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Poteri pubblici, conflitti istituzionali e cultura politica dopo Silla
«Adesso, dopo un decennio di silenzio, ci si prova a far rivivere questa collana, con l’avvio di una Terza Serie, ora dotata di procedure di revisione ‘a doppio cieco’ e di un comitato scientifico internazionale. Con questa Terza Serie, inoltre, gli Opuscula assumono il sottotitolo di Quaderni di studi romanistici, che manifesta l’ambizione di travalicare gli steccati disciplinari, soprattutto quelli tra storia e diritto. Una tale vocazione è per certi versi già nel titolo dato a suo tempo alla collana da Serangeli: un titolo che richiama alla mente scritti o raccolte di scritti di riconosciuti maestri come Plinio Fraccaro, Ferdinando Bona e poi Filippo Gallo, che pur nella diversità di formazione (l’uno storico, gli altri due giuristi) si rivelarono sempre attenti a indagare i problemi di Roma antica, della sua storia e del suo diritto, nella loro complessità». (dalla Presentazione) -
Lo specchio untore. Riflessi di umanismi possibili
Gli umanismi, vecchi e nuovi, tendono a cristallizzare le questioni. Prospettano modelli e, in nome di ideali ritenuti immutabili, autorizzano processi selettivi e costrittivi che a volte mortificano le diversità o spengono la complessità nel crogiuolo di una formula. Il fine consolatorio prevale sull'intento conoscitivo e la riflessività dello specchio offusca la trasparenza della finestra. Agli umanismi che si propalano come unzioni mortifere non si può contrapporre un modello, che sarebbe anch'esso espressione di un suprematismo della ragione. I testi raccolti in questo volume offrono spunti tutti legati al tema della specularità, dell'immagine riflessa, della conoscenza di sé attraverso l'esperienza dell'altro (dell'Altro). I punti di vista dei singoli autori sono qui solo aggettati, senza la pretesa di costituire, nell'insieme, un manifesto o una teoria dell'umanismo futuro. E però rappresentano la traccia, e il bordo, di un pensiero che al Lettore apparirà corale, polifonico malgré soi, poi che attraversando in modi diversi le loro scritture, vi deposita una identica inquietudine circa l'umano. -
Andrea Francolino. Spamming. Ediz. multilingue
"Andrea Francolino viaggia ormai da qualche anno tra gli ambigui e spesso subdoli messaggi pubblicitari, rapportandosi con questa dimensione parallela, che pone sul gradino più alto del podio l'apparire, tutto ciò che fa riferimento alla percezione visiva. Uno sguardo, quello della pubblicità, che scivola sulla pelle, rimanendo in perenne stato di gravidanza e non arrivando mai a partorire l'identità intrinseca del reale. Il punto da cui parte Francolino sono perciò i così detti prodotti del consumismo, le icone """"caldeggiate amabilmente"""" dai mass-media, un file sterminato di immagini, che viene acquisito dall'artista, decontestualizzato, per essere poi ricontestualizzato sotto altre spoglie."""" Tratto dal testo Spamming di Alberto Mattia Martini. Volume realizzato in occasione della mostra """"Andrea Francolino. Spamming"""" (31 Marzo 2011 - 30 Aprile 2011) presso Fabbrica Eos, piazza Baiamonti, 2 - Milano." -
Aron Demetz. Ediz. multilingue
"In queste opere Aron Demetz segue le isobare del computer scoprendo una figura aliena, glaciale, emerge un'immagine altra che abbandona il rude e primitivo taglio del legno per svelare un fitto tratteggio dell'intera superficie. Sulla scultura si dispone il disegno, alle spigolosità dell'impianto volumetrico, alla fisicità plastica si affianca la carezza di un segno nitido, continuo, sinuoso; la pelle dell'opera è avvolta da una coltre di linee che inseguono il profilo di un'asperità, di un avvallamento, disegnando così una sorprendente mappatura astratta della figura. Un clima progettuale, asettico, meccanico che si deposita sul corpo della figura incidendo profondamente nel suo racconto, guidando la sua recitazione, presentando nuove categorie interpretative che, di fatto, impongono all'immagine una nuova umiltà e un sospettoso silenzio. È proprio in questa ambigua dissolvenza, in questa inquietante sospensione di tempo e di racconto, in questo respiro trattenuto che s'insinuano allucinate presenze"""". Tratto dal testo di Danilo Eccher. Volume realizzato in occasione della mostra """"Aron Demetz"""" (30 Aprile - 31 Maggio 2011) alla Galleria Goethe Galerie, Bolzano." -
Robert Pan. Ediz. illustrata
