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In Lessinia. Escursioni dalla piana atesina alle terre alte
Per chi li guarda dal basso, da Verona, i prati sommitali della Lessinia, protetti a nordest dalla massiccia piramide del Carega, appaiono come un morbido rilievo, con le dorsali collinari che si smorzano dolcemente nella pianura intorno alla città. Dalle cime, viceversa, dal Corno d’Aquilio, dal Castelberto, dallo Sparavieri, sospesi su verticali profondissime, si spalancano panorami smisurati: a nord su una corona di innumerevoli cime fino ai ghiacciai trentini in lontananza; verso sud sulla pianura, il lago di Garda e gli Appennini. Ma sia le prospettive più domestiche e vicine, sia quelle più fascinose, proprie degli alti pascoli, non esauriscono affatto i centri d’interesse del nostro altopiano. La Lessinia contiene una grande varietà di ambienti, che si traducono per i visitatori in piacere estetico, conoscenza storica, contatto con una natura incontaminata, benessere mentale e salutare esercizio fisico. Ed è in omaggio a tanta varietà che questa guida contribuisce a orientarsi non solo nei Lessini “alti”, ma anche in quelli “medi” – cioè i Lessini delle contrade – e quelli “bassi”, luoghi che, pur vicini a Verona, conservano sempre una loro spiccata identità. -
Menica e le altre. Racconti partigiani. Ediz. ampliata
Con i suoi «racconti partigiani», scritti con un linguaggio asciutto, propenso più a scuotere che a commuovere, Tina Merlin mostra il lato popolare, meno eroico della Resistenza. Giovani donne, ragazzi non ancora adolescenti, comunità intere si strinsero allora attorno agli «uomini della montagna», in un agire collettivo che era di salvaguardia delle loro vite, della terra che abitavano, della libertà e della giustizia che rivendicavano. Il prezzo fu altissimo, ma la consapevolezza che quella lotta riguardava tutti, e che pertanto bisognava esserci, superò ogni paura, instillò lucidità e coraggio e, a cose fatte, orgoglio e intima convinzione di aver contribuito a mostrare un’altra Italia. Quella che si presentò nei corpi martoriati, appesi ai lampioni o buttati nei fossi, nei muri anneriti delle case bruciate, nelle sofferenze degli internati e deportati, tra la gente semplice, tenace e decisa non solo a liberarsi dall’oppressione nazista ma a farla, dopo, quell’Italia, davvero nuova. -
Alpinestate. Human nature. Con DVD video
La pandemia ci ha fatto riconsiderare il nostro rapporto con il paesaggio: ne abbiamo avuto nostalgia e lo abbiamo riscoperto soprattutto durante il tempo estivo. Attraverso una serie di “inquadrature-visioni” raccolte in quel frangente, il film evoca la meraviglia di alcuni paesaggi alpini della contemporaneità e insieme la complessità e problematicità della nostra relazione spesso “mediata” con la natura. -
Perdere l'equilibrio. Viaggio attraverso gli squilibri dell’Antropocene
Il riscaldamento globale e il modello consumistico imposto dall’uomo stanno mettendo in crisi i delicati equilibri che regolano gli ambienti del nostro pianeta, ma anche ogni ambito della nostra società, che mai come in questo tempo appare percorsa da conflitti e disagi. Questo libro tenta di raccontare il disequilibrio che caratterizza il tempo dell’Antropocene, partendo dal “rumore di fondo” che percorre montagne, boschi, ghiacciai, oceani, su cui risaltano eventi estremi sempre più frequenti, per parlare poi degli squilibri che riguardano la produzione di cibo e di energia, la gestione dell’informazione e quella della salute. Una complessità di temi che l’autrice affronta partendo da esperienze concrete, e approfondisce grazie al contributo di esperti. E gli squilibri sempre più presenti, evidenti, a volte drammatici e incontrollabili. Sempre più incalzanti perché spinti alle estreme conseguenze da una velocità che per prima induce disarmonia all’interno di ritmi naturali non più rispettati, siano quelli degli ecosistemi o quelli del nostro organismo. -
