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Gli arabi e lo storytelling. Dalle origini a Giulio Regeni
A partire dai labirinti delle ""Mille e una notte"""" fino ai romanzi di Al-Aswani, zippati di storie incastonate le une nelle altre, lo storytelling arabo si è contraddistinto per un'attenzione urticante al destinatario del messaggio, che sembra dominare la narrazione trasformandola in uno strumento di vita o di morte, come accade per Sherazade di fronte a Shariyar. Si tratta di una costante della tradizione araba, affascinante o letale, che ci aiuta verosimilmente a spiegare anche la morte di Giulio Regeni, caduto vittima dell'intelligence egiziana, una fabbrica di storie che ha sempre svolto mansioni assai simili a quelle dei narratori: raccogliere dati, manipolarli, intossicare la verità."" -
Oltraggi della memoria. Generazioni, nostalgie e violenza politica nella sinistra in Turchia
Prima della recente svolta autoritaria, è stato il golpe militare del 1980 a costituire lo spartiacque che ha mutato il volto della Turchia contemporanea, introducendo una società dei consumi, depoliticizzando le nuove generazioni e smantellando le organizzazioni studentesche e rivoluzionarie attraverso incarcerazioni e torture. Sulla base di una etnografi a condotta a Istanbul, il volume esplora la trasmissione intergenerazionale della memoria di violenza politica tra gli ex militanti degli anni Settanta, le loro famiglie e i giovani attivisti della Sinistra turca. Questo percorso diviene l'occasione per ricostruire i mutamenti che hanno portato la Turchia a riscoprire i suoi passati dolorosi, indagando la costruzione della marginalità pubblica, la circolarità tra forme pubbliche e private del ricordare, i processi sociali che impediscono di ""sentire"""" il dolore degli """"altri"""" e le fratture generazionali attorno all'esperienza del politico, condensate nelle proteste di Gezi Park del 2013. Il volume mostra come, anche in un contesto repressivo, le dinamiche della memoria non possano circoscriversi al ricordare o al dimenticare, ma chiamino in causa una pluralità di filtri morali e politici."" -
Potere computazionale. L'impatto delle ICT su diritto, società, sapere
Deleghiamo decisioni e compiti ad agenti artificiali, meccanismi d'apprendimento automatico, procedure algoritmiche, in breve, a sistemi computazionali. Tutto ciò non vuole portarci sulla Luna, rimpiazzare gli esseri umani con legioni di androidi, creare scenari fantascientifici à la Matrix o programmare la Macchina di ""Person of interest"""". Si tratta di una rivoluzione del quotidiano: tanto più profonda, inosservata e diffusa quanto più investe la trama delle nostre abitudini e forme di vita. Come tutte le grandi rivoluzioni si radica nelle pratiche correnti. È a tale livello che i suoi effetti devono essere studiati e valutati secondo una precisa linea d'indagine: il potere computazionale, che l'alimenta, si esercita adattando il mondo e la sua rappresentazione al modo di funzionamento delle tecnologie digitali dell'informazione e della comunicazione. Così facendo, aspira a governare la società con la produzione di specifiche e nuove forme del sapere."" -
La costellazione dell'umano. La sintesi antropologica di Arnold Gehlen
Arnold Gehlen con la sua antropologia elementare ha portato il contributo più maturo e dotato di sottigliezza teoretica all'antropologia filosofica contemporanea. Soprattutto ha messo in luce una nuova immagine dell'uomo, ricercata attraverso un confronto costante con le scienze e, in special modo, con le discipline biologiche, psicologiche e sociali. Da queste analisi trae la conclusione che l'uomo è un ""essere carente"""", cioè non dotato di organi e funzioni """"specializzati"""" tali da conformarlo subito e adeguatamente a un determinato ambiente naturale. La sua possibilità di adattamento e sopravvivenza, invece, è legata al fatto che, unico tra gli esseri naturali, è in grado di creare un proprio ambiente socio-culturale, un """"mondo artificiale"""" nel quale vivere e prosperare. L'elaborazione di una """"sfera culturale"""", che si presenta come una """"seconda natura"""" autonomamente sviluppata per mezzo dell'azione, costituisce la caratteristica peculiare dell'essere umano."" -