L'arte di Robert Pan ha origine dalla concretezza dell'arte, da quel suo essere profonda manualità legata ad una progettualità interiore, spirituale. La lunga elaborazione dei lavori fa risaltare ancora maggiormente la profondità delle opere, una sensazione di sconfinamento si avverte davanti agli strati di resine che affiorano per sottrazione in forma puntiforme. Giustamente si è parlato a proposito dei lavori degli ultimi 4-5 anni di ""Costellazioni"""" perché l'impressione immediata legata al colore e alla sua pastosità, s'illumina di memorie cosmiche, d'immagini di galassie in espansione, qualcosa che ha una memoria sia nella scienza che nell'immaginario infantile. Non vi è freddezza in questi lavori e non vi potrebbe mai essere nel lavoro di Robert Pan perché la sua ricerca è rigorosa e controllata ma durante l'elaborazione dell'opera, durante quello scavo continuo degli strati di resine e metalli, avviene che l'elaborazione di un'idea si confronti continuamente con il lavoro emozionale di scavo: quasi un'archeologia della materia e del colore. Tratto dal testo """"Geometrie dell'Infinito"""" di Valerio Dehò. Volume realizzato in collaborazione con la Galleria Goethe di Bolzano."" -
The emergence of the pop imagist. Catalogo della mostra (Venezia, 2 giugno-15 settembre 2011). Ediz. illustrata
La Galleria Bonelli ArteContemporanea, in collaborazione con la Galleria Jonathan LeVine di New York, è lieta di presentare la mostra collettiva, The Emergence of the Pop Imagist, presso la Scuola dei Mercanti della Madonna dell'Orto (Canneregio - Venezia). The Emergence of the Pop Imagist presenta un'importante selezione di opere pittoriche, sculture e digital art, che evidenziano un vario assortimento di immaginari ammalianti. La mostra raggruppa ventidue artisti affermati, già visti alla Jonathan LeVine gallery e alcuni per la prima volta in Italia. Il catalogo edito da Vanilla edizioni, media partner dell'evento, accompagnerà la mostra con immagini a colori e il testo critico del critico e curatore newyorkese Carlo McCormick. La mostra è realizzata con il contributo di Elisabeth Sarah Gluckstein e con il supporto del Comune di Venezia e la Provincia di Venezia. Volume realizzato in occasione della mostra ""The Emergence of the Pop Imagist"""" (2 Giugno - 15 Settembre 2011) presso la Scuola dei Mercanti, Campo Madonna dell'Orto, Cannaregio - Venezia."" -
Ossessione verde
Le mostre di Alberto e Metella de Faveri rispecchiano la situazione particolare della loro galleria d'arte, che si trova in mezzo alla natura, a oltre 600 metri sul livello del mare, in località Sovramonte: un opificio artigianale aperto, nei cui spazi si alternano ogni anno antologie di arte visiva contemporanea. Dopo ""Voglio la neve in Agosto"""" (2010), la mostra dal titolo """"Ossessione verde"""" ci porta, nell'estate 2011, in un ambito emotivamente opposto. Dopo l'esigenza del 2010, che potremmo definire 'eccentrica', l'attuale titolo rimanda nientemeno che a un'autentica passione per una natura sempre più minacciata."" -
Kaori Miyayama
"Il frammezzo, il territorio di confine, sospeso tra un prima e un dopo, tra qua e là, è il luogo in cui si verificano le manifestazioni di Kaori Miyayama. Nel vuoto e nella rarefazione avviene l'incontro delle esperienze e la palesazione delle sue visioni. L'artista guida vista e memoria di chi guarda, offrendo spunti e tracce fluttuanti nella trasparenza con le quali annoda isole di ricordi condivisibili."""" (Testo di Matteo Galbiati)" -
Tamara Ferioli. Idola. Ediz. multilingue
Si appassiona al disegno e come in un racconto visivo, Tamara Ferioli sa spargere i tanti pezzi di una storia per poi ricomporne il puzzle man mano che le immagini si compongono, un tipo di disegno, il suo, che a prima vista appare annebbiato, ma che in realtà ha un proprio impianto ben definito, in grado di far avvicinare lo sguardo fin quasi a cercare con l'opera un rapporto intimo. La storia adagio acquista corpo e coinvolge opera per opera, si svelano lentamente numerosi dettagli e piccole miniature, disegni e segni e tracce e impronte e passaggi di bellezza e di mistero che si insinuano nell'incontro casuale tra fiori, capelli, tronchi, sassi, insetti, foglie e segni. Lo sguardo di Tamara Ferioli sulla bellezza è uno sguardo romanzesco, e come sempre nei grandi romanzi, è uno sguardo incrociato. -
Svetlana Ostapovici. In/NATURA/le. Ediz. multilingue
