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Cento anni. Banca del Chianti fiorentino. Una storia di territorio, mercato, società
Pubblicato in occasione del centenario della fondazione della Banca del Chianti Fiorentino, il volume riflette sulle motivazioni e sui valori che in un determinato contesto storico hanno fatto nascere la cooperativa di credito e ripercorre i fatti salienti che hanno caratterizzato il suo sviluppo. Del lungo percorso di questa realtà, sfogliando il libro, si potranno cogliere la forza dei valori, la solidarietà tra le persone, la ricerca del bene comune, lo sviluppo duraturo che l'accesso al credito equo e responsabile può dare al territorio, ma si potranno altresì percepire i continui cambiamenti e le evoluzioni, interne ed esterne, con le quali il sistema e il modello del credito cooperativo è obbligato costantemente a confrontarsi. Un lavoro in cui sono stati coinvolti più autori, quasi a voler testimoniare anche in questa realizzazione lo spirito cooperativo della Banca del Chianti Fiorentino: Paolo Bandinelli, Otello Pampaloni, Antonio e Francesco Fusi, Alberto Ciampi, Angela Perulli, Luca Bagnoli, Giacomo Manetti, Andrea Bianchi. -
Firenze scienza. Le collezioni, i luoghi e i personaggi dell'Ottocento
Il volume si occupa del trentennio 1829-1859, periodo del governo dell'ultimo granduca lorenese, in una Toscana che presto sarebbe venuta a far parte del nuovo Stato italiano. Le date non sono casuali: la seconda è quella dell'""addio"""" del granduca Leopoldo II, la prima, meno facilmente identificabile, è quella dell'apparire sulla scena toscana e fiorentina di alcune personalità di spicco che segneranno fortemente lo sviluppo della città, sia da un punto di vista culturale, sia in campo strettamente scientifico e tecnico. Ed è soprattutto quest'ultimo aspetto, meno coltivato e noto ma non meno significativo, che il volume intende sottolineare, portando in primo piano una """"Firenze scientifica"""" sorprendente per la qualità dei protagonisti e la quantità dei risultati. Nel 2009 ricorrono i 180 anni della fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze, ed è anche celebrata la scoperta galileiana dei satelliti di Giove."" -
Poggio Casciano. Un paesaggio restaurato. Scienza della terra e vitivinicoltura di un territorio fiorentino
Il volume traccia le linee guida per una visione completa del ""sistema Poggio Casciano"""" che giace sulla parte alta del territorio del comune di Bagno a Ripoli, a sud di Firenze. Da un lato la storia della villa e delle famiglie che la abitarono, dall'altro l'accurato studio scientifico delle varie particelle di proprietà, uno studio non prettamente teorico ma continuamente declinato e sviluppato a partire da esperimenti e ricerche condotti sul posto. Fra questi, le caratteristiche microclimatiche (dalle gelate all'umidità e ai picchi di calore), nonché le peculiarità morfologiche (pendenze, esposizioni dei terreni), lo studio dei vari tipi di suolo (dalle marne alle arenarie), alla loro capacità di trattenere e restituire l'acqua, fino alle risposte e ai rischi di patologie (insetti, parassiti fungini ecc.) mostrate dai vitigni e dalle uve poi vinificate nelle cantine di proprietà, munite delle più moderne tecnologie. Scopo del lavoro è l'analisi del complesso sistema agronomico e storicoambientale di Poggio Casciano."" -
Il valore della persona umana
"Il nuovo non è nient'altro che l'antico caduto nell'oblio e riscoperto"""". Questa formula manifesta piena verità nel caso di Giorgio La Pira e di questo suo scritto sulla persona umana: attraverso intuizioni e concetti di un'antica e solida tradizione siamo portati davanti a prospettive nuove e nuove applicazioni. Ciò è ancora più chiaro adesso che la questione dell'uomo e il problema antropologico sono diventati onnipresenti. Spiega Vittorio Possenti nella sua Introduzione: """"Già nei primi anni '40 questo volume aveva colto con acutezza la centralità moderna della 'questione antropologica' che già allora esisteva, ma che solo vari decenni dopo assunse tale nome. Economia, diritto, cultura, politica, tecnica, bioetica e biopolitica dipendono da determinate concezioni dell'uomo: sono i grandi snodi della vita contemporanea in cui il tema della persona umana è sempre in questione"""". Per questo ha senso, alla vigilia del 2010, ripubblicare un testo ormai da decenni irreperibile, steso di fronte a un contesto socio-politico ben diverso dall'attuale, perché La Pira individua coordinate essenziali che vanno oltre le congiunture e toccano nuclei permanenti: lui stesso ne è consapevole." -
