Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6601-6620 di 10000 Articoli:
-
«Non si farà mai più tal viaggio». Pigafetta e la prima navigazione attorno al mondo
A 500 anni dalla prima, straordinaria spedizione intorno al mondo, un omaggio al celebre esploratore vicentino In occasione delle celebrazioni per il quinto centenario della prima circumnavigazione del globo terrestre (1519-1522) guidata da Ferdinando Magellano, cui partecipò il navigatore e scrittore vicentino Antonio Pigafetta, il volume - che accompagna l'esposizione alle Gallerie d'Italia a Vicenza a Palazzo Leoni Montanari - ha come protagonista l'unica testimonianza superstite della celebre spedizione: il manoscritto della Relazione del primo viaggio attorno al mondo conservato nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e redatto da Antonio Pigafetta. La Relazione, il cui manoscritto in italiano fu ritrovato, dopo essere stato dato per perduto, da Carlo Amoretti nel 1797, è oggi ritenuto uno dei più preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento. Rampollo di una delle più importanti famiglie nobili di Vicenza e studioso di matematica e astronomia, Antonio Pigafetta mentre si trovava a Barcellona venne a conoscenza dei preparativi del viaggio di Magellano; si recò dunque a Siviglia e riuscì a imbarcarsi sulla stessa nave del comandante, di cui divenne criado (attendente). Seguì così la spedizione a fianco di Magellano svolgendo via via varie missioni e incarichi di fiducia. Fu tra i diciotto superstiti che riuscirono dopo tre anni a rientrare in Spagna. Sollecitato da molti, tra i quali Federico II Gonzaga, scrisse in italiano la relazione del viaggio terminata nel 1525 e nota come Il primo viaggio intorno al globo che, per la precisione, la fedeltà del racconto e la ricchezza di osservazioni sui paesi visitati, costituisce uno dei più importanti documenti della storia delle esplorazioni. Il volume, curato da Valeria Cafà e Andrea Canova, partendo dal prezioso manoscritto della Relazione di Pigafetta ripercorre quella straordinaria impresa attraverso un nucleo di tredici opere. Introdotto da un saggio di Andrea Canova (Il mondo circumnavigato di Antonio Pigafetta), il volume è suddiviso in tre capitoli (Verso il mondo nuovo; La scoperta del mondo; L'eredità di un viaggio) e presenta i contributi dei curatori e di David Salomoni, Carolina Orsini, José María Moreno Madrid, Felice Noelle Rodriguez, Joana Lima. -
Oh, cavoli! Nature morte dal Museo Civico «Ala Ponzone» di Cremona
Trentuno opere del Museo Civico ""Ala Ponzone"""" di Cremona illustrano, in un percorso cronologico, la grande varietà di questo genere pittorico Non solo cavoli..., ma anche zucche, cardi, rape, carote e cipolle, e poi uve e pesche, pere, mele e cotogne, e ancora carni, pesci e dolciumi, odorosi gelsomini e ori di ogni specie, tappeti e tendaggi ricamati, strumenti per fare musica. Insomma un intero universo di ogni delizia per tutti i sensi. È questo il mondo domestico di cui amavano circondarsi nobili, aristocratici e tutti coloro che potessero permettersi di appendere qualche quadro nelle proprie dimore, all'aprirsi dell'età moderna. Una trentina di nature morte della Pinacoteca """"Ala Ponzone"""" di Cremona, dalle icone di Fede Galizia fino alle opere dei pittori del realismo lombardo, vengono presentate al MarteS, per evocare un genere pittorico tra i più amati nella storia dell'arte."" -
Premazzi. Un milanese alla corte degli zar
La vita e l'opera del celebre pittore lombardo ottocentesco Il volume ricostruisce per la prima volta, grazie anche all'analisi scientifica di documenti, lettere e inventari, la parabola artistica di Luigi Premazzi (1814-1891), pittore lombardo cresciuto nello straordinario laboratorio della Milano romantica e vissuto nella cosmopolita San Pietroburgo. Durante la sua lunga carriera ha realizzato vedute urbane, paesaggi e stupefacenti acquerelli degli interni dei palazzi degli aristocratici russi e delle residenze imperiali degli zar Nicola I, Alessandro II e Alessandro III. Oltre a rievocare il periodo italiano, ""Luigi Premazzi. Un milanese alla corte degli Zar"""" illustra le prestigiose commissioni ricevute