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Il rischio e la perdita. Su identità e linguaggio in Martin Heidegger
La presente ricerca si basa sulla traduzione delle lezioni universitarie tenute da Heidegger a Friburgo durante il semestre estivo del 1934 e raccolte nella Gesamtausgabe sotto il titolo Logik als die Frage nach dem Wesen der Sprache (La logica come questione dell'essenza del linguaggio). Il nucleo teoretico che caratterizza questo ciclo di lezioni è il problema dell'identità dell'uomo, la ""questione del chi"""" (Werfrage) dell'esserci. Non a caso Heidegger s'impegna a definire i termini del rapporto relazionale che lega l'identità della singola esistenza (il Selbst) e il linguaggio. Rispetto alla questione del Selbst ciò che emerge è il """"rischio"""" di una riduzione deterministica del senso del sé dell'uomo e di una conseguente assolutizzazione del senso del linguaggio. La conseguenza di una preventiva determinazione del senso del Selbst porta, infatti, a ciò che Richard Rorty ha definito """"reificazione del linguaggio"""". Si è tentato in questo lavoro di rintracciare il pericolo di una riduzione della singolarità e dell'esemplarità dell'esistenza di qualunque uomo tra l'insensatezza di un linguaggio indifferente, come è quello logistico, e l'interpretazione heideggeriana del logos."" -
Villa Belloni
Villa Belloni è un viaggio nella memoria che inizia dai luoghi dell'infanzia, rievocando momenti, stati d'animo e amicizie autentiche. Da quegli attimi scorre un itinerario di carattere spaziale e temporale. Si accenna all'incontro dei genitori dell'autrice per poi riflettere sulle angosce del contesto storico contemporaneo, inquietante, ma illuminato dall'arte che può dare un significato all'esistenza. A prevalere sono i versi liberi, che vogliono suggerire più che descrivere, nella ricerca costante del ritmo e della parola. -
Le lettere magiche. Dalle iniziali medievali alla poesia visiva
Siamo ormai abituati dalla nostra cultura alfabetica a immaginare per la scrittura il solo referente della lingua parlata. La scrittura è però davvero solo un medium e un codice linguistico 'secondario'? Non è piuttosto un codice primario, fatto di segni tracciati e di immagini? Le forme figurali storiche dei testi letterari dimostrano che la materialità della scrittura può acquisire un dinamismo proprio. Nelle iniziali medievali, nella poesia figurata barocca e nella poesia concreta-visiva, la scrittura diventa una realtà autonoma, rendendo riconoscibile il campo di tensione tra carattere segnico e autoreferenzialità. Si tratta di fenomeni accomunati da aspetti, strutture e livelli di significato 'magici' finora trascurati. Per i suoi stessi presupposti culturali e ideologici la critica non ha infatti mai preso in seria considerazione i prodotti letterari vicini al gioco, all'artifizio o all'incantesimo, che sono sempre parsi inficiati da fiacchezza morale e da narcisismo compositivo. La riqualificazione del concetto di magia consente invece di analizzare la valenza specifica delle produzioni verbovisive per l'esperienza cognitiva ed estetica. -
Hannah Arendt e il cosmopolitismo. Stato, comunità, mondi in comune
Il tema del cosmopolitismo è generalmente considerato un aspetto marginale o problematico del pensiero di Hannah Arendt. Da un lato perché non è mai stato affrontato da lei in modo sistematico, dall’altro perché giudicato poco compatibile sia con la sua difesa del “diritto ad avere diritti”, inteso come diritto ad appartenere a una comunità politica determinata, sia con la sua dichiarata diffidenza nei confronti dell’istituzione di un governo mondiale come soluzione al problema dell’apolidia, sia, infine, con l’importanza da lei attribuita al passaporto, significativamente definito “il libro più bello del mondo”. Il volume include invece a pieno titolo Arendt tra i teorici del cosmopolitismo, mostrando come lo precorra e lo sviluppi nelle sue tre forme principali (morale, politico-istituzionale, culturale) e come non vi sia alcuna contraddizione insuperabile tra questo e l’appartenenza a una comunità politica. Oppure tra questo e le condizioni dell’agire politico: la pluralità, il mondo in comune, l’intreccio delle relazioni umane, il confine. -
Contro-tempo. La temporalità del pensiero e della storia nella clinica e nella letteratura
Il trauma rimane tuttora un argomento inesauribile, anche se la letteratura psicoanalitica se ne è occupata a lungo. Da esso si dipana una sottile ma articolata trama reticolare a partire da un concetto di temporalità che clinicamente si esprime come opposizione ad andare oltre, a ristabilire una continuità con la vita e con la morte. La realtà psichica si affianca a una realtà esistenziale storica nelle sue declinazioni religiose, antropologiche, letterarie e biologiche, secondo un procedere che tende a psichicizzare lo storico e a storicizzare lo psichico. -
