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Perché non lo portate a Lourdes?
Capricorno. È il segno di Gesù Cristo. La Madonna sa riconoscerlo, e farà la grazia. Una donna misteriosissima, tra gli invitati al Premio Strega, lascia che il messaggio raggiunga Lorenzo, perché si convinca che la cosa più giusta per lui, tetraplegico, sia recarsi a Lourdes per chiedere il miracolo. Sono in tanti a partire ogni anno per il pellegrinaggio. L'UNITALSI - Unione Nazionale Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali - si occupa dell'organizzazione, del treno bianco, del pernottamento, dell'arruolamento dei volontari, della liturgia - non solo religiosa - da cui dipende tutto il viaggio. Se non sei credente, dovresti restare a casa. Ma Lorenzo, che non lo è, decide di seguire il consiglio perché vuole vedere e scriverne, al di là di quello che succederà nella Terra dei Miracoli. L'idea è di raccontare cosa accade dentro e fuori quando dipendi dagli altri per qualsiasi cosa: muoverti, spostarti, stenderti, mangiare, fare un giro nel corridoio di un barellato dopo tante ore di tragitto. Ma ciò che avviene realmente è di sentirsi avvolti in una nuova dimensione in cui non conta davvero essere malati e avere bisogno di cure, perché quello che vale, oltre la ritualità più esteriore, è la mercificazione della fede, dovesse anche portarti più vicino alla divina provvidenza. -
Apnea
La faccia immersa nella neve, come ovatta soffice che gli toglie il fiato. È la vertigine dell'apnea. Pochi attimi prima Lorenzo stava sciando insieme a Johanna, la sua fidanzata. Un momento spensierato come tanti, ormai irrimediabilmente ricacciato indietro, in un passato lontano. Poi la corsa in ospedale in elicottero, il coma farmacologico e un'operazione di nove ore alla colonna vertebrale. Dai capezzoli in giù la perdita completa di sensibilità e movimenti. D'ora in avanti Lorenzo e il suo corpo vivranno da separati in casa. Ma l'unica cosa che conta, adesso, sono le mani. Poter riprendere a muoverle, poter ricominciare a suonare la chitarra, perché la musica è tutta la sua vita. Dalla terapia intensiva ai lunghi mesi di riabilitazione in una clinica di Zurigo, fino al momento di lasciare il nuovo grembo materno che lo ha tenuto recluso ma lo ha accudito e protetto durante la convalescenza. E il difficile reinserimento in un mondo dove all'improvviso tutto è irraggiungibile e tutti sono diventati più alti, giganti minacciosi dalle ombre imponenti. Con coraggio e determinazione Lorenzo Amurri racconta il suo ritorno alla vita. La voglia di vedere, di toccare, di sentire. Di riprendere a far tardi la notte insieme agli amici, di abbandonarsi all'amore della sua donna e riconquistare la libertà che gli è stata rubata. Ogni tappa è una lenta risalita verso la superficie, un'apnea profonda che precede un perfetto e interminabile respiro. -
Oro colato. Otto lezioni sulla materia della scrittura
Da dove vengono le idee con cui formiamo una storia, in quale luogo si trova l'immagine intorno a cui cresce una poesia? Quali invenzioni attecchiscono e perché altre invece vengono abbandonate? Mentre si scrive un libro, a che punto si capisce se vale la pena continuare? E una volta finito, chi è meglio sia il suo primo lettore? E il suo giudizio, sarà attendibile? Nelle otto lezioni di ""Oro colato"""", che hanno l'andamento di una libera conversazione, Albinati tenta di risalire dal libro stampato al momento della sua scrittura fino allo spunto che ha dato inizio al processo creativo. E così passa in rassegna i preziosi materiali (oro colato, appunto) con cui gli scrittori costruiscono i loro personaggi e le loro trame: ricordi personali, fantasie, visioni, invenzioni, fatti realmente accaduti, prestiti e furti, letture. E poi ci sono gli aspetti pratici che possono decidere la fortuna di un libro: in che modo lo si prepara per la pubblicazione, quante volte viene riscritto e corretto, come si sceglie un titolo, una copertina... con esempi che attingono allo sterminato repertorio di tutte le letterature, dalle saghe vichinghe fino ai romanzi che si scrivono oggi in Italia. Tutto diventa occasione per narrare e spiegare, per ascoltare e cercare di capire più a fondo, per imparare a estrarre la bellezza e la stranezza del mondo aprendo un libro."" -
