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L' acquario e le ninfee. Dalla natura all'arte di Monet
Questo progetto, realizzato in dialogo con la mostra di Palazzo Reale, ""Monet. Dal Musée Marmottan Monet, Parigi"""", propone un originale viaggio alla scoperta del significato simbolico della ninfea, protagonista dell'opera pittorica del maestro impressionista, la cui presentazione artistica affonda le radici nell'arte antica. Da sempre ammirata e oggetto di diverse simbologie, la ninfea - con la sua diffusione in tutti i continenti e i suoi grandi fiori - ha affascinato artisti di ogni tempo e la sua raffigurazione ha attraversato culture diverse nel corso dei secoli. Grazie ai preziosi contributi degli studiosi dell'Acquario Civico e del Museo di Storia Naturale di Milano, il volume rappresenta un approfondimento del rapporto tra arte e natura, a partire dalla lettura scientifica delle ninfee rappresentate sulle piastrelle realizzate dalla Richard Ginori per la facciata esterna dell'Acquario, in un percorso botanico che intende contribuire alla divulgazione scientifica offrendo ai cittadini spunti di riflessione e di arricchimento culturale."" -
Albano Morandi. Ediz. illustrata
Pubblicata a corredo della antologica bresciana, la monografia documenta l'evoluzione del linguaggio, del messaggio e della poetica dell'artista, presentando l'intero ciclo della sua ricerca: dalle opere degli anni Settanta, dove l'artista sperimentava sulla carta di riso e su altri supporti cartacei la persistenza del colore, a quelle realizzate tra la fine del decennio e gli anni Settanta (i Fiori assenti, i Formichieri Trampolieri, i Kamikaze) lavori che già dai nomi attribuiti dall'artista evidenziano il lavoro compiuto dall'artista, attraverso gli impasti pittorici, tra emersione e latenza dell'immagine. A queste opere si accompagnano le sculture degli anni Novanta-Duemila e le grandi variazioni dei Gesti quotidiani, che rappresenta il ciclo più longevo dell'opera di Morandi, declinato dal 1996 fino a oggi con diversi soggetti, supporti e tecniche. Introdotto dai saggi di Ilaria Bignotti (Generare la Genesi), Claudio Musso (Tra stelle e strisce), una conversazione di Vera Canevazzi con Albano Morandi, il volume presenta le opere dell'artista suddivise per tipologie (Carte di riso; Porte delle stelle e Cieli estranei; Formichieri Trampolieri; Fiori assenti; Kamikaze; Sculture; Gesti quotidiani e ludici), oltre alla biografia (a cura di Camilla Remondina) e agli elenchi delle principali mostre personali, collettive, attività teatrali e performative e delle principali pubblicazioni. Realizzato in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, il volume costituisce il primo di una serie di monografie rivolte, nel corso del triennio, ai cinque artisti di ""Una generazione di mezzo"""", un progetto che nasce dall'intento di confrontare le indagini di cinque personalità artistiche bresciane, la cui ricerca ha letteralmente attraversato i due secoli, continuando tutt'oggi a produrre opere di peculiare interesse."" -
Luna al museo. Oltre l'opera d'arte di Lucio Fontana
Età di lettura: da 8 anni. -
I macchiaioli. L'avventura dell'arte moderna
Attraverso una selezione di oltre ottanta opere, ""I Macchiaioli. L'avventura dell'arte moderna"""" presenta alcuni capolavori dell'arte dell'Ottocento italiano dalla """"macchia"""" (1856-1868) al naturalismo toscano (1865-1900), fra dipinti celebri e opere meno note, in gran parte provenienti dalle più prestigiose collezioni private europee. Ai capolavori come Mamma con il bambino (1866-1867) di Silvestro Lega, Tramonto in Maremma (1900-1905) di Giovanni Fattori, Bambino al sole (1869) di Giuseppe De Nittis, si affiancano dipinti come Alaide Banti sulla panchina (1870-1875) di Cristiano Banti, Una visita al mio studio (1872) di Odoardo Borrani e Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini, opere a cavallo tra Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di pittori. Opere dai contenuti innovativi per l'epoca che vertono sulla potenza espressiva della luce, che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati di quel tempo, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d'affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche dai grandi intenditori d'arte dei nostri giorni. Attraverso i saggi di Tiziano Panconi, Lucio Scardino, Leo Lecci, Sergio Gaddi e Gianni Schiavon, il catalogo e le schede tecniche e bibliografiche delle opere (a cura di Elisa Larese), il volume propone una narrazione visiva dalla nascita all'evolversi e al concludersi dell'esperienza artistica dei Macchiaioli e del loro entourage, dal 1856 fino al '900 inoltrato."" -
