Sfoglia il Catalogo feltrinelli019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3961-3980 di 10000 Articoli:
-
Arteam Cup 2015. Ediz. illustrata
L'Arteam Cup si discosta dalla vasta proposta di premi d'arte contemporanea innanzitutto per la filosofia che presiede l'evento. L'Arteam Cup è, infatti, un concorso a cui possono partecipare solamente gli artisti associati concepito per fornire a ciascuno un momento di ""messa in gioco"""" e confronto con gli altri associati. Sulla base della selezione di una giuria composta da addetti ai lavori è stata data la possibilità, ad un limitato numero di artisti, di essere protagonisti di un importante evento espositivo e di poter quindi avere un'occasione unica di visibilità e confronto. Per l'edizione 2015 sono stati 40 i finalisti selezionati per accedere alla mostra tenutasi all'Officina delle Zattere di Venezia, un'esposizione della durata di un mese (24 ottobre - 22 novembre 2015) in una location ospitante il Padiglione Nazionale del Guatemala, partecipazione nazionale della 56. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia: una concomitanza questa che ha amplificato notevolmente la visibilità per ciascun partecipante, dato il pubblico internazionale che segue la kermesse veneziana."" -
Nicola Evangelisti. Beware. Catalogo della mostra (Milano, 2 dicembre 2015-28 gennaio 2016). Ediz. italiana e inglese
"La società contemporanea vede una crescente interconnessione di persone e luoghi risultante dagli avanzamenti nelle tecnologie dell'informazione, della comunicazione e dalla sempre minore importanza delle barriere e delle frontiere nelle relazioni economiche internazionali. La mondializzazione degli stili, degli schemi e dei modelli economici che portano alla convergenza politica, culturale ed economica tra Paesi, ha contribuito a offrire un forte livello di sovvertimento nell'individuo data in parte dalla crescita di insicurezza. I sociologi affermano che, nelle società contemporanee, la produzione di ricchezza va di pari passo con la produzione dei rischi. In altre parole, alla nozione di """"pericolo proveniente dall'esterno"""", da cui difendersi, va sostituita quella di rischio e minaccia come esito dello stesso manifestarsi della modernità, della libertà e della ricchezza. Nicola Evangelisti, grande osservatore della realtà, ha voluto avviare, con la mostra personale Beware ospitata da Area35 Art Gallery a Milano, una riflessione sul rapporto tra senso di insicurezza, minaccia ed instabilità di equilibri dove, il suo modo unico di fare arte, che preserva in parte la logica del fisico-matematico con le sue prospettive date dalle sculture di luce, installazioni e ologrammi, conduce lo spettatore a riflettere su uno degli argomenti più attuali del mondo di oggi e assorbire maggiore consapevolezza riguardo alla destabilizzazione sociale"""". (Arianna Grava)" -
Diego Dutto. Evolutionae
empre più attratto da temi e soggetti ""simbolici"""", il lavoro di Diego Dutto si sta progressivamente evolvendo, allontanandosi da ciò che negli ultimi anni ha reso riconoscibile la sua ricerca. Da un ideale bestiario ispirato ad animali arcaici a soggetti che riportano la mente a """"virtù e valori mitici, leggendari, quasi estinti"""". Le tematiche di cui si fanno portavoce le sue creature ibride sono talmente conosciute da sembrare retoriche ma stimolano, invece, la mente dell'artista a competere con il linguaggio contemporaneo con estrema sintesi e forza comunicativa."" -
Vincenzo Frattini
Il lavoro di Vincenzo Frattini si colloca a metà strada tra pittura e scultura, generando una serie di 'oggetti' visivi - cubi, parallelepipedi, cilindri, trapezi - che si insinuano nello spazio, stimolando un rapporto attivo con l'osservatore condotto a misurarsi con l'opera e lo spazio che lo contiene. Richiamando a se una concezione 'concreta' dell'arte che conduce l'analisi dei processi formativi dell'opera a un intervento diretto sul reale, ossia quella tradizione astratto-geometrica, che da De Stijl attraversa alcune delle principali vicende artistiche del Novecento, fino al Minimalismo, influenzando in Italia esperienze come quelle del gruppo romano Forma 1 e del Movimento d'arte concreta (MAC), Frattini si interessa - come lui stesso sostiene - a una indagine degli aspetti processuali dell'opera, nelle sue fasi di elaborazione, sintesi e produzione. -
