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Psicologia e psichiatria come filosofie della persona. Fenomenologia e deontologia della fragilità
Se la psicologia è lo ""studio della psiche"""" e la psichiatria la sua """"cura"""" (secondo l'etimo greco), per millenni la filosofia è stata prima di loro """"medicina e cura dell'anima"""", così da conquistare sul campo la facoltà di occuparsene. Da qui la necessità di un approccio transdisciplinare alla salute mentale che integri il piano scientifico (logica descrittiva e materialistica causa/effetto) col piano della comprensione esistenziale, fenomenologica, personalistica. Oltre i prontuari diagnostici e le linee guida, bisogna acquisire una coscienza critica e ripensare sia la relazione terapeutica sia il rapporto normale/anormale, funzionale/disfunzionale, adattato/disadattato, sano/malato, ragione/follia. Un volume per studenti, operatori professionali e pubblico colto, utile per calibrare quei giudizi con cui stimmatizziamo volentieri la personalità altrui dimenticando di valutare la propria."" -
Virus ex machina. Scritti meta-scientifici al tempo del coronavirus
Mentre si avviava la quarta edizione degli ""Incontri con la macchina"""" è scoppiata la pandemia di Covid-19. Così, agli incontri di Epistemologia della macchina - un corso trasversale della Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino, frequentato da giovani appartenenti a tutte le svariate declinazioni della cultura politecnica (e non solo) - è subito apparsa all'orizzonte una nuova sfida. Come il deus ex machina della tragedia greca, infatti, anche il Coronavirus è arrivato a modificare i nostri comportamenti; ma, poiché viviamo in una società che """"non può non dirsi tecnologica"""", sarebbe stato un errore ritenerne le cause e gli effetti immuni da una dimensione high-tech: saremmo certamente stati diversi, ci saremmo comportati in altro modo, se fossimo vissuti senza le """"macchine"""". Con questa consapevolezza, tra i rigori della scienza e le fantasie più sfrenate, gli scritti qui raccolti si proiettano verso un futuro ormai prossimo."" -
Solemnidad de la civilidad. Vol. 1
Il fenomeno delle periferie testimonia il fallimento della civiltà contemporanea. Esploso con una rapidità virulenta, in pochi decenni ha messo in scena l'estinzione dei valori umani su scala planetaria. Ma più del fenomeno in sé, stupisce l'assenza di un altro fattore. L'inesistenza di una cultura critica di fronte a questo immane processo di disumanizzazione del mondo. -
Linguistica e filologia in Unione Sovietica. Trilogia fra sapere e potere
Il presente volume si snoda su binari differenti e paralleli. Nel primo capitolo vengono presentate alcune questioni filologico-linguistiche alla luce dei cambiamenti radicali che caratterizzarono l'Unione Sovietica nei primi decenni del XX secolo, a cavallo della cesura epocale rappresentata dalla rivoluzione, o colpo di stato, dell'ottobre del 1917. Vi si cerca di mettere in rilievo il contributo del pensiero linguistico russo - e slavo - allo sviluppo della disciplina e, nel contempo, il dilemma della contrapposizione ideologico-epistemologica fra Europa occidentale ed Europa orientale. Il secondo capitolo ha come protagonista eponimo una figura piuttosto controversa della linguistica sovietica, Nikolaj Jakovlevic? Marr, che negli ultimi anni è tornato in auge, non solo come esempio emblematico di perversione ideologica, con il conseguente recupero di alcuni frammenti del suo pensiero non lineare. Il terzo e ultimo capitolo riprende il tema del rapporto fra ideologia e scienza, applicato all'ambito degli studi linguistici e filologici in Unione Sovietica: vi si propone un confronto fra la posizione a lungo indiscussa di Marr come promotore di un nuovo indirizzo linguistico e la figura quasi ieratica di Dmitrij Sergeevic Lichacëv, corifeo degli studi medievistici, qui visto come fondatore di un modello ecdotico alternativo alla critica del testo occidentale. Il basso continuo che soggiace, più o meno percepibile, all'intera narrazione è il complesso e delicato rapporto fra ricerca umanistica - nel caso specifico linguistica e filologica - e potere, fra ideologia e scienza, fra libertà del singolo individuo e presunte o reali esigenze della collettività. -
