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Caccia all'omo. Viaggio nel paese dell'omofobia
La prima inchiesta che indagarnla violenza omotransfobica in Italia.rnC'è qualcosa che pulsa nell'anima di questo paese e fa paura.rnrnA Torino un ragazzo gay viene picchiato dai vicinirndi casa, è una spedizione punitiva: “Sei gay,rnti uccidiamo”. Intanto la Capitale brucia: con unrnpugno sferrato in pieno volto muore UmbertornRanieri l’artista 53enne di origini abruzzesi, notorncol nome d’arte di Nniet Brovdi. A Cagliari unrngruppo di ragazzi insulta e aggredisce un 17ennerne una sua amica, “frocio di merda” e giù botte. Ilrnpestaggio viene filmato e caricato online, per divertimento.rnA Domodossola, una ragazza è obbligatarna 15 anni ad avviare un percorso di teoriernriparative: è lesbica dunque malata, per i genitorirnva curata. Le cronache delle aggressioni a gay,rnlesbiche e trans raccontano di un paese intossicatorndall’odio. Soprattutto dopo le ultime elezionirnpolitiche, quelle dell’Italia del cambiamento.rnQuelle del “prima gli italiani”. Con le elezionirndel 4 marzo 2018 le lancette della vita civile nelrnnostro paese hanno cominciato a girare al contrariorne non si sono più fermate: l’Italia si è consegnatarnnelle mani di chi prometteva di abolirernle unioni civili, di cacciare il “gender” dalle scuole,rndi curare gli omosessuali, in ogni modo. Ernda allora i casi di aggressioni, minacce, bullismornsono diventati sempre più frequenti, nell’indifferenzarngenerale. Come se il vaso di Pandora fossernstato scoperchiato. Simone Alliva ha viaggiatornda Nord a Sud per raccogliere le storie di chirnha provato e prova sulla propria pelle gli effettirndi un continuo incitamento all’odio, della continuarnnegazione della propria esistenza. Un’inchiestarnaccurata, la prima nel suo genere, con numerirnalla mano e l’analisi approfondita delle ragionirne delle conseguenze di un tale inasprimento deirntoni del dibattito, che ci consegna un importanternmonito: si è aperta la caccia ai “diversi”, ernquando le mani sono armate nessuno può considerarsirnal sicuro. La prima inchiesta che indagarnla violenza omotransfobica in Italia. -
Bunny
Tra satira, horror e favola, con una lingua eccentrica, misteriosa e spettrale, Bunny riesce nell’impresa di intrattenere, smontare a colpi di risate il mondo dei college americani e raccontare l’incredibile e spesso sconcertante complessità dell’essere donna. Impossibile farne a meno.Samantha Heather Mackey è un’assoluta outsider alla Warren University dove frequenta un corso iperselettivo di scrittura creativa. La fantasia di Samantha è molto più cupa di quella della maggior parte degli studenti del suo anno, tanto più quando si tratta del gruppetto di ragazze ricche e vestite di colori pastello che incontra sempre a lezione. Tra loro si chiamano Bunny, “coniglietta”, e passano il tempo a mangiare mini cupcake, a dirsi l’un l’altra quanto siano straordinarie e a darsi abbracci di gruppo: sembrano la reincarnazione zuccherosa di Piccole donne e ignorano strenuamente Samantha. Ma tutto sembra cambiare quando un giorno la protagonista riceve l’invito a un loro riservatissimo party e decide di andare piantando in asso Ava, una caustica ex studentessa d’arte che detesta tutto quello che riguarda la Warren e che è anche la sua unica amica. Da quando si sono conosciute, loro due hanno passato ogni singolo giorno insieme, partecipando come coppia al corso di tango e ballando sul tetto della casa di Ava. Ma quando Samantha varcherà la soglia che conduce al mondo Bunny, tutto prenderà una piega imprevista e la protagonista verrà a conoscenza dei “rituali” che trasformano delle placide studentesse in creature mostruose. -
Sarah. La ragazza di Avetrana
