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Le relazioni alcoliche. Giovani e culture del bere
Il bere e l'abuso di alcolici da parte dei giovani sono fenomeni emergenti che sempre più spesso caratterizzano le cronache, talvolta drammatiche, della nostra vita quotidiana. Mentre la maggior parte degli studi scientifici sul bere alcolici si concentra principalmente sugli aspetti biologici e psicologici correlati al fenomeno, questo libro cerca di arricchirne la conoscenza, descrivendo e analizzando alcuni aspetti sociali e culturali che al fenomeno del bere restano indissolubilmente interconnessi. Attraverso una ricerca etnografica durata quattro anni, il mondo culturale e sociale dei giovani viene visto con gli occhi dei protagonisti. Sulla base dei dati raccolti è stata costruita una tipologia di bevitori, distinguendo delle caratteristiche specifiche che permettono di individuare culture e modi diversi di bere. Le culture dell'alcol vengono, quindi, descritte e analizzate con particolare attenzione alle dinamiche sociali, all'orizzonte normativo e valoriale di riferimento, agli aspetti interazionali e rituali che legano il ""divertimento dei giovani"""" con il bere alcolici in gruppo. L'ostacolo a operare un intervento adeguato su fenomeni del bere (ed, in particolare, del bere giovanile), infatti, è spesso rappresentato dall'insorgere di pregiudizi che portano a sospingere tali fenomeni dentro l'ambito della a-normalità e della pericolosità sociale."" -
Dal silenzio alla parola. La violenza sofferta e il desiderio di fermarla
La ricerca è una analisi quantitativa dei dati raccolti nell'attività di accoglienza dell'Associazione Nondasola di Reggio Emilia negli anni 1997-2000 che si propone di fornire elementi conoscitivi sulle donne accolte dal Centro, sulla violenza che queste ci rappresentano, sui percorsi attivati dalle donne nella loro ricerca di aiuto. Nella prima parte del rapporto di ricerca si prendono in esame le caratteristiche socio anagrafiche delle donne accolte e degli autori di violenza, mettendone in evidenza i principali cambiamenti nell'arco del decennio e le eventuali differenze fra donne/uomini italiane/i e donne/uomini migranti. Nella seconda parte del rapporto di ricerca sono presentate le tipologie di violenze subite, le tipologie di autori, la frequenza e la durata delle violenze; in particolare si è cercato di capire se vi siano condizioni socio anagrafiche che influenzano la durata della violenza e il momento in cui le donne chiedono aiuto al Centro. Uscire dalla violenza comporta percorsi difficili e complessi, che possono durare mesi o anche anni, nei quali in genere le donne non subiscono passivamente la violenza; anche quando vivono col partner cercano di difendersi, di mettere in atto delle strategie che possano modificare o limitare i comportamenti violenti, di mantenersi piccoli spazi di autonomia. Nell'ultima parte del rapporto di ricerca si analizzano alcuni possibili esiti della relazione con la Casa delle donne. -
Per una nuova cultura didattica. Riflessioni sul progetto am-learning-Towards a new educational culture. Reflections on the am-learning project. Ediz. bilingue
Lo sviluppo dell'istruzione in rete, superata una fase prevalentemente caratterizzata da soluzioni tecnologiche per la comunicazione, richiede ora che ci si preoccupi di incrementare la qualità dell'istruzione. È questo l'intento del progetto am-learning, con il quale si introduce una strategia di individualizzazione centrata sulla modulazione del messaggio di apprendimento. Il progetto è stato il punto di partenza per riflessioni che investono diversi aspetti della dimensione educativa dell'insegnamento in rete. Su tali aspetti si sofferma questo libro. -
Voci dal silenzio. Testimonianze e indicazioni a sostegno delle famiglie che vivono l'autismo
