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Femminismo interrotto
Slogan per magliette, borse e adesivi, grido di battaglia cantato per le strade, la parola ""femminismo"""" è diventata mainstream. Essere femministi, oggi, fa tendenza. Lola Olufemi traccia il confine tra femminismo e consumismo, dimostra che il femminismo non è una merce da acquistare, ma un'arma per combattere l'ingiustizia. Indaga la violenza contro le donne, la giustizia riproduttiva, la trans-misoginia, l'industria del sesso, l'islamofobia, il consenso, il #MeToo, la situazione nelle prigioni. Interroga lo Stato, il suo ruolo, quella coltre di fumo con cui ci obnubila la mente. Femminismo interrotto è una disamina sul potere. Esplora le parole, i tweet, gli articoli, perché a volte è una questione di vocabolario e ce ne occorre uno più completo. È anche un libro sull'illusione: solo perché alcune di noi si sentono libere non significa che lo siamo davvero. Ed è una critica al femminismo stesso, quando accende i riflettori su una sola donna e ne dimentica altre. Saggio, manifesto, pamphlet politico, memoriale, necrologio e inno, Femminismo interrotto sfugge alle definizioni, esattamente come il femminismo quando smette di essere un'etichetta. Unico caso in cui la trasformazione potrà dirsi radicale."" -
A Roma con Nino Manfredi. Da Saturno all'Aventino
Una guida-passeggiata a Roma attraverso i film e la vita di Nino Manfredi nell'anno del suo centenario; l'infanzia a Castro de Volsci, l'arrivo nel quartiere di San Giovanni, il ricovero al sanatorio Forlanini, le lunghe notti del '43, la Roma del dopoguerra con le partite di pelota allo Sferisterio Barberini e gli americani a Ciampino, il boogie-boogie, l'Accademia di teatro e i primi successi al cinema. Nino Manfredi, attore, regista, cantante, musicista, teatrante, è stato l'altra voce di Roma, la voce di un romano venuto da ""fuori"""", un attore fra i più versatili della storia del cinema, che ha spaziato nei generi e nelle epoche. Nino ha raccontato la Roma dei Papi con Luigi Magni e la Roma di Rugantino con l'omonimo musical, la Roma del fascismo con Zampa e Damiani e la Roma del dopoguerra con Scola, la Roma degli immigrati e la Roma del terrorismo. Ha vestito i panni del contadino romano e di Pasquino, del monsignore e dell'immigrato, rappresentando sempre le due facce opposte della città."" -
A Venezia. Da Brodskij a Bolaño
Immersa in una nebbia che racchiude fantasmi e dèi acquatici del tempo, oppure nella luce abbagliante che si riflette sull'acqua, Venezia ha mille volti e tutti arcinoti: città dell'amore, del turismo sfrenato, del Carnevale. Per conoscere un'altra Venezia, allora, occorre osservarla attraverso le crepe della sua immagine da cartolina e lasciarsi guidare da chi è in grado di vedere l'invisibile. Come i poeti. Graziano Graziani segue, letteralmente, le orme degli autori che hanno amato Venezia, cercando i loro luoghi d'elezione e le tracce invisibili del loro passaggio. Partendo dai più conosciuti come Iosif Brodskij ed Ezra Pound, passando per i contemporanei come Yang Lian o Ngugi wa Thiong'o, si parte per un giro del mondo tra autori russi, cinesi, nigeriani, statunitensi, che approda fino in Sudamerica con Borges e Bolaño, senza scordarsi di fare tappa tra i poeti di casa e le loro sonorità legate alla lingua che si parla tra le calli, come Francesco Giusti e Aldo Vianello. Una Venezia spesso invernale, provinciale, a volte vuota, che rovescia l'immagine dei souvenir e del lusso esclusivo, per parlare di esuli e di lotta, inclusa quella ingaggiata da chi vive la città e non vuole lasciarla morire. -
Il gioco infinito della poesia. La lettura dei contemporanei da Ungaretti a De Angelis
