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La Dacia romana
Conquistata dall'imperatore Traiano nell'anno 106 d.C, nonostante abbia fatto parte dell'Impero romano per un periodo relativamente breve, in questo arco di tempo, poco più di un secolo e mezzo, la Dacia fu intensamente romanizzata, con la diffusione della lingua latina e l'adozione di modelli di comportamento italici, e tale processo contribuì a determinare l'identità culturale di quello che sarebbe divenuto il popolo romeno. Il libro si popone di arricchire gli studi su questa provincia dell'Impero romano, fornendo un'esaustiva presentazione della storia della Dacia e della sua civiltà, dall'età preromana agli albori del Medioevo. -
Amministrazioni pubbliche e volontariato. Stato e prospettive
La svolta pluralista del sistema locale di welfare e l'affermarsi di un nuovo modello di amministrazione basato sulla sussidiarietà e la partecipazione di tutti gli attori sociali alle attività di pianificazione e intervento sul territorio, impongono una rilettura del rapporto fra amministrazioni e terzo settore, con particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato ed al ruolo loro spettante nell'erogazione di servizi alla cittadinanza. Si assiste al continuo aumento delle organizzazioni iscritte ai registri regionali: la tendenza verso la formalizzazione è infatti uno dei segnali più evidenti del cambiamento cui il volontariato sta andando incontro. Un cambiamento che investe tanto l'organizzazione interna di questi soggetti, quanto gli ambiti di operatività e il loro stesso modo di porsi rispetto agli interlocutori istituzionali. Il presente volume parte proprio da un'analisi dei mutamenti in atto, per inquadrare l'attuale stato dei rapporti fra volontariato e amministrazioni pubbliche, e ipotizzarne i possibili scenari di sviluppo, nella costruzione di un nuovo modello di cooperazione improntato ai principi di sussidiarietà e partecipazione. -
Mari di carta. La storia di Domenico Vigliarolo: un cartografo italiano alla corte del Re di Spagna. Ediz. illustrata
Di Domenico Vigliarolo, sacerdote-cartografo di Stilo finora semisconosciuto al grande pubblico, ma ben noto ai maggiori studiosi del settore, è qui ricostruita la parte biografica di maggior interesse, quella, cioè, relativa al periodo spagnolo (1582-1596), durante il quale egli rivestì l'importante incarico di Cosmografo della Casa de Contrataciòn (l'istituzione delegata al controllo della via delle Americhe). ""Mari di carta"""" riunisce per la prima volta tutta la sua produzione cartografica sinora conosciuta e attualmente conservata nelle maggiori istituzioni museali del mondo. Tra i vari documenti compaiono un inedito assoluto, rintracciato dall'autore presso la Biblioteca Reale di Madrid, un esemplare conservato presso la Biblioteca Vaticana sinora erroneamente ritenuto anonimo e un Atlante conservato a New York, composto da nove fogli di cui, sinora, ne era stato pubblicato uno soltanto da Almagià nel 1942. Il testo rimarca il forte legame tra Vigliarolo e la sua Calabria e fornendo tra l'altro, in molte carte (su cui spicca sempre in bella evidenza il toponimo natale di Stilo) preziose indicazioni storico-geografiche sulla Calabria del Seicento."" -
Ribelli per amore. I cattolici e la Resistenza
"La Resistenza è ancora momento centrale nella storia recente del nostro Paese. La lontananza dagli avvenimenti, d'altro canto, se porta con sé il rischio di rimuovere il passato, offre viceversa l'opportunità di superare il coinvolgimento emotivo e consente un giudizio più sereno e distaccato. Rileggere la storia è sempre utile e costruttivo, cancellare o negare il passato è invece operazione di corto respiro: la scomparsa delle persone non può implicare anche quella delle idee, in virtù dell'accelerazione che a questo processo hanno dato la fine del comunismo e il tramonto delle ideologie. II periodo che, dalla fase finale dell'ultimo conflitto mondiale alla ricostruzione nazionale, passa attraverso la Resistenza, si presenta con un'inedita ricchezza di apporti alla costruzione di quel patto sociale tra componenti culturali diverse che è a fondamento del nuovo Stato repubblicano. Con uno sguardo d'insieme che accomuna storici ed esponenti della società civile, questa breve raccolta di saggi si propone di sottolineare il ruolo dei cattolici, """"ribelli per amore"""", nella lotta per la liberazione nazionale, prospettando anche alcune significative linee di metodo per un loro specifico e originale contributo alla risoluzione degli attuali e pressanti problemi di un mondo globalizzato, che non può fare a meno di trarre ispirazione dai grandi valori affermati dalla Resistenza."""" (Ernesto Preziosi)" -