Stop-time
Quando Frank Conroy scrisse ""Stop-Time"""", pubblicato in America nel 1967, i suoi conflitti interiori avevano semplicemente smarrito la via ma non si erano spostati di un passo. Il senso di perdita dell'innocenza e di sensibilità tradita restavano lì, e scavavano. Quando il New York Times definì il lavoro un'opera trionfale sulla celebrazione della giovinezza, lui stesso ne rimase perplesso. Avrebbe voluto che fosse un atto vendicativo, l'accusa di un mondo che si era portato via il suo tempo, e invece irradiava candore, talmente tanto che a tratti si accendeva delle tonalità della gioia. Da cronaca spietata di ragazzino ribelle alle prese con la propria vulnerabilità di piccolo che cresce in una famiglia disfunzionale degli anni Trenta, """"Stop-Time"""" diventa inno alla libertà, elegia dell'amore fraterno, racconto di un'amicizia speciale che si consuma tra i boschi. Con una scrittura affilata e densa, Frank Conroy riconnette passato e presente nello spazio del ricordo, e per un attimo il desiderio sfrenato per le strade di Kerouac sembrerà imbattersi nelle morbosità miracolose dei giovani di Salinger, in un ritmo che suona secco come una ripresa tosta di pugilato."" -
L' altra sete
Si chiama Alice. Ha 27 anni. L'hanno sistemata in una clinica che ha il nome rassicurante di una Casa, ma non sa dire da quanto sia lì. Ha una voglia disperata di Luca. Luca che odora di buono, Luca che la tiene per i fianchi, Luca che ride. Ma sono gli occhi glaciali di sua madre gli unici che ha addosso. Insieme a quelli inquisitori del terapeuta, che non smette di fare domande. Perché il diabete, ripetono i medici, non è una malattia, è una condizione. Bisogna imparare ad avvertire i sintomi, essere pronti a bucare, caricare la piccola penna nera della glicemia come fosse una pistola e sparare. Accettarlo come si accetta un legame di sangue. Alice non sa come sia possibile, alla sua età, abituarsi all'idea di non produrre abbastanza insulina, perché prima di ogni cosa deve fare i conti con l'assenza di Luca Luca in macchina, Luca che guidava - per capire come convivere con una mancanza che è, inevitabilmente, una dipendenza. In un romanzo a stazioni che ritrae l'apatica frenesia di una generazione che ha già chiuso i sogni in un cassetto, Alice Torriani inventa un alfabeto per raccontare di perdite e riabilitazioni. ""L'altra sete"""" è una storia che parla di noi, dell'amore che brucia, e di tutti quei demoni del nostro tempo che si agitano dentro, e che a volte fanno più paura di una malattia."" -
Madri, comunque
Ad affermare che niente contiene più stereotipi della maternità, si rischia di estremizzare un po' ma non ci si allontana troppo dalla verità. La narrazione intorno al miracolo della vita è sempre piena di enfasi, di momenti idilliaci e realizzazione totale. Quello che si dimentica spesso di raccontare però, è che l'esperienza della maternità non è univoca e universale, ma ci sono diversi modi per essere madri, tutti ugualmente validi, tutti con uguale dignità di esistenza. Serena Marchi, giornalista freelance, ha esplorato l'universo della maternità attraverso le sue protagoniste. Donne che si sentono madri fin da bambine e donne che lo diventano con calma, col passare dei mesi. Ragazze che decidono di non diventarlo mai o che non vedono l'ora di esserlo. Uomini che si ritrovano a fare le madri, uomini in transizione verso una nuova esistenza al femminile, madri di figli naturali e di figli adottivi, madri in affido e donne che permettono ad altre donne di diventare madri, madri violente e madri ferite a morte, donne che viaggiano fino in Ucraina per diventare madri e altre che restano in casa con un marito violento pur di non abbandonare i propri figli. Testimonianze in prima persona, un caleidoscopio di voci e di storie vere in presa diretta. Un universo variegato e multiforme che ci riporta alla realtà del materno. Madri magari non perfette, madri senza patente ma madri, comunque. -
