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Un uomo senza volto. Introduzione alla lettura di Luciano di Samosata
«Non conosco classico più classico di questo classico seriore, minore e manierista», scriveva nel 1974 Pier Paolo Pasolini recensendo i Dialoghi di Luciano, apparsi per i 'Millenni' di Einaudi con la prefazione di Leonardo Sciascia. Con la definizione di 'classico', il poeta di Casarsa intendeva descrivere la capacità di Luciano di vedere i «dettagli reali in modo tanto economico quanto incantevole», e di vederli con «occhio acuto e metallico», teso a incidere nella realtà a lui contemporanea, senza compassione, con l'attenzione alle piccole cose e alle meno appariscenti delle creature. Pasolini si identificava con lo scrittore antico, perché come lui soffriva della consapevolezza di trovarsi in un «vicolo cieco della storia, e della storia letteraria», e guardava all'ormai irrecuperabile passato con nostalgia: in tale buio della storia, presagio anche della fine imminente della propria vicenda individuale, Pasolini rileggeva Luciano, ritrovando e condividendo quel riso satirico impietoso della cultura del proprio tempo, con l'amara coscienza che, come lui stesso, Luciano «anziché corrodere, minare, demistificare - da filosofo 'cane' come il suo mitico Menippo - la propria cultura, corrode, mina e demistifica la vita stessa». Oggi, in un periodo che forse può definirsi da 'fine del mondo', nell'era della realtà virtuale e della post-verità, si vuole con questa introduzione invitare ancora alla lettura di quest'autore, di cui pure non sappiamo quasi nulla, tranne che veniva da Samosata, lontana città sull'Eufrate e che visse nel pieno II sec.d.C.. Un autore su cui l'antichità stese il silenzio, e che nei secoli è stato oggetto di giudizi antitetici, dall'ammirazione allo spregio. Un autore, dunque, destinato a restare un «uomo senza volto», come scriveva Alberto Savinio: ma i cui discorsi e dialoghi offrono ancora infinito materiale di riflessione, con il loro caleidoscopio di tipi umani e di caratteri, la derisione delle manie intellettuali e delle mode culturali, l'intelligenza nel comprendere il libro della vita per trarne mondi di fantasia, l'accuratezza con cui rappresentano la fenomenologia delle emozioni, l'uso delle immagini e della loro evocazione, il confronto originale con temi e generi tradizionali, l'esperienza delle arti non verbali e per-formative, la profonda umanità e la disincantata filosofia morale. -
Etnologia del sacro. Religione e modernità nella riflessione francese
Il volume propone alcuni dei testi classici della scuola francese sulla questione metodologica della partecipazione sul campo ponendo l'accento sul coinvolgimento a livello teorico scientifico dello studioso. Tutti gli articoli rileggono la problematica di metodo all'interno del fenomeno magico-religioso, al di là del fattore religioso propriamente detto, pratica di partecipazione emotivamente condivisa o, come dice splendidamente Daniel Fabre all'interno di questa stessa raccolta, «momento di alta intensità collettiva». Si sollevano questioni soggettive, legate alla percezione e al ricordo. La difficoltà interpretativa del fatto religioso è emersa soprattutto nel momento di 'ritorno' dell'antropologia in Europa, quando lo studioso ha dovuto confrontarsi con l'estraneità all'interno del suo stesso contesto di appartenenza. -
Petrarca lettore di Seneca tragico e di Svetonio
Tra gli auctores peculiares di Francesco Petrarca un ruolo di primo piano rivestono Lucio Anneo Seneca e Gaio Svetonio Tranquillo. «Seneca autem tragedias [texuit], que apud poetas profecto vel primum vel primo proximum locum tenent», «[Svetonius] Tranquillus, auctor certissimus»: queste citazioni, tratte rispettivamente da Fam. IV 16, 9 e Gest. Ces. 14, sono un riflesso dell'attento dialogo intrattenuto da Petrarca con le opere dei due autori, prima corredate sui manoscritti in suo possesso di postille e segni d'attenzione a guisa di vere e proprie biblioteche ai margini del testo, poi rievocate a più riprese negli scritti latini e volgari. Qui Petrarca, tessendo le sue parole assieme alle voci dei due magni auctores, creò pagine di mirabile modernità, alcune inerenti la sua personale historia, altre incentrate su riflessioni filosofiche ed estetiche di valenza universale, altre ancora dedicate alla formulazione di giudizi sulle vicende del passato e sulla politica del presente. -
