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Viaggi e viaggiatori. Il Mugello a tavola e in calesse
Se oggi per gran parte di noi è facile viaggiare in sicurezza, per lavoro o per turismo, nei secoli passati le difficoltà non mancavano. Attraversare l'Appennino è impresa di mezz'ora grazie a un'autostrada a sei corsie, ma c'è stato un tempo in cui dovevamo essere disposti a sopportare una lunga traversata, magari sostando in luoghi scomodi, pericolosi o poco igienici. Passo dopo passo il mondo è cambiato, ma in questo libro si vuole ricordare il tempo che fu parlando di osterie, ricette e memorie di personaggi celebri che hanno visitato la zona del Mugello e ne hanno fatto menzione nelle proprie opere. -
Le erbe in tavola. Piante selvatiche di uso alimentare
Il gesto di raccogliere un'erba è stato probabilmente il primo, più elementare e più utile per la sopravvivenza dell'uomo. L'utilizzo della flora selvatica in cucina non può prescindere dalla conoscenza delle specie vegetali, dell'ambiente in cui crescono, del modo migliore di utilizzarle secondo i dettami della della tradizione gastronomica, in particolare quella toscana. Il libro fornisce preziose indicazioni sui luoghi di raccolta e sulle ricette a base di erbe di campo, ma soprattutto, grazie a un lavoro di meticolosa classificazione, un dettagliato inventario di piante selvatiche fatto di oltre 100 schede illustrate. -
Un medico oltre il fronte. Il diario di Dino Giannotti ufficiale medico prigioniero degli austriaci (1917-1918)
Dino Giannotti fu preso prigioniero dagli austriaci il 26 ottobre 1917, durante i fatti di Caporetto. Dopo essere stato rinchiuso nel campo di concentramento di Sigmundsherberg, fu inviato ad esercitare la sua professione nel territorio italiano occupato, prima a San Daniele e poi a Pordenone, come membro effettivo del locale ospedale. Il suo diario offre uno sguardo inedito sulla Grande Guerra, quello di un medico italiano che opera dietro le linee nemiche, a contatto con i militari austriaci e con la popolazione civile. Dino Giannotti, nella sua doppia figura di medico e militare, è da una parte testimone delle terribili condizioni di vita dei prigionieri italiani nei lager e della popolazione nei territori invasi, mentre dall'altra osserva con attenzione le manovre del nemico, raccontando alcune delle pagine più significative del conflitto come la battaglia del Solstizio e quella di Vittorio Veneto. -
Il cuore batte nel pensiero. Diario della campagna di Russia (aprile-dicembre 1942)
Giuseppe Ferri partecipa alla campagna di Russia dall'aprile al dicembre del 1942. Ha ventinove anni e porta con sé un'agendina in pelle dove annota le sue esperienze con una matita, perché l'inchiostro della penna si congelerebbe a causa del freddo. I suoi appunti sono scarni e non mancano gli errori ortografici, tuttavia ci restituiscono tutte le sue emozioni, dalla paura alla nostalgia per le persone care, e naturalmente la speranza per un futuro migliore. Le parole di Giuseppe ci aiutano a comprendere molti terribili aspetti della guerra, dalla ferocia dei bombardamenti e delle razzie al dolore per i compagni caduti, e ci ricordano che la storia, anche negli avvenimenti più grandi ed epocali, è fatta prima di tutto di persone. Premessa di Marta Baiardi. Introduzione di Matteo Grasso. -
Gente di via Gioberti
A Firenze tutti conoscono Via Gioberti e le sue ""cento botteghe"""", ma pochi si ricordano il suo passato. Un passato fatto di luoghi, storie e soprattutto persone le cui vite sono state, in un modo o nell'altro, legate a questa bella strada. Come Marcello Turini, che in Via Gioberti ha trascorso gli anni della gioventù, e come i personaggi che popolano i suoi racconti: il signor Locchi, con il suo bastone dal pomo d'avorio, la vedova Ottavina, che accoglie in casa tutti i gatti del quartiere, o il terribile barbiere che tutti chiamano """"Piero il Rosso"""". Uomini e donne realmente esistiti, protagonisti di uno spaccato di vita fiorentina d'altri tempi, eroi e antieroi di una piccola """"città nella città"""" qui rievocata con un pizzico di nostalgia. Del resto cos'è Via Gioberti, si chiede l'autore, se non """"il mondo stesso, nella sua tragica bellezza""""?"" -
