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Sui sogni
Il ""De insomniis"""" (1521-1522) di Agostino Nifo - qui proposto nella traduzione italiana - nel ripensare la significativa costellazione di problemi che ruotano intorno all'evoluzione dell'aristotelismo rinascimentale, individua nel tema del sogno un punto archimedico fondamentale. Nifo ripercorre criticamente la tradizione classica che consegna al Medioevo e all'età moderna la polivalenza semantica del somnium, in un quadro concettuale complesso: dalla relazione sonno-sogni, tesa a chiarire il senso dell'essere del vivente nell'orizzonte tematico della sensibilità, alla moltiplicazione semantica dei rapporti tra immaginazione, sogno e fantasmi, ai temi della divinazione e della profezia. I commenti di Nifo si inoltrano nei territori più impervi delle affezioni dell'anima, arricchendo e innovando gli schemi classici del naturalismo aristotelico nel Rinascimento."" -
L' idea di pace perpetua e il pacifismo
Lo studio di M. Scheler, risalente al biennio 1926-1928, si inscrive in una più ampia riflessione dedicata al tema del rapporto fra politica e morale. In questo saggio Scheler si misura con il problema della realizzabilità storica dell'idea di pace perpetua, aderendo solo in parte alla soluzione kantiana. L'originalità della posizione scheleriana è tale da distaccarsi sia dalla visione kantiana sia dalle diverse forme di pacifismo, di cui il saggio offre un'analisi critica magistrale. -
Qual è il tuo mito? Mappe per il mestiere di vivere
Nel 1912, all'affacciarsi di un momento storico di estremo disorientamento individuale e collettivo, Carl Gustav Jung si rivolse a se stesso e si chiese con drammaticità: ""Ma allora qual è il tuo mito? Quello in cui vivi?"""". Questa domanda interpella lo smarrimento di senso e insieme fornisce la bussola per ritrovare la via, costituendo ancora oggi una scommessa su cui puntare per uscire dalle secche dello spaesamento contemporaneo. Scoprire, perseguire e trasformare il proprio mito - essere ciò che si può diventare - significa innanzitutto riconoscere che la nostra personale vicenda biografica non inizia e non termina con noi, ma s'innesta in un vasto ordito di relazioni, concrete e simboliche, che la sostanziano e alle quali ciascuno contribuisce a dare forma e significato con la propria vita. Il libro invita al passaggio dall'autobiografia alla mitobiografia, in percorsi che aprono il racconto di sé all'esplorazione di quell'ampio contenitore di narrazioni (familiari, sociali, culturali e archetipiche) che ci costituiscono. Apertura che ha valore esistenziale ed etico, tanto per l'individuo quanto per il mondo in cui vive. In una visione caleidoscopica che fa dell'intreccio tra molteplici prospettive un aspetto costitutivo, il volume offre una panoramica articolata delle numerose declinazioni che la ricerca mitobiografica può suscitare. Gli autori dei saggi - Ivan Carlot, Massimo Diana, Susanna Fresko, Romano Madera, Chiara Mirabelli, Moreno Montanari, Ivan Paterlini - sono analisti filosofi e professionisti della formazione e della cura."" -
Alberto Giacometti. Lo spazio e la forza