Chiunque ha dei segreti. La differenza sta solo nella capacità di nasconderli.26 agosto 2010. In Salento, una giovane scompare. È una ragazza bionda, silenziosa, misteriosa. Si chiama Sarah Scazzi. L'Italia intera rimane sconvolta: cosa può essere successo a una quindicenne dall'aria così innocente? Molte saranno le ipotesi che si alterneranno durante i quarantadue giorni di ricerca. Ipotesi che sveleranno intimi segreti e rancori taciuti, arrivando a costruire un incredibile reality show dell'orrore e del grottesco in salsa pugliese. Avetrana, il paese dove tutto si svolge, ne sarà l'inaspettato set a cielo aperto. Le indagini porteranno prima alla confessione dello zio della ragazza, Michele Misseri, e quindi alla condanna all'ergastolo della zia e della cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, che negli anni hanno continuato a dichiararsi innocenti. Eppure, come rivelano i due autori, la tragicommedia salentina - divenuta il primo processo mediatico del nostro paese - nonostante confessioni e condanne non può ancora dirsi risolta. Nel segno di ""A sangue freddo"""" di Truman Capote e de """"L'avversario"""" di Emmanuel Carrère, """"Sarah"""" è un romanzo verità, che alla precisa ricostruzione di ciò che è accaduto - e, piuttosto, di ciò che è stato deliberatamente taciuto - unisce una riflessione sul male e sulla sua spettacolarizzazione, sulle conseguenze delle proprie azioni e su quanto siamo disposti a sacrificare per le persone che amiamo."" -
I tonni non nuotano in scatola
Violetta detta Vetta, giornalista di viaggi in una redazione romana, si è fatta spedire dal suo capo nell’isola della sua infanzia, Carloforte, dopo aver trovato nella giacca del fidanzato una scatoletta: una scatoletta da anello di fidanzamento. Terrorizzata dalla prospettiva del matrimonio, oltre che dal tradimento di Federico con cui si erano sempre detti che mai e poi mai si sarebbero convinti a quel “mercimonio orrendo”, Vetta approda sull’isola pronta a scrivere un reportage leggero sulla tonnara e a godersi qualche giorno da sola, immersa nei colori e nei sapori che tanto le sono mancati. Il suo cicerone è Pietro, sommozzatore silenzioso e affascinante che accetta di portarla con sé durante la mattanza, dopo aver casualmente diviso con lei un piatto di “cascà”. Solo che quello che doveva essere un innocuo reportage si trasforma in un’indagine piena di misteri, dal momento in cui Vetta in mezzo ai tonni intravede il corpo di una donna e urla. Tutti sull’isola tentano di distoglierla dal cercare la verità, da Tango – lo spinone di Pietro – che sembra quasi pedinarla a Caterinetta, l’anziana proprietaria della casa in cui alloggia, che la mette in guardia dal paese che tutto sa e che se vuole nasconde. -
Alberto Sordi. Storia di un italiano
Quel che Giancarlo Governi oggi ci racconta, è l’opera colossale con cui Sordi ha voluto raccontare il suo tempo, attraverso i suoi film, un patrimonio che fa parte del “tesoro euro sordiano” custodito nel Museo a lui dedicato.rn""Mi dispiace, ma io so’ io, e voi non siete un cazzo!” rnLa celebre battuta del Marchese del Grillo, entrata immediatamente nell’immaginario collettivo, non potrebbe essere più lontana dalla personalità di Alberto Sordi, un uomo affabile, che aveva una straordinaria voglia di scherzare, di spiazzare l’interlocutore, di trovare sempre il lato debole delle cose e delle persone. Nei suoi innumerevoli personaggi ha incarnato e portato alla ribalta tutti i tipi dell’italiano, tratteggiandoli non solo con l’interpretazione ma anche con una cascata di colpi di genio. Sordi studiava personalmente le connotazioni esteriori dei suoi personaggi, il modo di vestire, il modo di camminare, il modo di pettinarsi, perfino l’attaccatura e la foggia dei capelli per far capire allo spettatore che tipo fosse: un cretino, un sognatore, un ingenuo, un furbo, un criminale, un povero cristo. Voleva rappresentare sulla scena la vita reale di un’Italia in rapida trasformazione, prima allegra negli anni Cinquanta e Sessanta del boom economico, poi tragica ai tempi del terrorismo, negli anni Settanta, e lo smarrimento degli anni successivi. La sua Storia di un italiano andò in onda su Rai2, tra il 1979 e il 1989, ottenendo un successo clamoroso. Giancarlo Governi lo ha accompagnato per due anni in questa avventura di selezione e montaggio, lavorando con il grande attore ogni giorno e parlando con lui di tutto: della Roma e della Lazio, del rapimento di Aldo Moro, del passato e del presente, di Mussolini e di Andreotti, di De Sica, di Fellini e di Totò. Ma con la sua Storia di un italiano Alberto Sordi ha raccontato soprattutto la storia d’Italia e del costume, il fascismo, la guerra, la ricostruzione, il boom e la crisi di un Paese."" -