Il fantasma dell'architettura
Lungo l'itinerario dal postmoderno al decostruzionismo, alla transarchitettura, e al relativismo delle odierne tendenze, oscillanti tra il desiderio di ritrovare al progetto le ragioni sociali del modernismo e l'acquiescenza al mercato, il saggio mette in luce il progressivo evaporare dell'architettura il cui corpo concreto, costruito, appare essere il supporto di sensi e valori che lo nebulizzano in una sorta di sparizione tra il suo divenire merce di consumo e l'uso finanziario che lo distoglie dall'abitare. -
Le règle du jeu. I videogiochi tra cultura e design
Nell'indagare le ampie dinamiche di gioco, con particolare attenzione alle sue applicazioni digitali, questo volume fornisce al lettore un primo strumento teorico-pratico per orientarsi nello studio e, sperabilmente, nella creazione di prodotti interattivi a partire dalle loro strutture di design e dalle componenti logiche, psicologiche e culturali coinvolte nella loro progettazione. Partendo dalla storia dei videogiochi, dalla loro retorica e dalla loro presenza crescente nella letteratura, nel cinema e nelle arti visive, questo volume offre un'introduzione alle teorie di design dei giochi classici e alla loro applicazione in ambiente digitale. Vengono qui esposte le strategie più note adottate dai maggiori progettisti per realizzare buone interazioni con l'utente in base alle tecniche e agli strumenti più accreditati di game design, qui illustrati anche sul piano grafico, per illuminarne gli aspetti narrativi, emozionali e anche commerciali, a partire dai videogiochi più celebri. -
Il sentimento paralizzante del possibile. La vertigine della libertà in Kierkegaard e Sartre
Che cosa significa essere liberi? Esiste una determinazione filosofica capace di definire in modo inequivocabile questo principio? Questo breve saggio ripercorre con un linguaggio accessibile a tutti le formulazioni dei concetti di scelta, libertà, autenticità e responsabilità, facendo luce sul contesto filosofico e culturale che le ha declinate, con particolare riferimento al pensiero di Kierkegaard e Sartre. -
Il joystick intelligente. Percorsi di filosofia e videogiochi
Il volume intende offrire percorsi di incontro tra i mondi delle filosofie e dei videogiochi attraverso una pluralità di sguardi. Si tratterà di rendere conto del preciso e consapevole utilizzo di temi e problemi delle filosofie occidentali e orientali, classiche e contemporanee, da parte di alcuni videogiochi, dagli androidi in crisi esistenziale di Nier: Automata ai dilemmi etici di Assassin's Creed, all'incontro col trascendente in No Man's Sky. Attraverso la lente filosofica si cercheranno profondità di senso anche in quei videogiochi che non condividono una simile presunzione, fornendo l'occasione per indagare alcuni fenomeni videoludici di enorme e spropositato successo come Pokémon e Animal Crossing. Le tematiche affrontate spaziano dall'elaborazione di visioni metafisiche o cosmologiche alla messa in discussione di utopie e ideologie politiche, passando attraverso riflessioni esistenzialiste, considerazioni ecologiste e suggestioni estetiche. -
Azioni, ragioni e valori
Spesso si sente sostenere che etica e filosofia della mente concepiscono le ragioni dell'agire in modo diverso. Mentre, infatti, i filosofi morali si occuperebbero delle ragioni in senso normativo, i filosofi della mente sarebbero interessati a ragioni di tipo diverso: ossia quelle che ""motivano"""" le azioni intenzionali. In questo libro si argomenta contro questo punto di vista, sostenendo che in etica e in filosofia della mente è in gioco un'unica nozione di ragione pratica: quella - tradizionale in filosofia - che raccomanda come preferibili specifici corsi d'azione. Il vantaggio di questo punto di vista non è però la mera parsimonia teorica, ma il fatto che esso dà conto in maniera adeguata del modo in cui ordinariamente comprendiamo le nostre azioni e quelle altrui. In questo modo, inoltre, si mette in dubbio la tesi, oggi molta diffusa, secondo cui dovremmo abbandonare la visione ordinaria dell'agire in nome di una qualche concezione filosoficamente purificata."" -
Ontologia dell'immagine
Viviamo in una civiltà delle immagini, che con la loro enorme diffusione, pervasività e potenza, dalle quali derivano vantaggi e pericoli, sono diventate uno dei temi privilegiati dai filosofi. Questo studio riporta l'attenzione su una dimensione spesso trascurata dell'immagine, quella ontologica, attraversandone le principali declinazioni, da Platone fino agli autori più recenti, e cercando di mettere in luce la possibile funzione di ""incremento ontologico"""" che le immagini assolvono quando non sono semplici copie, ma interpretazioni che mostrano la realtà in modo nuovo. In particolare quando hanno una portata rivelativa, in virtù della quale, manifestando la loro relazione con l'originario, arricchiscono la manifestazione dell'originario stesso. Tale funzione si giustifica in una concezione immaginale dell'essere, ricondotta all'ontologia della libertà, per la quale l'immagine è costitutiva dell'essere stesso."" -