Conrad Marca-Relli. Il maestro irascibile. Ediz. a colori
Un omaggio all'artista italoamericano, figura cardine dell'espressionismo astratto Amico di Jackson Pollock, Franz Kline, Afro, Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi, fondatore dell'Eight Street Club e promotore di Ninth Street Show, una delle mostre più importanti dell'arte newyorchese degli anni Cinquanta, ma soprattutto artista a cavallo tra Europa e America, Conrad Marca-Relli (Boston, 1913 - Parma, 2000) è stato una figura cardine dell'Espressionismo astratto americano. p>Pubblicata in collaborazione con l'Archivio Marca-Relli, depositato presso la galleria Niccoli a Parma, la monografia ripercorre le tappe fondamentali della carriera dell'artista italoamericano, documentando il forte impatto della figura e dell'opera di Marca-Relli sulla scena americana e internazionale. Dagli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale Conrad Marca-Relli (Boston, 1913 - Parma, 2000) è stato, infatti, tra i protagonisti della scena artistica newyorkese aderendo prima al Downton Group e poi fondando, nel 1949, l'Eight Street Club con Mark Rothko, Fran Kline e William de Kooning. Amico di Jackson Pollock e Lee Krasner, docente a Yale e alla Berkeley, nel 1967 il Whitney Museum gli dedica una personale. Instancabile viaggiatore tra gli Stati Uniti e l'Europa, nel 1997 si traferisce a Parma, città scelta per la collaborazione che lo legava alla Galleria d'Arte Niccoli, con la quale, nello stesso anno, fonda l'Archivio Marca-Relli, che da allora collabora a tutte le mostre dedicate all'artista, tra cui l'ampia retrospettiva organizzata a Milano, negli spazi della Rotonda di via Besana, nel 2008. Opere di Marca-Relli sono presenti nelle collezioni, tra le altre, del Guggenheim di Bilbao, di The Art Institute, MET, MoMA, Whitney Museum of American Art a New York; del MoMA di San Francisco, Museum of Modern Art di San Francisco, della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia e della National Gallery of Art, Smithsonian American Art Museum di Washington D.C. -
Isgrò. Dante Caravaggio e la Sicilia
Il dialogo artistico tra Isgrò, Dante e Caravaggio Realizzato in collaborazione con l'Archivio Emilio Isgrò, il volume presenta una selezione di opere a tema dantesco provenienti da collezioni pubbliche e private che, dal 1966 ai lavori più recenti, raccontano sinteticamente il multiforme e profondo rapporto che Emilio Isgrò ha avuto con la cancellatura, che recentemente si è concentrata sulla Vita Nova e sul De vulgari eloquentia di Dante ""cancellate"""" (2021) dall'artista nativo dell'isola. Emilio Isgrò """"cancella"""" per coltivare la memoria. Sembra quasi un ossimoro, ma le cancellature di Emilio Isgrò non sono volte a mettere in evidenza l'immagine di un'opera, ma solo a valorizzare un'opera nei suoi significati più profondi, ovvero in quei significati che sono fondamentali per tradurre l'opera da inanimata rappresentazione di un quid, fino a quel momento inespresso dell'autore, in un oggetto muto, in attesa di entrare in relazione con un Altro dall'autore. Questo volume va ad accrescere e puntualizzare ulteriormente lo sguardo, la lettura poetica e la riflessione critica pluridecennale, rivolta da questo Maestro contemporaneo alle maggiori opere del Sommo Poeta di cui lo scorso anno si sono celebrati i 700 anni dalla morte. Prima di quest'opera, fornitaci ora da Isgrò in forma pittorico-plastica e resa tale mediante l'elaborazione della """"cancellatura"""" del volume scelto tra le edizioni disponibili in libreria, il """"libello"""", espressione altissima della concezione dantesca del sentimento dell'Amore, non era ancora stato oggetto delle diverse incursioni dell'artista siciliano sull'opera dantesca. Un capitolo dedicato al rapporto tra Isgrò e Caravaggio che ha """"cancellato"""" la Natività, una scelta simbolicamente molto forte attraverso la quale dalla tragica assenza del capolavoro del Caravaggio può generarsi un nuovo intervento creativo, un'opera inedita, che pone le radici nel passato, ma che è interamente proiettata nella contingenza della nostra storia. Chiude il volume la sezione dedicata a Seme d'Arancia su pietra siciliana, l'opera di Emilio Isgrò di recente acquisita alla collezione di Fondazione Sicilia."" -