Valentino che si spoglia all'improvviso. Filippo che si perde tra i bidoni della spazzatura. E Guido, che non sa raccontare i suoi sogni. Quella barriera invisibile che tiene unite le incredibili diversità di Guido, Filippo e Valentino e separa le loro vite dal resto del mondo é in realtà uno dei disturbi meno conosciuti e più complessi che possano esistere. Si chiama autismo. A soffrirne, in Italia, sono 360 mila persone. E sono 360 mila le famiglie che vivono il loro dramma confinate in assoluta solitudine. È il deserto nel quale ci accompagna Maria Cristina, la mamma di Filippo, un ragazzi-no autistico di tredici anni con grave ritardo mentale che in questo libro racconta ""la storia di tutte le storie"""" perché la sua vicenda qui diventa la voce narrante di una storia più grande, """"corale"""", ripresa da altre testimonianze di madri, padri, nonne, alle prese con questo grave deficit. Uno tra gli handicap più diffusi ma anche uno dei meno conosciuti e curati, una disabilità della quale anche la scienza non è ancora in grado di spiegare l'origine, tuttora orfana di terapie e dati clinici. Ma sono gli stessi protagonisti a smentire - numeri alla mano - che non è vero che non si può fare nulla per chi è colpito dall'autismo. Gli esperti confermano - anche tra le pagine del volume - che se ormai è certo che per questa oscura malattia non c'è risposta ai farmaci né guarigione è altrettanto provato che la diagnosi precoce e i trattamenti riabilitativi possono garantire il maggiore recupero."" -
La mitopoiesi della marca moda. Strategie di brand building nelle imprese moda
I grandi brand sono dei miti dei nostri tempi. Soprattutto nell'ambito moda uno dei compiti fondamentali del marketing è quello di proporre valori e imporre gusti fornendo agli stessi brand caratteri e notorietà che li rendano desiderabili fino a farli divenire preferibili. I miti della moda sono identità che orientano i nostri comportamenti di acquisto con mezzi più irrazionali che razionali. Il libro analizza il mito e la marca moda esplorando in dettaglio i loro elementi. I presupposti della sua creazione derivano dall'individuazione e dalla scelta di un percorso narrativo da seguire. Deve essere un percorso avvincente e coinvolgente, portatore di un messaggio decodificabile e rappresentativo di determinati valori presumibilmente importanti per il destinatario. In relazione alla mitopoiesi si esaminano gli strumenti di visual fashion relation, usati dalle aziende moda per la costruzione e lo sviluppo del proprio brand. La peculiarità principale di tali strumenti è il far vedere e conoscere al proprio pubblico i propri prodotti, comunicando attraverso la visione, la loro esistenza. Il libro, infine, propone una selezione di case history di aziende moda toscane per capire le strategie di brand building e sviluppo adottate con successo. Il volume si rivolge a tutti coloro che lavorano nell'ambito della moda con particolare attenzione al retail e marketing manager, all'agenzie di comunicazione ed agli imprenditori. -
La vie en rose. Una sfida imprenditoriale
Questo lavoro affronta il tema della moda prendendo spunto da un caso studio aziendale che, nato in Sicilia, ha fatto segnalare negli anni più recenti la sua presenza in diverse altre città italiane e straniere: La vie en rose. Il volume ripercorre i dispositivi più sottili e profondi del sistema-moda, a partire dalle riflessioni di autori classici quali Georg Simmel e Thorstein Veblen, ribadendo come oggi nelle metropoli si strutturano in sommo grado le dinamiche più rilevanti della moda nei consumi e dei consumi di moda. Questa cifra complessa emerge altresì quando l'autrice passa a investigare il rapporto tra la moda e le nuove tecnologie, il cui uso del resto induce spesso le leadership aziendali del sistema-moda a riflettere su questioni etiche rilevanti che hanno a che fare con la sostenibilità ambientale e la tutela del consumatore. La moda etica comincia a porre questioni cruciali per le aziende, sulla valutazione e il controllo della filiera produttiva, nonché sulla rintracciabilità dei percorsi compiuti da un prodotto o da un capo di abbigliamento, che richiama inevitabilmente la responsabilità sociale d'impresa. Il volume presenta infine i risultati di una ricerca, svolta intorno al richiamato marchio di moda siciliano, del quale sono stati analizzati gli snodi evolutivi più importanti, relativi alla crescita e alla diversificazione delle attività aziendali e le fasi di sviluppo e di diffusione della proprietà che firma oggi numerose collezioni di prêt à porter -