in Russia, i soggiorni in Crimea e in Caucaso così come gli avventurosi viaggi alla costante ricerca di scenari da rappresentare. Il volume si rivolge ad appassionati di arte, storia e architettura oltre che a studiosi e studenti di discipline storico-artistiche e a collezionisti internazionali sempre più alla ricerca delle sue opere sul mercato antiquario. Paola Segramora Rivolta, laureata in Storia dell'Arte all'Università degli Studi di Milano, si occupa della cultura figurativa italiana dell'Ottocento e del primo Novecento, con particolare riferimento ai temi della pittura di paesaggio, della veduta e della ritrattistica. Ha collaborato alla realizzazione di esposizioni e alla catalogazione di collezioni pubbliche e ha pubblicato saggi e contributi in cataloghi e riviste d'arte."" -
Velazquez
Esposto in Accademia Carrara il sontuoso Ritratto di Maria Anna d'Austria di Velázquez Velázquez è pittore per eccellenza. Il ruolo pintor del rey alla corte madrilena nei decenni centrali del Seicento conferma l'elevato apprezzamento della sua opera, e non solo, da parte di Filippo IV, re di Spagna che con l'artista intrattenne una relazione di profonda stima. I suoi celebri ritratti a figura intera dei membri della famiglia reale compongono un insuperato affresco della vita e dei costumi della corte di Spagna. L'esposizione in Accademia Carrara del sontuoso Ritratto di Maria Anna d'Austria, seconda moglie di Filippo IV, proveniente dal Prado di Madrid, testimonia la maestria di Velázquez che si produce in una pittura di tocco, libera, ricca e insieme raffinata. -
Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi. Ediz. illustrata
Un omaggio alle raccolte d'arte, ricche di capolavori, di cui furono artefici alcuni grandi banchieri. Complesso e importante è il rapporto che ha legato, nel corso della storia, il mondo della finanza a quello dell'arte. Dal Rinascimento all'età moderna, dall'Italia, all'Europa sino agli Stati Uniti, è accaduto più volte che artisti e letterati godessero dell'appoggio di banchieri mecenati che ne acquistavano le opere, spinti dall'amore per la cultura o da progetti e ambizioni di ordine personale. In ogni caso, può dirsi si sia trattato di una forma nobile di ""restituzione"""" alla collettività, attraverso la trasformazione della ricchezza finanziaria in un patrimonio artistico di inestimabile valore. Dai Medici ai Rothschild offre l'occasione per originali approfondimenti e per una riconsiderazione nei secoli di questo fenomeno attraverso l'analisi dei personaggi più significativi, quelli che hanno segnato in modo incisivo la storia del collezionismo e del gusto. Oltre centoventi le opere presentate (fra dipinti, marmi, disegni e oggetti preziosi), lavori eccelsi di maestri quali Michelangelo, Caravaggio, Veronese, Bronzino, Verrocchio, Anton van Dyck, Bertel Thorvaldsen, Francesco Hayez, concesse in prestito da prestigiose istituzioni museali, poiché nel tempo gran parte delle opere raccolte dai banchieri è confluita, attraverso diversi percorsi, in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Pubblicato a corredo dell'esposizione milanese, Dai Medici ai Rothschild è incentrato sulla gloriosa dinastia dei Medici nella Firenze rinascimentale, sulla figura di Vincenzo Giustianiani nella Roma del Seicento, su Ambrogio Uboldo ed Enrico Mylius nella Milano dell'Ottocento, sulla famiglia Torlonia a Roma tra Sette e Ottocento e, infine, sull'esempio di Raffaele Mattioli nel Novecento. La storia dei banchieri mecenati, collezionisti e filantropi si dipana anche al di fuori dei confini nazionali, attraverso le opere che furono raccolte o commissionate da Everhard Jabach nel Settecento in Francia, nei secoli successivi da Joachim Heinrich Wilhelm Wagener in Germania, da Moritz von Fries in Austria, sino al britannico Nathaniel Mayer Rothschild e allo statunitense John Pierpont Morgan, con i quali si giunge alle soglie del secolo scorso."" -
Artemisia Gentileschi a Napoli. Ediz. illustrata
Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca.) è certamente la più celebre pittrice del Seicento ed è uno dei rari nomi ad aver raggiunto, nella storia dell’arte, una fama universale. Autrice di dipinti di folgorante bellezza, Artemisia è infatti da considerare artista di statura europea: prima donna a guadagnare fama e ammirazione in una professione che allora era quasi unicamente appannaggio maschile. La sua condizione di donna e la sua vicenda esistenziale, continuano inoltre a sollecitare tutt’oggi questioni decisive, come il ruolo femminile nella società moderna e il suo problematico rapporto con la cultura e il potere.rnNel suo itinerario biografico, dipanatosi attraverso alcuni dei più importanti centri europei (Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Londra), Artemisia ha intrecciato una fitta serie di legami con il mondo artistico, letterario e finanche politico delle città in cui risiedette, maturando un’eccezionale consapevolezza della qualità della propria arte e della dignità del proprio status intellettuale. A Napoli, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino.rnPubblicato in collaborazione con la National Gallery di Londra, Artemisia Gentileschi a Napoli è dedicato al soggiorno napoletano di Artemisia, documentato tra il 1630 e il 1654 (con una parentesi londinese) che costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo della sua vita, rimasto fino a ora poco indagato dagli studiosi e dai critici d’arte.rnDelle circa cinquanta opere presentate nel volume – appartenenti a musei e a collezioni nazionali e internazionali – metà sono di mano di Artemisia, mentre le altre risultano eseguite da pittori a lei strettamente legati, per lo più attivi a Napoli nello stesso arco di tempo. Tra i capolavori, il magnifico Autoritratto come santa Caterina d’Alessandria da Londra, il Trionfo di Galatea da Washington, Santa Caterina d’Alessandria da Stoccolma e Giudittala sua ancella con la testa di Oloferne da Oslo, oltre a due grandi tele dalla cattedrale di Pozzuoli e Sansone e Dalila dalle raccolte di Intesa Sanpaolo. -
Severino Salvemini. Chef portraits. Ediz. illustrata
Da Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco a Ernst Knam, Heinz Beck e Davide Oldani: ottanta ritratti ad acquerello di ottimi chef italiani, che rappresentano una parte della grandezza della ristorazione di casa nostra. Il grande disegnatore americano Saul Steinberg diceva che ""l'arte precede la tecnica come il profumo precede la torta"""". Non c'è riflessione più appropriata per commentare il lavoro di cuochi e ristoratori che in Italia portano avanti la professione culinaria di qualità. Perché gli chef sono veri artigiani e artisti e vanno pertanto ritratti e celebrati con il linguaggio dell'arte, in questo caso gli acquerelli. In questo libro sono raffigurati moltissimi interpreti della gastronomia eccellente del nostro Paese, italiani e stranieri, donne e uomini, attivi sul territorio con un profondo legame con le tradizioni e i saperi alimentari locali. A ognuno è abbinato il piatto iconico, quello che più di altri ha fatto la sua storia e la sua fortuna. Che li ha tramutati in una sorta di leggenda per gourmet e irriducibili della buona cucina. Una caleidoscopica lente di ingrandimento sulle ricette d'autore che hanno modellato la nostra cultura dell'italico mangiare. E se, soffermandovi sui disegni del libro, sentirete anche un po' di profumo di torta, vorrà dire che Steinberg aveva ragione. Severino Salvemini, economista e professore emerito all'Università Bocconi, ha insegnato in atenei italiani e stranieri e scritto numerosi volumi in materia di organizzazione aziendale e di imprese culturali. Editorialista del """"Corriere della Sera"""" su temi economici, curioso """"sconfinatore"""" in ambiti non suoi, si diletta a realizzare acquerelli. Le sue opere sono state pubblicate in Prego, farsi riconoscere al citofono (Skira, 2014), Fantasmi urbani (Skira, 2017), Ruggine (associazione CAF, 2020) e Jazz Frames (Skira, 2021) e sono state esposte in mostre itineranti."" -
Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum. Ediz. illustrata