Movimento fermo. Riabitare le montagne di mezzo. Con DVD video
È un movimento fermo quello delle traiettorie di Giacomo, Maria e Sandro, tre personaggi che incarnano una diversa idea di montagna. Figure dinamiche e sfaccettate che si muovono e smuovono gli spazi marginali dei territori alpini, prealpini e appenninici, lontani da montagne vetrina, per riscattarne le peculiarità materiali e immateriali. Svelano, dietro a un'apparente semplicità, una poliedrica abilità nel ""saper fare"""" e nel dialogare con scale diverse, locali e globali, e realtà fisiche e virtuali. Entrano ed escono con naturalezza dai luoghi di montagna, traendo ispirazione dai lasciti culturali delle economie montane del passato, ma anche riscrivendo e reinventando nuove pratiche, in cui si possono intravedere progetti orientati a bilanciare il rapporto spesso asimmetrico tra mondo rurale e urbano."" -
L'alluminio a Porto Marghera. Appunti per una storia dimenticata
Il libro ripercorre le tappe principali del lento declino della presenza pubblica nel settore alluminio. Fulcro dell’analisi è il ruolo svolto dal Ministero delle Partecipazioni statali nel polo industriale di Porto Marghera. Partendo dalla crisi della Sava (Società Alluminio Veneto Anonima) del 1971, si analizza il processo che portò prima alla chiusura dello stabilimento Alluminio Italia nel dicembre 1982 e, successivamente, alla smobilitazione delle altre fabbriche. L’esito di tale vicenda rivela l’approccio con cui i vari governi affrontarono le problematiche del settore: ristrutturazioni estenuanti e continui ridimensionamenti in cambio di promesse reiterate e non mantenute. Ad oggi, dei 4.000 addetti del settore ne sono rimasti circa 200. Del ciclo dell’alluminio non è rimasta che la memoria orale dei lavoratori, in un vuoto di scrittura a cui l’autore ha cercato di porre rimedio. -
«Eravamo squasi dietro a morire da fame». L’alimentazione nella Grande Guerra
Lamentarsi del cibo e della fame è tema ricorrente nelle testimonianze della Grande Guerra. Secondo i Comandi dell’Esercito, quello distribuito alle truppe era un rancio più che congruo e per molti soldati rappresentava un’alimentazione più ricca di quella che avevano nella vita civile, in un’Italia povera e malnutrita. Dovendo bilanciare le esigenze del fronte e sopperire alle crescenti difficoltà del paese, dopo la disfatta di Caporetto e lo scarso raccolto del 1917 il governo decide di introdurre il razionamento e la tessera annonaria. Viene inoltre promossa dalle autorità una capillare campagna di propaganda per la limitazione dei consumi, per convincere la popolazione che dalla più rigorosa economia sarebbe dipeso l’esito della guerra. Trattenute fuori casa dal lavoro cui erano chiamate per sostituire gli uomini al fronte, le donne imparano in quegli anni a usare alimenti preconfezionati come i dadi, il concentrato di pomodoro, il latte in polvere, le scatolette di carne o di pesce. La Grande Guerra, infine, incide sulle abitudini alimentari degli italiani, avviando un processo di contaminazione del gusto tra Nord e Sud: un modo altro, doloroso ma efficace, di fare l’Italia. -
La flora dei Colli Euganei. Ediz. illustrata
In quest’opera vengono prese in considerazione oltre duecentoquaranta specie, accompagnate da trecentodieci immagini e da una serie di note introduttive sul paesaggio, la geologia, il clima e le vicende vegetazionali passate e presenti. La varietà dei temi e degli aspetti considerati garantisce al lavoro un ampio respiro culturale e gli assicura un primato ragguardevole nel panorama editoriale euganeo e non solo, in quanto poche zone, così arealmente contenute, possono vantare una specifica monografia sulla loro flora arrivata, con questa, alla terza edizione. Il lettore attento e curioso troverà il volume una vera miniera di dati e notizie con le quali saprà comporre un originale spaccato di questo curioso mondo collinare, certo uno dei più affascinanti angoli del territorio italiano. -
