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Nessun dorma
Cosa accade quando la libertà si spinge oltre ogni limite, e l'uomo si fa demone distruttore capace di trascinare se stesso e gli altri nell'insensata e vuota metafìsica del dominio a tutti i costi? Al suo risveglio, John Wraith, 46 anni, giornalista free-lance, non ricorda nulla di quello che è successo. La sua memoria ha perduto temporaneamente la capacità di giudicare la profondità e la proporzione del tempo. Ripetono che passerà, che le ferite si rimargineranno, eppure qualcosa che ha la solidità e l'incandescenza di un ingranaggio è pronto a esplodere dentro il suo corpo come una bomba a orologeria. Nell'incidente stradale in cui è stato coinvolto sono morte Deborah, sua moglie, e la piccola Isabelle, di appena cinque anni. Come schegge impazzite dopo la deflagrazione, la memoria ricuce ogni cosa, e la verità è più nera del baratro che la inghiotte, perché John quella sera era alla guida della loro macchina e doveva andare veloce se ricordava che i paletti ai margini della strada erano schizzati tutti insieme, all'improvviso. Ipnotico, crudele, nevrotico e amorale, ""Nessun dorma"""" è il folgorante studio dell'uomo nella sua più totale nudità."" -
Due amici
Matteo e Gio sono due amici che crescono insieme. Si aspettano a ogni angolo sperano che per ogni talento ricevuto, ne possano restituire dieci. Il racconto tocca le strade bagnate per andare a scuola, le estati al mare, la patente e l'Italia da attraversare. La loro vita è stata scandita da litigi e reciproche attese. Gio e Matteo si somigliano al punto da non esistere se non come impronta, uno dell'altro. La stessa ansia, lo stesso impegno, la stessa forza di volontà. Un confronto continuo che li obbliga a una sincerità assoluta e faticosa. In questo romanzo ci sono il coraggio, la voglia e la paura di chi compie trent'anni. ""Due amici"""" è la storia di un legame umano, stupendo e indissolubile, stretto da catene. Le menti si penetrano, i caratteri si confondono - le catene, appunto, stringono, stringono. La nostalgia, l'ambizione, l'amore di una donna indimenticabile. Le catene stringono ancora. I due amici. Le catene fanno male, molto, sembra di morire invece, solo questo è vivere."" -
Black block. Con DVD
Attraverso Lena e Niels (Amburgo), Chabi (Zaragoza), Mina (Parigi), Dan (Londra), Michael (Nizza) e Muli (Berlino) il film intende restituire una testimonianza di chi ha vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto. Nel racconto corale dei protagonisti emerge la storia di Muli. Muli ripercorre i motivi per i quali ha deciso di impegnarsi nella politica, fino alla sua partecipazione alle giornate di Genova 2001, le violenze subite, e la scelta di ritornare a Genova per testimoniare ai processi. È tornato affrontando il trauma subito per trasformarlo in un'occasione con la quale trovare un riscatto morale. Attraverso la sua esperienza matura un nuovo percorso politico, riacquista la voglia di confrontarsi e lo stare insieme, e soprattutto riscopre un'altra Genova. ""Dentro quella scuola non ce l'hanno fatta."""" La sua vita è cambiata, ma i suoi ideali sono rimasti gli stessi di allora."" -
Memorie di una donna medico
Figura faro della letteratura egiziana, nata nelrn1931 in un piccolo villaggio sul delta del Nilo,rnNawal al-Sa‘dawi ha la mente affilata come una spada. E con quest’arma, l’arma dell’intelligenza e della scrittura, ha combattuto fin dall’infanzia una battaglia contro l’emarginazione sociale, contro il sistema politico, contro il pensiero retrogrado e contro le indicibili violenze perpetrate contro le donne. rn«Una delle opere più importanti del femminismo arabo, il libro (del 1958) è incredibilmente attuale» - il Venerdì di RepubblicarnrnNel suo Memorie di una donna medico, pubblicato nel 1958 e tradotto in America alla fine degli annirnOttanta, si chiede: “Perché da piccola ero tristernall’idea di non poter volare come le colombe ernnon sopportavo quelle perdite di sangue chernsporcavano le donne ogni trenta giorni?”