Bufale, fake news, rumors e post-verità. Discipline a confronto
Il dibattito sulle fake news e sulla post-verità si è imposto sui mezzi di informazione, ma ha coinvolto anche il mondo della ricerca scientifica in vari ambiti. Questo volume mostra come, a fronte delle differenti metodologie, simili appaiono le riflessioni sulle ricadute dei risultati nei diversi campi della ricerca, soprattutto se applicate alla grande responsabilità della costruzione e dell'indirizzo dell'opinione pubblica. Il libro rappresenta dunque un contributo importante al ricco e stimolante dibattito in corso sul tema, con l'ambizione di superare la tradizionale rigida divisione dei ""saperi"""" scientifici e umanistici e di valorizzare il dialogo e l'incontro di sensibilità diverse."" -
La poetica di Tristano e la morte come possibilità. Per un'inchiesta su Leopardi
Fausto Curi delinea un ritratto inedito, variegato e complesso di Giacomo Leopardi, fatto con simpatia ma senza complicità. E lo fa portando alla luce diversi aspetti della cultura e della sensibilità del poeta. Tra i molti argomenti affrontati, due temi sono analizzati in modo particolare: la poetica di Tristano, ossia il progetto di un libro originalissimo quali sono le Operette morali; e la morte intesa come possibilità, cioè la morte desiderata ma non seguita dal suicidio, così da risultare non necessaria, fruibile in ogni momento della vita come una promessa e una risorsa. Perché Leopardi detestava l'esistenza ma amava la vita, così come amava la morte che pone fine all'esistenza. -
Il monolite e il mutamento. Continuità e trasformazioni nella politica ed economia dell'Unione Sovietica 1917-1953
L'URSS ha rappresentato il più elaborato e radicale esperimento sociale, politico ed economico del Novecento, in quanto si prefisse di reinventare completamente l'esistente. La complessità e la contraddittorietà dei risultati di tale esperimento e della più ampia storia del comunismo come sistema di Stato non possono essere liquidate né con un'agiografia antistorica, né solo con un ""libro nero"""". Per capire cosa è stato davvero il """"sistema sovietico"""", questo studio propone una puntuale analisi storica, realizzata tramite l'utilizzo quasi esclusivo di fonti primarie in lingua russa, volta a mettere in luce i cambiamenti, le instabilità e le discontinuità che accompagnarono le continuità strutturali e autoritarie del sistema."" -
Storia e tradizione. Due lettere e un discorso
Nel corso della sua vita intellettuale Edmund Burke ha elaborato una filosofia di difficile classificazione, dove elementi aristotelici e tomisti si uniscono ad argomenti giuridici legati alla tradizione inglese del common law e a teorizzazioni giusnaturalistiche sullo stato di natura e sul contratto sociale. Il volume racchiude tre rilevanti lavori di Burke: Discorso sulla rappresentanza dei Comuni in Parlamento (1782), Lettera a un membro dell'Assemblea Nazionale (1791) e Lettera a William Elliot (1795). Il Discorso contiene la sua più chiara esposizione del principio della prescrizione, trattando quindi del ruolo normativo della tradizione. La prima Lettera rappresenta la più estesa invettiva di Burke contro Jean-Jacques Rousseau, da lui considerato il padrino della Rivoluzione francese. La seconda Lettera è un'esortazione affinché venga suscitato quello che egli chiama un ""nuovo spirito repubblicano"""", un principio morale e politico alternativo all'entusiasmo rivoluzionario francese."" -
Verità e non verità del popular. Saggio su Adorno, dimensione estetica e critica della società
Nel pensiero di Theodor W. Adorno, esponente di spicco della teoria critica della società legata alla Scuola di Francoforte, il confronto con la cultura di massa (o, più precisamente, con l'industria culturale) e con l'esperienza estetica ""diffusa"""" e spesso """"distratta"""" che la caratterizza gioca un ruolo molto importante, ancorché perlopiù in un senso critico. In particolare, al centro di numerose ricerche e numerosi scritti di Adorno si trova il confronto critico con gli sviluppi novecenteschi della """"musica leggera"""" o popular music, che per il filosofo tedesco comprendeva anche il jazz. Tali argomenti sono sempre analizzati da Adorno con un approccio dialettico che porta a mettere in luce e ad enfatizzare l'intreccio di aspetti diversi (filosofici, sociologici, musicologici, critico-culturali, politici) che vengono poi a raccogliersi intorno alla domanda sulla verità e non-verità dei fenomeni di volta in volta presi in esame. Il libro analizza questo complesso di problemi a vari livelli, confrontandosi con la natura aperta, plurale e dinamica del pensiero di Adorno, e investigando specificamente la tematica della verità e non-verità della popular culture. Procedendo in modo critico e mai dogmatico """"con Adorno"""" ma al contempo, ove necessario, """"contro Adorno"""", il libro prende in esame i rapporti tra arte e società, tra aura e merce, tra dimensione estetica e potenziale politico, con un focus primario sulla popular music della nostra epoca e con numerosi esempi tratti da questo ambito."" -
