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Belice 2020: sisma, sviluppo, esiti
La riflessione sullo sviluppo locale e sulla parametrazione dei risultati delle politiche sul territorio costituisce l'occasione per comprendere quale ruolo possano avere i territori nell'innesco di prospettive di crescita. Questo volume, muovendo da un approccio geografico, eleggendo a caso studio il territorio della Valle del Belice, intende esplorare e descrivere, nel metodo e nel merito, il modus operandi dei Gruppi di Azione Locale, GAL, partenariati pubblico-privati chiamati a individuare, implementare e gestire, con approccio LEADER, strategie di sviluppo locale in seno alle misure dei Piani di Sviluppo Rurale (PsR) predisposti dalle Regioni. Insieme alla ricostruzione della storia di sviluppo locale del territorio, viene analizzata la strategia del GAL Valle del Belice e si pongono in risalto critico le questioni del monitoraggio delle attività e della valutazione dei risultati e degli impatti che il GAL, attraverso l'attuazione della Strategia di Sviluppo locale, imprime su territorio, comunità e beneficiari. Prefazione di Girolamo Cusimano. -
Onda Marina e il drago Spento
Il popolo dei Marini e quello dei Draghi sono in guerra da generazioni.rnrnI governanti Marino Maggiore e Tristotto hanno tentato di stabilire la pace, eppure il desiderio di dominio ha avuto la meglio. I loro figli, Onda Marina e Spento, non ci stanno, e hanno deciso di non prendere parte alle battaglie, per questo fuggono, in effetti non si sono mai sentiti bene nelle loro patrie: Marina ha sempre sognato di volare, Spento sa usare il suo fuoco di drago solo per disegnare ed è incapace di fare del male. Complici Bina e Cobalto, i colombi messaggeri dei loro padri, i due giovani si incontrano nel deserto e stringono una profonda amicizia, ma il vento li separa. Età di lettura: da 6 anni. -
Malafollia. Racconti dal carcere
"Stai entrando nel gioco"""" disse il padre a Leonardo quando gli confidò che anche il suo mondo non era come quello degli altri. E Leonardo, dal gioco della follia, non uscì più. Edmond, invece, ricorda che quando era piccolo faceva piccoli tagli sotto un occhio e aspettava che colasse il sangue per gridare qualcosa al mondo, ma il mondo non gli rispose mai. Michele sta fuori dal carcere, così crede, ma le """"voci"""" lo perseguitano e lui non sa più chi sia né come si chiami. Né dove si trovi. Patrizia rivede se stessa, a pochi mesi, in braccio alla madre alla Stazione Termini di Roma... Occhioni verdi e sguardo intenso, Patrizia non piange quando la mamma la porge a un'altra donna dicendo """"Se ne occupi, faccia la cosa giusta per lei"""". Sono trascorsi ventidue anni da quel giorno e Patrizia non piange neanche da dietro le sbarre di una cella, anche se scrive """"In certi momenti esce fuori il mostro che è in te"""". Il regime di Elevato Indice di Vigilanza è quello che catapultò Bastiano dalla Sardegna alla sezione d'isolamento dell'""""infame carcere abruzzese"""". Se fosse rimasto un anno senza parlare con nessuno avrebbe perso l'uso della parola, così escogitò un sistema: cominciò a parlare da solo... """"e mentre parlavo, mani solerti compilavano l'ennesimo rapporto disciplinare..."""". Meglio che impazzire. Sesto Lario aveva imparato a urlare dentro di sé la rabbia: """"Un fallito, un fallito, un fallito!"""" gridava contro quel destino che non gli permetteva di essere l'artefice della sua vita. Ma poteva esserlo della sua morte. I sei racconti di Malafollia sono scritti dagli autori che si sono distinti nel corso del Premio Goliarda Sapienza. Il leitmotiv è la follia dentro le mura di un carcere. Qualcosa che tutti loro hanno visto, vissuto, toccato. Storie di grande impatto emotivo che trascinano negli angoli più misteriosi della mente umana. Introduzioni di Edoardo Albinati e Patrizio Gonnella." -
L' alea