Benedetto Croce. La scienza, la matematica
Fermare l'attenzione al rapporto tra Benedetto Croce e la scienza in generale, la matematica in particolare, non è consueto né tra gli epistemologi e gli storici della scienza né tra gli epistemologi e gli storici della matematica, essendo ricorrente la convinzione che non esista differenza tra la visione neoidealista e quella crociana della scienza. Il primo capitolo, scritto da Nigrelli, riflette pienamente il suo occuparsi di filosofia della scienza e della scienza del novecento. Prende in esame due problemi: il primo verte attorno al rapporto tra Croce e la scienza, mentre il secondo concentra l'attenzione sul rapporto tra la matematica e la concezione-conoscenza dello spazio, sulla posizione di Croce al riguardo, per terminare considerando il ruolo della tecnica e il rapporto tra scienza e tecnica. Il discorso di Nigrelli continua in quello che Tortoriello presenta nel secondo capitolo, in cui è analizzato più in profondità il rapporto tra Croce e la matematica. Dopo avere chiarito quali sono le posizioni di Gentile, Croce e Enriques sul ruolo della scienza in rapporto a quello della filosofia, Tortoriello conclude il suo dire evidenziando la visione operazionale e pratica che Croce ha della matematica. Questa problematica non è facile da dipanare, perché le espressioni di Croce possono essere facilmente equivocate da un lettore moderno. Eppure Croce non si colloca tanto lontano da noi. Introduzione di Luigi Maierù. -
Sulle rotte della storia. Migranti e migrazioni alla luce dei nuovi orientamenti storiografici
Oggi il concetto di migrazione è totalmente cambiato. L'emigrante è inteso come un moderno Ulisse privo della classica e simbolica valigia di cartone. Egli deve inevitabilmente fare i conti con quei legami primari che lo vincolano alla famiglia di origine, alle proprie radici, alla propria terra e, solo quando liberato da ogni condizionamento ambientale e familiare, assurge alla categoria più elevata di cittadino del mondo. Non a caso oggi gli studiosi del settore preferiscono parlare, in una società globalizzata, di categorie differenti come diaspora, plurilocalismo, transnazionalismo più che di fenomeno emigratorio. Questo volume raccoglie gli esiti dei nuovi itinerari di ricerca che ciascuno di loro sta percorrendo nel tentativo di arricchire la storia dell'emigrazione anche dietro la spinta cogente delle problematiche che gli attuali movimenti migratori portano nella società contemporanea. -
Scritti in onore di Aldo Buoncristiano
Il volume è al tempo stesso una raccolta di saggi e di ricordi personali scritti da amici e da colleghi. È un volume di contributi forniti da giovani e meno giovani, da chi ha conosciuto direttamente il prefetto Buoncristiano e da chi ne ha sentito parlare e esaltare la sua opera. Aldo Buoncristiano è stato un ""grand commis"""" dello Stato, leale, coraggioso, animato da uno spiccato senso dello Stato, cioè dal senso dell'interesse generale, ricco di amor di patria. Egli ha contribuito a far crescere in generazioni di giovani funzionari una cultura forte delle istituzioni democratiche, una devozione all'interesse generale, un orgoglio di appartenenza al corpo prefettizio e all'amministrazione dell'Interno carica di oltre duecento anni di storia. Aldo Buoncristiano ha trasmesso ai colleghi un amore per i principi fondamentali della Costituzione, una consapevolezza dei doveri, una visione alta della missione prefettizia che è strettamente legata al perseguimento del bene comune."" -
Scenari di guerra. Cronaca della prigionia di un reduce lucano della prima guerra mondiale