Le ceneri del politico in due capitoli. Il teologo e l'erostrato
"Politico è ciò che attiene alla sfera della relazione e partecipa delle sue dinamiche"""". Partendo da questo assunto iniziale, che presuppone come il politico sia una forma di strutturazione destrutturata, il testo rinuncia a darsi una propria struttura per affrontare il tema in maniera eccentrica, attraverso due brevi capitoli che, trattando una coppia di figure politicamente scorrette, il teologo e l'erostrato, mostrano gli estremi della sua socializzazione. Da un lato spicca il dottrinario, il pensatore elitario, che si sforza di giustificare il politico appellandosi a una legge superiore all'uomo; dall'altro la figura isolata, o il gruppo settario, che mira a destabilizzare l'ordine per ritagliarsi un posto nella storia. Ma, visti in prospettiva, il teologo e l'erostrato sono le facce della stessa medaglia: due paradigmi consequenziali che si richiamano e bilanciano a vicenda, come il fuoco e la cenere." -
Di chi è la terra? Dalla giustizia sociale alla giustizia ecologica
L'idea che la terra fertile sia un bene limitato e fondante della ricchezza non è sempre stata condivisa e non è sempre stata una priorità per chi si è occupato di giustizia sociale. Negli ultimi cinquant'anni, il lavoro, la redistribuzione della ricchezza in base a un principio di equità sociale, basato su cittadinanza e rappresentanza, lo sono stati, con lo sviluppo industriale e la crescita strutturale. La questione delle risorse bio-disponibili era stata rimossa. Il diritto alla terra e al suo uso dovrebbero appartenere alle popolazioni che la abitano e che la lavorano; la terra fertile è il presupposto per la nostra condizione urbana. Eppure, mai come in questo momento le diseguaglianze rispetto all'accesso ai beni bio-sostanziali sono state così grandi. Siamo capaci di una nuova amicizia con la terra o abbiamo decisamente rinunciato per il profitto? -
L' anima e lo spirito
Romantico, illuminante e incisivo: il pensiero di Klages trova in questo classico della filosofia occidentale una delle espressioni più alte. Le riflessioni contenute in ""L'anima e lo spirito"""" ci presentano una teoria della coscienza intesa come analisi della vita spirituale, quella che nominando e calcolando riduce i fenomeni della natura a oggetti. Riproposta in una nuova edizione, quest'opera radicale ci rivela una volta di più quanto Klages si possa definire un pensatore schierato contro l'epoca moderna e la sua cieca fede nella tecnica."" -
L' inganno di Mesmer e la commissione Franklin-Lavoisier. Come la scienza ha imparato ad affrontare le controversie pubbliche
Nel 1784 re Luigi XVI di Francia istituisce una commissione di inchiesta per indagare sulle teorie e sull'operato di Franz Mesmer, medico e scienziato tedesco, che a Parigi ha un successo eclatante: le sue sedute terapeutiche diventano un vero e proprio fenomeno di massa. Secondo Mesmer un fluido fisico, detto magnetismo animale, riempie l'universo. Le malattie nascono dalla mancanza di tale fluido nel corpo umano, ma con l'aiuto di diverse tecniche, come per esempio l'uso di sbarre, acqua e alberi ""magnetizzati"""", questo fluido può essere convogliato nei pazienti provocando """"crisi"""" salutari. Fra i membri della commissione due scienziati, accademici di Francia: Antoine Lavoisier, fondatore della chimica moderna, e Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, che metteranno in atto diversi sagaci esperimenti per studiare il fenomeno del mesmerismo. La commissione conclude che tutti gli effetti delle pratiche mesmeriche sono dovuti al potere dell'immaginazione, che il fluido magnetico semplicemente non esiste e, nel far questo, costruisce una metodologia d'indagine su questo tipo di fenomeni ancora oggi utile per non rivivere simili errori."" -
La sfera umanimale. Valori, racconti, rivendicazioni