"Tu-io sei quella che rimane"""", inizia così """"La mente paesaggio"""" di Laura Pugno, pubblicato per la prima volta da Perrone nel 2010, e qui riproposto. Il libro di un'assenza, la linea d'ombra di tutte le vite, con l'io che affiora, una volta sola, in questa voce poetica che dice della natura della coscienza - dove inizia in noi? dove finisce? - e dell'identità. Eppure, a dieci anni di distanza, cambia la parola fine, diventa """"tu-isola coperta di bosco"""". Ora l'assenza si diffonde e sfuma nella bellezza intorno. È la linea dorata, intrecciata a quella d'ombra, che traccia il secondo poemetto, """"L'alea"""", in cui la mente-paesaggio, la mente-corpo, si riunisce al mondo. Un mondo le cui leggi allo stesso tempo ci sfuggono completamente e ci sembrano aver a che fare con noi, con la nostra presenza, il nostro inevitabile osservare ciò che accade e così modificarlo mentre siamo allo stesso tempo osservati, siamo sempre un tu-io." -
A Dublino con James Joyce
Il connubio tra James Joyce e Dublino non è così scontato: Joyce visse a Dublino soltanto un terzo della propria esistenza, dalla nascita (2 febbraio 1882) fino alla definitiva partenza per il Continente (8 ottobre 1904), anche se fu talmente ossessionato da quei primi ventidue anni da scegliere la città e i suoi dintorni come ambientazione pressoché unica delle proprie opere. Inoltre, se oggi lo scrittore è venerato dai propri concittadini, ed è diventato una guida ideale per muoversi nella capitale irlandese, egli la lasciò sbattendo la porta, non fu mai tenero con la terra natale e anzi la trattò male, prima raccontandone anche gli aspetti più cupi, poi dedicandole un capolavoro comico che ne mette a nudo pregi e difetti. Joyce fu il primo a offrire un ritratto attento e minuzioso della capitale irlandese e dei suoi cittadini, all'inizio in un'ottica realista, poi sempre più visionaria. Attraverso l'evoluzione delle opere di Joyce negli anni, il suo rapporto con la città si trasforma: Dublino diventa piano piano uno spazio simbolico, dagli echi mediterranei, il luogo dell'eterno vagare che ha nel protagonista di ""Ulisse"""", Leopold Bloom, la figura centrale."" -
Case vuote
«Finalmente un romanzo che parla di cosa significa davvero essere madri» – Il Venerdì -
La nostra casa felice
«Attraverso la storia di due protagoniste - Argentina, vicequestore nella squadra mobile di Reggio Calabria, e Nunzia, figlia del più potente boss della 'ndrangheta - la giornalista Serena Uccello esordisce nella narrativa con La nostra casa felice» - Corriere della Sera Quando sei nella squadra mobile di Reggio Calabria, impari che seguire i silenzi è importante quanto stare dietro alle parole. Quando rincorri latitanti, impari che intrufolarti nelle vite altrui conta più che cercare indizi nelle loro case. A raccogliere questi insegnamenti è Argentina, impegnata nelle indagini nella Piana di Gioia Tauro che hanno portato alla cattura del boss Gregorio e alla fuga del figlio Domenico. La poliziotta, con l'intento di mettersi sulle sue tracce, si trova a seguire i rapporti di sangue, le diramazioni dell'albero genealogico e vede la sua stessa vita risucchiata in quel vortice di ambiguità e di bugie tanto da chiedersi chi sia davvero suo marito Antonio. Conosce Nunzia, la sorella di Domenico, e la ascolta, cerca di tracciare l'origine dei suoi pensieri e la conclusione delle sue riflessioni. Le domande di Nunzia diventano i dubbi di Argentina, così come le sue incertezze. Una forza centripeta risucchia la figlia del boss negli affari della famiglia, fino a metterla in pericolo. E in un sovrapporsi di tensioni, solo la purezza di Miriam, figlia di Nunzia, apre un nuovo squarcio. Ma quando la violenza criminale permea ogni aspetto del vivere quale salvezza può esserci? Le due donne scopriranno la necessità di un gesto definitivo e doloroso e lo intuiranno l'una nel volto dell'altra. -
Leonardo. Vita segreta di un genio