Scorrevo tutte le opere finora prodotte da Svetlana Ostapovici. I pezzi non sono molti (notizia sempre piacevole) e si rivelano estremamente calibrati, danno l'immediata impressione di un'artista che lavora con metodo e disciplina, concentrata su ogni fotografia e installazione, convinta che il singolo progetto abbia bisogno di tempistiche adeguate, riflessione a lungo raggio e senso del sottrarre anziché aggiungere. Seguo da anni il suo rigoroso percorso dove l'impatto etico si rivela passaggio dopo passaggio, un rito ottico che ti catapulta nel turbamento morale del suo sguardo, nella coscienza ferita del reale che l'opera, senza alcuna enfasi, lascia defluire verso l'esterno... -
Nature redivive. The three kingdoms of nature in italian and nordic still life. Ediz. multilingue
Due sono i riferimenti mistici fondamentali del concetto di Natura rediviva: un passo del profeta Amos (8,1.2) in cui una cesta di frutta viene presa ad emblema profetico della maturazione dei tempi apocalittici per Israele, e un celebre passo di San Paolo (Lettera ai Romani, 8,19-22) in cui anche il creato viene associato alla dinamica del travaglio spirituale in tensione verso l'universale partecipazione alla Resurrezione di Cristo. Come il corpo glorioso del Risorto conserva le piaghe della crocefissione così la Natura rediviva, manifesta un'ipervitalità ""innestata"""" in un'incelabile ferita esistenziale. La mistica del frutto che si perfeziona con il distacco, cioè con la morte, ergo il processo che trova nella massima individuazione la riconoscibilità di un'altra vita, cioè Cristo/Frutto che manifesta pienamente la propria gloria nella Croce."" -
Stefano di Stasio. Ediz. illustrata
"Stefano Di Stasio è un maestro della parola dipinta, un sostenitore della tangibilità intelligibile attraverso i simboli, di cui sceglie sapientemente gli elementi per restituire il suo pensiero del mondo. E lo fa con la consapevolezza di aver abbandonato l'andamento di un percorso artistico regolare, in virtù di una vertigine verticale che entra nell'osservatore attraverso le viscere ben prima di essersi rivolta alla ragione. Quella di Stefano Di Stasio è un'operazione che si basa sulla tradizione, coinvolgendo il concetto di realtà; la verità del mondo è una qualità relativa, eppure sembra oggettivamente ed indissolubilmente legata ad una certa corporeità della materia."""" (Tratto dal testo """"Come il """"mondo vero"""" finì col diventare una favola. Parole chiave di una possibile poetica dell'ebbrezza"""" di Viviana Siviero)" -
Selva obscura. Ediz. multilingue
"In questo clima tra disincanto e speranza, la collettiva Selva obscura vede diciannove artisti che sfruttano media e linguaggi molto diversi ma sono accumunati dalla centralità della Natura, madre o matrigna, nelle loro opere. Possiamo definirli tutti parte di un movimento neopanteista: la natura avvolge ogni aspetto della realtà umana, come un unico principio superiore che domina il ciclo della vita nel suo incessante moto di creazione e distruzione."""" (Giovanni Cervi)" -
Sergio Cavallerin. God save anime. Ediz. multilingue
"A livello culturale il supereroe non è nulla di più che l'evoluzione dell'eroe mitologico: con questo infatti condivide alcune caratteristiche, quali la natura ibrida o sopranaturale - cos'è Kripton se non un metaforico Olimpo e l'Uomo Ragno o Batman se non moderne incarnazioni di personaggi mitologici dove l'umano si fonde con l'animale? - e come questo associa ad una prestanza fisica sovrumana, in seno alla kalokagathia, un alto profilo morale. In occidente, per esempio, Marte, San Rocco, Capitan America potrebbero essere inseriti, in successione, sulla medesima linea evolutiva afferente alla già citata prassi della 'sovrapposizione del culto', a differenza da quanto accade in oriente dove lo shintoismo dona, senza intermediari, alla realtà manga un enorme patrimonio di riferimenti e di rimandi non solo iconografici. Proprio lo sdoganamento attuato dalla cultura giapponese, veicolata dall'esperienza di Takashi Murakami e della Kai kai kiki, apre nuove strade e nuove vie di lettura dell'icona di derivazione fumettistica."""" (Igor Zanti)" -
Mapping the stars. Ediz. illustrata
