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Giovanni Bartolena. Un novecentista sulle orme della Macchia
Spirito libero e anarcoide, Giovanni Bartolena (1866-1942) traduce le proprie inquietudini in un'arte inconfondibile. Eredita dai grandi predecessori di area toscana, Fattori in primis, l'idea di un rapporto diretto col mondo da riprodurre, il senso etico dell'artista. Ne deriva un'arte ""viva"""" in cui il vero è scoperto in tutta la sua ricchezza, anche negli aspetti più umili e quotidiani, in cui la semplificazione descrittiva porta alla spiritualizzazione del principio di realtà. Dai macchiaioli eredita anche il senso del colore. Colori caldi e puri stesi direttamente dai tubetti, con un impeto fisico che ha fatto supporre una sorta di preveggenza gestuale, se non addirittura una precorritrice meditazione tachiste. L'organizzazione dell'immagine gli giunge per via spontanea, senza studio, secondo una geometrizzazione dello spazio libera da ogni precetto e una modulazione della luce che crea un tempo statico. Il volume raccoglie circa un centinaio delle sue maggiori opere, pubblicate tutte a colori e a piena pagina. In apertura il saggio di Nicoletta Colombo """"Un novecentista sulle orme della Macchia"""". Concludono l'opera un testo biografico e una bibliografia aggiornata. Prefazione di Sira Borgiotti."" -
Gino Romiti. Un realista sognatore tra terra e mare
Astro del divisionismo livornese, Gino Romiti (1881- 1967) è forse, tra gli allievi spirituali di Giovanni Fattori, colui che seppe elaborare la disciplina dei rapporti tonali di memoria macchiaiola con talento innovatore. Inspiegabilmente sottovalutato da parte della critica toscana nonché italiana, Romiti seppe invece intuire le possibilità evolutive della macchia nel contesto di una pittura evocativa, ai limiti del simbolo. Di innegabile riferimento internazionale possono dirsi gli stupefacenti fondi marini, realizzati fin dagli anni Dieci, in alcuni dei quali si avverte addirittura l'eco futurista. Il volume raccoglie circa un centinaio delle sue maggiori opere, pubblicate tutte a colori e a piena pagina. In apertura il saggio di Francesca Cagianelli ""Un realista sognatore tra terra e mare"""". Concludono l'opera un testo biografico e una bibliografia aggiornata. Prefazione di Sira Borgiotti."" -
S-comunicati. Viaggio fra i mezzi e i messaggi della società che comunica
Responsabile della comunicazione in una fra le maggiori aziende italiane, Antonio Comerci svela segreti e retroscena dell'universo mass-media, dalla pubblicità, alla televisione, alle riviste, ai libri, illustrando strategie e invenzioni via via escogitate per comunicare al meglio. Con parole chiare e stile narrativo, quasi un racconto, un libro per far capire anche ai non esperti come funzionano parole e immagini, in che modo si trasformano in un messaggio efficace. Per scoprire come nasce un caso editoriale, cosa ha reso Karol Woytila uno dei maggiori comunicatori di sempre, quale rivoluzione ha portato Feltrinelli, in che modo il mezzo pubblicitario riesce a guidare i nostri desideri. Ogni capitolo è corredato da un glossario dei termini tecnici. In appendice una bibliografia di riferimento per approfondire i singoli argomenti. In apertura il saggio Per superare qualche piccolo grande equivoco sulla comunicazione di Carlo Sorrentino, docente di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa dell'Università di Firenze. -
