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Sign(s) of the times. Pensiero visuale ed estetiche della soggettività digitale
Sullo schermo-interfaccia di uno smartphone, l'individuo connesso si trasforma nella soggettività digitale. Una forma di vita ibrida tra Umano e Intelligenza Artificiale, che si esprime soprattutto per immagini, le cui modalità sociali, cognitive ed estetiche hanno cambiato senso e percezione della storia, dell'economia e della politica, traghettandole nell'era della simultaneità ""onlife"""". Qual è il ruolo dell'arte in un mondo dove gli artisti non detengono più il monopolio della creatività e i contenuti """"user generated"""" sono al centro del sistema Web-Social Media? Attraversando la teoria della mente, le neuroscienze, l'estetica e la cibernetica, Sign(s) of the times risponde alle domande aperte sul futuro dell'arte visiva e disegna una mappa dei nuovi artisti, programmatori e designer che nei singoli ambiti della digitalità (Interactive, Virtual, Augmented e Mixed Reality, Infoporn, Generative, Computational Imaging, Machine Learning) stanno rivoluzionando i confini dell'esperienza umana tra reale e virtuale e i loro intrecci estetici."" -
Back to the 80's. L'immaginario degli anni Ottanta nell'era digitale
Perché nei prodotti dell'industria culturale di oggi l'archetipo del fanciullo e l'ambientazione degli anni Ottanta spesso coincidono? Quali metafore esprime l'immaginario rappresentato in questi prodotti? C'è un filo conduttore tra quel decennio e i giorni nostri? E se ne può parlare in termini di durata (breve? media? lunga?) di un processo storico e culturale? Lo scopo principale di questo libro è cercare di rispondere a queste domande. Per fare ciò si tornerà virtualmente indietro nell'Italia degli anni Ottanta: l'unica potenza industriale occidentale che fa il suo ingresso nella videosfera - l'era della tv a colori secondo Régis Debray - contemporaneamente all'avvento della società dell'informazione, caratterizzata, secondo Manuel Castells, dall'abilità tecnologica nell'impiegare come forza produttiva diretta la superiorità della specie umana nella capacità di elaborare simboli. È la ragione per cui l'Italia è il laboratorio mediale ideale per capire cosa sta accadendo nella mediasfera occidentale di quel decennio. Decennio in cui si acuisce la competizione tra le più disparate forme di comunicazione (i media-linguaggio: cinema, televisione, videogame etc.), alimentata dal fiorire di nuovi dispositivi tecnologici (i media-oggetto) sempre più all'avanguardia. -
Vivere i territori mediani. Identità territoriali, emergenze sociali e rigenerazione dei tessuti urbani
Il volume analizza gli aspetti teoretici connessi alle dinamiche urbane contemporanee, alla trasformazione delle città, alle situazioni problematiche del degrado e della criminalità, alla gestione urbana del fenomeno migratorio, alle risorse culturali per la rigenerazione urbana, alla valorizzazione delle risorse del turismo. Il volume mira a indagare la relazione fra spazio urbano e società, rivitalizzando e ridisegnando uno spazio urbano inclusivo e identitario, che è definito anche attraverso sperimentazioni di percorsi innovativi di valorizzazione degli spazi cittadini e dei valori socioculturali. Il libro vuole contribuire a creare processi di rigenerazione urbana e a innescare processi di rigenerazione del tessuto relazionale e socioculturale di un'area cittadina. -
Meccanicismo. Riflessioni interdisciplinari su un paradigma teorico
Il volume ""Meccanicismo"""" propone una raccolta di saggi che, su base interdisciplinare – collocandosi tra scienza, filosofia e storia delle idee –, riflettono sulla complessità di un concetto che ha rappresentato per secoli un paradigma teorico decisivo e per molti aspetti imprescindibile. La prima parte del volume è dedicata al significato e all'uso del concetto di meccanicismo con riferimento diretto alle aree disciplinari entro le quali il tema si è sviluppato ed è stato dibattuto, in epoca contemporanea, sul piano teoretico e metodologico; mentre la seconda parte del volume lascia spazio a considerazioni sul ruolo del meccanicismo in epoche storiche diverse, sulla sua coniugazione con ambiti disciplinari specialistici, ma anche sulla ambiguità o la sovrapposizione dei suoi significati."" -
Napoli sepolta. Viaggio nei riti di fondazione di una città
