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Factory. Ritratto umano di una Compagnia
Factory Compagnia Transadriatica svolge prevalentemente attività di produzione di spettacoli, realizzazione di progetti di cooperazione internazionale, organizzazione di rassegne e festival, e conduzione di laboratori teatrali. Nel 2015 assieme alla compagnia Principio Attivo Teatro crea il Kids Festival a Lecce e vince il bando Teatri Abitati al Teatro Comunale di Novoli dove è tuttora residente. Nello stesso anno nasce anche il Festival I Teatri della Cupa, dedicato alla scena contemporanea e divenuto un punto di riferimento per la scena teatrale pugliese e nazionale. Le produzioni di Factory spaziano dalla prosa al tout public, abbracciando anche progetti speciali che prevedono l’incontro con la disabilità. Rivisitazione dei classici, lavori corali, teatro d’attore, danza, teatro di figura, lavoro sulla memoria territoriale sono gli ambiti plurali in cui si declina la poetica della Compagnia. -
Akropolis
Il presente volume è la prima traduzione italiana di Akropolis, dramma di Stanisław Wyspiański composto nel 1904. Come in un odierno ‘museo virtuale’, i personaggi scendono giù da monumenti e arazzi della cattedrale di Cracovia e si animano, dando vita a una fantasmagoria poetica che unisce e fonde epoche e matrici diverse – greco-latina, ebraica, polacca – dell’unica ecumene culturale europea. Una sintesi delle culture che avrebbe poi ispirato un maestro del teatro del Novecento come Jerzy Grotowski, il quale, nel 1962, reinterpreterà Akropolis ambientandolo non in una cattedrale, bensì in un campo di sterminio, quale tragico risultato e culmine della storia europea. La postfazione di Dariusz Kosiński si concentra su scopi e modi della rilettura grotowskiana del capolavoro di Wyspiański. -
Eugenio Barba. L’albero della conoscenza dello spettacolo
Un resoconto inedito sull’opera di Eugenio Barba. Assumendo lo spettacolo dell’Odin Teatret L’albero (2016) come punto di partenza, il libro spazia negli ambiti storico, immaginifico e pratico del lavoro di Barba. Attraverso l’immagine dell’albero come metafora concettuale e spaziale, il volume offre una narrazione di prima mano su tematiche quali gli spettacoli di Barba, l’interculturalismo, il teatro di comunità, e introduce nuove aree d’indagine dal pensiero paradossale alla drammaturgia, dall’esilio all’eredità. In questo modo, il libro disvela ambiti inediti della scrittura di Barba. Kuhlmann e Ledger, grazie a una collaborazione insolita nel campo degli studi artistici, hanno concepito l’opera di Barba non tanto come un resoconto cronologico, quanto come una struttura organizzativa di tipo reticolare: forniscono così una trattazione contemporanea, coinvolgente e poetica, del paesaggio creativo di questo influente regista. -
Parigi-Artaud-Bali. Antonin Artaud vede il teatro balinese all’Esposizione Coloniale di Parigi 1931
L’Esposizione Coloniale di Parigi del 1931 fu l’occasione per Artaud di assistere ad uno spettacolo di danze balinesi da cui fu immediatamente attratto. Da questa visione, Artaud trasse ispirazione per lo scritto Sul teatro balinese, tra i saggi fondamentali all’interno de Il teatro e il suo doppio, autentico manifesto artistico e, al tempo stesso, compendio delle idee visionarie del poeta di Marsiglia. In questo volume Nicola Savarese, con una rigorosa quanto sorprendente ricerca, ritrova il programma delle danze balinesi e individua nel Djanger la danza descritta da Artaud. E attorno alle intuizioni di Artaud, l’autore ricostruisce una sorta di diario dell’Esposizione Coloniale, restituendo non solo un fedele affresco del grande evento, ma anche il fiorente e spensierato clima culturale parigino, tra desideri di modernità ed echi di una antica grandeur. -
Gramsci a Turi
In ""Gramsci a Turi"""", Antonio Tarantino racconta il calvario di Gramsci, processato dal regime fascista perché fedele «a un’ispirazione, a un’idea d’uomo, a una storia, tutta da inventare, da far esistere». La ricostruzione dei terribili momenti della prigionia a Turi è affidata quasi esclusivamente alle parole dei trenta personaggi che popolano il testo: gente comune, personalità della sinistra italiana, esponenti del regime. Attraverso le loro voci, sembra colmarsi quel vuoto emerso tra il resto del mondo e Antonio Gramsci, protagonista solitario che «non c’è mai o quasi mai, e quando c’è ha un modo assente di esserci»."" -
Barabba