Ezio Gribaudo. La bellezza ci salverà. Ediz. illustrata
Questo volume, nuova edizione della monografia Ezio Gribaudo. Il mio teatro della memoria di Adriano Olivieri che Silvana Nota ha aggiornato a partire dal 2009, delinea il percorso straordinario del maestro torinese approdato all'età dell'oro con instancabile spirito sperimentale e di avanguardia. La sua figura di artista, che fonde in un unicum l'editore e il collezionista, emerge attraverso una lettura che ne evidenzia il pensiero, maturato tra incontri e collaborazioni con i più grandi protagonisti della storia dell'arte e della cultura, e un'inconfondibile poetica personale pervasa dalla ricerca della Bellezza e di un nuovo Umanesimo. Attraverso un esteso lavoro di ricerca condotto nei suoi archivi privati, grazie a una cospicua quantità di materiale edito e inedito e a numerose conversazioni con l'artista, gli autori ne hanno ripercorso l'intera carriera, delineando al contempo l'esperienza dell'editore, del collezionista, del promotore di eventi culturali e del viaggiatore. Una vita densa di incontri, premi e memorabili avventure. Ne emerge un volume esaustivo, corredato da un ricco apparato iconografico costituito da opere, fotografie e documenti che permettono di conoscere l'artista nella sua poliedrica attività e l'uomo nella sua complessa personalità. Completa la biografia una selezione di lettere autografe, molte delle quali inedite, inviate a Gribaudo da grandi maestri e personalità della cultura: da Fontana a Moore, da Chagall a de Chirico, da Peggy Guggenheim a Jean Dubuffet. Prefazione di Enrico Crispolti. -
Piergiorgio Colombara. L'opera scultorea 1982-2022. Ediz. illustrata
Dedicato alla produzione scultorea di Piergiorgio Colombara (Genova, 1948), questa monografia/catalogo ragionato è uno strumento fondamentale per conoscere l'opera di uno dei più segreti e affascinanti protagonisti della scultura italiana contemporanea Nelle oltre 300 pagine, dopo i testi introduttivi del curatore, Sandro Parmiggiani, e di Mario Botta, vengono documentati a colori alcuni dei lavori più significativi dell'artista, seguiti dalla biografia e dai contributi più importanti tratti dall'antologia critica a lui dedicata. Segue il corpus di circa 750 opere, tutte riprodotte e corredate delle relative schede; chiude il volume l'elenco delle mostre personali e collettive tenute in tutto il mondo (a partire dalla Biennale di Venezia del 1993, 2009, 2010), la bibliografia e l'elenco delle opere presenti in musei pubblici e collezioni private. Due sono le caratteristiche rilevanti dell'opera di Piergiorgio Colombara: da un lato, il ricorso all'uso combinato di vari materiali, quali bronzo, ottone, rame, ferro, ceramica, vetro soffiato, frammenti di specchio, corde, cera e inserimenti che si appropriano di antichi manufatti umani, come le figurine in bassorilievo di ottone. Ciò è funzionale a una sorta di riproposizione che continuamente reinventa e ripropone la memoria dell'antico, attraverso l'allusione a forme e all'innesto di lacerti di oggetti che vengono da un tempo perduto. Dall'altro lato, nelle opere di Colombara si respira un senso di leggerezza, la levità cara a Italo Calvino e che ha indotto il nostro scultore a inseguire, in un percorso che ormai ha valicato i quarant'anni di attività, quel processo di smaterializzazione della scultura tradizionale e di dissoluzione dei volumi che tanto affascinò Fausto Melotti. -
Restituzioni. Tesori d'arte restaurati 2022. Ediz. illustrata
