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La democrazia magica. Il narratore, il romanziere, lo scrittore
"La democrazia magica"""" è, al di là di ogni ragionevole dubbio, un libro del e nel Novecento, scritto mentre il secolo volgeva alla fine ma dichiaratamente e orgogliosamente novecentesco. Ora, non solo il secolo è finito, e con lui il millennio, ma è passato un decennio, e quello nuovo è bene avviato: gli anni Zero hanno ceduto il passo ai più familiari anni Dieci, che richiamano alla mente (più che una guerra mondiale) il tono vivace del foxtrot e l'eleganza delle prime automobili. E nel suo spaziare da Sofocle a Moravia, concentrandosi su Byron e Dumas, Cordelli non dimentica mai di essere gettato nel suo tempo tanto che nessun lettore minimamente avvertito avrebbe difficoltà nell'individuare quel tempo: la seconda metà del ventesimo secolo." -
Australia Felix
Sfuggito all'Olocausto, l'ebreo Glauco Levi si rifugia in Australia durante la guerra per esservi internato causa la cittadinanza italiana. Liberato, dopo una vana iniziativa filantropica bancaria, si innamorerà di un'aborigena, per venire così in contatto con quell'etnia, vittima non meno degli ebrei di massacri ottocenteschi e discriminazione moderna. Dei pittori aborigeni diverrà agente, finché sarà costretto ad abbandonare anche quella iniziativa, per continuare a difendere gli ""abos"""" con altri strumenti. Le vicende narrate da Clerici si svolgono nel mondo, caratteristica atipica della nostra letteratura che il più delle volte guarda verso se stessa: dalla Cecoslovacchia (""""Erba rossa"""") al Marocco e la Spagna (""""Zoo""""), dall'Africa (""""Cuor di gorilla"""") alla Francia (""""Costa Azzurra"""") fino alla Gran Bretagna (""""Le donne di Londra""""). """"Australia Felix"""" getta uno sguardo scoraggiato non solo sugli inglesi, ma anche sui preti, metodisti, anglicani, cattolici, tragicamente provinciali e inconsapevoli di etnologia e teosofia. A farne le spese, vittime innocenti, sono gli aborigeni, una razza distrutta dalla cosiddetta civiltà europea."" -
Falsi amici. Italia-Francia. Relazioni pericolose
Quando si studia il francese, una delle prime cose che s'imparano sono i cosiddetti fauxamis, Falsi Amici. Quei termini che assomigliano a qualcosa e che invece significano tutt'altro. Un eterno difetto di traduzione che diventa parabola della millenaria relazione fra Italia e Francia. La vicinanza ha sempre creato tra i due paesi un'illusione di conoscenza e comunanza. Nel tricolore italiano c'è il verde al posto del blu. I due popoli si chiamano confidenzialmente ""cugini"""" si contendono da secoli il primato enogastronomico convinti di primeggiare sull'altro nelle classifiche mondiali del gusto e dell'eleganza. Nonostante la reale convergenza di culture ed esperienze, a intervalli regolari riemergono, però, nervi scoperti tra i due popoli. Le affinità culturali e storiche non impediscono incomprensioni ed equivoci. Dall'inimicizia fra Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy alla vittoria socialista di Frangois Hollande che fa sognare la riscossa della sinistra anche in Italia. Dalla mancata estradizione di Cesare Battisti che riattualizza il dibattito sulla dottrina Mitterrand alle rivalità sportive che puntellano periodicamente le storie nazionali, fino ad arrivare ai recenti contenziosi sulle politiche di riduzione dell'immigrazione, la messa in discussione del trattato di Schengen e il diverso approccio alla crisi economica che ha investito il mondo occidentale negli ultimi anni."" -
The Paris Review. Interviste. Vol. 4
La scrivania alla quale Orhan Pamuk torna ogni giorno, con una costanza invidiabile, è rivolta verso il Bosforo, con vista sulla città vecchia, uno dei panorami più belli di Istanbul. Il suo mondo nasce qui dentro, quando è solo in una stanza e le parole arrivano come un ronzio di sottofondo, qualcosa che irrompe all'improvviso aprendo un varco. I migliori lettori, dice Philip Roth con uno stile impeccabile, da padrone di casa, cercano la narrativa per liberarsi dal rumore. Perché un romanzo è l'unico luogo in cui due estranei possono ritrovarsi nella più assoluta intimità. Da quando è stata fondata, nel 1953, The Paris Review continua a spalancare le sue porte alle tante possibilità di mondo che le più grandi voci del nostro secolo hanno creato nelle loro opere. Partendo da queste conversazioni, la rivista raccoglie racconti, aneddoti, confessioni, ritualità e segreti che ricorrono come un mantra durante la creazione. Nelle pagine di questo quarto volume di interviste, scrittori del calibro di Marianne Moore, Ezra Pound, Jack Kerouac, Philip Roth, V.S. Naipaul, Murakami Haruki, Orhan Pamuk, David Grossman si raccontano senza nascondersi, affidandosi ancora una volta alla magia che la parola crea. Introduzione di Salman Rushdie. -