Enigmatica come il sorriso della sua Gioconda, la vita di Leonardo da Vinci è costellata di misteri e avviluppata in una ragnatela di simboli complessi, manifesto occulto di una biografia che lo stesso Leonardo sembra aver edificato con l'intenzione di nascondere un codice: segnali che, dalla dimensione della pittura, penetrano nel quotidiano, e che, parlando un linguaggio cifrato, nascondono un'ambiguità sessuale e sentimentale intimamente connessa con la cifra artistica vinciana. Utilizzando gli strumenti della psicologia, della filosofia e della storia, Edmondo Solmi è stato il primo a penetrare nel labirinto dei segreti di Leonardo, forgiando una chiave in grado finalmente di svelare la realtà del lato umano di un personaggio che, da oltre cinque secoli, è in grado di spiegare il passato e anticipare il futuro. -
Buio in sala. Guida breve ai cinema di Roma
Quelli storici, quelli d'essai, i cinema-teatro, quello dei piccoli e i cinema-bistrot. Quanti di loro sono sopravvissuti e cosa sono diventati? Un giro in scooter per le vie di Roma, la città del cinema e dei cinema, alla scoperta di un universo di sale che ogni anno inaugurano o falliscono, proiettano anteprime o terze visioni, che vengono occupate, sgomberate, riconvertite in bingo, banche, complessi residenziali o «ricoveri per piccioni». Stefano Scanu ci accompagna a visitarli, ci invita ad entrare, a sederci tra le poltrone di velluto, per poi uscire dalla porta d'emergenza. Ricostruisce le storie, conversa con chi quegli spazi li ha vissuti o trasformati. Un passaggio a volte malinconico attraverso officine culturali ormai livellate e panoramiche di palazzi dai portoni serrati. Si scopre che esistono legami profondi tra le vicende del cinema e quelle personali, legami che contaminano, s'intrecciano e conducono alla scoperta dell'identità più autentica di questi luoghi. -
A Stoccolma. Da August Strindberg a Stieg Larsson
Accogliente e altera, elegante e sordida, ordinata e tetra: Stoccolma, nelle pagine degli scrittori che l'hanno amata e odiata, ha volti diversi quanto l'estate e l'inverno del Nord. Soprattutto, ha tante storie da offrire. Dai vicoli bui della Città Vecchia alla distesa d'acqua e verde dell'arcipelago, da August Strindberg a Stieg Larsson passando per Selma Lagerlöf e Tomas Tranströmer, queste passeggiate per la Stoccolma letteraria sono un invito a scoprire una città che vive di terra e di mare, e di presente e passato, dove ci si può ritrovare ad assistere all'omicidio di un primo ministro, per poi, pochi passi più in là, fermarsi a sognare ancora di sirene avvolte in pelle di foca o fare amicizia con un vampiro bambino. -
Brama
Possedere l'altro, primeggiare, schivare le attenzioni di una madre morbosa, meritare il riconoscimento di un padre inarrivabile sono i desideri che animano Bianca, fragile trentenne, ricoverata più volte in psichiatria per i suoi vani tentativi di suicidio. L'incontro con il filosofo Carlo Brama, ambivalente oggetto di desiderio, rende maggiormente precario il suo stare al mondo e apre un viaggio a ritroso nell'infanzia e nell'adolescenza pugliese, frugando tra i segreti di una famiglia borghese piena di scheletri nell'armadio. L'amore non è una fiaba a lieto fine ma una radiografia della psiche, un legame tanto carnale quanto spirituale che, come in un rito, nel suo compiersi conduce al trascendimento della ragione. Tra Carlo e Bianca c'è un gioco crudele che diventa una condanna, una tessitura di destini, sacra e terribile, cui cercano entrambi di sfuggire. -
Eroiche. Amazzoni, peccatrici e rivoluzionarie