Audiatur et altera pars. I discorsi doppi nelle Declamationes minores e in Calpurnio Flacco
Le Declamationes minores (II sec. d.C.) sono discorsi giudiziari fittizi elaborati da un maestro che insegna retorica a una classe di alunni. Il docente solitamente impersona solo una delle due parti in causa; in alcuni casi, però, adotta una differente strategia: 'presta la voce' anche alla seconda parte in causa - la pars altera. La pars altera compare anche in alcune declamazioni della silloge di Calpurnio Flacco, autore sul quale abbiamo informazioni a dir poco esigue. Le declamazioni di questo umbratile autore ci sono per giunta pervenute in forma 'ridotta': non ne possediamo cioè lo sviluppo completo, ma esclusivamente le sententiae. Il presente volume si occupa della pars altera nelle Declamazioni Minori e negli Excerpta di Calpurnio Flacco, interpretando le diverse funzioni didattiche che questa 'secon-da voce' svolge nei due corpora declamatorî. -
Varianti politiche d'autore. Da Verri a Manzoni
La riflessione sui problemi della responsabilità individuale e della giustizia costituisce il nucleo più produttivo dell'intreccio tra letteratura e politica nel Settecento e fa dell'esperienza italiana un paradigma di valore europeo. Le opere poetiche e i trattati degli intellettuali italiani, da Pietro Verri ad Alfieri, da Monti a Manzoni, sviluppano temi di riflessione presenti in tutta Europa, e infiammano un dibattito cruciale e fondativo del pensiero politico moderno. In questo volume vengono raccolti per la prima volta alcuni casi cruciali di ""varianti politiche d'autore"""", dagli scritti pubblicati sul «Caffè», con revisioni e decurtazioni per sfuggire alle maglie della censura, alle """"Osservazioni sulla tortura"""" di Verri, dai trattati politici alfieriani e dalla """"Vita"""", alle correzioni linguistico-politiche di Monti, fino al """"Conte di Carmagnola"""": mutamenti di punti di vista maturati dentro la storia o contro la storia, ma sempre in un vivificante rapporto con il testo scritto, inteso come impronta digitale del pensiero creativo, ma anche come specchio in cui ogni autore ha unito la riflessione sulla propria individualità a quella sul mondo esterno."" -
Strenna storica bolognese 2019
"Strenna storica bolognese"""" è una rivista annuale di studi storici, artistici e letterari legati alla città di Bologna e al suo territorio. Fondata negli anni Venti, esce ininterrottamente dal 1954 e da allora ha ospitato contributi di molti dei più importanti studiosi e accademici locali sui temi più variati, selezionando però al contempo anche le ricerche più interessanti e meritevoli di giovani ricercatori, tratte da tesi di laurea od indagini autonome. Il sessantanovesimo volume (2019) vanta la partecipazione di firme autorevoli quali Guido Tigler, Renato Roli, Mario Fanti, Stefano Pierguidi, Roberta Serra, Antonella Mampieri e Carlo De Angelis e le tematiche affrontate spaziano dalla scultura medievale all'urbanistica del Secondo Dopoguerra, dalla grafica rinascimentale e barocca alla storia dei cenoni femminili, dalla tutela dei beni artistici all'imprenditoria bolognese tra XIX e XX secolo. Una ricca antologia capace di soddisfare gli interessi di ogni lettore, specialista o amatore." -
Riordino territoriale e governance metropolitana