Signorina. Memorie di una ragazza sposata
Chiara Sfregola a partirerndalla sua esperienza di lesbica, di femministarne di moglie, racconta con un passo a metà trarnsaggistica e memoir cosa è stato storicamenterne cosa sta diventando, oggi, il matrimonio.«Una riflessione sul ruolo della donna, sulla sua indipendenza e come mantenerla all'interno del matrimonio, via maestra per ottenere la parità, ma anche sul valore che il matrimonio ha per la comunità Lgbtgi+.» - Denise Rocca, l'AdigernrnDall’11 maggio 2016 le unioni civili sono legge.rnE se sul matrimonio è stato scritto moltorne sulle donne altrettanto, sulle donne chernhanno deciso di sposarsi fra loro si sa moltornmeno. A riempire con la sua intelligenza questornvuoto, arriva Chiara Sfregola che, a partirerndalla sua esperienza di lesbica, di femministarne di moglie, racconta con un passo a metà trarnsaggistica e memoir cosa è stato storicamenterne cosa sta diventando, oggi, il matrimonio.rnUna volta pronunciato il fatidico sì molternpersone, anche di destra, anche persone chernsono sempre state contrarie all’adozione darnparte delle coppie gay, hanno iniziato a chiederlernquando aveva intenzione di fare figli.rnAltre persone, lesbiche incluse, hanno chiestorndell’abito: chi indosserà quello bianco? (che èrnla versione politically correct del “chi fa l’uomo?”).rnAlcune femministe l’hanno guardatarnmale: tu quoque, ossequi l’istituzione antiquatarne collabori col patriarcato? La sfida dirnquesto libro è rispondere a queste e a molternaltre domande. Per esempio: se il matrimoniornnasce come istituzione che limita la libertàrndelle mogli, qual è il senso del matrimoniornfra due donne? Come si può reinventare, frarnpari, quello che è sempre stato, storicamente,rnun rapporto di sottomissione? Se non vuoirnavere dei figli, cosa ti sposi a fare? Che succedernora che una femminista può sposare unarnsua “collega”? La risposta possibile è una: succedernche il matrimonio va a un corso di aggiornamento.rnPerché se le donne cambiano,rnanche il matrimonio deve cambiare.rnUna lettura indispensabile per capire i nuovirnmodelli di famiglia e inventarne di nuovi. -
Disperanza
Rivendichiamo il diritto di essere fragili.«Se il tema è l'assenza di speranza, declinata attraverso la voce di tanti che hanno risposto al messaggio in bottiglia dell'autore, la fragilità che emerge dai racconti è così profondamente umana da farci sentire meno soli. Almeno per un po'». - RobinsonÈ possibile individuare il momento in cui abbiamo perso la speranza? Oggi si possono ancora dichiarare le nostre fragilità contro la retorica del superomismo? Una riflessione sulla nostra società che ci spinge a essere ottimisti e positivi, una cassetta degli attrezzi per continuare a sperare. -
L' arte di uccidere un uomo
Alla fine del ventesimo secolo, in un mondo orfano della Guerra Fredda, l'ex colonnello dell'Armata Rossa Sergej Orlov, eroe dell'Afghanistan, si è reinventato lavorando come mercenario per una delle tante società di sicurezza privata sorte in Russia dopo il crollo dell'Urss. Un nuovo contratto porta Orlov nell'Iraq ancora governato da Saddam Hussein, insieme al compagno Peter Jennings, un ufficiale inglese passato ai sovietici alla fine degli anni Settanta. Il committente è un capo-mafia che ha messo sotto contratto la loro squadra per assassinare il fratello e assumere il controllo del clan, in un villaggio sperduto sulle montagne del Nord del paese. Apparentemente si tratta di una missione di routine, ma le cose prendono subito una strana piega, e i mercenari saranno costretti a mettere a frutto le molte esperienze di guerra della loro vita in un territorio sconosciuto. Vicino a ""I mastini della guerra"""" di Frederick Forsyth e """"Sulle ali delle aquile"""" di Ken Follet, """"L'arte di uccidere un uomo"""" riscrive l'Anabasi di Senofonte in chiave moderna, con la Guerra Fredda al posto della guerra del Peloponneso e al posto degli opliti greci i soldati del disciolto Patto di Varsavia, uomini che, alla caduta del Muro, non hanno avuto altra possibilità che quella di continuare a praticare il mestiere delle armi, perché di tutte le arti quella di uccidere un uomo è la più semplice. Un romanzo di storia, guerra, e sopravvivenza, al cui centro brillano gli ultimi bagliori del '900."" -