Inna Shevchenko ci accompagna sulle tracce dei modelli femminili che le hanno permesso di costruire le sue idee e ci coinvolge nella rivoluzione delle donne.rnrnrn«È un libro in cui racconta la sua storia e, soprattutto, parla delle sue eroine» - Daniele Castellani Perelli, Il VenerdìInna Shevchenko ha un destino fuori dal comune. Nata in una famiglia della classe media ucraina, è, a soli 28 anni, la leader del movimento internazionale Femen. Dopo dieci anni di attivismo femminista, ha deciso di rendere omaggio a quelle donne che l'hanno aiutata a demolire le imposizioni della società patriarcale. In ""Eroiche"""", racconta i personaggi che l'hanno portata a questa liberazione. Alcune, come Sailor Moon o Maria Botchkareva, le hanno fatto capire la forza delle donne. Altre, come Eva, l'hanno spinta a rifiutare la morale religiosa sessista e a mordere il frutto della conoscenza. Inès Arman, Nellie Bly e altre, giornaliste, ingegnere o politiche, le hanno dimostrato che le donne hanno gli stessi talenti degli uomini e meritano di far sentire la loro voce. Con questi frammenti personali e impegnati, Inna Shevchenko ci accompagna sulle tracce dei modelli femminili che le hanno permesso di costruire le sue idee e ci coinvolge nella rivoluzione delle donne."" -
A Londra con Sherlock Holmes sulle orme del grande detective
Enrico Franceschini disegna un itinerario alla scoperta della metropoli seguendo le tracce del padre di tutti i detectivern«Le imprese del'investigatore con la pipa e deerstalker, il cappello a paraorecchie tipico dei cacciatori inglesi, sono un pretesto per parlare dell'unica cosa reale dei romanzi scritti da Arthur Conan Doyle. Ovvero Londra» - Il Venerdì -
Come una storia d'amore
Finalista al premio Viareggio-Rèpaci 2020, sezione NarrativaL'unica è raccontarsela come una storia d'amore, Roma, e per farlo si deve partire dalle assenze, dalla mancanza, dai fantasmi. La scommessa dell'identità strepita coi corvi del Pigneto, nella gramigna di una pensilina a Porta Maggiore la mattina di Natale, andando incontro all'età adulta, ride forte nelle lavanderie di quartieri multietnici, sognando l'altrove. Roma, come ogni storia d'amore, necessita di un linguaggio privato che la renda segreta, tua. I personaggi di Terranova sono spezzati, sulla soglia di un cambiamento, congelati in un ricordo. Aspettano di essere liberi, immaginano vite negli occhi degli altri, interrogano l'esistenza in una lingua che non conoscono e scoprono, a volte, che la felicità è un difetto della vista e che, a volte, è necessario perdersi. -
Alfabeto primitivo. Segna il luogo dove una storia finisce e si comincia a vivere
L’urgenza di riconoscersi in un comune alfabeto emotivo, in una genealogia di madri e di padri, poetici e non, che escono finalmente dai loro ruoli sociali per disporsi in amorose gerarchie (“così io sono il nonno di mio nonno”); il senso di appartenenza a una tribù, a una comunità che perde un suo centro geografico – la Roma protagonista del precedente libro in versi di Ghiotti – per spostarsi idealmente altrove, a Milano, a Bologna – città-emblema, quest’ultima, del rapporto del poeta con gli spazi e la memoria (“Ora io ho per tetto il cielo / e per casa due o tre piazze”); un interesse finora inedito per il tratto civile che percorre carsicamente la raccolta, anche quando la poesia sembra viaggiare su registri amorosi. Sono questi i temi principali di ""Alfabeto primitivo"""", la nuova raccolta poetica di Giorgio Ghiotti."" -
Le tre notti dell'abbondanza
Fosco è un paese arroccato su uno scoglio a picco sul mare. Per arrivare alla spiaggia, bisogna avventurarsi lungo una scala di legno e pietra che nessuno si è mai preso la briga di aggiustare. Perché il mare è maledetto e gli abitanti non lo possono avvicinare. La Calabria di Fosco è una terra aspra dove il tempo scorre lento, dove tutti corrispondono ai propri ruoli e ai propri cognomi e, fin dalla nascita, hanno il loro posto nel mondo. Le regole, dettate dalla malavita locale, sono legge per coloro che lì nascono. Per tutti, ma non per Irene. -
Cagna
