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La Sardegna di Grazia Deledda
Partendo in pieno inverno dal monte da cui Grazia Deledda per la prima volta aveva visto il mare e da cui aveva sognato di raggiungere nuovi orizzonti, Rossana Dedola si inoltra nei paesaggi descritti nei suoi romanzi per seguire le ultime tracce che la Sardegna arcaica ha consegnato alla modernità. Durante questi percorsi, compiuti in diverse stagioni dell'anno, si sale sul Monte Gonare, meta nei secoli di tanti pellegrinaggi, si visitano i santuari dove ancora oggi si svolgono antiche feste religiose, si entra in qualche pinnetta, piccole e perfette costruzioni in pietra che i pastori usavano come ricovero, si nuota in un mare dalle straordinarie sfumature di azzurro e turchese. E si raggiungono i paesi in cui Grazia ha ambientato romanzi più noti e romanzi minori, da Fonni descritto in Cenere, il romanzo da cui fu tratto l'unico film in cui recita Eleonora Duse, a Orune con i suoi vicoli spazzati dal vento di Colombi e sparvieri, a Galtellì di Canne al vento, a Lollove dove è ambientato La madre e tanti altri. -
Rudi Voeller. Il tedesco volante
È sera a Leverkusen. E a casa Voeller squilla il telefono. L'addio improvviso di Fabio Capello e le dimissioni inaspettate di Cesare Prandelli hanno messo la Roma in difficoltà: c'è bisogno di un nuovo allenatore. Richiesta alla quale Rudi non può che rispondere ""presente"""". Rimbalzando tra il romanzo e la narrazione biografica, la carriera di uno degli attaccanti più amati della sua generazione assumerà i contorni di una meravigliosa love story. Fatta di sudore, tradimenti, gioie, delusioni, ritorni e di un'infinita passione per il calcio. Le prime presenze con i Kickers Offenbach, le stagioni migliori all'ombra del Cupolone, i trionfi in Nazionale, il caso Marsiglia e il Die Kokain-Affäre che lo costringerà, suo malgrado, a diventare allenatore. Un viaggio lungo quasi cinquant'anni che ci porterà nel posto esatto in cui tutto ha avuto inizio: Roma. Una scelta d'amore che in soli ventisei giorni avrà il potere di cambiare per sempre la vita professionale e umana di una leggenda vivente. Rudi Voeller: il Tedesco volante."" -
Scrivere è amare di nuovo
«Scrivere è amare di nuovo si elegge, in definitiva, a sferzante e suggestivo compendio spirituale sull'importanza della scrittura e sul salto nel vuoto da compiere, giorno dopo giorno, per dirsi forse nel tempo scrittori» - Orazio Labbate, La LetturarnScrivere è anche un atto terapeutico, ma la parola terapia mi suona un po' asettica, perché quello che ho in mente è più simile a questo: se il dolore ti tiene stretto, se la noia, la paura e la banalità stanno annientando la maggior parte delle persone, puoi sempre fare qualcosa: puoi prendere in mano un quaderno e una penna e cominciare a raccontare. Perché finché avete un quaderno e un paio di penne potete sentirvi ancora completamente vivi. Scrivendo la propria storia a volte si arriva a toccare questa enorme forza elementare che siamo, a dar voce a quella parte di noi che cerchiamo sempre di tenere a bada perché ci hanno detto che è sconveniente, non è presentabile in pubblico. Eppure quella parte forse sa che siamo senza limiti, e che possiamo essere sconfinati. Gli scrittori e le scrittrici che amo sanno usare i fatti dell'esistenza tenendo unite le delusioni, la fame e la sete, la solitudine e uno squarcio di grazia, speranza e bellezza. Sanno raccontare gli amori, le famiglie, la pazzia, l'amicizia: sì è tutto folle, ci dicono, ma è anche stupendo far parte del gioco. -
Una storia al contrario
