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Il senso della lotta
Semifinalista al Premio Strega 2017rnNei giorni dispari della settimana Tommaso va a correre. Allena il fiato, svuota la mente. A trentasette anni ha un contratto a tempo nella redazione romana del Corriere della Sera, una fidanzata esigente, e una zia, Diana, della consistenza di una quercia, che l'ha cresciuto da quando, nel 1983, suo padre l'ha lasciato lì, davanti a casa, prima di scomparire nel nulla, nel bel mezzo di un temporale estivo. Già, perché i suoi genitori, Michele Musso e Alice Rosato, da quelle poche informazioni che ha, sono morti in un incidente, ed erano terroristi. A trentasette anni Tommaso è riuscito a costruirsi una vita normale, a non pensare più al suo tormentato passato. Ma quando una mattina il respiro gli s'ingolfa, e un dottore, diagnosticandogli un attacco di panico, gli chiede se sia figlio di quel Michele Musso, che lui ha incontrato a Grenoble nell'84, qualcosa si rompe, come uno strappo in una rete. Perché quella data fa tanto rumore? Quante versioni esistono della stessa cosa? In quale punto puoi ricucirle insieme senza sentire troppo male? Con la mano ferma di chi conduce un'inchiesta e l'eleganza espressiva di chi sa come raccontarla, Nicola Ravera Rafele compone un'opera sinfonica per restituire una vicenda familiare che comincia nel 1969 e arriva fino ai giorni nostri. Romanzo borghese, noir letterario, j'accuse generazionale, ""Il senso della lotta"""" è un libro sul presente che fa i conti con il passato, una storia in cui la ricerca della verità ha un prezzo così alto che alla fine sarà difficile separare la salvezza dalla distruzione."" -
All the single ladies. Il potere delle donne single
Fino a qualche anno fa il matrimonio rimaneva l'orizzonte obbligato e sognato dalla maggior parte delle donne. Le poche che dopo i 35 anni non lo facevano venivano definite ""zitelle"""", uno stigma duro da cancellare. Rebecca Traister ha rifatto i conti e ha scoperto una controtendenza epocale. Nel 2009 la percentuale delle donne statunitensi sposate è scesa sotto il 50% e, dato ancora più sorprendente, nello stesso anno le donne adulte al di sotto dei 34 anni che non erano mai state sposate hanno raggiunto il 46%. Nella maggior parte dei casi quelle che ritardano il matrimonio hanno interiorizzato l'idea che non essere sposate, non solo è accettabile, ma appagante dal punto di vista economico, sociale, professionale, sessuale e genitoriale, perché si può essere donne complete anche senza avere un uomo a cui legarsi. Nel corso della sua ricerca Traister porta alla luce una sorprendente verità: il fenomeno delle single non è nuovo. Quando alle donne è stata data la possibilità di evitare il matrimonio eterosessuale prematuro, storicamente sono sempre avvenuti grandi mutamenti sociali. Traister va oltre e racconta come nel mondo occidentale le donne single siano oggi un gruppo coeso, con caratteristiche comuni (sono più progressiste delle donne sposate, viaggiano di più, spendono di più), che si sta imponendo esercitando una pressione sociale e politica. Lo fa attraverso una serie di aneddoti e ritratti di affascinanti personaggi che attraversano le categorie di razza, classe e orientamento sessuale."" -
WASP. L'America razzista dal Ku Klux Klan a Donald Trump
Vuole chiudere le porte degli Stati Uniti ai musulmani, costruire un muro al confine con il Messico, cacciare dal paese milioni di immigrati che nelle città americane vivono e lavorano talvolta da decenni. Se l'American dream scricchiola e gli otto anni di presidenza di Barack Obama mostrano di non essere stati in grado di guarire in profondità le ferite del razzismo, in molti sembrano disposti ad affidare le loro residue speranze a un outsider assoluto della politica, un discusso miliardario del mattone che si è saputo trasformare in una star dei reality televisivi, Donald Trump. È lui ad aver dato voce, nel corso della più violenta e aggressiva campagna presidenziale dell'intera storia statunitense, alla paura, al