Sicario
La vita oscena portata all'eccesso Thorsten Ktihnemund la sognava fin da ragazzo. Un bel vestito di sartoria, scarpe di vernice, una berlina tirata a lucido, il tempo scandito da indagini di consumo, dati Nielsen, statistiche di profitto. Ora è manager ambizioso, elabora diagrammi per una compagnia petrolifera, e definisce le strategie di mercato dei prodotti che si vendono nelle stazioni di servizio affiliate. Da qualche mese ha una ragazza, Laura, il classico tipo che comincia a creare problemi dopo un po', perché è fragile, talmente tanto che ci sono giorni che puoi sentirle addosso l'odore aspro di sonnifero e nicotina. Ma non durerà. Thorsten ama scivolare sulla superficie del presente rinegoziando le cose come si fa con la merce. Il suo habitat è l'attimo, il futuro non conta. Magnus Taue è di quella stessa generazione, esercito di figli ricchi e dissoluti, avidi e impazienti tirati su da genitori capitalisti che hanno forse appena qualche valore in più. È idealista e si crede incorruttibile, peccato che abbia deciso di accettare l'incarico nel settore marketing dell'azienda per interesse, i soldi, diventando vittima del gioco di potere a cui pensa di tener testa, ribellandosi. Acido e scorretto, ""Sicario"""" è il ritratto feroce della Società Dei Consumi, la diagnosi di un morbo che colpisce corpo, mente e moralità."" -
All you can eat. Atlante alimentare illustrato
"Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo."""" Ippocrate, migliaia di anni fa, aveva profetizzato il momento in cui il cibo sarebbe diventato il rimedio di tutti i mali. Lo abbiamo interpretato male. Abbiamo esagerato. Il cibo è ormai una malattia, un'ossessione, una delle più onnipresenti preoccupazioni e uno degli argomenti più frequenti delle nostre conversazioni. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le abitudini alimentari, le allergie, le diete e, naturalmente, le patologie alimentari più o meno conclamate. Il fondamentalismo culinario ha sostituito quello religioso e politico, trasformando il menu in un'arma e in un vero e proprio credo. D'altra parte, siamo o non siamo quello che mangiamo? I valori d'una volta non esisteranno più, ma gli ossessionati alimentari godono di ottima salute. Chiara Lalli, filosofa, scrittrice e giornalista, ha deciso di mappare il nuovo atlante (alimentare) disegnando una tassonomia esaustiva e divertente delle diverse categorie alimentari. Il vegano, l'esperto di vini, il ladro di porzioni, il vegetariano con e senza uova, l'astemio, il paternalista, il dipendente dagli zuccheri, dalla cioccolata, dalla pubblicità, quello che pesa 130 kg ma non mangia niente, l'allergico, l'intollerante ai latticini o al glutine e molti altri. Il dolore per la morte di tutte le ideologie può essere finalmente consolato abbracciando la nuova ideologia alimentare." -
La maschera della verità
Aprile 2015. Sono trascorsi cento anni dal genocidio armeno. Una pagina nera della storia turca, da sempre controversa, da sempre considerata un tabù. Un rimosso che Pinar Selek condanna con questo racconto personale e impegnato, introducendolo nella trama dei ricordi, intessuto di osservazioni, testimonianze, incontri. Con lei, impariamo dall'interno cosa significhi crescere e costruirsi declamando a scuola slogan che proclamano la superiorità nazionale, studiando su manuali lacunosi o menzogneri; vivendo accanto a compagni timorosi e silenziosi, in una città dove i nomi armeni sono stati cancellati dalle insegne. Pinar Selek ha militato in movimenti di estrema sinistra che pur rifiutando ogni forma di nazionalismo, hanno ereditato la negazione del genocidio e perso la memoria. Un memoir sensibile e polemico, un percorso lirico attraverso le pieghe della storia, un intenso incontro con una delle personalità più interessanti della cultura turca contemporanea. -