Lo straordinario percorso umano e artistico del maestro olandese attraverso una selezione di capolavorirnCinquanta opere di Vincent van Gogh provenienti dal prestigioso Kröller-Müller Museum di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – offrono un’occasione straordinaria per entrare in contatto con la visione di un artista che ha saputo rappresentare in modo esemplare, con la forza delle sue pennellate, la sua idea della realtà, riuscendo a trasmettere un mondo interiore carico di sentimenti ed emozioni, e uno spaccato di vita del suo tempo che il suo sguardo ci restituisce insieme al suo profondo significato, a volte semplice, a volte invece inquieto e drammatico. -
Manuale di guerriglia artistica. Ovvero come restare vivi nel mondo dell'arte
Ovvero come restare vivi nel mondo dell’arte, recita il sottotitolo di questo provocatorio Manuale apparentemente destinato ai giovani artisti, ma in realtà indirizzato a chiunque voglia comprendere quanto sia cambiato il mondo dell’arte nell’era della globalizzazione. Per “restare vivi”, cioè attivi, propositivi, “veri”, e sfuggire per quanto possibile alle logiche di un mercato sempre più dominante e senza avversari, non resta che iniziare una “guerriglia artistica” che dimostri che non tutti sono obbedienti e proni a queste regole. Chi deve iniziarla? Il soggetto più debole del sistema: l’artista.rnL’artista, soprattutto il giovane artista, come tutti coloro che sono alla base del ciclo produttivo, si trova nella posizione più svantaggiosa, pur essendo magnificato nella sua figura dal sistema mediatico: pochissimi artisti sono trattati come star, mentre la stragrande maggioranza è sempre più in balia di regole di mercato che esulano da ogni considerazione di valore. L’unico modo di affermare la propria presenza, la propria importanza e unicità è ribellarsi. Per fare questo, è necessario conoscere il proprio avversario e, come in ogni guerriglia che si rispetti, colpire laddove la struttura del sistema è più vulnerabile. Non è detto che il sistema crolli, ma la contrapposizione serve almeno a vivificare ciò che si vorrebbe abbattere.rnIn questo agile volume, comodamente suddiviso in brevi capitoli e paragrafi, vengono svelate le “regole d’ingaggio” dell’artista nel mondo dell’arte, con le quali si rivela anche la struttura attuale dell’intero sistema: un manifesto per l’arte del XXI secolo. -
Venini luce 1921 - 1985. Ediz. illustrata
L'attività della vetreria Venini nel campo dell'illuminazione, dalla piccola alla grande scala, in un excursus attraverso gli interventi più significativi. Un ambito rilevante della produzione vetraria muranese è rappresentato dall'illuminazione sia per uso domestico che per grandi ambienti pubblici e privati, dai palazzi ministeriali agli uffici postali, dai teatri agli alberghi. La Venini si è distinta con risultati ragguardevoli anche in questo settore grazie alla sua capacità di costante aggiornamento e alla sua caratteristica apertura verso il mondo del progetto, aspetti questi che l'hanno fatta diventare un punto di riferimento per i più importanti architetti sia del panorama nazionale sia internazionale. Il volume, che copre un arco temporale dal 1921 al 1985, illustra il lavoro della vetreria nel campo dell'illuminazione, dalla grande alla piccola scala, tracciando un excursus attraverso gli interventi più significativi. Più di cinquecento schede, corredate da un considerevole apparato iconografico per lo più inedito, documentano un'attività incessante fatta di numerosi progetti di rilievo storico e culturale, tra cui quelli in collaborazioni con Angiolo Mazzoni negli anni trenta, la realizzazione del velario di Palazzo Grassi a Venezia nel 1951, la grande installazione di Carlo Scarpa per Italia 61 a Torino, il teatro di Fulda in Germania nel 1978 etc. Un'accurata selezione di opere racconta invece la trasformazione delle lampade Venini, della loro forma e della loro materia: dalla raffinata rielaborazione del tradizionale lampadario a bracci ai nuovi apparecchi a elementi modulari, da Vittorio Zecchin a Carlo Scarpa, da Massimo Vignelli a Ludovico Diaz de Santillana. Il volume, con materiali provenienti dall'archivio storico Venini per lo più inediti, è corredato inoltre da un ricco apparato documentario, composto da un consistente corpus grafico (disegni di catalogo, disegni preparatori per il Catalogo Blu e le pagine del Catalogo Rosso), per un totale di oltre quattrocento immagini che contribuiscono a narrare la straordinaria storia della Venini. -