. Cosìrncominciò prestissimo la sua lotta contro gli ingranaggi che le stavano divorando i primi annirndi vita: dal non poter fare i giochi dei maschi alrndover indossare un abito bianco per un forzatornfidanzamento… che Nawal al-Sa‘dawi rifiutarncon forza. Fugge via! Fugge dall’autorità paternarne materna, dai vincoli famigliari, dagli affettirnche possono rivelarsi una prigione, si taglia irncapelli cortissimi, si chiude nel suo mondo dirnlibri e di solitudine, si laurea brillantemente inrnmedicina e diventa un medico di successo. Bellissime le pagine che descrivono il suo contattorncon la malattia e con la morte, che tocca conrnmano eseguendo autopsie, che tocca con l’animarncompartecipando alla sofferenza altrui.rnCon sguardo costantemente critico Nawalrnal-Sa‘dawi ci conduce nella sua straordinariarnbiografia, che è quella di una donna dolce ernforte, compatta e lacerata a un tempo, fino alrnmomento in cui anche per lei, così apparentementerncinica e distante, arriverà l’amore. Tuttorarnconsiderata una delle opere fondamentalirndel pensiero femminista arabo, Memorie di unarndonna medico affronta temi e questioni chernsono ancora pericolosamente attuali. -
Il figlio della santa
All'indomani della inspiegabile scomparsa di sua madre, V. - giovane pittore agli esordi di una promettente carriera - attraversa l'Oceano su un mercantile e approda in una città sconosciuta dell'America Latina nella quale si confinerà per i successivi quindici anni vivendo come in sonno, nel rifiuto della pittura e nell'incapacità di distinguere i colori. È questo l'antefatto di una storia che narra del suo risveglio da un letargo scelto per sottrarsi alla vita: un viaggio di ritorno attraverso il dedalo dei ricordi rimossi che lo riporterà alla città da cui era fuggito. Proprio qui, nel luogo dove tutto ha avuto origine, una Napoli labirintica e barocca, familiare e straniante assieme, personaggi del suo passato ricomporranno il vero volto di una madre multiforme e folle, e il colossale equivoco di cui V. scoprirà di essere rimasto preda. -
Le ceneri di Mike
Sono passati esattamente cinquant'anni da quando apparve la prima edizione del saggio di Umberto Eco ""Fenomenologia di Mike Bongiorno"""", dove si raccontava quanto fosse naturale per l'italiano medio riconoscersi nella figura del presentatore italo-americano. Il saggio, pur essendo in certi tratti molto duro con Bongiorno, consacrava comunque il valore e la potenza di Mike nell'immaginario collettivo. Un anno e mezzo dopo la sua scomparsa, avvenuta l'8 settembre del 2009, ignoti trafugano la salma di Mike dal cimitero di Dagnente nel comune di Arona. La notizia turba l'Italia, ma è un turbamento che dura poco, presto sepolto dalla cronaca nera che riempie i telegiornali. Seguendo la lezione dei grandi scrittori del New Journalism americano, Giancarlo Liviano D'Arcangelo si trasferisce ad Arona nei giorni immediatamente successivi al trafugamento, e lì si consegna a un'ispirata, struggente solitudine, come nuotando nel buio degli abissi marini alla ricerca di qualche anima splendente con cui condividere la propria incapacità di accettare il silenzio. Con sconsiderata curiosità stana storie e personaggi, si avvicina ai luoghi di Mike e forse anche ai suoi ladri. Ciò che emerge è il ritratto della strana, oscena rimozione collettiva che tuttora accompagna l'oltraggio subito da una delle figure più importanti della nostra storia recente, ma anche lo spaccato di una provincia italiana del tutto insensibile, a ciò che si spinge al di là della morte, e ancora troppo raccontato."" -
Plutonio 239 e altre fantasie russe
Un ingegnere nucleare contaminato mortalmente dalle radiazioni che per salvare la famiglia dalla fame tenta di vendere al mercato nero del plutonio; una ragazzina convinta di aver provocato la morte dell'adorato ""compagno Stalin""""; le vicende di due intellettuali russi tra la breve fioritura liberale degli anni Sessanta e la repressione post '68. Questi alcuni temi dei racconti di questo volume in cui Ken Kalfus, acclamato come uno dei più significativi narratori contemporanei, esplora gli ultimi cinquant'anni di storia e i mille volti di quell'immensa regione della geografia e dell'anima chiamata Russia. Storie lievi e tragiche insieme in cui l'horror si unisce al comico e la realtà al fantastico."" -