Il volume coglie a pretesto il rinvenimento di un diario redatto da un reduce lucano della Prima guerra mondiale, in cui si narrano i fatti relativi alla sua prigionia in alcuni campi Austriaci. Il reduce è di ritorno da un mondo che lo ha trasformato e si reinserisce in una realtà a sua volta profondamente modificata. L'analisi dei diversi elementi di contesto espressi nel diario costituisce un'occasione per leggere in maniera introspettiva eventi e dinamiche psicologiche che questi scatenano. La ricerca ha come scopo ultimo la percezione della realtà del passato attraverso il doppio codice razionale ed emozionale: le parole dei protagonisti, senza particolari mediazioni, infatti, ci proiettano nei fatti, nelle percezioni, nelle culture, suggestionando, agevolando e potenziando la comprensione degli eventi. -
L' ambiente contestato (Gli enti locali e il decreto ambientale)
Il decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152, doveva essere la raccolta, la sintesi e il coordinamento della gran parte di quella miriade di norme, di ogni ordine e grado, che disciplinano la materia ambientale in Italia. Questo libro ritaglia, all'interno dei 318 articoli e allegati tecnici, tutte le competenze che il nuovo decreto prevede nello specifico per gli enti locali. Nel contempo però vengono riportati tutti i pareri che, contro il decreto, sono stati elaborati dalla Commissione Unificata Stato-Regioni, nonché le prime proposte di modifica formulate dal governo successivo, attualmente all'esame del Parlamento. I richiami alla disciplina previgente e delle note critiche aprono e chiudono ogni capitolo. Un utile strumento di lavoro, quindi, che riporta fedelmente la disciplina vigente ma che da conto del dibattito, meglio, dello scontro in corso dall'epoca della preparazione del decreto e destinato a indirizzarne le future modifiche. Non ""una questione ambientale"""", quindi, ma le """"diverse questioni ambientali""""."" -
Jure Vetere. Ricerche archeologiche nella prima fondazione monastica di Gioacchino da Fiore (Indagini 2001-2005)
Tra i luoghi entro i quali si dipanò la complessa esperienza religiosa di Gioacchino da Fiore, assume spiccato rilievo Jure Vetere, non solo per essere stata la prima fondazione dell'Abate calabrese, dopo l'abbandono della originaria vocazione cistercense, ma anche per le connotazioni ambientali del sito, che conciliavano il rigore ascetico e lo status eremitico, tanto ricercati da Gioacchino tra le ""frigidissimas alpes"""" silane. Questo volume presenta i risultati di cinque anni di ricerche archeologiche che hanno portato alla scoperta dei resti materiali del protomonastero florense e all'individuazione di un modello monastico ben definito, condotte secondo un approccio multidisciplinare, funzionale alla lettura delle diverse fasi di frequentazione del sito indagato, svoltesi tra gli ultimi anni del XII secolo e l'età post-medievale. Il racconto archeologico delle vicende che hanno caratterizzato Jure Vetere è apparso inoltre intrecciato al grande tema dei cambiamenti climatici particolarmente condizionante per le modalità insediative nel medioevo, così come nella realtà odierna. I dati fino a ora raccolti vogliono essere un primo tributo all'""""archeologia dei monasteri"""" e all'""""archeologia del paesaggio"""" della Calabria medievale."" -
Il tappeto di Eudossia. Potenzialità della scrittura a più voci
Un saggio su autori che in tempi diversi hanno esplorato i terriotri del raccontabile e hanno segnato la loro arte confermando la forza della scrittura: Angiolieri, Boccaccio, Borges, Calvino, Cerami, Clerici vagantes, Dante, Leopardi, P.Levi, Machiavelli, Quasimodo, Tomasi di Lampedusa. -
Leonzio Pilato
Durante il viaggio che lo porta in nave a Venezia, l'ambasciatore Nicola Sigero riconosce uno tra i maggiori cultori della lingua e della letteratura greca del XIV secolo: Leonzio Pilato. Spinto da grande curiosita chiede al suo compagno di viaggio di narrargli la sua vita. Leonzio Pilato inizia, così, il racconto del suo viaggio"" umano e culturale dalla natia Calabria ai maggiori centri culturali dell'epoca. Il romanzo narra la vita del celebre calabrese dalla dura giovinezza a Seminara, dove vede sterminata la propria famiglia, all'incontro il celebre monaco Barlaam nel monastero di Sant'Elia e con Francesco Petrarca per il quale traduce in latino, e per primo, l'Iliade e l'Odissea, e con il quale vive un rapporto difficilissimo."" -
Gli «Elementi di filosofia» di Pasquale Galluppi. Fra ragione teoretica e metodologia storica. Atti del Convegno (Tropea-Drapia, 23-25 ottobre 2003)