Maggie's Centres. Con mappa illustrata
"La collana On the Road amplia i propri confini, proponendo una guida di architettura unica nel suo genere, incentrata non su una città, ma su una tipologia edilizia estremamente contemporanea: i Maggie's Centres, edifici non ospedalieri dedicati all'assistenza dei malati di cancro, nati in Gran Bretagna dalla sensibilità di Maggie Keswick e di suo marito, il critico di architettura Charles Jencks. Attraverso questo volume il lettore/visitatore è introdotto alla scoperta di un modo diverso di ideare e realizzare l'architettura, intesa come un mezzo per alleviare e affrontare la malattia, grazie a edifici """"emotivamente sani"""", realizzati da alcuni tra i più noti architetti del mondo e riconoscibili non per la loro tipologia ma per il loro potere terapeutico. La particolarità di questi ambienti, infatti, risiede nella capacità di agire sia sul fisico che sulla mente, contribuendo al benessere delle persone stimolando tutti i sensi: tramite lo spazio, il materiale e la luce, l'architettura dei centri suscita emozioni e influenza tutti i """"visitatori"""" (termine con cui sono indicati, all'interno delle strutture, tanto i malati quanto i loro familiari o amici), trasmettendo gioia ed energia. Oggi, a più di venticinque anni dalla realizzazione del primo edificio, si contano 28 Maggie's centres in diversi Paesi del mondo, e molti altri sono in costruzione o in fase di progettazione. L'auspicio è che si moltiplichino raggiungendo ogni ospedale oncologico in Gran Bretagna e altrove.""""" -
Roma
Roma non è arricchita soltanto da opere che le hanno donato l'appellativo di ""città eterna"""", con quei monumenti che ancora oggi conservano i racconti di un popolo forte, come il Colosseo, il Foro Romano o Castel Sant'Angelo. Non è solo il centro simbolico del Cristianesimo grazie alla Basilica di San Pietro o il centro nevralgico e figurativo della Repubblica Italiana con il Palazzo del Quirinale. La storia, l'arte e la cultura di Roma raccontano un processo di restauro e innovazione che vede partecipare alcuni luoghi intramontabili - Mercati Traianei, Palazzo delle Esposizioni, Ex caserma Ferdinando di Savoia, Biblioteca Pontificia Lateranense, Ex mattatoio, Musei Vaticani - e nascerne altri contemporanei a servizio della comunità, che vanno ad aggiungersi a quelli già noti al pubblico come MACRO, MAXXI, Auditorium Parco della Musica, Centro Congressi La Nuvola, Nuova sede BNL Paribas, Città del Sole, Mercato Centrale. Altro periodo iconico di Roma parte dagli anni Trenta del secolo scorso, periodo in cui la rivoluzione sociale e culturale, la necessità di funzionalità e funzionamento sono rappresentate da imponenti opere moderne - pubbliche e residenziali - e da grandi operazioni, firmate da architetti protagonisti del cambiamento urbano e urbanistico della Capitale, tra i quali Piacentini, Quaroni, Fiorentino, Ridolfi, Moretti. Opere come la città universitaria Sapienza e i suoi istituti, i quartieri INACASA e il quartiere EUR raccontano il passaggio formale tra modernità e contemporaneità."" -
New York
New York City è una metropoli che vive un'incessante metamorfosi. Nel continuo work in progress urbano e architettonico, la riqualifica del patrimonio esistente acquisisce un ruolo fondante per l'assetto futuro della Grande Mela. La guida ripercorre la storia delle architetture che dal Novecento hanno reso celebre l'immagine di New York, e analizza il ruolo chiave della risposta contemporanea nel riuscire mantenerla tale. L'incontro tra il Novecento e l'oggi si esemplifica nell'esigenza di attualizzare dal punto di vista formale, strutturale e prestazionale, le architetture dei grandi maestri, come il Ford