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Studi di estetica (2022). Vol. 1: Estetica e traduzione.
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Abebim «Fearless». Who was afraid of the end of the Millennium? New approaches to the interpretation of the traditional date of Zoroaster
Prefazione di Antonio Panaino. -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2021). Vol. 3
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer reviewed che pubblica i propri contenuti in full open access. Si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica." -
Coabitare l'isola. Spazio pubblico e cura dei luoghi
Il crescente interesse verso la qualificazione dei luoghi di cura coinvolge sempre più il mondo dell'arte e dell'architettura, si vanno precisando modalità e teorie che vedono gli ambienti terapeutici come luoghi che accolgono, sempre più domestici e meno impersonali. Oggi ci chiediamo se l'arte, la progettazione architettonica e la gestione - anche comunitaria - dei luoghi di vita pubblica possano favorire il benessere sociale. Questa pubblicazione si organizza in forma di racconto e di riflessione più generale intorno a un caso specifico: il progetto Coabitare l'isola del gruppo Wurmkos a Malegno, realizzato all'interno della rassegna di arte pubblica contemporanea aperto_art on the border del Distretto Culturale di Valle Camonica, che ha determinato la nascita di un Centro specialistico per l'età evolutiva, un servizio per tutto il territorio. Attraverso la rigenerazione di un'anonima residenza temporanea è stato creato un luogo capace di esprimere un abitare espressivo, conformato sulla tonalità esistenziale dei ragazzi/e che lo frequenteranno. L'esperienza è raccontata, contestualizzata e analizzata nei suoi molteplici aspetti, per offrire alla discussione culturale e alla pratica degli operatori del settore molteplici spunti di riflessione, intorno a un originale modello operativo. Il volume collettivo allarga la riflessione a modalità, processi e pratiche dell'arte contemporanea diretti alla costruzione della bellezza degli spazi di cura, e non solo, e offre contributi critici sul tema allargandolo ad aspetti inscindibili tra l'anima dei luoghi, gli spazi di cura e la comunità, la territorializzazione dell'abitare e la dimensione etica e politica del fare artistico. Testi di: Giorgio Azzoni, Luisa Bonesio, Simona Bordone, Andrea Mubi Brighenti, Pasquale Campanella, Attilio Cristini, Paolo Erba, Valentina Facchini, Marco Guarinoni, Riccardo Mondo, Gabi Scardi, Marco Scotini, Rossella Zanotti e Wurmkos. -
Antropologia e utopia. Saggio su Marcuse
Questo libro si sottrae alla doppia, opposta tentazione di enfatizzare o di demolire il pensiero di Marcuse. Ne tenta invece una lettura unitaria come sforzo continuo di sviluppo e aggiornamento di un'antropologia filosofica incentrata sul concetto di lavoro, elaborata da Marcuse già negli anni Trenta sulla base della coppia antitetica delle nozioni heideggeriane di autenticità e inautenticità. Tali modalità continuano ad operare fin dentro la fase più matura del pensiero di Marcuse per definire la condizione dell'esistenza umana nell'alienazione capitalistica e nella liberazione: ne scaturisce un quadro analitico di estrema attualità, soprattutto in condizioni storiche in cui la critica dell'economia politica fa fatica ad essere applicata ai nuovi contesti e a farsi promotrice di prospettive di liberazione. -
Solitudine ed esistenza. Sullo statuto della vita interiore
Il volume esplora una costellazione di temi che ruotano intorno alla ricognizione dello statuto della vita interiore e, dunque, alle questioni della soggettività, del “patico”, del tempo, della colpa, della storicità dell’esistere, a partire dall’orizzonte filosofico del nostro tempo: da Heidegger a Jaspers, a Camus, a Kierkegaard, a Piovani, a Masullo, ad altri ancora. Centrale è il rapporto tra solitudine ed esistenza e, ugualmente, l’approfondimento della dialettica tra comunità e isolamento, tra intimità e relazionalità, tra solitudine e collettività. Non manca una riflessione sulla letteratura e sulle arti. L’idea che la solitudine sia una metafora della incomunicabilità, dell’impossibilità di raggiungere l’altro appare una costante nella letteratura del nostro tempo. La chiave di volta del volume è che la solitudine sia una delle disposizioni cooriginarie e costitutive dell’esistenza – una Stimmung suggestivamente evocata dai poeti, oltre che lungamente esplorata dal pensiero filosofico. -
Il rito di Isacco. Newton tra fisica, mito e alchimia
