia
Il testo presenta la circolazione e la produzione di opere letterarie della più grande isola del Mediterraneo. Viene esaminata la cultura delle interdipendenze nello scenario espressivo di valori concettuali dell'identità siciliana e di altre civiltà articolate. Un viaggio, che si snoda attraverso profondi orizzonti di osservazione e puntuali indicatori di lingue antiche e moderne nel mosaico di colori, al cui interno il rapporto tra spazio e movimento genera un dinamismo intenso e una produzione di testimonianze, di voci, di miti che costituiscono processi di differenti civiltà. -
La politica dopo l'illuminismo. Saggi filosofici
Una riflessione sulle condizioni di vita delle società complesse contemporanee mostra come l'eredità liberale dell'Illuminismo si sia alla fine imposta con successo contro la parte totalitaria di questa stessa eredità. Nelle nostre società, paradossalmente, l'indipendenza dal sapere degli esperti aumenta, smentendo tutte le teorie tecnocratiche fondate sulla inarrestabilità della trasformazione della politica in puro dominio. Il peso del Common Sense aumenta, così come cresce la necessità di ""autodeterminazione morale"""" da parte dell'individuo e dunque il ruolo e l'importanza di realtà primarie e insostituibili come la famiglia. Se alla fine Orwell ha avuto torto, perché ciò è avvenuto? Nella risposta a queste domande il presente libro svela le nuove forme della politica dopo l'Illuminismo, attraverso saggi su politica e religione dopo l'Illuminismo, Karl Jaspers e il moralismo politico, sulla critica delle teorie tecnocratiche, sul significato illiberale del '""""68"""", e sulla """"politica simbolica""""."" -
La governance degli enti locali nella gestione dei servizi pubblici
Il volume espone i risultati di un'indagine svolta sulla trasformazione del ruolo degli enti locali nella gestione dei servizi pubblici. L'articolato e complesso processo di modernizzazione che ha interessato la pubblica amministrazione nel nostro Paese ha comportato, nel settore dei servizi pubblici, una trasformazione del ruolo dell'ente locale in un'ottica di governance. Se da un lato, infatti, la pubblica amministrazione ha gradualmente abbandonato il ruolo predominante di erogatore di servizi in posizione di monopolio, dall'altro ha dovuto conseguentemente orientare l'azione di una molteplicità di soggetti, finalizzandola allo sviluppo economico e sociale e al raggiungimento di adeguati livelli di soddisfazione dei bisogni dei cittadini. La ricerca, realizzata nel corso del 2005, è stata svolta su un campione di 337 comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, geograficamente collocati nelle diverse aree territoriali (nord est; nord ovest; centro; sud ed isole) e non ha evidenziato ""condotte tipo"""" poste in essere dagli enti locali, tali da consentire di estrapolare un modello a validità generale."" -
Dopo la propaganda. Il news management governativo, l'industria dello spin e il caso italiano
Come agisce la comunicazione dei governi? In un'epoca in cui la retorica della onnipervasività della comunicazione ha invaso il dibattito pubblico, ancora scarse restano le indagini sugli aspetti empirici della comunicazione politica, e soprattutto sui grandi soggetti produttori di comunicazione. In questo volume, relativamente all'esperienza governativa di Silvio Berlusconi (2001-2006), si analizzano gli aspetti organizzativi e le strategie di azione delle strutture di comunicazione del governo: come si comunica, cosa si comunica, con quali modalità? Esiste una chiara volontà manipolativa? A quale livello di professionalizzazione è giunta la comunicazione governativa italiana? Come si concilia l'esigenza di una comunicazione politica centralizzata e ""leaderistica"""" del Presidente del consiglio con la composizione plurale e di coalizione della maggioranza di governo? Queste domande vengono affrontate dall'Autore dopo una analisi teorica e una ricostruzione storica dei processi di news management nei sistemi democratici contemporanei."" -
L' Occidente come forma di costruzione del consenso politico
Nella costruzione delle democrazie postbelliche il senso di appartenenza all'Occidente ha giocato un ruolo importante nella stabilizzazione dei sistemi politici usciti dalla Seconda guerra mondiale. Il volume seleziona alcuni case-studies (Francia, Italia, Spagna e Germania) e alcuni nodi problematici legati alla diffusione del concetto di Occidente e al conflitto che ne è derivato. I saggi sono frutto di una ricerca realizzata all'interno di una ricerca del Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia diretta da Paolo Pombeni e finanziata dal ministero della Ricerca. Attraverso l'analisi degli autori, il volume mette in luce il ruolo che il concetto di Occidente e il contrasto est-ovest hanno giocato nella costruzione del consenso politico dei sistemi politici del dopoguerra. -
Eppur si muove. Come cambia l'export italiano
Sembra che sia finalmente giunto il momento di porre la parola fine alla crisi dell'economia che negli ultimi anni ha attanagliato il nostro Paese e allo stesso tempo è ora di fare le prime analisi. Il compito che questo volume si pone è sostanzialmente questo, fare un primo bilancio di questi anni di scarsa crescita economica per capire come siano andate effettivamente le cose. Dallo studio condotto dagli economisti autori del volume emerge come negli anni della crisi, nonostante vi sia stato un calo generale della grande impresa e delle aziende manifatturiere il sistema delle piccole e medie imprese abbia retto piuttosto bene. E sebbene sia diminuito l'export in termini di quantità vi è stato un incremento considerevole in termini di valore unitamente all'accresciuta capacità delle imprese di individuare nuovi mercati esteri.