Gianluca Quaglia. How old is the universe. Ediz. italiana e inglese
L'espressione artistica di Gianluca Quaglia corre lungo due binari che convergono in un punto focale della sua ricerca: dar corpo alle intrinseche relazioni tra l'essente e ciò che da esso scaturisce. Ne risulta una singolare interpretazione di quel flusso ininterrotto che esiste tra il reale e la visione di esso, ottenuto attraverso l'impiego di immagini convenzionali diversamente manipolate. Gli interventi sulla materia modificano la valenza dei singoli elementi, generando satelliti di realtà in continuo mutamento, sia nei lavori installativi ambientali sia nelle opere di piccolo formato. -
Thomas Scalco. Ossimori. Ediz. italiana e inglese
In ""Ossimori"""" Thomas Scalco propone numerose opere, frutto della sua ricerca tra legami opposti come il corporeo e l'incorporeo - in continua attrazione e in un dialogo silente -, rivelando il suo tratto visionario e simbolico, giungendo pittoricamente alla sospensione di forme in trasformazione nei paesaggi dell'anima."" -
Ersilia Sarrecchia. Women
La ricerca artistica che Ersilia Sarrecchia ha intrapreso negli ultimi anni, e di cui questa mostra ne documenta i frutti, si fonda proprio sul concetto di originarietà. Nel suo caso possiamo parlare di un doppio originario: il primo nel senso dedominicisiano del termine, legato al polo della pittura, l'altro rivolto al polo della rappresentazione artistica incentrata sulla figura della donna intesa nella sua identitaria funzione di generatrice. -
Domenico Grenci. Canto di lontananze. Ediz. multilingue
"L'ideale poliedrico ellenistico di bellezza sottende il meticoloso lavoro di collezione dei ritratti di Domenico Grenci. In Canto di Lontananze, ancor più che in altri lavori è evidente la necessità ed il desiderio dell'artista di cimentarsi in una catalogazione quasi tassonomica della figura della Donna; in una costante ricerca di qualcuno e quel qualcuno lo ritroviamo nel collezionare volti. Volti femminili perché vi è un gioco tra le parti, una fascinazione verso l'altro sesso e nello stesso tempo una possibilità di giocare con i ruoli. Le donne che Domenico ama dipingere fanno parte di una sua particolare idea di Bellezza, le definisce: 'Madonne Fiamminghe dell'oggi'. I volti delle modelle, poco segnati dalla vita, lasciano spazio alla sua personale interpretazione. Scava nella loro psiche e allo stesso tempo si abbandona al magnetismo che esse emanano, non è però uno scambio alla pari tra due persone, chi ritrae e chi è ritratto, ma una personale costruzione di un mondo intimo nel quale raffigura una sua illusione, dunque non è uno studio sull'identità ma sull'iconografa.""""" -
La sfida di Aracne. Riflessioni sul femminile degli anni '70 a oggi. Ediz. multilingue
Il volume è il catalogo della mostra omonima curata da Angela Madesani presso la Nuova Galleria Morone di Milano (31.03 - 13.05.2016). Artiste: Mariella Bettineschi, Louise Bourgeois, Silvia Celeste Calcagno, Daniela Comani, Bruna Esposito, Inés Fontenla, Nan Goldin, Meri Gorni, Rebecca Horn, Julia Krahn, Maria Lai, Chiara Lecca, Annette Messager, Shirin Neshat, Gina Pane, Cindy Sherman, Chiharu Shiota, Fausta Squatriti. Il titolo della mostra presenta un chiaro riferimento di natura mitologica, ad Aracne, abile tessitrice e ricamatrice che, conscia della sua bravura, ebbe l'ardire di sfidare la dea Atena in una pubblica gara. Un'ambiziosa e vittoriosa sfida, simile a quella proposta dalle artiste del mondo occidentale dal dopoguerra in poi, desiderose di conquistarsi un loro ruolo, ben al di là dei coercitivi limiti a loro attribuiti dalla società e dal mondo dell'arte sino a quel momento. -
Pottery on board. Fontana, Alfieri, Luzzati e la ceramica di Albisola a bordo dei transatlantici italiani