Sailor & Lula
Lula Pace Fortune e Sailor Ripley hanno vent'anni e stanno per riabbracciarsi. Sailor ha scontato due anni in un carcere di detenzione del North Carolina con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Ha ucciso Bob Ray Lemon, un imbecille che dava del filo da torcere a Lula, ma senza volerlo. Ha agito d'istinto, per senso di protezione, è stato un incidente. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, e così è andata. Ora Lula è a bordo di una Bonneville decappottabile bianca del '75, e attende Sailor per portarlo via. Al diavolo la libertà vigilata, sfileranno alla volta della California per ingannare la legge e una madre nevrotica che non approva, con la voglia di passare insieme il resto della vita. Si fermeranno presto, troppo presto, appena in Texas, per un guasto alla macchina, e da quel momento non ci sarà tregua perché ""è un vero melodramma, Sailor. Come Romeo e Giulietta, solo che non muore nessuno"""". La saga completa di Sailor&Lula si apre così, come un romanzo d'avventura che carambola nel noir più torbido e di malaffare non appena la rete di eventi si scioglie in un susseguirsi di colpi terribili, spari, imboscate, ritorsioni. È una corsa senza fine che assomiglia a una vera persecuzione, è un viaggio on the road prima di scoprire che in fondo il sogno americano è diventato il peggiore degli incubi."" -
I pappagalli
Cosa succede se le tre stagioni dello scrivere s'incarnano in tre distinti personaggi? Prendete un ingenuo Esordiente a cui il successo ha dato alla testa, uno Scrittore affermato con qualche problema in famiglia, un Maestro al tramonto con gli acciacchi dell'età e fateli arrivare in finale al Premio letterario più ambito del paese. Sono narcisi, vanitosi, cinici. Cosa sono disposti a fare pur di vincere? Quanto lontano si possono spingere? E l'immortalità, si può pagare con la vita stessa? Filippo Bologna torna con un romanzo ricco di colpi di scena, un apologo sulla vanità, una commedia nera, corale e dissacrante sui vizi del mondo letterario, che sono poi gli stessi della società italiana, su cui volteggiano misteriosi pappagalli neri. -
Come ho perso la guerra
Una storia, in parte autobiografica, ambientata in un paese della provincia toscana dove il tempo sembra scorrere più lento e la serenità regna sovrana. Il giovane rampollo della nobile famiglia Cremona, Federico, vive il suo essere nobile con un po' di disagio. Tutto cambia con l'arrivo di Ottone Gattai, spietato e avido imprenditore di acque. Improvvisamente il progetto di un enorme impianto termale sconvolge la vita di tutti i suoi compaesani. Interessi politici ed economici sembrano corrompere il naturale ordine delle cose. Molti non ci stanno e dopo una prima pacifica protesta un gruppo avvia una guerriglia contro Gattai che sta sequestrando e privatizzando tutta l'acqua della zona. Nella lotta si distingue Federico Cremona, che vede finalmente stagliarsi all'orizzonte l'occasione di un proprio riscatto. Insieme alla moltitudine di storie memorabili, Filippo Bologna ha una generosità e una forza nel creare blocchi di parole e di immagini che portano il lettore a divertirsi e un attimo dopo a commuoversi profondamente. -
Saranno infami