Il velo della Gioconda. Leonardo segreto
Due secoli prima di Leonardo, Dante Alighieri aveva descritto il sorriso silenzioso della Gioconda come nessun altro è più stato capace di fare. Cosa legava il poeta sommo al sommo pittore? Qual era la filosofia nascosta che entrambi cercavano di velare, l'uno nei versi, l'altro nelle immagini, straordinariamente simili nella loro enigmaticità? Renzo Manetti scioglie tutti questi interrogativi. Capitolo dopo capitolo emerge la figura emozionante di un Leonardo ancora poco conosciuto e sorprendente, che indaga in modo quasi ossessivo il mistero profondo dello spirito e dell'anima immortale. L'arcana immagine della Gioconda racchiude le risposte a cui pervenne Leonardo, il quale vi impresse il volto senza tempo dell'eterna Sophia. Ecco allora svelarsi un simbolismo antico e una geometria segreta che caratterizzano le opere più enigmatiche del genio di Vinci, fino al confronto finale con l'inquietante significato di quelle ""lettere incoronate"""" cui egli allude in un celebre frammento."" -
Agnolo Gaddi e la Cappella della Cintola. La storia, l'arte, il restauro
La scoperta di cui Isabella Lapi Ballerini riferisce nel saggio di apertura è di quelle che stupiscono e commuovono. Pensavamo di sapere tutto sulla cappella detta ""della Cintola"""" nel Duomo di Prato, ma ecco la novità, una novità che """"illumina"""" il significato della reliquia portata in patria da Michele Dagomari l'anno di Cristo 1141 e allo stesso tempo """"illumina"""" i tesori d'arte presenti in questo meraviglioso spazio sacro. Sulla parete meridionale della chiesa c'era un foro gnomonico testimoniato da un'iscrizione al 26 marzo 1395, anno che vede Agnolo Gaddi concludere il ciclo di pitture a fresco all'interno della Cappella della Cintola e smontare il cantiere. Da quel foro - lo certifica in appendice al saggio l'astronomo Piero Ranfagni - il sole entrava in cappella alla fine di ottobre e cominciava a lambire l'altare ai primi di dicembre, in tempore Adventi. Progredendo impercettibilmente giorno dopo giorno, la macchia di luce toccava il cuore dell'altare nei giorni del solstizio, in Navitate Domini Nostri J. Christi. Gli altri contributi raccontano la storia della Cintura, consegnata dalla Madonna all'Apostolo Tommaso e portata dalla Terra Santa a Prato da Michele Dagomari, i suoi vari spostamenti all'interno del Duomo; le analisi precedenti il restauro sul grande ciclo di affreschi di Agnolo Gaddi e le tecniche utilizzate che hanno portato a un risultato duraturo che anche le future generazioni potranno ammirare."" -
Sigfrido Bartolini. Monotipi 1948-2001. Catalogo generale
Apprezzati da Soffici, che ne fu il primo estimatore, i monotipi di Sigfrido Bartolini (Pistoia 1932-Firenze 2007) rappresentano un episodio vitalissimo e singolare dell'arte italiana, soprattutto degli anni '40 e '50. Si tratta, in sintesi, di dipinti a olio su vetro che ancora freschi sono impressi (in unica copia) su cartoncino umido. La loro studiata immediatezza, insieme colta e popolare, si riallaccia a quel primitivismo, ispirato all'arte strapaesana di tutti i tempi ma anche al Doganiere Rousseau, che in Italia ebbe proprio in Soffici il suo primo divulgatore. Bartolini ne rinnova le istanze in fogli di indimenticabile intensità, qui raccolti per la prima volta organicamente in un catalogo generale. I lavori di Bartolini, scrive Elena Pontiggia, ci appaiono nel loro insieme come ""il frutto di una raffinatezza popolaresca, di una tradizione che ha il sapore di una nascita, di una fedeltà al passato che non si traduce nel formalismo di rituali estinti, ma nell'immediatezza di cose vive. Per questo dalla loro felicità malinconica, e dalla loro facilità difficile, abbiamo ancora molto da imparare""""."" -