«La storia è ""al contrario"""" come quella di quasi tutta una generazione: De Sanctis era una giornalista affermata a 25 anni, si ritrova precaria dopo la tormentata chiusura dell'Unità. Che racconta e denuncia in questo libro» - il Venerdì«Quando il futuro si guasta e il passato sembra svanire, la vita piò riservare nel presente lotte anche più dure. Lotte con il proprio corpo che non ha retto crisi e pressione. Tutto sta nel riuscire ancora a raccontarlo». - RobinsonIl 29 luglio del 2014 il quotidiano l'Unità sospende le pubblicazioni e un'ottantina di giornalisti si ritrovano da un momento all'altro senza lavoro. Fra di loro c'è anche Francesca, incinta di 4 mesi e già madre di una bimba di 5 anni. Un anno dopo il giornale riapre e lei viene riassunta, ma l'esperienza durerà poco. A giugno del 2017 l'Unità sparisce di nuovo dalle edicole. Stavolta sono 29 i giornalisti a perdere il lavoro. Francesca si ritrova ancora in Cassa integrazione, ma non si arrende. Collabora con diverse testate e per un periodo lavora anche in tv, è costretta però a fare i conti con pezzi malpagati e una concorrenza spietata, schiacciata fra pensionati che non vogliono cedere i loro spazi e giovanissimi disposti a tutto. Diventa una precaria, proprio lei che a 25 anni poteva vantarsi di avere già fra le mani un contratto a tempo indeterminato, e ripensa a tante cose, da suo padre, scomparso prematuramente, ai sui primi anni all'Unità, quando stringeva rapporti con il mondo intellettuale. Intanto il suo corpo non regge più lo stress e si ribella: la malattia rara e insidiosa da cui è affetta da anni torna a farle visita."" -
Andromeda. Una villa sui colli. La tarantola d'oro. Una croce. Un segreto. Una foto
Bologna, 2019. Nel salone insonorizzato di una villa sui colli c'è un uomo legato a una croce di sant'Andrea. Si chiama Dimitri. Di fronte a lui c'è Borg, come il tennista. Borg ha con sé una motosega e dei secchi di cemento. Quel che dice a Dimitri è semplice e terribile: ""Io ti libererò senza farti niente, se solo ti ricorderai il mio vero nome. Pronuncialo, e non ti accadrà nulla. Altrimenti, ti farò a pezzi poco alla volta""""... Per aiutare la memoria del terrorizzato Dimitri, l'uomo chiamato Borg comincia a raccontare."" -
A Mosca con Majakovskij. Alla scoperta della città matrioska
Nella Mosca del '900 accade tutto e il suo contrario. Meta desiderata da scrittori e poeti, teatro delle avanguardie, città labirinto la cui anima medievale viene sgretolata dalla rivoluzione. Non lontano dal cuore del Cremlino, per la Tverskaja e i vicoli della Lubjanka incede Majakovskij e scrive i suoi versi, rivolti al futuro. Nelle vie dell'Arbat un giovane Zhivago cresce in una famiglia adottiva, mentre Lara medita l'assassinio del suo amante. Negli Stagni del Patriarca, in un caldo pomeriggio primaverile, appare il professor Woland, specialista di magia nera, con il suo diabolico seguito: Mosca non sarebbe stata più come prima. -
Gli eroi di Leucolizia
L'antimafia è un esercizio quotidiano, fatto di scelte, di memoria, di impegno. Un esercizio che implica anche la narrazione, perché è importante ricordare sempre che ci sono state e ci sono persone che hanno avuto e hanno la forza di sacrificare le proprie vite in nome della giustizia, della legalità e del fresco profumo di libertà. Li chiamano eroi dell'antimafia: uomini e donne che hanno fatto il proprio dovere e che noi, ogni giorno, dobbiamo ricordare e onorare attraverso le nostre scelte e le nostre azioni. Anche raccontando ai più piccoli chi erano, cosa hanno fatto, come hanno tentato quotidianamente di rendere più pulita la Terra sulla quale viviamo. Come farlo con i bambini se non attraverso le favole? Nel libro sono sette le storie narrate, storie nelle quali sí intrecciano altre storie, altri eroi, nell'intento di lasciare a chi legge o ascolta un patrimonio di valori e soprattutto di amore verso l'altro. Ad aprire la narrazione Gaetano Saffioti che, testimone vivo del nostro tempo, diventa la voce narrante delle favole successive in cui si raccontano Don Pino Puglisi, Annalisa Durante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Don Peppe Diana. Una agiografia laica, in cui gli eroi diventano trampolieri, stelle nel cielo, sogni da realizzare, alberi di pace e speranza, poeti e innocenti abitanti di ""Leucolizia, che fa rima con liquerizia, ma che liquerizia non è""""."" -