Foundation Building di Roche, il Sony Building di Johnson, la Lever House di SOM. Anche le infrastrutture in disuso e le numerose architetture post-industriali sono oggi protagoniste grazie a lungimiranti piani di sviluppo e riconversione ambientale. Con la sempre grande attenzione ai parchi urbani, testimoniata principalmente da Central Park e The High Line, parco lineare lungo il fiume Hudson, preso a modello in tutto il mondo per la trasformazione degli scali ferroviari, diventando tra i progetti realizzati più noti degli ultimi anni. Nell'area a ridosso, trovano spazio architetture extralusso a firma di noti architetti internazionali, che esprimono il carattere fortemente speculativo del piano urbano di Hudson Yards. Di contrasto ai sempre più numerosi grattacieli realizzati in tutta Manhattan, trovano spazio ricerche su nuovi modelli abitativi a basso costo, come Carmel Place di Narchitects, un nucleo abitativo scomponibile in base alla variazione d'uso. Allo stesso modo, i quartieri periferici sono un'alternativa sempre più in voga alla città verticale. Primo tra tutti Dumbo (Brooklyn), tra i quartieri più cool al mondo, aperto alla sperimentazione artistica e architettonica con raffinati progetti di riqualifica di vetusti complessi industriali, come il New Lab o St Ann's Warehouse di Marvel Architects. -
New York. Ediz. inglese
New York City è una metropoli che vive un’incessante metamorfosi. Nel continuo work in progress urbano e architettonico, la riqualifica del patrimonio esistente acquisisce un ruolo fondante per l’assetto futuro della Grande Mela. La guida ripercorre la storia delle architetture che dal Novecento hanno reso celebre l’immagine di New York, e analizza il ruolo chiave della risposta contemporanea nel riuscire mantenerla tale. L’incontro tra il Novecento e l’oggi si esemplifica nell’esigenza di attualizzare dal punto di vista formale, strutturale e prestazionale, le architetture dei grandi maestri, come il Ford Foundation Building di Roche, il Sony Building di Johnson, la Lever House di SOM. Anche le infrastrutture in disuso e le numerose architetture post-industriali sono oggi protagoniste grazie a lungimiranti piani di sviluppo e riconversione ambientale. Con la sempre grande attenzione ai parchi urbani, testimoniata principalmente da Central Park e The High Line, parco lineare lungo il fiume Hudson, preso a modello in tutto il mondo per la trasformazione degli scali ferroviari, diventando tra i progetti realizzati più noti degli ultimi anni. Nell’area a ridosso, trovano spazio architetture extralusso a firma di noti architetti internazionali, che esprimono il carattere fortemente speculativo del piano urbano di Hudson Yards. Di contrasto ai sempre più numerosi grattacieli realizzati in tutta Manhattan, trovano spazio ricerche su nuovi modelli abitativi a basso costo, come Carmel Place di Narchitects, un nucleo abitativo scomponibile in base alla variazione d’uso. Allo stesso modo, i quartieri periferici sono un’alternativa sempre più in voga alla città verticale. Primo tra tutti Dumbo (Brooklyn), tra i quartieri più cool al mondo, aperto alla sperimentazione artistica e architettonica con raffinati progetti di riqualifica di vetusti complessi industriali, come il New Lab o St Ann's Warehouse di Marvel Architects. -
Architetture del lavoro. Città e paesaggi del patrimonio industriale