Sirley
Alza la testa. Gli occhi non brillano nella penombra. Sta guardando me.Estate 1989. Nina, 11 anni si ritrova catapultata suo malgrado, dal centro di Roma alla periferia. Sirley, di anni ne ha 13 e viene dalla Guyana francese. Il loro incontro cambierà la vita ad entrambe . Elisa Amoruso ci presenta un romanzo di formazione tenero e avvincente. -
L' amore ai tempi del petrolio
L’amore ai tempi del petrolio rnè un giallo che racconta la condizione femminile non solornnei paesi autoritari ma in ogni società.rnrnNon saremo degne di un diritto che prendiamo da mani che non sono le nostre.rnrnL’amore ai tempi del petrolio rnè un giallo che racconta la condizione femminile non solornnei paesi autoritari ma in ogni società. rnDonne dominate socialmente, economicamenterne culturalmente. Critica feroce a Mubarak rne al suo governo, duro attacco alle donne e alla loro paura di andarerncontro quel che ritengono un destino già scritto. -
Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta
Quando uno squalo tace, o ha già mangiato o ha già cantato.Foggia. In una fossa comune cinque corpi, una testa mozzata e Paula, giovane prostituta .Poche ore dopo Marcellino Danza candidato a governatore regionale viene ammazzato. Indaga il bandito Mazzacani. Chi troppo vuole getta uno sguardo profondo alla Puglia degli intrighi politici e criminali -
Un appartamento su Urano. Cronache del transito
Questo è un libro coraggioso, trasgressivo e importante che parte da un'esperienza personale per mettere in discussione le basi di una società che esclude l'eterodossia, la problematizza e la trasforma in malattia.Urano, il gigante ghiacciato, è il pianeta più freddo del sistema solare e anche un dio della mitologia greca. Nel 1864 Karl Heinrich Ulrichs, uno dei primi attivisti transessuali europei, elabora il concetto di uranismo per definire il ""terzo sesso"""". Paul B. Preciado sogna un appartamento su Urano dove vivere al di fuori delle relazioni di potere e delle categorie di genere e sessuali. """"Il mio status trans"""", afferma l'autore, """"è una nuova forma di uranismo. Non sono un uomo. Non sono una donna. Non sono eterosessuale. Non sono omosessuale. Non sono nemmeno bisessuale. Sono un dissidente del sistema sesso-genere."""" In questo libro, che riunisce una vasta selezione delle """"cronache del transito"""" (in Italia tradotte in parte da Internazionale) racconta il suo processo di trasformazione da Beatriz in Paul B., dove gli ormoni e il cambio legale del nome sono tanto importanti quanto scrivere. Questa non è solo la cronaca di una transizione di genere, ma anche quella di una transizione planetaria. Preciado analizza altri processi di mutazione politica, culturale e sessuale, affrontando diversi temi: la questione catalana, lo zapatismo in Messico, la crisi greca, l'America di Trump, le nuove forme di violenza maschile, la figura di Assange, il lavoro sessuale, le molestie nei confronti dei bambini trans o il ruolo dei musei come motori di una possibile rivoluzione culturale. Questo è un libro coraggioso, trasgressivo e importante che parte da un'esperienza personale per mettere in discussione le basi di una società che esclude l'eterodossia, la problematizza e la trasforma in malattia. Questo è un libro scritto dal confine, da un lucido radicalismo queer, che cerca di liberare il corpo e la mente dai legami morali e dalle restrizioni politiche. Prefazione di Virginie Despentes."" -
Akhenaton
Figura affascinante e oscura della storia egiziana, Akhenaton è stato oggetto - secondo gli archeologi - di numerosi tentativi di ""cancellazione"""" delle tracce del suo breve regno, eppure, fortunatamente, ne rimangono a sufficienza per raccontare una straordinaria storia di incesto, eresia, androginia e di enorme culto della personalità. Come il celebre Caligola di Camus, Akhenaton di Dorothy Porter è un attraente e deforme megalomane che aveva tentato di edificare una religione eretica attorno a un Dio Sole, con se stesso al centro. Akhenaton è un romanzo in versi che, includendo poesie completamente autosufficienti, da un lato porta avanti la biografia di questo eccentrico faraone (cugino e marito di Nefertiti) che osò introdurre per qualche tempo il monoteismo in Egitto, dall'altro ci trasmette, modernissimamente, tutta l'ansia di una identità fratturata."" -