Homo homini unctor. I paradossi del lockdown
"Durante i lunghi mesi di sofferenza del cosiddetto lockdown, mosso dalla volontà di superare il senso di scissione, Luigi A. De Caro ha composto di getto questo saggio. Con argomentazioni stringenti ma aperte al dibattito, Homo homini unctor pone in questione la ratio del confinamento in casa: non si vieta direttamente il contatto ravvicinato con altri, ma si decide di tagliare alla radice la possibilità di contagio, criminalizzando addirittura chi esce. È l'imposizione, arbitraria, di un nuovo ordinamento sociale ove l'uomo viene ridotto a untore per l'altro uomo.""""" -
Le ragioni dell'Europa. Habermas e il progetto d'integrazione tra etica e politica
L'Europa, come la modernità, è un progetto incompiuto. È questa la diagnosi di Jürgen Habermas, uno degli intellettuali più in vista del vecchio continente e nel dibattito sulla sua unità politica. Questo libro ripercorre l'evoluzione delle prese di posizione del pensatore tedesco sull'Europa, dagli anni Ottanta del Novecento ai giorni nostri, in costante confronto con la sua più ampia prospettiva teorica e, inevitabilmente, con le tappe più salienti dell'integrazione europea. -
Luigi Bolondi Felicitations Volume. Studies in medicine and its history. Studi medici e di storia della medicina in onore di Luigi Bolondi
Il presente volume raccoglie numerosi contributi offerti in omaggio ad uno dei protagonisti della Scuola di Medicina dell'Ateneo di Bologna, il Prof. Luigi Bolondi. Più di 30 articoli in inglese e italiano coprono differenti campi di studio connessi con la dimensione medica, dalla storia alla ricerca scientifica contemporanea più avanzata, includendo anche altri settori come la letteratura, la giurisprudenza e l'orientalistica. Il Magnifico Rettore dell'Alma Mater Studiorum ed il Rettore Emerito aprono il volume con i loro interventi a significare l'importanza di questa miscellanea accademica, che oltre a celebrare il festeggiato, sottolinea il senso di unione e di condivisione intellettuale maturato nel contesto dello Studium Bononiense. -
Lo Spinoza di Leo Strauss. Un'ermeneutica della teologia politica spinoziana
In prospettiva di una realtà senza prospettiva, la questione della ridefinizione dell'identità ebraica, da cui prende inizio l'opera straussiana, assume l'eco universale di una ricollocazione generale dell'identità umana nell'era contemporanea. Consapevole dell'insufficienza delle risposte fornite sia dall'ebraismo liberale che da quello ortodosso, Strauss comprende che la ""questione ebraica"""" non vada considerata alla stregua di un fenomeno sociopolitico. Il lavoro straussiano s'incastona adeguatamente nella problematicità di tale contesto e tenta di rispondere a quelle esigenze dettate da un'epoca svilita dal nichilismo nietzschiano. Egli si porrà dinnanzi a una sfida molto ampia, che sarà quella di dimostrare che un """"ritorno"""" sarà possibile soltanto se si proverà che l'Illuminismo moderno non sia stato capace di minare le fondamenta stesse della fede. La realizzazione di ciò coinciderà nella confutazione della critica di uno dei più feroci illuministi moderni: Baruch Spinoza."" -
Diritto, potere e libertà. Scritti in onore di Bruno Montanari
Qualche anno fa si sono tenute presso l'Auditorium dell'ex Chiesa della Purità dell'Università di Catania due giornate in onore di Bruno Montanari. Questo testo raccoglie le quattro relazioni presentate in quell'occasione e tanti altri contributi che costituiscono un'ideale prosecuzione della discussione che ne è seguita. Bruno Montanari, per tutti coloro che hanno preso la parola nel corso di quelle giornate, è stato un amico e per molti un maestro. È stata una fortuna averlo incontrato lungo il nostro cammino. E queste pagine sono un tentativo, speriamo riuscito, di ringraziarlo. -
Un salto nell'alto. Vol. 1132: Ascensioni e precipizi. 64 poesie.