Ivan è un quindicenne come tanti che vive nella periferia di una grande città del Nord. Pochi sogni, molti svaghi, dalle moto alle droghe leggere, fino al vandalismo per noia. E una vita tutto sommato monotona, finché un giorno incontra Astrid, una ragazza di due anni più grande, tanta esperienza di vita e un ascendente che Ivan fatica a tollerare. Lei è ossessionata dalla notorietà, sogna che la gente la riconosca per strada. Vuole essere rispettata, temuta. Lui, la spalla ideale per chi è abituato al comando, è un ragazzo remissivo, pronto a qualsiasi cosa per assecondare quei sogni di gloria. Provocazioni, violenze, trasgressioni, furti, autolesionismo, atti vandalici da riprendere e mettere sui social network più importanti. Farebbero di tutto pur di accendere i riflettori su quelle grigie esistenze. ""Diventare più famosi di Gesù"""" è il motto. Alzare la posta in gioco sempre più in alto. Raggiungeranno la fama fino al punto di non ritorno, fino all'ultimo clic?"" -
I sentimentali
I veterani di guerra continuano a vivere sospesi, perché qualcosa, dopo l'esperienza in trincea, deve essersi rotto. Sono invecchiati, parlano a stento, nascondono ombre che chiudono a chiave in soffitte appartate perché nessuno le scovi chiedendone conto. Napoleon Haskell annega i suoi giorni in un passato pieno di ricordi, con la mente rivolta al Vietnam e una piccola ossessione per i cimeli polverosi. Da quando è tornato dal fronte, i boschi dell'Ontario, la casa di famiglia, i disegni della barca che avrebbe voluto far salpare in primavera, non sono più nei suoi pensieri. E un'anima persa braccata dai fantasmi e dai racconti di confine, un padre allo stremo delle forze che chiede di essere perdonato. Il trasferimento di Napoleon a Casablanca, nella residenza dell'amico Henry, diraderà le nebbie che avvolgono la superficie opaca delle cose, e sua figlia rimetterà insieme, in un atto di cura amorevole, le parti sconnesse di una storia che rischia di perdersi, insieme a molto altro. -
Mai innamorarsi ad agosto
Matteo Marano, detto Bum Bum, è stato un centravanti promettente, ma ha bruciato la sua carriera a soli ventidue anni. A trenta suonati, lo ritroviamo impiegato precario del Ministero dell'Ambiente, a caccia di borse di studio. Sogna un contratto a tempo indeterminato, o almeno il rinnovo dell'ultimo incarico. L'ingegner Boccasini, dirigente senza scrupoli di quel ministero, lo aiuterà, ma a un patto. Bum Bum dovrà arruolarsi nella squadra ministeriale, per far diventare l'ingegnere capocannoniere del torneo. Impresa difficile. Il dirigente è quasi negato per il gioco e Marano è segnato dal dissidio interiore: cedere l'ultima stilla del proprio talento a questo squallido compromesso o abbandonare il sogno del posto fisso? Commedia romantica tra gli inconvenienti, talvolta dolosi, della pubblica amministrazione e gli amori che si nutrono più di divieti che di grandi incontri, ""Mai innamorarsi ad agosto"""" è lo spaccato della caotica società italiana di questi anni tra lavori e affetti che sembrano eternamente transitori. Con una scrittura lieve, divertita, ironica, Francesco Marocco disegna un caleidoscopio di personaggi e relazioni tra burocrazia, politica e sentimenti."" -
Schiave del potere. Una mappa della tratta delle donne e delle bambine nel mondo
La società contemporanea in generale tende a considerare lo sfruttamento delle donne e delle ragazze a fini sessuali come una reminiscenza d'altri tempi, un passato più o meno recente in cui la ""tratta delle bianche"""" era un piccolo commercio esercitato da pirati senza scrupoli che rapivano le ragazze per deportarle nei bordelli di alcune grandi metropoli straniere. Si credeva che la modernizzazione e la forza del mercato globale potessero a poco a poco sradicare questo fenomeno e che anche l'abuso sessuale sui minori, che si consumava negli oscuri angoli dei paesi in via di sviluppo, potesse semplicemente sparire al solo contatto con le leggi dei paesi industrializzati d'Occidente e le grosse economie di scala. """"Schiave del potere"""" mostra esattamente il contrario. Il mondo sta in questo momento vivendo e sperimentando uno sviluppo esplosivo della rete internazionale che rapisce, compra e schiavizza donne e ragazze; le stesse forze che avrebbero dovuto sradicare il commercio lo hanno portato a un livello mai visto prima. Tutti i personaggi, protagonisti e comparse, di questa enorme tragedia appaiono in questo libro. I trafficanti, le vittime che diventano assassine e quelle che, trasformando le proprie vite, cercano di curarsi il corpo e l'anima; gli intermediari e i clienti; le maitresse; i militari e i funzionari pubblici; gli onesti e i corrotti a tutti i livelli e in tutti i paesi."" -