Con ""Barabba"""", opera composta nel 2010, inedita fino ad oggi, Antonio Tarantino, come nei suoi drammi d’esordio, torna a dare nuova vita ad un personaggio di ascendenza evangelica. Quasi integralmente in versi, in una lingua impietosa senza più privilegi di rango, dove si mescolano commedia e tragedia, il personaggio di Barabba incarna un teatro di emozioni in cui oscillano, come maschere appese a un filo, il nostro bisogno di salvezza, la nostalgia rabbiosa di un fondamento, di un’origine."" -
L'America e il cinema
Un libro su Hollywood. Hollywood creatrice di miti, fabbrica di parole rassicuranti e sogni consolatori: favole, figure e vicende offerte all'identificazione di pubblici sterminati. Hollywood come specchio riluttante della mutevole realtà americana, come recalcitrante eco di problemi e interrogativi posti a un'intera nazione, formidabile strumento che esorcizza i temi del dibattito nazionale e li riduce a storielle innocue. Un cinema, fatto con intenti squisitamente commerciali, prodotto da strutture industriali rigorose, realizzato con straordinaria perizia artigianale. Wood analizza i luoghi comuni, il sistema di riferimenti culturali di tutta una nazione, che, in quel cinema, trovano un'espressione tanto più significativa, quanto meno consapevole. In equilibrio tra la nostalgia per le favole che ci hanno incantati, e l'analisi curiosa di ciò che queste favole nascondevano. -
Il segno di Ustica. L’eccezionale percorso artistico nato dalla battaglia per la verità
Perché tanti artisti sentono la necessità di confrontarsi con la strage di Ustica e con le questioni che la vicenda solleva? Quali sono le caratteristiche di questo particolare fenomeno artistico che ha prodotto spettacoli innovativi, preziose composizioni poetiche e musicali, straordinarie opere visive e film che hanno formato la coscienza civile di milioni di cittadine e cittadini? Da quale visione si è sviluppata l’attività propulsiva dell’Associazione Parenti delle Vittime, che da decenni combatte contro menzogne e depistaggi costruendo occasioni di sperimentazione artistica e di evoluzione culturale e politica? Partendo da queste domande, Andrea Mochi Sismondi incontra le artiste e gli artisti che si sono posti in relazione con la strage per confrontarsi sui diversi approcci che ne contraddistinguono il lavoro. Grazie anche al ricco apparato iconografico e alle conversazioni con studiose e studiosi che hanno approfondito il fenomeno, il volume rappresenta un contributo fondamentale per la riflessione sulla dimensione politica dell’arte e sul suo rapporto con la storia. -
Ruan Lingyu. La diva di Shanghai anni Trenta
Negli anni Trenta Shanghai divenne sede di una ‘Hollywood cinese’, in cui furono proprio le attrici a farsi notare, dapprima con ruoli minori fino ad affermarsi autentiche dive: il loro successo e la loro influenza contribuì a ridisegnare l’immagine della Cina. Ruan Lingyu fu uno dei volti più rappresentativi di quegli anni: diventata fin da subito un’icona di stile e testimonial di importanti marchi per la cosmesi, la sua recitazione estremamente moderna le consentì di dare corpo sul grande schermo a molteplici protagoniste, spesso donne in lotta per l’affermazione dei diritti individuali e l’emancipazione femminile, rimanendo, infine, lei stessa coinvolta in uno dei primi scandali mediatici cinesi. Questo studio approfondisce la sua performance attoriale, focalizzandosi sullo stile recitativo e l’analisi dei personaggi, riflettendo inoltre sulla questione di genere e sui fenomeni di divismo durante l’epoca d’oro della produzione cinese, prima dell’avvento del maoismo. Prefazione di Dario Tomasi. -
Piccola trilogia della morte
La piccola trilogia della morte, raccolta di tre atti unici composti nel 1891, riassume tutti i temi del repertorio di Maurice Maeterlinck, maestro del simbolismo e pioniere del teatro moderno. Una scena intrisa di attese, misteri, in cui un mondo al crepuscolo si carica di improvvise accensioni, mentre sullo sfondo di visioni tratte dall’arte medievale o da Brueghel il vecchio, compare sempre l’estinzione, fine agognata da personaggi attratti dal silenzio. Da Yeats a Beckett, sono numerosi gli autori che hanno tratto ispirazione da questi testi, aspetto che denota l’importanza della Piccola trilogia e, in generale, dell’arte drammaturgica di Maeterlinck nel contesto culturale del Novecento. -
Franco Enriquez e il teatro di regia
