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Il codice gestuale nella Commedia e altre cose dantesche
Punto centrale di questa raccolta è l'indagine sulla comunicazione non verbale, ossia sul codice gestuale e prossemico nella Commedia. Si tratta di un tema solo marginalmente toccato dalla critica, che tuttavia può fornire utili indicazioni per illuminare sotto una luce nuova aspetti non trascurabili della poesia di Dante, senza dimenticarne i valori estetico-culturali e il senso della sua attualità. L'analisi si avvale di una metodologia fondamentalmente semiotica, ma che contamina liberamente categorie ermeneutiche a sfondo psicologico, antropologico e linguistico. Cimini inoltre fornisce un'interessante lettura dell'XI canto del Paradiso e fa alcuni interventi che insistono sulla ricezione della Commedia nella cultura italiana ed europea del secondo Ottocento. In particolare si mette a fuoco la cosiddetta interpretazione esoterica del poema, con un'attenzione precipua alle teorie del suo maggiore sostenitore, Gabriele Rossetti. -
Rivista internazionale di studi leopardiani (2020). Vol. 13
La RISL, Rivista Internazionale di Studi Leopardiani, è l'unico periodico scientifico dedicato specificatamente a Giacomo Leopardi. Fondata nel 1999 da Emilio Speciale e da lui diretta fino alla sua prematura scomparsa nel maggio 2017, la RISL prosegue ora le sue pubblicazioni sotto la nuova direzione di Tatiana Crivelli e Patrizia Landi, grazie prima alla collaborazione con l'editore Cesati di Firenze e ora con la casa editrice Mimesis di Milano. La rivista intende rispettare la linea editoriale inaugurata dal suo fondatore e continuerà dunque ad accogliere e proporre «con la massima apertura ideologica, interventi critici scelti esclusivamente in base alla loro scientificità, cercando di porsi come sede di discussione problematica, informativa e vivace» su uno dei maggiori poeti e pensatori italiani, non solo dell'Ottocento. -
La poesia, ancora?
Perché ancora la poesia, se la poesia c'è da sempre, da quando gli esseri umani - gli animali parlanti - hanno percorso la terra, e sempre ci sarà finché le mutevoli lingue umane genereranno la sfera della loro esistenza? Perché questo ancora, dunque? Perché il trionfo dell'""infosfera"""" sta portando verso una visione del linguaggio distorta e impoverita nella dimensione comunicativa, alla quale la poesia pare adeguarsi, dimenticando un'eredità poetica di millenni. Perché antropologia e neuroscienze raccontano oggi un'altra vicenda, nella quale la lingua è costitutiva della sfera dell'esistenza, e la comunicazione solo un suo aspetto; e di più: la prosodia, il suono delle parole e la voce del parlante sono sostanza del pensiero, del sentire e del percepire. Questo ancora significa avere nuove domande e inseguire le risposte nella lingua e nella tradizione poetica, riconoscendo allo strumento della scrittura e alla storia del libro il loro effettivo ruolo di primaria importanza."" -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2021). Vol. 1
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia si propone come luogo di discussione e riflessione critica sui nessi che legano ricerca filosofica e ricerca psicologica. In un clima culturale caratterizzato da un crescente specialismo e da un'estrema parcellizzazione delle attività di ricerca, che rendono problematica la circolazione delle idee e lo scambio delle conoscenze, Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia promuove una pratica teorica aperta, critica, laica, antidogmatica, interdisciplinare e interculturale, che non considera filosofia e psicologia come due forme di sapere chiuse e ripiegate su se stesse, ma come due direzioni di ricerca reciprocamente intersecantisi in virtù del loro comune oggetto d'indagine: la condizione umana, unitamente al complesso delle sue relazioni con il contesto ambientale e sociale. Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia ospita contributi di natura critico-comparativa ed empirica aventi come oggetto la mente umana, con particolare attenzione ai processi cognitivi, emotivi e motivazionali; i fondamenti della teoria della conoscenza; la costituzione dell'intersoggettività; le dinamiche individuali e sociali delle relazioni etiche; il rapporto tra umano e non-umano; la genesi e la riproduzione delle formazioni culturali e le dinamiche interculturali; l'origine del campo della ""anomalia"""" e del """"patologico"""", anche alla luce delle recenti scoperte compiute nei campi delle neuroscienze, delle scienze cognitive, della biologia e della genetica. Sono incoraggiati studi diretti alla valorizzazione dei modelli interpretativi dell'umano e del non-umano storicamente considerati """"marginali"""" rispetto alla loro capacità di creare un dialogo critico e costruttivo con le nuove scienze della mente, con particolare attenzione sia agli indirizzi filosofici """"continentali"""", tra cui il trascendentalismo, l'idealismo, la fenomenologia e la Teoria Critica, sia a quelli derivanti dalla tradizione psicodinamica e psicoanalitica."" -