D'estate
Grace e Billy Hopper sono appena arrivati. L'auto che li ha condotti alla casa colonica si è fermata giusto il tempo per scaricare i bagagli e ripartire nell'afa di mezzogiorno. Il campo di grano che si distende davanti ai loro occhi ha una luce che acceca, e la fattoria, un po' in lontananza, possiede il fascino misterioso di un vecchio fortino che schiude, all'interno, indicibili segreti. La tenuta è di proprietà del nonno, un uomo schivo che nessuno dei due ragazzi ha mai visto prima. Lynn, la mamma, doveva aver deciso, un giorno, che non avrebbe rimesso più piede nella casa del padre, e così era stato, almeno fino a quel momento. L'incidente, avvenuto all'inizio di quel mese caldissimo, ha scombinato i suoi piani, e ora i due figli, rimasti orfani, non hanno altro posto in cui stare che quello, tra i chicchi d'orzo scoppiettanti e il crescione d'acqua che fiorisce al limitare del fiume. Nell'aria immota dell'assolata campagna inglese, i legami di sangue riprenderanno colore, e la sofferenza cederà il posto alla scoperta. Poi quel fortino si aprirà, e i fantasmi del passato torneranno. Tom Darling ci racconta di un'estate straordinaria trascorsa in un luogo isolato, lontano dal resto del mondo. -
Famiglie
Ada è una donna generosa, innamorata, madre di due figli, Stella e Taos, avuti da due precedenti relazioni. Fa l'avvocato e si occupa di un'associazione che tutela le donne vittime di aggressione. Daniele è il suo compagno, uomo di cinema, tormentato, mal sopportato dai due ragazzi e in particolare dal ventenne Taos. In questo scenario Francesca Comencini costruisce la ragnatela di una famiglia non convenzionale in cui si incrociano aspirazioni ambiziose e grandi ideali come quelli di Stella che sogna un futuro da attrice; ma anche piccoli e puri sentimenti come il senso filiale che cerca con coraggio e volontà Taos. Accanto a questa famiglia che può sembrare fuori dal comune ce n'è una apparentemente più tradizionale, ed è quella formata da Filippo e Giovanna. Sono cattolici e genitori adottivi di Vera, una cara amica di Stella. Vera porta con sé lontane irresolutezze che la rendono una ragazzina debole, curiosa ed esposta al mondo, ma anche facilmente influenzabile, tanto da essere irretita e coinvolta in una setta di fondamentalisti. Spetterà alla madre Giovanna tirar fuori tutto il suo coraggio, che anche lei ignorava di avere, per salvarla. Questo romanzo di Francesca Comencini esplora le famiglie allargate. Un affresco sul nucleo familiare in un paese che ancora oggi considera la famiglia un fondamento chiuso sancito dal vincolo matrimoniale e i rapporti di sangue, ma sempre meno sulla verità degli affetti. -
Tre fratelli magri
Allineati lungo la parete di una casa di montagna battuta dal vento, tre fratelli alimentano il loro bisogno d'avventura tenendosi stretti ai propri lettini. Sono educati a non invocare il soccorso dei genitori, tanto meno quello delle divinità, e nelle notti di bufera si rassicurano a vicenda, vivendo gli ultimi giorni di unione sotto lo stesso tetto, forse stringendo i nodi più profondi del loro legame. Lorenzo, Emanuele e Marco sono tre fratelli talmente magri che potrebbero stare in uno stesso letto. Una volta cresciuti, ciascuno ha preso una strada diversa e i loro destini si sono irrimediabilmente allontanati. Chi è andato per mare, chi ha scelto la montagna, chi ha deciso che restare aveva più senso che partire. Ora il passaggio all'età adulta li coglie nel punto di massima distanza dalle promesse che credevano di essersi scambiati con la fine dell'adolescenza. E quando gli errori si trasformano in drammi personali e il paesaggio intorno si popola di rovine occorre prendere la storia da capo e ricominciare. Lorenzo ripartirà da una vicenda di famiglia chiusa in una scatola dal dopoguerra, uno zio caduto in montagna quando aveva diciannove anni, per riscoprire le storie che li avevano tenuti insieme, loro tre fratelli magri al cospetto della natura. Ma basterà riunirsi nel vecchio rifugio dell'infanzia per fare pace con il mondo e con se stessi? -
Light head
