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Mounir Fatmi. Transition State. Catalogo della mostra (Milano, 26 ottobre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. italiana e inglese
Volume pubblicato in occasione della mostra ""Mounir Fatmi. Transition State"""", a cura di Silvia Cirelli, Galleria Officine dell'Immagine, Milano, 26 ottobre 2017 - 7 gennaio 2018. Artista poliedrico, Mounir Fatmi (Tangeri, Marocco, 1970) si relaziona costantemente con temi di attualità come l'identità, la multiculturalità, le ambiguità del potere e della violenza. Negli anni è riuscito a rinnovarsi costantemente, esplorando una molteplice varietà di linguaggi stilistici che vanno dal video all'installazione, dalla fotografia alla performance. Il suo è un percorso narrativo che oltre a confermare una notevole abilità lessicale, miscela ingredienti personali a testimonianze del reale, tracciando importanti passaggi della storia contemporanea. La mostra milanese, dal titolo """"Transition State"""", ripercorre i tratti distintivi della sua vasta sintesi poetica, ponendo l'accento sul concetto di """"ibridazione"""" culturale, una combinazione di preconcetti e stereotipi svelati e poi screditati, che rafforzano una visione d'insieme costruita sul dialogo fra religione, scienza, le ambivalenze del linguaggio e quanto queste si trasformino nel corso della storia."" -
Arteam Cup 2017
Catalogo della mostra finale di Arteam Cup 2017, la terza edizione del premio organizzato dall'Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV). Nella mostra, curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati e ospitata negli spazi di BonelliLAB a Canneto sull'Oglio (MN) dal 28 ottobre al 19 novembre 2017, sono esposte le opere dei 70 artisti finalisti scelti dalla Giuria tecnica (Irene Biolchini, Claudio Cerritelli, Adele Maria Costantini, Matteo Galbiati, Matteo Lorenzelli, Livia Savorelli). -
Eliseo racconta Salino. Catalogo della mostra (Albissola Marina, 13 maggio-24 settembre 2017)
Volume monografico dedicato all'artista Eliseo Salino (Albissola Marina, 12 agosto 1919 - 19 febbraio 1999) realizzato a seguito della mostra itinerante omonima, a cura di Greta Canepa e Simona Poggi, svoltasi dal 13 maggio al 24 settembre 2017. -
Patrizia Bonardi. Vite che non possiamo permetterci. Catalogo della mostra (Leffe, 4 novembre-16 dicembre 2017. Vercelli, 9-25 marzo 2018)
Catalogo realizzato per le mostre: ""Patrizia Bonardi. Vite che non possiamo permetterci"""" a cura di Kevin McManus, Ilaria Bonacina, Manola del Greco (4 novembre-16 dicembre 2017) BACS, Via Donizetti 42, Leffe (BG) e (9-25 marzo 2018) StudioDieci, Piazzetta Pugliese Levi 9, Vercelli. Ci sono mostre che seducono come un bel libro; magari di difficile lettura, ma capace di lasciare qualcosa, alla fine di ciascuna pagina, che inviti a leggere la pagina successiva, e così fino alla fine. E ci sono mostre che invece seducono come un panorama di montagna, o come una marina immersa nel sole, o ancora come il fuoco che arde in un camino in autunno. Vite che non possiamo permetterci, senza presunzione, vuole percorrere entrambe le strade, magari in tempi diversi, sicuramente lasciando al fruitore la scelta (la seduzione, almeno in arte, implica il desiderio di lasciarsi sedurre)."" -
Monika Grycko. Metamorph. Ediz. a colori
"Lei (Monika Grycko), così come a molti artisti della medesima generazione, interessa la ceramica come mezzo non totalizzante, ma sostanziale, per dare corpo a un immaginario, a una visione plastica, per la quale non è necessaria l'ortodossia dell'artigiano ceramista. Grycko, infatti, conosce le tecniche ceramiche ma le supera in direzione di una contaminazione dell'argilla con resine, vetro e vernici a olio. Dovendo modellare, cuocere e rifinire dei corpi, dei ritratti di esseri teriomorfi mutanti (mutanti perché vi riconosciamo un'ibridazione rispetto a un nostro ideale ritratto e a una sfera animale intesa come animale non umano), Grycko scatena un'ambivalenza palpabile che inizialmente si stabilisce tra la morbidezza del materiale, il candore artificiale della pittura, e alcuni dettagli curati in modo da reificare la scultura; dettagli post-reali, non descrittivi ma naturalizzanti, particolari anatomici accentuati da rilievi e dal colore carnale in prossimità di labbra, capezzoli, occhi, naso: attributi che per noi funzionano da marcatori, segnali che ci permettono di identificare, riconoscere ed eventualmente desiderare l'altro. Da questo fatto plastico, giocato tra alterità e riconoscimento, Grycko è passata, in queste più recenti installazioni, a un gioco di sguardi, interni all'opera ma anche esterni: tra noi e l'opera stessa."""" (Luca Bochicchio)" -