Volume pubblicato in occasione della mostra omonima, curata dall'Architetto Matteo Frulio, al MuDA Centro Espositivo di Albissola Marina, 2 aprile - 1 maggio 2016. Al volume hanno collaborato Matteo Fochessati direttore della Wolfsoniana di Genova, Paolo Piccione architetto ed esperto riconosciuto a livello internazionale sul design navale, Paris Lena Merica giornalista e Matteo Frulio curatore ed ideatore della mostra. I saggi indagano la storia della ceramica a bordo dei transatlantici ed in particolare la presenza di oggetti ed opere d'arte realizzate ad Albisola molte delle quali visibili proprio all'interno del percorso espositivo. All'interno: saggi monografici su Lucio Fontana, Edoardo Alfieri ed Emanuele Luzzati e la loro opera proprio ad Albisola; un approfondimento sul transatlantico Conte Grande - i cui interni furono pensati da Gio Ponti e che al suo interno era arredato con numerosissime opere d'arte in ceramica - e sulla vita di bordo. -
Alec Von Bargen. Man, forgotten. Catalogo della mostra (Milano, 19 maggio-1 luglio 2016). Ediz. italiana e inglese
"In questo progetto, dal titolo molto incisivo: Man, Forgotten (Uomo, Dimenticato) presentato per la 56ª Biennale di Venezia, l'artista Alec Von Bargen si immedesima come un contemporaneo Principe di Danimarca (Amleto, ndr), ponendosi in maniera autobiografica attraverso un dialogo di crescita speculativa con se stesso. Con questo nuovo progetto colloca al centro se stesso, ma allo stesso tempo pone al centro ognuno di noi. Man, Forgotten fondamentalmente è un dialogo interiore: il """"fanciullo"""" prende consapevolezza dell'essere diventato uomo, è un continuo dipanarsi lungo i tre assi dell'esistenza: il cielo, l'uomo e la terra. La grande madre terra, dalla quale tutto nasce e alla quale tutto ritorna. L'opera monumentale ed installativa coinvolge lo spettatore attraverso una figura solitaria - che può essere chiunque di noi - in un vasto paesaggio quasi irreale, ma al tempo stesso palpabile essendo naturale. Alec Von Bargen crea una messinscena della vita dove l'uomo è incline all'introspezione e alla speculazione. Ogni spettatore deve immaginare di trovarsi da solo su un'immensa spiaggia deserta, dove il vento ed il sole scalfiscono il nostro viso ed il suono continuo del mare scandisce metaforicamente il tempo. Chissà quante volte nella nostra crescita ci siamo posti le seguenti domande: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?"""" (Estratto dal testo di Diego Viapiana)" -
Giorgio Tentolini. Ex tempore. Catalogo della mostra (Rubiera, 7 maggio-9 luglio 2016). Ediz. multilingue
Nell'ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall'Associazione Arteam, la galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea di Rubiera (RE) ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata Ex Tempore che, curata da Matteo Galbiati, vede protagonista l'artista di Giorgio Tentolini, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria. Per quest'occasione Tentolini propone un progetto espositivo completamente inedito basato su una precisa combinazione di opere che, pur appartenenti a serie differenti di lavori, trovano una concertazione reciproca nella fugacità del ri-velamento del loro essere immagini labili e impermanenti. Come improvvise apparizioni, destinate poi a dis-farsi rapidamente davanti allo sguardo, la loro descrizione narrativa si affretta a catturare velocemente forme del visibile che, appartenendoci per poco tempo, magari osservate e misurate con distrazione, non siamo capaci di cogliere nella loro esattezza e complessità. -
Mutabilità. Strade del possibile. Premio Marco Magnani 2013 giovani artisti. Ediz. italiana e inglese
Catalogo del Premio Marco Magnani 2013 - giovani artisti. Mutabilità - Strade del possibile è un titolo che rimanda ad un concetto di incertezza strettamente correlato al momento che stiamo vivendo e, non a caso, l'Associazione Marco Magnani ha riflettuto su quale funzione possa avere l'arte in tempo di crisi ideando questo tema per l'edizione del Premio Marco Magnani 2013. Edizione del Premio caratterizzata dalla scelta di uscire dai luoghi destinati consuetamente all'arte e adibiti a spazi espositivi per essere presenti in città in maniera più facilmente fruibile dal pubblico con un'inconsueta contaminazione del centro storico. Non perché non si creda che musei, pinacoteche e gallerie abbiano un ruolo fondamentale e utile, ma per trasmettere il messaggio che la cultura immateriale può essere una risorsa importante soprattutto per un territorio che vive delle criticità. Alcuni esercizi commerciali della città di Sassari hanno ospitato i lavori degli artisti nelle loro vetrine, dando vita ad una street gallery dai connotati spiazzanti per coloro che si aggirano tra i negozi e si aspettano di vedere solo la ""merce"""" esposta."" -
