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Romanziere del regno della regina Vittoria. Un libro di apprezzamenti
Pubblicato nel 1897 in occasione del Giubileo di diamante della regina Vittoria, il volume - qui tradotto per la prima volta in italiano - raccoglie saggi biografici dal taglio critico su diciassette scrittrici vittoriane all'epoca note e apprezzate, la cui vita e le cui opere vengono tratteggiate dalla penna di raffinate intellettuali a quel tempo altrettanto rinomate. Accanto ai nomi illustri di George Eliot, Elizabeth Gaskell e delle sorelle Brontë, tra le scrittrici, e di Margaret Oliphant, Eliza Lynn Linton e Charlotte Yonge, tra le autrici dei contributi, appaiono voci meno conosciute o studiate che, pur rimaste nell'ombra, si inseriscono autorevolmente nel dibattito culturale degli ultimi decenni dell'Ottocento inglese. La raccolta offre una significativa testimonianza dello spazio e del ruolo ricoperto dalla scrittura femminile in età vittoriana e invita alla rilettura di quelle opere in una prospettiva più ampia che ne colga la complessità, la novità e, in taluni casi, la grande attualità. -
Corpo. Per una filosofia politica dell'esserci
Dalla migrazione al bio-hacking, dalle società a lignaggi al capitalismo della sorveglianza, il corpo rivela molto della società in cui si trova. La narrazione politica della corporeità ci parla di corpi in divenire: modificati, internati, medicalizzati, vestiti, violati o mercificati. Il corpo non solo è narrato, ma dal corpo stesso scaturiscono delle narrazioni che ci dicono qualcosa riguardo la politicità del corpo dell'Uomo in quanto tellurico. Il corpo che costruisce ed è costruito politicamente, nella sua telluricità può essere compreso con il riferimento a Schmitt e Marx. L'analisi del rapporto tra telluricità e narrazioni porta infine ad affermare l'esserci come atto politico. -
La rosa di Paracelso (2019). Vol. 1: Attualità dell'ermetismo. Note a margine della pratica e degli studi filosofali
L'Umanità immagina rotte salvifiche, escatologie e risposte in cui annullare l'ansia di esistere e mancare il senso della propria esistenza. Questa illusione di pace è per noi riflesso della Pace più autentica che è dato raggiungere percorrendo una strada che non muove dal reale all'utopico, ma dal reale al Vero. Il cammino al quale alludiamo è lento e graduale. A poco a poco si supera l'illusione della speculazione e si comprende che il Vero definisce un Senso, un Modo e una Prassi. Troviamo il monito sulla soglia della porta che, a Roma, fu già del giardino di Villa Palombara, caro a Cristina di Svezia e al Santinelli, suo gentiluomo di camera: Si SEDES NON IS, Se siedi non vai [oltre questa soglia]. -
Conoscere per metafore. Aspetti estetici della metafora conoscitiva
La riflessione filosofica contemporanea, attraverso autori come Max Black e Paul Ricoeur, ha posto le basi concettuali per le teorie di ispirazione cognitivista che oggi attestano in modo pressoché unanime il valore conoscitivo della metafora e che sono un riferimento condiviso nell'ambito degli studi sull'apprendimento e nell'ambito specifico della science education. D'altra parte, sia nella riflessione teorica che negli studi sull'uso delle metafore in chiave didattica, emergono aspetti peculiari che sembrano sollecitare l'intervento di categorie estetiche. A partire da una ricognizione teorica e dalla discussione dei risultati di una ricerca empirica di impostazione transdisciplinare sull'uso della metafora nella didattica delle scienze, svolta presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell'Università di Modena e Reggio Emilia, il libro intende mostrare il contributo dell'estetica per chiarire l'impatto della metafora sulla conoscenza e la sua valenza creativa. -
Terra
In un futuro ipertecnologico, ma per pochi, il pensiero umano viene trasformato direttamente in azione. Però questo accadeva fino a ieri, perché il mondo in cui comincia il racconto è la nuda Terra, resa sterile da una civiltà che ha completamente dimenticato come si coltiva. Mentre il crollo misterioso e improvviso dell'ipercity Mondopoli assomiglia sempre più all'eutanasia della società del consumo e dello spettacolo, un padre è alle prese con le misteriose fughe adolescenziali del figlio e una madre riconquista la libertà danzando. Mestieri e stili di vita in disuso riprendono il sopravvento, mentre una parte agguerrita dell'umanità rimanente, detta Geologika, cerca di capire e di ricostruire le ultime 24 ore di Mondopoli e le ragioni della sua scomparsa. -