Parodiae libertas. Sulla parodia italiana del Cinquecento
Nel corso del XVI secolo la parodia diviene oggetto di una specifica attenzione teorica che trova nei ""Poetices libri septem"""" (1561) di Giulio Cesare Scaligero e nelle """"Parodiae morales"""" di Henri Estienne (1575) gli esiti più rilevanti. Destinati a incidere a lungo sulla riflessione intorno a questa modalità di riscrittura, fino a collimare per molti aspetti con le prospettive teoriche attuali, i due trattati compiono un recupero sistematico delle speculazioni e delle esperienze parodiche classiche, affinando i tratti stilistico-formali e ampliando la portata euristica del fenomeno. In dialogo continuo fra sintesi e innovazione, teoria e prassi scrittoria, inventio ed elocutio, le opere di Scaligero e di Estienne sollecitano in tal modo un'immediata applicazione dell'artificio in ambito poetico neolatino, fornendo un modello anche per il versante volgare. Esse costituiscono perciò, insieme alle altre testimonianze cinque e seicentesche che in questo volume vengono considerate, il necessario viatico per avvicinare con uno sguardo d'insieme le forme che la parodia assume nel Cinquecento italiano, illuminando al contempo la più generale definizione di parodia che è stata al centro, negli ultimi trent'anni, di un rinnovato interesse."" -
Idee per una sanità migliore. Federalismo, spesa sanitaria, qualità dei servizi
Il diciassettesimo volume della collana editoriale del Forum per la Ricerca Biomedica, realizzato in collaborazione con il Censis, presenta i lavori di ricerca effettuati durante il 2009 e il 2010. C'è timore tra gli italiani sul futuro del Servizio sanitario a causa dello iato tra risorse disponibili e fabbisogni sanitari reali, e per le crescenti differenze dei servizi presenti nelle diverse regioni. Ma c'è anche una maturità nuova in merito alla necessità di responsabilizzarsi, per contribuire ad un uso appropriato delle risorse evitando sprechi e inefficienze. Nessuno chiede impossibili risorse illimitate e c'è un consenso trasversale su un'idea di sanità dove a contare è la capacità di rispondere in maniera efficace alle esigenze dei pazienti. È questo il Servizio sanitario che vogliono gli italiani: un sistema capace di garantire una copertura adeguata in caso di malattia e di operare come pezzo fondamentale del welfare, piattaforma di tutela e di rassicurazione. È quello che, in fondo, è riuscito a fare anche nella recente crisi, contribuendo in modo decisivo alla tenuta delle famiglie. -
Il rischio nel piatto. La preoccupazione del consumatore contemporaneo
Il quadro che emerge dai mutamenti nei consumi alimentari è inquietante e contraddittorio. Agli interrogativi sull'insicurezza, dovuti alla penuria di cibo di qualche decennio addietro, sono subentrati quelli sulla qualità per eccesso di quantità. La nozione di sicurezza alimentare non si pone più in termini di quantità e di soddisfazione dei bisogni, ma di innocuità e di composizione chimica degli alimenti, di protezione dell'ambiente. Il consumatore odierno non sa più cosa si ritrova nel piatto. Nuovi rischi, di origine non certo naturale, ma generati dalla capacità manipolatoria dell'uomo: produzione, trasformazione e distribuzione presentano dinamiche che sfuggono al controllo degli stessi protagonisti. L'introduzione di innovazioni tecnologiche in campo alimentare, con possibili effetti sulla salute umana, impone maggiore precauzione e una nuova responsabilità sociale anche da parte della scienza e della tecnica. Le recenti crisi alimentari - oltre che aumentare il timore nei confronti del cibo - hanno provocato una messa in discussione della relazione di fiducia tra il consumatore e i diversi attori della filiera alimentare. La complessità dell'informazione crea un certo grado di confusione nel consumatore, che trova difficoltà ad orientarsi. I mezzi di comunicazione di massa forniscono informazioni spesso lacunose, se non contraddittorie, soprattutto su temi nuovi e mai affrontati in precedenza. -