L' anima che fugge
Non posso scrivere un libro moralmente normale.rn«Brodkey è implacabile nell'assecondare la laboriosa lentezza con cui sforziamo di diventare consapevoli di noi stessi e delle cose che ci accadono.» - Alessandro Piperno, La Lettura - Corriere della Serarn«In queste oltre mille pagine ambiziose e sofferte, magmatiche e imprevedibili, costate come sappiamo quasi 30 anni di lavoro e riscritture a Harold Brodkey (19301996), si affrontano tutti i grandi temi dell'esistenza con un flusso che da una parte fa necessariamente pensare all'Ulisse di Joyce e dall'altra ha portato Harold Bloom a definire l'autore “un Proust americano”.» – Ansarnrn“Nessuno scrittore contemporaneo ha finora ritratto le stravaganze di una mente in azione con il coraggio e la visione di Harold Brodkey.” Queste sono le parole con cui l’editore Farrar & Strauss accompagna, nel 1991, la pubblicazione del primo romanzo di Harold Brodkey, L’anima che fugge, dopo quasi trent’anni di attesa e infinite stesure. Paragonato di volta in volta a Wordsworth, Milton e definito da Harold Bloom “un Proust americano, senza termini di paragone nella narrativa dalla morte di William Faulkner”, Brodkey ha scritto un’opera grandiosa e audace “l’unico romanzo necessario del Novecento”, prendendo a prestito le parole di Gordon Lish.rnCon un linguaggio che si eleva e ipnotizza, L’anima che fugge esplora senza timore la giovinezza e la maturità, l’amore e la perdita, il sesso e la morte, il matrimonio e la famiglia di Wiley Silenowicz, un lucido sessantenne dall’anima ipertrofica e molteplice.rnA seguito della drammatica morte della madre, Wiley ripercorre la sua infanzia tormentata quando fu affidato al cugino S. L. Silenowicz e a sua moglie Lila, una donna emotivamente fragile. Orfano a due anni, nuovamente senza famiglia a sei, resiste ai danni dell’esistenza e agli abusi della sorella adottiva Nonie con la forza immaginifica della fantasia.rnDa questo speciale punto d’osservazione richiama a raccolta, sensitivo e accogliente come mai, i fantasmi del passato indicandoli per nome, come per disfarsene con il corpo e con la mente. Le loro nevrosi sono il bersaglio verso cui indirizzare la sua prosa, che caricata di vendetta, si fa eccessiva, traboccante, insolente. Una lingua che rivive nella traduzione d’autore di Flavio Santi e che ha tratti si ribella. La coscienza d’improvviso si fa benevola, calda, consapevole di aver anche molto amato nella vita. In questo movimento l’anima che fugge diventa più sincera. -
La scintilla. Dalla valle alla metropoli, una storia antagonista della lotta per la casa
Che nelle metropoli italiane il prezzo di un affitto sia spesso superiore allo stipendio medio di un lavoratore, dice tanto sulla lotta per la casa e sulla realtà delle occupazioni abitative. Ma sul come, partendo da un bisogno, la pratica dell'azione diretta e dell'autorganizzazione abbia costruito una realtà di uomini e donne radicalmente avversi al sistema economico attuale, le statistiche tacciono, l'informazione mainstream diffama e la repressione colpisce inesorabile, distribuendo nel silenzio severe misure restrittive e anni di galera. Eppure anno dopo anno, azione dopo azione e, soprattutto, occupazione dopo occupazione, la lotta per la casa ha vinto la battaglia contro la rassegnazione e ha restituito un tetto a migliaia di persone espulse dal sistema. Un libro scritto sulle barricate del ventunesimo secolo insieme ai militanti dei movimenti per il diritto all'abitare, in grado di spaziare dagli anni Settanta ai giorni nostri, dalla battaglia di San Basilio fino agli ""Tsunami Tour"""" romani e alle nuove resistenze contro lo scempio delle grandi opere (la Tav) e dei grandi eventi (Expo): una narrazione partecipata come una scintilla che, nella notte del capitalismo globale, continua a tenere viva la fiamma della rivoluzione."" -