Persona centralità e prospettive
L'idea di persona può ispirare una visione del mondo integrale e positiva di cui si avverte un bisogno crescente. Il volume offre intense esplorazioni filosofiche aperte alla transdisciplinarità e tese a superare l'attuale frammentazione del sapere. Vengono pure discusse le posizioni, presenti nell'indirizzo bio-politico e in alcuni filoni delle neuroscienze, che riducono la complessità e il valore della persona, spingendosi fino alla sua cancellazione. Del concetto di persona, colta da diversi sguardi che convergono sulla sua centralità, si mette in luce la fecondità in ambito antropologico e bio-etico, nella declinazione della politica e nelle coordinate dell'utopia, oltre che nella prospettiva ecologica, nelle questioni di genere e nel rapporto tra uomo e animale. Risaltano pure figure importanti del personalismo italiano novecentesco. In un tempo esposto alla unilateralità della ragione calcolante a svantaggio del pensiero globale, si esamina il nesso tra la volontà di potenza della tecnica e la invasività del paradigma oggettivante. Facendo perno sulla persona, si affrontano anche nodi storici della convivenza contemporanea: crisi della democrazia, crucialità del lavoro che cambia, rapporto tra diritti e doveri, tra individuo e comunità. -
Virtù, legge e fioritura umana. Saggi in onore di Angelo Campodonico
In questo volume, colleghi, allievi e amici di lungo corso hanno voluto offrire il loro contributo su alcune delle tematiche più care ad Angelo Campodonico in occasione del suo pensionamento: la questione del senso della vita, inteso come domanda esistenziale e religiosa e cifra di un'antropologia filosofica non riduttiva; la ricerca di un'etica della ragione, che non prescinda da un esercizio del pensiero aperto alla totalità della realtà e dell'esperienza umana in tutte le sue dimensioni; e ancora, la domanda circa la vita buona, compiuta, fiorita, attraverso la coltivazione di sé (il polo della virtù) e l'individuazione di principi primi e universali dell'agire (il polo della legge). I saggi qui raccolti affrontano questi e altri temi, offrendo, più che un semplice omaggio alla carriera, un contributo originale e puntuale, stimolo per ulteriori conversazioni e discussioni. -
Yoko Tawada. Metamorfosi kafkiane
Risultato di una decennale fascinazione per la prolifica autrice nippo-tedesca Yoko Tawada, il volume costituisce la prima monografia in lingua italiana su una figura e un'opera già ampiamente analizzate in Europa e oltreoceano. Se da una parte s'intende presentare l'opera di Tawada e le complesse articolazioni della sua scrittura in termini di appartenenza, genere, identità ed estraneità, dall'altra viene elaborato un confronto con il pensiero di Kafka. Si tratta infatti di uno scrittore emblematico dell'idea di contatto tra forme (trans)culturali e (trans)identitarie. Il percorso delineato formalizza tale confronto, in primo luogo intorno alla loro concezione di linguaggio e di estraneità e, secondariamente, sulle modalità rappresentative della metamorfosi; intesa sia in un'accezione ""fisica"""", sia di """"trasformazione e peregrinazione"""" testuale ed estetica."" -
Buoni e cattivi. Etica, politica e potere al tempo di internet
In tempi difficili come questi è più che mai importante interrogarsi sulla relazione tra etica e politica e soprattutto sui modi in cui il potere esercita il controllo di questa relazione. Due gli sfondi di riferimento: la prorompenza dei sistemi di comunicazione digitale e le ben note e complesse circostanze emergenziali. Il volume raccoglie venti saggi di filosofi politici italiani, chiamati a discutere di etica, politica e potere al tempo di internet. Si è voluto fare un libro non solo per diffondere i risultati di una discussione di straordinario livello scientifico, ma anche per lasciare una traccia: un libro vero, da toccare, qualcosa che coinvolga anche quei sensi che nella comunicazione digitale vengono spesso sacrificati, scarnificati, umiliati. -