"Che poesie sono mai codeste? E sono poi poesie? Ho fatto un lavoro così disincantato, che di sicuro la poesia ho scacciato. Restano righe brevi e secche, qualche volta negate da rime astruse. Non posso far credere di averle scritte convinto di scriverle. Ho piuttosto giocato un gioco rischioso: ho fatto poesie per nulla poetiche, ma fredde come un'operazione di matematica. Non so se qualcuno le troverà gustose. Io so solo che dopo questo libro ne verrà un altro che ce lo farà rimpiangere""""." -
Un salto nell'alto. Vol. 616: proprietà personale, La.
Al culmine della personalità, l'uomo si trova al vallo del mondo, e in questo si introduce come terra tra la terra, umilmente, come il meno prezioso degli ingredienti. Il suo transito avviene a un punto assai elevato nella linea direttrice della personalità, ma questo luogo è infinitamente basso secondo la linea direttrice della mondanità. Il mondo preme sulla persona, che ora deve avviarsi sul nuovo cammino, come terra nella terra. Il nuovo cammino è imperscrutabile, ma urge e incalza in modo violentemente incoraggiante. Avremmo sostato volentieri su quel culmine di accesa personalità, ma tutto si è mosso intorno a noi e la sosta ci è negata. La proprietà ci ha portati così avanti, senza neanche che di proprietà ci accorgessimo di fare esercizio, che ora ci rendiamo conto che l'appropriazione, quando è compiuta, è anche conclusa. Nulla veramente ci appartiene se non quello a cui apparteniamo: nulla ci è proprio quanto il nostro attribuirci; raggiungiamo il raccoglimento, la perfetta congiunzione, quando finalmente ci diffondiamo sul mondo come luce solare. La nostra proprietà, allora, non esiste, poiché la raggiungiamo quando siamo perduti. -
Siegfried Kracauer e il suo tempo (1903-1925). Il confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, alle origini del pensiero critico
Figura elusiva e inclassificabile, relegata ai margini della cultura del secolo scorso e smarrita negli interstizi tra le discipline (filosofia, sociologia, psicologia, Kulturkritik) con cui il suo ingegno nomade si misurò senza requie, Siegfried Kracauer (1889-1966) è oggi, a tutti gli effetti, un autore noto ma, anche per questo, poco conosciuto. Il presente studio è dedicato alla prima fase (1903-1925) - più oscura, ma non perciò ininfluente - del convulso itinerario intellettuale di questo pensatore proteiforme, che fu altresì maestro e amico intimo di Theodor W. Adorno. Dalla prospettiva inedita della minuziosa analisi critica dell'opera giovanile di Kracauer, si intraprendono molteplici incursioni, altrettanto critiche, nei territori della filosofia (ebraico-)tedesca e della storia di quegli «anni decisivi». Al centro del libro è, infatti, il periferico «sentiero interrotto» di Siegfried Kracauer e il suo tempo, che conduce a un serrato confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, nel quale si ravvisano le origini del pensiero critico. Di qui il compito di penetrare nel cuore della cultura filosofica della Germania del Novecento, pensandola dialetticamente per costellazioni e delineandone un quadro variegato quanto rigoroso. -
Carlo Sgorlon. Scrittore e intellettuale friulano
Il presente volume contiene gli interventi della giornata di studi organizzata dall'Università degli Studi di Udine in occasione dei 10 anni dalla scomparsa di Carlo Sgorlon. Tutti i contributi sono stati rivisti dagli autori e in qualche caso ampliati rispetto alla presentazione. Il risultato è un insieme multiforme ed estremamente ricco di saggi e approfondimenti, che consente di esplorare la poetica dello Sgorlon narratore epico, m anche saggista e fine letterato. Questa iniziativa intende contribuire all'analisi e alla diffusione delle opere e del pensiero di Carlo Sgorlon, uno dei più grandi autori della letteratura friulana e italiana contemporanea. -
Le trasformazioni della science de l'homme. Anna Maria Battista e la psicologia politica