risentimento, alla frustrazione e al rancore di quest'America delusa e in collera. Interprete cinico e opportunista di una critica al ""sistema"""" e al politicamente corretto, Trump appare perciò come l'ideale punto di arrivo di una lunga vicenda che ha visto il conflitto razziale e le discriminazioni come il sintomo più evidente e inquietante di una crisi tutta attuale e dagli esiti al momento ancora imprevedibili. Il libro di Guido Caldiron ripercorre la strada che ha condotto gli Stati Uniti alle soglie di un'elezione inaspettata e pericolosa. Trump non è un'eccezione, è il prodotto di una cultura fortemente conservatrice che propone di difendere quel che resta della supremazia WASP contro la minaccia rappresentata dalla rapida crescita demografica delle minoranze."" -
Cannabis. Dal proibizionismo alla legalizzazione
Esiste una legge migliore di quella che consentirebbe di riportare nella legalità milioni di italiane e italiani, di separare il mercato dalla cannabis da quello delle droghe pesanti, di ridurre il finanziamento alla criminalità organizzata (oggi pressoché inevitabile per gran parte di coloro che fanno uso di cannabis), di far emergere una quota consistente di economia sommersa e di ricavare una cifra tutt'altro che banale per le casse dello Stato, con particolare riguardo a ciò che si potrebbe spendere per la prevenzione e, più in generale, per la Sanità? Esiste una legge migliore di quella che permetterebbe di controllare la qualità di ciò che viene immesso nel mercato, di risparmiare costi per lo Stato nelle varie fasi di repressione, indagine, in ambito giudiziario e carcerario? Sarebbe una buona legge, in particolare per il nostro Paese dove è alto il consumo della cannabis e dove è forte, in alcuni casi molto complicata da contrastare, la presenza diffusa su tutto il territorio nazionale delle mafie. Una legge basata sui migliori esempi a livello internazionale, su regole chiare e semplici, sulla possibilità dell'autoproduzione, della costituzione di cannabis social club e di un accesso legale alla cannabis per i consumatori occasionali. Nota introduttiva di Roberto Saviano. -
Mio tuo suo loro. Donne che partoriscono per altri
In ""Mio tuo suo loro"""" Serena Marchi racconta le donne che hanno scelto di essere madri per altri. Riflessioni sulla maternità e sul corpo delle donne tra mille domande e pochissime risposternrn«La gestione per altri - detta anche maternità surrogata o utero in affitto - vuol dire in concreto partorire un bambino che sarà figlio di altri, e il cui corredo genetico può essere dei genitori intenzionali (la coppia etero, gay o il/la single che lo crescerà) oppure acquisito da terzi» - Alessandra di Pietro, Gioiarnrn«Un libro – inchiesta Mio tuo suo loro (Fandango) , di Serena Marchi, giornalista da tempornimpegnata su tematiche femminili, dà ora voce alle madri che prestano il proprio utero ernun pezzo della loro vita per partorire figli destinati ad altri e punta a verificare sul campornche cosa queste donne pensano nella realtà. Perché lo fanno?» - Silvana Mazzocchi, La Repubblicarnrn«Mi chiedo spesso, me lo sono chiesta quando aspettavo mio figlio e continuo a chiedermelo ora davanti alle sue domande senza requie, cosa vuol dire essere genitori. Quando quel legame carnale, viscerale, toitalizzante che si crea da subito, dalla pancia o ancora prima dall'idea, influenzi poi la vita di un figlio» - Marta Cervino, Marie Clairernrnrn Serena Marchi ha percorso 33613 chilometri, per incontrarle. Dall'Ucraina al Canada, dal Texas al Regno Unito, passando per la California fino ad arrivare in Italia. Nessuna intervista via Skype, nessuna telefonata, nessuna domanda via email, nessuna risposta scritta. Faccia a faccia, pelle a pelle. Ha visto dove abitano, ha incontrato le loro famiglie, ha vissuto nel loro ambiente. Un viaggio nel mondo della maternità surrogata per ascoltare le donne che prestano il loro utero e una parte della loro vita per partorire figli di altri. Per soldi, per interesse, per altruismo, per senso di responsabilità, per amicizia, per amore. Sicuramente, scegliendo. Serena Marchi decide di raccontare il non detto, di dare voce a chi non l'ha avuta fino a oggi e lo fa con il suo stile chiaro, diretto, senza giudizi. """"Mio Tuo Suo Loro"""" ci aiuterà a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e a dare la giusta centralità alla scelta della donna, qualunque essa sia. Anche se non è la scelta che avremmo fatto noi."" -