Una donna parla. Accusa. Racconta. Si appropria delle voci di più donne. Ogni voce è un istante strappato all'intimità, salvato dal silenzio, quel silenzio che è la storia delle donne. Questo testo è un tentativo di impadronirsi del diritto di espressione da parte di chi ne è sempre stato escluso, vittima di immensa violenza e indicibile dolore. E come quest'intimità, il corpo e la vergogna fanno già parte del mondo, sotto forma di fantasmi, di discorsi e di tutte le violenze che li hanno plasmati e che ora li infestano. Questo libro è un esorcismo. Per Louise Chennevière, «è un'esplorazione di queste terre dell'immaginario collettivo che modellano la nostra individualità, è un tentativo di comprendere come ci si ritrova a diventare donne un bel giorno, e perché, quando ci si credeva ormai al riparo da quel futuro prestabilito, da quel destino femminile, questo, all'improvviso, ci sbatte in faccia la sua presenza». Si tratta di sogni, di deliri della stessa donna? Di più donne? Ci sono le private, quelle donne che allietano la propria esistenza con la loro stessa immagine, con un uomo o con la maternità, e ci sono le possedute, quelle donne-mostro che si riappropriano violentemente dei loro corpi facendosi carico di quell'infamia che hanno sempre subito. La storia delle donne è dalla parte di questa ""leggenda nera"""" di uomini infami che è, secondo Foucault, la leggenda di quelle """"vite che è come se non fossero mai esistite""""."" -
L' incendiario
Jonathan Murray teme che sua figlia, appena nata, potrebbe non essere così innocua come sembra. Sammy Agnew è alle prese con il suo oscuro passato e teme che la violenza nel suo sangue si nasconda anche in quello di suo figlio. La città è in fiamme e le autorità stanno perdendo il controllo. Mentre la frenesia travolge tutto e mentre i confini tra fantasia e verità, giusto e sbagliato, iniziano a confondersi, chi sceglieranno di proteggere questi due padri? Oscura e originale, è una storia di feroce amore familiare e sacrifici. -
A Roma con Alberto Sordi. Da Trastevere a Kansas City
Una guida di Roma attraverso Alberto Sordi, i suoi personaggi, la sua vita e le sue pellicole; e allo stesso tempo un racconto di Sordi attraverso Roma e i suoi quartieri. Perché Sordi e Roma si identificano, si compenetrano, e non c'è posto di Roma dove non ci sia qualcosa di Sordi.rnrnDall'infanzia e i difficili esordi alla radio e il successo col cinema, da Trastevere alla Galleria Colonna, da San Lorenzo al Colosseo, dal Ghetto a Cinecittà, fino al Campidoglio e alla famosa Villa Sordi, una serie di aneddoti, storie, leggende sull'attore più famoso di Roma. In questa raccolta di ""racconti romani"""" che hanno al centro Alberto Sordi, a sfilare sono i luoghi di Roma e """"spalle"""" come Fellini, De Sica, Monicelli, Oliver Hardy, Sonego, Monica Vitti, Fabrizi che hanno animato la città eterna. Ma anche le persone del popolo che di quella città amata da Sordi sono il sangue e l'anima. Così, da luogo a luogo, con gli occhi di Sordi, Roma diventa il grande romanzo picaresco italiano."" -
Boris Vian
Cantante senza essere uomo di spettacolo. Polemista ma non autore di pamphlets. Libertario ma non contestatore. Scrittore ma non intellettuale. Classico ma all'avanguardia. Sceneggiatore, traduttore, amante del bricolage, pittore, trombettista, appassionato di motori, interprete, favolista, attore, patafisico, obiettore di coscienza, poeta e, ovviamente, romanziere: il ""Principe di Saint-Germain-des-Prés"""", alias Vernon Sullivan, aveva tante personalità e altrettanti pseudonimi. Ma cosa si nascondeva dietro il sorriso enigmatico di """"Bison ravi""""? Un cuore fragile con un senso di morte sempre alle calcagna, un ingegnere del verbo, dello swing e della vita, risponde Valère-Marie Marchand, che pone la domanda di Queneau: quando e come l'autore di """"Le déserteur"""" è diventato Vian? Ce lo racconta chi lo ha conosciuto e frequentato, prima fra tutti Michelle Vian, con testimonianze inedite di Guy Beart, Claude Bolling, Juliette Gréco, Robert Massin, Georges Moustaki, J-B. Pontalis... Arricchita da documenti e da un lessico puntuale e accurato, questa è anche la biografia di un'epoca, quella dei club di jazz, dell'esistenzialismo, dei 45 giri e delle commissioni di censura. L'eccentrico autore di """"La schiuma dei giorni"""" e """"Sputerò sulle vostre tombe"""" non si era mai mostrato in tutte le sue incredibili sfaccettature.""