Il mito ripensato nell'opera di Giacomo Leopardi. Atti del Convegno internazionale (Aix-en-Provence, 5-8 febbraio 2014)
Il mito permette a Leopardi di attingere al mondo antico di cui è nostalgico e di esercitare la sua ironia su qualsiasi sapere, attraverso una parodia della cultura classica e una satira dei nuovi miti moderni. “Smitizzare” le illusioni ataviche e insieme demistificare quelle contemporanee significa additare (e rimpiangere) la fine delle rappresentazioni poetiche del mondo, ormai sostituite da vuoti simulacri. Si tratta di due operazioni complementari e dunque diviene quanto mai necessario guardare ai diversi sensi del concetto di mito nel caso di Leopardi. Tutte le sfumature sono allora contemplate: nostos verso il mito antico, riscrittura apocrifa e non, invocazione o parodia di figure mitologiche, assorbimento di schemi mitici che si riconoscono solo in trasparenza nella sua scrittura, satira dei miti contemporanei, ma anche creazione di una mitografia prettamente leopardiana. Il poeta di Recanati, nostalgico di miti antichi e distruttore di quelli moderni, produce figure che diventeranno a loro volta miti letterari. Il volume indaga l’articolazione nella sua opera delle diverse presenze del mythos. -
Regressvs. I motivi economici della fine dell'Impero romano d'Occidente
Questo testo è nato dalla constatazione di come gli aspetti economici che hanno concorso alla fine dell'impero romano d'occidente abbiano avuto una trattazione meno ampia rispetto ad altre focalizzazioni. Pur in un numero di pagine contenuto e attraverso una scrittura sicuramente aperta anche ai non specialisti, il volume affronta in modo rigoroso l'intero ventaglio dei motivi economici della fine: dalla grande estensione territoriale dell'impero al ruolo dell'esercito, dalla burocrazia alla corruzione, dal ruolo del Cristianesimo ai fattori climatici, dalla logica giuridica del dominio al problema tributario, dal sistema finanziario alle invasioni barbariche. -
L' ordine rituale e la società digitale. Saggio sulla natura umana
Se l'uomo è un ""animale simbolico"""", come anticipato da Ernst Cassirer già nel 1944, i suoi comportamenti sociali possono essere visti sotto una luce diversa. Il volume di Gianpiero Vincenzo parte da queste premesse per ridisegnare una prospettiva sull'uomo. I rituali quotidiani - agiti o anche solo """"pensati"""" - permettono una nuova percezione della """"natura umana"""", differente da quella esclusivamente """"razionale"""" trasmessa dalla cultura moderna, ma allo stesso tempo eloquente, non estranea. Quest'uomo """"nuovo"""" si muove ora all'interno di una cultura digitale che ha spalancato le porte del mondo dell'immaginario. O, per esprimersi nei termini di Henry Corbin, ha dato un volto tecnologico al mondo immaginale, al mondo intermedio dei miti, dei rituali, delle rappresentazioni simboliche, delle immagini visionarie. Per meglio rappresentare la ricchezza di questo complesso scenario ogni capitolo è comunicato attraverso un diverso progetto editoriale realizzato da un giovane graphic designer. Postfazione di Pier Luca Marzo."" -
La prospettiva del tempo. L'idealismo fenomenologico di Husserl come autoesplicitazione della soggettività trascendentale
Se percorsa nelle sue diverse fasi di elaborazione, la trattazione della temporalità offerta da Husserl consente di ricostruire alcuni snodi fondamentali dello sviluppo storico e sistematico della fenomenologia trascendentale. A partire dalla Zeitfrage husserliana trovano infatti chiarimento questioni dirimenti per l'economia di pensiero del filosofo, quali l'a priori della correlazione, l'evidenza, l'autocoscienza, la sintesi passiva, l'inconscio, l'appercezione, l'io; e ancora: il ""ciclo vitale"""" del senso (il suo conferimento, la sua sedimentazione e riattivazione), le nozioni di teleologia e di implicazione intenzionale. Di tutti questi elementi è possibile fornire un'apposita """"delucidazione temporale"""" in grado di promuovere una comprensione accresciuta dell'idealismo fenomenologico, nonché della prassi metodica sottesa alla sua realizzazione: l'autoesplicitazione della soggettività trascendentale. Intesa in funzione del tempo e come scienza eminentemente """"prospettica"""", la fenomenologia di Husserl rivela nuovi aspetti, indici di complessità e ricchezza."" -