Guida alla mostra I capolavori d'arte antica e moderna appartenenti al patrimonio artistico italiano ""restituiti"""" grazie ai restauri di Intesa Sanpaolo nella diciannovesima edizione del progetto Non c'è angolo d'Italia che non sia luogo d'arte. Lungo tutta la penisola, da nord a sud, le città e i borghi - con i loro musei, le collezioni, le chiese, i palazzi e i siti archeologici - sono ricchi delle testimonianze artistiche che hanno reso unica e straordinaria la storia del Paese. C'è bellezza ovunque, in Italia: una bellezza maestosa e al contempo pericolosamente fragile, minacciata dal passare dei secoli, dalle calamità, dall'incuria. La perdita dell'integrità e dei nostri tesori d'arte comporterebbe un vulnus della nostra stessa identità nazionale. Da questa convinzione è nato nel 1989 il progetto Restituzioni, che da ormai trent'anni vede il Gruppo Intesa Sanpaolo impegnato nel salvaguardare e """"restituire"""" al Paese i beni artistici e architettonici del patrimonio nazionale. Con cadenza biennale, lavorando al fianco delle istituzioni pubbliche preposte alla tutela, la banca individua un nucleo di opere che versano in condizioni precarie, ne sostiene il restauro e ne promuove la valorizzazione attraverso una grande mostra conclusiva. Non si tratta di un semplice finanziamento, ma di una partecipazione attiva all'impegno progettuale, sorretto da un radicato senso di responsabilità, oltre che da una grande passione per l'arte e la cultura. Dalla sua istituzione, il programma ha consentito la """"riconsegna"""" di oltre mille capolavori italiani, dai reperti antichi fino all'arte contemporanea. Questa diciannovesima edizione del programma di restauri di manufatti appartenenti al patrimonio artistico nazionale arricchisce il proprio catalogo di opere iconiche e oggetti sacri di raffinatissima fattura, tavole, tele e sculture dei più grandi artisti, ma anche più semplici e quotidiani manufatti che raccontano la loro storia singolare, lunga, complessa, talvolta addirittura misteriosa. Si spazia dagli affreschi pompeiani ai preziosi manoscritti della Divina Commedia della Biblioteca Universitaria di Bologna e ai dipinti di Giusto de' Menabuoi, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano, Pellizza da Volpedo, Umberto Boccioni."" -
Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela
Rinnovando il testo e l'analisi della celebre Lettera a Leone X, questo libro individua in essa l'origine della moderna tutela del patrimonio culturale La Lettera a Leone X (1519-1520) non fu mai completata né mai raggiunse il destinatario, eppure continua a sollevare interrogativi e dubbi. Chi ne fu l'autore? Il principale manoscritto (a Mantova) è interamente di mano di Baldassarre Castiglione, ma chi si rivolge al Papa dicendo ""io"""" è sempre e solo Raffaello, che studiava le rovine """"per molti lochi pieni de sterpi inculti e quasi inaxessibili"""". La morte precoce del grandissimo artista (6 aprile 1520), del cui lavoro sul testo resta traccia in un manoscritto di Monaco, spiega perché uno scritto così impegnativo rimase incompiuto. Ma quale fu la parte di Raffaello e quale il ruolo del Castiglione? Perché tante correzioni e varianti nei manoscritti? Si può identificare il gioco delle parti fra i due co-autori? A chi spetta l'idea di ricostruire in disegno Roma antica e di tutelarne i monumenti? Al Papa, a Raffaello o a Castiglione? Della Lettera non esiste """"il"""" testo in forma compiuta, ma varie stesure successive: Raffaello tra gli sterpi ne propone una nuova edizione fondata su un attentissimo esame paleografico e filologico. Il lettore troverà in questo libro non solo il testo critico dei due principali manoscritti ma anche un confronto sinottico e genetico, che evidenzia la stratificazione di bozze, correzioni, versioni alternative, individuando in parallelo sia la stesura del Castiglione sia la forma testuale su cui Raffaello lavorò negli ultimi mesi di vita. Il saggio di apertura affronta questi temi alla luce di un'accurata ponderazione delle circostanze documentarie e della storia culturale e istituzionale: le rovine, le raccolte di antichità, i provvedimenti di salvaguardia (prima e dopo il 1519-20) dei Papi e del Comune. Ne riusciranno illuminati lo scenario culturale della Roma di Leone X, lo sguardo di Raffaello su Roma antica, il suo rapporto con Castiglione, l'audace progetto che prese forma negli ultimi mesi di vita dell'artista, e infine l'eredità intellettuale che questa lettera non spedita lasciò alle generazioni successive, e fino a noi."" -
Joaquin Sorolla. Pittore di luce