Con riferimento al caso veneziano, il volume cerca di rispondere alla seguente domanda: la legge 56/2014 (nota come legge Delrio), che ha istituito nel nostro Paese le Città metropolitane, può rappresentare - nonostante i molti limiti che la caratterizzano - una nuova ""finestra di opportunità"""" per innovare il governo e la governance territoriale? Oppure rischia di costituire un ulteriore fattore di complicazione del sistema di governo del territorio, da diversi punti di vista già ipertrofico? Per rispondere a questa domanda, il volume, dopo aver considerato alcune importanti realtà metropolitane europee con l'obiettivo di registrare, pur nella varietà delle diverse situazioni istituzionali e amministrative, le dimensioni di particolare significato per la maturazione di efficaci approcci di governance territoriale, ricostruisce le prime fase del processo di implementazione del provvedimento di riordino nel caso in esame. L'analisi conferma come tale processo configuri al momento un vero e proprio """"cantiere aperto"""", i cui esiti dipenderanno anche dalla misura in cui attorno al provvedimento si consolideranno azioni coerenti e convergenti da parte dei diversi attori istituzionali e nuovi processi di cooperazione su base volontaria e funzionale tra attori pubblici e privati; diversamente, la riforma potrà rappresentare un nuovo tassello nel processo di iperterritorializzazione del quadro di governo: in sostanza, un'altra occasione non colta per dotare il territorio veneziano e centro-veneto di un'efficace capacità di governo e indirizzo strategico."" -
Il latino colloquiale nell'Eneide. Approfondimenti sull'arte poetica di Virgilio
Il libro è una ricerca sul latino colloquiale all'interno del genus grande dell'Eneide. Il lavoro si basa su un metodo capace di coniu-gare un approccio di tipo linguistico e formale a uno di tipo pragmatico e sociolinguistico. L'individuazione di «case studies» ha permesso di cogliere l'apporto di un fenomeno col-loquiale all'interno del testo e dello specifico contesto eneadico, soprattutto grazie allo studio comparato non solo dell'intera produzione virgiliana, ma anche delle testimonianze sia letterarie sia prive di intento artistico prece-denti, coeve e immediatamente posteriori a Virgilio. La ricerca non manca di sottolinea-re come la rielaborazione poetica di materia-le linguistico colloquiale non costituisca un elemento declassante, bensì un arricchimento della dizione epica. -
Il colloquio circolare. I libri, gli allievi, gli amici in onore di Paola Vecchi Galli
A compimento del trentennale percorso di docenza della professoressa Paola Vecchi Galli presso l'Università di Bologna, colleghi e allievi le rendono omaggio dedicandole questo volume di saggi, che percorrono l'intero arco cronologico della letteratura italiana. Gli autori e i temi oggetto dei cinquantadue contributi presenti sono i più vari, così come diversi sono gli approcci critici messi in campo dagli studiosi. In linea con gli interessi dominanti che guidano da decenni la fervida e rigorosa attività di ricerca di Paola Vecchi, numerosi saggi sono dedicati a Dante, Petrarca, Boccaccio e a vari aspetti della letteratura quattro e cinquecentesca, non solo di ambito petrarchista. Ben rappresentati sono anche il Settecento, indagato in versanti probabilmente poco noti, l'Ottocento e il primo Novecento (da Foscolo a Leopardi, da Carducci a Pascoli). I lettori, quindi, potranno fare esperienza di quell'affascinante e variegato universo della letteratura che, come ha testimoniato l'insigne studiosa festeggiata in queste pagine, va studiato con metodo ma pure gustato con diletto. -
Artisti e mercanti in viaggio. Oltre le Alpi, attraverso il Tirolo
Il volume raccoglie gli esiti di una ricerca focalizzata sul territorio dell'arco alpino quale zona di passaggio tra il nord e il sud dell'Europa, in particolare tra la Svizzera, la Germania, l'Austria, la Boemia e l'Italia. Una ricerca perseguita attraverso approcci disciplinari diversi, che tiene conto di aspetti storico-geografici, artistici, figurativi e architettonici, interazioni linguistiche, intrecci e incroci, scambi 'immateriali' e mobilità di operatori sociali. Il libro si articola in due sezioni: la prima inquadra il mondo dell'economia e le realtà socio-culturali del territorio (Itinerari culturali e socio-economici), la seconda indaga le forme in cui si è manifestata l'abilità creativa di generazioni di maestri, artigiani ed artisti, valenti pittori e architetti (Itinerari figurativi e architettonici). L'approccio interdisciplinare e il confronto sui molteplici percorsi semantico-interpretativi seguiti dagli autori offrono una panoramica ampia che tocca alcuni momenti nevralgici del vivace dialogo artistico e culturale, economico e sociale, animatosi tra il Quattro e il Novecento a nord e a sud dell'arco alpino. Un quadro che aiuta a riconoscere punti di riferimento comuni ai diversi Paesi dell'Europa, percepire influenze reciproche, idee e profondità di radici, protese ad arricchirsi ed evolversi nello scambio spirituale e culturale, fondamento portante di quella che oggi viene definita ""identità europea""""."" -