Franco Enriquez (1927-80) iniziò la sua carriera come aiuto regista di Visconti e Strehler. Con Moriconi, Mauri e Scaccia, cui subentrò poi Luzzati, formò la Compagnia cosiddetta «dei Quattro», che fra il 1961 e il 1964 allestì diversi spettacoli, tra i quali il Rinoceronte di Ionesco, Andorra di Frisch e soprattutto un’edizione della Bisbetica domata di Shakespeare nel 1962, annoverata tra le migliori regie italiane del dopoguerra. Alla direzione del Teatro Stabile di Torino e poi di Roma, Enriquez mise in scena numerosi spettacoli di successo, fra cui il Gabbiano di Čechov, La locandiera di Goldoni, I Fisici di Dürrenmatt. Il presente volume ha l’intento di valorizzare il lavoro e l’opera artistica di Enriquez, straordinario regista e uomo di spettacolo che ha dedicato tutta la sua breve vita al servizio del palcoscenico, e di rievocare, tramite un autentico «diario del Premio», le rassegne del prestigioso Premio Nazionale Franco Enriquez. -
Impronte di una danza. Storia d'amore fra teatrodanza e abilità differenti
Questo volume fa seguito al precedente ""In mezzo alle margherite. Storia di un incontro fra teatrodanza e abilità differenti"""" (2013) per illustrare il percorso del progetto Personae della Compagnia Xe compiuto dal 2013 al 2020. La proficua collaborazione fra danzatori, critici, studiosi, istituzioni, contesti sociali e familiari ha permesso a voci diverse di divenire testimoni della crescita espressiva e comunicativa dei protagonisti, mostrando le potenzialità che emergono da corpi e fisicità straordinarie orientate alla creazione artistica. Il repertorio fotografico documenta l'intensa partecipazione dei danzatori e l'essenzialità delle scene e dei costumi. Il volume intende partecipare con contributi autorevoli alla riflessione sulle nuove espressioni della danza, mostrando la forza sorprendente dell'incontro fra teatrodanza e abilità differenti."" -
Dittico arabo: La casa di Ramallah-La pace
In ""Dittico arabo"""" Antonio Tarantino pone al centro della scena il tema del conflitto israelo-palestinese, le cui drammatiche tensioni non accennano a esaurirsi. La casa di Ramallah è la storia di un padre e una madre che accompagnano la loro figlia a farsi esplodere in un supermercato. A bordo di un fantomatico treno interregionale le parole ripercorrono le volute di tre menti febbricitanti, dove un remoto e confuso passato ora si salda ora si divide da un presente agognato eppure temuto. La verve ironica di Tarantino si fa ancora più caustica e dirompente in """"La pace"""". Arafat e Sharon vengono attratti su un arido scoglio del Porto di Tunisi da una strega che, dopo aver conosciuto le loro trame per giungere alla pace, li condanna all’esilio nel deserto. Arsi dalla sete e in preda ai miraggi i due ex leader sperimenteranno loro malgrado una sorta di convivenza. Raccattati infine da una prostituta del deserto verranno scaraventati da un vecchio aereo Swordfish, misere prede della legge di gravità."" -
Dialogo tra due asini volatori. Eugenio Barba e Marco Martinelli
Durante il corso di formazione Teatro come Cultura delle Differenze, organizzato dal Teatro Laboratorio Isola di Confine a Marsciano, il 2 luglio 2016 si è svolto l'incontro tra Eugenio Barba e Marco Martinelli dal titolo ""Dialogo tra due asini volatori"""". Da questo stimolante contesto in cui la memoria si intreccia con la prospettiva futura del teatro, Valerio Apice, interrogandosi in quale forma un simile confronto potesse 'volare' al cuore del lettore e dello spettatore, ha scelto l'insolita via creativa del poemetto «pedagogico-dialogico» per raccontare questo straordinario incontro tra i due maestri della scena: nel volume l'autore, restituisce in versi quella relazione, isolando concetti che, a prima vista, sembrano semplici aneddoti ma che costituiscono autentici dettagli della storia del teatro del secondo Novecento. Una storia di asini volatori."" -
Graces Anatomy. Diario di bordo
Graces Anatomy è un libro inconsueto, un diario di bordo in cui Michele Di Donato ci regala il resoconto giornaliero della residenza creativa Danza Pubblica – Graces, progetto pensato e voluto da Scenari Visibili del Tip Teatro di Lamezia Terme diretto da Dario Natale. Il lavoro affidato alla guida sapiente di Silvia Gribaudi e dei danzatori Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo e Siro Guglielmi coinvolge quaranta performer da tutta Italia, durante il lockdown, ritrovatisi in una finestra Zoom a danzare tra corpi irresistibilmente intangibili. L’opera scultorea Tre Grazie di Antonio Canova come punto di partenza ed ispirazione, lo spettacolo Graces come volano di trasmissione, danno vita ad un nuovo ordinamento degli spazi dettato dai corpi in un tempo che fa appello a tutto lo splendore la prosperità e la gioia di cui siamo capaci. -
Breve storia del teatro sociale in Italia