Maksim T. Ermakov pesa 4 chili in meno rispetto alla media. La sua testa è più leggera di quella di chiunque altro e sembra vuota, come continuamente battuta dal vento. La sensazione che ha è di una grande bolla all'altezza del collo, e pensare gli costa fatica. Eppure, con grande dedizione, si è messo a fare il PR in una fabbrica di cioccolato ed è felice: non ha legami, guadagna abbastanza, ha una Toyota e un appartamento borghese. La sua vita fila tranquilla, ma poi riceve una visita e tutto si complica. L'istituto di Prognosi Sociali ha rilevato una preoccupante anomalia: la testa di Maksim emana radiazioni dannose per l'intero pianeta. È accusato di essere il responsabile di tutti i cataclismi che minacciano il paese: inquinamento climatico, attacchi terroristici, incidenti stradali, incendi, malattie. Non c'è altra soluzione per lui che non sia la morte. E dovrà procurarsela da solo, commettendo un suicidio che abbia la parvenza di un martirio. Ol'ga Slavnikova racconta il desiderio dell'uomo per la libertà nella lotta feroce contro tutto ciò che l'ideologia imperante pretende da ciascuno di noi: manipolazione, insensibilità, cinismo, disillusione. La scrittrice russa riscrive la storia del proprio Paese, in una visione apocalittica che si avvicina spaventosamente alla realtà, perché, come sostiene Emmanuel Carrère, puoi fare ciò che vuoi finché non incontri la politica. La politica è riservata al potere. -
La cura
In una casa sul mare, una giovane donna, schiva e solitaria, assiste il padre malato con la stessa devozione che riserva ai suoi fiori, confinati al caldo, in una serra. Tra quelle alte mura, avamposto di una terra chiusa e inospitale, c'è solo silenzio, un lento rincorrersi di gesti che si ripetono uguali da anni, da quando suo padre è immobilizzato in un letto. Una notte un uomo che sa di vento e di sale forza l'immota tranquillità di quella casa, spingendosi al di là del cancello, oltre il recinto che separa e che allontana, ma il cane, custode di quel regno, lo aggredisce ferendolo a un fianco. È straniero, parla una lingua sconosciuta, ha sul corpo i segni di un lungo viaggio e negli occhi l'ombra di un passato doloroso. Da quando, da qualche giorno, una misteriosa nave color petrolio è approdata nel porto a ostruire l'orizzonte, la giovane donna non pensa ad altro che a partire. Aprire la porta a quell'uomo indifeso, spaventato, bisognoso delle stesse cure di cui suo padre non può più fare a meno, farlo entrare senza chiedersi perché, rappresenta la sua grande occasione. Lei vorrebbe una vita altrove, lui nasconde una storia. ""La cura"""" è il romanzo di un amore fatto di silenzi, che vive di gesti, perché se non c'è una lingua da condividere, le parole si fanno deboli, fragili, inconsistenti."" -
Il postale
Liberio Fraterni è un vetturino, è uno degli ultimi a svolgere questo mestiere, ma lo fa con un cavallo di eccezione, Balio; animale misterioso, che viene acquistato da venditori altrettanto misteriosi a un mercato di paese. Balio rivela un carattere forte e ribelle, si dimostra straordinario nel lavoro, tanta la velocità con cui sposta la diligenza. Un cavallo che anticipa l'avvento del motore, e che vediamo, tra le altre, impegnato in sfide contro il treno, con cui si confronta in una strada parallela alla ferrovia e contro lo straripare del fiume Serchio, in un giorno di grande tempesta. Balio non vuole stare con gli altri cavalli, vuole stare da solo anche nel traino del veicolo, ma la sua potenza supera di gran lunga quella di due pariglie di trottatori. Dalla Valle del Serchio, la storia lo porterà a operare sul fronte della guerra del '15-'18, facendoci intravedere le atrocità di quel conflitto, e i fantasmi del caporale Benito Mussolini, del generale Luigi Cadorna, di Francesco Baracca e di Gabriele D'Annunzio. Liberio è andato sul fronte a prendere il figlio ferito, che poi aderirà al fascismo e parteciperà alla marcia su Roma, gettandolo nello sconforto; uno sconforto che si accentuerà con la fine del suo mestiere e con la fuga misteriosa di Balio, un cavallo che non era mai invecchiato e che sembra essere venuto per far rivivere un mito. -
Diaz. DVD. Con libro