Enrica Casentini. Visions and spaces. Ediz. italiana e inglese
Iniziamo da ciò che non appare: quello che non si vede nell'opera di Enrica Casentini è vasto come il mare. Questo riferimento ""friedrichiano"""" potrà sembrare una patetica figura retorica, tendente a uno scontato repertorio pop melodico, ma in realtà offre lo spunto per una premessa necessaria (e per fugare ogni dubbio, è bene ricordare che Enrica è punk, il pop non c'entra). Trattare di un'opera d'arte visuale, partendo da ciò che di essa non si vede, può voler rispondere a due problematiche: o l'immagine non basta a se stessa, e dunque necessita di una quantità di informazioni soverchianti rispetto all'opera, oppure al contrario - ed è questo il caso - essa ha raggiunto un'autonomia estetica tale per cui è possibile, e non necessario, affrontare in modo critico una parte delle sue latenze, iniziando a dipanare alcune delle strutture concettuali e poetiche che ne stanno alla base."" -
Nerosunero. Un desiderio senza più tempo. Catalogo della mostra (Roma, 15 marzo-5 aprile 2018)
Volume pubblicato in occasione della mostra ""nerosunero. Un desiderio senza più tempo"""", Sesto Senso Art Gallery, Roma, 15 marzo - 5 aprile 2018. Mario Sughi (aka Nerosunero) lavora sulla rielaborazione della pratica quotidiana attraverso una contemplazione ambigua del corpo e dei luoghi. Come un moderno viaggiatore osserva la realtà con un atteggiamento misto di distacco e partecipazione, un """"uomo della folla"""" virtuale, invisibile eppur sottilmente presente nel cogliere, nella vaghezza del consueto, una traccia (teatrale) di desiderio e libido. Tommaso Evangelista Le sue figure, prevalentemente femminili, sono raffigurate nella loro quotidianità: sdraiate sui prati, su spiaggie, su terrazzamenti o a bordo piscina, sono sempre alla ricerca della tranquillità, di un posto calmo dove riposare e riflettere, come a voler fermare il tempo che scorre troppo velocemente e che delle volte sembra sfuggirci e svanire. Ogni volta che osservo un'opera di Mario Sughi provo una sensazione di armonia ed è come se osservassi la realtà dal di fuori e ne percepissi ogni singola sfaccettatura. Barbara Tamburro"" -
Matthias Brandes. Ediz. italiana e inglese
Una superficie vibrante nella luce chiude le figure, come un involucro teso a disegnare il confine tra il visibile e ciò che non ci è dato sapere. Ce l'hanno tutti, quella vibrazione: oggetti, corpi, volti, alberi, case, piroscafi. Ce l'hanno le mani che custodiscono piccoli scrigni segreti. Ce l'hanno i muri, le porte, le finestre, i tetti arrossati. Le guance arrotondate, le palpebre, le labbra. Ce l'hanno le pere inclinate o addentate, le tovaglie dispiegate con cura, le gambe delle sedie. Le cime degli alberi e le punte dei campanili. Le prue delle navi e il fumo dei camini. I soggetti della pittura di Brandes sono una manciata di temi ricorrenti e ripetuti, che sondano i generi tradizionali, entrano negli archivi della tradizione, quei silenziosi cassetti della memoria dove lui stesso li classifica con cura, spostandoli sempre in una sospensione atemporale, in un tempo-luogo indifferente a ogni variabile. (Dal testo ""Il teorema del silenzio. Un percorso nella pittura di Matthias Brandes di Valeria Tassinari"""")"" -
Tamara Ferioli. Vita. Catalogo della mostra (Milano, 5 aprile-20 maggio 2018). Ediz. italiana e inglese