Il teatro sociale in Italia raccoglie molteplici esperienze sviluppate e diffuse negli ultimi quarant’anni. La fenomenologia di queste pratiche artistiche e culturali, finalizzate a obiettivi sociali, risulta estremamente varia. Tutto ciò che compone l’esperienza teatrale e performativa trova espressioni plurali nell’ampio spettro del teatro sociale, mantenendo però uno stretto riferimento a tre dimensioni trasversali: la partecipazione diretta al fatto teatrale, l’evoluzione dei soggetti (da singoli individui a piccoli gruppi, fino a comunità e sistemi organizzati) e la produzione artistica e culturale. Il volume propone alcuni snodi storici che analizzano lo sviluppo del teatro sociale in Italia: dalle esperienze di rinnovamento degli anni Cinquanta e Sessanta, passando per una fase ‘carsica’, in cui tali attività si mescolano con forme di teatro applicato e di intervento educativo e sociale, fino agli anni Novanta e Duemila, quando il teatro sociale viene ricondotto all’applied theatre, configurandosi a pieno titolo tra le forme della teatralità contemporanea. -
Premio Hystrio, giovani da 30 anni
A settembre 2021 ricorre la trentesima edizione del Premio Hystrio. Nato nel 1989 da un’intuizione di Ugo Ronfani, che lo chiamò Premio Europa per il Teatro, visse a Montegrotto Terme i primi anni pionieristici, dalla fondazione al 1996. Nel 1999 si trasferisce a Milano, sotto la direzione di Claudia Cannella. Non solo un premio, ormai, ma un luogo di scouting delle nuove generazioni teatrali, in un’ideale staffetta generazionale con artisti già affermati della scena italiana, che condividono lo stesso palcoscenico. Fino ad assomigliare, nell’ultimo decennio, a un piccolo festival dedicato alla creatività giovanile in ambito teatrale e declinato secondo nuove sezioni di concorso, incontri con il pubblico, mostre, pubblicazione dei testi vincitori sulla rivista. Una vita lunga, quella del Premio, ricca di incontri sorprendenti e di rapporti di collaborazione con diverse realtà e istituzioni pubbliche e private, una storia di tenacia e passione sospesa tra il passato e il futuro, che ci attende con una nuova avventura da costruire e realizzare. -
The total film-maker
The total film-maker nasce da un ciclo di seminari realizzati da Jerry Lewis per gli studenti dell’Università della California del Sud. In queste lezioni Jerry Lewis affronta tutte le fasi relative alla preparazione di un film, dalla ricerca dei fondi alla scrittura della sceneggiatura, dal lavoro sul set al rapporto con gli attori e con la troupe fino alla delicata fase della post-produzione e del lancio pubblicitario. In queste lezioni Lewis mostra una conoscenza perfetta del complicato meccanismo cinematografico, un’idea di cinema chiara e precisa, un fiuto incredibile da perfetto uomo d’affari e una finezza psicologica non comune nella gestione dei rapporti umani durante le diverse fasi di lavorazione di un film. Nulla sembra sfuggire a Jerry Lewis che con questo libro ci fa entrare direttamente all’interno della sua officina creativa, svelando trucchi e segreti di un modo di fare cinema ormai scomparso e realizzando un’opera di importanza capitale sulla regia cinematografica. Contributo di Nicholas Cage. Prefazione di Enrico Ghezzi. -
Un'idea di Dostoevskij
Il volume costituisce un’agile e, al contempo, approfondita guida introduttiva alla biografia e alle opere di Fëdor Dostoevskij. Ricostruendo i travagliati episodi della vita dello scrittore russo, l’autore delinea anche il particolare percorso creativo alla base di romanzi quali Delitto e castigo, L’idiota e I fratelli Karamazov: dalle amare vicissitudini di perseguitato politico (che lo porteranno alla condanna ai lavori forzati in Siberia per il caso Petraševskij), ai tribolati rapporti con l’editore Stellovskij, fino ai dolorosi lutti familiari, in Dostoevskij letteratura e vita formano un legame indissolubile, che emerge con impareggiabile forza in ogni pagina dei suoi immortali capolavori. -
Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti
In questo testo «per unico interprete (a sette voci)», Miró, come dichiara espressamente in postfazione, affronta il tema della resurrezione, in una chiave al contempo laica e religiosa. L’autore catalano decostruisce un fatto che, per quanto drammatico, potrebbe essere un semplice fatto di cronaca, attribuendo ad esso un nuovo significato, gradualmente revocato – in un contesto dentro e fuori dal tempo – tramite ‘la voce degli altri’ (la madre, Albert bambino, la preside del liceo). Attraverso i monologhi di cinque personaggi (alternati a due personaggi secondari), si delinea quella resurrezione sublimata nel possibile incontro con il padre al quale Albert si dirige nei «secondi in cui abbandona il suo corpo fisico per fondersi con il cosmo».