Un omaggio al pittore spagnolo della luce, protagonista della svolta modernista dell'arte iberica tra Otto e Novecento Joaquín Sorolla y Bastida (Valencia, 1863 - Cercedilla, 1923) è stato uno dei massimi rappresentanti della moderna pittura iberica a cavallo tra Ottocento e Novecento, indiscusso maestro della luce, che nei suoi quadri ha l'intensità e il calore che risplende sui mari e nei cieli spagnoli. Grazie al suo virtuosismo cromatico, emergono dalla sua opera lampi di modernità che hanno innovato la pittura spagnola, aprendola alle nuove temperie artistiche affermatesi tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Tra gli artisti più amati e apprezzati del suo tempo sia per la straordinaria qualità tecnica che per la piacevolezza dei suoi temi, Joaquín Sorolla viene acclamato nel 1908 come ""il più grande pittore vivente al mondo"""", ottenendo una fama che travalica ben presto i confini nazionali. Realizzata in collaborazione con il Museo e la Fundación Sorolla di Madrid e con altre importanti istituzioni culturali straniere, la monografia racconta la straordinaria evoluzione stilistica di questo pittore ambizioso e determinato, che ha fatto dell'arte la sua ragione di vita. Quella di Sorolla è un'esperienza artistica magnifica e appassionante, fatta di gioie e di sofferenze, di soddisfazioni e di ricerca, nella quale lo studio della luce, colta rigorosamente dal vero e en plein air, rappresenta la via maestra del rinnovamento pittorico verso l'elaborazione di un linguaggio immediato, spontaneo e raffinato. Joaquín Sorolla. Pittore di luce esamina la figura e l'opera del pittore nel fondamentale contesto artistico e culturale spagnolo, fornendo così un ritratto completo dell'artista e del suo tempo."" -
Strehler interpreta le donne. Volti e voci femminili del teatro di Giorgio Strehler
Esistono molti modi per raccontare la vita di un grande del teatro come Giorgio Strehler. Stella Casiraghi ne sceglie uno molto particolare: la forza delle donne che hanno lavorato e condiviso il palcoscenico con lui. Strehler interpreta le donne è una dedica speciale alla generosità di Giorgio Strehler testimoniata dalle sue interpreti, amate e rispettate per i propri talenti. Evidente è la peculiarità della figura femminile nel suo teatro trasmessa storicamente e artisticamente.rnUn numero considerevole di attrici segna il carattere segreto del regista legando generazioni diverse, donne del proprio tempo ancorché spettatrici multipolari del teatro del secondo Novecento. Ogni interprete, con moduli espressivi diversi, fissa visivamente l’avventura umana di Strehler e cattura attimi di bellezza e consapevolezza da condividere con la platea.rnFoto di scena e di prova scoprono pagine importanti di storia civile e teatrale italiana al femminile, accompagnate da aneddoti curiosi, memorabili ricordi, appunti di regia e cronache bizzarre delle prime teatrali del dopoguerra.rnLa parabola artistica di Giorgio Strehler si colloca prepotentemente all’interno di quel periodo come una grande ventata di poesia popolare che, a pieno titolo, si è conquistata un posto d’onore tra le più significative avanguardie europee. Artista ossessionato dal teatro, non smetterà in tutta la sua vita di interprete di farne azione di fiducia nel futuro contro le rovine contemporanee di indifferenza e accidia sociale. -
Pietro Aretino. Lettere a Tiziano
L'epistolario tra Pietro Aretino e il grande pittore veneziano: la storia di un'amicizia e un affascinante spaccato del pieno Rinascimento Un intreccio stretto di amicizia sincera, interesse professionale, gusto per gli intrighi internazionali, passione per il potere, grande arte e affilata letteratura: le lettere scritte da Pietro Aretino a Tiziano sono una pagina affascinante del pieno Rinascimento. Scritte sullo sfondo di una Venezia sontuosa e di una storia europea in piena evoluzione, le lettere inviate da Pietro Aretino all'amico pittore offrono lo spunto per osservare da vicino la genesi di grandi capolavori (come il ritratto equestre dell'imperatore Carlo V alla battaglia di Muhlberg) ma propongono anche momenti di affettuosa, persino commossa umanità. Il tono, la lunghezza e il contenuto delle missive sono molto diversi, e rendono la lettura sempre nuova e talvolta sorprendente: si va da un semplice ma delizioso biglietto per un invito a cena a dettagliate raccomandazioni politiche, come nel caso del viaggio del Vecellio nella Roma di papa Paolo III Farnese. La brillante descrizione del Canal Grande affollato di imbarcazioni (quasi una esercitazione giornalistica) si alterna con l'intima solidarietà tra due uomini avanti negli anni, come nel caso delle toccanti parole rivolte dall'Aretino in occasione delle nozze della figlia di Tiziano. -