Da Montaigne a Hobbes, da Mandeville a Bayle, il pensiero filosofico-politico moderno attraversa una fase di profonda revisione del suo statuto epistemico. La forte crisi della politica classica nel suo rapporto con l'etica si manifesta in questi autori nella forma di un'analisi spregiudicata e lucida dell'agire umano e delle sue motivazioni e nel tentativo conseguente di rifondare su basi completamente nuove l'ordine e la convivenza sociali, resi precari dalla diffusione del conflitto politico-religioso in Europa tra Cinque e Seicento. A questo tema la storica del pensiero Anna Maria Battista, scomparsa ancora giovane più di trent'anni fa, aveva dedicato un capitolo importante della sua ricerca, evidenziando la nascita, in quell'analisi e in quel tentativo, di una nuova scienza dell'uomo, la psicologia politica. Attraverso il confronto con quei protagonisti del pensiero politico moderno, gli autori dei saggi contenuti nel volume - tra i più importanti studiosi del settore - ripercorrono le tesi di Battista, verificandone oggi la potenzialità euristica e l'attualità e rievocando così la sua figura intellettuale e umana. -
La trappola delle emozioni. Dal caso Phineas Gage (1848) alla terza guerra (2048)
Perché la trappola delle emozioni? Senza il loro ""colore"""" non si può scegliere in modo adeguato. Phineas Gage è un caso emblematico, indagato dal grande neuroscienziato A. Damasio. 1848, un incidente sul lavoro e una lesione cerebrale impediscono al ragazzo di adattare le emozioni al contesto sociale. L'assenza di una consapevolezza emotiva, ormai collettiva, ci conduce al 2048. L'esplosione nucleare pone fine alla Terza Guerra, e un Progetto dal Centro del Sistema-che-è-Tutti-i- Sistemi impiega cavie umane per i test. Una di loro, Elène, usa le sue abilità e fugge. L'evasione scardina le consuetudini degli scienziati e affiorano memorie. David, il neuroscienziato protagonista, malgrado ignavia e narcisismo, pianifica una fuga con i ribelli. Incontrano Irradiati e l'Uomo della Palude. Poi il Centro esplode. Dopo un lungo viaggio si accampano in una piana. Scoprono messaggi in bottiglia di filosofi, scrittori, poeti, scienziati. Li proteggono con cura perché solo la memoria del passato costruisce il futuro."" -
Contro il realismo e altri saggi
I periodi di crisi sono spesso caratterizzati da un ritorno alla tradizione più acritica e superstiziosa e a concezioni filosofiche, religiose e politiche che ispirino certezza e sicurezza. L'uomo, disorientato e insicuro, non aiutato da un'adeguata istruzione scolastica né da una preparazione culturale critica, incapace di crearsi da solo una propria identità, cerca sicurezza ovunque capiti: droga, violenza, religione. In ambito filosofico si cerca la sicurezza nella metafisica, che, in qualunque sua accezione, è sempre una forma di realismo. Il presente volume raccoglie otto saggi critici, che, argomentando contro il realismo nelle sue forme più recenti, si confrontano con gli autori più rilevanti del pensiero del Novecento: Russell, Wittgenstein, Carnap, Quine, e altri ancora. Autori oggi quasi dimenticati, ma che vale invece la pena di riprendere in mano per la robustezza delle loro argomentazioni e per la profondità delle loro analisi. Attraverso un percorso critico personale, l'autrice propone una prospettiva che, riconoscendo nella dialettica tra teoria e prassi la funzione costitutiva di linguaggi, fa appello alla responsabilità dell'uomo per orientare la scienza verso nuove possibilità di azione umana sul mondo e per la realizzazione di una razionalità, non già data, ma possibile. -
D'amore e d'arte. Le lettere a Eleonora Duse di Aleksandr Volkov nel lascito Thun-Salm e Thun-Hohenstein
Le lettere, quasi del tutto ignorate per più di novant'anni, raccontano la storia d'amore di Volkov e della Duse, che si alimentò di arte e vita. Questo epistolario diventa un giacimento prezioso per ricostruire quello che Hofmannsthal ha definito ""il mistero della sua arte irripetibile"""", ci svela le ragioni che determinarono quei mutamenti formali che furono incisivi nella recitazione più matura di Eleonora Duse."" -