1216. Firenze al tempo dei guelfi e ghibellini
Firenze è sempre stata terra di contrasti e diatribe. Il conflitto tra Guelfi e Ghibellini, iniziato secondo la tradizione nel 1216 con una faida tra famiglie dell'aristocrazia cittadina, ci riporta indietro nel tempo, tra le vie di una città completamente diversa da quella che abbiamo oggi davanti agli occhi. Sfogliando le pagine di questo libro, dove il racconto si accompagna a un repertorio di immagini d'epoca, ci ritroveremo immersi nella Firenze del Medioevo, con le sue torri e i suoi vicoli, le sue piazze e i suoi palazzi storici... -
Le origini di un borgo. Il grande disegno della storia nelle vicende di Carraia, piccolo lembo di Toscana
Il saggio ripercorre la storia dell'antico borgo di Carraia, nei pressi di Sesto Fiorentino (Firenze), a partire dalle origini etrusche fino alle vicende dell'Ottocento. «Tante cose intorno a noi», spiega l'autore, «appaiono piccole o di scarso significato, e anche il passato del territorio in cui viviamo può sembrarci incomparabile con i grandi eventi della Storia. Ma forse non è proprio così: in fondo, anche gli accadimenti di più grande portata sono la somma di miriadi di eventi locali, che lasciano traccia nella continuità dei luoghi e delle genti. È bello e pensare che l'umanità possa attingere, volta per volta, da una forma di memoria collettiva, ed è per questo che raccontare il passato di un piccolo borgo può essere equivalente a narrare le vicende di Roma o quelle del Sacro Romano Impero». -
Preti di montagna
Girolamo Magni, Andrea Busoni, Jacopo Lori: tre sacerdoti vissuti tra il XVI e il XVIII secolo che esercitarono la propria missione sulla Montagna Pistoiese.In un'epoca in cui le pievi erano l'unico punto di riferimento comune per le genti che vivevano disperse fra pascoli e boschi, i ""preti di montagna"""" svolgevano un ruolo chiave nella diffusione della cultura: un intenso lavoro di cui, molto spesso, restano tracce assai esigue. Ma studiando epistolari e resoconti, cercando tra ricordi e carte d'archivio, l'autrice è riuscita a ricostruire queste tre vite esemplari e a restituircele in un racconto vivace e appassionante."" -
Geni toscani. Dante, Petrarca, Boccaccio, Giotto, Brunelleschi, Donatello, Masaccio, Della Robbia, Botticelli, Leonardo raccontati ai ragazzi
La Toscana è famosa per i paesaggi incantevoli e gli infiniti tesori artistici. Ma questa terra è stata anche la patria di uomini straordinari, capaci di lasciare una traccia indelebile nella storia. Letterati, pittori, scultori, architetti, ingegneri, scienziati. Grandi sognatori in grado di ispirare le future generazioni con le loro idee rivoluzionarie. In una parola: geni. L'autrice ci racconta, con uno stile semplice e avvincente, le vite di dieci tra le più grandi menti vissute tra il 1300 e il 1500, i secoli dell'umanesimo e del rinascimento, un'epoca in cui in Toscana si sono concentrati più geni che in qualunque parte del mondo. Età di lettura: da 9 anni. -
Storie d'altri tempi
In bilico tra saggio e diario, cronaca e ricordo, storia e suggestione, i racconti di Teresa Minguzzi Gianuizzi si liberano dei rigidi schemi dell'autobiografia e della memorialistica per ripercorrere liberamente il mondo dell'autrice in un canto a più voci, perché tante sono le storie che convivono in una vita vissuta intensamente. Impossibile non sentirsi vicini agli studenti che durante una gita in Austria si trovano di fronte alla tragedia dei campi di sterminio; o al severo professore contestato dai suoi allievi nel '68, che si dimostra capace di reinventare se stesso e recuperare il rapporto con la classe; o al giovane coraggioso che sopravvive alle trincee della Grande Guerra superando l'incubo delle bombe e l'orrore dei saccheggi; o ancora, alla cantante lirica figlia di uno scandalo che a fine Ottocento riscatta con il talento il disonore della famiglia. Epoche, esperienze, protagonisti diversi, dunque, ma tutti ugualmente forgiati dalla forza di volontà e dal tenace attaccamento ai valori della generosità, della tolleranza,dell'impegno e della fede cristiana. Gli stessi che hanno reso chi scrive un'insegnante e una persona migliore. -