Sviluppo e saperi nel Mediterraneo
Il Mediterraneo costituisce uno spazio che nel corso della storia ha saputo costruire affinità, comunanze e ""parentele"""", eppure ciò non è bastato ad evitare conflitti e contrasti tra le genti che ne abitano le sponde. Anche per questa ragione il contesto mediterraneo è stato spesso immaginato e rappresentato secondo visioni dicotomiche che rischiano di congelare la realtà per blocchi contrapposti che non ci aiutano nella riflessione. Eppure, oltre alla dimensione dell'immaginario, esiste una realtà vissuta che è sempre realtà socialmente costruita. Da ciò è nata l'esigenza di adottare una lettura maggiormente articolata, attraverso cui guardare la realtà e ridiscutere qualsiasi certezza assoluta o definitiva, rinunziando alla pretesa di capire tutto e subito e concentrandosi piuttosto su avvicinamenti graduali alla realtà, sulle particolarità presenti nel Mediterraneo e sulla loro possibilità di confrontarsi con altre specificità secondo uno spirito comune. In questo senso la prospettiva dei saperi locali può essere d'aiuto a comprendere meglio le differenze e le similitudini basate su """"saper fare"""", almeno in parte comuni. I saggi contenuti nel volume restituiscono pluralità e ricchezza di punti di vista sui temi proposti."" -
Quarant'anni di unione. Linee interpretative e materiali per una storia di Confcooperative Lombardia (1970-2010)
La Lombardia può essere considerata la patria di quel tessuto cooperativo e di piccola imprenditorialità diffusa che da sempre caratterizza il nostro sistema produttivo la straordinaria storia di Confcooperative Lombardia e dei suoi protagonisti indica la strada per fare in modo che sviluppo economico e solidarietà possano crescere insieme a beneficio di tutti. Dalle pagine del prezioso volume del Professor Pietro Cafaro sui primi quarant'anni di Confcooperative Lombardia, emergono in modo esemplare gli ideali che muovono ancora Confcooperative, in grado nelle sue attività di non guardare solamente al profitto, ma di offrire a tutti gli uomini l'opportunità di realizzare la propria esistenza nel modo più completo. La storia delle grandi tradizioni popolari del nostro Paese è una storia di un movimento continuo dal basso, di uomini e donne appassionati costruttori della società, difensori dei diritti di tutti, inventori di un metodo, quello cooperativo, che ha dato vita alla più singolare ""anomalia"""" economica che l'.Europa abbia conosciuto. (Dalla Prefazione di Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia.)"" -
Altre sociologie. Dodici lezioni sulla vita e la convivenza
Altre sociologie sono sociologie oltre la sociologia. Le discipline creano i loro territori, le loro frontiere, i loro ordinamenti, con regole di inclusione ed esclusione. Altre sociologie corrono accanto alla sociologia ufficiale, non intendono insidiarla, emularla o contestarla. Condividono anzi la passione per lo studio dell'altro - individui o gruppi umani - considerato come la più grande sfida che il ""soggetto"""" in quanto soggetto, capace di ragione e di azione, è chiamato ad affrontare nella sua millenaria vicenda formativa. La coniugazione tra vita e convivenza, come è elaborata dagli autori che formano il drappello di questo primo esercizio di altre sociologie, è cruciale e sostiene l'impegno all'analisi e alla ricerca fuori da schemi ripetitivi da costrizioni accademiche. Dal dialogo con Italo Calvino, Elias Canetti, Edmondo De Amicis, Simone de Beauvoir, Antonio Gramsci, Konrad Lorenz, Pier Paolo Pasolini, Luigi Pirandello, Karl Popper, Bertrand Russell, Gabriel Tarde, Pierre Teilhard de Chardin la sociologia """"ufficiale"""" può trarre specifiche meditazioni e originali stimoli in grado di elevare il tono e il senso del dibattito, peraltro languente, sulle forme e il destino della conoscenza - e della conoscenza sociale - nella modernità secolarizzata."" -
