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Le regole dell'eccezione. Un dialogo interdisciplinare a partire dalla questione del terrorismo
Il terrorismo internazionale ha riportato alla luce, in una prospettiva nuova, il problema del rapporto tra eccezione e ordine giuridico. Esso infatti oggi sembra sfuggire alle riduzioni concettuali fin ora ottenute dalle narrazioni che postulano l'efficacia ordinante della legalità rispetto al campo di tensione tra garanzia e sicurezza. Questo volume, prendendo spunto dalle controverse politiche di contrasto al terrorismo messe in atto dai governi nazionali, intende proporre, attraverso un prisma interdisciplinare, una discussione sul significato dell'eccezione e sui luoghi e le modalità con cui questa tende oggi a manifestarsi. Gli interrogativi che si agitano sullo sfondo evidenziano le aporie della formulazione teorica moderna della sovranità dello Stato e investono le assiologie su cui si fonda il nostro modello di convivenza civile. -
La società come ordine. Storia politica e teoria politica dei concetti sociali
Con il tramonto dell'antica società per ceti, l'affermazione definitiva del capitalismo e l'esplosione delle rivoluzioni atlantiche, il passaggio storico tra Settecento e Ottocento vede anche delinearsi la società come ordine. Quest'ordine appare sempre contingente, ma si costituisce con regolare continuità attraverso le relazioni tra gli individui liberi e uguali. La società diviene così uno spazio ulteriore rispetto a quello della mera socialità, imponendosi come il luogo politico globale nel quale assumono legittimità le relazioni di potere. Il volume ricostruisce la vicenda di alcuni concetti fondamentali di questa società, quale appunto ordine, ma anche ideologia, capitalismo, cooperazione, individuo, lavoro, Stato. Grazie a essi il discorso delle scienze sociali si afferma come la forma contemporanea della teoria politica, per la sua capacità di costituire e di disciplinare, ma anche di criticare, la storia e il sistema della società e dello Stato. -
Incontri. Storie di spazi, immagini, testi
Comunicare e socializzare gli esiti della ricerca costituisce un compito ineludibile per la comunità scientifica. Nel settore dei Beni culturali, in particolare, la conoscenza di spazi, immagini e testi del passato rappresenta il fondamentale presupposto per la valorizzazione del patrimonio, all'interno di un progetto teso ad estendere a tutti il diritto di cittadinanza alla cultura. Con tale obiettivo vengono pubblicati in questo volume i contributi offerti da studiosi universitari e docenti di scuola secondaria all'interno di due cicli di conferenze tenute a Fermo, presso la Facoltà di Beni culturali, nel biennio 2008-2009. L'impianto pluridisciplinare del libro vuole porsi a testimonianza di molti incontri: fra ambiti disciplinari diversi, fra linguaggi e lessici settoriali, fra gli studiosi e un pubblico vasto. -
La dimensione giuridica nella storia
Come pensiamo la storia del diritto? In che cosa può consistere? Affrontare criticamente tali interrogativi richiede di chiarirsi che cosa riteniamo che siano il diritto e la storia, ma insieme impone di riflettere sul nostro modo di conoscere e sulla affidabilità dei suoi prodotti. Qui si propone un itinerario possibile che passi attraverso la consapevolezza della estrema relatività della nostra conoscenza e dei suoi pretesi oggetti e si confronti con uno scenario in cui il diritto risulta essere quello che noi stessi poniamo che sia e il tempo una convenzione incerta. Il passato, convocato al presente della storia, diviene occasione per mettere in evidenza elementi operativi attuali nella nostra visione del mondo e della sua dimensione giuridica. Così può accadere di far più luce su aspetti essenziali del nostro diritto anche rileggendo un passo di Anassimandro o una glossa al Digesto. -
Instrumenta inscripta III. Manufatti iscritti e vita dei santuari in età romana
Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione di un incontro di studio internazionale svoltosi a Macerata a giugno del 2009 sulla scia di altri precedenti appuntamenti che hanno preso l'avvio a Pecs nel 1991 ed i cui risultati sono stati regolarmente pubblicati in volumi che vanno sotto il comune denominatore di Instrumenta inscripta. L'incontro maceratese è dedicato all'instrumentum inscriptum dei santuari e dei luoghi di culto ove i manufatti iscritti sono presenti tra i materiali dell'edilizia, tra la suppellettile destinata al culto, tra le offerte votive ed i ""souvenirs"""". Oggetti, dunque, di natura estremamente variegata cui sono dedicati gli scritti di questo volume; sulla base di materiali editi ed inediti, si è voluto offrire uno spaccato sulla diffusione della scrittura, e di conseguenza sull'alfabetizzazione, in questo particolare ed importante ambito del mondo romano, affrontando il tema da un punto di vista storico, epigrafico ed archeologico. I lavori raccolti in questa sede, frutto delle ricerche scientifiche di vari specialisti nel campo dell'instrumentum, permettono, dunque, non solo di fare il punto della situazione, ma anche di offrire sostanziali novità in materia."" -