Volume pubblicato in occasione della mostra ""Tamara Ferioli. Vita"""", a cura di Fabio Carnaghi, Galleria Officine dell'Immagine, Milano, 5 aprile-20 maggio 2018. In mostra, un nuovo corpus di opere, che si avvalgono del disegno con l'utilizzo di matite, capelli e carta applicata, scopre, quasi in una pratica di automatismo, una dimensionalità ulteriore, effimera ma vibratile. Il tratto si associa alla sovrapposizione di livelli che creano varchi percettivi nel richiamare una nuova prospettiva metafisica. Ferioli, ispirandosi al disegno scientifico di natura, sembra descrivere un itinerario di migrazione da un atlante ad un'evocazione panica nel rispondere ad un impellente richiamo onirico. Il bianco accoglie colonne basaltiche, germinazioni vegetali, fiori, pesci e crostacei nella reminiscenza costante di iconografie islandesi, atlantiche e vulcaniche."" -
Arteam Cup. Contemporary art price 2018. 4ª edizione. Catalogo della mostra (Forlì, 12 maggio-16 giugno 2018). Ediz. illustrata
Catalogo pubblicato in occasione della mostra dei finalisti di Arteam Cup 2018, a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati, alla Fondazione Dino Zoli di Forlì, dal 12 maggio al 16 giugno 2018. All'interno del volume sono pubblicate le opere di tutti i finalisti, del vincitore assoluto del premio Angelo Marinelli e di tutti gli altri artisti premiati (Evita Andújar, Aqua Aura, Alessandra Baldoni, Silvia Bigi, Alessandro Costanzo, Alice Faloretti, Marica Fasoli, Roberto Ghezzi, Luca Gilli, Elena Hamerski, Stefan Milosavljevic, Patrizia Novello, Alice Padovani, Gianluca Patti, Serena Piccinini, Lucrezia Roda, Thomas Scalco, Maria Giovanna Zanella). -
Francesca Romana Pinzari. Ouroboros. Ediz. illustrata
Catalogo edito in occasione della mostra ""Francesca Romana Pinzari. Ouroboros"""", Riccardo Costantini Contemporary, Torino, 17 maggio - 16 giugno 2018, premio assegnato all'artista nell'ambito di Arteam Cup 2016. """"Una foresta di corde calate dal soffitto e adagiate sul pavimento, su cui si raggrumano delle spesse concrezioni minerali: al cuore della mostra """"Ouroboros"""" di Francesca Romana Pinzari, lo spettatore si trova ad attraversare un luogo mistico che sembra un retaggio della selva di colonne delle cripte scavate nel ventre delle chiese medievali. Ma non c'è stabilità di pilastri nell'installazione ambientale costruita nelle sale della galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino, piuttosto la sinuosa mollezza di una foresta tropicale pietrificata, con liane o radici aeree a organizzare lo spazio, a parcellizzarlo, a deviare il percorso di fruizione e a modificarne la linearità. Il pubblico cammina tra le corde, le tocca e moltiplica, con il suo passaggio, i punti di vista, misurando il passo di un progressivo avvicinamento o allontanamento dalla rivelazione di un mistero."""" (Tratto dal testo critico di Francesco Paolo Del Re)"" -
Andrea Cereda, Alessandro Costanzo. La sostanza del ricordo. Catalogo della mostra (Reggio Emilia, 8 giugno-8 luglio 2018). Ediz. illustrata
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia presenta, dall'8 giugno all'8 luglio 2018, ""La sostanza del ricordo"""", doppia personale di Andrea Cereda e Alessandro Costanzo, curata da Matteo Galbiati. Un progetto curatoriale che, per la prima volta, mette a confronto le esperienze artistiche dei due artisti, selezionati dalla Galleria Bonioni Arte nell'ambito di Arteam Cup 2017. Nonostante percorsi differenti, i due artisti riescono a """"incontrarsi"""", svelando inattese affinità poetiche e analogie di visione. «In entrambi - scrive Matteo Galbiati - la scelta di esprimersi rispettivamente con la scultura e con la pittura, mezzi tradizionali, ritrova inedite modalità formali, evidenziando una comune attitudine e convergenza a rinnovarne i codici espressivi e a contaminarne le azioni, portando alla verità di opere che sommano i modi e i mondi di entrambi i linguaggi. Concretezza, memoria, tempo, spazio, colore, natura e artificio trovano spazio per """"muoversi"""" e """"muovere"""" le immagini in un concatenarsi di fenomeni..."" -
Maurice Mbikayi. Masks of Heterotopia. Catalogo della mostra (Milano, 7 giugno-28 luglio 2018). Ediz. italiana e inglese