Ulrich van Loyen si spinge in zone liminali cercando di decifrare la matrice della città sulla base del culto dei morti«Una delle più belle monografie antropologiche recenti» - Adriano Favole, la LetturaAnche se è stata risparmiata dal disincanto del mondo, Napoli è una città moderna. Ambigua già dal punto di vista geologico, ha sviluppato un'affinità con il regno di mezzo: transgender e fantasmi, comunità adottive come famiglie, teschi anonimi come antenati. Con il suo reportage scientifico, Ulrich van Loyen si spinge in queste zone liminali cercando di decifrare la matrice della città sulla base del culto dei morti. A guidarlo non è tanto l'alta cultura europea, per cui Napoli rappresenta un'inesausta fonte di estraneità, quanto piuttosto l'osservazione partecipante alla vita delle cosiddette persone semplici. Nei vicoli della Sanità, nelle cripte delle ""Anime del Purgatorio"""", con i camorristi che si presentano come assistenti sociali, attraverso l'amicizia con le veggenti che vogliono far parlare i morti e quindi rovesciare il clientelismo politico, appare chiaro, tra le altre cose, che la vita quotidiana rappresenta il segreto più grande, la famiglia un mistero e la città una crisi permanente."" -
Trattato di economia eretica. Per farla finita col discorso dominante
"Il debito pubblico è un pericolo per le generazioni future"""", """"Un mercato del lavoro più flessibile permette di combattere la disoccupazione"""", """"Il libero scambio giova a tutti"""". Da oltre trent'anni, in tutto il mondo sviluppato, dagli Stati Uniti alla Grecia passando per la Francia o per l'Italia, tali affermazioni sono state reiterate da una esigua élite politica, mediatica e intellettuale. Queste idee hanno talmente pervaso il nostro modo di pensare che sembra non possano più nemmeno essere messe in discussione. Nulla sembra in grado di fermare questa spirale distruttiva, poiché siamo convinti che nessuna alternativa sia credibile. Porcher, tra i grandi pensatori eretici contemporanei, ci offre una storia e una visione alternativa dell'economia, rifiutando qualsiasi pregiudizio liberista che ci viene spacciato come semplice buon senso, per liberarci dalla servitù volontaria e riconquistare la battaglia delle idee. La premessa dell'autore arricchisce l'edizione italiana con una riflessione attuale sull'economia ai tempi della pandemia di Covid-19." -
I fratricidi. Jugoslavia Bosnia 1991-1995. Nuova ediz.
"Cari amici e fratelli, Croati, Serbi, Macedoni, Montenegrini, Albanesi, non aspirate a restare solo croati, serbi, macedoni, montenegrini, albanesi; siate anche pienamente europei. L'Europa potrà veramente diventare Europa solo creando molteplici e diverse associazioni tra nazioni ed etnie collegate, e sarà proprio l'integrazione di tutte queste unioni a costituire il suo tessuto vivente"""". È l'accorato appello di Edgar Morin, posto in apertura a questa lucida analisi delle guerre iugoslave, delineata nel periodo di maggior asprezza del conflitto. Lo sguardo del grande sociologo francese illustra lo scontro fra due concezioni incompatibili dello stato e dell'identità nazionale: una rigida, esclusiva, intollerante, follemente """"purificatrice"""", e una rispettosa delle pluralità delle culture, delle memorie e dei modi di vita, considerata come la fonte stessa della vitalità di uno stato e dell'Europa tutta." -
Dal cyborg al postumano. Biopolitica del corpo artificiale
Prima che la ""theory-fiction"""" emergesse come interzona concettuale; prima che Mark Fisher, sulla scorta del vecchio Baudrillard, registrasse il collasso della science-fiction nei simulacri del realismo capitalista; prima che """"ballardismo applicato"""" diventasse l'ultimo gioco in città, Antonio Caronia ha analizzato il capitalismo digitale attraverso il pensiero radicale di James Ballard, Philip K. Dick, Ursula K. Le Guin, Samuel Delany, William Gibson, Don DeLillo, che ritroviamo nei testi di questa antologia. Per Caronia il cyborg, l'uomo artificiale, abita i fantasmi della modernità dalla nascita della biopolitica, non appena la """"natura"""" - umana e non - smette di apparire una sostanza immodificabile per diventare terreno di sapere e di conflitto sociale attraverso le mutazioni del corpo e del linguaggio. Al di là del soggetto, e della sua caricatura transumanista, nella dimensione postumana prevista da Antonin Artaud e William Burroughs, coglie l'esperimento dell'Homo sapiens sapiens come """"animale del possibile""""."" -
Perdersi. L'uomo senza ambiente. Nuova ediz.