L'alchimia rappresentò per Isaac Newton la vera via in cui cercare i tratti di quell'energia che segna il ritmo della manifestazione. Visse con l'irrequietezza tipica di chi cerca con timore l'essenza di un fenomeno che riconosce di natura ultraterrena. Per questa ragione i sui appunti di alchimia sono un'intricata rete simbolica, perché il suo enorme timore di fronte a questa energia sconosciuta, che sia essa Dio, Apollo o un Grande Architetto, non può conciliarsi con una scrittura diretta, chiara e precisa di ciò che avveniva in laboratorio. -
Carlo Emilio Gadda. Un seminario
I sette capitoli di questo libro sono altrettante prospettive attraverso cui guardare l’opera di Carlo Emilio Gadda. Frutto di un seminario permanente inaugurato nel 2021, questo volume si articola in tre sezioni: Discorsività, retorica; Limiti, aperture; Referenti, voci, tempi. L’ambizione non è quella di offrire una guida introduttiva alla lettura, né di proporre un’opera critica dedicata a un solo libro o a una specifica questione, ma di aprire un fronte critico, nuovo e diversificato, su Gadda, sulla sua scrittura, sui suoi mondi, sulla sua posizione nella letteratura italiana ed europea. Così le voci di questo libro si armonizzano per affrontare, attraverso prospettive ermeneutiche e metodologiche diverse e complementari, nodi e problemi che l’opera gaddiana continua a porre ai suoi nuovi lettori: il linguaggio stratificato, figurale e letterario; le soglie liminari e il problema della forma narrativa; il rapporto tra temporalità, prospettive, realtà e rappresentazione. Un libro frastagliato e coeso assieme, percorso dall’obiettivo di riflettere sulla prosa di Gadda, sulla sua forza critica, sulla sua ricezione. Un libro seminariale, la cui costitutiva varietà è la chiave per accedere all’opera di un autore che non smette di dimostrarsi un interlocutore vivo e attuale. -
Utopie dell'automazione completa
Con lo sviluppo dell'automazione possiamo sempre più delegare alle macchine compiti e responsabilità alle quali non abbiamo più voglia di dedicarci o che sono estremamente complessi. Le macchine intelligenti però sono solamente degli oggetti che possiamo utilizzare e sfruttare come più ci piace o possono anche avere qualche forma di soggettività e meritano una rilevanza morale? I saggi qui raccolti intendono analizzare alcune delle implicazioni teorico-pratiche ed etico-politiche che emergono con lo sviluppo della robotica e dell'intelligenza artificiale a partire da una riflessione sugli scenari che si aprono con l'affermarsi dell'utopia dell'automazione. In questo modo si mostra che è possibile ragionare sui problemi tradizionali della filosofia (che cos'è l'intelligenza? Qual è il rapporto tra intelligenza, coscienza e corporeità? Che cosa significa essere umano? Qual è il nostro rapporto con la tecnologia? La tecnologia può essere neutrale?) senza rinunciare a misurarsi con il proprio tempo e con le grandi trasformazioni che avvengono. -
New materialism
La sfida lanciata dai ""nuovi"""" materialismi al """"vecchio"""" materialismo – ossia l'acquisizione di una prospettiva materialista che assuma il punto di vista della totalità sulla realtà sociale e non sociale – deve ancora essere raccolta. Per questo motivo, i saggi che compongono questo volume devono essere intesi principalmente come un invito al dibattito e hanno perciò lo scopo primario di introdurre al pubblico italiano figure, opere o tematiche legate al new materialism."" -
Se questo è un paese. Uno sguardo sul nostro tempo in 100 articoli del Fatto Quotidiano
"Se questo è un Paese"""" raccoglie le idee e le denunce pubblicate su il Fatto Quotidiano in un decennio appassionante e difficile: molti i ricatti, le ipocrisie politiche, le collusioni mafiose, gli attacchi alla magistratura, gli inganni, descritti e analizzati; fino allo sfacelo del continuo invio di armi in Ucraina, col Parlamento su posizioni opposte rispetto al Paese reale, alla maggioranza dei cittadini che invoca la pace. """"Di testimonianze dure, sincere e anche sofferte sull'Italia contemporanea Se questo è un Paese ne raccoglie quante ne promette 'lo sguardo' circolare dell'autore. Dai classici riletti con gli occhi del presente, al rapporto incestuoso tra mafia e politica, ai troppi conflitti d'interesse che dominano l'universo mediatico. Cannatà ci conduce in un viaggio basato sui fatti, mai serioso anzi propenso ad alleggerire con lo sberleffo le analisi più crude. Cento articoli scritti per il Fatto. Cento spunti di (amara) riflessione e di speranza."""" Introduzione di Antonio Padellaro." -
Complexio oppositorum. Dialettica del conflitto e suo superamento