Questo volume raccoglie i contributi proposti e discussi durante i lavori del V Convegno di Studi Galluppiani intitolato ""Gli Elementi di filosofia di Pasquale Galluppi. Fra ricerca teoretica e metodologia storica"""". Esso non ha un mero intento documentaristico o repertoriale ristretto alla figura di Galluppi, ma si intende approntare anche una matrice teoretica, mettendo in discussione criticamente le posizioni del filosofo e facendole interagire fruttuosamente con quelle di altri grandi autori della storia del pensiero. Il volume ha duplice funzione: introdurre all'opera galluppiana quanti non la conoscessero, con dovizia di riferimenti ipertestuali, di contestualizzazioni bibliografiche e di accenni all'ambito storico-sociale del tempo, e contemporaneamente accompagnare nell'approfondimento quanti intendessero scandagliare i molteplici specifici aspetti che tale opera in sé racchiude. I contributi qui raccolti dimostrano nel dettaglio quanto l'opera galluppiana si localizzi in un incrocio fitto di rimandi reciproci e aperture originali tra le posizioni filosofiche più rilevanti del tempo, sia nel colloquio con alcuni dei grandi autori della storia della filosofia come Cartesio, Kant, Agostino, Leibniz, Wolff, Condillac, Malebranche, Hume, sia da un punto di vista prospettivo in una sorta di propedeutica concettuale e linguistica, grazie alla quale vecchi strumenti filosofici vengono rielaborati e nuovi vengono definiti."" -
Tradizioni in subbuglio
Tradizioni in subbuglio è una raccolta di saggi di Mary Ann Glendon comparsi in epoche diverse su riviste giuridiche americane. I saggi che questa raccolta propone al lettore italiano toccano le principali tematiche di ricerca della studiosa americana: dalle riflessioni storiche e teoriche sulle condizioni per lo sviluppo della democrazia al ruolo dei giudici nei sistemi di civil law e di common law; dalle tematiche generali dei diritti umani alla libertà di religione e al diritto di famiglia. Questo libro si propone di far conoscere in Italia i principali contributi di una delle più grandi studiose americane di diritto costituzionale contemporanee, la cui voce spicca per l'originalità dei contenuti, la profondità del pensiero e lo charme della forma espositiva. -
Le radici pagane dell'Europa
Per oltre mille anni, la fede nel Dio biblico è stata cosi determinante e onnipervasiva che Novalis poteva formulare la celebre endiadi ""Christenheit oder Europa"""". Per contro, ormai da tempo, il processo di secolarizzazione, connaturato alla Modernità occidentale, impedisce di continuare a considerare l'Europa non solo come la Cristianità, ma anche semplicemente come una Cristianità. È accaduto che quella che Heine ha descritto come la guerra culturale fra Ebrei ed Elleni - la quale, a partire dal Rinascimento, ha lacerato le viscere intellettuali morali della società europea - si è conclusa con la vittoria di Atene su Gerusalemme. Ne è scaturita una civiltà che può senz'altro essere definita neopagana. In effetti, essa ha rivalutato l'homo naturalis e il saeculum, demonizzati dall'etica cristiana, e, in nome della sovranità della Ragione, ha altresì progressivamente ridotto lo spazio e l'influenza del Sacro. È per questo che, a coloro che oggi insistentemente invocano la restaurazione del primato della Fede quale unica possibile base morale della nostra civiltà, va ricordato quanto Dietrich Boenhoeffer ha riconosciuto, e cioè che l'Europa è diventata adulta grazie alla rivoluzione culturale operata dall'Illuminismo che ha sostituito il principio di eteronomia sotto forma di clericalismo con il libero esercizio della critica."" -
Fini e fine della politica. Ediz. italiana e inglese
"Fini e fine della politica"""" fu pubblicato da Adriano Olivetti, sotto le cure del Movimento Comunità, nell'aprile del 1949, allo scopo di chiarire alcuni principi che informavano la sua opera teorico-politica principale, """"L'ordine politico delle Comunità"""", data alle stampe nel 1945. Costituiva però, nel contempo, anche un significativo momento di passaggio tra l'elaborazione individuale e quella condotta all'interno del Movimento Comunità - da lui stesso fondato nel giugno del 1947 -, che si espresse poi programmaticamente con l'opuscolo """"Linee e mezzi d'azione"""" nel maggio del 1949 e con la dichiarazione politica """"Tempi nuovi metodi nuovi"""" nel gennaio del 1953. La funzione che si assunse il Movimento Comunità fu, tra l'altro, di indicare come fosse possibile l'organizzazione della democrazia senza partiti: """"II compito dei partiti politici sarà esaurito e la politica avrà un fine quando sarà annullata la distanza fra i mezzi e i fini, quando cioè la struttura dello Stato e della società giungeranno ad un'integrazione, a un equilibrio per cui sarà la società e non i partiti a creare lo Stato""""." -