Gli sfiorati
"Un omaggio a Roma"""". Così Sandro Veronesi definisce """"Gli sfiorati"""", il romanzo da cui è tratto il film omonimo di Matteo Rovere. Un omaggio non solo alla città che lo ha accolto per molti anni ma anche e soprattutto un confronto aperto con un momento storico che ha cambiato profondamente il volto di gran parte del mondo da noi conosciuto fino ad allora e rappresentato da una generazione sfuggente, distratta, schiumevole. In una Roma splendida e sinistra si dipana la vita solitaria di Mète, appassionato studioso di grafologia, introverso e ombroso. Belinda, la sorellastra quindicenne di Mète, affidata a lui per due settimane, è il centro d'attrazione di tutto il romanzo, il desiderio proibito e continuamente rimandato, la trasgressione irresistibile. A lei lo scrittore affida il vero senso del romanzo, rendendola portatrice di valori e caratteristiche appartenenti a un'epoca, quella degli anni Ottanta, contraddittoria e ambigua. I giovanissimi eroi di questa storia non sembrano invecchiati dopo vent'anni. Gli stessi desideri, le stesse paure e l'incredibile capacità di maneggiare l'insensatezza senza venirne travolti si possono ritrovare in molti giovani uomini e giovani donne della generazione degli anni Duemila; Mète e Belinda, infatti, diventano protagonisti di un film ambientato vent'anni dopo la loro nascita letteraria." -
Il viaggio dell'orsa
"Il viaggio dell'orsa"""" si svolge al tempo in cui gli abitanti dell'Alta Garfagnana, in cambio di pascoli, dovevano fornire, ogni anno a Natale, un orso o un porco al Duca di Ferrara, che lo chiudeva nei sotterranei del castello allo scopo di farlo crescere e ingrassare, per poi macellarlo. Incatenato, l'orso doveva scendere insieme agli uomini fino a Modena. Da qui, su un'imbarcazione, avrebbe raggiunto Ferrara. Tutto fila liscio, finché non viene catturato il cucciolo di una vecchia ed enorme orsa. L'istinto materno, più potente di quello di un essere umano, scatena la furia vendicativa della bestia provocando una guerra. Accanto al racconto che dà il titolo a questa raccolta altre novelle compongono il bestiario narrativo di Pardini: Il fratello del lupo, La picciona etrusca, Il gatto, La sfida e la pantera. In ognuna di queste storie naturali gli animali diventano eroi quasi umani, con sentimenti antichi e un'anima ancestrale, sullo sfondo dello scenario incantato di quella zona selvaggia e stregata che è la Garfagnana." -
Antropologia di una ragazza
Le piogge autunnali sono diverse da quelle estive. Durano più a lungo e lasciano nell'aria un odore acre, pungente, e strisce color granato che si confondono con il blu del cielo. Eveline Auerbach frequenta l'ultimo anno di liceo in una cittadina degli Hamptons, sulla sponda meridionale di Long Island, un posto tanto vicino a New York quanto lontano mille miglia da tutto il resto. Il suo è un mondo piccolo, chiuso, un guscio protetto che riscalda. Vive con la madre, una donna stravagante e generosa che insegna al college, ma è a suo padre, uomo appassionato e colto, che deve tutto ciò che sa. Poi c'è Jack, il fidanzato hippie e maledetto, che la adora. E Kate, l'amica del cuore, inseparabile. L'esistenza di Evie sembra già scandita, tutto deciso, già programmato. Ma a volte non puoi fare a meno di distruggere le cose semplici della vita, e l'arrivo di Rourke, un pugile tenebroso dagli occhi neri come vernice, che dà una mano a preparare la recita scolastica, è un vero e proprio affondo nella carne: ""Chiunque lui fosse, era dentro - come un proiettile, conficcato"""". L'età adulta irrompe come una nevicata improvvisa che ricopre ogni cosa, e la realtà ha tutto un altro colore se quel che resta è complicazione e confusione. Trasferirsi a New York per seguire l'amore non sarà facile. Ma gli angeli esistono, anche in una metropoli."" -
Timothy Leary. Una biografia