Il gioco infinito della poesia è nato da due domande cruciali: come leggere la poesia?, e perché leggere la poesia? A esse risponde direttamente Luigi Tassoni con la sua interpretazione di dodici poeti contemporanei: da Ungaretti a Montale, da Sinisgalli a Caproni, fino a Zanzotto e De Angelis. Il libro parte dalla gioia e dalla riflessività, e ci guida lungo un percorso esemplare invitandoci ad ""assaporare"""" con competenza e consapevolezza la parola, il testo, la rivisitazione del mondo attraverso il discorso della poesia."" -
Gli States di Stephen King
Il viaggio attraverso i mondi di Stephen King è declinato secondo una natura letteraria unitamente triplice. La prima natura si muove secondo il cammino indagatorio e malinconico, di storpiamento descrittivo, eseguito dalle norme narrative di La luce e il lutto di Gesualdo Bufalino. La seconda si sostanzia nella peregrinazione letteraria di matrice metafisica, che cova una tensione trasformativa del reale fino al demoniaco, avanzata da K. di Roberto Calasso. La terza, quindi l'ultima, si raccoglie per mezzo della brevità stilistica, acuminata, proposta dal flusso questionante sul bene e sul male, di Austerlitz di W. G. Sebald. Un viaggio, dunque, accudito da questa trinitaria ispirazione che vuole sovvertire (e intanto assentire) alle geografie orrorifiche delle opere più significative - secondo tali prospettive - del re dell'horror moderno. Un incubo filosofico, in definitiva, al di là dello spazio e del tempo, una demonologia della e nella scrittura. -
In Colombia con Gabriel García Márquez
Paradiso terrestre e terra martoriata, luogo di magia e di guerra, di spiriti e di generali: su una mappa che Gabriel García Marquez disegna con confini incerti, questa Colombia è segnata da cammini di stupore che uniscono Bogotà. e Napoli, Cartagena e Mosca, Barranquilla e la Luna. Bisogna viaggiare lungo sentieri che costeggiano i luoghi della miseria endemica e del potere illusorio, così come della poesia e della baldoria infinita, antidoti alla solitudine dello scrittore e dei suoi personaggi. La Colombia è guerra civile, miseria, repressione, lotta; è anche il tempo sospeso di Macondo, paese immaginario, forse, ma non immune dal disordine del mondo. E chi meglio di Gabriel Garda Marquez può cantarla? Un giornalista di formazione, ancorato alla realtà e al tempo stesso prodigioso e ribelle, immerso in un mondo di tradizione e di magia, che non è solo superstizione ma saggezza che arricchisce la realtà. Alberto Bile Spadaccini segue Gabo nei suoi luoghi, senza forze di gravità e in un tempo imbizzarrito, e ci porta in viaggio tra reportage chimerici e crude finzioni, planando sui tetti di città furibonde abitate da bambine libere e patriarchi prigionieri, delinquenti felici e puttane tristi. Al ritorno, balleremo le canzoni del vallenato e parleremo lingue nuove, per raggiungere dalla stanzetta di Aracataca il mondo intero. -
Sirene
A svelarsi è la sirena, custode di un canto ininterrotto con le profondità. È sua la voce che attraversa i testi, in dialogo con l'anima, gli abissi, voce che risale dal mare per svelarne i fantasmi. L'andamento è quello dei cerchi sull'acqua, al centro la prima increspatura è una realtà imprevista: la donna sirena in un mondo di uomini non si sente bellissima, si sente a metà. Dalle prime sirene rapaci alla fiaba della Sirenetta, dalla voce in grado di affondare, alla perdita completa del canto, qui tutto trova il suo spazio perché Sirene è un'età della vita, è il passaggio dall'amore cieco all'amore guardato fino al suo punto più profondo. -
I negativi