Civitas educationis. Education, politics and culture. Ediz. italiana e inglese (2021). Vol. 1
EDITORIAL – EDITORIALEEnricomaria CorbiCivitas Educationis between Past, Present and FutureCivitas educationis tra passato, presente e futuro SYMPOSIUM Filosofia, pedagogia, educazione politica e civile:antichi e moderni in dialogo Chiara Blengini, Matteo MorandiUn classico: sguardi incrociati sull’antico Chiara BlenginiLa proposta pedagogica di Platone tra Repubblica eLeggi Benedetta Del FornoIl progetto aristotelico di paideia: una pedagogiadella politica senza politica Silvia GastaldiLe responsabilità educative dei padri nel De liberiseducandis dello Pseudo-Plutarco Monica FerrariLa fortuna pedagogica del De liberis educandis traUmanesimo ed età moderna Matteo MorandiL’antico nella storia della pedagogia italiana dell’Ottocento Letizia TernaIl metodo socratico: una proposta per l’educazionecontemporanea? L’analisi di Martha Nussbaum ESSAYS – SAGGI Giorgio CrescenzaIl sistema educativo italiano: memoria del passatoe prospettive di futuro Valerio Ferrero, Fabio MulasCittadinanza, territorio, scuola. Prospettive di educazionecivica Chiara Carla MontàChildren as Apolitical Human Beings or as Public Educators?Re-imaging the Meanings of Democratic Citizenship Anna Maria Murdaca, Maria Scalia, Patrizia OlivaFragilità evolutive, autoregolazione emotiva degli adolescenticon povertà educativa: il lavoro delle comunitàeducative, tra politica educativa, servizi territoriali emessa alla prova minorile BOOK REVIEWS – RECENSIONI Antonella CalabreseSave the Children, Riscriviamo il futuro. Rapporto suiprimi sei mesi di attività. Dove sono gli adolescenti?La voce degli studenti inascolatati nella crisi, Roma:Save the Children, 2021, pp. 32 Carlotta ChignoliAntonacci F., Gambacorti-Passerini M.B.,Oggionni F. (a cura di), Educazione e terrorismo.Posizionamenti pedagogici, Milano: FrancoAngeli, 2019,pp. 151 ABSTRACTS -
Poesie (1932-1991)
Roberto Rebora, anche se poco conosciuto, è uno dei maggiori poeti europei del Novecento. Da molti anni le sue opere sono accessibili solo ai bibliofili e agli studiosi. Con questa edizione si rende disponibile la quasi totalità dei testi poetici editi in libri, riviste ed edizioni rare. Pur non essendo stato allievo di Antonio Banfi, Rebora è il più degno rappresentante per la poesia della ""scuola di Milano"""". La sua scrittura nella dimensione essenzialistica, che guadagna negli anni, in un'operazione di scontorno e di distillazione, attraverso la parola, qualità sensibili e affettive, è vicina a una prospettiva neo-fenomenologica per l'attenzione ai temi del silenzio attivo, della temporalità, del dato di coscienza, della corporeità senziente, del rilievo della percezione e degli enigmi della Natura, per il rigore etico e il riserbo umano."" -
Deleuze. Il non-tutto in immagine
Il pròbleme che l'immagine del cinema moderno pone è lo stesso di fronte a cui si trova la filosofia della differenza del grande libro del 1968, ""Differenza e ripetizione"""": uscire dalla tutela del Tutto-Uno, sottrarsi al percorso verticale e gerarchico della rappresentazione, produrre un differente rapporto tra """"io, pensare, essere"""". La filosofia deve pensare con i propri strumenti, i concetti, un essere che è un terreno di differenze senza gerarchia, un io che esce dai canoni del soggetto trascendentale, un mondo che non è un tutto-uno e che il pensiero non è più in grado di pensare nemmeno come il proprio orizzonte. L'arte (il cinema come arte) affronta lo stesso problema: la frattura del tempo narrativo tradizionale, la singolarità non integrabile in un intero, l'interstizio reso visibile, la dissociazione tra il visivo e il sonoro. Allora, che cosa può pensare il pensiero nelle sue differenti forme? In che cosa consiste la sua potenza, se non può pretendere l'onnipotenza e se l'idea del tutto non può nemmeno più essere il suo orizzonte?"" -
La lingua nella storia della psichiatria moderna e contemporanea, Da Pinel agli anni Duemila
Tra le discipline che hanno dialogato con la psichiatria nel corso della storia, la psicopatologia del linguaggio ha ricoperto uno dei ruoli più cruciali e, allo stesso tempo, ha però avuto meno fortuna. A distanza di oltre due secoli dai primi studi condotti in materia dai clinici di Montpellier e nonostante il corposo spazio dedicatole dai trattati psichiatrici tra il XIX e il XX secolo, l'analisi della lingua dei pazienti in ambito psichiatrico sembra infatti ancor oggi mancare di una solida legittimazione scientifica, anzitutto a causa dell'assenza di una tradizione conosciuta e condivisa che ne ricostruisca i fondamenti storico-teorici. È propriamente questa lacuna che intende contribuire a colmare il presente volume che, grazie all'analisi dei testi (trattati, saggi, manuali, articoli, tesi) che, da Pinel fino agli anni Duemila, hanno inteso studiare la lingua della malattia mentale, si presenta come il primo contributo organico sulla storia delle teorie linguistiche in psichiatria. -
Cartografie sociali. Rivista di sociologia e scienze umane (2021). Vol. 10-11: fatto sociale totale. Voci dalla pandemia tra capitale e vita, Il.