Giorgio Bormida. VIXI. Catalogo della mostra (Milano, 16 giugno-31 luglio 2016)
Nell'ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall'Associazione Arteam, la galleria Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata VIXI che vede protagonista l'artista Giorgio Bormida, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria. Partendo da un'opera di esordio The Mind, inside n. 14, appartenente ad una serie del 2010 considerata come punto di partenza della poetica dell'artista, la mostra si sviluppa intorno alla produzione più recente, con l'esposizione di 17 opere della serie VIXI (2015). Punto di contatto tra le due serie la memoria intesa come stratificazione di significati che muovono da territori vicini al sogno ma anche da storie vissute o sfiorate nella suggestione di un ricordo, divenuto anch'esso memoria. Giorgio Bormida utilizza la fotografia come medium per muovere i fili di una costruzione scenica dal sapore teatrale, creando ambienti in cui far confluire elementi reali tratti dalla quotidianità, immagini come attimi cristallizzati di memoria, velature multiple che aprono scenari onirici. -
Eterne stagioni. Corrispondenze poetiche tra antichi byobu giapponesi e artisti contemporanei. Catalogo della mostra (Gardone Riviera, 10 luglio-25 settembre 2016)
Catalogo dell'omonima mostra presso il Museo d'Annunzio Segreto, Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (BS), 10 luglio - 25 settembre 2016.Antichi paraventi giapponesi dal periodo Edo agli anni Venti del XX secolo della collezione della galleria Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili. Opere di: Sonia Costantini, Domenico D'Oora, Cesare Galluzzo, Asako Hishiki, Kaori Miyayama, Elena Modorati, Ayako Nakamiya, Claudio Olivieri, Tetsuro Shimizu, Lee Ufan, Valentino Vago, Arturo Vermi. Il progetto di questa mostra nasce come logica conseguenza di due altre precedenti che hanno spinto la galleria Paraventi Giapponesi - Galleria Nobili a proporre, nel rispetto delle sue ricerche legate alla cultura giapponese, un rapporto di scambio, reciprocità e comunanza tra le prassi poetiche degli artisti giapponesi contemporanei, di cui si è occupata dal 2010 con una serie di personali alternate all'esposizione delle sue collezioni antiquarie, con artisti europei che condividono un medesimo afflato lirico e filosofico. -
Vincenzo Marsiglia. Dopo-logica/o. Testo inglese a fronte
Volume edito in occasione della mostra, ""Vincenzo Marsiglia. Dopo-logica/o"""", a cura Matteo Galbiati, Palazzo Ducale, Sabbioneta (MN), 3 giugno - 31 luglio 2016. Vincenzo Marsiglia entra in punta di piedi nelle antiche sale del Palazzo Ducale di Sabbioneta e, senza alterare la silenziosa sacralità del luogo, dispone con metodo e cura le sue opere, in un processo di continui rimandi allo spazio d'intorno. È così che nasce e si costruisce la mostra Vincenzo Marsiglia. Dopo-Logica/o, un percorso, prima che espositivo, di conoscenza del luogo e di dialogo con le sue radici culturali e con le sue reliquie storico-artistiche. Solo dopo un attento studio degli spazi e delle loro profonde atmosfere, dopo aver memorizzato e interiorizzato ogni decorazione, fregi, dipinti, iscrizioni, dopo aver compreso il valore dei vuoti e dei silenzi ad essi connessi, Marsiglia ha selezionato 15 opere della sua intera produzione e le ha disposte tra le sale, senza mai affollarle e senza soffocarle."" -
Gian Piero Gasparini LDV. Ediz. bilingue