Via mare. Rotte impossibili
Libro d'autore e catalogo della mostra allestita al Museo Marino Marini di Firenze dal 18 ottobre al 24 novembre 2007. Il volume riproduce un centinaio di opere tra dipinti e sculture appartenenti a diversi stagioni creative ma tutte accomunate dal senso del viaggio. Nel titolo è condensata l'essenza della pittura di Ragusa: la scelta dello sradicamento, dell'esilio permanente nello spazio della pittura, lo spaesamento. Una ricerca radicale in cui ogni lavoro rappresenta solo un approdo momentaneo, una pittura all'insegna del viaggio, che ricorda il mare. Un viaggio nel ventre materno, in un perenne ritorno alla ricerca di un luogo in cui sostare. ""Ragusa - afferma Philippe Daverio - usa il mezzo più obsoleto che ci sia, la pittura, per l'indagine più naturale, quella relativa alla propria esistenza, quella dell'individuo dinnanzi al dramma di se medesimo. Viaggiatore senza scopo, illuminista credente, si è dedicato con determinazione all'insuccesso, forse per reazione ad un mondo dove il successo è regalato ad ogni artigiano dell'immagine""""."" -
Sabbia in bocca
Un improvviso temporale di mezza estate. Un vecchio ascensore che si blocca tra un piano e l'altro. Un uomo prigioniero all'interno che diventa suo malgrado spettatore di un feroce omicidio. Quale segreto aveva scoperto la giovane donna massacrata a coltellate? Chi cerca di nascondere una impronunciabile verità sepolta nella memoria? Alex, disegnatore di fumetti appena arrivato a Firenze, sprofonda in una spirale di morte e disperazione la cui origine si perde lontano. Perché qualcosa di terribile è già successo, molto tempo indietro. -
Conversione
Un industriale, una famiglia in crisi, un figlio segreto avuto con un'amante, una fabbrica al centro delle tensioni sociali. Un grande romanzo che parla dei problemi di oggi, scritto da uno dei maggiori narratori contemporanei. Durante una degenza in ospedale Marco inizia a fare i conti con il passato, con le infedeltà alla moglie, con le assenze e i silenzi verso il figlio segreto, con una carriera inghiottita dalle abitudini. Marco è cattolico ma la sua fede non lo ha mai messo al sicuro dalle colpe. Anzi, tutta la sua vita è una lotta tra il voler fare il bene e un continuo cadere in tentazione, in malvagità, in inganni e furbizie. Contro questo male-interiore che ogni volta riaffiora, contro un capitalismo che aliena operai e dirigenti, Marco e tutti gli altri personaggi non sanno ribellarsi ma rimangono come invischiati in un pantano. Conversione è il romanzo in cui si esprime compiutamente l'ispirazione cristiana di Rodolfo Doni e il suo sguardo attento e partecipe alla condizione problematica dell'uomo contemporaneo. -
Chiamami ancora amore
Una lettera-urlo contro gli amori usa e getta, che non durano e che non hanno più nulla di impegnativo, eroico e sacro. Una lettera-urlo contro l'individualismo e la precarietà sentimentale che stanno segnando in peggio il XXI secolo. Andando e scrivendo da Srebrenica, la capitale del più grande genocidio in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, Luca Nannipieri ci offre un'opera d'impegno, dal forte valore civico e morale, in netta controtendenza rispetto alle mode attuali che mitizzano soltanto l'indipendenza affettiva e il proprio esclusivo benessere. -
Italian history & culture. Vol. 12: Catholicism as Decadence.