La forza delle donne
Maria Grazia è un'adolescente siciliana e sogna di fare la giornalista e la scrittrice. Dopo aver ascoltato la storia di Veronica, madre di Giulietta, una ragazza uccisa dal suo ex compagno, decide di raccogliere la sua testimonianza. Nasce così tra le due un'amicizia singolare, da una parte una giovane curiosa che ha ancora molto da scoprire, dall'altra una donna logorata dal dolore che trova la forza di reagire nella nipotina di quattro anni alla quale farà da nonna e madre. Quello che accomuna Maria Grazia e Veronica è la voglia di giustizia, di lottare per un futuro nel quale le donne abbiano il diritto di scegliere senza avere paura. Questo racconto è ispirato a una storia vera. -
Cuore allegro
Il cuore anatomico è diviso in quattro camere. così questa raccolta poetica crea altrettanti spazi attraversati -a temperature diverse - dal filo rosso di un sentire incarnato che si ostina a rilevare le asperità del tempo, i conflitti irrisolvibili e gli addii. La prima e l'ultima sezione racchiudono l'identità precaria dell'io narrante: i sogni, la memoria familiare, i nomi, le case. Qui la parola poetica gira ossessivamente intorno a un io che non può essere solido, e lo riempie di oggetti e di immagini concrete (animali, fili elettrici, liste della spesa, viscere) come a svelarne -per contrasto - la caducità. Tutto esiste quindi tranne l'identità, anche se - proprio in questa approssimazione epidermica - è possibile infine rintracciare il mosaico infranto di una ricerca perpetua. Le due sezioni intermedie invece ci parlano di affetti e relazioni: il passaggio di una persona cara dalla vita alla morte, il tempo scandito da orologi a ricarica e gocce di flebo, il rallentare del cuore, i corpi immersi nella dimensione sensuale e amorosa, la solitudine nella città come forma contraria al desiderio di abitare insieme. Accanto alla carne viva degli atti d'amore, come per giustapposizione, emerge una lacerazione data dall'abbandono. -
Memorie di un dittatore
Libro candidato da Paolo Di Paolo al Premio Strega 2021«Grazie alla lingua metodica, precisa, asettica di Zardi, scopriamo che non c’è nessun fascino nel male, che la ferocia dell’uomo e quella presunta della bestia non hanno nulla a che fare. Godere della sopraffazione altrui è una caratteristica solo nostra, che scopriamo con paura specchiandoci nel dittatore» - Lara Crinò, RobinsonHa sfondato la porta del potere con la forza e, per più di un decennio, dopo un’ascesa irresistibile e minuziosamente pianificata, ha guidato l’Italia. Ora è esiliato in mezzo all’oceano, su un’isola che è regno e prigione. Ha lo sguardo rivolto al mare, nell’illusione di essere più vicino alla fuga; è invece relegato in un’enorme villa bianca, non sa in quale dei due tropici, in mezzo a una vegetazione esuberante e a tratti sinistra. In giornate che scorrono tutte uguali tra lunghi corridoi, saloni austeri e un’enorme biblioteca, si abbandona al passato e ai suoi fantasmi: l’educazione borghese, i primi scontri politici, la soppressione degli avversari, la manipolazione delle masse e infine l’assurda guerra contro la Repubblica del Congo. Le folle oceaniche sono solo un lontano ricordo e adesso a fargli compagnia ci sono Fernando, un servitore giovanissimo e selvatico, e la visita quotidiana di un medico che sorveglia la sua salute. Dei fasti antichi rimane un appetito ferino e una voracità senza misura che sfoga in accessi aggressivi ora su tartarughe e uccelli tropicali, ora su Fernando. Ma chi sono in realtà quei due uomini che gli parlano poco e lo osservano sempre? Quando la partita con il passato e il futuro sembra finita, ecco la possibilità di rimettersi in gioco. Per lui, contratto nella