Il saggio si occupa del rapporto di Giacometti con la pratica dello spazio partendo da un'intuizione attestata da un disegno del 1930 circa - un disco con un foro al centro, diviso in sezioni - dove il tempo comincia a trasformarsi in spazio: ""tutto sprofonda, [...] tutto torna, niente è passato"""", scrive l'artista su quel foglio. È un'idea che riafferma in modo più esplicito nel 1946: """"Il tempo diventava orizzontale e circolare, era simultaneamente spazio"""". Lo ribadirà ancora negli anni Sessanta. Nella seconda parte della sua opera, dopo le esperienze postcubiste e surrealiste, giungerà a una coincidenza di spazio e tempo. Il pittore Jean Hélion, nel 1947, diceva che la figura giacomettiana è carica come una pila. Sono tuttavia le cose stesse che per l'artista sono, in primo luogo, cariche come pile. Di fronte a una testa non si preoccupa di aspetti del tipo: è quella di un giovane, di un vecchio, di un uomo, di una donna, di una persona o di un'altra. Sono aspetti molto importanti, ma in quanto spinti in avanti dalla forza che si manifesta nell'interazione tra quella carica e l'artista. Quest'ultimo contribuisce a generare un campo di forze insieme al suo modello, una distanza che è la profondità temporale e spaziale dell'andirivieni degli esseri, del loro apparire e sparire, della loro violenza che porta lo scompiglio in uno spazio geometrico, astratto."" -
Manuale di logica
"Il Manuale di Logica"""" è una breve introduzione alla logica per studenti di filosofia. Il testo offre un corso introduttivo completo, che accompagna il lettore attraverso i temi della logica che sono più rilevanti per lo studio della filosofia. Il Manuale introduce la logica proposizionale e predicativa con e senza identità e presenta una semantica di questi linguaggi introducendo le relative definizioni di verità e soddisfazione. Il sistema di deduzione scelto è la Deduzione Naturale. Volker Halbach introduce le nozioni essenziali sia attraverso esempi e spiegazioni informali, sia utilizzando definizioni più astratte e rigorose." -
Masochismi ordinari
Sulle tracce di Freud e Lacan l'autrice indaga sul masochismo comune, quello che riguarda tutti: inermi alla nascita, sottomessi al linguaggio, in balia delle pulsioni che ci tormentano, abitati da forze oscure che ci conducono al peggio. Freud ha chiamato questa deriva: ""Al di là del principio di piacere"""", pulsione di morte e masochismo diventano sinonimi. Il desiderio è l'unico antidoto efficace al masochismo. Non si alimenta di oggetti, è frugale e il suo motore è puramente soggettivo. Non tutte le forme di masochismo però sono nocive: se accettiamo di essere difettosi e mancanti, se rinunciamo al nostro spontaneo narcisismo, se ci sottomettiamo alle leggi della parola, possiamo desiderare e amare. Il libro sfata alcuni luoghi comuni diffusi anche nella letteratura psicoanalitica: che le donne siano masochiste o che l'obiettivo del masochista sia soffrire; distingue inoltre il masochismo ordinario dal masochismo perverso. Si occupa soprattutto del primo perché la perversione, intesa come trasgressione, è oggi pressoché sparita. La psicoanalisi è il luogo laico in cui è possibile rianimare un desiderio che attende di essere risvegliato."" -
L' utopia realmente possibile
Come potrebbe essere organizzato il mondo dopo la seconda guerra mondiale? Sulla base dei diritti inalienabili di vita, libertà e perseguimento della felicità? Contro le ipotesi tecnocratiche di Burnham e il liberismo radicale di Hayek, Neurath propone una originale sintesi di libertà e solidarietà. -
Philisophy for children in gioco. Esperienze di filosofia a scuola le bambine e i bambini (ci) pensano. Con DVD
Il volume (libro + DVD) presenta alcune riflessioni a partire da un'esperienza di pratica di filosofia realizzata, grazie a CIAI, nelle scuole primarie di via Palmieri e via San Giacomo dell'Istituto Comprensivo Cesare Battisti di Milano. In gioco la philosophy for children, il pensiero delle bambine e dei bambini, il loro sguardo critico. In questione la possibilità di uno spazio e di un tempo per una filosofia in grado di ritornare essa stessa a scuola, per ri-articolare nuove modalità, per ri-disegnare, la geografia del suo pensare e del suo sapere. Un invito a una svolta, a un passaggio: dalla philosophy for children alla post philosophy for children; un progetto, o meglio, un proposito, un divenire insieme di pratiche filosoficamente autonome. A margine della visione del DVD, a sostegno di questa traiettoria, alcuni contributi di autorevoli pensatrici e pensatori che esplorano, da differenti angolature, la questione. -