Dal 7 giugno al 28 luglio 2018, Officine dell'Immagine di Milano ospita la prima personale italiana di Maurice Mbikayi (Repubblica Democratica del Congo, 1974), uno degli autori più interessanti della scena contemporanea africana. Curata da Silvia Cirelli, la mostra dal titolo ""Masks of Heterotopia"""" esplora il percorso artistico di questo poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere tra fotografie, installazioni e video, mai esposte in Italia. Il vissuto quotidiano che diventa speculare al contesto artistico ritorna come caratteristica predominante nella poetica di Mbikayi anche nella sua esplorazione dell'impatto della tecnologia nella società africana e le conseguenze ambientali, economiche ma anche identitarie che questo sta generando. Le installazioni realizzate interamente con materiali di riciclo tecnologico, come computer, telefoni o cavi vari, si soffermano infatti sul tema del consumo tecnologico, come traduzione di un'evoluzione che in realtà spinge verso l'alterazione delle relazioni fra individui."" -
Arteam cup. Focus Monza. Cantiere tempo. Ediz. italiana e inglese
Il Focus Monza, premio assegnato nell'ambito di Arteam Cup 2017, promosso dall'Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV), vede protagoniste, con la mostra Cantiere tempo, le gallerie monzesi Leo Galleries, Maurizio Caldirola Arte Contemporanea e Villa Contemporanea, a loro è stato affidato, nell'ambito di questo riconoscimento, il compito di assegnare un premio speciale consistente in una mostra personale che si sarebbe tenuta nel corso della stagione 2018 presso i loro spazi. Le gallerie, per un progetto che per la prima volta le vede tutte coordinate e partecipi in modo unitario e collaborativo, hanno optato, data la qualità alta delle opere proposte nella mostra dei finalisti di Arteam Cup, per una mostra bi-personale, mettendo, quindi, in dialogo e in stretta correlazione reciproca l'opera di due artisti. Le coppie da loro individuate sono state Nataly Maier e Alice Paltrinieri (da Villa Contemporanea), Vincenzo Marsiglia e Valeria Vaccaro (da Leo Galleries) e Donatella Lombardo e Vincenzo Merola (da Maurizio Caldirola Arte Contemporanea). -
Maria Micozzi. La forza del rigenerarsi. Vivere la terra dove ha soffiato il drago. Catalogo della mostra (Tolentino, 15 giugno-29 luglio 2018; San Severino Marche, 4 agosto-16 settembre 2018). E...
La mostra di Maria Micozzi, originaria di Tolentino, trae la sua motivazione più immediata dai traumi che le terre marchigiane hanno patito con i recenti eventi sismici. È difficile superare il contenuto doloroso di esperienze simili e l'elaborazione è un lungo percorso di cambiamento necessario e difficile. La forza della vita è nella rigenerazione; l'arte ne testimonia le valenze più segrete. Il critico e filosofo Giuseppe Vannucci scrive: ""Nella sua opera orientata ad una visione sistemica del mondo, nella concezione 'relazionale' di Gregory Bateson, la dimensione fantastica scaturisce dalla complessità labirintica delle infinite relazioni possibili, geometrico-matematiche, mnestiche o simboliche tra gli elementi di un tutto che, nella visione organicistica di Maria Micozzi, si traduce nel mito femminino della grande madre cosmica attraverso la forza sinuosa ed erotica dei suoi acefali corpi femminili."""""" -
Serena Zanardi. Sospeso. Ediz. illustrata
Attraverso le immagini di questo catalogo, il percorso che Zanardi ha compiuto fino a qui ci restituisce una conferma nel panorama dell'arte contemporanea italiana: la presenza di un'artista consapevole e preparata, specializzata nel raffinare ricordi individuali e memorie dimenticate con la sapiente arte della scultura e della fotografia, per raggiungere e sceverare il senso universale e collettivo. L'occhio e la mano, dunque, e fra essi l'oggetto visibile (il segno memoriale, il simulacro, la traccia residuale, il ritratto perduto) e quello immateriale del ricordo trasposto in immaginazione. (Dal testo ""Serena Zanardi: una premessa critica, dieci anni dopo"""" di Luca Bochicchio)"" -
Francesco Lauretta. Due volte. Catalogo della mostra (Milano, 20 settembre-20 ottobre). Ediz. italiana e inglese