Andrès ha vent'anni, vive a Parigi con la madre e non ha mai conosciuto ,il padre, Jean-Luc Auteuil, al secolo Gianluca Auterri, fotografo celebrato e ammirato, che è1 riuscito a imprimere la storia in un'immagine. A pochi giorni dall'inaugurazione della mostra dedicata al proprio lavoro, Gianluca si toglie la vita, confessando in una lettera di essere un imbroglione. Andrès è arrabbiato: si può perdere due volte una persona che non si ha mai avuto accanto per davvero? Come può piangere un padre che lo ha abbandonato? Di certo non può abbandonare la madre, Martina, che lo ha cresciuto con amore e ha forgiato un legame unico e indistruttibile. Mamma e figlio partono allora per Milano, c'è il funerale a cui partecipare, l'appartamento del defunto da riorganizzare: è proprio qui che Andrès si imbatte in una stanza tappezzata di proprie foto. La sua unica certezza crolla: perché il padre li ha abbandonati? Era davvero l'uomo egoista e superficiale che ha sempre immaginato? Il tarlo inizia a rodere fino a portarlo di notte nell'appartamento del padre, dove trova una lettera, e il suo diario. In quelle pagine scopre la versione di Gianluca sul successo inaspettato, sulla storia con Martina, sulla propria nascita. A chi dare ragione? Qualcuno ha ragione? Rovistando nel passato dei genitori, Andrès scopre l'unica verità possibile, che non esiste verità. Daniele Morgese, con una scrittura che gronda dolore, insegna che ogni storia ha il suo negativo, la sua versione inversa e speculare e soprattutto che figli e genitori sono umani allo stesso modo, con sogni, insicurezze, paure e meschinità, sono immagine gli uni degli altri, mutui specchi di scampoli di vita. -
Psycho killer
Esteta, cinico e colto, Michele Amaro, produttore televisivo, vive da tempo arroccato nella sua fortezza con vista su Castel Sant'Angelo, circondato dai suoi miti letterari e artistici. Sembra essere nato per farsi largo nello spietato mondo dello spettacolo, tanto da non avere il minimo scrupolo a sedurre e usare Linda, amica e moglie del compagno di gioventù Alberto, e Giovanna, una studentessa dall'animo artistico. La loro improvvisa scomparsa farà piombare la vita di Michele in una dimensione onirica e a tratti inquietante al cui centro c'è l'Hotel Quirinale di via Nazionale, luogo di sfarzo e di tenebre dal sapore lynchano. È lì che Michele inizia una relazione, per la prima volta sincera, con una donna misteriosa e intensa, che farà tornare a galla colpe antiche e ancestrali dolori. I fantasmi diventano così più concreti delle persone reali, sono amici e mentori per Michele, che trova la sua guida in Scott, bianca presenza che incarna l'anima tormentata e struggente di Francis Scott Fitzgerald, sua grande passione e adesso voce del suo inconscio. -
Campo a due. Dialogo con Maria Rosa Cutrufelli
“Campo a due”, composto tra il 2016 e il 2020 da Maria Rosa Cutrufelli e Serena Todesco, è un confronto generazionale tra due donne che amano la scrittura e condividono la passione politica per il femminismo. Il testo ha una struttura composita, in parte diario, dove Serena Todesco racconta in prima persona, in parte conversazioni. Sono tante le immagini e le suggestioni che si dipanano dalle domande di Todesco e dalle risposte di Cutrufelli: il Sud, l’attivismo, la scoperta e riscoperta del panorama femminile internazionale, la realtà africana, conosciuta da vicino. “Campo a due” è un dialogo ininterrotto e stimolante tra esperienza e sperimentazione, passato e futuro. -
Storia di una ragazza italiana. Aurelia Sergi Petroselli