Le relazioni virtuose. Il Museo della Collegiata d'Empoli per gli Uffizi. Catalogo della mostra (Empoli, 25 giugno-3 novembre 2012). Ediz. illustrata. Vol. 2
Catalogo della mostra allestita al Museo della Collegiata di Empoli, dove dal 25 giugno al 3 novembre 2012 è esposto il Martirio di Santa Barbara (1605) di Jacopo di Chimenti da Empoli, opera appartenente alla collezione degli Uffizi. La pubblicazione, arricchita dai testi di studiosi quali Cristina Acidini, Antonio Natali e Elena Testaferrata, prende in esame il dipinto e la biografia del pittore, per allargare poi lo sguardo sulle collezioni del Museo della Collegiata e sull'arte empolese tra Cinque e Seicento. -
Calonaci città verticali. Dall'astrattismo alle città verticali
Catalogo della mostra allestita a Firenze in tre sedi con differenti opere di Giuseppe Calonaci: dal 7 al 30 novembre 2009 l'Accademia delle Arti del Disegno ospiterà le sculture e i dipinti di Città verticali, dal 7 al 18 novembre Palazzo Medici Riccardi le crete su carta Carte segrete e dal 7 novembre 2009 al 15 gennaio 2010 Palazzo Pitti i bronzi Città verticali 1, L'albero del fuoco, Città di terra, Porta d'Europa.Lo stesso Calonaci ha definito questa fase artistica che segue e integra Astrattismo & Citazione: ""Città verticali è la composizione di forme pure dell'astrattismo classico che danno vita ad opere verticali, tridimensionali in bronzo, nelle quali affiorano in modo stilizzato, elementi come acqua, sole, cielo, terra, oppure i simboli spirituali dell'uomo, l'Amore, la Forza, il Potere, sono Citazioni in un'opera non figurativa. Sono Città verticali, le nuove Arche, che si elevano nel cielo lasciando enormi spazi verdi per la sopravvivenza di tutti, ospitando nel loro ventre molti rappresentanti del genere umano con tutte le sue necessità ormai risolte""""."" -
Secretum
Il volume è il catalogo della mostra allestita dal 17 al 31 ottobre 2009 in varie location del Mugello (S. Piero a Sieve, Vaglia, Borgo S. Lorenzo, Scarperia, Galliano, Firenzuola). Oggetto di meditazione artistico-espressiva suggerita da Adriano Bimbi al gruppo di sei giovani artisti selezionati per il progetto è il cimitero e, in definitiva, la morte. Storicamente il monumento funerario è un aspetto non secondario dell'esperienza creativa, con la quale si sono confrontati gli artisti di tutti i tempi. E se non si sono cimentati con la creazione di opere d'arte funeraria, gli allievi della classe di disegno dell'Accademia di Belle Arti di Firenze hanno tuttavia approfondito l'idea del cimitero come luogo di ispirazione che rinvia alla morte. A ciascun artista - Sebastiano Benegiamo, Annalisa Betella, Carmelo Cutuli, Corinna Ferrarese, Andrea Ornani, Elisa Zadi - è dedicata una sezione con le opere in mostra, una biografia e un testo critico. Testi di Alessandro Marchi, Giuseppe Andreani, Susanna Ragionieri, Alessandro Giovannelli, Giunia Adini, Daniele Geroni, Donatella Golini, Antonella Martinucci, Elena Marchesini. Foto di Margherita Cesaretti, Costanza De Rogatis. -
Carlo Testi. La natura e i suoi enigmi
Il volume riproduce, per intero e in particolare, una cinquantina di opere che testimoniano una nuova fase artistica di Carlo Testi. Finora egli era mosso dalla volontà di restituire l'aspetto del mondo naturale, oggi ne rimanda l'essenza. ""Testi - scrive Stefano De Rosa nel suo saggio critico - è sempre meno attento ai valori di un Naturalismo di studiate propaggini ottocentesche e sensibile, invece, a quanto solitamente non è dato all'uomo di percepire"""". Corredano il volume una biografia illustrata dell'artista e una cronologia delle esposizioni personali e collettive. Il volume è il catalogo della mostra allestita all'Archivio di Stato di Firenze (5 dicembre 2009 - 30 gennaio 2010)."" -