nevralgia da potere, nessuna isola è troppo lontana per abbandonare davvero il suo ruolo di comando. Paolo Zardi dipinge il ritratto di un uomo inquieto e ne mette a nudo la natura feroce quando il potere, come un lupo affamato, lo sbrana e lo scarnifica.Proposto da Paolo Di Paolo al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«Come Napoleone, un uomo che ha perso il potere riflette su sé stesso, confinato su un’isola. Diventato dittatore di “quel ridicolo Stato” che è l’Italia, una volta resosi conto che “la democrazia non è obbligatoria”, è riuscito a dimostrarlo nell’arco di un decennio. Venendo tutto sommato dal niente, “marginale tra i marginali”, uomo senza qualità capace però di assecondare il ventre del popolo e i suoi incubi, i suoi deliri, le sue paranoie. Ha capito che bastava “salire in groppa a questa furia, e cavalcarla, guidarla, e dirigerla finalmente verso la sua più piena realizzazione”.rnPaolo Zardi, la cui voce di narratore, singolare, straniata, risulta sempre più riconoscibile e letterariamente convincente, ha scritto – dopo XXI secolo (2015) – un nuovo, potente romanzo politico. In Memorie di un dittatore (Perrone), che propongo con piacere e convinzione agli Amici della domenica, dà forma a una spiazzante meditazione sul potere – il potere che si desidera e che si conquista, si ottiene talvolta senza nemmeno usare violenza: semplicemente prendendo atto delle conseguenze,... -
La Bibbia censurata e altre storie di divinità immorali
Nella Bibbia, nel libro della Genesi Adamo viene creato due volte? Una volta Dio lo crea il sesto giorno e una volta il settimo giorno? Con chi si sposarono i figli di Adamo ed Eva se non c'erano altre donne sulla Terra? Il serpente che tenta Eva era il demonio o solo un serpente con le zampe? Gustave Doré illustra la Bibbia con le immagini di Lucifero e della caduta degli angeli ribelli. Ma nella Bibbia non se ne parla. Da dove salta fuori questa storia? Come mai nel poema sumero di Gilgamesh si narra della creazione di un uomo plasmato con l'argilla che acquisisce la conoscenza facendo l'amore con una Dea di facili costumi? E perché si racconta del Diluvio Universale e dell'Arca mille anni prima che la Bibbia fosse scritta? E con chi si sposarono i figli di Noè se erano morti tutti? E perché Noè maledice suo figlio Caman solo perché l'ha visto nudo? Una regola per capire la storia umana sulla quale puoi scommettere è che qualunque armadio ha uno scheletro dentro. Non importa se sono passati cinquemila anni dal giorno del delitto. È giusto comunque indicare al mondo il nome dell'assassino. -
A Firenze con Oriana Fallaci
Un viaggio dell'anima. L'Oltrarno occupato dai tedeschi e liberato dagli alleati accolti a fucilate dai franchi tiratori fascisti, i ponti avvolti in una nuvola di polvere, in fiamme, i lungarni minati. E poi, in braccio alla sua bicicletta, le peripezie della staffetta partigiana: Monte Giovi, la torre dei Mannelli, piazza Pitti. E poi la gente che incrocia calpestando i sanpietrini del quadrilatero segnato dai romani, i ""fiorentinacci"""" come li apostrofa Montanelli. E poi la bellezza che ti sorprende col naso all'insù dove nessuna guida turistica ti porterebbe per mano. E poi le botteghe artigiane che adora, le trattorie fuori circuito, gli antiquari. Alla domanda """"Se sono italiana"""", Oriana rispondeva con orgoglio: """"sono fiorentina""""."" -
In Sicilia con Leonardo Sciascia