Gli animali nella storia di Firenze. Aneddoti, storia, cronaca, ricordi, miti e leggende
Il Marzocco, uno dei simboli di Firenze, è un poderoso leone che sostiene lo scudo su cui è inciso il giglio. L'Aquila troneggia nello stemma della fazione dei Guelfi e in quello dell'Arte di Calimala. Simbolo di giustizia, compare anche ai piedi di Dante nel celebre monumento in piazza Santa Croce. Dall'Agnello alla Vipera, sono tantissimi gli animali protagonisti della storia cittadina, sia che si tratti di cronache ufficiali, sia che si scavi nel terreno della leggenda. Ficcando il naso qua e là nelle opere d'arte, fra tele eccelse e sculture immortali, oppure per le strade, nei palazzi e nei giardini, o magari spulciando qualche vecchio giornale, incontriamo un bestiario variopinto, dove non mancano le specie fantastiche come il Pegaso o il Grifone. Gli Artusi, profondi conoscitori del passato fiorentino, ce ne svelano qui il lato ""animalesco"""", in una galleria - o forse uno zoo - fatta di scorci artistici e memorie che spaziano dal sacro al profano, dall'epico al grottesco... un po' come tutte le vicende umane."" -
Toscana. Racconti, leggende e sapori
Il Masso del Diavolo in provincia di Prato, la Gorga Nera di San Godenzo (Firenze), o il Castello Malaspina a Fosdinovo (Massa) al confine tra Toscana e Liguria: sono solo alcuni dei luoghi carichi di mistero di cui abbonda la nostra regione. Armandosi di coraggio è possibile visitarli di persona, ma si può farlo anche con la fantasia, leggendo questi racconti da brivido che ci parlano di ville e manieri infestati da oscure presenze, fenomeni terrificanti e inspiegabili, e naturalmente spettri, fate, folletti e altre creature fantastiche. Ogni zona della Toscana ha il suo bagaglio di miti, leggende e storie ""nere"""", ma anche le sue ricette tipiche, piatti che fanno venire l'acquolina in bocca. La selezione che chiude il libro è l'ideale per calmare la fame e rifocillarsi... tra uno spavento e l'altro."" -
Favole per Irene
Irene, come tanti altri bambini, è vivace, curiosa e appassionata di storie. Le pagine di questo libro ci portano nel suo mondo, un universo coloratissimo dove realtà e immaginazione si intrecciano, dando vita a luoghi fiabeschi come il castello della Strega Buggerona e a personaggi incredibili come lo Zampacchione Giallo. Nelle Favole per Irene ogni racconto è una sorpresa, e ogni disegno è lo specchio di quel reame magico dove in qualsiasi momento la fantasia può irrompere nel nostro quotidiano. Età di lettura: da 10 anni. -
Gli anni delle scelte. Dal 25 luglio del 1943 al 1946
Il 25 luglio del 1943 la radio annuncia la caduta di Benito Mussolini. Per l'Italia inizia un periodo storico denso di paure, incertezze, scelte difficili che generano grandi spaccature anche tra amici e familiari. All'epoca Gianfranco Coppetti è ancora un bambino: troppo piccolo per poter compiere una scelta convinta, ma non troppo per ricordare, ancora oggi, quelle giornate di euforia mista a timore, in cui si succedevano notizie e racconti di eroi e di aguzzini, storie di violenza e sopraffazione, qualche volta messaggi di speranza. In pagine dense di aneddoti e fotografie d'epoca, il protagonista è un popolo che lotta per sopravvivere, facendo fronte alle difficoltà quotidiane mentre si trova in balia dei grandi eventi della storia. Una storia che mostra qui il suo lato più umano e più vero. -
Il guardia
Dal ricordo di una Toscana del secondo Novecento, rurale e agricola, nascono questi brevi racconti: storie di violenza, povertà, rabbia, ma anche di amori, affetti profondi, piccoli gesti di umile solidarietà. Protagonisti i ""toscanacci"""", come li definisce l'autore con bonaria ironia, uomini di caccia e campi, operai, ma anche e soprattutto bambini e donne: madri, giovani figlie, amanti. Di tutto si percepisce il suono, la voce, la sfumatura di colore, l'odore. È proprio questo che contraddistingue l'autore: una scrittura che sollecita i sensi, rende veri i suoi personaggi e dà vita a un mondo che oggi spesso ci appare distante, con le sue tradizioni e valori, ma anche pregiudizi e contraddizioni."" -