«La natura sociale delle pandemie e i dispositivi di discorso che le accompagnano Un fatto sociale totale. L'antica definizione messa a punto un centinaio d'anni fa (1923-24) da Marcel Mauss (2002) a partire dalla ricostruzione delle pratiche di ""dono"""" indica fenomeni della vita sociale che, pur specifici, appaiono tuttavia in relazione con tutti gli altri, rendendo possibile attraverso la loro analisi la lettura complessiva di un'intera società. La definizione è stata evocata da molti studiosi nel dibattito pubblico che ha accompagnato la pandemia da Sars-CoV-2: l'evento - si è detto - ha trasceso rapidamente i confini dell'ambito """"sanitario"""", per investire con palmare e plateale evidenza le strutture produttive e quelle economiche in generale, i circuiti della decisione politica e le stesse forme elementari dell'organizzazione sociale, a partire dai consumi, dalla vita familiare e dalle relazioni interpersonali. Le sue conseguenze si sono presto estese, altrettanto rapidamente e platealmente, fino a investire la dimensione """"simbolica"""" dell'esistenza: le credenze, i miti e i riti collettivi, le stesse """"province finite di significato"""", vale a dire gli insiemi strutturati di segni, significati ed esperienze coerenti deputati a strutturare quotidianamente le """"realtà multiple"""" dei """"mondi della vita"""" (Schutz 1979) hanno subito una drastica riperime-trazione, mostrando non di rado la propria insufficienza. Nella stessa esperienza quotidiana è sembrato peraltro, ai più, che la natura irriducibilmente aristotelica, """"sociale"""", della vita umana tornasse a manifestarsi prepotentemente dopo decenni di ripiegamento privatistico, di enfasi sui consumi individuali, di desertificazione dei luoghi fisici e della """"piazza politica"""" a vantaggio della virtualizzazione della sfera pubblica, di dismissione dello """"Stato"""" e dei suoi apparati di decisione in favore del """"Mercato"""" e dei suoi modelli organizzativi...» (Dall' Editoriale di Antonello Petrillo)"" -
Colonialità e culture visuali in Italia. Percorsi critici tra ricerca artistica, pratiche teoriche e sperimentazioni pedagogiche
Il volume analizza la persistenza d'immaginari coloniali nelle culture visuali contemporanee in Italia e la politica amnesica e afasica riservata al colonialismo italiano. La ricerca approfondisce la relazione tra l'Italia e l'Africa così come venne istituita all'epoca dell'impresa coloniale italiana, i suoi assetti ideologici nonché la posterità di immaginari tossici, consciamente o inconsciamente condivisi e riprodotti dalla ""comunità immaginata"""" della nazione italiana. I saggi di ricercatori e ricercatrici qui riportati analizzano il ruolo della produzione culturale nella costruzione ideologica di narrative razziali legate a questa storia, attraversandole criticamente. Il lavoro teorico portato avanti nel volume si affianca alle pratiche di artisti italiani e artisti africani che, a partire da posizionalità diverse e complementari, hanno saputo intessere una maglia di riflessioni sull'eredità contemporanea di un lungo periodo storico ampiamente dissimulato."" -
Visual culture studies. Rivista semestrale di cultura visuale (2020). Vol. 2
Rivista semestrale di cultura visuale. -
Il milite ignoto. Alle radici dell'identità italiana
Il volume rappresenta, con il contributo di studiosi appartenenti a varie Università e strutture accademiche, un momento di riflessione - a cent'anni dall'evento sulle vicende e sulla traslazione del Milite Ignoto con la definitiva sepoltura all'Altare della Patria. L'intento, sviluppato attraverso prospettive di analisi provenienti da varie discipline, è precipuamente quello di sottolineare la valenza simbolica del Suo sacrificio quale archetipo contemporaneo dell'identità italiana di cui il momento solenne della traslazione da Aquileia a Roma è risultato essere elemento concreto e qualificante. -
Take five. Cinque contributi su Fichte e la filosofia trascendentale