"Complexio oppositorum"""" è un saggio di filosofia, ma al tempo stesso esoterico, un romanzo progressivo, un manuale muratorio: un'autentica guida per chi la voglia ascoltare. Estremamente dettagliato - oltre 400 note e 300 fonti bibliografiche - il testo aggredisce la dialettica più densa del mondo che viviamo: la completezza degli opposti, da sempre discussa in ogni culto e religione. Partendo dalle prime definizioni, d'Ascia esautora il concetto di male e dopo quello di conflitto, quello di soglia e quello di guardiano, quello di opponente, i concetti di magico e sacro, e lo fa con una spiazzante semplicità: sintesi e chiarezza, disciplina espositiva. Dalla preistoria in poi, trasversalmente a più materie, gli argomenti vengono affrontati nel pensiero dell'uomo, ma anche e soprattutto nella sua intimità, nella violenza brutale dei tempi moderni e, infine, nella Libera Muratoria, considerata dall'autore l'apparato iniziatico più efficace ai giorni nostri. Uno studio poetico, elegante, una pietra miliare: rilevante e trasformante per ogni iniziazione. Prefazione di Claudio Bonvecchio." -
Al di là delle parole. Un modello di terapia di coppia basato sulla Connessione Interpersonale
Gli autori prestano grande attenzione a due flussi comunicativi messi spesso in ombra dal linguaggio: quello delle emozioni e quello del corpo. Fin dagli albori della terapia sistemica alcuni pionieri utilizzavano stimoli attivi in seduta per far emergere le informazioni nascoste dalle parole. Partendo da questo approccio, Fino e Penna hanno fatto confluire nella loro clinica altri stimoli interattivi, elaborati nell’ambito della psicotraumatologia e delle neuroscienze, per promuovere una connessione profonda tra le coppie e un’integrazione tra i piani cognitivi, emotivi e corporei. Il processo di cambiamento viene accelerato anche grazie alla profondità del livello di consapevolezza, tramite una conduzione che passa agilmente da un piano comunicativo all’altro. Un libro incentrato sull’azione terapeutica e sull’attivazione delle coppie durante le sedute e che si snoda seguendo le varie fasi del percorso terapeutico, mantenendo sullo sfondo un solido, ma non ingombrante, riferimento teorico. -
Destinations. Canzoni per la gestione del territorio e del turismo
Questo lavoro integra canzone d’autore e ricerca accademica per esplorare le principali sfide della gestione del territorio e del turismo. Il potere emozionale della musica innesca un’investigazione critica di alcune destinazioni marittime, urbane e rurali, rivelando le ambiguità del loro sviluppo sostenibile. Un percorso che dipinge il turismo come un contesto per approfondire le contraddizioni del capitalismo o per ignorarle, distratti dal consumo spensierato che anima l’industria del viaggio. -
Psicopatologia e psichiatria clinica. Letture congressuali e lezioni
I volumi costituiscono la raccolta di 50 letture congressuali e lezioni su temi di Psichiatria Clinica e Psicopatologia clinica e antropologica, scandite da un reiterato tentativo di recuperare la sapienza psicopatologica del passato e di integrarla con quanto la Psichiatria attuale propone. Il libro si propone di mantenere vivo il pensiero psicopatologico classico e la sua validità per la teoria e la prassi clinica, soprattutto in relazione alla deprivazione culturale della didattica attuale appiattita spesso su meri parametri biologici e nosografici. Il testo è rivolto a studenti di medicina, specializzandi, professionisti della salute mentale e psicoterapeuti. -
Il destino del presente. Storia, tempo e vita. Simmel e noi
Nel nostro presente il rapporto tra filosofia e storia, tra storia della filosofia e filosofia della storia, tra tempo della storia e pensiero della storia e tra Chronos, Kairos e Krisis, continua ad animare il dibattito filosofico-culturale dal momento che l'urgenza della contemporaneità nonsmette di bussare alla porta della storia e a inquietare le forme di vita dell'umanità, in un'epoca in cui la macchina del caos rende difficile la comprensione dell'irrazionalità, l'imprevedibile futuro del vivente e se la Storia abbia un senso. In questo scenario, Antonio De Simone, nell'intrico narrativo e filosofico che intrama Il destino del presente, rilegge Georg Simmel nel XXI secolo problematizzando il suo stile di pensiero nei sentieri in cui egli è maestro nel ""fare filosofia"""" anche attraverso l'interpretazione del rapporto tra storia, tempo e vita. L'esemplarità di Simmel e il suo essere un """"classico"""" nostro contemporaneo sono una formidabile conferma di quanto sia proficua per noi non solo la sua """"eredità"""", ma soprattutto la sua """"fortuna"""" postuma. Da qui """"l'intenzione carsica"""" di questo libro sulla filosofia di Simmel, ovvero il """"pendolo filosofico"""" che nelle sue pagine pulsa oscillando ritmicamente nella sua opera e che procede oltre, da Simmel a noi e, viceversa, attraverso Hegel e la potenza del negativo, da noi a Simmel. Dunque, Simmel e noi e, parimenti, noi e Simmel. Questa è la posta in gioco che, per De Simone, ci spinge, parafrasando Jaspers, a pensare che oggi «il modo in cui ciascuno interpreta Simmel è, al tempo stesso, il criterio del suo filosofare»."" -