Nella rete della famiglia
Un'autobiografia famigliare dove si parte dal bisnonno sassone che lavora come tecnico in una miniera toscana, per arrivare ai giorni nostri senza soluzione di continuità. Anche se non di continuità si tratta, ma di compresenza dato che si procede per evocazioni e i personaggi si intrecciano in tempi diversi, chiamati in scena da motivi a volte espliciti a volte reconditi. I vari personaggi tornano spesso per essere rivisti in altro contesto, arricchiti da nuovi cambiamenti di prospettiva. L'autore, uno scienziato alla soglia dei 90 anni, racconta ciò che via via si impone alla sua mente, abbandonandosi al fascino dei richiami di un tempo perduto. Che tanto perduto forse non è, se ci si lascia prendere e avvolgere, pagina dopo pagina, dalla sottile e fortissima rete della famiglia. -
Prati di fieno
«Sin dal suo primo apparire - era il 1953 - Prati di fieno si è segnalata come una delle più felici prove d'esordio della nostra narrativa nel Novecento. Vi troviamo il Giannini più vero, più vicino alla sua terra e a coloro che la popolano, e quindi più consapevole. Lo scrittore stabilisce un rapporto di profonda solidarietà, quasi di fratellanza con i suoi personaggi, che egli ama e rende vitali in virtù di una connaturata semplicità e di un profondo senso dell'esistere. La penna di Giannini, col suo stile sobrio, efficace, esprime quella forza etica che rispecchia la realtà raccontata rivelandone gli aspetti più nascosti e autentici. La sua è un'osservazione appassionata ma anche lucida e sincera, come la cinepresa di un regista del miglior neorealismo.» (dalla prefazione di Daniela Marcheschi). -
I racconti
«Dagli esordi nell'immediato dopoguerra sino alle pubblicazioni postume ed ai numerosi testi rimasti inediti a causa della prematura scomparsa, i racconti qui accolti ripercorrono tutta la breve ma intensa attività letteraria di Sirio Giannini, restituendoci una delle voci più limpide e vigorose della nostra narrativa. Ovunque traspare l'amore di Giannini per la sua terra, la Versilia, fatto di fatica e di tenace attaccamento. L'attenzione per i sentimenti più comuni tratteggia un mondo spesso impreparato di fronte alle sfide della modernità che entra senza bussare nei casolari, che intimidisce e che porta i personaggi ""antichi"""" di Giannini ad arretrare verso il Tirreno, per mancanza di coraggio o per un'ancestrale saggezza, e a rifugiarsi ancora una volta nella loro Versilia, un po' madre e un po' matrigna.» (Dalla prefazione di Paolo Capovani)."" -
Le più antiche immagini del Chianti. L'alberto genealogico dei Ricasoli in una stampa del 1584
Il volume analizza l'albero genealogico dei Ricasoli riprodotto in una stampa del 1584 e conservato presso il Castello di Brolio. È un documento estremamente interessante perché è una delle più antiche rappresentazioni di località ancora oggi esistenti nel Chianti come Gaiole, Radda, Panzano e così via.L'interesse del presente studio si concentra principalmente sull'aspetto iconografico delle quarantuno località citate alla base dell'albero genealogico, che le autrici hanno messo a confronto con le Mappe dei Capitani di Parte Guelfa prima e con il loro attuale aspetto poi.Ne nasce così una ricostruzione affascinante, che ci riporta al clima di un vero e proprio romanzo storico all'interno del quale i vari rappresentanti della famiglia Ricasoli rivivono nei luoghi rappresentati nella stampa. Come, ad esempio, quel Bindaccio Ricasoli, signore del castello di Brolio, che nel 1335 fu capitano generale del papa nella guerra contro Francesco Ordelaffi e che il cardinale Albornoz elesse vicario generale di Orvieto nel 1354. -
Miami swing by Renzo Arbore. Ediz. italiana e inglese