Per un'intera generazione in rivolta contro qualsiasi autorità, ""Turn on, Tune in, Drop out"""" divenne un mantra e il suo inventore, Dott. Timothy Leary, un guru. Bello, intelligente e carismatico, promise ai giovani degli anni Sessanta auto-liberazione, piacere carnale e pienezza spirituale. Nel 1960, dottorando nel dipartimento di psicologia di Harvard, andò in Messico per provare i funghi allucinogeni per la prima volta. Immediatamente si convinse che la psilocibina e successivamente l'LSD potessero realmente aprire le porte della percezione sensoriale e permettere al nostro cervello e al nostro spirito di connettersi con nuove e più alte forme di coscienza. Sotto l'egida di Aldous Huxley, Leary diede vita all'Harvard Psychedelic Project e trasformò se stesso in un messia psichedelico. Per le successive tre decadi la vita di Timothy Leary fu una montagna russa di glamour e scandali, epifanie indotte dalla droga e un'infinità di disavventure giudiziarie. I suoi amici furono i grandi nomi della cultura e dello spettacolo di quegli anni: Alien Ginsberg, William Burroughs, John Lennon, Yoko Ono, Andy Warhol, Susan Sarandon, Tim Robbins e tantissimi altri. La sua morte, avvenuta a Los Angeles nel 1996, come la sua vita, fu un evento mediatico imponente. Stroncato da un tumore andò incontro alla morte circondato da star e discepoli che lo aiutavano a consumare più droghe possibili per alleviare il dolore. Le sue ceneri furono sparate nello spazio. La prima biografia completa di Timothy Leary."" -
I diari della rivoluzione
Negli anni Novanta in Egitto si poteva appena bisbigliare il nome di Mubarak. Al telefono si evitava di parlare di politica e di fare qualsiasi battuta sul presidente. Oggi, a distanza di vent'anni, milioni di egiziani hanno avuto il coraggio di ribellarsi contro la dittatura, affrontando i lacrimogeni, le pallottole di gomma e i proiettili sparati dalla polizia e dimostrando finalmente di essere riusciti a vincere le loro paure. Questo libro racconta i diciotto giorni della rivoluzione egiziana, iniziata il 25 gennaio 2011 in piazza Tahrir al Cairo. ""Diciotto giorni che hanno sconvolto l'Egitto"""" rivissuti attraverso la penna di alcuni dei giovani protagonisti. I loro diari si concludono l'11 febbraio 2011, quando l'ottantatreenne presidente Hosni Mubarak è stato costretto a lasciare la presidenza, dopo quasi 30 anni al potere. """"I diari della rivoluzione"""" raccoglie le voci e i ricordi di blogger, attivisti e giornalisti, per un racconto in presa diretta di quella che passerà alla storia come la prima rivoluzione promossa, supportata e diffusa dalla rete. Prefazione di Viviana Mazza. Introduzione di Hossam El-Hamalawy."" -
Accanto alla tigre
Lorenzo è uno scrittore alle prese con teatro, riviste, radio e crede di possedere una visione politica consolidata. Vive a Roma nel quartiere Esquilino. Lì si mescolano due idee molto diverse dell'Italia contemporanea: quella multietnica, del mercato di piazza Vittorio e dei negozi cinesi e quella nazionalista rappresentata da un centro sociale di estrema destra. In quel pezzo di Italia c'è un altro dissidio, quello che Lorenzo coltiva sin dall'adolescenza dentro di sé, un dissidio che affonda le radici nel suo cognome. Lo stesso del nonno Alessandro, raffinato intellettuale ma soprattutto fascista implacabile, fondatore delle Brigate nere e anima della Repubblica di Salò. Lorenzo scopre chi era suo nonno a scuola, quando vede su una pagina del libro di storia una foto, quella immagine di piazzale Loreto, in cui Benito Mussolini, Claretta Petacci e gli altri gerarchi sono appesi a testa in giù. Tra loro un uomo a torso nudo pende sotto una pensilina su cui è scritto in stampatello: Pavolini. Tanti anni dopo l'autore prova a capire chi sia stato veramente suo nonno, cosa lo abbia spinto a cavalcare con tanta ostinazione la sua tigre. Ricostruisce così una storia fatta di reticenze, conflitti e timori riguardo il rapporto tra lui, la sua famiglia e l'eredità di quel cognome. Un romanzo di memorie e passione che attraversa l'Italia di questi anni dove ancora la notte giovani mani scrivono sui muri la scritta ""Pavolini eroe"""" e le sue frasi celebri sono slogan di nuovi estremismi."" -
Memorie di un'infamia