Tra autonomia e traducibilità. Nicola Matteucci interprete di Antonio Gramsci
Il volume ricostruisce il rapporto tra uno dei maggiori storici del pensiero politico italiano, Nicola Matteucci, esponente di primo piano della nostra tradizione liberale, e l'opera di Antonio Gramsci. Matteucci pubblicò nel 1951 Antonio Gramsci e la filosofia della prassi, una monografia che rimase per lungo tempo il contributo più perspicuo, sebbene poco diffuso, intorno al profilo teorico del grande intellettuale comunista. Il libro tenta di mettere in evidenza come quel primo studio avesse colto i fattori tematici fondamentali del programma di ricerca sulla filosofia della prassi svolto nei Quaderni, raccogliendoli attorno alle due grandi questioni dell'""autonomia del marxismo"""" e della """"traducibilità dei linguaggi"""". Dal 1951 in poi Matteucci avvertì la posizione gramsciana come la più sfidante, nel campo marxista, nei confronti della liberaldemocrazia. Indagare l'ulteriore sviluppo di tale confronto significa ripercorrere molti aspetti della vicenda ideologica nazionale."" -
Transmedialità e crossmedialità. Nuove prospettive
La riflessione dedicata ai rapporti tra le arti e ai corrispondenti codici espressivi ha rivestito un ruolo preponderante nella storia del canone occidentale. Transmedialità e crossmedialità, realizzato con la collaborazione del Dottorato in Visual and Media Studies dell’Università IULM di Milano, ripercorre un dibattito interdisciplinare sulla trasmigrazione e sulla conseguente morfogenesi ibrida dei significati nel passato recente e nel contemporaneo. A partire dalle analogie e dalle differenze tra la multimedialità e le sue più recenti evoluzioni nell’era moderna e postmoderna, attraversando teorie e pratiche dell’intertestualità e della riscrittura, fino a giungere alle ibridazioni tra linguaggi artistici, dispositivi e nuove interfacce, il volume indaga un vasto panorama di tematiche a partire dalla complessità dei processi multi-, trans- e cross-mediali. -
Mostra come medium
Cosa significa considerare la mostra come un medium artistico? Quali sono gli autori che hanno indagato le possibilità espressive di questa pratica? Cosa ha portato alla progressiva convergenza tra attività artistica e curatoriale? Dalla fine degli anni Sessanta numerosi artisti, registi, filosofi e scrittori hanno curato mostre che possono essere considerate vere e proprie opere d’arte. Si tratta di opere complesse, plurali, in cui convergono media e linguaggi differenti. Lavorando all’intersezione di exhibition studies e cultura visuale, Vincenzo Di Rosa descrive lo statuto mediale della mostre d’arte contemporanea e individua le caratteristiche fondamentali delle esposizioni-opere. L’autore traccia la storia di questo particolare fenomeno analizzando mostre come quelle di Andy Warhol e Martha Rosler, del Group Material e di Fred Wilson, fino ai progetti più recenti di Dominique Gonzalez-Foerster, Francesco Vezzoli, Philippe Parreno e Pierre Huyghe. -
Internatura
Attraverso un duplice percorso di riflessione filosofica e produzione artistica, ci si propone di tracciare un nuovo concetto di natura attualizzandone e declinandone al plurale alcuni aspetti centrali elaborati dalla tradizione filosofica. L’ipotesi di lavoro è un’idea di molteplici nature ottenuta dall’applicazione, al problema della natura, di uno schema in genere riservato alla tematizzazione dei rapporti tra culture: dalla distinzione tra un multi-, trans- e interculturalismo si procede all’elaborazione di un multi-, trans- e internaturalismo. Attraverso questa nuova triade concettuale, che trova articolazione nella produzione estetica e in alcuni loci della filosofia della natura dall’antichità al contemporaneo, si mettono in luce significative pluralità e ambiguità delle idee di natura (multinaturalismo), processi di creazione e trasformazione produttiva di elementi e di relazioni tra elementi naturali (transnaturalismo) e infine intersezioni e zone di sovrapposizione tra domini naturali (internaturalismo). Ciò avviene secondo un processo analogo alla costituzione di overlapping cultures, ora overlapping natures.