Il volume è il risultato di due seminari che hanno avuto luogo presso il ""Center for the Study of Italian History & Culture"""" della Georgetown University di Fiesole sul rapporto fra Cattolicesimo e paradigmi interpretativi della storia. Il tema è stato strumentale alla discussione dei fattori che hanno inciso sulla nascita della categoria di """"decadenza"""" per l'età della Controriforma, e sul nesso fra Cattolicesimo e """"antimodernità"""". A tal fine il volume offre una ricognizione di diverse storiografie nazionali per mettere a fuoco i peculiari percorsi ideologici e storiografici che hanno determinato questa associazione. Ciò ha evidenziato tendenze comuni e curvature diverse di un unico fenomeno, consentendo un primo sguardo comparativo e d'insieme. Originato nell'età della Riforma, e sviluppatosi nella letteratura, nella storiografia, nel pensiero politico-filosofico e più in generale nell'immaginario collettivo, questo nesso ha costituito un indubbio tratto culturale che ha a sua volta contribuito, con particolare incisività nell'Ottocento, a dettare le linee epistemologiche della ricerca storica, a tracciare i contorni di tanti e diversi paradigmi identitari, e a porsi come lente deformante per la lettura del ruolo del Cattolicesimo nel dibattito politico e nelle dinamiche sociali."" -
Spiritualità e storia nell'opera di Rodolfo Doni
Questo volume raccoglie gli atti del convegno internazionale Spiritualità e storia nell'opera di Rodolfo Doni (Firenze, Istituto Lorenzo de' Medici - 25 febbraio 2008). È approfondito il discorso critico sulla vasta produzione (romanzi, racconti, saggi, diari, biografie, drammi) di Rodolfo Doni, considerato il maggiore scrittore cattolico italiano dei nostri giorni. Oltre ai motivi religiosi e teologici, Doni attinge costantemente agli eventi della vita di ogni giorno, alle vicende della politica, ai fatti della cronaca e della storia, nonché all'autobiografia, per creare un'infinita galleria di personaggi che si fanno felice espressione delle problematiche e delle crisi contemporanee, incluse quelle che logorano il nido della famiglia. Le storie di Doni, stese con un linguaggio ricco di toni poetici e di semplice complessità, mostrano un narrato fine e molto esperto nel gioco combinatorio delle strutture, nell'impiego delle tecniche diegetiche, nella creazione della tensione drammatica, nell'analisi dei comportamenti umani e della coscienza. -
Il mediatore di rifiuti
Una spy story di fantasia realistica, un giallo con risvolti sociali, ecologici e ambientali. È l'indagine di un giornalista sulla misteriosa sparizione di una nave. Si teme dolosamente affondata. Questa indagine s'intreccia con quella di un commissario di polizia alle prese con la morte di uno sconosciuto, in un presunto incidente stradale. Si fa strada l'ipotesi che la scomparsa dell'imbarcazione si debba attribuire a un atto di terrorismo contro la base americana Camp Derby di Livorno, con il conseguente coinvolgimento dei Servizi segreti. Le indagini del commissario porteranno alla scoperta di un progetto di penetrazione criminale in Toscana da parte di alcuni clan camorristici legati al traffico di rifiuti tossici. Ma sarà il giornalista a far luce sulla sparizione della nave. -
Caramelle
In una casa alla periferia di Prato viene trovato un cadavere carbonizzato in un forno da pizze. Motivo apparente: una rapina. Le indagini sono affidate all'ispettore Pautasso, torinese trapiantato in Toscana, che non ne vuole sapere di archiviare il caso. Da questi dati iniziali, l'autore fa scaturire un intrigante gioco tra presente e passato, rievocando un periodo drammatico per la storia del nostro paese: quello dell'occupazione tedesca. -
Come vento nel tuo petto
Michele e Sofia si conoscono nel modo più inaspettato. Si incontrano. Si amano, senza esserselo mai detti. Una passione che sorprenderà la protagonista di questo libro nel momento più triste e difficile della sua vita, facendole vivere un turbinio di emozioni contrastanti. -
Sognando la rivoluzione. La Sinistra italiana e le origini del '68