La stirpe di Adamo
Londra, fine del XIX secolo. Il piccolo Gian Luca, dopo aver perso la madre, viene affidato alle cure dei nonni Fabio e Teresa. Teresa è una donna forte, anaffettiva. Fortunatamente Gian Luca può contare sull'amore incondizionato del nonno e del sostegno della piccola comunità italiana di Old Compton Street. Gli amabili Rosa e Mario lo introdurranno al lavoro di cameriere al Capodimonte. E qui che Gian Luca si innamora per la prima volta, si appassiona alla poesia, in un'adolescenza turbolenta alla ricerca di sé. Attraverso esperienze sempre più estreme e diverse, abbraccerà un orizzonte più vasto: sarà la natura a chiamarlo, una natura tanto dolce quanto crudele. -
La rosa più rossa si schiude
Una riflessione ironica, ma attenta, sui cambiamenti dei nostri tempi e sull’ evoluzione dell’amore oggi.rnrn«Liv Strömquist è uno dei critici contemporanei più intelligenti, più cool e più acuti dei nostri tempi. Adoro leggere i suoi fumetti, prorpio perché sento che il suo genio è contagioso.» - Ingrid, Goodreads, 5 stellernPerché Leonardo di Caprio non si è mai innamorato? È la società consumistica che ci ha trasformati in eterni consumatori, dove la razionalità ha preso il posto dei sentimenti. Una riflessione ironica, ma attenta, sui cambiamenti dei nostri tempi e sull’ evoluzione dell’amore oggi. -
Quelli che Spezzano. Gli arbëreshë fra municipalismo libertario e anarchia
A Spezzano in provincia di Cosenza, gli Arbëreshë, antica minoranza linguistica italo-albanese, rappresentano la comunità più numerosa. Un viaggio alla scoperta di una cittadina dalla forte connotazione anarchica che da anni porta avanti un esperimento di municipalismo libertario e sa essere per questo una città del popolo.Nessuno dovrebbe chiedersi ""Che fine ha fatto la Rivoluzione?"""", perché, da qualche parte, mentre se lo chiede, c'è qualcuno che l'ha già incominciata.Gli arbëreshë, ossia gli albanesi d'Italia, sono una minoranza linguistica e culturale presente nella parte meridionale e insulare d'Italia. Di questa antica comunità fanno parte circa 100mila persone e tra queste, almeno l'80% parla o comprende la propria variante locale dell'arbëreshë, la lingua del gruppo. Gli italo-albanesi sono diffusi a macchia di leopardo in diverse regioni: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e, soprattutto, Calabria, che ospita la comunità più numerosa, con oltre 58.000 persone, molte delle quali abitano a Spezzano Albanese, provincia di Cosenza. Da qui parte il viaggio di Tiziana Barillà alla scoperta di una comunità perfettamente integrata nel tessuto culturale calabrese con una forte connotazione anarchica che porta avanti da anni un esperimento di municipalismo libertario grazie alla Federazione Municipale di Base. Facendo capo alle teorie libertarie Spezzano oggi ha saputo essere una città del popolo, un'esperienza di un forte contropotere, di un controllo popolare e di un federalismo dal basso. A partire dalla nascita di comitati di lavoratori, disoccupati, studenti, pensionati, di quartiere che hanno ridato voce a Piazza Matteotti, storica piazza dei comizi e delle manifestazioni politiche e sociali della comunità e che sono riusciti, in forma assembleare, a incidere sul governo della città. Dopo Riace, Barillà torna a raccontare un mondo possibile che non è soltanto un sogno ma una solida realtà dove la politica torna a essere lo strumento con il quale si migliora la vita dei cittadini all'insegna della giustizia sociale, dell'accoglienza e della libertà."" -
Quello che è stato