Aurelia Sergi Petroselli è nata a Messina e ha vissuto a Viterbo, Roma e Furci Siculo. Questi luoghi fanno da tessere di un puzzle che via via si compone attraverso la trascrizione di una chiacchierata tra amici, una lunga conversazione arricchita da riflessioni sulla vita di Aurelia e dell'autore. ""Storia di una ragazza italiana"""" non vuole essere la biografia della moglie di Luigi Petroselli. Certo, loro due hanno condiviso un «meraviglioso cammino» e questo libro ci offre la possibilità di ricordarlo e conoscere aspetti meno noti del «sindaco dei romani», ma è anche l'occasione di ripercorrere la storia italiana dal dopoguerra a oggi. Gaetano Buscemi ci regala una testimonianza personale e universale al tempo stesso, raccolta con delicatezza e curiosità, impreziosita da approfondimenti culturali e fotografici. La storia di una donna forte, colta e moderna. La storia di una ragazza italiana."" -
La figlia del ferro
Iole vive all'Elba, isola di miniere e di ferro. Il bombardamento del 1943 la costringe ad affrontare da sola l'occupazione tedesca e i lunghi mesi che precedono lo sbarco alleato. Figlia di un anarchico, abita a Portoferraio e si mantiene come lavandaia. Mario, un giovane vicino di casa, si accorge di lei, dell'ostinazione del suo sorriso e della determinazione nelle scelte di ogni giorno. Il 1944 è l'anno dello sbarco delle truppe alleate. Tra i soldati in arrivo all'Elba c'è anche Ibrah, un fuciliere senegalese dell'esercito coloniale francese. Ci sono corpi, nel romanzo: il corpo di Iole e quello di Ibrah, i corpi delle donne e quelli dei soldati. Ci sono parole rubate, impossibili da pronunciare perché portano con loro lo smarrimento davanti alle ingiustizie. Se le storie non raccontate non esistono anche quando sono vere, le parole ritrovate portano alla luce una vicenda realmente accaduta e scavano nella domanda: chi è l'altro? Da lì ripartono per raccontare Ibrah e i suoi fantasmi, Iole e il suo coraggio. -
A Parigi. Da Hemingway a Cortazar
Ci sono tanti modi di leggere a Parigi. come un meta-libro o un libro al quadrato: munitevi di carta e penna, i consigli di lettura su Parigi sono molti, noti e meno noti. Affezionatevi ai personaggi che Nicola Ravera Rafele fa rivivere tra le pagine, e fate loro domande, non avrete molte altre occasioni per chiacchierare con la Maga e la nifia mala. Soffermatevi sui deliziosi camei di scrittori celebri: vi sembrerà di assistere a una commedia alleniana, affascinante e malinconica. Seguite Cortazar fino al Pont des Arts, e divertitevi con lui al gioco della campana; d'estate percorrete la città in taxi con Anna Maria Ortese; accompagnate Benjamin - prima che sia troppo tardi - nella sua fltinerie; se state attenti, riuscirete anche a sentire Scott e Zelda in una delle loro furiose litigate. Tuttavia, questo non è soltanto un compendio di letture. I passi dell'autore per la città si sovrappongono e si fondono con quelli degli scrittori celebri che l'hanno attraversata, in un gioco di rispecchiamenti letterari e riflessioni a cavallo tra il libro di viaggio, la citazione e l'omaggio letterario. Seguite i suoi consigli: conosce l'anima di ogni arrondissement, può elencare tutti i cinema della città, le sale da concerto e le tendenze gastronomiche, ha scoperto il segreto del fascino dei tetti di Parigi e, soprattutto, perché i francesi non ingrassano. -
A San Pietroburgo con Vladimir Nabokov. L'infanzia dorata
Vladimir Nabokov nacque a San Pietroburgo nel 1899, primogenito di una famiglia di antica nobiltà. L'intera famiglia Nabokov dovette scappare dalla città nel 1917, per non farvi più ritorno, dopo i moti rivoluzionari che portarono al potere i bolscevichi, cambiando il volto della storia. Questo libro racconta i primi 18 anni dello scrittore, quelli della sua formazione, gli studi, i primi amori, il tutto vissuto in un periodo storico che vide in San Pietroburgo una delle capitali mondiali della cultura. Musica, poesia, arte, la scena locale è un continuo ribollire di idee, e il ragazzo ne viene influenzato. Vi si racconta soprattutto l'amore che egli sviluppò in quei primi 18 anni nei confronti della città natale, e che si porterà dentro, con una nota di nostalgia, nei successivi 60, fino alla morte avvenuta nel 1977. Il libro è la guida ideale di una città magica, ricca di storia e di personaggi straordinari, una città resa ancora più affascinante dallo sguardo profondo di Nabokov. -