La musica nella storia
Dopo diversi anni riesce ""La musica nella storia"""", un manuale di storia della musica scritto da alcuni docenti e curato da Piero Mioli che, più volte ristampato e adottato nella scuola italiana, ha dimostrato così la sua vitalità. In 500 pagine si raccoglie tutta la storia secolare della musica classica, colta, antica, contemporanea, popolare, leggera, da intrattenimento. Si tratta di dodici capitoli dall'antichità a oggigiorno, con spazio speciale per il XX secolo. Il linguaggio adottato è semplice, accessibile, fatto per poter passare dalla scuola (Licei, Conservatori, Università) al mondo della cultura in genere e della cultura musicale in particolare. È un lavoro di carattere storico, non tecnico; e per questo manca di esempi musicali; e manca anche di illustrazioni, letture, riassunti e così via: vuole essere come un libro di letteratura, di filosofia, di storia della più consolidata tradizione italiana."" -
Giacomo De Maria (1760-1838). Ediz. illustrata
Massimo esponente della scultura neoclassica a Bologna, Giacomo De Maria collega la tradizione plastica da secoli viva in città con il nuovo linguaggio canoviano, conosciuto direttamente a Roma. Il suo magistero presso la locale Accademia di belle arti formerà una intera generazione di scultori alcuni dei quali, come Adamo Tadolini e Cincinnato Baruzzi, si perfezioneranno nello studio di Antonio Canova. Autore di un significativo gruppo di monumenti per il cimitero comunale, eseguirà vari progetti decorativi, dal frontone di villa Aldini a quello del teatro municipale di Ancona, dalle giovanili decorazioni di villa Spada e di palazzo Zambeccari ""da S. Paolo"""" all'insieme monumentale dello scalone e degli atri di palazzo Hercolani. Padrone della tecnica della lavorazione del marmo secondo le pratiche dell'atelier canoviano, lascia nel gruppo grandioso della Morte di Virginia e nella Tomba Caprara le più altre espressioni della sua arte."" -
Approcci cognitivi ed evoluzionistici alla religione
Negli ultimi trent'anni, sfide straordinarie si sono presentate non solo allo studio scientifico della religione, ma a tutte le scienze. A fronte dei risultati raggiunti e delle nuove metodologie acquisite nel campo delle scienze comportamentali (sociologia, antropologia, psicologia) e delle scienze umane (come l'archeologia) è opportuno per gli studi religiosi fare un bilancio e riflettere sui fondamenti della disciplina, su quali ne siano l'oggetto (definizione) e le modalità d'indagine (metodologia). Questa collezione di saggi nasce dalla volontà e dall'esigenza di presentare i nuovi metodi, teorie e risultati, inquadrandone gli sviluppi in una prospettiva storica ed evidenziandone limiti e potenzialità, all'intersezione tra religione, cognizione e cultura. -
Shanghai nella letteratura di viaggio italiana. Realtà e percezione di un emporio fluviale diventato megalopoli
Città di provincia sino al primo quarto del XIX secolo, poi grande area urbana quasi-coloniale, quindi città comunista ripiegata su se stessa e infine oggi massima megalopoli al mondo, Shanghai ha storicamente attirato un alto numero di viaggiatori occidentali, per i motivi più disparati (missionari, economici, politici, come inviati giornalistici, per mero turismo). All'interno di tale flusso, gli italiani hanno rivestito un ruolo preminente: i primi europei giuntivi in età moderna, radice profonda del cosmopolitismo shanghaiese odierno, furono gesuiti del nostro paese; in tempi recenti, successivamente al nuovo corso comunista, alcuni italiani furono qui tra i pochi testimoni occidentali di svolte epocali quali la Rivoluzione Culturale o i cambiamenti immediatamente successivi alla morte di Mao Zedong.Il volume discute i vari racconti di