Il Sessantotto non è stato un evento casuale, né totalmente imprevisto. Certo ha colto di sorpresa molti protagonisti della scena politica e culturale dell'epoca, ma avvisaglie si erano già avute negli anni precedenti. Soprattutto, qualcuno stava da tempo sognando che qualcosa del genere potesse avverarsi, qualcosa di simile a una situazione insurrezionale, se non la ""Rivoluzione"""" vera e propria. Chi erano questi """"qualcuno"""" e dove si collocavano nella società e nella politica dell'Italia degli anni Sessanta? Il libro ricostruisce la topografia di quella sinistra che dopo il 1956 cominciò a criticare in modo sempre più duro e sistematico la sinistra dei partiti e dei sindacati istituzionali. Nell'esame della genesi della sinistra extra-parlamentare, dalle riviste neo-marxiste ai gruppi di intervento nelle fabbriche, sono così rintracciate alcune delle ragioni fondamentali per le quali il Sessantotto italiano è stato forse il primo moto di contestazione studentesca a esplodere in Europa e senz'altro l'ultimo ad esaurire la propria carica antagonista. Il Sessantotto in Italia durò oltre dieci anni, ma dieci anni erano stati quelli necessari alla sua incubazione."" -
Le iniziali di Stendhal
"Il romanzo di Mara Veneziani afferma il diritto della memoria di costruire un suo spazio dilatato che trascenda l'inesorabile trascorrere del tempo, per cui viene inevitabilmente disgregata la consequenzialità di una narrazione che procede per continui salti temporali, per improvvisi abbinamenti cronologici di passato e presente. Da questo percorso necessariamente intricato, emerge una retrospettiva di spaccati di storia privata sul cui sfondo si muovono le vicende di tutto un secolo italiano, dalla Grande Guerra al Fascismo, dalla Liberazione alla ricostruzione, dal boom economico agli anni Novanta. È un libro che non ignora le tragedie e i drammi della storia, ma lo fa attraverso una narrazione sempre condotta con ritmo garbato ed elegante grazie a una prosa che ha molto del musicale anche per il recupero di forme espressive localizzate nello spazio e nel tempo che formano un vero e proprio lessico familiare. Il racconto procede per flussi di coscienza in cui discorso diretto e indiretto si fondono. Su tutti emerge il punto di vista del personaggio principale, la signora Ancarani, attorno alla quale ruotano tutte le vicende, e che rappresenta quella che è la vera protagonista del romanzo: la famiglia borghese del secolo appena trascorso, con le sue gite e villeggiature al mare, i balli e i veglioni, l'ostentata rispettabiltà, i rituali, le speranze, i sogni..."""" (dalla prefazione di Valerio Viviani)." -
Solleone di guerra. Racconti
Fascismo e comunismo, guerra e rivoluzione: le speranze, le passioni, la tragedia raccontate da chi le ha vissute. Donne e uomini, gente del popolo e intellettuali: undici personaggi, e ognuno con una sua storia, che hanno marcato un segno cruciale nella vita dell'autore. Compresi quelli incontrati da Paolo Buchignani sui libri e nel corso delle proprie ricerche, quali Marcello Gallian e Berto Ricci. Nel racconto centrale, Nel sole di Budapest, l'autore viene direttamente sulla scena per rievocare utopie e tensioni che hanno attraversato gli anni fra la coda del '68 e gli albori del terrorismo. Undici capitoli che si può dire costituiscano un ""romanzo di formazione"""". Buchignani di proposito è ricorso a una tecnica da fiction nella necessità di portare alla luce ciò che resta in ombra nella sua opera di studioso: la collisione della Storia con le esistenze individuali e le ferite tuttora aperte nella carne viva del ventesimo secolo."" -
Cafiero Filippelli. Giochi d'ombre oltre il vero