"Miami swing"""" nasce dall'incontro di Alida Cappellini e Giovanni Licheri con Renzo Arbore, ispiratore di una linea di arredamento, scaturita dal suo modo di vivere, dalla sua filosofia di vita: dall'altra domenica all'altra tv all'altro design. Il volume non è però un catalogo di mobili disegnati da Arbore, poiché potrebbe arrivare un messaggio falso che accomunerebbe Arbore ad altri vip che, arrivati all'apice della carriera, sfruttano il loro nome come designer improvvisati. Piuttosto Arbore è la musa ispiratrice per gli scenografi-designer Cappellini e Licheri che hanno creato una linea caratterizzata da mobili e arredi colorati, luccicanti e comodi che rimandano all'atmosfera della swing-house." -
Fioretta Mazzei. Una donna per Firenze
Edito a dieci anni dalla scomparsa di Fioretta Mazzei, una delle figure più importanti e amate delle storia istituzionale e religiosa di Firenze, il volume racchiude due suoi preziosi testi (Dimensione dello spirituale e dimensione secolare del laico e I bambini futuro di Firenze) e le intense testimonianze di Alfredo Bardazzi, Francesca Morino, Don Silvano Nistri, Oliviero Olivieri, Piero Roggi, Ghita Vogel. Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Gioventù e Cultura e alla Sicurezza sociale con La Pira sindaco di Firenze, è stata anche presidente della Commissione per la Pace del Comune di Firenze e successivamente presidente della Fondazione La Pira. Scrive Mario Primicerio nell'introduzione: ""Per Fioretta essere fiorentina voleva dire essere partecipe di tutto il patrimonio di saggezza, di santità e di cultura che generazioni di artisti, di artigiani, di imprenditori, di cittadini consapevoli, di anime oranti hanno accumulato in questa città. E, al tempo stesso, sentire tutta la responsabilità che questa eredità unica (fatta di solidarietà, di partecipazione, di creatività, di impegno civile, di capacità critica, di meditazione e di preghiera) assegna a ciascuno di noi. Penso che si possa dire a ragione che la presa di coscienza della fiorentinità intesa in questo senso (...) ha marcato in modo essenziale non solo l'attività di Fioretta ma anche la sua spiritualità e il suo cammino di fede, un cammino tutto fiorentino""""."" -
Archivio Giorgio La Pira. Corrispondenza
Uno strumento prezioso per gli esperti e per tutti coloro che si dedicano allo studio delle dinamiche sociali, politiche, culturali e spirituali del mondo contemporaneo. Più di 45.000 lettere scambiate tra Giorgio La Pira (1904-1977) e pontefici, capi di stato e ministri di tutto il mondo, varie personalità della politica, della cultura e della Chiesa: un miniera di preziosi documenti utili a ricostruire la storia dell'Italia, del Mediterraneo e del mondo. Tale è la ricchezza dell'Archivio conservato a Firenze presso la Fondazione «Giorgio La Pira». Il volume contiene la descrizione generale dell'archivio, l'indice analitico delle carte contenute nella sua principale sezione (tutta la corrispondenza inviata e ricevuta tra il 1951 e il 1977), l'indice dei nomi citati. Una nota metodologica di Samuela Cupello chiarisce i criteri adottati. -
Germogli. Rime d'altri tempi
Un numero esiguo di poesie, per lo più sonetti, stenoscritte in origine a salvaguardia della privacy. L'autore le ha ritenute importanti ai fini del suo iter letterario, poiché hanno impresso sin dai primi passi un metodo di lavoro e di ricerca rivelatosi proficuo. -
Firenze crocevia di culture
Ricco di riferimenti, dalla storia sociale a quella delle idee, dal mondo della solidarietà a quello delle istituzioni, dalle comunità di base al volontariato, dall'universo religioso a quello dell'accoglienza e della cura, il volume è una guida ai percorsi della pluralità delle culture, della partecipazione popolare, della solidarietà, dell'aspirazione alla pace che disegnano un volto ben riconoscibile di Firenze. Un viaggio che inizia nel 2002, nel periodo denso di stimoli e speranze che precedette il Social Forum Europeo di Firenze, quando dal confronto tra alcune realtà culturali e sociali fiorentine nacque l'idea di lavorare collettivamente a una pubblicazione che proponesse una lettura della città di Firenze incentrata sulla città-mondo.