Strategic selling. Psicologia e comunicazione per la vendita consulenziale e le negoziazioni complesse
Alcune persone hanno nella vita una professione specifica: vendere in ambienti complessi, negoziare in trattative difficili, essere protagonisti in progetti dai quali dipende l'esito di un'intera impresa e il futuro di tante persone. In questo volume, Daniele Trevisani espone un resoconto di 25 anni di formazione, di ricerche e di corsi di vendita in ambienti complessi. Propone dunque metodo utilizzato per formare sia dirigenti d'azienda, venditori senior, ma anche ufficiali dell'Esercito e della Nato, sui temi della psicologia e della comunicazione nelle attività di comunicazione e di negoziazione. Insegnare a vendere può avere tante sfumature: l'addestramento insegna ad una persona come eseguire un gesto, o come parlare o ascoltare. La formazione aiuta una persona a crescere nelle competenze e abilità, saperi e saper fare. Un maestro o mentore ti aiuta a ricentrare chi sei e cosa vuoi fare nella vita. La via scelta in questo volume è sostanzialmente quella del maestro, che aiuta il lettore a riflettere, a pensare, a rivedere le cose da altri punti di vista. Ma, inevitabilmente, trapelano dal volume una grande mole di aspetti formativi, di tecniche, di concetti, di pratiche e suggerimenti che possono fare la differenza per una formazione vendite di alta qualità. -
Marginalità e progetto urbano
L'economia globale produce un divario sempre maggiore tra i settori più ricchi e i settori più poveri della popolazione mondiale, ma anche all'interno di ogni singola società, accentuando l'ambivalenza congenita del vivere urbano: l'utopia della città come centro del benessere e della libertà e la marginalizzazione e la ghettizzazione di alcuni soggetti che la città non può o non vuole accogliere. Il contrasto tra la visione teorica di una società dominata da valori di eguaglianza e la pratica dell'inasprirsi delle differenze e dell'iniquità si traduce in una spazializzazione orientata a separare piuttosto che a integrare, che testimonia e reifica la frattura fra gruppi sociali definendone i confini morali prima ancora che fisici. Di fronte al crescere delle condizioni di marginalità subita dalla parte più fragile della popolazione, l'urbanistica è chiamata a prendere una posizione riscoprendo le sue responsabilità etiche. Partendo dalla convinzione che lo spazio rappresenti un elemento costitutivo dei fenomeni sociali e un aspetto importante del conflitto urbano, il volume esplora le diverse forme spaziali della marginalità, le strategie di sopravvivenza che si mettono in atto e le responsabilità disciplinari per la costruzione di una città giusta. -
Sociologia del benessere. La religione laica della borghesia
Nella sua evoluzione, la sociologia, seguendo la strada tracciata da altre discipline che si occupano dell'uomo, ha consolidato in larga parte un orientamento curativo verso la società, ritrovando la propria utilità nel poter dare un contributo allo studio delle ""patologie"""" sociali, allo scopo di guarirle, risolverle o comunque lenirle. Sia l'impostazione cattolica, sia quella liberale o quella marxiana si sono allineate in questa prospettiva con l'idea di contribuire al miglioramento ed al benessere della società in maniera sottrattiva, individuando i malesseri e la loro eziologia per sradicarli o risolverli, aumentando così il positivo funzionamento della società. Molto scarso è sempre stato invece l'orientamento opposto, quello cioè di contribuire ad aumentare il benessere della società studiando, appunto, come questo benessere si genera, si articola, e può magari essere aumentato, intervenendo in modo additivo sui processi positivi anziché in modo sottrattivo su quelli negativi. Questo volume raccoglie una serie di contributi che tracciano l'evoluzione dell'idea di benessere e la sua articolazione attuale, con lo scopo di far nascere un'attenzione in positivo sui modi di star bene e meglio, che via via l'uomo inventa."" -