La speranza è un vizio privato. 1946. Gerardo Conforti e il caso Zanon
Gerardo Conforti è un contadino del Cilento, moro, alto un metro e ottanta, dal corpo ossuto e appuntito e gli occhi verde scuro. Ha il cosiddetto fisico del ruolo, di quelli che al cinema ottengono sempre la parte del protagonista, e nel paese si fa rispettare, non abbassa mai la testa, ed è capace di affondare il coltello nel fianco di un cinghiale. Il 17 aprile del 1948 - alla vigilia delle prime elezioni repubblicane - nella trattoria affollata di Paolino Pescatore riceve una telefonata che gli cambia la vita, e quando riaggancia l'apparecchio nessuno parla più. Un mese dopo è su un treno per Milano, intenzionato a fare chiarezza sulla morte di suo padre Attilio, partito militare e mai tornato, il corpo rinvenuto nel Naviglio della Martesana, deceduto - affermano - per annegamento. In una città in piena ricostruzione, Gerardo Conforti avvia un'indagine privata, come la speranza di ognuno, partendo dal solo indizio in suo possesso, l'Albergo Popolare di via San Paraggio. Ma la questione personale sembra legata a un brutale omicidio accaduto due anni prima, celebre alle cronache del tempo e maturato negli ambienti dei piccoli commercianti meridionali di Porta Venezia: la strage compiuta da Marianna Zanon, che ha ucciso la moglie e i tre figli del suo amante. Gerardo si convincerà, battendo più piste, che quella sera la donna non fosse sola in quell'appartamento, e che, scovando il suo complice, arriverà in qualche modo all'assassino di suo padre. -
Matteo Le Pen. Che destra che fa
Lo spazio della politica italiana è occupato da due Mattei. Uno fa il presidente del Consiglio, è segretario del Pd, fa Renzi di cognome. L'altro è Salvini, leader della Lega Nord, alle prese con l'identità del proprio partito in continua evoluzione. Prima c'è stata l'alleanza con CasaPound, i ""fascisti del terzo millennio"""", poi in via Bellerio hanno scoperto che con le nuove camicie nere non si va troppo lontano. E dire che Umberto Bossi gliel'aveva detto: noi siamo antifascisti. C'è stato il tentativo di creare una Lega nazionale per pescare voti nel Mezzogiorno, alleanze con i populisti europei e benedizioni Oltralpe. Non mancano, poi, i problemi interni, come si evince dagli screzi fra il capo e Roberto Maroni. Salvini è in guerra. Una guerra da non sottovalutare, perché al netto dei tweet e degli aggiornamenti di status su Facebook che gli piacciono tanto, quello che dice riscontra consenso in una parte significativa dell'elettorato. A metà tra il reportage e l'analisi politologica della Lega di oggi, il libro di David Allegranti traccia, con stile schietto e ironico, un'immagine nitida dell'aspirante leader della Destra italiana che si candida a riunire tutte le forze conservatrici del Paese e a rappresentare la vera alternativa a Matteo Renzi."" -
Il manuale del calcio
Conoscere e rispettare le regole del calcio è il primo passo per imparare ad essere un ""buon calciatore, uno sportivo corretto ed una persona leale"""". Il secondo è capire che nel calcio si vince insieme e """"aiutarsi è il primo dovere di tutti, dentro e fuori dal campo, sempre"""". Poi sono doverosi il rispetto degli avversari e degli arbitri, è importante avere cura del proprio corpo in tutti gli ambiti, è decisivo ricordarsi che la parola d'ordine nel calcio è (o dovrebbe essere) """"semplicità"""". Dagli appunti di Agostino Di Bartolomei, per tutti Ago, suo figlio Luca ha realizzato un manuale ricco di consigli, spunti e riflessioni. Prefazione di Gianni Mura."" -
L' inverno sta arrivando. Perché Vladimir Putin e i nemici del mondo libero devono essere fermati