Il giureconsulto della politica. Angelo Majorana e l'indirizzo sociologico del diritto pubblico
Angelo Majorana (Catania 4 dicembre 1865 - ivi 9 febbraio 1910) fu un giurista davvero precocissimo: laureato a Roma nel 1881, divenne libero docente in Diritto costituzionale presso l'Università di Catania nel 1883, qui straordinario dal 1887, promosso ordinario due anni dopo. Preside della facoltà di Giurisprudenza nel 1894/95, fu anche rettore dell'Università etnea nell'a.a. 1895/96. Di tendenze liberal-progressiste, fu dapprima impegnato nella politica locale, quindi deputato al Parlamento dal 1897, sottosegretario alle Finanze dal novembre 1903 al novembre 1904, ministro delle Finanze fino al dicembre 1905, ministro del Tesoro dal maggio 1906 al maggio 1907, tenendo anche l'interim delle Finanze dal 14 marzo al 19 aprile 1907. Il suo nome è legato alla legge sulla municipalizzazione dei pubblici servizi (1903) e soprattutto a quella sulla conversione della rendita statale (1906). Fu valente oratore e famoso avvocato. La morte prematura, ad appena 44 anni, spezzò la sua brillante carriera politica e accademica. Majorana, che si avvalse nell'attività scientifica e di governo di una singolare competenza in materia economica e finanziaria, orientò la sua riflessione pubblicistica sul modello dello Stato giuridico, 'alternativo' a quello imperante del Rechtsstaat, contribuendo quindi all'avvio dell'indirizzo sociologico del Diritto costituzionale, di cui rappresentò l'esponente di punta. -
Didattica e competenze. Pratiche per una nuova alleanza tra ricercatori e insegnanti
In questo testo sono raccolte le analisi e le narrazioni riguardanti un progetto di formazione in servizio su un campo di indagine composito e poco indagato, quale quello delle competenze degli allievi, dei processi di istruzione che possono promuoverle e delle prove che possono effettivamente valutarle. Il progetto si caratterizza per l'interazione continua tra il mondo della ricerca e il mondo della scuola. Nel testo sono presentate sia la prospettiva concettuale, che offre una riflessione sistematica dei modelli di insegnamento, orientandoli alla prospettiva dello sviluppo delle competenze degli allievi, sia quella delle insegnanti, che narrano le loro esperienze elaborate nel corso dei progetti, in modo da mettere in luce il loro progressivo orientamento verso un insegnamento che aiuti gli studenti a diventare competenti. -
Storia della giustizia e storia del diritto. Prospettive europee di ricerca
La giustizia - nelle sue molteplici forme e manifestazioni (teorie, pratiche, antropologie, discorsi, rappresentazioni ecc.) - offre un osservatorio importante per leggere e interpretare il fenomeno giuridico nella sua complessità. La prospettiva storica consente di intrecciare modelli costituzionali e politiche della giustizia, concetti e dispositivi istituzionali, procedure e casi. Questo volume nello scegliere la storia della giustizia come campo di azione della storia del diritto intende osservare la ""questione giustizia"""" come formante di sistema ed offrire un contributo per una riflessione metodologica."" -
Ôikos. La radice comune di economia e di ecologia
Ôikos: la radice comune di economia e di ecologia, tema del quarto incontro organizzato dalla Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Macerata con le Scuole Secondarie Superiori del territorio, vuol mettere in risalto la radice comune dell'economia e dell'ecologia, che non debbono essere considerate come discipline antitetiche ma come ambiti di studio legati da quel primo elemento eco-, appunto ôikos, che ci richiama al concetto di ""casa comune"""". La simbiosi tra economia ed ecologia viene sottolineata dai contributi raccolti che spaziano dall'analisi di modelli matematici sull'esaurimento delle risorse naturali non rinnovabili, all'importanza economica ed ecologica degli insetti, dalla convenienza o meno dell'utilizzazione dell'energia nucleare, al rischio dell'infiltrazione della corruzione nella gestione di tale risorsa, così come dallo sviluppo di un turismo ecosostenibile, alla realizzazione di bilanci sociali ed ambientali da parte delle aziende. Questi ed altri spunti di riflessione mettono, ancora una volta, in evidenza, sotto molteplici prospettive, lo stretto rapporto tra economia ed ecologia."" -
La comunicazione come questione antropologica