Forma-partito e democrazie dell'Europa mediterranea: origini, sviluppi, prospettive. Atti del convegno (Fisciano-Maiori, 13-14 ottobre 2005)
Il sistema dei partiti in Italia è singolare o può utilmente essere messo a confronto con quello di altri paesi dell'Europa mediterranea? La forma-partito serve ancora o è superflua per la buona salute delle democrazie? A queste e ad altre domande cerca di rispondere questo libro, frutto di una riflessione interdisciplinare fra storici, giuristi, costituzionalisti, politologi. Risultato di una ricerca condotta presso il Dipartimento di Teoria e Storia delle Istituzioni dell'Università di Salerno, il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi il 13 e il 14 ottobre 2005 a Maiori. Esso si articola in tre parti: genesi e sviluppi della forma-partito; Stato, Chiesa, partiti, costituzioni; tra democrazia mediterranea e contaminazione anglosassone. Contiene scritti di A. Musi, S. Rogari, R. Parrella, M.Trotta, A. Conte, A. Amato, L Primicerio, V. Tozzi, E. Capozzi, L. Ramiro, M. Parisi,T. Amato, G. Calasse. -
La gioia del plurale: il congedo dall'ontologia come premessa per la fine dell'unità del tempo
Questo volume nasce dalla presa d'atto che la fine della filosofia come pensiero dell'essere, pensiero dell'unità dell'essere, e l'irruzione dell'infinito che dilata indefinitamente i confini del mondo finito, aprono la strada al riconoscimento della realtà del plurale. La cifra del pensiero moderno che, da questo punto di vista non è per niente tramontato, è nel riconoscimento della pluralità. Lo ""scoppio"""" dell'essere così come è emerso all' alba del moderno, separando l'esistente dall'essere, lo obbliga a impegnarsi in uno sforzo di investigazione aperto in un mondo fatto di frammenti tutti da esplorare."" -
L' ultima chance dell'Occidente
A causa delle tendenze demografiche negative, della massiccia immigrazione musulmana e dell'egemonia culturale del multiculturalismo, l'Europa, secondo l'autore, potrebbe trasformarsi, entro qualche decennio, in Eurabia: un continente dominato dall'Islam radicale, fortemente antiamericano e antisemita. L'Occidente tuttavia ha ancora un'ultima possibilità di rigenerarsi e di rispondere con successo alla sfida lanciata dall'Islam, spiega Tony Blankley in questo libro. Se l'Europa e gli Stati Uniti vogliono salvarsi, devono prendere sul serio la minaccia islamista e combatterla con vigore. Non meno importante, però, è la battaglia sul fronte culturale. Gli europei devono abbandonare il modello assistenzialista e laicista, che sta alla base della crisi delle famiglie e delle nascite; devono rigettare il multiculturalismo e la correttezza politica; devono recuperare le proprie radici cristiane; ma soprattutto devono credere maggiormente in se stessi e riscoprire l'amore per quella cultura che ha fatto grande la civiltà europea nei secoli passati. -
La sussidiarietà fiscale. I nuovi diritti sociali nella crisi del Welfare State
Il mondo sta cambiando, con epocali trasformazioni che coinvolgono e quasi trascinano via molti dei concetti cardine elaborati dalla scienza politica e giuridica moderna. Lo sviluppo implacabile dei processi di globalizzazione sta, infatti, accompagnando al tramonto quella costellazione storica che aveva finora integrato e legittimato il progetto della prima modernità basato sullo Stato nazione. Di fronte al processo di globalizzazione la società sta riflettendo su se stessa: con la crisi del modello keynesiano, basato sull'equilibrio tra protezionismo, statalismo e mercato, si aprono nuovi spazi d'innovazione. La teoria della governance, di cui oggi si discute, nasce ad esempio da questo squilibrio tra le istituzioni e il mercato e muove verso la ricerca di forme evolute di governo sorrette dal consenso della società.