Lydia Cacho è una donna coraggiosa. Questo dicono di lei. Persino i poliziotti che l'hanno arrestata illegalmente e trasferita nella notte nel carcere di Puebla, lontano migliaia di chilometri da casa sua, le ricordano che è famosa per il suo coraggio mentre la torturano e la molestano. Giornalista, femminista, attivista, ha vissuto sulla propria pelle gli orrori di un potere corrotto e non si è arresa di fronte a un sistema che la voleva addomesticata, silenziosa, obbediente e probabilmente morta. Lei assicura che il suo è solo un caso emblematico di un sistema più vasto in un paese, il Messico, dove il 98% delle denunce si perde perché il ""potere pesa più dell'evidenza"""". In oltre venti anni di attività è stata vittima di minacce, è stata denunciata per diffamazione, arrestata e detenuta illegalmente, torturata, ha subito molestie sessuali da parte dei suoi persecutori e attentati alla sua vita. Nonostante ciò ha imparato a convivere con la paura che la stimola continuamente a proseguire la sua lotta per la difesa dei diritti dei più deboli, come attivista e come giornalista. In """"Memorie di un'infamia"""" Lydia Cacho racconta tutta la sua storia. Dalle origini della sua militanza accanto alle donne vittime di violenza fino al suo arresto in seguito alla pubblicazione di """"Los Demonios del Edén"""" dove accusa apertamente uno dei più facoltosi imprenditori messicani Jean Succar Kuri, noto proprietario di alberghi, di essere coinvolto in un giro di pornografia infantile."" -
Il mestiere più antico del mondo
L'Italia è da sempre un grande paese agricolo. La sua è la storia dei valori e della civiltà di gente contadina, le cui imprese sono state cantate dai più grandi poeti e scrittori, e rimpiante da Pasolini. Questo libro è un racconto sentimentale, la vicenda tragicomica di un agricoltore per forza e per amore, e la fallimentare impresa di chi prova a resistere tra l'indifferenza della società metropolitana e l'impotenza della categoria. Il declino è inesorabile, nonostante la retorica mediatica del vivere verde e il mito della genuinità del cibo naturale. Nel ""Mestiere più antico del mondo"""" si parla di agricoltura, di campagna, della ridicola pretesa della gente di città di dominare e cambiare quel mondo, della paura dei coltivatori di perdere tutto. E poi, della rovina rappresentata dal mercato globale, della limitatezza e ottusità delle teorie economiche, dell'interrogativo continuo e costante che sembra passare sottotraccia: l'agricoltura ha ancora diritto di vivere?"" -
La scomparsa di Lauren Armstrong
Eva Loi è la giovane doppiatrice di Lauren Armstrong, una delle più luminose star del cinema mondiale, a cui sente di essere legata da un vincolo impalpabile. Ama il suo lavoro, anche se è adombrata da malinconie e spettri di un passato mai del tutto rimosso. Le piace rinascere in sala di registrazione. Un giorno però Lauren Armstrong se ne va dalle scene e dal mondo, in un esilio volontario ma misterioso. Si può sparire del tutto senza lasciare conseguenze? La vita di Eva inevitabilmente ne viene travolta. È come se anche lei iniziasse a scomparire insieme all'attrice. Non lo saprebbe dire a parole, o confessare a qualcuno, ma ogni giorno scende di un gradino verso qualcosa di buio e indefinibile. In quel buio incrocia sua madre Ella. Una donna fuori dal comune, molto diversa da Eva, inquieta, enigmatica. Vent'anni prima di Lauren Armstrong, anche Ella ha tentato di sparire nel nulla. Nel 1989 è andata a Berlino, proprio nei giorni in cui cadeva il Muro. In quei momenti folli pieni di libertà e speranza, Ella ha nascosto per qualche tempo la sua profonda insoddisfazione. E ha lasciato dietro di sé una scia di relazioni che vent'anni dopo Eva proverà a ricostruire. Intanto di Lauren nessuna traccia. Un romanzo denso, sorretto da una scrittura che non smarrisce mai il controllo e conduce il lettore verso uno dei suoi più contraddittori tabù: è possibile fuggire dalla propria vita? -
The Paris Review. Il libro per aerei, treni, ascensori e sale d'attesa