Take Five. Sull'onda del classico di Paul Desmond, una suggestione e un invito a considerare la prospettiva di una filosofia trascendentale come proposta attuale per il presente e per il futuro. A partire dal pensatore che più radicalmente ne ha delineato i contorni, nell'età dell'idealismo tedesco che egli stesso ha contribuito a inaugurare: J. G. Fichte. Cinque contributi, secondo il privilegio che Fichte ha accordato alla forma della quintuplicità, che tentano di coniugare scavo filologico e approfondimento teoretico, scritti nell'arco di quasi vent'anni e che sono stati scelti come tappe di una ricerca tuttora in corso, volta a delineare una filosofia trascendentale all'altezza del contemporaneo. -
Scenari. Rivista semestrale di filosofia contemporanea & nuovi media (2020). Vol. 14
Rivista semestrale di filosofia contemporanea. -
Studi gentiliani. Vol. 12: idealismo attuale di Giovanni Gentile. Saggio di esposizione sistematica, L'.
Dell'idealismo attuale, che qualcuno si spinse a definire l'«essenza della filosofia moderna», La Via fu prima seguace e poi critico radicale. Questo libro rappresenta la prima fondamentale tappa, il primo momento analitico, della lettura laviana dell'opera di Giovanni Gentile, che sfocerà nell'Assoluto Realismo. Una lettura che ha i connotati di un ""corpo a corpo"""" tra il filosofo di Nicosia e il pensiero gentiliano e che assume le movenze di un'Esposizione sistematica: «semplicemente una premessa indispensabile dello """"studio critico"""" sull'idealismo attuale». Nondimeno, nel volume sono già presenti chiare tracce della teoresi laviana fondata sull'esenzializzazione del pensiero rosminiano, rilevabile nell'esposizione della critica gentiliana alla teoria dell'assenso, cioè alla teoria della libertà in Rosmini."" -
Come cambia il senso del luogo. Spazi urbani e ambienti mediali
"E/C"""" è la rivista trimestrale dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici. Pubblica articoli su vari campi della Semiotica strutturalista prodotti da gruppi di ricerca internazionali. La missione di E/C è quella di contribuire al progresso e alla diffusione della Semiotica come teoria della significazione e critica dei linguaggi della contemporaneità. Contributi di: Maria Cristina Addis Michela Altamirano Rafael Alberto Alves dos Santos Tiziana Barone Marc Barreto Bogo Pierluigi Basso Fossali Riccardo Bertolotti Anne Beyaert-Geslin José Carlos Cabrejo Cobián Sandro Cattacin Giulia Ceriani Luciana Chen Fabio Ciammella Giovanni Ciofalo Ana Claudia de Oliveira Michele Dentico Riccardo Finocchi Fiorenza Gamba Alice Giannitrapani Manar Hammad Massimo Leone Silvia Leonzi Raffaele Lombardi Enrico Mariani Francesco Mazzucchelli Tiziana Migliore Pietro Montani Mario Panico Francesco Pelusi Gaia Peruzzi Grazia Quercia Arnaldo Rodrigues Julien Thiburce Lorenzo Ugolini Mirco Vannoni Maria Claudia Vidal Barcelos Ugo Volli Andrea Volterrani Gillard Zuque Fonseca." -
Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Nuova ediz.. Vol. 2
Quali rappresentazioni del disastro hanno contribuito a creare le prime immagini arrivate dall'apertura di Auschwitz? Sulla scia delle riflessioni contenute in ""Immagini malgrado tutto"""", Georges Didi-Huberman prosegue la sua analisi della memoria visuale della Shoah attraverso quattro studi. Nel primo l'autore cerca di ricostruire le condizioni di visibilità e leggibilità al momento dell'apertura del campo di concentramento. Attraverso le immagini filmate da Samuel Fuller nel 1945 nel campo di Falkenau e alla luce del tentativo di fare un montaggio dotato di senso di queste immagini quarant'anni più tardi, l'autore rintraccia le condizioni antropologiche di questa costruzione visuale. Nel secondo studio identifica, invece, le differenti procedure grazie alle quali il cineasta e artista Harun Farocki rivisita, e rimonta, alcuni documenti attestanti la violenza politica, nel tentativo di rendere conto di una possibile restituzione della storia tramite il lavoro sulle immagini. Gli ultimi due saggi, più brevi, aggiungono un'ulteriore focalizzazione sulla questione per mezzo dell'analisi dell'attività fotografica di Agustí Centelles nel campo di Bram nel 1939 e del lavoro artistico di Christian Boltanski sull'immagine in quanto mezzo di riconoscimento, trasmissione e attestazione di dignità."" -
Athanor. Vol. 24: Maestri di segni e costruttori di pace.