La vita del sabato
Unica figlia di una madre gentile e distratta, Sidonia è una ragazzina fuori dal comune, brillante, determinata a fare sempre di testa propria. Da quando ha tre anni, e via via che passa il tempo, viene investita da vere e proprie passioni, per lo più artistiche: come se ne affievolisce una ne compare subito un'altra a prenderne il posto. Questi doni - poesia, canto, pittura, danza, scultura e musica - piombano nella vita di Sidonia sconvolgendo la quotidianità sua, della madre sempre con la testa sui libri di egittologia e di Miss Baker, la sua governante. È talmente dotata per ciascuna di queste arti da sembrare ogni volta la reincarnazione di uomini o donne che sono stati i simboli di quei talenti. A venirle in soccorso nella concitazione delle sue giornate piene di lezioni ed esercizi, incontriamo l'inflessibile Lady Frances, la migliore amica della madre; una famiglia italiana e un insegnante d'arte. Il destino finale che le sarà riservato arriverà come una sorpresa sia per lei che per i lettori. ""La vita del sabato"""" - con cui Fandango Libri prosegue nella ripubblicazione di tutta l'opera di una delle più importanti scrittrici britanniche di inizi Novecento - è il terzo romanzo scritto da Radclyffe Hall e, sotto il velo della commedia, ci offre il cangiante paesaggio di uno spirito eccezionale, malinconico, enigmatico, nostalgico."" -
In volo sopra il mondo
Angelo d'Arrigo rimane uno degli uomini più incredibili degli ultimi decenni. Con il suo deltaplano, dopo aver sfidato l'impossibile, ha deciso di realizzare lo straordinario: insegnare a volare agli uccelli. Su richiesta dell'Università sovietica, ha guidato un branco di gru siberiane che avevano perso la rotta della migrazione, dal Circolo polare artico al Mar Caspio. Il tutto dopo aver svolto un lavoro di imprinting sulle orme di Lorenz. E poi avventure analoghe con un'aquila attraverso il Sahara o nel passaggio estremo e spettacolare sopra l'Everest. Campione di deltaplano, ha stupito il mondo con le sue imprese al limite del possibile. In questo libro, scritto in prima persona attingendo ai propri diari, racconta le sue vicende magiche e avvincenti. Sono pagine piene di senso del limite e della sfida, di rapporto con gli animali e con se stessi, di scoperte geografiche, umane e interiori. Tutte le emozioni della migrazione, del vento, del volo, l'eterno sogno che l'uomo ha di farsi uccello, narrate col fascino magnetico delle grandi avventure. -
Prima pagare poi ricordare-Memorie dell'arte bimba. Fanciulli pazzi. Tutta la storia
A 40 anni dai rivoluzionari giorni del '77 bolognese e a 20 anni dalla prima gloriosa uscita, Fandango Libri pubblica una nuovissima versione dei due libri autobiografici scritti da un'icona del fumetto italiano. Questa edizione riunisce due diseducativi diari scozzareschi, “Memorie dell'arte bimba” e “Prima Pagare Poi Ricordare”, a comporre un divertito e rabbioso mosaico. Il narratore è uno dei protagonisti della grande stagione che diede vita al nuovo fumetto italiano, alla nuova satira politica, a una nuova informazione, a nuove esperienze creatrici. Successi, sconfitte, assalti e tradimenti, figurine, stupidi dinosauri, comprimari decerebrati, un'Italietta. E naturalmente loro, i Padri Fondatori Mattioli, Pazienza, Tamburini, Scòzzari, Liberatore, Sparagna, immersi nell'aceto di quella fine di secolo: Vincino, Bonito Oliva, Schifano, del Buono, Radio Alice, il muvmànt del '77, il Pci, Zangheri, questurini, Fellini, Roma, Bologna, Frank Zappa, l'eroina, Piazza Maggiore. La lista è infinita. Ce n'è per tutti. Aneddoti, risate e rasoiate che torneranno a far discutere. -