In una delle cento Sicilie, nell'isola del latifondo e delle miniere, della tracotanza mafiosa e del rovello pirandelliano, cento anni fa nasceva Leonardo Sciascia, raccontato in questo libro accanto al cuore assolato e desolato della sua terra. Quale ambiguità cela il rapporto di Sciascia e degli altri scrittori siciliani con la loro isola? Come tenere insieme la tensione che li fa aprire al mondo e quella, inversa, che li riporta sempre allo ""scoglio"""" della Sicilia, che li richiama sempre a sé, condannandoli a ritorni sconsolati? È proprio Sciascia che definisce la sua terra """"irredimibile"""" perché troppo l'ama e perciò se ne scora, diventando l'ultimo dei grandi scrittori siciliani a tenere in vita l'utopia di una fiera diversità antropologica, di un'isola laboratorio del pensiero critico e vigile osservatorio del """"contesto"""". Un autore non associabile unicamente al tema della mafia, dunque, ma anche e soprattutto a un impegno costante con la verità e la memoria. Un viaggio itinerante nella biografia dello scrittore, dall'aula scolastica di Racalmuto alle carceri dello Steri, dalla zolfara di Assoro ai paesi etnei, per cercare le tracce che questi luoghi hanno lasciato nei suoi testi e cosa sono diventati oggi."" -
Rosso antico
È un sabato mattina dell'inverno più freddo degli ultimi cinquant'anni quando il professor Luca Salomè si sveglia a casa da solo: sua moglie è partita per andare a trovare i nipoti in montagna e anche lui sta per iniziare un viaggio. Gli basta indossare il maglione rosso della sua gioventù per ridestare tutto di quegli anni: vecchie amicizie, antiche passioni e la fiamma politica che resiste malgrado la stanchezza. Il tentativo di risalire il flusso del tempo lo porta fuori città, proprio mentre il centro viene occupato da giovani manifestanti universitari, alla ricerca di interlocutori e di risposte. Le due generazioni finiscono per incontrarsi, per davvero e per metafora, sui binari della stazione centrale. -
Come una formica rossa in una goccia d'acqua
In una ridente città del futuro tutto, o quasi, viene deciso dallo stato, perfino il giorno della morte. A comunicarlo ai malcapitati è un impiegato come un altro, Limbo, il cui lavoro consiste nel recarsi nelle abitazioni selezionate per permettere al condannato di scegliere in che modo lasciare la terra. Che poi dopo non c'è nulla, né paradiso né inferno, e questo in città lo sanno tutti. Limbo vive la vita con leggerezza, perfettamente incastonato nel sistema di cui è parte fondamentale. E come potersi mettere in discussione quando lo spazio per la scelta individuale non esiste? Un giorno conosce una ragazza di cui si innamora, Bianca, e la sua vita, se è possibile, diventa ancora più perfetta. Fino a quando un episodio imprevisto lo costringerà a iniziare a pensare per la prima volta. Niente sarà più come prima. Un'esistenza serena e tranquilla si trasforma in una vera e propria tragedia in cui non è più possibile capire dove sta il bene e dove il male. -
Perché ti ho perduto
Lei è Alda Merini, ""la poetessa dei Navigli"""", una voce libera da ogni travstimen-to, un'anima che non conosce finzione, non accetta il compromesso. La chiamano folle e lei si abbandona alla follia, al tempo stesso, condanna e benedizione. È ancora una bambina quando il bombardamento di una guerra troppo vicina distrugge la sua casa e l'allontana dalla città e dalla scuola. Diventa la rivelazione del cenacolo di Giacinto Spagnoletti e la giovanissima amante di Giórgio Manganelli, adorato compagno delle discese nell'abisso della sua mente abitata da ombre. Alda ci prova ad aggrapparsi alla realtà, al marito, alle figlie, ma la normalità la opprime e la rende incapace di accettare il compromesso disumano che soffoca l'urlo fiero e doloroso della sua anima. Solo grazie alla poesia può dare un nome al mondo fantasmagorico che« abita con strazio è incanto. Internata in manicomio, attraversa un pèrcorso di cadute e resurrezioni. In quella stanza bianca non è mai sola: accanto a lei ci sono le visioni e il ricordo di Giorgio che ha perduto, le altre anime sofferenti di quella bolgia infernale, ma soprattutto c'è la sua amica. Celeste, che cela un segreto indicibile. Vincenza Alfano riscrive liberamente alcune pagine della biografia di Alda Merini e, attraverso una trasfigurazione fantastica, ne ripercorre le pieghe più nascoste in un gioco di specchi che ci rimanda la sua storia di speranza e di felice condanna."" -