Riprendendo e sviluppando, anche in considerazione dell'attuale situazione storico-sociale e dei più recenti sviluppi delle scienze dei segni e del linguaggio, le tematiche oggetto delle precedenti pubblicazioni nella collana Athanor. Semiotica, Filosofia, Arte, Letteratura, questo libro si propone di considerare insieme il contributo, a livello scientifico e sul piano della realtà storico-sociale, proveniente dai ""maestri di segni"""" e """"costruttori di pace"""". Queste due """"qualificazioni"""" in molti casi coincidono: possiamo citare sotto tale riguardo filosofi e semiotici quali Charles Peirce, Victoria Welby, Roman Jakobson, Michail Bachtin, Charles Morris, Ferruccio Rossi-Landi, Giuseppe Semerari, Adam Schaff, Emmanuel Levinas, Massimo Bonfantini, Roland Barthes, Julia Kristeva... Tale coincidenza è dovuta al fatto che chi si occupa di segni e di linguaggi si rende facilmente conto che perché ci sia un segno ce ne vuole un altro che interpretandolo ne dica il significato, sicché esso sempre vive e funziona nel rapporto di alterità. La """"vocazione"""" dei segni, compresa la parola, è l'interpretazione altrui, la traduzione, l'incontro con altri segni, con altre parole, il dialogo, l'ascolto. In questo senso c'è, nella """"natura' dei segni e delle parole, l'orientamento per una sorta di """"pace preventiva"""". Ciò può in qualche modo spiegare l'interesse e l'orientamento, da parte di chi si occupa di semiotica, di filosofia del linguaggio e, in generale, di scienze dei segni, per il dialogo, per l'ascolto, per il vivere insieme - con gli altri qualsiasi sia l'identità e l'appartenenza comunitaria - che possiamo chiamare, con Emmanuel Levinas, pace preventiva."" -
L' ombra di ciò che unisce. Lettere a René Magritte (1946-1948)
Nel maggio 1940, a seguito dell'invasione della Wehrmacht del Belgio e dell'Olanda, René Magritte si rifugia prima a Parigi, poi nella cittadina medievale di Carcassonne, nel sud della Francia. Qui conosce Joë Bousquet e con lui instaura un rapporto di sincera amicizia, come testimonia, tra l'altro, il presente scambio epistolare. Bousquet rimane affascinato dall'universo onirico del celebre pittore surrealista belga; il suo inconfondibile stile, illusorio ed enigmatico, ben si addice alla sua visione intimistica della poesia e della scrittura. Al tempo stesso, Magritte trova in Bousquet un interlocutore colto e privilegiato per discutere di questioni concettuali, relative - in generale - alla pittura e ai cardini teorici del movimento di cui entrambi erano autorevoli rappresentanti. Ad accomunarli, un incondizionato amore per l'arte, che diviene il luogo simbolo per trasfigurare con l'immaginazione la realtà e convertirla in sogno, nel linguaggio profondo dell'inconscio. -
Dante e Vico. Alle radici della vita civile
Con questo volume di studi vichiani intendiamo onorare, in forma sobria e niente affatto autocelebrativa, un impegno didattico e scientifico avviato nel 2011 e perseguito ininterrottamente nei dieci anni successivi. La formula scelta è stata quella del ""Premio"""" filosofico che, nel 2021, ha onorato il settecentesimo anniversario della morte dell'Alighieri. Dante e Vico, quindi, il Dante di Vico, indagati da esperti studiosi nazionali e internazionali, partecipanti come tutor degli studenti al Premio e al Convegno internazionale annuale intorno al filosofo napoletano nel suo tempo e nella nostra vita civile assai sensibile alle tematiche di un'aggiornata educazione civica.""