«Vendetta. Non riesce ancora neanche a nominarla, quella parola, ma in fondo all'anima sa che potrebbe dedicare la vita al suo compimento.»«Il primo capitolo di una saga sui misteri d'Italia che si preannuncia lunga, densa, complessa e, a giudicare all'avvio, di avvincente lettura: non foss'altro perché Rafele, regista e sceneggiatore di lungo corso, sa come agganciare il lettore, come coinvolgerlo e, quando è il caso, come spiazzarlo». - Giancarlo De Cataldo, Robinson1 maggio 1947, Portella della Ginestra. Lucio ha 15 anni e con i genitori sta manifestando in mezzo alle bandiere rosse. In un attimo la folla che si è riunita per la festa del lavoro viene crivellata di colpi, Lucio si ritrova coperto dal sangue della madre e in un attimo raccoglie la bandiera rossa che hanno portato da casa e scappa. A compiere la strage, scoprirà poco dopo, è stato il bandito Giuliano, d'accordo con dei signori ben vestiti che non conosce. Rimasto orfano Lucio si imbarca clandestino su una nave per Napoli, dove conoscerà Calogero Frangipane, ambiguo avvocato palermitano che lo prenderà sotto la sua protezione. Ed è a Napoli che Lucio grazie a Frangipane entra in strani giri, quelli dei ricchi, dei contrabbandieri e dei malavitosi che vogliono veder rinascere il fascio, quello dei femminelli e dei piccoli delinquenti che cercano di sopravvivere, di Lucky Luciano, della cupola mafiosa e della destra eversiva del secondo dopoguerra. Ma è sempre a Napoli che Lucio si avvicinerà sotto falso nome ai comunisti di Napolitano e Amendola, è a Napoli che scoprirà l'amore e compirà la sua prima spedizione punitiva, tessendo un pericoloso doppio gioco tra le due parti – i neri e i rossi – impegnate in una sotterranea e violentissima guerra civile. A guidarlo il desiderio di vendetta contro tutti coloro che da mandanti o esecutori hanno causato la morte dei suoi genitori. In questo libro Mimmo Rafele racconta la formazione di una spia nell'Italia delle macerie postbelliche, ripercorrendo le tappe di un conflitto armato in cui il nostro Paese è stata una pedina nella partita a scacchi che sarebbe diventata la Guerra Fredda. -
Pazza d'amore
Adèle, figlia di Hugo, si è imbarcata per il Canada, in cerca del tenente Pinson. Adèle nutre il desiderio di sposarlo nonostante il suo rifiuto. Attraverso lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Hugo, emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista.«A raccontare la ""pazzia d'amore"""" della figlia di Victor Hugo fu François Truffaut in un celebre film. Ora una raccolta di lettere e brani di diario ci permette di scoprirne la voce» - Il VenerdìA partire dal 1863, Adèle Hugo, secondogenita del grande scrittore, e che aveva allora trentatré anni, divenne nella sua famiglia quella di cui si parlava a bassa voce e di cui si evitata di pronunciare il nome davanti a chiunque. Era partita, furtivamente, per Halifax, in Nuova Scozia, per raggiungere il giovane tenente Albert Pinson che desiderava ardentemente sposare e che non ne voleva sapere di lei. Eppure, l'aveva sedotta, anni prima, nella terrazza a strapiombo sul mare e nelle sale buie della dimora paterna dall'isola di Guernsey dove Victor, in esilio e addolorato per la morte della sua primogenita Leopoldine organizzava abitualmente sedute spiritiche; eppure era stata la sua amante. Il bel tenente però non l'ama più e a nulla serve il consenso a sposarlo che Adèle ha finalmente strappato dal padre, così come si rivelano inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui la ragazza ricorre per riconquistare l'uomo che ama. Adèle annuncia ai suoi il matrimonio che non c'è mai stato e al quale gli Hugo avevano inizialmente creduto. Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, una certa idea di rispettabilità borghese e di """"onore"""" familiare che Adèle aveva, ai suoi occhi, intaccato."" -
Stiamo abbastanza bene
Andrea ha venticinque anni, vive a Milano dopo essere fuggito da Napoli, ha un futuro incerto e una famiglia ansiosa. Nella capitale del Nord cerca di cambiare pelle, anche se prima dovrebbe capire cosa vorrebbe diventare. Il romanzo esordio di Francesco Spiedo, su una generazione in fuga alla ricerca della felicità. -
Benvenuti a Lagos
Chibundu Onuzo intitola ironicamente il suo secondo romanzo ""Benvenuti a Lagos"""", più che ad una città si ha accesso ad un microcosmo dove ogni giorno vi si riversano migliaia di persone. Cinque i protagonisti di questa fiaba moderna, senza soldi né conoscenze ma con la speranza, decideranno di unirsi e rimanere insieme.""