Pubblicato con il contributo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, il volume rappresenta un'importante novità nel panorama internazionale degli studi urbani e territoriali per tre motivi essenziali. Il primo riguarda la convergenza delle competenze di un architetto e di uno storico dell'economia, che, dopo aver interpretato nelle rispettive introduzioni l'evoluzione del patrimonio industriale dal punto di vista delle loro discipline, hanno selezionato, classificato e analizzato nella loro evoluzione sul lungo periodo quasi 200 casi studio di tutti i continenti. Il secondo riguarda la comparazione sistematica tra le diversificate tipologie insediative che hanno costituito le ""opere sociali"""" dell'industria, identificate in molti modi (mill towns, mining towns, cité ouvrières, bruk städer, colonias industriales, villaggi operai, città sociali, villes usines, company towns, corporate cities). Il terzo riguarda l'ampliamento della scala spaziale e temporale adottata per l'osservazione del patrimonio industriale. Il volume è strutturato su quattro sequenze temporali (origini, espansione, modernizzazione, ripresa) inquadrate da altrettante """"aperture"""" scritte dagli autori, per favorire l'approccio ai 65 casi studio maggiori, costituiti da singoli episodi insediativi o raggruppati in base alla classificazione tipologica (ad es. le città del rame scandinave, i siti minerari della Vallonia, le manifatture reali francesi, le città del Lowell System, le colonie tessili catalane, le colonie Krupp, le città giardino, le città dell'orologeria svizzere, quelle di Bata, della Ford Motor Company o quelle siderurgiche russe). Le schede sono state redatte dagli stessi autori e da specialisti di università italiane e straniere, invitati come corrispondenti. Il libro è completato da un repertorio di 120 ulteriori casi di studio, redatto dagli autori, per offrire l'immediata percezione di quale sia la consistenza tipologica di altri rilevanti esempi di città e paesaggi industriali presenti in tutti i continenti. Il volume conta su un ricco apparato iconografico costituito da immagini e disegni d'archivio e da riprese satellitari e fotografie delle condizioni attuali dei luoghi indagati. Il comitato scientifico internazionale che ha monitorato il progetto di ricerca comprende figure prestigiose come Federico Bucci, Konstantin Dmitrievich Bugrov, Margaret Crawford, Pierre-Yves Donzé, Sara Marini, Cristina Meneguello, Lucie k. Morisset, Valérie Nègre, Massimo Preite, Julion Sobrino Simal, Horacio Torrent, Mark Watson. Tra loro Lucie K. Morrisset ha firmato la prefazione e Massimo Preite la postfazione del volume: la prima identifica la ricerca sul patrimonio industriale come """"un'opera aperta"""", la seconda analizza i criteri adottati dall'UNESCO per includere alcuni dei siti indagati nella Lista del Patrimonio dell'Umanità."" -
Cantine nel mondo. Architetture d'eccellenza nel paesaggio internazionale
Dopo aver analizzato il fenomeno della progettazione di cantine architettonicamente suggestive lungo il territorio italiano, Luca Molinari indaga il bisogno del settore vinicolo di tutto il mondo di comunicare con un pubblico sempre più esigente e capace di viaggiare per esperire direttamente i luoghi del vino. La rinascita del mercato internazionale enologico dagli anni ottanta del secolo scorso ha portato alla fioritura di nuove cantine e di opere in cui la questione del marchio, combinato alla firma prestigiosa di un grande architetto, diventava più importante del prodotto stesso e di tutto il sistema produttivo che lo generava. Oggi una nuova generazione di produttori vinicoli e agricoltori sono tornati alla terra con spirito e consapevolezza diversa dai tempi passati, commissionando opere di grande qualità con una forte attenzione alla dimensione di sostenibilità diffusa. Il volume, attraverso una selezione di circa 40 cantine realizzate dal 2000 ai giorni nostri, descrive gli impianti vinicoli che grazie alla loro architettura, bellezza e funzionalità, raccontano la cultura del vino in modo eccellente. Grandi firme dell'architettura contemporanea vi faranno scoprire come vino e architettura possano essere in perfetta sinergia. -
The World Winery Collection. Innovative design, sustainability and the landscape