Manuale per esercitare la propria stupidità. Ediz. a spirale
Questa frase di Woody Allen sembra adatta a introdurre il progetto editoriale dell’artista Andrea Bianconi, curato dal critico Luca Fiore: Manuale per esercitare la propria stupidità. Non un “libro” perché non ci sono vere e proprie pagine da sfogliare, ma disegni da leggere e idee da praticare. Il formato - quello cartolina, rilegato con spirale – permette di appoggiarlo su un tavolo come un’opera d’arte, di quelle provocatorie e fuori dagli schemi cui ci ha abituati Bianconi artista e performer. E di certo il “metodo Bianconi” è una provocazione, già a partire dall’introduzione: una lista di consigli che non sono dieci come di solito ci si aspetta, ma solo sei, né più né meno, e leggendoli bene, non sono nemmeno consigli perché passano dall’esortazione all’evidenza di alcune situazioni. Ma ci si potrà prendere la libertà di stortare anche la forma della classica “Introduzione” in questo “libro”? Pare di sì, sfogliandolo, perché il diritto di essere, fare e pensare “stupido” emerge qui come uno spazio di libertà, come la sospensione di un obbligo a pensare sempre e comunque a soluzioni pragmatiche, ad azioni precise e conseguenze altrettanto positive e prevedibili. Cosa accade se soffiamo verso un bicchiere poggiato su un tavolo? Se ci facciamo le linguacce allo specchio? Se proviamo a spostare un muro di casa con la forza delle nostre braccia? Se abbaiamo a un cane quando lo incontriamo? Bianconi invita a prendersi il tempo, e la pazienza (uno dei consigli riguarda proprio il potere della pazienza e della determinazione a ripetere senza scoraggiarsi) per far qualcosa che è stupido, ciò libero dalla zavorra dell’utile e del proficuo, del ragguardevole e dell’ammiccante. Di fare qualcosa per cui nessuno può giudicarci se non per quel che siamo in quel momento: degli stupidi, determinati ad esserlo che però vogliono dedicarsi a sé stessi. Con tenacia, pazienza e determinazione. -
Monet e gli impressionisti in Normandia
I legami tra la Normandia e il movimento impressionista Attraverso un corpus di settantacinque opere provenienti dalla Collezione Peindre en Normandie (una delle collezioni più rappresentative del periodo impressionista), dal Musée de Vernon, dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondazione Bemberg di Tolosa, il volume ripercorre le tappe salienti del movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia. Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet colgono l'immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell'acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell'Impressionismo. Opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) e Barche sulla spiaggia di Étretat (1883) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell'epoca che, immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti, hanno conferito alla Normandia l'immagine emblematica della felicità del dipingere. Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l'esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l'estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista. -
Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo. Ediz. illustrata