Scrivere a destra. Vite narrate e vite perdute nel ventennio nero
Antonio Di Grado racconta la letteratura di destra, i suoi astratti furori e le illusioni perdute.Vite vendute? Prigionieri di un sogno? Certo non è un'improvvisa cecità, oppure un bieco opportunismo, a giustificare l'adesione al fascismo di gran parte del nostro ceto intellettuale, e in particolare dei numerosi scrittori di cui questo libro si occupa, alcuni ben noti e altri invece da sottrarre all'oblio o alla condanna, alcuni testardi nell'inseguire fino alla fine (e talvolta alla morte) l'illusione della ""rivoluzione"""" fascista e altri invece disposti ad affrontare il trauma del ripensamento, della ricerca di nuovi approdi. Da questa galleria di ritratti, da questo regesto di opere, emergono la necessità di difendere una """"coscienza divisa"""", salda nel confronto fra idealità e valori incompatibili, e al tempo stesso l'attenzione doverosa e partecipe per opere letterarie di rilievo scritte """"dall'altra parte"""" e per vicende umane tristemente segnate dalla disdetta."" -
Vascello fantasma
La cifra poetica di ""Vascello fantasma"""" si muove tra l'assenza degli affetti perduti e la visionarietà immaginifica dei luoghi. La città dello Stretto, la sua storia reale o narrata dalle voci familiari e dalle leggende dei cantori. I flussi, le invasioni, i saccheggi, gli attraversamenti violenti che ne hanno determinato le strade e le sponde. È come se l'autrice rivisitasse con i colori e gli odori e i versi propri questa commistione di eventi, mischiando i flussi vecchi e nuovi, i vecchi e nuovi imbarbarimenti, le invasioni reali e immaginifiche. I due mari, lo Stretto, le onde, i rumori isolani, l'invasività esterna ma anche quella interiore del dolore causato dalla perdita. La poesia segue ancora la musica della corporeità. Anche nella liricità più ricercata emerge, a contrasto, l'abisso estremo del dolore o del piacere che il corpo detta. La sperimentazione del verso e la promiscuità dei suoni porta sempre al corpo, carne e sangue, e al dolore, generato dall'assenza del corpo stesso. Le ossessioni si intrecciano ai sentieri percorsi e la Città di Sabbia, lingua stretta tra le colline e i due mari, è un territorio vacillante dove i sentimenti devono farsi strada tra fantasmi e relitti."" -
Il maestro
Un inquieto monaco diciottenne, Zencho Bo Rencho peregrina di tempio in tempio nel Giappone medievale, spinto da una divorante sete di conoscenza e con in mente un unico pensiero: salvare gli esseri umani dall'angoscia della morte. Nulla lo soddisfa e ogni insegnamento viene messo in discussione, fino a che non incontra e approfondisce l'ultimo Sutra lasciato in eredità ai suoi discepoli dal Budda storico, Shakyamuni: il Sutra del Loto, creato molti secoli prima per rendere uguali e liberi tutti gli uomini e tutte le donne. Zencho chiarisce così lo scopo della sua vita: bisogna tornare alla purezza dell'insegnamento buddista e ripartire proprio da quel testo. Da quel momento sarà Nichiren Daishonin, il Sole del Giappone, e avrà inizio la sua odissea: perseguitato, affamato, esiliato e condannato a morte dal potere secolare in combutta con il potere religioso. Nel suo cuore sa che il suo insegnamento. espressione dell'eterna Legge che governa l'Universo, si diffonderà nei secoli futuri, per l'eternità. Il maestro racconta la straordinaria vita di Nichiren Daishonin e ci trasmette i suoi preziosi insegnamenti. -