L'ascesa di Vladimir Putin, un ex colonnello del KGB, alla presidenza della Russia nel 1999, da molti è stata letta come un primo segno di allontanamento del paese dalla democrazia. In questi lunghi anni, nonostante il mondo abbia tentato di trovare un canale di comunicazione pacifico con il nuovo Presidente, Putin ha trasformato sempre più la sua presidenza in un regime e rischia di diventare una minaccia globale. Per Garry Kasparov, niente di tutto questo è una novità. Per più di 10 anni ha criticato apertamente la politica di Putin, fino a guidare una lista pro-democrazia nelle elezioni presidenziali del 2008. Dopo aver trascorso anni a inviare le sue fosche profezie sulle reali intenzioni di Putin, Kasparov ha visto realizzarsi le sue più nere aspettative: la Russia di Putin si definisce a partire dalla contrapposizione con gli stati liberi del mondo. È come se stesse ancora combattendo una sua personale Guerra Fredda, dimenticando o smentendo le lezioni apprese da quella passata. Per evitare di essere trascinati in un altro prolungato e drammatico conflitto, Kasparov incita a una presa di posizione ferma - diplomatica ed economica - contro la Russia di Putin. Il Presidente affronta pochi nemici interni, ormai allo stremo, quindi un'opposizione efficace deve provenire dall'estero. -
Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra capolarato e sfruttamento
Dalla Puglia al Piemonte, passando per la Lucania, il Lazio e la Campania, i braccianti immigrati sono sempre più spesso vittime di un caporalato feroce, che li rinchiude in veri e propri ""ghetti a pagamento"""", in cui tutto ha un prezzo e niente è dato per scontato, nemmeno un medico in caso di bisogno. Questa brutale realtà la conoscono in pochi, taciuta dalle istituzioni pubbliche locali, dal sistema agricolo italiano, dalla piccola e media distribuzione e dalle multinazionali dell'industria agroalimentare, che si servono di questa forma coatta di sfruttamento imponendo un ribasso eccessivo dei prezzi dei prodotti. Si tratta di un complesso sistema criminale in cui a rimetterei sono solo i braccianti, costretti a pagare cifre impensabili per vivere stipati in baraccopoli insalubri, lontano da qualsiasi forma di civiltà. Un reportage fatto di storie raccontate da chi vive in questa situazione al limite della sopportazione fisica e psicologica, un incredibile viaggio nei nuovi ghetti disseminati per l'Italia da nord a sud. La mappa di un paese ridisegnato da razzismo, ingiustizia e indifferenza. """"Ghetto Italia"""" è questo e molto altro ancora."" -
La sfida di Atene. Alexis Tsipras contro l'Europa dell'austerità
Un messaggio fortissimo si è alzato dal referendum greco di domenica 5 luglio 2015: un gigantesco oxi, un no alle irricevibili misure fiscali e sociali proposte dalla Troika in cambio del nuovo programma di aiuti da cui la Grecia dipende per evitare il matematico default. Quorum superato col 61% dei dieci milioni di aventi diritto, nonostante non si potesse esprimere la preferenza a distanza, e no oltre il 61%. Una sfida alla dura politica di austerità imposta da Bruxelles. È questa la stupefacente storia di Alexis Tsipras, trasformato in pochi anni da giovane contestatore nel primo leader della sinistra europea ad assumere responsabilità di governo. Una risposta rivoluzionaria alla profondissima crisi che ha colpito la Grecia e della feroce ricetta di austerità imposta per quattro interminabili anni alla Grecia dall'Europa e dal Fondo Monetario Internazionale. La nuova edizione aggiornata di ""La sfida di Atene"""" prevede un nuovo importantissimo capitolo sugli ultimissimi sviluppi che hanno portato al trionfo del no al referendum Greco. Le proposte di Tsipras e Varoufakis rifiutate dall'Eurogruppo, le minacce e le mistificazioni dell'Europa dell'austerità che per la prima volta ha abbandonato la sua storica posizione di neutralità per influenzare il voto di una consultazione referendaria di uno dei suoi stati membri, le conseguenze di questo voto e il fantasma della Grexit."" -
Quel fiume è la notte