La stanza di Zurigo. Il sogno di Zoran Music e Paolo Cadorin. Ediz. illustrata
Una villa sulle colline di Zurigo. Fine degli anni Quaranta. Nella cantina di casa Dornacher si intreccia una storia di arte e di amicizia che ancora si legge nelle opere che illuminarono d'incanto, in pochi mesi, un luogo buio conquistandosi il destino di poter viaggiare per il mondo. La storia di due uomini, Zoran Music e Paolo Cadorin, l'artista e il raffinato conservatore, che sono stati amici, parenti, fantasiosi e trasgressivi precursori, sempre alla ricerca di una scommessa da vincere. Nell'arte, nella vita. La ""Stanza di Zurigo"""" è tutto questo. La cantina affrescata in un anno con tutti i soggetti cari all'autore, Venezia, i cavallini, le donne dalmate e gli ombrellini, le barche e la moglie Ida, si mostra come la felice sintesi di un'intuizione. È il mondo in una stanza. Negli affreschi eseguiti da Zoran, oggi salvati solo grazie alla professionalità e alla profonda conoscenza delle tecniche di recupero di Paolo, c'è la continuità e la prospettiva di un'opera nata in un interno ma predestinata a vedere la luce come raccontano le testimonianze in parole, opere e ricordi di quanti vi hanno, ognuno per la sua specificità, partecipato. Le capacità più diverse, la tecnica, la passione, l'amicizia e l'amore hanno consentito che il sogno diventasse realtà. Come si sia arrivati al risultato, la fatica e l'impegno per riuscirci, meritava di essere raccontato come ogni storia di passione e immaginazione. La storia di due vite che hanno avuta la fortuna di intrecciarsi."" -
Artista + artista visioni contemporanee. Ediz. a colori
L'autoritratto e il ritratto d'artista nell'arte contemporanea Per quale ragione un artista indugia nel genere del ritratto? Qual è la motivazione del ritrarre e dell'autoritrarsi? Cosa significa rappresentare? Chi è l'artista nell'attualità? Sono gli interrogativi posti agli artisti invitati a realizzare un ampio lavoro partecipato cui hanno collaborato curatori e artisti, articolato in diverse sedi espositive e museali e del quale anche questa iniziativa fa parte, risultato tangibile della volontà di ERPAC di operare nel segno di una produzione condivisa. Alla Galleria Regionale d'Arte contemporanea Luigi Spazzapan il progetto si sviluppa in una mostra, nata a sua volta da un simposio, e si caratterizza per la sinergia con la ricerca artistica del territorio al fine di valorizzarne la produzione e disegnare una nuova mappa dell'arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia. Artista+Artista riflette sul ruolo dell'artista e sulla sua trasformazione nel tempo e nelle diverse espressività, aprendo a un ampio ventaglio su cosa significhi essere artisti oggi, e ci informa sullo stile e sugli ampi orizzonti della ricerca in atto sempre più connotata dai tanti interrogativi di quest'epoca frammentata e globale, ricca di contraddizioni, che l'artista prontamente raccoglie e traduce nel suo operato. -
Marzona
Comunicazione, ricerca, domande. Tre vocaboli che nel percorso artistico di Renzo Marzona ritornano, emergono, in modo assiduo e significativo. L'arte è, innanzitutto, comunicazione tra l'autore e lo spettatore. E proprio l'aspetto comunicativo ha un'importanza primaria, fondamentale, e si dipana in un flusso continuo di emozioni e riflessioni che non lascia indifferente chi osserva le opere di Marzona. La ricerca incessante, espressiva, strutturale e creativa, è senza dubbio un tratto distintivo dell'artista carnico. Da un territorio periferico, la Carnia, Renzo esprime il suo modo di concepire l'arte, scevro da ogni condizionamento e da ogni moda, imponendosi all'attenzione nazionale e internazionale. Al di là del valore intrinseco delle opere, l'arte di Marzona non solo cerca risposte ma pone anche domande. Quesiti sulla vita, sul tempo (passato e presente), sul valore segreto delle cose. Sta allo spettatore cercare le risposte, fuori e dentro di sé. -
Han Yuchen Tibet. Splendore e purezza