Jeanne Moreau
Icona del cinema francese e attrice dal talento riconosciuto mondialmente, Jeanne Moreau ha attraversato la vita con interezza e lucidità assolute e speciali. Il suo asse centrale è stato recitare, il suo lavoro: fiamma e combustibile lungo un arco lunghissimo di anni, e la sua identità professionale un fiume di cui le altre parti della vita sono state gli affluenti, costellati di amori e di incontri, di seduzioni e di decisioni. Risalendo gli affluenti, si arriva così al fiume in piena della vita di una donna generosa e rigorosa nei confronti di sé stessa anzitutto, e subito dopo dei molti che l'hanno amata e del suo sconfinato pubblico. La sua esistenza è la storia di un grande amore per la vita, di un talento naturale per stare ""dentro"""" alle cose. Ma è anche la storia di una vita in cui i chiaroscuri della sua forza femminile si rifrangono su dinamiche più lente e meno visibili: è una Jeanne Moreau sfaccettata e umanissima, donna che custodisce, dietro la grande professionalità, silenzi vulnerabili e sogni di altre vite."" -
Lisa Morpurgo
Lisa Morpurgo, la più grande astrologa italiana di tutti i tempi, figura rivoluzionaria capace di rimodellare la tradizione astrologica che l'ha preceduta, di ricostruirla per trarne le lezioni di purezza che cercava. Traduttrice, scrittrice e astrologa per vocazione, Morpurgo si avvicina tardi all'astrologia, ma diventa presto padrona di quest'arte, l'unica in grado di illuminare gli anfratti bui che la mente razionale non riesce né vuole esplorare. Ha due anime la ricerca di Lisa Morpurgo: da un lato il fascino per il cielo, la tensione verso ciò che è invisibile e misterioso, dall'altro il pensiero matematico e razionale, ancorato alla materia e al tangibile. La scrittrice sperimenta coi temi natali: i primi che calcola sono quelli di Gabriel García Márquez e di Dino Buzzati, poi continua con tutti i suoi amici scrittori ed editori. Per lei sono un modo di scandagliare e razionalizzare la natura delle persone, applicando la sua mente precisa e ispirata. Melissa Panarello esplora il lavoro e l'estro di Lisa Morpurgo, accompagnando il lettore nella scoperta di un modo nuovo di leggere le persone e la realtà, in una felice armonia di potente magia e puntuale razionalità. -
Poer nano e altre storie
Con Poer nano, Dario e Jacopo Fo rinnovano la satira,rndimostrandosi giullari d’altri tempi, eppure d’avanguardia,rnche ridanno dignità agli oppressi.rnIl premio Nobel Dario Fo, attivista, teatrante, uomo dirnspettacolo satirico e spregiudicato, è stato un maestrornnell’usare quest’arma per denudare e deridere il potere ernl’oppressione, servendosi di ogni strumento di scherno,rndal frizzo osceno al lazzo dialettale, dallo spettacolo teatralernalla scrittura. In Poer nano, arricchito dalle illustrazionirndel figlio Jacopo Fo, artista affine ed erede dello spiritorndi Dario, i due autori mettono in scena delle storie,rnsovversive nella loro leggerezza, in cui la religione, ilrnpatriottismo, i padroni vengono dileggiati senza remore,rnmostrati nella loro piccolezza e così sdrammatizzati. Sono le immagini a parlare, in Poer nano, unica e ineditarngraphic novel firmata da Dario e Jacopo Fo, che sirnsono uniti per dare alla luce una felice sintesi di testo ernillustrazione. Gli operai di una fabbrica che trovanornsfogo alle ingiustizie subite prendendosela col manichinorndel direttore, papa Paolo VI che dirige la grottescarnorchestra del potere e delle istituzioni e Caino e Abelernche affrontano il loro conflitto fraterno, con tragichernconseguenze.