Oggi il tema dell'animale è assai di moda: nelle arti e nei media, nei saperi e nelle scritture, nelle scienze umane e sociali, in filosofia, nelle scienze giuridiche, in quelle politiche e paesaggistiche. Tuttavia, non si tratta di una moda come tutte le altre. Essa difatti pone, al di là del marketing culturale, una questione assai delicata: non c'è più solo l'uomo al centro dell'universo, come essere privilegiato che per diritto domina su tutti gli altri viventi. È per questa ragione che l'interrogazione circa i diritti degli animali è al tempo stesso fortemente razionale e fortemente metafisica, quasi religiosa, forse mistica. Una volta posta la questione, scienza e spiritualità, biologia e trascendenza si incontrano. Quanto alla moda, per il semiologo questa non costituisce problema: basta farne oggetto di analisi e considerarla come genere mediatico a sé, con suoi stilemi e suoi dispositivi semiotici. -
Moda e politica. La rappresentazione simbolica del potere
Consigliato da Vanity Fair - 10 libri di moda da leggere durante la quarantenarn«La politica non riguarda solamente fatti storici e ideologie, ma anche e soprattutto linguaggio non verbale, da sempre espresso anche attraverso la moda: perché Angela Merkel preferisce indossare un tailleur pantalone rispetto a un midi dress, e cosa unisce Luigi XIV ed Elisabetta I ai moderni capi di Stato? » - Essia SahlirnCosa unisce Luigi XIV ed Elisabetta I ai moderni capi di Stato e di governo? Cosa si cela dietro il costume tradizionale di Gandhi e i tailleur pantalone di Angela Merkel? Cosa spinge i capi rivoluzionari a manifestare un'attenzione maniacale ai dettagli del loro abito? Sono tutte rappresentazioni simboliche del potere che rinviano a codici condivisi nei rispettivi contesti di riferimento e che raccontano qualcosa del complesso rapporto che unisce tra loro moda e politica. La politica infatti ha a che vedere con la regolazione del vivere associato e chiama in causa i grandi sistemi di idee, destinati a lasciare un'impronta nella storia. In quanto espressione del potere, essa ha però bisogno di attivare processi di legittimazione, che non di rado attingono alla dimensione simbolica, della quale la moda è una manifestazione fondamentale. Il volume indaga questo rapporto secondo un filo conduttore che attraversa la modernità, le sue manifestazioni ideologiche, le rivoluzioni, la lotta di classe e l'affermazione della democrazia fino ad arrivare alla fase attuale della politica postideologica, prontamente rappresentata dalla moda. -
Postspettatorialità. L'esperienza socioculturale del cinema nell'era digitale
A partire dai concetti di mediashock, forma culturale ed esperienza mediale, questo volume intende analizzare le imponenti trasformazioni socioculturali che hanno investito la relazione tra gli spettatori e le immagini in movimento, con il progressivo e pervasivo radicamento dei media e delle tecnologie digitali. Da un lato, in una prospettiva il più possibile aperta ai transiti disciplinari, questo studio intende presentare le teorie sociologiche, fenomenologiche, mediologiche e culturologiche della spettatorialità. Dall'altro, il testo prova a delineare un nuovo framework teorico - quello della postspettatorialità - che, alla luce di un'estesa analisi delle pratiche della spettatorialità cinematografica nell'era digitale, superi i limiti del concetto di spettatore, al fine di identificare una nuova tipologia di utente mediale, attivo e partecipe nei processi socioculturali della contemporaneità, che sia insieme consumatore, distributore, programmatore, archivista, produttore. -
Gli uni con gli altri. Perché tante teste sono meglio di una
Le nostre società attuali si caratterizzano per un pluralismo culturale e assiologico che insidia le fondamenta del nostro vivere insieme. Date queste premesse, è essenziale trovare un metodo capace di far coesistere le differenti concezioni che hanno gli individui e che potrebbero essere motivo di disaccordo persistente. La tesi centrale di questo libro è che il riconoscere ""gli altri"""" come possibili interlocutori delle nostre decisioni possa rappresentare una soluzione a questo difficile problema. Tuttavia, per riuscire nell'intento, è necessario che """"gli altri"""" giochino un ruolo """"formativo"""" e non semplicemente aggregativo o oppositivo. In altri termini, è indispensabile che vi sia tra i soggetti una qualche forma di discussione razionale sulle scelte da fare per soddisfare gli interessi collettivi."" -