Catalogo realizzato in occasione della mostra ""Francesco Lauretta. Due volte"""", a cura di Marco Senaldi, Galleria Giovanni Bonelli, Milano, 20 settembre-20 ottobre 2018. La mostra di Francesco Lauretta (Ispica-Ragusa, 1964 - vive e lavora a Firenze) si presenta con un allestimento di circa venti opere pittoriche e una quarantina di disegni, appositamente studiato dall'artista nell'intento di esplorare il suo rapporto con la pittura. Spiega l'artista: «Ho raccolto alcune opere pittoriche, o presunte tali, e le ho rifatte, differentemente. Avevo timore di incontrarmi e non mi sono incontrato perché tutto è sorto nuovo». Due volte dunque come gesto concreto di ripensamento e di analisi del proprio trascorso ma anche come riflessione sul fare pittorico che, costantemente, si rinnova."" -
Cut away. Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz. Catalogo della mostra (25 ottobre-22 dicembre 2018). Ediz. italiana e inglese
Catalogo realizzato in occasione della mostra ""Cut away"""", collettiva delle artiste Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz curata da Silvia Cirelli, Officine dell'Immagine, Milano, 25 ottobre-22 dicembre 2018. Nessun oggetto può esistere nella nostra vita senza legarsi al nostro corpo, alle nostre emozioni, alla conoscenza di noi stessi. È da questa considerazione che si è partiti per realizzare la collettiva """"Cut away"""", un progetto che presenta la poetica di tre figure centrali nell'attuale panorama artistico africano - la marocchina Safaa Erruas, e le due sudafricane Lungiswa Gqunta e Bronwyn Katz - e che rielabora tematiche legate al luogo e all'appartenenza attraverso la capacità latente degli oggetti di tradurre mondi emozionali. Anziché mettere in mostra la presenza fisica del corpo, le artiste tendono a presentare oggetti di uso domestico - aghi, vetri, materassi, reti di letti - il cui rapporto con gli esseri umani è implicito piuttosto che manifesto. Seppur priva della presenza umana, una presenza si avverte però sempre, aleggia ossessivamente, emanando un'aura di disturbo, perché nemmeno l'oggetto più semplice sembra essere completamente innocente."" -
Life box. Alessandra Rovelli
Sin dai primi anni della sua produzione artistica, Alessandra Rovelli ha focalizzato l'attenzione al naturalismo materico caratterizzato da un linguaggio di sostanziale monocromia che eleggeva a materiale pittorico le terre dei campi ed altri elementi organici applicati a tele anche di grandi dimensioni. Dal 2016 la Rovelli lavora quasi esclusivamente su scatole di cartone che riveste di tela, riducendo così notevolmente le dimensioni delle opere nelle quali vengono a concentrarsi forza ed espressività esaltate dalla tridimensionalità del supporto. Alleggeriti dalla corposità dei materiali i nuovi dipinti rivelano la ricerca luministico-atmosferica e, nella generale fedeltà ai motivi del paesaggio lombardo cari all'autrice, si concedono inedite incursioni in terre lontane come l'Alaska e la Siberia. A delinearsi è una pittura evolutiva, capace di coerenza e chiarezza di intenti. -
Isabel Consigliere. Subtilia. Catalogo della mostra (Berlino, 5 ottobre-30 novembre 2018). Ediz. illustrata
Il tema sviluppato nelle opere dell'artista genovese Isabel Consigliere nella mostra ""Subtilia"""" alla Luisa Catucci Gallery di Berlino (5 ottobre - 30 novembre 2018) - assegnata nell'ambito del premio Arteam Cup 2017 - è senza dubbio la sottile, e forse a volte inconscia, rappresentazione del femminino. L'eterno femminino, quel favor Dei che ogni donna possiede in potenza, per dote, non semplicemente genetica, da non confondere con la femminilità, insieme delle ideali caratteristiche fisiche, psichiche e comportamentali giudicate da una specifica cultura associate alla donna, a distinguerla dall'uomo. [...] Le sculture con i semi di tarassaco della Consigliere nascono come lavori sulla protezione della intrinseca e profonda natura essenziale dell'essere. Il seme di tarassaco rappresenta un involucro protettivo, morbido e caldo, ma al contempo immensamente fragile, che ci avvolge per cullare la delicatezza della nostra anima. È qualcosa di cui abbiamo bisogno, fondamentale e potente ma che, allo stesso tempo, è rapidamente corruttibile se non se ne prende consapevolezza.""