Aldo Capitini filosofo dell'azione e della comunicazione
Il saggio ricostruisce criticamente l'opera di Aldo Capitini, con particolare attenzione allo spazio teoretico in cui si intrecciano i rapporti tra morale e politica, individuo e società, ontologia ed esistenza, con riferimento anche al pensiero di Augusto Del Noce. La prima sezione indaga le categorie del pensiero capitiniano che definiscono la sua proposta etico-politica come filosofia dell'azione e della libertà. La seconda parte riguarda il pensiero di Augusto Del Noce, in particolare l'epistolario inedito con Aldo Capitini dal quale emerge, non solo la grande rilevanza dei temi trattati ai fini della ricostruzione dei rapporti intercorsi tra i due pensatori, ma soprattutto un'interpretazione del loro pensare che sostanzia la linea etico-politica del nostro tempo. Il carteggio documenta le traversie, il periodo di crisi, di rivoluzione intellettuale e morale, durante la loro amicizia, mettendo in luce che il nodo teoretico della loro riflessione si ritrova nel valore attribuito all'agire pratico e alla libertà come scopo e tensione continua della coscienza attiva dell'individuo. -
La metropoli ai margini. Alterità, diversità ed esclusione tra Otto e Novecento
Tra le molteplici manifestazioni dell'Altro la figura del reietto è senza dubbio una delle più sfuggenti all'interno dell'immaginario della modernità occidentale. Sin dagli albori delibera del confinamento» il diverso da Sé è stato difatti relegato ai margini, isolato e accuratamente celato alla vista, tentando di limitarne la perniciosa influenza affinché non potesse nuocere al resto della società. Oggi come ieri la possibilità di incrociare il suo sguardo ci inquieta non meno di quella di trovarci, volenti o nolenti, a condividerne l'infausta sorte. Per la medesima ragione la peculiare natura di questo soggetto non ha mai smesso di affascinarci e di incuterci, al contempo, un timore quasi reverenziale. Il suo volto riflette in negativo il senso d'identità, lo status a cui aspiriamo; la sua voce mette in discussione i valori dei quali siamo pronti a dichiararci strenui difensori solo quando iniziano a vacillare. Quale momento migliore, dunque, per cogliere il mutevole profilo del nostro alter ego se non quello in cui ogni cosa sembra in procinto di dissolversi in aria sottile? Sei romanzieri - Hawthorne, Poe, Butor, Calvino, Levin, Pineiro - collocati come sensibili sonde tra la metà del XIX secolo e le soglie del nuovo millennio. Tre distinte crisi. Un solo, scomodo compagno di viaggio. Uniti loro malgrado dalla speranza di arrivare sani e salvi alla fine del cammino... -
Italian pop. Popular music e media negli anni Cinquanta e Sessanta
Negli anni Cinquanta e Sessanta si assiste in Italia a una significativa trasformazione del panorama mass-mediale che ha nella musica (in modo particolare popular) una delle forze motrici. Il volume prende in esame, in una prospettiva multidisciplinare, le forme e le modalità di questo mutamento di panorama, ponendo attenzione da un lato ai media, dall'altro ai contenuti e ai modelli comunicativi veicolati dalla musica. Vengono così affrontati, attraverso ricostruzioni di scenario e studi di caso, i processi di mediatizzazione, il mutamento tecnologico, i nuovi modelli comunicativi e performativi rappresentati dai cantanti (maschili e femminili), come pure l'emergere della categoria dei giovani (sia tra i cantanti sia tra il pubblico). Parallelamente viene indagata l'evoluzione del gusto attraverso l'articolato rapporto con la tradizione melodica, ma anche tramite gli arrangiamenti e il fenomeno delle cover. -