L'universo della comunicazione ci incanta per gli improvvisi bagliori e lampi, che vi si accendono ad illuminare a giorno e per platee sempre più globali, zone d'essere fino a quel momento poco o nulla fruibili. Oscuro resta però per noi il cuore pulsante dell'universo della comunicazione. Ciò è all'origine del paradosso contemporaneo per il quale è proprio l'epoca della comunicazione globale e di massa, oltre che del maggior sviluppo dei mezzi di comunicazione, che si è trasformata nel tempo dell'incomunicabilità. Occorre dunque tornare ad occuparsi di quella facoltà unica per la quale gli uomini sono in grado di portare ""creativamente"""" allo scoperto il nodo che mette in comunicazione le potenzialità del mondo. Agenti reali di tale ripresa comunicativa sono oggi le donne, che stanno mettendo mano al """"comunicare"""" per ricomporre il mondo!"" -
Le cose della storia. Cultura materiale, cultura della memoria e riscritture letterarie dell'Ottocento
Il saggio ruota attorno all'afterlife della cultura vittoriana e propone un'analisi di tre romanzi neo-vittoriani in rapporto alla rappresentazione degli oggetti e alla questione del consumo. Le rivisitazioni dell'Ottocento coinvolgono numerose pratiche culturali contemporanee, dai romanzi storici sino agli adattamenti cinematografici di best-seller dell'epoca, dai musei sino agli heritage sites, tutte accomunate da un'idea del passato come collezione di oggetti. Una lettura attenta sia ai ruoli simbolici svolti dagli oggetti in altre pratiche della cultura pseudo-storicista sia a una diversa concezione del consumo e dell'universo materiale, quella rinvenibile in numerosi resoconti antropologici e sociologici. Emerge la più ampia rete di rapporti tra discorsi, tra il romanzo storico, da un lato, e i discorsi sulla cultura materiale e la cultura della memoria, dall'altro; e si fa luce sulle strategie di differenziazione che alcune pratiche culturali operano nei confronti di altre, nell'ambito della più ampia espansione orizzontale e diffusione popolare del sapere storico e della cultura pseudo-storicista. -
Una tribuna per le scienze criminali. La «cultura» delle riviste nel dibattito penalistico tra Otto e Novecento
Il volume prende in esame, per la prima volta in maniera organica, la 'cultura' delle riviste che nella seconda metà dell'Ottocento ha contribuito a definire il nuovo campo delle scienze criminali. Le riviste ""consorelle"""" hanno rappresentato uno strumento privilegiato di comunicazione scientifica e di politica culturale, rivelandosi luoghi di elaborazione e di intersezione di saperi e pratiche diversi, in grado di formare, orientare, condizionare i principali protagonisti del dibattito penalistico tra Otto e Novecento, non solo in Italia. Questa 'tribuna' fa emergere un quadro fortemente dinamico, complesso e articolato, attraverso il quale è possibile mettere a fuoco alcuni snodi cruciali del rapporto tra opinione pubblica, cultura giuridica, giustizia penale e garanzia delle libertà."" -
L' Università di Macerata nell'Italia unita (1861-1966)
Il presente volume, con il quale s'inaugura la nuova serie della collana ""Studia et Documenta Historiae Almi Studii Maceratensis"""" del Centro di studi e documentazione sulla storia dell'Università di Macerata, pubblica per la prima volta le relazioni annuali presentate dai rettori dell'Università di Macerata in occasione delle solenni inaugurazioni del nuovo anno accademico celebratesi nell'arco del primo centenario dell'Italia unita (1879-1966). Preceduto da un'ampia e documentata ricostruzione della storia dell'Ateneo maceratese degli ultimi due secoli, il lavoro offre un significativo contributo all'approfondimento delle vicende dell'istruzione superiore e universitaria nell'Italia contemporanea."" -
Giornale di storia costituzionale. Ediz. italiana e inglese. Vol. 23
Al di là delle diverse possibili linee di collegamento intertestuale ipotizzabili, e altre ce ne sarebbero, a cominciare da quella che fa perno sul tema del costituzionalismo monarchico, da sempre caro al ""Giornale di storia costituzionale"""", si può dire che la forza di questo fascicolo stia anche nella varietà di approcci, stili e registri argomentativi messi in campo dagli autori dei diversi contributi in esso raccolti."" -
Votare con i piedi. La mobilità degli individui nell'Africa coloniale italiana