Santamamma
Carlo Gatti è nato con un buco. Figlio di madre certa e padre incerto, spende i suoi settant'anni coltivando un potente lato poetico che lo mette al riparo dall'impossibilità di conoscere le proprie origini, che si nascondono tutte pasticciate su un foglio lercio passato di faldone in faldone dai tribunali dei minori fino al cassetto della donna che lo ha adottato. Figlio unico in una famiglia che si era rassegnata sulla possibilità di diventare genitori, Carlo cresce amato e coccolato a Tarrazza, un piccolo paese in provincia di Lodi. A parte avere un'infanzia che inizia a tre anni e mezzo, perché prima di allora non ha nessuna foto che lo incornici neonato, la sua condizione di bambino diverso, adottato, la indossa come un vestito spiegazzato, senza strappi; non ricorda nemmeno il momento in cui non sapeva di avere una madre prima e una madre poi. Giovane e promettente pianista classico, abbandona la carriera musicale per fare il clown in uno sgangherato circo a conduzione famigliare. Diventa, suo malgrado, un eroe nazionale e vive la sua improvvisa notorietà come un lavoro noioso e routinario. La sua vita verrà sconvolta dalla scoperta di avere un fratello, adottato come lui. La felicità e il dolore dell'incontro sono la colla che tappa il buco, la terra che lo riempie almeno fino a metà. Il sapere di aver sofferto in due, allo stesso modo, permetterà di dare un nome a quel passato sbianchettato, perché il ""sangue del mio sangue"""" torni a significare qualcosa, anche solo una voglia matta di tornare a casa. Giulio Cavalli ha scritto un romanzo che è diventato la sua casa."" -
Mafia caporale
Il Global Slavery Index 2016 - il rapporto annuale sulla schiavitù nel mondo - conta in 129.600 le persone ridotte in schiavitù in Italia, collocandoci al 49esimo posto nel ranking dei 167 Paesi presi in considerazione. In Europa unicamente la Polonia fa peggio. Siamo il vertice europeo della sparizione dei minori non accompagnati e dello sfruttamento delle prostitute provenienti dalla Nigeria e dai Paesi ex Socialisti, ma siamo soprattutto lo Stato dove caporalato e impresa tendono a fondersi con le più consolidate organizzazioni mafiose. Questo intreccio è ""Mafia Caporale"""". Il business di questa metamafia è l'illecito sfruttamento del lavoro. Dall'agricoltura ai servizi, fino alla piccola industria, il mercato del lavoro si riempie di lavoratori e di lavoratrici schiavizzati. Mafia Caporale è oggi più forte del collocamento pubblico, e dà vita a una moltitudine di agenzie di somministrazione lavoro dentro le quali lava somme inimmaginabili di denaro sporco. Sarte, braccianti, camgirls, muratori, prostitute, blogger, coccobello!, lavavetri, parcheggiatori, vigilanti, camionisti, mendicanti e minori, sono solo alcuni dei volti della schiavitù di cui i parla Leonardo Palmisano nel suo viaggio al nord al sud di Italia dove ha incontrato personalmente ognuno di loro, e per ognuno ha raccolto una storia, un'immagine, un ritratto. Non si può rimanere indifferenti dopo la lettura di """"Mafia Caporale"""", ogni storia rimane impressa nella memoria."" -
La barriera
2029. L'intero bacino del Mediterraneo è nel caos: la crisi economica, il disordine politico, un clima di sospetto dilagante hanno trasformato il vecchio continente in una terra dove è impossibile sentirsi al sicuro. Solo la Germania riesce ancora ad avere qualche forma di organizzazione sociale, anche se per difenderla ha dovuto costruire una Barriera, una fortificazione impenetrabile per proteggere i suoi confini dall'ondata di profughi che cercano asilo. Per circolare liberamente all'interno della Barriera ai cittadini è necessario un identity matrix, un tatuaggio all'altezza del polso, dove sono registrati tutti i dati individuali, nome, età, residenza, codice della carta di credito. Senza quel marchio indelebile sul braccio si è clandestini e ricercati: quel codice è il miraggio di chiunque voglia passare la frontiera. Milo lo sa, tanto che parte dal profondo sud dell'Europa convinto che Nils, un amico dei tempi