Lea è appena arrivata a Varanasi. Si è limitata a prendere un maglione a casaccio dall'armadio e a infilarlo nello zaino senza aspettarsi nulla. Deve fuggire da Cesare, mettere distanza, lasciare che il tempo vada più in fretta, e l'India è il posto giusto per smarrirsi, anche se nell'aria c'è odore di celebrazioni funebri, fiori maturi, sandalo e cera. Adriana, orecchini di perle e capelli tinti di nero, non ha fatto troppe domande sui motivi della partenza, e anche al telefono, adesso che è lontana, non indaga, rimane indifferente, ma si sa, passano gli anni e le madri restano sempre le stesse, non hanno paura di ferire, sono fatte così. Come sarebbe stata se avesse deciso di tenersi quel figlio, ora Lea non vuole saperlo. Deve dimenticare il mese di maggio, l'alba di primavera, il lettino che corre veloce, il corridoio infinito, l'infermiera che chiede Sei sicura?, la sensazione precisa che sicura, dopo l'aborto, non lo sarà mai più. Nel disordine di strade senza nome e alberghi fatiscenti, tra donne bellissime che vendono sari e venerano i propri bambini, ""Quel fiume è la notte"""" conduce nelle zone taciute della nostra coscienza, dove regna il mistero e la vergogna. Con una scrittura sacra e livida, come le acque del Gange, Flavia Piccinni racconta il tormento di una scelta difficile, in un'epoca in cui ogni condizionamento è tabù."" -
Tutti pazzi per il gender. Orgoglio e pregiudizio di genere
Al grido ""Difendiamo i nostri figli!"""", un esercito di uomini e donne spaventati e agguerriti si erge a difesa della nostra presunta natura minacciata da un mostro dalle mille facce e dai mille nomi. È l'Ideologia del Gender. La Società Italiana delle Storiche aveva già risposto un anno fa alle farneticazioni e all'uso sconsiderato della categoria """"gender"""" definendola non una teoria (tantomeno un'ideologia) """"quanto piuttosto uno strumento concettuale per poter pensare e analizzare le realtà storico-sociali delle relazioni tra i sessi in tutta la loro complessità e articolazione: senza comportare una determinata definizione della differenza tra i sessi, la categoria consente di capire come non ci sia stato e non ci sia un solo modo di essere uomini o donne, ma una molteplicità di identità e di esperienze, varie nello spazio e nel tempo."""" Nonostante ciò, gli allarmi e le paure infondate non sono diminuiti, anzi. Chiara Lalli ripercorre a ritroso la via del """"gender"""" per andare a recuperare le origini di una tale confusione di termini, concetti e intenzioni fino ad arrivare allo scontro sulla maternità surrogata diventata, suo malgrado, terreno di battaglia """"gender"""". Una confusione per niente neutrale e che mira al controllo della morale, del comportamento, della sessualità, dell'educazione e dei corpi non conformi."" -
Emisferi
Elena e Franco sono sposati da trent'anni, hanno due figli ventenni che vivono lontani, e non si chiedono più se sono felici. Qualche crepa nel loro matrimonio esiste, eppure non sembrano rendersene conto, almeno fino a quando Elena non si accorge che sul soffitto della loro stanza da letto si è aperta una fessura, qualcosa che le si piazza ossessivamente anche nella mente, tra gli emisferi del cervello, creandole una strana frattura, l'interruzione improvvisa della comunicazione tra la parte emotiva e la sfera razionale. Da quel giorno la sua quotidianità di semplice impiegata in una Asl si frantuma. Diventa tutto più difficile: parlare con Franco, chiuso nella sua indolenza di pensionato, accostarsi al mondo dei figli, ormai alieni, interessarsi alla vita di suo fratello, così concentrato su se stesso, dedicarsi alla madre vedova, assopita nel grigiore della sua vecchiaia. I pensieri di Elena si diluiscono, le parole escono frammentate, anche l'istinto è messo a riposo, in uno stato d'indifferenza che la paralizza in una forma di arido isolamento. E una lenta deriva verso il nulla, se non fosse che quando l'ictus impietoso la coglie qualcosa si mette a battere di nuovo, e la voglia di salvezza passa inesorabilmente dal calore di chi si ama.