Sullo spirito della filosofia platonica. Il Timeo di Platone: commento manoscritto (1794)
Il commento schellinghiano al Timeo di Platone, databile intorno alla prima metà del 1794, fa parte della raccolta n. 34 del lascito manoscritto, conservata con il nome di Ueber den Geist der Platonischen Philosophie. Si tratta di una preziosa testimonianza degli studi compiuti dal giovane filosofo, che fornisce informazioni sia sull'interesse schellinghiano per la filosofia platonica e sul contesto più generale in cui tale interesse si colloca, sia intorno a temi che anticipano e pongono le basi alla sua Naturphilosophie. Oltre a restituire il quadro dei dibattiti intorno alla filosofia platonica nella Germania tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta del Settecento, il manoscritto testimonia i primi passi compiuti da Schelling su temi fondamentali della sua indagine sulla natura, soffermandosi sull'origine del mondo, sui concetti di materia e di ""principio del movimento"""", sulla definizione di vita e di organismo."" -
Borderline: un amore radicale per la vita
La relazione analitica è per Jung la bussola di orientamento tra paziente e psicoterapeuta, ed è il fattore di cura primario. L'autore, dopo aver attraversato i modelli teorici più importanti che storicamente hanno approfondito la ricerca clinica e metodologica intorno ai disturbi borderline, a partire dal caso clinico dell'uomo dei lupi rivisitato in chiave junghiana, prosegue in una scalata ""solitaria"""" che, nello spazio di ricerca del sentiero, genera uno sguardo unico, come uniche sono tutte le relazioni analitiche e di cura. Nasce un dialogo tra psicologia complessa, psicoanalisi, etologia, neuroscienze, filosofie antiche e arte (le fotografie nel libro sono dell'autore), alla ricerca di quel brandello di """"pelle umana"""" che sa rigenerarsi e proteggere, e che appartiene a ognuno. Un libro importante per psicologi clinici, psichiatri, psicoterapeuti, analisti, e per tutti coloro che desiderano avere uno sguardo ampio e profondo sull'umana sofferenza, con la speranza della rinascita. Prefazione di Romano Màdera."" -
L' immaginario ipertrofico. Il fallo e i suoi possibili destini nella psicosi e nella perversione
L'identificazione con il fallo viene posta da Lacan come un possibile aspetto che accomuna il destino del rapporto con il fallo sia per soggetti psicotici che perversi. Un'ipertrofia dell'identificazione fallico-immaginaria, unitamente ad un'incandescenza dell'immaginario, la cui dimensione appare ""prevalente"""", apparenta la struttura clinica psicotica - in alcune sue declinazioni - e quella perversa. In questo lavoro si cercherà, a partire da un inquadramento del concetto di fallo da Freud a Lacan, di mettere in tensione questi punti di affinità, per evidenziare tuttavia non solo in quale specifica direzione questa ipertrofia fallico-immaginaria si possa andare a declinare nella psicosi e nella perversione, ma anche la radiale differenza tra le due strutture cliniche in relazione all'Edipo ed alla castrazione simbolica, differenza che rende psicosi e perversione per nulla assimilabili. In questo itinerario, Schreber e Gide saranno due fari, due poli di riferimento per certi versi esemplari, per raccordare le questioni teoriche sollevate con """"destini"""" possibili in cui l'umano può incorrere per far fronte ed abitare la propria esistenza."" -
La notte più buia. Cronache di una generazione
"La notte più buia. Cronache di una generazione"""" è un libro scritto in un momento di crisi individuale e collettiva determinato dalla pandemia da Covid-19. Dentro c'è la paura e l'ansia del contagio. Ma non la resa e nemmeno il panico. Al contrario, c'è la voglia di capire come siamo arrivati a tanto. A tale scopo, l'autore utilizza un registro narrativo che, attraverso il racconto ironico e a tratti divertente (fedele e infedele) di episodi della propria vita, intende rivisitare la storia di una generazione. Più che un'autobiografia: un intenso """"saggio narrato"""" sulla crisi della Sinistra, della politica, della medicina e dell'arte; su come eravamo e su come siamo diventati."