Dopo aver analizzato il fenomeno della progettazione di cantine architettonicamente suggestive lungo il territorio italiano, Luca Molinari indaga il bisogno del settore vinicolo di tutto il mondo di comunicare con un pubblico sempre più esigente e capace di viaggiare per esperire direttamente i luoghi del vino. La rinascita del mercato internazionale enologico dagli anni ottanta del secolo scorso ha portato alla fioritura di nuove cantine e di opere in cui la questione del marchio, combinato alla firma prestigiosa di un grande architetto, diventava più importante del prodotto stesso e di tutto il sistema produttivo che lo generava. Oggi una nuova generazione di produttori vinicoli e agricoltori sono tornati alla terra con spirito e consapevolezza diversa dai tempi passati, commissionando opere di grande qualità con una forte attenzione alla dimensione di sostenibilità diffusa. Il volume, attraverso una selezione di circa 40 cantine realizzate dal 2000 ai giorni nostri, descrive gli impianti vinicoli che grazie alla loro architettura, bellezza e funzionalità, raccontano la cultura del vino in modo eccellente. Grandi firme dell'architettura contemporanea vi faranno scoprire come vino e architettura possano essere in perfetta sinergia. -
Building Green Futures. Mario Cucinella Architects. Ediz. inglese
"Building Green Futures"""" indaga, attraverso una raccolta degli ultimi progetti e delle architetture più rappresentative dello studio Mario Cucinella Architects, le possibili risposte che l'architettura è in grado di fornire nei confronti delle sfide globali del presente e del prossimo futuro. Attraverso i lavori e la ricerca di uno dei maggiori architetti italiani, da sempre focalizzato sui temi della sostenibilità degli edifici, presentiamo un'importante riflessione su alcune delle questioni cruciali che lo sviluppo urbano sta ponendo nel mondo. In risposta a tali questioni, il volume pone due temi fondamentali: il primo è il rapporto con il passato e con le strategie costruttive adottate dall'uomo in ogni latitudine, traendone le grandi capacità adattive e conoscenze di cui avremo bisogno per affrontare le sfide del nostro tempo. Ma Cucinella esorta ad andare più a fondo, rivolgendo la propria ricerca al mondo vegetale, secondo un importante campo di indagine per scoprire similitudini e trarre ispirazione per un futuro in complicità con il clima e l'ambiente. Il volume segue i lavori e le riflessioni di Cucinella, curatore del Padiglione Italia all'interno della XVI Biennale di Architettura di Venezia, attraverso un viaggio verso un futuro che viene da lontano, da un passato che attraversa diverse latitudini, climi, culture e capacità tecniche sviluppate dall'uomo. Ogni progetto sarà raccontato attraverso immagini, disegni e approfondimenti tematici che permetteranno vari livelli di lettura, con l'intento di parlare di architettura a un ampio pubblico di lettori, affinché diventi """"materia"""" accessibile a tutti." -
Roberto Farnari. Il cielo ritrovato. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra dedicata all'opera di Roberto Fanari ospitata presso lo Studio Museo Francesco Messina di Milano. Cuore pulsante dell'esposizione è Il cielo ritrovato, dipinto su tela lungo 12 metri e largo 6, diviso in due pannelli (6×6) composti da 36 tele ciascuno, collocato a 12 metri di altezza. Il rapporto tra arte e natura e tra arte e architettura si palesa nel gioco che l'artista realizza con gli elementi architettonici, dalla cripta al piano terreno, con le fonti di luce, come l'enorme vetrata absidale. Conscio del perfetto dialogo tra l'opera e lo spazio circostante, Fanari realizza un'installazione che si inserisce perfettamente all'interno dello spazio espositivo, sia architettonicamente che idealmente. Altre opere collocate al piano terra danno vita a rimandi diretti con la pittura del soffitto, per affinità o contrasto. La riflessione sul cielo e sulle nuvole è un tema su cui l'artista indaga a partire dalle pitture di Constable, giungendo a un esito che evoca la parte onirica e fantastica del nostro immaginario. -