Presenza sospesa. Ricerche, esperienze, riflessioni sulla scuola e dintorni
Insieme alla società intera la scuola è stata immersa, negli ultimi due anni, in una condizione straordinaria e drammatica, che solo una certa pigrizia dei media e l'insistente retorica delle istituzioni politiche e del mondo economico hanno potuto definire semplicisticamente come ""chiusura"""". Le si addice di più il termine """"sospensione"""", che nomina una serie di fenomeni: l'intermittenza della presenza """"in carne ed ossa"""" in cui si è svolta la vita scolastica, l'inedita esperienza del tempo che ci è accaduto di vivere, ma anche l'esercizio di rallentamento e di riflessione che abbiamo avuto occasione di compiere, senza forse riuscire a concretizzarlo. In un senso più specifico, la parola evoca l'atto inaugurale della fenomenologia, che diventa, nell'ultimo dei contributi qui raccolti, il metodo di una originale ricerca sull'insegnamento della filosofia nelle scuole, il cui punto di partenza consiste nelle voci di studenti e docenti, invitati a soffermarsi su questioni non abituali né scontate. Testi di Daniele Bertacco, Beatrice Bonato, Massimo De Bortoli, Floriana Ferro, Claudio Tondo, Eliana Villalta."" -
Anacronie. L'inattualità del contemporaneo
I saggi raccolti nel volume indagano il concetto di ""contemporaneo"""", mettendone in questione il significato storiografico tradizionale. Investigando la temporalità della rammemorazione (Bloch e Benjamin), della comprensione e dell'arte (Gadamer), dell'inconscio (Freud e Lacan), della relazione etica (Levinas) e dell'interpretazione post-storica (Calasso), essi lasciano emergere come il contemporaneo non sia una nozione cronologica di tempo, corrispondente al presente o all'attuale, ma indichi una rottura del continuum temporale. Si tratta di un'intempestività, che diviene il luogo di un incontro evenemenziale tra una pluralità di tempi, tra un passato riattualizzato e l'avvenire. Il contemporaneo non nomina perciò una sincronia, bensì un'anacronia, che irrompe nella diacronia del tempo, impedendo al presente di coincidere con se stesso."" -
Dentro il vulcano. Il viaggio a Napoli di Gimbernat e Babbage nella prima metà dell'Ottocento
Tra la fine del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento, il Vesuvio e tutta l'area vulcanica del napoletano diventano la meta obbligata delle osservazioni di studiosi locali e stranieri, in un periodo in cui si gettano le basi della moderna geologia. Tra i tanti viaggi di scienziati a Napoli, in questo libro si seguono le tracce di due studiosi molto diversi tra loro, con in comune la fascinazione per il Vesuvio. Entrambi percorreranno gli stessi itinerari, rischiando di bruciarsi nel cratere, ma le loro strade non si incroceranno mai. Quella di Carlos de Gimbernat (1768-1834) è una originale e affascinante figura di studioso ben noto e inserito nella comunità scientifica del primo Ottocento. La sua vita è quasi la trama di un romanzo d'avventura, che lo vede in giro per un'Europa tormentata da guerre e rivoluzioni. Scienziato cosmopolita dai molteplici interessi, il suo arrivo a Napoli nel 1818 coincise con una spettacolare e lunga eruzione del Vesuvio: un evento dalla forte valenza che condizionerà il suo futuro. Il suo soggiorno sarà dedicato a escursioni e osservazioni geologiche e vulcanologiche, che unirà a ideali libertari in una commistione fortemente simbolica di nuove idee scientifiche e politiche. Matematico, fisico, riformatore scientifico dalla mente lungimirante, Charles Babbage (1791-1871) fu anche un viaggiatore instancabile. Nel 1828 arrivò a Napoli e fu ammaliato dal Vesuvio e dalle ricchezze geologiche dei Campi Flegrei. Visitando il Serapeo si soffermò sui singolari segni circolari e i misteriosi buchi lasciati dai molluschi sul marmo della ""più notevole costruzione sulla faccia della terra"""": erano una prova evidente che il Tempio non si era trovato sempre allo stesso livello rispetto al mare. Con l'ausilio della sua macchina calcolatrice, proporrà un'interpretazione dei fenomeni osservati che sarà accettata dai più valenti geologi del tempo."" -
Dal Paradiso di Dante all'inferno ecologico. Sulla poesia di John Kinsella