Essere migranti in Italia. Per una sociologia dell'accoglienza
Il sistema di accoglienza italiano, col decreto Sicurezza, ha visto gravemente limitata la sua governance, ridimensionato il complesso di servizi volti a garantire ai richiedenti asilo percorsi di formazione e inclusione qualificati, prodotto una forma di accoglienza ""parcheggio"""" che produce emarginazione e rende strutturalmente fragili i suoi ospiti, agevolandone lo sfruttamento per mezzo di datori di lavoro senza scrupoli, caporali e speculatori vari. Il decreto Sicurezza boicotta anche le espressioni ed esperienze più virtuose e inclusive. Esso amplifica forme di disagio, intolleranza e insicurezza sociale, sia percepita che reale. Sotto questo aspetto è urgente dirigersi in direzione ostinatamente contraria, investendo in un sistema d'accoglienza e d'inclusione ben organizzato, territorialmente aperto e trasparente, adeguatamente sostenuto sul piano economico, capace di elaborare, dentro un quadro di rigorosa professionalità, governance e pratiche virtuose. Peraltro queste ultime nel Paese esistono già e rappresentano forme anche di resistenza attiva alla deriva xenofoba e razzista in corso. Purtroppo, l'accesso legale al mercato del lavoro dei richiedenti asilo continua a essere un obiettivo mancato a causa della condizione degli stessi beneficiari e dell'aspirazione a mantenerli in condizioni di ricattabilità a scopo di sfruttamento. Superare gli effetti del decreto Sicurezza è urgente e rappresenta una forma di resistenza civile che può consentire al Paese di riconquistare dignità e avviare una nuova fase di progresso civile ed economico. Prefazione di Maurizio Ambrosini."" -
Le criptovalute. Monete private del capitalismo digitale
Le cause della crisi economica, iniziata nel 2007 e mai conclusa, sono state attribuite per lo più al funzionamento dei mercati finanziari e monetari, e per questa ragione sono stati proposti degli oggetti - criptovalute, virtual currency, digital currency, monete complementari etc. -, che vorrebbero sostituire o affiancare le monete legali, garantite da uno Stato e da una banca centrale. Si tratta di oggetti che, nelle intenzioni, vorrebbero rendere la finanza e le monete più stabili e più eque, e che vedono la luce per iniziativa di singoli o di società private, mettendo così in discussione l'impianto pubblico che caratterizza questi specifici ambiti economici. Il testo confronta la natura e le funzioni delle monete legali con i nuovi oggetti ""moneta"""", al fine di indagarne le novità culturali e sociali, poiché questi oggetti ambiscono a riorganizzare l'impianto su cui si reggono le monete che quotidianamente utilizziamo: gli scambi e i pagamenti all'interno di una polis; la loro regolazione giuridica; i calcoli, in ultima analisi matematici, delle equivalenze delle merci scambiate; la tesaurizzazione delle monete, necessaria per acquisire beni in un tempo differito o per speculare sulle monete stesse. Il libro propone delle chiavi di lettura sul funzionamento, i limiti e le potenzialità di ciascuno di questi nuovi oggetti """"moneta"""". Prefazione di Valter Cantino."" -
Isole. Un arcipelago semiotico
Isole di plastica che popolano i mari e l'immaginario. Isole che diventano il simbolo dell'umanità presa fra migrazioni, razzismo e solidarietà. Isole che sfidano continenti, Stati che si isolano, popoli che fanno arcipelago, potenti e persone comuni che sognano isole tutte per sé. Le isole non smettono di affascinare, di far mondo, di parlare ai nostri sensi e alle nostre coscienze. Per coglierne i significati e le voci bisogna addentrarsi in un arcipelago semiotico che ci riporta alle profondità del mito e alle trame della storia globale, alle utopie del passato e ai conflitti del presente, alle narrazioni fantastiche e alla concreta creatività culturale. Oggi più che mai per ritrovare senso è necessario perdersi in un mare di isole. -
Antropologia. Ripensare il mondo