Il volume propone una duplice rilettura dei fenomeni di mobilità territoriale e sociale nelle ex-colonie italiane del Corno d'Africa. La prima riguarda il processo di costruzione del diritto coloniale e il ruolo avuto dalle pratiche amministrative nel definire la mobilità dei sudditi coloniali. La seconda si concentra sulle diverse risposte che i sudditi coloniali hanno elaborato per far fronte alle direttive dell'amministrazione coloniale. In questo contesto una particolare attenzione è dedicata a due tipologie di spostamenti. Una prima tipologia è quella degli spostamenti di comunità, all'interno o al di fuori del territorio coloniale, determinati dalle politiche demaniali e/o tributarie dell'amministrazione coloniale. Una seconda tipologia è invece quella degli spostamenti di gruppi sociali: intellettuali, truppe coloniali, professionisti, motivati da ragioni politiche o economiche. -
L'etica tra natura e storicità
I saggi di questo volume ruotano intorno al rapporto tra etica, natura e storicità. I tre termini alimentano una forte problematicità. L'idea di natura viene spesso opposta all'idea di cultura, per mettere in guardia dal relativismo culturale. A sua volta la storicità sembra meglio corrispondere al dinamismo della vicenda umana. Allora: natura o storicità? Oppure è il momento di andare oltre la separazione e la contrapposizione delle due sfere? E, nell'epoca delle ipotesi di costruzione tecnologica del post-umano, abbiamo qualche criterio per pensare un incontro 'giusto' tra natura e storicità? Tale criterio è l'arricchimento dell'esperienza umana nell'equilibrio tra mutamento e permanenza. Lungi dallo svolgere una funzione di guinzaglio alla libertà delle decisioni, l'etica può essere invece un fattore efficace di maturazione delle coscienze e fornire elementi per un esercizio autonomo e responsabile dei giudizi concreti. -
La via della ragione. Elia del Medigo e l'averroismo di Spinoza
Concentrandosi su un'opera presente nella biblioteca di Spinoza, la Behinat ha-dat (""Esame della religione"""") dell'averroista cretese Elia del Medigo (c.1455-1492/3), questo volume ne indaga la tradizione testuale, il contenuto e la stretta dipendenza dal Trattato decisivo di Averroè. Ricostruisce dettagliatamente la biografia del filosofo cretese e mostra l'operare di alcune tesi averroistiche, mutuate dall'Esame della religione, nel Trattato teologico-politico. Contiene inoltre la traduzione, con testo ebraico a fronte, dell'editio princeps della Behinat ha-dat (1629), con il censimento delle varianti e dei passi censurati presenti nella recente edizione critica di J.J. Ross (1984). Si è potuto così portare all'attenzione degli studiosi un testo centrale per ogni futura discussione sull'averroismo di Spinoza."" -
Il cittadino, il crimine e lo Stato
Violenze, sentimento di insicurezza, attività predatorie, sono alcune delle preoccupazioni che investono il dibattito pubblico contemporaneo. Forse lo Stato non è più in grado di intervenire? Non si sta assistendo ad un vero divorzio tra le sue prestazioni e le aspettative dei cittadini? Limitarsi al dato spettacolare, all'attualità immediata, alle periferie, ai disordini urbani, all'economia sotterranea, alle esplosioni di violenza, significherebbe restare troppo in superficie. La deregolamentazione della sicurezza costituisce un movimento così ampio da riguardare alcuni decenni. Poggiando su numerose e importanti inchieste, il volume intende riscostruire la cronologia e le interpretazioni di tali fenomeni collegandoli a profondi mutamenti del nostro modo di vivere e delle forme stesse di relazioni sociali. Questo lavoro, la cui edizione originale francese risale al 1999, ha rappresentato uno dei primi tentativi di analisi globale della crisi contemporanea della sicurezza. Tradotto in varie lingue, esso è ormai un classico. L'edizione italiana è arricchita da una postfazione nella quale l'autore attualizza la sua analisi. -
La storia di Nabucco. La storia di un popolo che lotta per il suo futuro
L'iniziativa ""Sferisterio. Lirica a colori"""" vuole essere uno stimolo alla creatività e all'immaginazione dei bambini alla scoperta del melodramma. Un modo per ricordare, anche agli adulti, che il teatro è un mondo magico. Età di lettura: da 6 anni."" -
Giornale di storia costituzionale. Colonie e costituzioni. Ediz. italiana e inglese
Non è semplice né abituale associare le esperienze della colonizzazione al termine concetto costituzione. Per certi versi questo accostamento sembrerebbe configurare un ossimoro. Il costituzionalismo identifica infatti quel percorso fatto di esperienze concrete e di elaborazioni dottrinali che conduce, pur attraverso una pluralità di manifestazioni, alla figura dello Stato costituzionale di diritto e alla sua funzione di limitazione del potere sovrano a vantaggio dei diritti e delle libertà dei cittadini. La ""costituzione dei moderni"""" vuole governare lo snodo fondamentale che unisce e mette in tensione la decisione politica, la libertà dei soggetti, il principio di eguaglianza. Questo percorso è, a sua volta, parte integrante dell'idea moderna della civilizzazione occidentale.""