Anthropology of life. Quando l'altro è di un'altra specie
In una prospettiva antropologica, il volume si inserisce nel dibattito contemporaneo relativo al percorso di revisione della definizione di ""cultura"""", di """"natura"""", di """"specie"""" e di ripensamento di tali categorie in termini di rapporto/interazione. Un dibattito sulla relazione tra l'uomo e gli altri organismi viventi, nello specifico gli animali, centrato sul passaggio dal considerare questi ultimi meri """"oggetti"""" funzionali per l'uomo a """"soggetti"""" agenti nella relazione con l'umano e nella costituzione dei contesti di vita. La questione è relativa allo specifico ruolo che l'antropologia può avere in tale dibattito teorico e metodologico e all'opportunità che si presenta per la disciplina, attraverso il riconoscimento dell'""""altro"""" di altra specie, di indagare in maniera più profonda l'ampia questione del confronto dell'uomo con l'alterità e di dotarsi di nuove e più appropriate prospettive per analizzare e comprendere la complessità in cui la vita umana è immersa. Nel volume tale percorso è analizzato attraverso l'investigazione della relazione uomo-cavallo, un rapporto speciale, iniziato in un'epoca remota, che ha influenzato l'ascesa e la caduta delle civiltà e che ha modellato e definito le culture di numerose popolazioni. Nel testo ci si sofferma sull'importanza del cavallo nella cultura araba, preislamica e islamica. Se infatti l'attenzione al cavallo era già presente in epoca preislamica, è con l'avvento dell'Islam che tale attenzione raggiunge dimensioni inedite. Il cavallo, che ha avuto un ruolo chiave nell'espansione dell'Islam e della lingua araba, diventa un dono, un regalo che conferisce all'uomo il dovere di essere grato e che costituisce una fonte di ricompense spirituali e materiali. Un rapporto quindi che ben si presta a esplorare concretamente uno dei modi in cui la relazione uomo-animale si sia trasformata nel tempo in una serie di tradizioni culturali e religiose ben identificabili, in un'intricata rete di rimandi simbolici, in situazioni di interazione interspecie."" -
Posto, taggo, dunque sono? Nuovi rituali e apparenze digitali
In metropolitana, nei ristoranti, nei musei, per strada è difficile che non ci siano persone con gli occhi puntati sui loro smartphone. La società odierna è ormai perennemente connessa. La rete è uno spazio in cui gli individui quotidianamente vivono, si confrontano, consumano prodotti, musica, emozioni, amicizie, amori. È il luogo degli incontri, degli scontri ma è anche quell'ambiente in cui tutti credono di avere diritto di parola e che l'opinione espressa sia talvolta la più corretta. È il luogo in cui l'immagine, prima ancora dei contenuti, si presenta al contatto, al curioso cibernauta che osserva, gradisce, tagga, commenta, reagisce a post, foto che ritraggono un evento ancora in corso d'opera. La rete è democratica per certi aspetti, liberatoria per altri, luogo di dibattiti accesi, odio, polemiche o semplici pacifici confronti. In questo testo, Angelo Romeo analizza il rapporto tra la rete, la parola e la nuova estetica dei media digitali, dove il dialogo viene riadattato ai rituali del web. Il volume è arricchito dalle conversazioni con tre noti studiosi: David Le Breton, Geert Lovink, Junji Tsuchiya. -
Riti egizi. Vol. 2: vera storia, La.