dell'università a Gottinga e vicino all'ambiente anarchico, possa garantirgli un trapianto di identità veloce e sicuro. Purtroppo non sarà così semplice. Dopo una sbrigativa offerta di ospitalità, Nils scompare e con lui la speranza di ottenere il lasciapassare. Milo sarà costretto a una rischiosa indagine per inseguire il suo sogno di libertà. Ad aiutarlo Flora, un'italiana che vive in Germania da anni, buddista e compagna della sorella di Nils, Franziska, anche lei misteriosamente scomparsa, e Dieter, uno dei pochissimi poliziotti non corrotti rimasti in città. In una Berlino ultimo precario baluardo dell'Occidente organizzato, sotto gli occhi vigili delle fotocamere e degli scanner governativi, si dipana un romanzo dalle atmosfere apocalittiche che lancia un grido di speranza contro una profezia che non sembra più così irrealizzabile. -
Aprile
"Equità, solidarietà, dignità."""" Una nuova insegna nazionale per una Francia dominata da un governo anticapitalista e rivoluzionario. In un mese d'aprile di un anno sconosciuto, gli oppressi di ieri si prendono la loro rivincita, che è spietata e violenta, proprio come la caduta del vecchio mondo. I ricchi sono deportati in quella che un tempo era chiamata """"la banlieue"""" mentre i precari, o meglio i """"martiri del popolo"""", s'insediano nei bei quartieri. La proprietà privata è abolita. I media internazionali, in primis americani, evocano """"deportazioni violente"""". Nei nuovi ghetti si ritrovano amministratori delegati, avvocati, miliardari. Tutti sono rieducati con lo scopo di comprendere meglio le sofferenze dei poveri di un tempo. I prodotti agricoli destinati alla popolazione potranno essere venduti esclusivamente dai loro produttori: il valore dei prodotti della terra non sarà più soggetto ad alcuna speculazione. Non soltanto alloggi e economia, anche giustizia, politica, moda... Nessun settore sfugge alla rivoluzione. Per descrivere questo rovesciamento, l'autore alterna estratti di dialoghi di cittadini francesi - rivoluzionari o no -, e documenti ufficiali." -
Maria accanto
Maria ha bisogno di frequentare una persona semplice e banale con cui fare esperienzarndella vita delle sue coetanee sulla terra. Sceglierà Bettyrnrn«Bianchi riesce, dietro pagine che sembrano leggere, a scrivere un libro brillante sull'amicizia e le strade della fiducia che possono anche andare nell'Altro - non è obbligatorio -, ma devono prima passare negli altri e partono da se stessi» - Alessandro Beretta, La Lettura rnrnImmaginate una commedia romantica senza love story. Prendete la Santa Vergine Maria e trattatela come una di noi: jeans di H&M e scarpe da ginnastica. Poi lasciatevi stupire. Elisabetta, detta Betty, è una ragazza di venticinque anni senza particolari pretese né ambizioni. È di Milano, vive con la madre nel quartiere di Lambrate e fa la segretaria in uno studio dentistico con un contratto a tempo indeterminato, una vera fortuna se paragonata alle situazioni precarie in cui versano Vero, la sua migliore amica, e Luchino, il suo più stretto confidente. Si divide fra lavoro, fidanzato e serate in compagnia. Una normalità rasserenante. Ma una sera, dopo piccoli avvertimenti a cui non dà peso, le appare Maria, la Madonna, proprio in camera sua. È un'apparizione esclusiva, a carattere privato. Nessun segreto da rivelare, nessuna profezia di catastrofi imminenti. Maria ha bisogno di un'amica. Di una persona semplice, quasi banale, da frequentare e con la quale condividere esperienze quotidiane. Vuole essere una ragazza qualsiasi, ciò che non è potuta mai essere. -
Mimì Capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace
Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un’appartenenzarnterritoriale e ideologica, Tiziana Barillà ci consegna un ritratto approfondito ed esclusivorncon il sindaco migliore del mondo.rnrn«La vera utopia non è la caduta del muro,rnma quello che è stato realizzato in Calabria, a Riace.rnÈ un’esperienza locale che però ha una valenza globale.rnÈ un insegnamento rivolto al mondo.» - rnWim WendersrnrnPrimavera 2016, la prestigiosa rivista americana Fortune, come di consueto, pubblica larnlista dei 50 World Greatest Leaders, gli uomini e le donne più influenti al mondo. Insiemerna Papa Bergoglio, Angela Merkel, Aung San Suu Kyi, Obama e Bono Vox, al quarantesimornposto, c’è lui, Mimmo Lucano. Il sindaco di un piccolissimo comune calabrese,rnRiace. È l’unico italiano nella lista. Gli Stati Uniti ci costringono a una sveglia improvvisa.rnAll’estremo sud d’Italia, ai piedi dell’Aspromonte, in piena Locride, c’è il sindacornmigliore del mondo. Lui la chiama “l’utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con ilrnprimo sbarco di curdi a Riace, da quando è sindaco, il suo comune ha ospitato più dirn6.000 immigrati che hanno ripopolato la sua piccola cittadina. Un quarto dei suoi concittadinirnnon sono nati in Calabria: arrivano dall’Afghanistan, dal Senegal, dal Mali,rnhanno rischiato la vita attraversando il Mediterraneo e a Riace hanno trovato una casa.rnC’è chi fa da traduttore, chi si prende cura delle piante del centro storico, chi fa la raccoltarndifferenziata con un carretto trainato da un asino e chi si prende cura della puliziarndella spiaggia di Riace marina. Un modello, quello di Riace, che è stato esportato in altrirncomuni della Locride e che in un momento storico dove si alzano muri e si ripristinanornfrontiere, sembra non solo essere una speranza di un futuro migliore, ma una realernalternativa economica. Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un’appartenenzarnterritoriale e ideologica, Tiziana Barillà ci consegna un ritratto approfondito ed esclusivorncon il sindaco migliore del mondo, un uomo schivo, che non ama le luci della ribaltarnma che si racconta liberamente in questo libro. -
Bellissime. Baby miss, giovani modelli e aspiranti lolite
Vincitore del Premio Benedetto Croce per la letteratura giornalistica 2018rnrnFirmando un ritratto toccante e realistico, Flavia Piccinni accende una luce nel mondo delle bambine di oggi che molto avranno a che fare con quello che sarà l'Italia nei prossimi trenta, quaranta, cinquant'anni.rnrn“Il libro di Piccinni è una doccia fredda” - rnIl Venerdì di repubblica - Valentina Della Setarnrn“Un viaggio tra piastre per capelli, piccoli tacchi, rossetti, set fotografici e passerelle. ""Il mondo della moda bimbo non è solo sorrisi e palloncini"""" - rnIl Fatto Quotidiano - Maria Teresa Totarornrn“Un viaggio nell’Italia delle baby star, nell’infanzia mascherata da età adulta, un reportage sulle proiezioni materne, raccontato senza mai giudicare” - rnGioia - Teresa Ciabattirnrn“Piccole modelle tra social e backstage. Ci vuole una Carta di regole per la moda” - rnla Repubblica Firenze - Gaia RaurnrnrnCi sono bambine che imparano presto a truccarsi, a sorridere, a essere simpatiche e maliziose. Sognano di fare le miss o le modelle. Hanno mamme disposte a guidare ore e ore nella notte per portarle a sfilare a Pitti Bimbo e padri capaci di organizzare tour de force per trovare il vestito adatto a un casting. Sono bambine di quattro, cinque, sei anni che popolano un mondo poco noto, spesso nascosto, che si declina attraverso riviste patinate, cataloghi e pubblicità. Un mondo sommerso che non può superare il metro e trenta di altezza, e che è destinato a farsi perpetuo laboratorio di stereotipi fra promesse di futuro e frustrazioni. Dai centri commerciali del napoletano alle periferie toscane, passando per la riviera romagnola e l'hinterland milanese, Flavia Piccinni ha seguito decine di selezioni, sfilate e concorsi di bellezza. Attraverso un viaggio memorabile nell'infanzia di oggi, """"Bellissime"""" racconta di baby miss e di madri, di sogni che a volte si trasformano in incubi, di ambizioni e di speranze, svelando come nascono i modelli di comportamento e di gusto che tutti acquisiamo attraverso i media, e di cosa questi modelli possono produrre sulla nostra pelle e su quella dei più piccoli. Firmando un ritratto toccante e realistico, Flavia Piccinni accende una luce nel mondo delle bambine di oggi che molto avranno a che fare con quello che sarà l'Italia nei prossimi trenta, quaranta, cinquant'anni."" -