Quanto dura una corsa in ascensore? Dipende da cosa leggerete salendo, perché il racconto è l'ultimo rifugio dall'epidemia del tempo reale. Il potare di un libro è tutto lì, nella capacità che ha di forzare gli argini della quotidianità, di espandersi o contrarsi senza limite, di sfidare i nostri orari immaginari denudandoci all'improvviso, tenendoci in un luogo privato dove niente può raggiungerci. ""Il Libro per Aerei, Treni, Ascensori e Sale d'Attesa"""", terzo volume che raccoglie tutti i contributi pubblicati sulla celebre The Paris Review dal 1953, quasi una raccolta monografica di brani firmati da grandi autori della contemporaneità - Denis Johnson, Junot Diaz, Alice Munro, Philip Roth, Raymond Carver, T.C. Boyle, J.G. Ballarci, Joyce Carol Oates, V.S. Naipaul, William S. Burroughs, Jim Carroll, Jamaica Kincaid, Charles D'Ambrosio, Rick Moody. Introduzione di Richard Powers."" -
Il libro del dissenso
Una antologia globale che raccoglie le voci del dissenso nella storia dell'umanità. Discorsi, pamphlet, poesie, canzoni e manifesti. Un breviario rivoluzionario che somma più di quattrocento autori e testi, che vanno dall'antica Grecia, passando per la Cina, l'Egitto con i poeti e i filosofi dissidenti dell'Islam e del Giudaismo, incrociando le rivolte arabe e quelle anti-ottomane della prima età moderna, alle grandi rivoluzioni: quella americana, francese, russa e cinese. Fino ad arrivare ai giorni nostri. Un libro dove si possono trovare insieme Muhammad Ali ed Evo Morales, Saffo e Sartre, Audre Lorde e John Lennon senza dimenticare i ribelli anonimi di tutte le ere. Una battaglia incessante pei creare un mondo migliore e spezzare il muro dell'apatia e della rassegnazione. ""Il libro del dissenso"""" è uno strumento per ricordare alle donne e agli uomini di oggi quanto i'importanza di resistere e ribellarsi abbia migliorato il mondo e quanto tutto questo sia ben lungi dall'essere dimenticato. Per chi combatte. Ovunque e sempre. Postfazione di Tariq Ali."" -
Un posto chiamato Oreja de Perro
Se un giornalista deve scrivere l'ultima lettera d'amore alla donna che ha perso, Oreja de Perro è l'unico posto in cui troverà il silenzio di cui ha bisogno. Profanato dalla violenza e delle persecuzioni negli anni del terrorismo in Perù, questo lembo di terra labirintica delle Ande è un deserto che urla, perché la voce di quel popolo risuona come se fosse stata strozzata e poi intrappolata in un pozzo. C'è odore di pioggia, di spore, monti che si arrossano quando cala la sera e una pace che non consola. Sarà per questo che le parole non arrivano, neanche a un cronista famelico di storie come lui, impegnato a raccogliere le testimonianze di quella gente per riconciliare il paese con la cruda memoria dei fatti. Lì, a Oreja de Perro, il dramma per la perdita di Paulo, suo figlio, si mescolerà a quello di un popolo, in una vicenda collettiva mai sepolta, che chiede di essere raccontata. Ma i ricordi personali pesano, anche quando si cerca di nasconderli dietro altri dolori. Romanzo evocativo, d'atmosfera, che si svela piano, Un posto chiamato Oreja de Perro è un lungo piano sequenza che scende in profondità a sondare abissi e impunità. Politico, civile, elegiaco, Thays ci restituisce la storia spesso trascurata di un paese, il Perù, che ""è in piccolo un mondo intero""""."" -
Premiata macelleria creativa. Fine di un glamour
Andare fino a Cuba per girare uno spot in interni con dei bambini cubani che devono sembrare europei; dover spostare un set perché è finito proprio di fronte al pied-à-terre dell'""utilizzatore finale"""" e nessuno lo sapeva. Gestire testimonial alcolizzati, avere a che fare con direttori creativi che con un sì o un no decidono il destino dei tuoi week-end e delle tue notti; non riuscire nonostante gli anni a spiegare a tua madre in cosa consiste il tuo lavoro, imparare quotidianamente quanto sia labile il confine tra la verità e il sinonimo giusto quando parli di un prodotto. Un'agenzia pubblicitaria non è così diversa da qualsiasi altro ufficio, con l'unica variante che puoi presentarti in riunione in t-shirt e tenere i piedi sul tavolo quando pensi. """"Premiata macelleria creativa"""" è un ironico tentativo di raccontare dall'interno il meraviglioso mondo della pubblicità con lo sguardo attento e tagliente di una copywriter combattiva e non allineata. Qualche anno fa Valentina Maran è stata licenziata in tronco da un'importante agenzia. Questo libro è il suo modo per ringraziare.""