Proposto in una nuova edizione aggiornata, ""Perdersi"""" è il capolavoro di Franco La Cecla, antropologo eclettico e pellegrino del pensiero: un affascinante viaggio alla scoperta dei più recenti insediamenti umani. Gli uomini hanno da sempre orientato se stessi e l'intero universo: tracciando confini, separando lo spazio """"addomesticato"""" da quello selvaggio, edificando villaggi e città. Oggi assistiamo al costituirsi di nuove forme di cittadinanza, dovute - soprattutto - a sempre maggiori situazioni di diaspora e di emigrazione. """"Perdersi"""" implica dare testimonianza dello sconquasso del mondo, ma designa anche nuove forme di abitabilità e relazione. Dalle pratiche-culture dell'orientamento fino alla riconfigurazione della """"mente locale"""", La Cecla ci sorprende con questo libro originale e illuminante invitandoci a esplorare la geografia dei territori (fisici e mentali) attraverso i sentieri dell'ignoto e del possibile. Prefazione di Gianni Vattimo. Introduzione di Andrea Staid."" -
Dipendenza. Capitalismo e transizione multipolare
I paesi più forti drenano ""surplus potenziale"""" da quelli più deboli e in questo modo determinano contemporaneamente il proprio sviluppo e il sottosviluppo degli altri. Così i primi si avvicinano al proprio """"potenziale"""", mentre i secondi ne restano distanti. È il concetto di """"dipendenza"""", che in queste pagine Visalli riesce a riassumere e definire come pochi altri. A partire dalla """"banda dei quattro"""", Andre Gunder Frank, Samir Amin, Immanuel Wallerstein e Giovanni Arrighi, la lunga storia della teoria della dipendenza è indagata nelle sue plurime provenienze, dimostrando quanto la sua comprensione sia interessante oggi proprio per la sua natura di teoria del disequilibrio e del dominio."" -
Nanchino 1937-1938. La strage dissotterrata
Tra il dicembre 1937 e il gennaio 1938, l'esercito giapponese trucidò circa trecentomila persone a Nanchino, allora capitale del paese orientale. Il terribile avvenimento non ha lasciato molti segni nei libri di storia. Le domande di fondo sono: perché lo fecero? Perché in quel modo,estremamente crudele? E perché tale inaudito atto stragistico non ha trovato il suo posto nei libri di storia, nei manuali, nella storia della Cina come del Giappone? A partire da queste domande, il giornalista Tiziano Tussi scava fino al fondo della verità dietro il massacro, dimostrando ancora una volta come la storia dell'uomo sia sempre una miniera da scoprire e che ogni definizione di periodi storici con categorie manichee ha poco a che fare con la vita reale dell'uomo reale. -
La verità è l'invenzione di un bugiardo. Colloqui per scettici
Quanto è reale la realtà? Le nostre immagini del mondo sono solamente invenzioni oppure a esse corrisponde una realtà esterna? È possibile la conoscenza della verità? A partire da questi interrogativi, il fisico e filosofo von Foerster e il giornalista Pörksen si cimentano in un proficuo scambio intellettuale, che va al di là della semplice intervista. Dall'apparente oggettività della nostra facoltà cognitiva fino alle classificazioni del sapere, questa conversazione esplora i nessi tra coscienza ed etica, libertà e responsabilità. -
Underground Europe. Lungo le rotte migranti
È possibile raccontare le attuali rotte migranti dentro, intorno e contro i confini europei attraverso la lente storica della Underground railroad, l'esperienza essenzialmente black di fuga e sottrazione dalle catene della schiavitù e dal regime delle piantagioni degli Stati Uniti del sud prima della guerra civile? Forse sì, a patto di riconoscere in due vicende temporalmente lontane, e sotto molti aspetti incomparabili, una comune matrice: la tensione verso un luogo percepito come libero e la creazione di rotte e spazi alternativi, che in questo libro continuano a essere indicati come ""Europe"""". In un viaggio etnografico attraverso una serie di situazioni di confine, di luoghi provvisori e di spazi riappropriati (a Calais, Ventimiglia, Ceuta e Melilla, Atene, Parigi, Patrasso, Pozzallo) si finisce così per imbattersi in altrettante stazioni di un'ipotetica e riaggiornata ferrovia sotterranea, Underground Europe, unica possibile via di fuga rispetto alla geografia claustrofobica e razzializzata dell'Europa di oggi."" -