Prime riflessioni sull'individuazione di un framework nelle aziende del terzo settore
Questo volume, articolato in quattro capitoli, intende contribuire all'analisi del terzo settore, in termini economico-aziendali, attraverso la proposizione di alcune prime riflessioni per l'individuazione di un framework per inquadrare le diverse aziende del terzo settore. I primi tre capitoli del testo sono dedicati all.analisi delle classificazioni e delle rilevazioni empiriche degli organismi internazionali, dei maggiori contributi della teoria internazionale, delle diverse definizioni utilizzate per denominare tale settore, evidenziando la dicotomia tra scuola nordamericana e scuola europea. Nel quarto capitolo vengono, quindi, proposte alcune riflessioni relative all'analisi e all'interpretazione degli equilibri economici delle aziende del terzo settore attraverso la proposizione, in particolare, di variabili finalizzate alla ""misurazione"""" dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse a disposizione di tali aziende che operano intervenendo anche laddove altre realtà non riescono a soddisfare pienamente la domanda di beni, e soprattutto di servizi, da parte della comunità."" -
La sociologia delle emozioni. Un'introduzione
La sociologia delle emozioni costituisce negli Stati Uniti una branca sociologica dotata di autonomia disciplinare e caratterizzata da un dibattito ormai ricco e articolato. In Italia, invece, malgrado lavori sociologici anche autorevoli su singole emozioni e specifici sentimenti, non si può certo dire che esista una tradizione di studi di sociologia delle emozioni, intesa come ambito di riflessione teorico-generale su di esse. Senza avere l'ambizione di colmare questa lacuna, il volume intende fornire una presentazione di tale disciplina sociologica attraverso alcuni itinerari di ricerca. Il primo tematizza spunti e intuizioni della sociologia classica, che pure si è raramente occupata in modo esplicito di emozioni; il secondo si sofferma sui contributi pionieristici, e quindi sulla nascita, di una sociologia delle emozioni in senso proprio, avvenuta negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni settanta del secolo scorso; il terzo prova a ricostruire le coordinate fondamentali del dibattito sociologico nordamericano sulle emozioni, che ha il merito di risultare, al di là delle specificità culturali, esplicativo a livello più generale del rapporto tra società ed emozioni; il quarto traccia un bilancio su quanto è stato scritto sinora nell'ambito della sociologia italiana sulle emozioni come categoria generale di rilevanza sociologica. Introducendo il lettore italiano a questo recente ambito sociologico, il volume si propone di costituire un utile punto di partenza per altri studi. -
Osservare la cultura. Nascita, ruolo e prospettive degli osservatori culturali in Italia