Le strade dei santi a Firenze. Storie, miracoli, leggende di uomini con l'anima pervasa da immensa spiritualità. Vol. 2
Dopo aver approfondito le figure di 112 tra Santi e beati nel volume «Le strade dei Santi a Firenze», gli autori si soffermano qui sulle vie e sulle piazze dedicate a questi grandi personaggi, i cui nomi risuonano ancora nella memoria dei fiorentini. Al di là dell'aspetto puramente toponomastico, ogni strada, chiesa, ponte, ospedale o convento racchiude un patrimonio storico, artistico e architettonico, di cui si dà conto anche grazie all'imponente apparato iconografico. Frutto di un'attenta ricerca in biblioteche e archivi cittadini, il testo contribuisce a costruire una sorta di ""mappa sacra"""" della città, offrendo un prezioso scrigno di informazioni e aneddoti che abbracciano oltre due millenni di storia."" -
Firenze giorno per giorno
Da Capodanno a San Silvestro, a ogni sfogliar di pagina, un evento, un personaggio, un ricordo. Uno straordinario almanacco, un ritratto inedito della città e dei fiorentini. -
Quei lontani sogni cattivi. Memorie di un prigioniero toscano della grande guerra
Memorie di Faustino Giannoni, un prigioniero italiano durante la Grande Guerra. Scritte in prima persona. Davvero interessanti le numerose pagine che descrivono l'atmosfera e i rapporti umani che si creavano fra i prigionieri, anche di diverse nazionalità, e fra i prigionieri e i carcerieri nemici. Il trattamento riservato agli internati era spesso umiliante, moralmente e fisicamente. La fame era costante e il cibo scarso e pessimo. Colpisce però che, quando si ammalavano, i prigionieri fossero portati in ospedale e curati con professionalità, cibo sano e qualche sorriso. Non solo: i prigionieri, in certe situazioni, potevano scegliere se lavorare fuori dal campo di prigionia. Faustino, con altri commilitoni, decise di andare in Boemia a fare il contadino: se non altro si sarebbe riempito la pancia di patate. Durante il soggiorno in un villaggio, con la famiglia presso cui lavorava, si instaurò un rapporto di simpatia e quasi di affetto. Inoltre, insieme agli altri prigionieri, partecipava alla vita della comunità, prendendo parte anche alle sue feste. La domenica era giorno di libertà. -
L' albero dalle foglie dorate
Quando Elisabetta si trasferisce nella sua nuova casa, adagiata sulle colline di Firenze tra Bellosguardo e Poggio Imperiale, è subito colpita dal fascino del quartiere, dei suoi giardini e dei meravigliosi panorami. Ma c'è qualcosa di più, come una misteriosa sintonia che la lega a quei luoghi, e che la spinge a indagare sul proprio passato e in particolare sulla nonna materna Giulia Erminia, uno dei tanti bambini abbandonati alla nascita all'antico Ospedale degli Innocenti. Nella sua ricerca a ritroso negli anni, che assume la forma di un intenso dialogo interiore coi propri antenati, Elisabetta si trova immersa in una fitta rete di circostanze, richiami e riscontri inaspettati. Alla fine, l'intreccio di fili invisibili che avvolge la sua famiglia la aiuterà a riconoscere la sua vera missione: scoprire e portare alla luce un segreto troppo pesante da sopportare. -
Il sabato del villaggio. Il giornale di Compiobbi. Vol. 2: E la vita va... Nonostante sia costretta fra la ferrovia, l'Aretina e l'Arno.
l Sabato del Villaggio 2 Il volume rappresenta un variopinto excursus nel passato di Compiobbi, piccolo borgo nei pressi di Firenze, attraverso centinaia di immagini tratte dai manifesti murali che periodicamente erano esposti in bacheca nella piazza principale del paese. Una vera e propria indagine antropologica organizzata per temi: dalla commemorazione dei caduti in battaglia all'omaggio ai volontari nelle organizzazioni ricreative e assistenziali, dall'infatuazione giovanile per la «Vespa» o la «Lambretta» alla lenta scomparsa delle botteghe storiche. Il corposo repertorio iconografico ha inoltre permesso, attraverso uno studio di ""archeologia umana"""", di riconoscere le fisionomie di oltre 1.300 persone della Valle dell'Arno, i cui nomi suono riuniti in un elenco alfabetico alla fine del libro. Prefazione di Giancarlo Gamannossi.""