Nel bosco di psiche. Filosofie della natura umana
I volti di Psiche sono assai più numerosi dei nomi che le sono stati attribuiti. Anima, spirito, coscienza oppure mente, pensiero, ragione: tutti calzanti e tutti parziali. Forse ""soffio vitale"""" è quello che, radicandosi nella culla etimologica del fiato, del respiro quale segno primigenio del vivente, ne raccoglie insieme le possibili metamorfosi e le molte figure. Non per questo però le delinea realmente. Anzi, la sua identità rimane inevitabilmente molteplice. I saggi raccolti in questo volume – a firma oltre che dei due curatori, Vallori Rasini e Giacomo Scarpelli, di Claudia Baracchi, Roberto Brigati, Francesca De Simone, Agnese Maria Fortuna, Fabio Grigenti e Alessandro Mecarocci – cercano di cogliere la gamma delle metamorfosi di Psiche, testimoniandone la ricchezza e anche la differenza di accezioni e di essenza. A ben guardare, Psiche non ha mai cessato di affannarsi per orientarsi, tanto nel mondo dei sogni quanto nel mondo reale, un mondo che talvolta rimane o ritorna anch'esso bosco tenebroso e selvaggio."" -
Traiettorie dello spazio. Luoghi, frizioni, relazioni
Spazi abitativi, spazi migratori, spazi di frizione: un'équipe di antropologi indaga e riflette sulle categorie dello spazio nel contemporaneo. Dalla danza alle rivendicazioni politiche, dai cambiamenti climatici ai conflitti a Lampedusa e in Val di Susa, il volume presenta lo sguardo dell'antropologia sulla vita e sulla cultura contemporanee in dialogo con le altre discipline. -
La camera di Henriette. Schizzi, mappe e disegni di paesaggi identitari
"La camera di Henriette"""" è la dicitura a penna con cui Stendhal, nell'autobiografia Vita di Henri Brulard, correda lo schizzo della camera della madre. In questo disegno, lo scrittore stesso compare, bambino, mentre un'invisibile madre """"agile come una cerbiatta"""" vola sopra di lui per raggiungere il proprio letto. I disegni dei luoghi dell'infanzia, siano essi fatti da un grande scrittore o da persone comuni, come quelli che abbiamo raccolto in anni di ricerca, restituiscono qualcosa che non ha eguali, una sorta di luogo-madre, analogo alla lingua madre, destinato a fissarsi, come in sovraimpressione, su tutti i paesaggi che attraverseremo nel resto della nostra vita. Anzi, forse non faremo che rimanervi, nell'illusoria credenza di abbandonarlo." -
Etnografie militanti. Prospettive e dilemmi
Com'è possibile coniugare l'impegno politico con la ricerca sul campo? Offrendo una rassegna ragionata, il testo illustra le radici profonde nell'antropologia italiana, ma evidenzia soprattutto la politicizzazione dell'etnografia, tornata prepotentemente alla ribalta nell'ultimo decennio con lo studio dei movimenti sociali. Viene scandagliata la letteratura internazionale ma soprattutto gli studi di etnografi militanti italiani emergenti, per perlustrare diverse opzioni politiche, teoriche e metodologiche su come fare ricerca qualitativa e su come comprendere le forme dell'attivismo contemporaneo con un esplicito intento di trasformare l'esistente. Il taglio è autoriflessivo, centrato su potenziali tensioni e dilemmi che si creano nelle relazioni con il contesto studiato, nella conduzione della ricerca e in fase di restituzione. Distinguendo l'etnografia militante da altre forme di coinvolgimento pubblico della ricerca - quali l'antropologia applicata, la ricerca-azione e l'antropologia pubblica -, si chiarisce la continuità e la discontinuità delle etnografie militanti contemporanee rispetto alla celebre presentazione gramsciana dell'""intellettuale organico"""". Infine, i tre autori ripercorrono la loro esperienza politica ed etnografica per mostrare come fare ricerca possa sia contribuire al sapere scientifico sia rafforzare contesti politici."" -