L'umanità si trova a un bivio. Le crescenti disuguaglianze, l'acuirsi della violenza a livello politico, i fondamentalismi in conflitto e una crisi ambientale di proporzioni planetarie rappresentano l'attuale scenario cui far fronte. Come modellare un mondo che abbia spazio per tutti, incluse le generazioni future? Quali le possibilità per un vivere collettivo? A queste urgenti questioni cerca di rispondere l'antropologia, mettendo in campo la saggezza e l'esperienza delle persone, indipendentemente da background e percorsi di vita. L'autore ripercorre le tappe di sviluppo di questo campo di studi; nato per supportare gli ideali del progresso, crollato tra le rovine della guerra e del colonialismo, rinasce oggi come disciplina della speranza, destinata ad assumere un ruolo centrale nel dibattito sulle impellenti questioni intellettuali, etiche e politiche contemporanee. Con appassionate argomentazioni, Tim Ingold dimostra perché l'antropologia è importante per tutti noi. -
Appunti per un dizionario delle amanti
Il libro che avete tra le mani è l'ironica risposta alla richiesta da parte della casa editrice francese Grasset di scrivere un dizionario del femminismo. Gli ""Appunti per un dizionario delle amanti"""", nati come brouillon, come bozze, note in fieri, appunti per un dizionario ancora tutto da scrivere, tratteggiano e arricchiscono il mondo già immaginato da Wittig ne """"Le Guerrigliere"""" (1969) e che qui ritorna attraverso uno spregiudicato e innovativo uso della lingua. In questo dizionario i miti vengono ripresi, la storiografia rivista, il mondo riscritto attraverso una serie di lemmi le cui definizioni canoniche lasciano spazio a visioni utopiche, lesbiche, ironiche e oniriche che ribaltano i simboli e i significati del sistema eteropatriarcale."" -
Democrazia, Stato, rivoluzione. Presente e futuro del socialismo del XXI secolo
Protagonista e interprete di uno dei processi di cambiamento più interessanti del nostro tempo, il boliviano Álvaro García Linera è un intellettuale organico, che unisce passione e preparazione teorica a una concreta e duratura esperienza di governo: dalla militanza politica alla guerriglia, dall'incarcerazione e la tortura all'approdo alle più alte cariche dello Stato. Le riflessioni e suggestioni qui raccolte in traduzione italiana ci introducono nel cantiere di lavoro teorico e politico di García Linera. Un libro per chiunque persegua la trasformazione sociale in direzione del socialismo e l'indipendenza dei popoli nel XXI secolo. Postfazione di Carlo Formenti. -
Che fine ha fatto lo Stato-nazione?
Da quando i confini tra gli Stati sono diventati molto più fluidi, lo Stato stesso ha cambiato fisionomia, acquisendo connotati più mobili, più plurali, più aperti. Le migrazioni dei popoli, gli spostamenti dei singoli, i cambiamenti culturali, economici e militari lo hanno reso un luogo più ""provvisorio"""" e i suoi abitanti possono a maggior ragione definirsi """"senza stato"""". In questa conversazione, due delle voci critiche più note d'America, tra le più influenti degli ultimi anni, si confrontano sulle teorie dello Stato che i filosofi hanno elaborato, a partire dall'Illuminismo fino ai nostri giorni, su chi eserciti il potere nel mondo attuale, sui nostri diritti, su cosa sia e cosa possa diventare lo Stato-nazione in epoca di globalizzazione, su cosa significhi, oggi, essere senza Stato."" -
Redistribuzione o riconoscimento? Lotte di genere e disuguaglianze economiche
Il riconoscimento è diventato una parola chiave del nostro tempo, fondamentale per concettualizzare le lotte contemporanee sull'identità e la differenza. Che si tratti di rivendicazioni territoriali degli indigeni, di matrimonio omosessuale o di velo islamico, i filosofi morali utilizzano sempre più il termine per ricostruire le basi normative delle rivendicazioni politiche. Meno investigato rimane il suo rapporto con il paradigma della giustizia distributiva: le lotte intorno alla religione, alla nazionalità e al genere, nonché le crescenti disuguaglianze economiche impongono ai filosofi della politica di oggi di affrontare tale relazione. E proprio questo è lo scopo del libro, scritto a quattro mani da due dei principali pensatori contemporanei.