Dopo il primo volume di Apis ed Eleazar sui Riti Egizi, in questo secondo volume gli Autori affrontano il delicato tema della storia, assai complicata e controversa, della libera muratoria egizia e delle sue numerosissime ""Filiazioni"""". Apis ed Eleazar, forti della loro profonda esperienza iniziatica maturata all'interno della massoneria egizia, con l'ausilio di numerosi e inediti documenti, riescono a portare luce e chiarezza in un contesto troppo spesso reso nebuloso e artefatto da molti personaggi privi di una reale valenza iniziatica. Viene così descritto il Sistema Iniziatico dell'Antico Egitto e si dimostra la reale derivazione della primitiva massoneria egizia proprio da quell'antico mondo, attraverso un filrouge che è giunto, ininterrottamente, dai Templi egizi fino a colui che di tale libera muratoria fu il fondatore: Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero. Viene quindi dimostrato come tale Lignaggio Iniziatico sia pervenuto, tramite una lineare catena Maestro-Discepolo, fino ai giorni nostri e come ancora sopravvivano oggi alcune Comunioni Massoniche che possono, a ragione, rivendicare una diretta discendenza da quel primitivo nucleo, sorto a Napoli nel 1747, denominato Antiquus OrdoAegyptiseu Mizraim. Ampio spazio viene dedicato a quelle illustri personalità che raccolsero l'eredità del Principe di Sansevero: da Theodore de Tschoudy a John Yarker, da Cagliostro fino ai contemporanei Jean Prévost e Sebastiano Caracciolo. Vengono infine descritti e restituiti alla luce, dopo lustri di oblio, alcuni antichissimi Rituali della massoneria egizia, pur nel rispetto della segretezza iniziatica che, per il ruolo da essi rivestito, gli autori sono tenuti a osservare."" -
Hans Blumenberg. Metaforiche e fenomenologia della distanza
Il volume si propone di esplorare alcuni nuclei fondamentali della filosofia di Hans Blumenberg: la metafora, il mondo della vita e il mito. Attraverso un ampio e approfondito confronto con Husserl e Cassirer, Blumenberg sviluppa in modo del tutto originale il tema della metafora entro un orizzonte fenomenologico e morfogenetico. Tuttavia, il serrato dialogo con Husserl sul mondo della vita mostra anche il lato nascosto della metaforologia: Lebenswelt è il mondo ovvio che rifiuta le domande perché ha già risolto ogni possibile problema. Per Blumenberg, quindi, interrogare la Lebenswelt, la complessa realtà culturale dell'essere umano, significa sbrogliare la matassa di intrecci che questa intrattiene con il mito e la metafora, facendone emergere la radicale contingenza e la connessione con l'idea di memoria. In questo ampio affresco, l'immagine della caverna ha una rilevanza particolare poiché raccoglie i diversi motivi della filosofia di Blumenberg. La caverna è infatti un passaggio, un distanziamento, un vuoto irreale che rende visibile, nel contrasto, l'interazione delle molte realtà in cui l'uomo vive. -
Miti di leadership
I leader lasciano profonde tracce nella storia, ma forse, più o meno consapevolmente, camminano dentro le orme già preparate di un nume. Garibaldi, condottiero in Sicilia, incarna le qualità puer e senex illustrate da Jung e Hillman: soltanto il secondo polo, quello di Crono, dominerà viceversa molte figure dell'Italia novecentesca. Dioniso viene qui interpretato come modello politico della frattura lungo le linee delle differenze sociali, religiose, etniche. E si arriva fino alle multiformi manifestazioni di Berlusconi sotto il segno di Ermes e al discorso di Renzi sulla generazione Telemaco. Storia, letteratura, archetipi dialogano in questo saggio per delineare forme del potere che si sono imposte alle masse, così da rendere l'apparizione del mito politico leggibile oltre una presunta naturalità, tra le caligini e i bagliori del sacro. -
L' incognita europea tra equilibri precari e sostenibilità planetaria