Il film - Diaz Luca, Alma, Nick, Anselmo, Etienne, Marco e centinaia di altre persone incrociano i loro destini la notte del 21 luglio 2001. Poco prima della mezzanotte i poliziotti irrompono nel complesso scolastico Diaz-Pascoli, sede del Genoa Social Forum adibito per l'occasione a dormitorio. In testa c'è il VII nucleo comandato da Max, seguono gli agenti della Digos e della mobile, mentre i carabinieri cinturano l'isolato. È un massacro in piena regola. Quando Max dà ordine ai suoi di fermarsi, è tardi. 93 persone presenti nella scuola hanno subito una violenza inaudita senza aver opposto alcuna resistenza. Saranno tratti tutti in arresto. Contenuti speciali: il backstage, il trailer, la scenografia e i Visual Effects del film, la deposizione di Andreassi, le interviste a Ettore Scola, Ugo Gregoretti e Carlo Bonini, alcune testimonianze tratte dal documentario di Carlo A. Bach-schmidt ""Black Block"""" e un documentario di 45 minuti, """"La provvista"""", che ricostruisce il blitz alle due scuole Diaz e le fasi più rilevanti del processo, attraverso il racconto degli avvocati di parte civile. Il libro - """"Una storia italiana. Troppo italiana"""" a cura di Boris Sollazzo: Boris Sollazzo, giornalista e critico cinematografico, fa il punto sullo stato della cinematografia italiana partendo da Diaz, riflette sulla sentenza della Cassazione che ha condannato i vertici della polizia e ripercorre le tappe fondamentali dei processi sul G8 2001."" -
Nuove tecniche di rivolta. Come cambiano le lotte per i diritti e sul lavoro
L'Italia è attraversata dalle manifestazioni. Lavoratori, cassaintegrati e disoccupati scioperano, marciano o salgono sui tetti. Gli strumenti del dissenso si moltiplicano: flashmob, sit-in, forconi, autogestioni e ricorsi ai tribunali. La crisi ha travolto negli ultimi cinque anni soggetti che non erano mai stati costretti al conflitto e al dissenso. Pastori, agricoltori, imprenditori, camionisti scendono per la prima volta in piazza mettendo in discussione la divisione tra destra e sinistra, chiedono diritti e contestano la dittatura della finanza e delle banche. Sotto attacco da parte di tutti, la classe politica e la richiesta di una nuova forma di democrazia partecipativa. Angela Azzaro racconta come sta cambiando il modo di ribellarsi, i conflitti, le pratiche di lotta, e l'ampio campione di chi oggi dissente. ""Nuove tecniche di rivolta"""" è un viaggio nell'Italia che non si arrende attraverso la voce dei diretti protagonisti, un mosaico di esperienze vissute, luoghi e personaggi incontrati, strumenti di lotta, messo in scena con lo stile snello e il taglio asciutto di un'autrice che senza demagogie si attiene ai fatti che vive, vede e infine racconta."" -
Rubare la vita agli altri
Michele nasce nel quartiere operaio Paolo VI di Taranto, tra i caseggiati bianchi costruiti a due passi dal più grande complesso siderurgico del Mediterraneo. I ragazzi che vivono tra quelle larghe strade desolate e i grigi casermoni di cemento sono i protagonisti di un'educazione alla vita. Le avventure adolescenziali hanno un sapore epico, la strada sa insegnare mille cose ma non turba e corrompe mai i loro sogni. Perché quello che più importa a quell'età sono le passioni: la poesia, la musica, il teatro. ""La setta dei poeti estinti"""" nasce così, ispirandosi all'Attimo fuggente di Peter Weir. Nel gruppo c'è Michele, che compone testi, ha imparato a suonare la chitarra e partecipa ai primi laboratori teatrali che si tengono in città. Ma non basta, serve altro. Un giorno a tavola, con la famiglia presente, comunica a tutti la sua decisione. Il padre è sorpreso, sognava un figlio all'università e invece, se le cose andranno bene, se lo ritroverà attore. Michele pensa in grande, Taranto gli sta stretta, vuole provare a cambiare il corso degli eventi, e un provino per l'Accademia """"Silvio D'Amico"""" sembra l'occasione che aspettava. Riprenderà a respirare, una volta a Roma, accelerando e frenando un po' per stare dietro a questa nuova vita. E il teatro non resterà solo un'aspirazione ma una missione. Michele Riondino racconta la sua storia, quella di un ragazzo che ha scommesso sulle passioni vere, ripercorrendo il viaggio dalla periferia al centro, dal buio alla luce, dalla indecisione al successo.""