Luca Pignatelli. Senza data. Ediz. illustrata
Catalogo della mostra ""Senza data"""" di Luca Pignatelli ospitata al Museo Stefano Bardini di Firenze e curata dal Direttore Artistico del Museo Novecento di Firenze Sergio Risaliti. Oggetto dell'esposizione sono una serie di lavori realizzati su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, assieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio Novecento. Queste ultime saltano subito all'occhio per le grandi dimensioni e per l'accostamento alla vasta e rilevante collezione di tappeti del Museo stesso dal Quattrocento a oggi. Filo conduttore delle opere esposte è una riflessione sul rapporto tra il tempo, la memoria e l'immagine. Come affermato dallo stesso artista: """"con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di fronte a un'immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di temporaneità, sfalsate e quindi differenti""""."" -
Gio Ponti. Inedito rediscovered. Notre Dame de Sion, Roma. Ediz. italiana e inglese
Monografia dedicata a un progetto inedito di Gio Ponti, la sede della congregazione religiosa Notre Dame di Sion realizzata a Roma tra il 1960-65, sul Gianicolo in via Garibaldi. Le ragioni e le concomitanze per cui questo edificio sia rimasto finora sconosciuto sono ancora irrisolte. A fronte della completa raccolta dei disegni di progetto a matita su lucido conservati presso l'archivio CSAC di Parma, non è stata trovata traccia di un epistolario fra il committente e il progettista, eppure è a tutti noto quanto Ponti amasse scrivere e comunicare con i suoi clienti. Nel 2014, l'esigenza di trasformare l'edificio da sede di un convento religioso a sede di due importanti università cattoliche straniere (La Catholic University of America e l'Austrialian Catholic University) e la necessità di ospitare gli spazi residenziali e didattici degli studenti offrono l'occasione agli architetti dello studio AeV Abbate e Vigevano Architetti Associati, curatori di questa pubblicazione, di condurre una ricerca storiografica e filologica del progetto originario per definire le linee di intervento del restauro di questa opera moderna. L'edificio, ancora nascosto fra una fitta alberatura del giardino che lo circonda sulle pendici del Gianicolo, viene qui svelato grazie ai contributi di alcuni esperti dell'opera di Ponti: Maristella Casciato, Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Elena Tinacci, Marina Kavalirek. La pubblicazione presenta inoltre un corollario di disegni originali dettagliatissimi fino alla scala 1:1 o 1:10 degli arredi realizzati e sopravvissuti ai quasi 50 anni del progetto. -
Utopia. Italian art & design. Catalogo della mostra (Parigi, 18 ottobre-21 dicembre 2019). Ediz. illustrata
Catalogo della mostra ospitata alla Tornabuoni Art di Parigi dedicata al rapporto tra architetti e artisti del dopoguerra in Italia. Questa è l'idea di “Utopia”: mettere in evidenza questa scrittura comune, questa condivisione delle aspirazioni proprie di questo stimolante periodo di creazione dell'Italia post-fascista in cui arte, architettura e design hanno risposto senza tregua nello stesso spirito di effervescenza creativa e di interrogativi filosofici e politici. Lucio Fontana, Carlo Mollino, Pier Paolo Calzolari, Andrea Branzi e anche Gino Sarfatti, Paolo Scheggi, Carlo Scarpa e Dadamaino, Enrico Castellani e Nanda Vigo, Michele De Lucchi e Alberto Burri: tanti artisti e opere che si rispecchiano, e mettono in discussione la stessa visione del tempo, la stessa preoccupazione per il luogo dell'uomo nel mondo, lo stesso rapporto con il profano e il sacro. C'era un prima e un dopo, con la nascita di movimenti come l'Arte Povera, il movimento Radicale o Alchimia, che sbocciavano espandendo i paradigmi artistici.