Ama il tuo sogno. Vita e rivolta nella terra dell'oro rosso
Leggendo Ama il tuo sogno, si possono ritrovare le ragioni di una battaglia che non ha età, né tempo. Una battaglia che non si è ancora conclusa.rnIn questo libro c'è la storia vera di Yvan Sagnet, la storia di un ventenne che sogna verità e giustizia e lotta per ottenerla. Yvan arriva in Italia per studiare nel 2007. Ha sempre sognato il nostro paese per via del calcio, la moda, il design. Aveva cinque anni quando i leoni del Camerun sorpresero gli appassionati ai mondiali italiani del 1990; ed è allora che Yvan conosce l'Italia. Yvan studia la lingua, gli usi e i costumi, si appassiona alla storia, la politica e la società, finché realizza il suo sogno di vivere in Italia superando l'esame di lingua e vincendo una borsa di studio al Politecnico di Torino. Non un caso, la città della sua Juventus, la squadra che tifa sin da bambino. Durante l'estate del 2011 per guadagnarsi da vivere e mantenersi gli studi raggiungerà Nardo in Puglia. Nella masseria salentina di Boncuri si raccolgono i braccianti agricoli per la stagione del pomodoro. Lì Yvan scopre il mondo dei caporali che chiedono ai braccianti i documenti originali per lavorare nei campi, li ricattano e li fanno lavorare sino a sedici ore al giorno sotto il sole senza una paga adeguata. Yvan conosce lo sfruttamento, i diritti calpestati e la lotta per un materasso. Fino a quando un giorno i caporali chiedono di intensificare il lavoro, ma Yvan e altri braccianti non ci stanno e organizzano il primo grande sciopero autonomo di braccianti stranieri in Italia. La rivolta avrà eco nazionale e Yvan comincerà una lotta di libertà e giustizia che ancora oggi persegue. -
La stanza di Giovanni
David, un giovane newyorkese in fuga da se stesso, è approdato a Parigi nel tentativo di affrancarsi dalla propria educazione, e dalla vita da ragazzo perbene che sembra essergli stata cucita addosso. Mentre la sua fidanzata, Hella, è in Spagna per riflettere sul futuro della loro storia, in un bar David conosce Giovanni, impertinente e luminoso, e ne rimane irrimediabilmente attratto. E dal loro incontro, dal primo momento in cui entra nella sua stanza, piccola e disordinata, saprà di essere perduto, che né la vergogna né la paura riusciranno a riportarlo a casa. Diviso tra Hella che incarna il desiderio di normalità, il sogno di una tranquilla vita americana, e Giovanni che invece è forza, cuore e istinto, David attraversa le strade di Parigi, vede i colori e le stagioni passare, sente passioni e bisogni taciuti riemergere e chiedere il conto. La difesa della propria identità implica sempre una lotta dolorosa, e così è anche per David, solo che la sua debolezza e la sua indecisione faranno soffrire tutti coloro che lo amano e che lui stesso ama. Come ha dichiarato lo stesso Baldwin in un'intervista del 1984: ""La stanza di Giovanni parla di quello che succede se hai paura di amare"""". Prefazione di Colm Tibin."" -
La casa sul Bosforo
Può esistere un luogo dove persone di origini diverse s'incontrano e si aiutano reciprocamente? rnrn«Con una scrittura delicata e abesca, quasi in punta di piedi, l’autrice riesce a parlare di temi vitali e importanti con una scrittura poetica e lirica per l’intero corso della narrazione.» – Ossigeno d'inchiostrornrnSentimenti e desideri mescolati a una città, alle sue strade, a colori e profumi, alla musica e alle tradizioni che la scrittura della Selek riesce a rendere quasi tangibili, accorciando le distanze del tempo e dello spazio - Debora Lambruschini, Critica LetterariarnrnUna Istanbul da fiaba quella narrata da Pinar Selek attraverso i ricordi della sua infanzia e giovinezza nella ""Casa sul Bosforo"""". Nell'arco di vent'anni, seguiamo l'intreccio amoroso di due coppie, quella della studentessa rivoluzionaria Elif e del musicista Hasan, e quella di Sema in cerca di se stessa e di Salih l'apprendista falegname. Ma il personaggio principale è il quartiere di