Il libro affronta un fenomeno relativamente recente, gli Osservatori culturali, la cui origine risale all'ultima parte del novecento, periodo in cui la cultura si trova ad affrontare nuove sfide legate alla crescente complessità e ai rapidi cambiamenti della società, mentre l'informazione, la conoscenza, le nuove tecnologie assumono un ruolo sempre più determinante. Gli Osservatori culturali, che giocano un ruolo di mediazione critica tra la società, la comunità culturale e i decisori politici, rispondono all'esigenza delle istituzioni pubbliche di disporre di strumenti conoscitivi di supporto alle proprie scelte e indirizzano la definizione delle strategie delle imprese; rappresentano luoghi di riflessione sulle relazioni tra le politiche culturali, sociali, ed economiche. Queste pagine trattano dell'evoluzione, delle funzioni, delle possibili prospettive degli Osservatori culturali nel contesto europeo e internazionale, incentrando altresì l'attenzione sulla realtà italiana. Tracciano un percorso che attraversa oltre due decenni per giungere a questi ultimi anni, in cui gli Osservatori culturali italiani, in particolare grazie al sostegno del Coordinamento delle Regioni, hanno visto un'effettiva affermazione: oltre la metà delle Regioni prevedono oggi, anche sulla base di leggi di settore, la presenza di un Osservatorio culturale. -
La nuova attività dei confidi. Profili gestionali, contabili e regolamentari
Il volume, frutto della collaborazione di esperti in ambiti diversi dell'operatività dei Confidi, nasce principalmente dall'esigenza di raccogliere in un quadro d'assieme le numerose novità regolamentari e operative sedimentatesi in questi ultimi anni. Il testo è pensato come un manuale gestionale per gli operatori del settore, oltre che per offrire spunti di riflessione, in ordine ai profili operativi e contabili che regolano la vita del Confidi. Muovendo da un esame della disciplina di vigilanza di settore, il volume si sofferma con un taglio pratico sulle condizioni di equilibrio economico di un Confidi, intendendo designare la sua capacità di ricercare e mantenere nel tempo un equilibrio aziendale. Successivamente vengono approfonditi alcuni fondamentali aspetti della sua attività quali le regole disciplinanti il rapporto convenzionale tra banca e Confidi, il ricorso a forme di mitigazione del rischio quali controgaranzie, la nuova configurazione della rete distributiva di agenti e mediatori creditizi, ecc. Poste, così, in evidenza le basi operative del Confidi, viene esaminato il bilancio in formato IAS che sarà chiamato a registrare le diverse forme di operatività, il trattamento dei crediti di firma in bonis e in default, le attività finanziarie disponibili e non, ecc. Il testo, pur nella semplicità della struttura, offre motivi di comprensione dello scenari in cui sarà chiamata a dispiegarsi la ""nuova"""" attività del Confidi."" -
Retention e formatori di valore. Trattenere talenti e competenze come pratiche del sapere
Le teorie o best practices economico-organizzative che hanno definito le linee guida per generazioni manageriali si frantumano, giorno dopo giorno, contro l'imprevedibilità di nuovi modelli socio-economici che influenzano e condizionano il modo di progettare e gestire le organizzazioni. Modelli economici e sociali che si modificano o si trasformano, senza soluzione di continuità, in qualche cosa di diverso che fa scoprire obsoleto ciò che appena prima avevamo compreso come il nuovo. Questo lavoro intende creare uno spazio di attenzione al valore che assumono le strategie di Retention e di disputa sul diverso ruolo richiesto alla Formazione. Lo sviluppo di competenze e sensibilità economiche trasversali a tutti i saperi aziendali, di cui i Formatori, gli Specialisti di Organizzazione e di Gestione delle Risorse Umane devono assumere piena consapevolezza, è indispensabile per proporre la Formazione come partner di pari dignità organizzativa della linea e renderne l'azione contributoria ai processi di guida al cambiamento che questa epoca impone. Antonio Isabella, conduce studi e ricerche sull'economia del lavoro e sull'efficienza delle organizzazioni. Ha fondato ""La Scuola di Sermoneta ai campi nuovi"""" per la formazione e consulenza manageriale allo sviluppo delle tecniche e abilità di direzione aziendale. Collabora e presta attività di docenza presso università private e pubbliche. È Professional Coach, Certificate Membership presso l'International Coach Federation.""