Cuccioli. Critica dei cartoni animati
Con il termine generico di cuccioli, ci si riferisce ai piccoli di ogni specie animale, inclusa quella umana. Rivolgere lo sguardo verso questo grande universo di senso apre la via al riconoscimento di inaspettate affinità fra uomini e animali. Da una tale consapevolezza nasce l'idea di questo libro: presentare un'indagine sui cartoni animati, testi dove promiscuamente convivono piccoli di ogni specie. A prescindere da ogni appartenenza, i cuccioli rappresentati nei cartoni emergono come soggetti lievi e delicati, ingenui e coccolosi, carini al punto giusto. Essi si rivolgono al pubblico anche in nome della loro novità, della loro fresca cittadinanza nel mondo comune. Una nuova critica dei cartoni animati non può, allora, che dirigere lo sguardo verso il futuro, mettendo in questione le forme della società di domani. È proprio nell'interazione fra i personaggi delle loro storie che essa viene immaginata e prende, primariamente, forma. I cuccioli si presentano per ciò che sono: portatori sani di futuro e specchio del nostro presente. -
Ibridi ferraresi. L'antropologia in una città senza antropologi
Che cos'è il territorio ferrarese? Come lo immaginiamo se chiudiamo gli occhi? Oggetto di questa ricerca è la formazione di una rete di intellettuali a Ferrara tra l'inizio degli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta, che hanno prodotto fuori e dentro le mura cittadine una serie di opere visive (se pensiamo alla pittura, alla fotografia, al cinema, alla videoarte) e di scritti (reportage, inchieste sociali, saggi, poesie, racconti, romanzi): tutte opere innovative e di valore antropologico. Alla base dello sguardo di questa generazione di intellettuali vi era un punto di vista fortemente transdisciplinare in cui le separazioni tra discipline - a cominciare da quella tra studi scientifici e umanistici - erano meno evidenti, vista anche l'assenza di facoltà umanistiche e l'istituzione della prima cattedra di Antropologia a Ferrara solo in anni recenti. Le domande al centro di questo volume sono: come si è formata questa rete? Quanto ha contribuito a fare del capoluogo estense, e della sua provincia, una grande città dell'arte e della cultura? -
Emozioni dell'intelligenza. Un percorso nel sensorio digitale
Con l'introduzione del web interattivo e la metamorfosi dei telefoni cellulari in smartphone capaci di svolgere le principali funzioni di un pc si è rapidamente diffusa una nuova tecnica espressiva caratterizzata dal fatto di mescolare immagini, suoni e parole per produrre un'ampia tipologia di ""forme brevi"""" di carattere audiovisivo. Tutti abbiamo rapidamente imparato non solo a comprendere questa """"scrittura estesa"""" ma anche a usarla attingendone materiali e dispositivi dall'immane archivio della rete. Quasi nessuno, tuttavia, si è chiesto se, proprio in quanto esposta a processi di apprendimento e interiorizzazione, la """"scrittura estesa"""" digitale non fosse anche in grado di evolvere verso una maggiore complessità fino a configurare una svolta significativa nell'ambito delle tecnologie espressive umane. Il libro suggerisce che questo sviluppo sia già ampiamente in atto e che possa inoltre trovare un importante nutrimento in uno specifico filone della cultura dell'immagine in movimento: quello che guarda al film come a una particolare forma di scrittura audiovisiva, dotata di procedure tecniche caratteristiche (come la ri-mediazione e l'intermedialità) e di un'estetica orientata verso modi della sensibilità tipicamente riflessivi e critici. Accade, così, che proprio grazie allo strumento espressivo principale introdotto dalla rete, il nostro """"sensorio digitale"""", come sarà definito qui, si riveli intimamente e imprevedibilmente sintonizzabile con quelle che il grande psicologo russo Lev Vygotskij aveva chiamato """"emozioni dell'intelligenza"""", riferendole in particolare all'esperienza delle """"forme brevi"""" in ambito artistico.""