L'arte del grande maestro della pittura a olio della Cina contemporanea Han Yuchen Il Tibet, la sua gente, i suoi paesaggi, la sua anima. Un'immersione nella bellezza naturale e spirituale del Tibet, il ""Tetto del mondo"""", ma anche una galleria di ritratti di chi quell'immenso altopiano lo vive. Tibet. Splendore e purezza testimonia - attraverso oltre cinquanta opere, molte delle quali di grandi dimensioni - il profondo legame morale e spirituale che unisce la famosa regione autonoma della Cina all'insigne pittore cinese Han Yuchen. Un artista molto legato ai valori tradizionali e alla qualità della pittura ma anche caratterizzato da una fortissima passione per l'arte europea dell'Ottocento, tanto da aver creato nel 2007 il Museo d'Arte Han Yuchen nella città di Handan, con opere di Millet, Corot e Goya, solo per citare tre nomi eccelsi. Ricollegandosi soprattutto all'esempio di Millet, il Maestro cinese ha fatto di una pittura limpida e poetica il suo segno di riconoscimento, una cifra stilistica diretta e semplice come la vita dei tibetani che ha scelto di immortalare, rievocando per certi aspetti un realismo di matrice ottocentesca, ricco di valori etici e ideali, che si fonde con le capacità tecniche sviluppate in Cina nell'ambito della pittura ad olio. Una volta individuati i soggetti più coinvolgenti, Han Yuchen li traduce - attraverso un'indubbia sapienza pittorica e una spiccata capacità di elaborare ampie sintesi paesaggistiche o meticolosi dettagli - in ritratti e opere dove le vesti, gli ornamenti e gli oggetti della vita quotidiana o delle cerimonie ci restituiscono un'immagine emozionante del lontano Tibet."" -
A POSTCARD FOR FLOYD. A Blind Sight Story
Un progetto di mail art partecipativo che parte da una riflessione sulle neuroscienze comportamentali per combattere il pregiudizio, in primis razziale, e attiva attraverso l'arte e il processo creativo i canali del ragionamento. George Floyd è un afro-americano morto soffocato durante l'arresto il 25 maggio 2020, dopo che un poliziotto l'aveva immobilizzato tenendogli per 9 minuti un ginocchio sul collo. ""I can't breathe..."""" Vedendo quelle immagini, Giangiacomo Rocco di Torrepadula istintivamente ha scattato una sequenza di una candela privata della sua fiamma, 9 fotografie per ciascuno di quei drammatici 9 minuti. Con lo scopo di generare una riflessione corale sul problema, l'autore ha spedito una cartolina con uno di questi scatti chiedendo una frase, un'immagine, qualunque idea le emozioni potessero suggerire. La reazione è stata sorprendente con il contributo di personaggi noti della cultura, artisti e creativi, ma anche gente comune: 382 cartoline, piene di emozioni, pensieri, riflessioni intime, disegni, fotografie, persino composizioni musicali e video, tutte pubblicate in questo volume. Tra i tanti che hanno partecipato i fotografi Oliviero Toscani, Maurizio Galimberti, Mario Cresci, Francesco Cito; gli attori Cristiana Capotondi, Giuseppe Cederna; i musicisti Max Casacci (Subsonica), Andy (Bluvertigo); i giornalisti Gad Lerner, Carlo Verdelli, Michele Buono; i curatori Denis Curti, Fortunato D'Amico, Roberto Mutti; lo scrittore Maurizio De Giovanni; gli artisti Ercole Pignatelli, Max Marra e la fondazione di Michelangelo Pistoletto; il rapper Amir Issa e il writer Flycat; gli architetti Giulio Cappellini, Italo e Margherita Rota, Ilaria Marelli; il direttore d'orchestra Riccardo Chailly; gli illustratori Emilio Giannelli, Beppe Giacobbe, Sandro Fabbri. Non mancano testi di approfondimento con i contributi di alcuni esponenti di punta della comunità nera, Adama Sanneh, Angelica Pesarini, Luisa Wizzy Casagrande, Rahma Nur. Il progetto ha l'ambizione di andare oltre il libro, promuovendo un movimento di consapevolezza e di azioni positive in ambito culturale, artistico e sociale sul tema del pregiudizio."" -
Partecipare è condividere. Un ritratto collettivo di Riccardo Catella