Il volume raccoglie, ispirandosi alla poesia di John Kinsella - poeta australiano noto nel mondo anglosassone anche per i corsi di poetry tenuti in diverse università (tra cui quella di Cambridge, di cui è fellow) -, alcune riflessioni sulla poesia di Dante declinate in funzione ecologica. Le ultime tre raccolte poetiche di Kinsella - Divine Comedy. Journeys through a Regional Geography (2008), On the Outskirts (2017), Musical Dante (2021), di cui la prima e la terza sono state parzialmente tradotte in italiano - seguono il modello dantesco per una poesia realistica, ma soprattutto etica, che assuma il problema ambientale come focus per una rappresentazione di un mondo in crisi e richiami il lettore a una più consapevole azione planetaria. Gli interventi che si propongono nel volume sono designati ad approfondire sia la componente naturalistica della poesia dantesca (Guglielminetti), sia la responsabilità umana sul pianeta (Cuozzo e Kinsella), sottolineando la considerazione del ruolo etico della poesia (Dall'Igna) e analizzando con perizia testuale la poesia di Kinsella (Biggio) e il suo legame con Dante (Ardissino). -
Verso una geografia del cambiamento. Saggi per un dialogo con Alberto Tulumello, dal Mezzogiorno al Mediterraneo
Nel 2008 usciva ""I tempi e i luoghi del cambiamento. Lo sviluppo locale nel Mezzogiorno d'Italia"""", ultima monografia di Alberto Tulumello. Mentre esplodeva la crisi finanziaria, poi divenuta economica, Tulumello portava a sistema un lungo lavoro sulle dinamiche politiche ed economiche del meridione italiano. La conclusione di quel ciclo era allo stesso tempo l'inizio di un percorso intellettuale che iniziava ad aprire a un campo di riflessione geograficamente, ma anche politicamente, più ampio: quello delle dinamiche di """"cambiamento"""" nelle relazioni tra luoghi e scale molteplici. Un percorso interrotto nel 2012 dalla prematura scomparsa dello studioso. Dieci anni dopo questa raccolta di saggi torna a problematizzare e a riflettere su """"cambiamento"""" e """"sviluppo"""", articolando tre scale geografiche: il Mezzogiorno d'Italia, il Sud d'Europa e il Mediterraneo. E lo fa mettendo in dialogo il lavoro di Tulumello con contributi provenienti da svariate discipline: dalla sociologia economica alla politologia e alla demografia, fino alla geografia umana e all'antropologia."" -
Crisi dell'umano oggi? Tra immanenza e trascendenza
Da più parti emerge l'urgenza di fermarsi a riflettere sulla condizione umana, su come l'attuale situazione sanitaria, socio-culturale, economica e politica la determini in modo inaudito. A ragione ci si chiede se l'umano sia in crisi. Il volume raccoglie undici contributi frutto di una ricerca condotta a partire dalla domanda ""crisi dell'umano oggi?"""". L'interrogativo dichiara la postura filosofica di fondo, annodando tra loro contributi così differenti per metodo, impostazione e prospettiva: si tratta di coltivare, sempre e comunque, l'impegno della ricerca - della domanda, appunto - prima ancora di poter definire e delimitare l'accadere umano. L'intreccio che si costruisce ridisegna le molteplici tracce del cammino dell'uomo, mosso dal bisogno di confrontarsi con un anelito di speranza. La presente ricerca vorrebbe idealmente accompagnare, con l'ausilio del prezioso sostegno dell'interrogativo filosofico, il cammino umano oggi."" -
Il cerchio mai chiuso. Mente, cervello, corpo, ambiente: dalla relazione all'individualità
La questione sembra quasi banale, ma trascina con sé innumerevoli interrogativi: come si costituisce l'individualità? Come accade che ogni essere umano sia radicalmente diverso dall'altro e in ogni istante sempre diverso da come era in passato e da come sarà in futuro? La proposta che si avanza in queste pagine è che l'individualità si costituisca nella relazione e che questa non sia un prevedibile gioco di cause ed effetti, ma un processo che pervade l'esistenza umana dal primo vagito all'ultimo respiro. Un processo che esclude tanto ogni dualismo tra mente e corpo, tra anima e materia, quanto ogni riduzionismo fisicalista, per cui saremmo solo una manciata di neuroni sempre prevedibile. Una proposta ardua, che troverà ben pochi appigli nella storia del pensiero che ci precede, ma che, forse, può scovare maggiore sostegno in quella parte delle neuroscienze che hanno saputo tenersi alla larga dalle scorciatoie del riduzionismo.