[...] Eppure, come diceva Bernardo di Chartres, noi siamo nani cresciuti sulle spalle dei giganti ed è per questo che spesso la buona arte contemporanea non misconosce il proprio debito nei loro confronti: l'ultima produzione di Gian Piero Gasparini è tributaria di Leonardo da Vinci e guarda alle recondite armonie che legano l'arte, somma téchne, all'osservazione scientifica e all'indagine matematica e geometrica. LDV - questo il nome del progetto, dove le tre lettere sono l'acronimo di Leonardo da Vinci - è un omaggio ai grandi che fecero la storia (dell'arte), fra i quali troviamo non solo il ""genio universale"""", ma anche coloro che intesero l'arte come qualcosa di vicino alla ricerca scientifica. LDV consta di una serie di ritratti realizzati dai sommi-Pollaiolo, Antonello da Messina, Raffaello, ... -, reinterpretati non solo alla luce della contemporaneità, ma anche con un occhio di riguardo ai collegamenti speculativi, scientifici, matematici e geometrici con l'arte visuale. Innanzitutto sono evidenti i tributi in LDV a Leigh Bowery e Chuck Close, che non sono ancora dei classici ma lo potrebbero diventare... [...]"" -
Halida Boughriet. Pandora's Box
Dal 20 ottobre all'11 dicembre 2016, la galleria Officine dell'Immagine di Milano ospita la prima personale italiana dell'artista franco-algerina Halida Boughriet (Lens, 1980). Curata da Silvia Cirelli, la mostra Pandora's Box raccoglie una vasta selezione di opere mai esposte in Italia, nel tentativo di esplorare la grande versatilità di una giovane interprete che continua a sorprendere con un'estetica ricercata e incisiva, profondamente attenta alle difficili dinamiche dell'universo interiore. Nota a livello internazionale per esposizioni al Centre Pompidou o all'Institut du Monde Arabe di Parigi, Halida Boughriet ama confrontarsi con tematiche legate a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici che interessano non solo la realtà africana - a cui è strettamente legata - ma che riguardano in generale la storia culturale attuale, segnata oggi, più che mai, da scompensi derivanti il senso di sradicamento, l'incomunicabilità fra le persone e il bisogno di ""appartenere""""."" -
Urpflanze, la natura dell'idea. Ediz. multilingue
La mostra Urpflanze, La natura dell'idea, prende origine dai principi nodali degli studi di J. W. Goethe, espressi in prevalenza nel testo: La metamorfosi delle piante (1790) e riguardanti le riflessioni sul rapporto che l'uomo stabilisce con la natura. Goethe, infatti durante i suoi studi botanici scopre che all'interno dell'infinita varietà e molteplicità della natura è presente un elemento unitario, primigenio [...] Gli artisti presenti in mostra (Elisabeth Aro, Nanni Balestrini, Mariella Bettineschi, Felix Curto, Inés Fontenla, Federica Marangoni, Hidetoshi Nagasawa, Yoko Ono, Eltjon Valle) partono da tali presupposti, riflettendo sulla visione che, secondo Goethe non esiste differenza tra realtà fenomenica - oggettiva e idea - soggettiva, ma entrambe sono parte dello stesso concetto, della stessa realtà, presupponendo quindi che non vi è alcuna distinzione, tra arte e scienza, intesa la prima come espressione della fantasia, della soggettività e del mondo interiore, mentre la seconda come manifestazione dell'oggettività e del mondo esteriore, dei fatti. Goethe vede il mondo come un'immensa totalità in cui il fisico e lo spirituale sono indistinguibili. -
Victor López González. Transitions. L'umanità in transito
Catalogo pubblicato in occasione delle mostra ""Transitions-l'Umanità in transito"""" di Victor López González, a cura di Patrizia Bottallo, presso il MAO Museo d'Arte Orientale e Palazzo Lascaris di Torino, 20 ottobre-7 novembre 2016. Migrazione, esodo, diaspora, comunque lo si voglia chiamare questo è il fenomeno che più sta segnando il nostro tempo. Fenomeno a cui molti Stati, troppi, rispondono con il ripristino delle frontiere e l'erezione di nuovi e, soltanto apparentemente anacronistici, muri. Il progetto """"Transitions-l'Umanità in transito"""" racconta questi temi attraverso il linguaggio, al contempo sofisticato e coinvolgente, dello spagnolo Victor López González, artista che ha posto al centro della sua ricerca migrazioni e barriere fin dal 2006, anno del suo primo lavoro intitolato """"Festland"""".""