Un tributo alla figura di Riccardo Catella - uno dei protagonisti della Milano del futuro - e alla cultura della sostenibilità nel territorio e del miglioramento della qualità della vita urbana Questo libro colma un vuoto. Non c'era niente nel cuore di Milano, nell'area compresa tra i quartieri Isola, Garibaldi-Repubblica, Varesine. Oggi c'è Porta Nuova: un nuovo centro urbano abitato da una comunità di persone che vivono uno spazio pensato e realizzato su misura per loro. Riccardo Catella (1945-2005) aveva sviluppato quella visione per Milano; il figlio Manfredi l'ha interiorizzata e realizzata senza mai tradirla. Oggi, la memoria di Riccardo Catella rischia di svanire nella fretta di giorni inquieti e distratti. Questo libro colma il vuoto della sua scomparsa. Il volume si presenta come una partitura corale, costruita attorno alla voce della moglie Alida. Un ricordo collettivo che permette di entrare in sintonia con un uomo ""solido come i suoi edifici, lieve come le sue idee"""". La figura di Riccardo Catella costituisce un'inesauribile fonte d'ispirazione. Il valore sociale dell'abitare, la rigenerazione urbana come motore dello sviluppo, la ricerca della qualità attraverso il bello e l'utile sono solo alcuni dei temi sviluppati nel libro. E poi la più grande passione di Riccardo Catella, le persone, il continuo e attento ascolto di individui che formano comunità. Anche per questo il libro si compone delle tante voci di chi gli è stato vicino. Nel loro insieme - come le tessere di un mosaico - compongono la figura di Riccardo Catella. Ma anche prese a una a una raccontano l'uomo, le sue idee, le sue visioni. Partecipare è condividere. Tre parole che sono anche tre verbi: un invito coraggioso e appassionato a pensare e agire per la comunità, dedicando energie e risorse all'innovazione etica, per il benessere della società in armonia con la salute dell'ambiente. Alida Forte Catella ha fondato negli anni '80 COIMA Image, studio di Architettura, Interior Design e Space Planning, la cui mission è creare luoghi dalla massima qualità e sensibilità contestuale, attraverso l'eccellenza del design."" -
I macchiaioli. Pisa. Ediz. illustrata
L'entusiasmante evoluzione e rivoluzione dei Macchiaioli, che hanno dato vita a una delle più originali avanguardie nell'Europa della seconda metà del XIX secolo. Attraverso una selezione di oltre 120 dipinti, ""I Macchiaioli"""" ripercorre l'avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall'istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l'influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell'arte non solo italiana. Questa rivoluzione, apparentemente originalissima, aveva invece origini profonde nell'arte figurativa della Penisola. Lo stesso termine """"macchia"""" era stato utilizzato da Giorgio Vasari a proposito delle opere mature di Tiziano, che erano """"condotte di colpi, tirate via di grosso, e con macchie di maniera, che da presso non si possono vedere, e di lontano appariscono perfette"""". Partendo dall'elaborazione dei principi del realismo europeo formulati da Gustave Courbet e da Pierre-Joseph Proudhon e perfezionando lo strumento espressivo della """"macchia"""" desunto dall'esempio dei cinquecentisti veneziani, i Macchiaioli si avventurano sulla via della luce, dipingendo la realtà loro contemporanea, nella semplicità degli scenari naturali di cui avevano diretta esperienza (Venezia, La Spezia, Castiglioncello, Piagentina, per citare solo alcuni luoghi simboli del movimento) nella pregnanza dei valori etici e morali di un'epoca gloriosa, quella Risorgimentale, che permea l'alta tenuta formale dei loro capolavori. Pubblicato a corredo dell'esposizione pisana, """"I Macchiaioli"""" racconta una delle più originali avanguardie nell'Europa della seconda metà del XIX secolo attraverso le opere chiave dei protagonisti del movimento, da Silvestro Lega a Giovanni Fattori, da Telemaco Signorini a Vincenzo Cabianca."" -
Musei italiani del dopoguerra (1945-1977). Ricognizioni storiche e prospettive future. Ediz. illustrata