"Nella ricerca di Vincenzo Marsiglia si riuniscono due categorie che la tradizione occidentale ha spesso contrapposto l'una all'altra: l'arte e la tecnica, di cui il digitale costituisce l'attuale forma di realizzazione. Nella sua opera si riconosce il legame inscindibile tra arte e tecnica che implica la necessità, da un lato di una materia sempre presente per costituire la forma artistica, dall'altro di una tecnologia che fornisce una nuova piattaforma estetica ed espressiva. Come affermava McLuhan, """"gli artisti raccolgono il messaggio della sfida culturale e tecnologica decenni prima che essi comincino a trasformare la società"""" (McLuhan 1964). Nell'opera di Vincenzo Marsiglia si può dunque riscontrare una duplice funzione: anticipare i nuovi scenari sociali che le tecnologie concretizzano e mediare tra i vecchi e i nuovi scenari."""" (Tratto dal testo Vincenzo Marsiglia. Mapping the Stars di Chiara Canali)" -
Marco Demis
"Non sempre l'apparenza e l'essenza delle cose coincidono in maniera esteriore; a volte una rappresentazione fantastica cela un'aderenza al reale che un'immagine fotografica nemmeno riesce a sfiorare, nonostante l'impegno che mette nella simulazione esteriore. D'altro canto, una giornata grigia, non è necessariamente triste o nebbiosa, ma possiamo trovare in essa il tepore rassicurante di un'intimità che i colori ci impedirebbero di cogliere: Marco Demis prende per mano una surrealtà intima, quella dei sogni, dove non è necessario accadano cose improbabili, perché la deviazione è innescata da un semplice oggetto fuori posto. Realtà e surrealtà vengono combinate in modo da ottenere una composizione equilibrata ed esteriormente verosimile dinanzi alla quale è impossibile non abbandonarsi ad un viaggio che non necessita della ragione."""" (Dal testo """"Una giornata grigio Demis"""" di Viviana Siviero)" -
Apokalips
"Il linguaggio dell'apocalisse è grammaticale o sintattico? Esiste una costellazione fissa di aggregazioni oppure l'apocalisse è istanza anomica, acefala, anarchica per natura perché può assumere qualsiasi volto e vestito? Apokalips non risolve l'enigma e questo è un punto a suo vantaggio. Resta coerente all'indicibile di cui tratta, confonde ancor di più le babiloniche acque, spezza la palude nella Città del dominio. Gli artisti di Apokalips, così imprevedibilmente e felicemente estranei fra di loro, si ritrovano nel comune e aristocratico pudore che impedisce loro di cadere nel manierismo. Anche quando veicolano aggregati tratti dal Libro di Giovanni, come le sette stelle nella mano destra, il Re anticristico infante, e una algida Babilonia, la forza ideativa è autorevole tanto da stare in piedi da sola, anzi le loro opere si fanno inconsapevoli profezie sulla profezia quale visione/racconto. Non è la Rivelazione che decritta le opere, ma sono esse stesse che retroagiscono."""" (Dal testo """"I luoghi di Apokalips"""" di Aldo Pioli)" -
Castello 10 e lode
"Castello 10 e lode"""" è una rassegna di arti visive nata dalla collaborazione tra il Comune di Frontone e l'Associazione Culturale Sponge ArteContemporanea in occasione del decennale dalla riapertura del Castello. Il progetto ha avuto inizio a luglio 2011 ed è terminato a gennaio 2012. Nell'arco di 6 mesi il castello, il borgo e l'intero territorio del comune di Frontone sono stati cornice di mostre, performance, conferenze ed happening. """"Castello 10 e lode"""" rispecchia e sposa l'essenza di Sponge ArteContemporanea: da una parte il territorio della provincia italiana, nella quale l'associazione sceglie di operare; dall'altra le idee e il lavoro di ricerca degli artisti. Fondendosi, questi due elementi sprigionano una grande forza propulsiva e creativa. Promuovere l'arte contemporanea, in luoghi al di fuori del circuito convenzionale, è la scelta che in questi anni contraddistingue Sponge ArteContemporanea e che ad ogni progetto pone il gruppo di lavoro di fronte ad una nuova sfida." -
Albissola comics 2013
Catalogo ufficiale dell'evento Albissola Comics, 4-5 maggio 2013. -
Nunzio Paci. De signatura rerum
"La fisiologia degli animali e dei vegetali, le fibre, i nervi, le ossa, la materia: sono gli elementi compositivi usati da Nunzio Paci, moduli scarnificati e simmetrie lacerate che si innestano le une sugli altri, prelevati di peso dall'immaginario pre-scientifico, dai pionieri dell'anatomia e della patologia, dalla tradizione ceroplastica che proprio nell'orbita dell'Università bolognese, dove studiò anche Gaetano Zumbo, conta maestri come Giuseppe Astorri e Cesare Bettini. Nel lavoro di Nunzio Paci convergono dunque diverse ascendenze, parentele, affinità, che si risolvono in uno sguardo allo stesso tempo pre e post scientifico, alla ricerca dei codici nascosti nel corpo del mondo e del linguaggio segreto con cui è scritto il libro della natura. A sua volta lo sguardo produce segni, moltiplicando le connessioni e ampliando il libro con nuove pagine."""" (Davide W. Pairone)"