Disincanto della religione. Ingenuità della ragione? Dall'esclusione, al riconoscimento, alla correlazione
Il campo di ricerca nel quale si inserisce questo lavoro è quello del dibattito intorno alla collocazione della religione in rapporto all'altra componente dell'umano, la ragione. Religione e ragione hanno attraversato un lungo e non semplice percorso di confronto: sono passate dalla fase dell'esclusione al riconoscimento, per approdare alla ricerca di una correlazione reciproca. È la situazione nella quale ci troviamo a dibattere oggi. Da questa premessa prenderà avvio la proposta di una condizione originaria e fondamentale che abbiamo chiamato unità-totalità ""sostantiva"""". Sarà la ricerca storico-antropologica di Julien Ries a dare avvio e forma alla """"novità"""" nello studio dell'antropologia umana: """"la nuova antropologia religiosa fondamentale"""". L'homo religiosus come chiave di lettura della ricerca sulle religioni e sulle culture. La narrazione filosofica proposta da Charles Taylor farà emergere il cammino, la validità e il rapporto reciproco tra religione e ragione. Emergerà con forza la proposta di unità-totalità """"sostantiva""""; unità, perché inscindibile è l'essere; totalità, in quanto complementarietà di differenze; """"sostantiva"""", in ragione della sostanza individuale dell'essere umano."" -
Media spazio display. ZKM Zentrum für Kunst und Medien di Karlsruhe. HFG Hochschule für Gestaltung
Il lavoro ripercorre la storia dello ZKM Zentrum für Kunst und Medien di Karlsruhe, a partire dalla sua architettura, dalle idee e tradizione teorica di cui è stato incubatore fin dagli esordi, sino ad arrivare all'analisi di alcune mostre che ne hanno rappresentato i momenti espositivi più rilevanti. La prima parte ""Media"""" ricostruisce le vicende della concezione e fondazione dell'istituzione ad opera dello storico dell'arte e dell'architettura Heinrich Klotz (1931-1999). La seconda sezione """"Spazio"""" parte dal contesto del centro nella sua duplice natura di museo e 'fabbrica del pensiero' per avanzare alcune ipotesi critiche per l'analisi dell'istituzione a partire dalla peculiarità del pensiero teorico che l'ha attraversata. La terza parte intitolata """"Display"""" analizza alcune mostre che hanno avuto luogo presso lo ZKM, attraverso la selezione di cinque casi studio studio (MindFrames, Moments, Iconoclash, Making Things Public, Reset Modernity!) e due antecedenti storici (Les Immatériaux e Laboratorium) nei quali il """"display"""" diviene lo strumento di analisi dello spazio espositivo. La cibernetica muove lo studio."" -
Il sognatore sveglio. Alberto Savinio 1933-1943
Intellettuale proteiforme e caleidoscopico, Alberto Savinio si è mosso con intelligenza e arguzia tra le maglie camaleontiche della cultura italiana in una delle fasi più drammatiche della storia del nostro paese, e cioè il periodo che intercorre tra gli ""anni del consenso"""" e l'inizio della guerra civile. In questo libro Lucilla Lijoi ricostruisce l'itinerario dell'artista nel decennio 1933-1943, attraverso l'analisi dell'attività letteraria, critica e giornalistica di un uomo in bilico tra coazione e consenso, autonomia ed eteronimia della figura dell'intellettuale. Il lavoro, affrontato mediante l'indagine del materiale d'archivio e lo studio della collaborazione di Savinio ai periodici di epoca fascista, è altresì corredato di un'appendice bibliografica per gli anni in oggetto. A emergere è la fisionomia di un percorso che, avviatosi nell'alveo della """"nuova civiltà italiana"""" immaginata da Mussolini, sfocia in un sostenuto e programmatico antifascismo, che Savinio interpreta alla luce di un originalissimo """"neoumanesimo surrealista"""".""