Un omaggio a Gustav Klimt e al ritrovato capolavoro Ritratto di Signora. Uno sguardo inedito e particolare sulla vicenda del grande artista viennese Fondatore della Secessione viennese, protagonista della pittura della Vienna imperiale negli anni tra Ottocento e Novecento, epoca cioè in cui l'Austria definita ""il laboratorio dell'Apocalisse"""", Gustav Klimt (1862-1918) è considerato uno dei più grandi artisti del XX secolo. Questo volume vuole festeggiare il """"ritorno a casa"""" del suo Ritratto di signora sparito nel 1997 dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e ritrovato fortunosamente nel 2019, e indagare il contesto in cui il dipinto - uno dei tre conservati in Italia - fu realizzato, a partire dal clima del simbolismo europeo per poi addentrarsi nella storia artistica e umana del pittore austriaco, attraverso la sua formazione, la Secessione, il mondo delle Wiener Werkstaette, i laboratori d'arte applicata fondati a Vienna da Josef Hoffmann e Kolo Moser nel 1903. Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo è uno sguardo profondo e inedito sull'attività del Maestro e sulla sua vicenda, che permette non solo di seguire un itinerario artistico e umano di rara suggestione, ma anche di ampliare gli orizzonti su influenze e legami che includono, tra gli altri, pittori quali Franz von Stuck, Koloman Moser, Egon Schiele, Felice Casorati, Vittorio Zecchin. Pubblicato in occasione della mostra piacentina, il volume si snoda attraverso oltre 160 opere - tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa - ed è corredato dei saggi di Gabriella Belli, Elena Pontiggia, Alessandra Tiddia, Valerio Terraroli, Elisabetta Barisoni, Franz Smola, Lucia Pini, Eva di Stefano, Sandra Tretter, Giuseppe Virelli, cui seguono il catalogo delle opere del maestro viennese suddivise in nove capitoli (Il Contesto. Il simbolismo europeo; Le opere giovanili e il sodalizio con il fratello Ernst e con Matsch; Klimt e la Secessione viennese; La Wiener Werkstaette; Il fregio di Beethoven; Klimt. Le figure; Il Ritratto di signora della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza; Schiele e Kokoschka; I seguaci italiani) e le sezioni dedicate al ritrovato Ritratto di signora e agli apparati."" -
Chiara Dynys and the filmic imaginary
L'immaginario filmico di Chiara Dynys Il libro ripercorre oltre trent'anni di attività di una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee, Chiara Dynys. Il saggio di Alessandro Castiglioni e l'antologia critica e iconografica da lui curata offrono un punto di vista inedito capace di mettere in relazione i linguaggi dell'artista con i movimenti le suggestioni di alcuni episodi della storia del cinema. In questo volume pubblicato in occasione della mostra al MAGA, la poetica dell'artista è disvelata attraverso il suo immaginario filmico: le suggestioni di alcuni registi centrali nella storia del cinema, da Roberto Rossellini a Jane Campion a Lars Von Trier, da Federico Fellini a Paolo Sorrentino, risuonano attraverso i linguaggi di Dynys: la luce e lo spazio trasfigurano le narrazioni e le immagini in movimento attraverso gli ambienti espositivi. Articolato in quattro capitoli che devono il proprio titolo a un film scelto dall'artista (Viaggio in Italia; Melancholia; Holy Smoke!; Prova d'orchestra), questo libro è una mappa per perdersi all'interno dell'opera di Chiara Dynys, per scoprirla e rileggerla alla luce di chiavi interpretative che non sono né cronologiche né tematiche bensì, come le opere stesse di Dynys, prendono la forma di luoghi in cui incontrare e incontrarsi: camminare attraverso labirinti, farsi sorprendere da luci, fantasmi e specchi, mettere alla prova la capacità di vedere e capire, farsi travolgere dai desideri fatui dell'inconscio e varcare le soglie della percezione. -
Giappone arte e vita. La collezione Montgomery. Ediz. illustrata
Un viaggio interiore nella bellezza della semplicità attraverso i capolavori di una delle maggiori e più conosciute raccolte di arte giapponese. Tra i molti modi in cui ci si può avvicinare a un paese lontano ci sono lo studio, il viaggio e una sensibilità speciale che permettono a una persona di interpretare distintamente le ragioni di una cultura. Nel caso di Jeffrey Montgomery e della sua splendida collezione tutti e tre questi elementi interagiscono in modo sorprendentemente armonioso. Le opere che ha raccolto nel corso della sua vita conducono al cuore stesso dell'arte giapponese, accompagnandoci in un viaggio affascinante alla scoperta degli ideali estetici di una civiltà che risale a millenni fa. Pubblicato in occasione della straordinaria mostra a Lugano, il volume presenta oltre centosessanta opere risalenti al periodo fra il XII e il XX secolo - tra cui tessuti, arredi, dipinti, oggetti di culto e del quotidiano - accuratamente selezionate tra gli oltre mille oggetti raccolti nel corso di una vita da Jeffrey Montgomery. Rinomata in tutto il mondo, la Collezione Montgomery manifesta una straordinaria ricchezza e una sostanza singolarissima: è ""orientale"""", e al contempo esprime una cultura """"popolare"""", riletta in termine estetici elevatissimi dalla scelta elegante e raffinata del collezionista che vi ha dedicato la sua vita. Curato da Francesco Paolo Campione, in collaborazione con Moira Luraschi, Japan Arts and Life riunisce i contributi di Francesco Paolo Campione (Un viaggio impermanente tra arte e vita); Matthi Forrer (Le collezioni di oggetti d'arte giapponese); Rossella Menegazzo (L'altro volto del Giappone. La Collezione Jeffrey Montgomery tra arte, artigianato e folclore); Giorgio Amitrano (Il Giappone, la bellezza e noi); Imogen Heitmann (Museografia di un'esposizione d'arte giapponese). Seguono il catalogo e le schede delle opere, curate da Moira Luraschi e suddivise in sezioni tematiche (Dipinti; Oggetti tessuti; Ganci e contrappesi; Ceramiche; Tessuti; Lanterne; Maschere; Mobili; Segni; Bollitori e versatori; Sculture; Lacche). Francesco Paolo Campione insegna Antropologia culturale e Antropologia dell'Arte all'Università degli Studi dell'Insubria ed è direttore del Museo delle Culture di Lugano. Monica Luraschi, antropologa, è responsabile delle collezioni giapponesi e del fondo fotografico della Scuola di Yokohama al MUSEC."" -
Julien Friedler. È finita la Commedia
Curato da Dominique Stella, il volume accompagna l'esposizione ""È finita la Commedia"""" in programma nella Chiesa San Samuele a Venezia in occasione della Biennale 2022. Le installazioni illustrano, tra luce e oscurità, i miti leggendari di Friedler, nel loro rapporto con le mitologie e credenze eterne. L'immaginario dell'artista, nei tre tempi del libro, mette in scena i misteri dolorosi dell'uomo (Les Innocents), le nostalgie erranti come purgatorio (Les Pierrots) e la rivelazione gloriosa (la Forêt des âmes); le tre opere convergono nel creare un unico racconto tra drammaturgia e salvazione. Il libro documenta l'allestimento espositivo all'interno della chiesa suddiviso in un percorso in tre atti, arricchito da una selezione di opere pittoriche e fotografiche dell'artista; correda la monografia un'ampia biografia illustrata che ripercorre la carriera dell'artista dagli esordi a oggi. Julien Friedler (Bruxelles,1950) è una figura singolare nel panorama dell'arte contemporanea. Il passato letterario, la formazione come psicanalista, l'amore per la filosofia e la scrittura di diverse opere erudite, nonché il suo gusto per i viaggi e per l'incontro con realtà diverse e spesso lontane hanno edificato la base di un pensiero complesso che vede nelle arti visive un'emblematica ipotesi realizzativa. Dipinti, sculture, installazioni sono i portavoce di un immaginario ricco e complesso, e costituiscono i segni visibili di una verità mitica che l'artista sviluppa attraverso tematiche dal taglio onirico e dalla dimensione leggendaria. L'artista belga si fa portatore di una originale visione umanista, delineata tramite le opere ma anche attraverso un'attività di condivisione portata avanti attraverso Spirit of Boz, un'associazione che lavora per la creazione di un lavoro collettivo e difende l'arte contemporanea in tutte le sue forme."" -
Tiziano. Ediz. illustrata
Tiziano e il nostro punto di vista sulla sua opera e la sua straordinaria vicenda. Nostro punto di vista, il luogo del secolo ventesimo che andiamo attraversando. Il luogo: il brano di un secolo sbranato come mai altro secolo fu; sbranato al punto da ritrovare lacerati i tessuti connettivi di quegli organismi che, nati nel quinto secolo avanti Cristo, avevano imposto un corso (non torrentizio ma fluviale) alla storia dell'uomo, fino a ieri. Se il quinto secolo, colmo di spiriti determinanti (Confucio, Buddha, Platone, Pitagora), vide Lao-Tzû gettare il seme del Tâo col Tâo-tê-king, il nostro secolo, il ventesimo dopo Cristo, assiste nei suoi primi decenni alla fine del taoismo, anzi al suo oblio. La storia colloca il nostro punto di vista su Tiziano in un luogo del tempo lacerato da sismi profondi, illuminato dal tramonto apparente dei soli metafisici preesistenti.