viaggio in una prospettiva di lungo periodo, dal XVII secolo sino ad oggi, analizzando criticamente le descrizioni e le percezioni di un'area urbana per molti versi unica, cinese ma da secoli a contatto con l'Occidente, crocevia delle dinamiche del tardo impero Qing, della Repubblica di Cina e della Repubblica Popolare: alla ricostruzione di traiettorie, itinerari, aspetti topografici dei vari viaggi, si affianca una decostruzione di fraintendimenti, miti e stereotipi (la ""Parigi d'Oriente"""", la """"città del peccato"""", la """"città redenta"""", ecc.). Sulla base di uno studio sistematico e di estremo dettaglio dei numerosi testi odeporici rintracciati (oltre 130), emerge ora un quadro complesso di rapporti tra Shanghai e l'Italia, per la prima volta indagato nella sua globalità, nell'ambito del quale le tante nuove acquisizioni assumono una valenza non solo nel campo della ricerca, ma anche in quello della public geography, a vantaggio in primo luogo delle istituzioni del nostro paese con sede nella capitale economica della Repubblica Popolare Cinese in funzione di possibili nuovi progetti bilaterali di cooperazione culturale."" -
Ecomuseo dell'Etna. Tra natura, mito e cultura
Il prevalere dell'azione umana sulla Natura, gli impatti sempre più violenti sull'ambiente, i danni subiti dal territorio, impongono all'uomo di ridefinire il rapporto con essa allo scopo di trovare un equilibrio stabile e duraturo tra le diverse componenti dell'ambiente. La geografia utilizza metodologie e strumenti atti ad affrontare le questioni ambientali e a sviluppare il tema nei suoi svariati aspetti: le trasformazioni del paesaggio, gli impatti e le modificazioni ambientali, la qualità della vita, la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, i fondamenti dell'etica ambientale, la genesi e la filosofia dell'ambientalismo, il concetto di sviluppo sostenibile, la pianificazione territoriale, ecc. A tal proposito, l'ecosistema Etna per il suo atavico rapporto con l'uomo rappresenta certamente un osservatorio privilegiato di ricerca. Il progetto di ricerca ""Prometeo"""", avviato dalle cattedre di Geografia e di Filosofia morale del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania, attraverso l'individuazione degli strumenti più idonei per una reale valorizzazione dell'area etnea, quale l'ecomuseo, si pone come obiettivo la riscoperta dell'identità culturale dei luoghi, intesi come palcoscenici nei quali si intrecciano le relazioni umane. L'ecomuseo non è edificio-contenitore, confinato fra quattro mura. Esso comprende, oltre al patrimonio storico e architettonico, le emergenze culturali identitarie sparse sul territorio e, pertanto, permette una fruizione diversa da quella di un tradizionale museo. Definito museo del territorio, museo diffuso, museo a cielo aperto, di identità culturale collettiva, museo di comunità, museo delle tradizioni locali, museo della memoria, museo atelier, museo villaggio: ecomuseo inteso come strategia partecipativa per lo sviluppo sostenibile."" -
Malattie delle piante in bosco, in vivaio e delle alberature
Gli autori presentano, tracciandone il profilo, gli agenti abiotici e biotici dannosi alle piante arboree in vivaio, foresta e nelle alberature urbane. Di ogni patogeno sono descritti ospiti, distribuzione, sintomi, ciclo biologico, epidemiologia, lotta. Alcune entità infettive da quarantena ed invasive sono presentate alla luce dei cambiamenti globali. Sono trattati 351 parassiti: 297 funghi, 31 cromisti, 11 batteri, 6 fitoplasmi, 1 virus, 5 piante parassita e 10 agenti non infettivi. Molti casi sono illustrati da fotografie originali (262) che agevolano la diagnosi rendendo l'opera un valido ausilio per il pronto riconoscimento in situ. -
La provvidenza
Perché i giusti soffrono e i malvagi prosperano? Alla domanda - antichissima - si sforza di rispondere Agostino nel ""De prouidentia dei"""", attingendo a un ricco retroterra filosofico e letterario e dando voce a un'inquietudine diffusa, quella di chi di fronte alle difficoltà del quotidiano vacilla nella fede. Questa è l'unica trattazione del vescovo di Ippona esclusivamente dedicata al tema della provvidenza. Il volume costituisce il primo studio monografico su un'opera tornata alla luce sul finire del secolo scorso. Il testo latino è stato aggiornato e corredato di una nuova traduzione italiana; il commento approfondisce gli aspetti filologici, linguistici, stilistico-letterari ed esegetici dell'opera, interrogandosi soprattutto sulla natura e sul genere letterario cui ricondurre il testo."" -