Yedikule, carico di storia, di tradizioni, che conserva la sua autenticità nonostante lo scorrere del tempo. Tutti i personaggi che gravitano intorno ai quattro eroi principali sono vivi, tangibili, di tutti conosciamo l'origine, la vita quotidiana, il mestiere, le minuzie. E tuttavia è una fiaba non priva di ombre, il libro comincia con la denuncia del colpo di Stato del 1980 e descrive personaggi assetati di libertà e giustizia sociale, tentati dal terrorismo o spinti all'esilio. È una fiaba rosa dove le donne, romantiche e appassionate, prendono tutte in mano il loro destino mandando in frantumi i nostri pregiudizi. E in ultimo è una fiaba utopista e di confine, popolata da minoranze curde, armene e greche ben visibili: la resistenza curda è attiva, la cultura armena presente, i pogrom contro i greci nel 1955 e durante la crisi di Cipro vengono evocati. Può esistere un luogo dove persone di origini diverse s'incontrano e si aiutano reciprocamente?"" -
Amori che non sanno stare al mondo
Claudia e Flavio si sono amati, a lungo, morbosamente, con la clemenza del tempo che cambia e che passa. Poi tutto è finito, e per lei è stato come mettere qualcuno alla porta nella speranza che si riaprisse di colpo. A cinquant'anni quello che vedono è un mondo alla deriva, come un'isola. Lui ha dentro la furia che dà l'assoluzione, perché vuole andare avanti, tornare a terra; lei è un pozzo profondo nel quale annegare, perché salvarsi vorrebbe dire dimenticare e il ricordo non deve sparire. Il tempo che si concedono non è lo stesso, e forse non solo quello. Flavio incontra Giorgia, basta un attimo tra loro e la pioggia d'estate fa il resto. Lei, con l'energia e la freschezza dei trent'anni, il corpo acerbo di chi non vuole crescere, gli ha indicato la terraferma, e lui, appesantito dalla vita, si è abbandonato alle sue velleità. Claudia e Nina si conoscevano già, ma all'università, divise dal ruolo, dall'età, dall'idea che il rispetto non si sarebbe mai trasformato in amore. Eppure Nina è bellissima, una giovane Chloë Sevigny seducente e meravigliosa, e ora l'abbraccio che tende è famelico, e ha una potenza a cui nessuna donna può sottrarsi. «Amori che non sanno stare al mondo» è il ritratto di due generazioni, il punto che ricuce il dolore, una storia potente che parla di noi. Francesca Comencini racconta con una scrittura lieve, che si posa sulle cose senza affondare il colpo mai, l'intraducibile equazione dei rapporti che viviamo, e infila le mani nelle pieghe infinite dei suoi personaggi... -
L' Italia che non c'era. Unioni civili: la dura battaglia per una legge storica
Accordi, tradimenti, voltafaccia, prove di forza e insulti. L'11 maggio 2016 con 372 sì, 51 no, 99 astenuti, viene approvata una delle leggi più discusse (e più attese) degli ultimi anni, la legge 76/2016 che introduce in Italia le Unioni civili per le persone dello stesso sesso e la regolamentazione delle coppie di fatto. A raccontare dettagli e retroscena è la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria e relatrice della legge, che è diventata il volto e il cuore di questa lunga lotta, durata due anni e mezzo, salutata da gran parte della società civile italiana come una conquista storica che allinea il nostro Paese alle grandi democrazie europee e occidentali. Dalla sua viva voce scopriremo i dietro le quinte del percorso legislativo, le pressioni dei conservatori, la posizione ambigua con il tradimento finale dei 5stelle e l'andamento altalenante della stampa italiana sul tema. A completare il quadro, le lettere degli italiani a Monica. Lettere che sono, nel bene e nel male, lo specchio di un Paese. C'è chi la ringrazia per la pazienza con cui sta portando avanti la battaglia e chi le augura di fallire miseramente. Un dibattito che ha caratterizzato e infuocato il clima politico e che non si è ancora esaurito, visto che sono rimasti aperti i nodi dell'adozione coparentale e del matrimonio egualitario. Un viaggio dentro il Parlamento, un racconto senza veli su come la politica realizza le sue espressioni migliori.