Un saggio storico-critico sulle realtà museali italiane del dopoguerra. Gli anni della ricostruzione nel secondo dopoguerra hanno consegnato al Paese una stagione irripetibile del museo, rinnovato nella sua forma così come nei contenuti. Di quel periodo il volume intende fornire una riflessione storico-critica relativa alla tenuta odierna della proposta culturale e al contempo sui problemi di restauro e di rifunzionalizzazione di quei musei attualmente in corso. L'importanza, riconosciuta a livello internazionale, dei progetti di architetti quali Carlo Scapa, Franco Albini, Franco Minissi, non sottrae infatti le istituzioni museali nate all'epoca dalle esigenze contemporanee di una loro riorganizzazione dettata da mutati livelli qualitativi e standard di comunicazione aggiornati. Quali possano essere le soluzioni da adottare, nel dovuto rispetto di quanto costituisce tuttora un modello esemplare della museologia e della museografia italiane, è quanto si propongono di verificare i saggi raccolti in questo libro, tenendo conto del cambiamento radicale della missione del museo sempre più orientato verso un'ampia accessibilità, nuove pratiche e uno statuto nuovo delle proprie collezioni. Interventi di Calogero Bellanca, Benedetta Cestelli Guidi, Valter Curzi, Marisa Dalai Emiliani, Arianna De Simone, Alba Di Lieto, Daniele Esposito, Luigi Ficacci, Margherita Guccione, Claudio Gulli, Matteo Iannello, Giulio Manieri Elia, Maura Manzelle, Paola Marini, Caterina Modesti, Stefano Francesco Musso, Julie Pezzali, Simone Salvatore, Carla Subrizi, Maria Rosaria Vitale, Beatrice A. Vivio. -
Raoul Dufy. Il pittore della gioia. Ediz. italiana e inglese
La vita e l'opera dell'artista francese, pittore e scenografo Autore di opere monumentali come La Fata Elettricità (un murale di oltre 60 metri di lunghezza per 10 di altezza, composto da 250 pannelli dipinti a olio, commissionatogli per il Padiglione francese dell'Esposizione Universale del 1937 a Parigi), Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio '900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l'intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce. Lo stile dell'artista, colorista nato, è caratterizzato da una tavolozza vivace e sconfinata e da un disegno libero e morbido, dominato dagli arabeschi e dalle curve che lo rendono così incantevole. Il rapporto al contempo audace e delicato istituito tra colore e disegno costituisce il maggiore contributo di Dufy alla pittura moderna. Con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti tratti dalla poliedrica produzione di Dufy e provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi (tra gli altri, il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre Pompidou, Palais Galliera, il Musée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza, il Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles), il volume racconta la vita e l'opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico. Pubblicato a corredo della prima grande retrospettiva a lui dedicata in Italia, Raul Dufy. Il pittore della gioia è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall'artista, dove le sensazioni visive ridotte all'essenza della realtà, l'utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere. Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d'animo. -
Il palazzo reale e immaginato. Conversazioni, descrizioni, rappresentazioni. Ediz. illustrata
Il secondo volume della collana di studi Progetto collezionismo in Galleria Borghese. Il palazzo e la parola; il palazzo e i movimenti, i gesti, i rituali di chi lo vive e lo osserva; il palazzo e l'idea stessa di palazzo. Queste associazioni permettono di entrare nelle dimore dell'aristocrazia romana attraverso i modi in cui essi erano esperiti e immaginati nell'età moderna. Cosa potevano dirsi i visitatori di una galleria quando ammiravano la moltitudine di oggetti (non solo quadri e sculture) che popolavano il suo interno? Come interagivano con lo spazio, con gli apparati decorativi (che erano anche cerimoniali) e tra loro stessi all'interno di uno spazio così complesso? In che modo il palazzo stesso regolava queste norme di interazione sociale? E in che modo le norme comportamentali associate alla vita nel palazzo permettevano di immaginarne di nuovi, reali o inventati nelle narrazioni letterarie, di scrutare la società stessa attraverso l'idea di palazzo, anche quando lo sguardo era rivolto a culture lontane? I saggi raccolti in questo volume affrontano queste domande e offrono una riflessione sul palazzo reale e immaginato, vissuto e descritto, con l'obiettivo di entrare nel vivo della storia dei palazzi come spazi della socialità.