Leggere oggi favole e fiabe
La favola e la fiaba sono generi classici e contemporanei: sono nati nella cultura orale dell'antichità (con Esopo, Fedro e le narrazioni popolari), sono diventati opere letterarie in epoche differenti (la fiabomania nasce con Charles Perrault alla fine del XVII secolo), hanno meritato l'attenzione teorica di scrittori importanti (il tedesco Lessing nel XVIII secolo, l'italiano Gianni Rodari nel XX secolo), e continuano oggi a essere riscritte e create, con intrecci e personaggi che parlano a lettori di ogni età in un mondo sempre più complesso. Il presente lavoro si interroga sul successo plurisecolare di narrazioni che usano soprattutto gli animali e gli oggetti per parlare di donne e uomini, bambine e bambini, e che stimolano e soddisfano alcune abilità cognitive utili alla sopravvivenza: blending, mind reading, empatia, immersione, embodiment. Nella convinzione, già espressa dallo psicologo Jerome Bruner qualche decennio fa e oggi sviluppata dai narratologi, che la letteratura svolga una funzione essenziale per comprendere e ordinare l'esperienza, conoscere i propri simili e ipotizzare un mondo migliore. -
Geografie dell'esodo
La complessa interazione fra lo spazio geografico e la sua trasposizione romanzesca rappresenta uno degli aspetti più controversi e indubbiamente meno indagati della letteratura di migrazione italiana. Nonostante la rilevanza di tale problematica nella produzione dei migrant writers molti interrogativi ad essa correlati restano difatti irrisolti sul piano teorico e compositivo. Quali percorsi di vita, quali scorci della penisola o dei suoi luoghi simbolo ci hanno restituito nelle loro opere e nelle loro testimonianze? Quali funzioni o quali connotazioni hanno di volta in volta assunto le immagini restituiteci dal loro sguardo e, soprattutto, in quale misura hanno contribuito a riplasmare l'immagine stessa del Belpaese? Prendendo spunto dalle innovative applicazioni della geocritica nell'ambito della comparatistica, ""Geografie dell'esodo"""" vuole offrire un'inedita chiave di lettura di questo genere tanto proteiforme quanto metamorfico, dagli ormai riconosciuti precursori (Salah Methnani; Pap Khouma; Mohamed Bouchane; Saidou Moussa Ba; Mohsen Melliti) ad alcuni dei suoi più autorevoli esponenti nel nuovo millennio (Amara Lakhous; Laila Wadia)."" -
Melodramma. Un percorso intermediale tra teatro, romanzo, cinema e serie tv
Il melodramma si afferma nella modernità come un dispositivo di conoscenza estetica dotato di una straordinaria capacità di sintesi contenutistica e formale, in una cornice di democrazia cognitiva e di emotività irrefrenabile: la realtà viene rappresentata mediante riduzione a opposizioni primarie; i media e i generi coinvolti nella rappresentazione, spinti all'eccesso, amplificano gli opposti in assoluti. Proprio grazie ai tratti distintivi dell'immaginazione melodrammatica la modernità ha prodotto i suoi principali sistemi di interpretazione del reale (l'evoluzionismo, il marxismo, la psicoanalisi, il cinema). Questo libro risale alle origini di quell'immaginazione, mappandone le strutture profonde e ricostruendo le relazioni storiche tra il genere nel quale si è inizialmente cristallizzata (il mélodrame) e i generi coevi o successivi in cui si è diffusa, in particolare l'opera lirica romantica, il romanzo realista-naturalista, il melodrama cinematografico e televisivo statunitense, la psicoanalisi e il cinema d'autore europeo, il romanzo contemporaneo. Questa lunga ricognizione, schiettamente comparatistica e intermediale, ci pone di fronte a sovrapposizioni, conflitti e nessi imprevisti, che si configurano a volte come ostacoli da superare, ma più spesso come pegni delle sorprendenti risorse ermeneutiche del melodramma.