L' amore dei lupi
L'amore dei lupi è un canzoniere privato che diventa pubblico, perché parlare d'amore trascende il singolo e coinvolge la comunità tutta, a partire dall'unità relazionale minima fino a una strutturazione più complessa: dalla fedeltà normata al poliamore. Alessandro Brusa persegue l'esibizione di ciò che crede debba essere detto senza mezzi termini e senza paure, non solo come meditazione psicologica ma anche come atto sessuale e sensuale e quindi intrinsecamente poetico e politico. L'erotismo si colloca infatti tra l'indagine del nostro io più profondo e la relazione che abbiamo con l'esterno e per questo si carica del potere generativo della rivoluzione. La poesia di Brusa è, insomma, un vero e proprio corpo/ corpus poetico che, attraverso la tensione erotica e l'immersione nei fondali scoscesi dell'incontro/scontro di corpi e anime, induce anche i lettori, attraverso una sorta di perversione identitaria, a sentirsi vivi e vigili nel mondo. -
Tutti su per terra
L'uomo ha ereditato dalla natura un mondo perfetto, fatto di alberi sornioni e animali generosi, di creature grandi e invisibili, colorate e simpatiche o antipatiche e pelose, di luci indispensabili e di buio riposante, di stelle che sanno piangere se serve e di venti che sanno rimboccarsi il fiato se chiamati in soccorso. Ma l'uomo, senza rendersi conto del grande dono che gli è stato fatto, consuma, inquina, danneggia, fa ammalare sé e gli altri, e non ricambia l'amore che gli viene offerto. E allora il pianeta può ribellarsi, dal cielo al mare. Qui animali e vegetali si riuniscono a congresso per decidere la fuga di tutti gli esseri viventi verso un nuovo mondo da costruire. Terra Realtà verrà svuotata sotto gli occhi increduli degli uomini, e Terra Speranza sarà ripopolata caoticamente di ogni creatura, tranne gli umani. Ma funzionerà? Decisivo sarà l'intervento dei bambini, rappresentanti dei continenti. Grazie a loro, al viaggio di andata seguirà un ritorno. A dimostrare che non ci può essere vita senza regole, che l'amato nostro pianeta non è nato dal caso, e che la sua perfezione è unica. Perfino mosche e formiche saranno utili. E i bambini, intervenuti a ricostituire l'ordine delle cose, allegri e curiosi, insegneranno che sulla nostra Terra non c'è migliore Speranza della Realtà. Età di lettura: da 8 anni. -
Transito
Nella cinquina del Premio Strega Europeo 2021Alla soglia dei trent'anni, Aixa de la Cruz raccoglie i ricordi dei momenti più significativi della sua vita: dal giorno in cui una delle sue migliori amiche rimane gravemente ferita in un incidente stradale al divorzio, dai rapporti sessuali con altre donne all'infanzia passata senza un biopadre.rnrnrn«Una presa di coscienza, un passo verso l’emancipazione, una dichiarazione di femminismo e libertà.» - Stefania Parmeggiani, RobinsonrnCome in un vortice, risucchia i legami, la famiglia, l'identità. Li mastica e li risputa. Si interroga sull'idea di colpa, non nella sua accezione religiosa, ma come l'intercapedine in cui si forma la giustizia poetica. Riflette sull'attualità che la circonda e che influenza la sua generazione, il movimento #MeToo, lo scandalo delle torture di Abu Ghraib, la femminilizzazione della politica. -
La sostanza instabile
Estate. Gli Europei proiettati in una celebre piazza di Milano. Migliaia di tifosi, riuniti insieme a guardare l'Italia. Un'esplosione. Il panico di massa che dilaga. Dentro la folla inferocita che si calpesta per salvarsi, tre personaggi, Marco, Serena e Caterina, si troveranno a dover fare i conti con una notte che li cambierà per sempre. Cosa succede quando ci troviamo all'interno di una moltitudine? Quali meccanismi collettivi prendono il sopravvento sulla razionalità individuale? E quali parti di noi, se stimolate dalla paura, sono capaci di risvegliarsi?