Cafiero Filippelli (1889-1973), dapprima partecipe dei fermenti dello storico Caffè Bardi, quindi membro del Gruppo Labronico, deve ascriversi a quegli innovatori della sintassi macchiaiola in direzione di un personale e suggestivo divisionismo, nonché del postimpressionismo. Sia nell'ambito delle mostre del Gruppo Labronico, sia nelle sedi dell'Internazionale degli Amatori e Cultori di Roma, della Biennale di Venezia, della Primaverile Fiorentina e della Quadriennale di Torino, Filippelli assurge alla fama di ""mago degli interni"""", specializzato in effetti di luce artificiale. Spesso sottovalutato dalla critica anche in ragione di tale fama, l'artista viene ora finalmente riletto nella giusta complessità di una tempra creativa tutt'altro che univoca. Fedele certamente all'insegnamento fattoriano, saprà comunque trovare una formula personale dapprima grazie a una seducente rilettura delle avanguardie spagnole, in particolare Zuloaga, quindi, a partire dagli anni Trenta, tramite un'ambizione compositiva in linea con il Novecento Italiano."" -
Oscar Ghiglia. Un mosaico di colori e di spazi
"In Italia c'è Ghiglia; c'è Oscar Ghiglia e basta"""" affermava Amedeo Modigliani da Parigi, volgendo lo sguardo agli artisti italiani operanti intorno ai primi decenni del 1900. Giudizio lapidario, carico di un valore profetico che adombra l'unicità del livornese Oscar Ghiglia (1876-1945), della sua personalità definita aristocratica e schiva, in realtà solitaria. Amico più che discepolo di Giovanni Fattori, con lui Oscar condivide un'affinità, una disposizione mentale, quella di pensare con il colore, di dare struttura sintattica alla visione artistica soltanto attraverso il colore che nelle diverse stagioni della sua arte diventa la cifra stilistica che lo imporrà al disopra delle maniere e dei localismi italiani. Il colore pensato nei luoghi dell'anima, plasmato sui corpi e sulle espressioni fortemente indagate nei ritratti, usato come architettura negli interni, incarnato nelle sensuali opalescenze di fiori e conchiglie, negli smalti dei vasi e dei fiori, si tramuta nell'opera di Ghiglia in linguaggio universale." -
Giovanni Fattori. Il vero tra forma, linguaggio e sentimento
Giovanni Fattori (1825-1908) è considerato, a fianco di Silvestro Lega e Telemaco Signorini, il più importante esponente dei Macchiaioli e insieme uno dei più significativi pittori dell'Ottocento italiano. Documentò da un lato la realtà storica attorno a lui, in particolar modo le battaglie, dall'altro seppe registrare la bellezza della natura e la fatica del lavoro nelle campagne. Fu anche ritrattista fine nell'analisi psicologica dei soggetti, che troviamo sempre caratterizzati nei tratti dei volti come nelle posture dei corpi. Eccellente nella grafica, specialmente nell'acquaforte, che piegò a una sua maniera personale fatta di brevi segni che dialogano fino a formare figure, paesaggi, luci e ombre. Riguardo al suo modo di intendere la pittura scrisse: ""Ho amato l'arte, e l'amo ardentemente tutt'ora. Credo fermamente che l'arte non abbia bisogno di pedanterie, ma di mezzi molto semplici in tutte le materie che devono servire a riprodurre, sia sulle tele, tavole ecc. tavolozza semplice, pochi colori: inutili i tanti che fanno il lusso dei dilettanti""""."" -
L' Italia delle famiglie sociali. La religione all'origine delle strutture civili
L'ordine degli Avvocati, la famiglia mafiosa di Corleone, o la bocciofila di Busto Arsizio che cosa hanno in comune? Tutte le strutture sociali italiane ricalcano da vicino quella ecclesiale, così da annullare quella dicotomia tra cattolici e laici che forzatamente viene invece mantenuta. I modelli di democrazia sono in realtà la proiezione del sentimento religioso di un popolo. Da qui una serie di osservazioni sulla politica, sul sindacato, sulle dinamiche sociali ed economiche che agitano il Bel Paese, e che non trovano soluzione né con la Destra, né con la Sinistra. Scritto deliberatamente con un linguaggio da tutti accessibile, questo libro offre una visuale nuova per leggere la nostra contemporaneità. -
Teoria e tecnica della pappa col pomodoro
Teoria e tecnica della pappa al pomodoro. Ma anche pensieri, racconti, ricordi, riflessioni, poesie e canzoni che ruotano intorno a questo storico piatto della cultura toscana. Un vero viaggio alla scoperta di una pietanza all'apparenza semplice, ma che può diventare originale sovvertendo la tradizione. Largo alle cozze e alle uova, dunque.