Dalla Grande crisi dei mercati finanziari deflagrata negli Stati Uniti nel 2008, l'economia mondiale non si è più ripresa. La ricerca di nuovi equilibri e i molteplici tentativi di riorganizzare la geopolitica, attraverso una nuova dinamica dei flussi commerciali e finanziari, si accumulano transitando attraverso un'affannosa e preoccupata ricerca. I politici, strutturalmente preparati per agire a livello nazionale, per non dire locale, continuano a dimostrare la loro difficoltà ad affrontare problematiche che l'interconnessione dei mercati rende planetari: i loro processi decisionali sono lenti e farraginosi. Fortunatamente le banche centrali hanno saputo e potuto azzardare interventi monetari straordinari di grande portata che hanno avuto il merito di rimettere in moto il sistema finanziario. Il loro agire avrebbe dovuto restare straordinario, per dare il tempo alle leve decisionali, quelle elette e legittimate a decidere, di elaborare nuovi schemi non solo economici, ma anche sociali. Ma ciò avviene troppo lentamente. Questa rotazione ha prolungato il tempo a disposizione, ma ha assuefatto la politica alle non decisioni. L'Europa è l'incognita di questo processo. Con la creazione dell'euro, e per volere della Germania, si è intrappolata in una politica di lotta all'inflazione in un contesto deflativo. Questo agire priva il mondo della potenzialità di un fondamentale polo di sviluppo. -
La resistenza della differenza. Tra liberazione e dominio
Parlare di resistenza oggi significa partire dal rapporto con il suo contrario, con il potere che la definisce. Significa operare in controluce, derivare i suoi contorni man mano che si rendono visibili quelli del suo opposto, procedere evitando la critica neutra al potere in quanto istituzione e riflettere sui suoi contenuti di opposizione. La via intrapresa in questo libro consiste nell'attribuzione di un sesso alla resistenza, in ragione della significazione anti-universalista e incarnata che la differenza femminile ha messo in campo rispetto all'universale maschile. Pratiche di resistenza diventano allora tutte quelle capaci di portare con sé un contenuto particolaristico, liminale, non neutro e non neutralizzante rispetto ai sessi, alle sessualità, alla diversità degli orientamenti. Il campo di individuazione di queste pratiche rientra nello spazio definito dalla dialettica tra due ambiti dell'esperienza sociale contemporanea: le pratiche di liberazione e la logica del dominio. In questo libro il significato di resistenza è l'opposto di quello di potere, mentre le strade per riconoscerne le tracce sono circoscritte a tre: la deduzione del loro contenuto per converso, la sessuazione del loro significato, la riduzione del conflitto allo spazio oppositivo tra libertà femminile e dominio. -
Ritorno al cielo. L'estetica musicale in Italia dal Trecento al primo Novecento
Se l'estetica musicale e la storia della musica condividono i medesimi oggetti, siano essi le forme musicali, gli scritti, le elaborazioni filosofiche, la riflessione estetica e la conoscenza storica appaiono dialetticamente e indissolubilmente connesse, anche a livello ermeneutico. È perciò ben difficile comprendere appieno l'esperienza e la riflessione estetica facendo astrazione dai prodotti musicali, considerati nella loro dimensione storica. In questo studio non si intende però parlare in senso stretto di estetica musicale italiana, inseguendo arbitrarie delimitazioni geografiche, temporali, stilistiche, o di altro tipo: si restringerebbe infatti in maniera controproducente il fondamento storico-analitico del piano dell'indagine, che è quanto meno europeo e che peraltro garantisce l'ampiezza teorica del problema affrontato. In maniera il più possibile storico-critica, si vuol piuttosto indicare quelle che potrebbero essere definite le peculiarità principali del pensiero italiano nell'ambito della riflessione estetica musicale tra il Medioevo e gli inizi del Novecento, con costanti rinvii all'orizzonte del pensiero europeo. -
L' estetica e le arti. Studi in onore di Giuseppe Di Giacomo
Questo volume raccoglie gli studi che amici e colleghi hanno voluto dedicare a Giuseppe Di Giacomo in occasione del suo settantesimo compleanno. Desidero, quindi, in primo luogo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa e che attraverso di essa hanno voluto manifestare la loro stima e il loro affetto ali 'amico e al maestro. I contributi raccolti nel volume vogliono, infatti, essere non soltanto un omaggio allo studioso e al collega, ma anche testimoniare il rapporto vivo che Di Giacomo è riuscito a creare attraverso le numerose iniziative che ha realizzato e continua a realizzare.